martedì 5 febbraio 2013

Microadventure, un'avventura molto portabile

Da Microadventure on the Shetland Isles
E così finalmente ho trovato il mio mentore, la guida dei miei pensieri e dei miei sogni, tutto ciò che vorrei essere, Alastair Humphreys e il suo anno di "microadventures".

Ieri sera, quando ho finito la traduzione di un articoletto trovato casualmente sul Geographical Magazine, avrei voluto pubblicarlo subito ma i miei occhi malandati, conci di buchi sulla retina tappati al laser e di glaucoma, erano davvero stanchi. Il racconto mi aveva preso completamente e, contrariamente a tante altre volte, mi importava che la traduzione fosse più possibile vicina all'originale. In questi casi non chiedo neppure aiuto ad Elena, laureata in lingue e brava insegnante, perché so bene che se non si conosce ciò di cui si parla è veramente difficile interpretare in un'altra lingua quello che l'autore intende raccontare, lo so bene da tanti anni oramai, fin da quando dovevo capire cosa significavano le Mil-Std e le A.Q.A.P. non classificate della N.A.T.O., d'altro canto cosa ne poteva sapere lei cosa erano i copper plated thru hole on multi-layer printed circuits o il controllo di qualità per le forniture militari e aerospaziali? Ma questa è un'altra storia, anche se la qualità dei materiali c'entra eccome.
Torniamo a parlare di Alastair ed della sua Microadventure on the Shetland Isles, credo che sia la "summa" ideologica di tutto ciò che vi sto raccontando da mesi, piccole e grandi avventure per scoprire la meravigliosa natura a noi più vicina, attrezzati con il minimo indispensabile, in questo caso una bici, una canoa gonfiabile ed uno zaino. Libidine!


Un'avventura molto portatile
(liberamente tradotto ed interpretato da me medesimo dal Geographical Magazine)

Eravamo su una spiaggia ai piedi di una scogliera nelle Isole Shetland. Le onde si alzavano e la visibilità era scarsa. Se la traversata della più grande isola delle Shetland, Mainland, aveva provato la mia bici pieghevole, la breve pagaiata per l'isola di Yell, che l'ha obbligata a navigare contro una forte corrente, certamente ha messo alla prova anche la mia barca pieghevole. Dopo averla presa dal mio zaino e averla montata sulla spiaggia, ho piegato la bici il più rapidamente possibile e ce l'ho fissata. Il vento era forte, la corrente veloce e io ero in ansia. Per tirarmi su il morale ho sospirato e sorriso al mio amico, Joe Sheffer. Poi siamo saliti sulle nostre barche e abbiamo iniziato a remare verso il mare. 

L'idea di questo viaggio ci era venuta un pomeriggio, a casa, mentre ascoltavamo la partita di cricket alla radio. Durante il pranzo parlammo con un guardiano del faro delle Isole Shetland che, con voce cadenzata, ci raccontava come aveva spesso ascoltato il cricket dal faro più a nord della Gran Bretagna, sulle scogliere tempestose di Muckle Flugga. 

'Muckle Flugga! Che bel nome, pensai. 'Devo andare là assolutamente.' Andai subito nel mio atlante a cercarla ed eccola lì, situata al largo della costa di Unst, l'isola abitata più settentrionale del Regno Unito, più di 160 chilometri a nord di John O'Groats. 

Così cominciai a programmare il mio viaggio immediatamente, e quando il pranzo era finito, avevo già pensato a quello che c'era da fare. Era mia intenzione percorrere per tutta la loro la lunghezza le isole Shetland fino a raggiungere Muckle Flugga. Avevo bisogno di una bicicletta per la terraferma e una canoa per attraversare il mare. Per poter essere autosufficiente e avere una attrezzatura portatile, avrei utilizzato la stessa bici pieghevole che mi serviva per districarmi nelle trafficate strade di Londra e di una barca pieghevole che avevo già comprato per attraversare l'Islanda. 

Ovviamente questa non aveva l'ambizione di essere una grande spedizione, ma si sarebbe perfettamente inserita in quello che avevo chiamato “il mio anno di microavventure”, durante il quale avevo scelto di esplorare il mio paese, invece di passare lunghi periodi all'estero. 

