martedì 27 settembre 2011

Deep Water, la folle regata

Donald Crowhurst, dal sito Everyeye
Era tanto che lo pieggiavo ed oggi, grazie ad una segnalazione, l'ho potuto vedere in streaming su RAI5. Questo film - documentario, secondo me, è bellissimo perché alla narrazione giornalistica si intercalano immagini e fatti realmente accaduti con interviste ai personaggi reali e cineriprese che coinvolgono emotivamente lo spettatore in maniera magistrale. Credo che tanto si sia scritto su questa tragica competizione quindi non vi annoierò con la mia ignoranza, e se volete conoscere un parere più brillante del mio c'è la recensione del libro effettuata da Amikus su Dinghy Mirror.
Solo questo mi è venuto alla mente appena ne ho terminato la visione:
"A parte chi a vinto che sicuramente lo ha meritato se non altro per la generosità, oltre che per la bravura, ne escono tutti a pezzi: il protagonista un uomo schiacciato dai suoi stessi sogni, i media che si comportano come sempre da nausea, il mondo dell'imprenditoria arrogante e avido, Bernard Monitssier un grande navigatore? Forse, ma non capisco il gesto, non amo i "mollo tutto e me ne vado", per me i veri eroi sono i "duri i banchi", a testa bassa e tutti zitti. 
Ho trattenuto a stento le lacrime, un quadro dell'esistenza che prescinde dalla vela e dalla regata."


Mi perdonino coloro che si sono risentiti, lungi da essere una recensione considerata la mia, già ammessa, ignoranza in materia. Cito solo l'ultima delle mie risposte sulla controversia:
"Lo sai per me chi è un eroe? Mia moglie Elena, che come tante altre donne che lavorano, un'ora fa è uscita per tornare in classe, la sua nuova prima con venti bambini di cui alcuni con problemi gravi. Lei non scriverà mai dei libri, di lei non si dirà mai che è coraggiosa, di lei si è detto che è fannullona, di lei si è detto che quei 1400 euro al mese dopo 20 anni di lavoro sono troppi e gli va tolta la tredicesima al posto del contributo di solidarietà ai ricchi. Lei ha pensato ai suoi figli, agli apparecchi ai denti, ai loro libri, alla scuola, a pagare le tasse, ora pensa all'università dei ragazzi, pensava a me quando ero in ospedale e poi tutto il resto. Di lei non parlerà mai nessuno, lei non potrà mai andarsene."


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