giovedì 9 maggio 2013

Fiart, una grande storia italiana

Fiart Ranger, dall'Annuario Fiart per il 50°
Spero che non vi dispiacerà se oggi vi parlo di un'azienda che ha prodotto quasi esclusivamente motoscafi e non barche a vela, ma sono troppo affezionato a questo nome, il Fiart Ranger è stato il nostro primo vero motoscafo per tanti anni. Ho ritrovato la sua foto nell'Annuario Fiart per il 50°.
Una grande storia quella del Cavalier Ruggiero di Luggo che nel gennaio del 1960 realizzò la sua prima imbarcazione in vetroresina chiamata Conchita in quel di Baia, nello splendido Golfo di Pozzuoli.
Ed è proprio nei piazzali della Fiart che tenevamo il Ranger per tutto l'anno prima di vararlo durante l'estate per recarvisi a Procida, l'isola più bella del mondo, lasciando la mitica Fiat 2300S Coupé in un parcheggio a pagamento a Pozzuoli.
Vi immaginerete quindi che eravamo alla fine degli anni '60, anni irripetuti ed irripitetibili di vitalità, di creatività, di buon gusto, di eleganza che non solo il nostro paese ma tutto il mondo hanno perso e non più ritrovato nei decenni successivi fino ad oggi.
Osservate questa pubblicità della Super Conchita e capirete che a quei tempi non c'era certamente bisogno di essere palestrati, gonfiate dal silicone o seminudi per apparire estremamente belli ed eleganti.

Super Conchita, dall'Annuario Fiart per il 50°
Il Fiart Ranger fu acquistato da mio padre a  Castiglione del Lago al Trasimeno, usato pochissimo, credo fossimo verso la fine degli anni '60. Ci navigammo un po' al Trasimeno poi lo trasferimmo a Baia con cui facevamo la traversata per Procida pieni di valigie ed ammennicoli per le vacanze. Come si vede dalla foto aveva due motori Johnson, uno da 85 Cv e uno da 6 Cv, e non ci crederete ma il motore di riserva ci è venuto in soccorso diverse volte. Abbiamo tenuto il Fiart Ranger fino agli inizi degli anni '80 dopo averlo trasferito all'Elba, a Marina di Campo, luogo dove avevamo deciso di passare le nostre nuove ferie estive.

Il nostro Fiart Ranger ormeggiato alla Chiaia
Visto che l'ho nominata eccovi anche quello che mi rimane tra le foto della mia famiglia prima di salire sulla Fiat 2300S Coupé, una meraviglia di design, eleganza e raffinatezza che l'industria automobilistica italiana decise incomprensibilmente di abbandonare, orientandosi verso quelle brutture inaudite ed innominabili.

La Fiat 2300S Coupé a Cervinia
Ma la Fiart ha fatto anche barche a vela, oltre che kayak. Poche ma certamente interessanti come il Libeccio, barca di 6.60 metri e di 900 kg di peso e la Procellaria, una deriva di 4.50 m. Nella foto c'è anche la "Sogliola", un antenato del più moderno stand up paddle che tanto successo ha avuto di recente

Kayak, barche a vela e stand up paddle, dall'Annuario Fiart per il 50°
Poi infine ci sono stati il Libeccio III, una barca a vela di 7.7 metri molto simile al Piviere, l'Optimist e la Scilla, una pilotina con opzione a vela di 5 metri che ancora si trova nel mercato dell'usato.

Lo Scilla era predisposto anche con kit velico, dall'Annuario Fiart per il 50°
Purtroppo per me ho molti rimorsi e pochissimi rimpianti del mio passato, ma gli anni e le vacanze passate con il Fiart Ranger e la mia famiglia sono stati davvero indimenticabili.
Oggi la Fiart, onore al merito, produce grandi e bellissimi yacht a motore, peccato però che come tanti cantieri italiani non abbia voluto mantenere anche il gusto delle cose piccole e belle.

Conchita, dall'Annuario Fiart per il 50°

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