Tutti noi spiriamo da esperienze stimolanti ed entusiasmanti ma nella nostra vita moderna siamo spesso troppo presi nell'ottenerle. L'idea della microavventura invece era quello di ottenere una breve ma forte esperienza, lasciando le comodità per poco tempo visitando luoghi in cui non ero mai stato prima, facendolo nei i limiti della mia vita normale. 

Mentre preparavo l'attrezzatura giunsi alla conclusione che avrei potuto fare tutto con materiale che avevo già, il viaggio era sufficientemente breve da poter rischiare di avventurarsi con un kit non del tutto appropriato. Una tenda, un sacco a pelo, un fornello da campeggio, una padella, una giacca impermeabile e una gran quantità di insaccati di carne di maiale, erano tutto ciò che c'era nel mio zaino. 

Due ruote verso il nord 
Situate a 60° N, queste isole sono selvagge e remote. Sono un paradiso per i kayakers, i subacquei, gli appassionati di birdwatching e per gli amanti della natura. Non sono l'ideale per chi apprezza il cibo esotico, anche se un furgone porta cibo cinese ai piccoli villaggi una volta al mese, ma il pesce fresco e il meraviglioso paesaggio appaiono come un'alternativa equa. È possibile raggiungere le isole velocemente in aereo. oppure più lentamente e con più divertimento con un traghetto notturno che arriva da Aberdeen per mezzo delle Isole Orkney. 

Abbiamo iniziato la nostra 'spedizione' dalla punta sud del continente, dopo una lunga serie di viaggi in metropolitana, treni e traghetti partendo da Londra. Puffins ha imitato comicamente come io e Joe abbiamo attraversato i vicoli tortuosi della terraferma. Le strade sono tranquille e strette, più simili a corsie, ed i villaggi piccoli e assonnati. Ogni curva sembrava aprire orizzonti diversi di quel mare pulito e freddo: non si è mai lontani dal mare mentre si attraversa l'arcipelago più settentrionale della Gran Bretagna. 

Questo è stato il primo viaggio in bicicletta che avevo intrapreso da quando ho finito di girare per il mondo dalla fine del 2005, ed è stato emozionante scoprire che il sapore della vita quotidiana sulle strade dello Shetland era identico a quello che avevo vissuto durante il mio viaggio di 74 mila chilometri. Tuttavia ci sono delle differenze. E' opportuno osservare che le bici pieghevoli non sono progettate per visitare luoghi remoti. Le loro dimensioni “originali” rendono difficile trovare i pezzi di ricambio ed è difficile trasportarci attrezzature. I rapporti non sono sufficienti sui pendii impegnativi e sono meno confortevoli delle biciclette normali, specialmente sulle lunghe distanze. L'aspetto positivo è che sono facili da gestire nei mezzi pubblici, sono divertenti e, soprattutto per noi in questo caso, sono facili da fissare in barca. 

Tornare in barca 
Come molte altre cose, si ottiene quello che si paga con una bicicletta pieghevole. Si trovano a 100 sterline, ma qualcosa di decente costerà molto di più. Tutto ciò che riguarda una bicicletta pieghevole è un compromesso ed è necessario capire quali siano le caratteristiche da privilegiare. I fattori chiave, quali prezzo, peso, facilità di piegatura, dimensioni da piegata e quanto bene ci si va. 

La bici di Joe aveva dei portapacchi che gli hanno permesso di portare la maggior parte del suo equipaggiamento. Credo che questa sia la soluzione migliore per ogni tipo di viaggio in bicicletta. Tuttavia, in questa occasione io ho portato tutto in un sacco da canoa. Era a compartimento unico, che era irritante, e la gomma mi faceva sudare la schiena. Ma il suo sistema di fissaggio ha assicurato che mia attrezzatura rimanesse all'asciutto. 

Le nostre canoe erano di buona qualità, Alpacka, FlyWeight Design e Sevylor, tutte gonfiabili, ideali per ogni tipo di navigazione e di prezzo. 

Abbiamo affrontato due situazioni principali per raggiungere Muckle Flugga. Uno era il tratto snervante e difficile tra l'isola e Yell. L'altro, da Yell a Unst, che ci ha coinvolto in uno specchio di mare tranquillo, cieli azzurri e lontre marine. 

Le distanze erano molto brevi, ma non avevo idea di come la canoa se la sarebbe cavata con le correnti oceaniche, attraverso la nebbia, il vento e la pioggia. Nel tratto tra Yell e Unst siamo stati osservati da turisti stupefatti che stavano attraversando il canale su un traghetto che navigava accanto a noi. L'acqua era limpida e blu, e mi sono guardato attorno con entusiasmo nella vana speranza di scorgere i delfini e le balene killer che a volte attraversano quelle acque. Non avevo remato molto durante i 12 mesi precedenti, ma nonostante le condizioni del mare - e la mia ansia - ho apprezzato di essere di nuovo in barca. Uno degli scopi principali della mia serie di microadventures era di fare dei viaggi da poter raccontare. Con questo in mente, abbiamo ripreso il viaggio per le Shetland. L'apparecchiatura video, oltre alla fotocamera, era un treppiede e un registratore audio. Effettuare delle riprese “stabili” con un suono nitido sono il segreto per effettuare un buon video. Se si prevede di effettuare un video da una barca bisogna avere una custodia impermeabile per la fotocamera ma esistono telecamere ad alta definizione impermeabili. Sono piccole e di buona qualità e poco costose, (attenzione però: queste telecamere non galleggiano, come ho scoperto durante una ripresa nel Tamigi).  

Fine della strada
Io e Joe facevamo baldoria mentre scendevamo dalle canoe approdate sulla spiaggia di sabbia della costa meridionale di Unst. Avevamo raggiunto la parte più settentrionale abitata del Regno Unito. 

Alcuni Pony Shetland pascolavano accanto alla strada che saliva tranquilla verso nord. I muretti a secco erano allineati lungo la strada dove abbiamo visto un pastore portare un gregge bianco di pecore giù dalla palude mentre noi salivamo velocemente. 

Sul lato opposto della strada siamo passati davanti alla birreria più settentrionale della Gran Bretagna, ma non abbiamo sentito il bisogno di fermarsi: eravamo troppo presi dal nostro itinerario. Accanto a una deserta spiaggia di sabbia bianca abbiamo raggiunto la fine della strada: a nord da qui non ci sono più strade fino al Polo Nord. 

A questo punto abbiamo serbato una punizione finale per le nostre biciclette pieghevoli, portandole fuori strada, in salita, attraverso una palude e giù per le scogliere. Volevamo portarle fino alla fine, e quale fine. 

Abbiamo piantato la tenda in un prato piatto solo un passo o due dal bordo della scogliera. Personalmente ho avuto la fortuna di accamparmi in alcuni dei luoghi più belli del mondo, ma la vista sul faro del Muckle Flugga, nella penombra, a mezzanotte, nel solstizio d'estate, è stato uno spettacolo tra i migliori. 

L'anno delle microavventure di Alastair
Le isole Shetland sono state una delle scoperte più affascinanti della mia serie di microavventure. Per incoraggiare i lettori del mio blog a prenderle da esempio, ho iniziato l'anno con delicatezza impegnando solo il fine settimana. I viaggi successivi sono cresciuti costantemente in dimensioni: da dormire su una collina raggiunta in mountain bike, poi  remando fino all'isola di Skye. 

La mia microavventura preferita è il nuoto per due giorni lungo il Tamigi,  fiume che non evoca grandi visioni della natura e di bellezza. Ma dopo che ci ho portato la mia attrezzatura da campeggio dietro di me in una sacca, ho sentito quel mondo come selvaggio e avventuroso, come se stessi nuotando nello Zambesi. 

Ten of the best
Idealmente, un microavventura richiede il minimo equipaggiamento possibile. Per una breve e forte esperienza in una notte o un week-end lungo, può apparire superfluo trascorrere ore per preparare un sacco pesante che sarà, successivamente, un pesante fardello da portare. Tuttavia, alcune situazioni possono richiedere attrezzature specializzate. E nel caso della navigazione con Alastair Humphrey alle Shetland, la portabilità del suo kit è stato fondamentale.




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