domenica 31 agosto 2014

Io come Dante

L'immagine di Dante Alighieri posta sotto il Castello di Poppi
" ... a pie' del Casentino traversa un' acqua ch' a nome l' Archiano, 
che sovra l' Ermo nasce in Appennino ..."  (Dante Alighieri)

Guido Novello II Guidi, Conte di Raggiolo, esercitava nei primi anni del Trecento una signoria rurale completa. Gli atti di un notaio alle sue dipendenze, che coprono gli anni 1299-1335, forniscono una ricca messe di dati per la ricostruzione della vita del castello in questo periodo. L'A. analizza in primo luogo le risorse produttive e il loro sfruttamento, fra cui il caso particolare di alcune fucine di ferro; ricostruisce la popolazione del castello, la struttura della proprietà e la distribuzione della ricchezza, per soffermarsi infine sulla vita quotidiana degli abitanti. Dalla documentazione emergono anche molti dati relativi al conte Guido Novello, del quale viene quindi tracciato un ampio profilo biografico. L'accento viene comunque posto soprattutto sull'analisi delle strutture della signoria, sulle forme cioè di potere politico, giudiziario, militare ed economico che i conti Guidi esercitarono sul territorio. Conclude la ricerca lo studio delle modalità del passaggio di Raggiolo sotto il controllo della città di Firenze che stava ponendo le basi del suo dominio territoriale sulla Toscana. In appendice viene offerta una selezione di documenti, tra cui il testamento del conte Guido Novello. (Patrizia Salvadori, da Mirabileweb nella presentazione del libro di Marco Bicchierai, Il castello di Raggiolo e i conti Guidi. Signoria e società nella montagna casentinese del Trecento).

Raggiolo visto dalla "mercatella", l'antico ingresso al Castello dei conti Guidi
A questo punto vi chiederete cosa c'entro io con Dante Alighieri e Guido Novello II, assolutamente nulla, solamente il fatto che la proprietà della famiglia di Elena si trova esattamente dove era la torre del Castello di Raggiolo intorno al 1300 dalla quale esercitava il suo potere il Conte, coetaneo di Dante Alighieri ma, contrariamente a lui, originariamente ghibellino fino ad assumere progressivamente un ruolo più spiccato fra i Guidi che sostenevano la parte imperiale.  Di certo Guido Novello II e Dante Alighieri si incontrarono a San Godenzo nel 1302 "nel corso del quale si presero accordi fra i fuorusciti fiorentini guelfi bianchi e ghibellini con i signori feudali del Valdarno e dell'Appennino per una guerra da portare contro Firenze appunto nel Valdarno superiore" (da Enciclopedia Treccani), e poi successivamente.
Ed infatti fu nel Castello di Poppi dei Conti Guidi che Dante Alighieri soggiornò nel 1307 e poi nel 1311, la tradizione vuole che proprio a Poppi il sommo poeta abbia composto il XXXIII canto dell' Inferno.

Il Castello di Poppi, una meraviglia di architettura medievale
Oggi Poppi è una bella ed elegante cittadina che domina la Piana di Campaldino, luogo dove si svolse la famosa battaglia che sancì il predominio di Firenze su tutta la Toscana.

Io come Dante ai piedi del Castello e a fianco della statua, stesso naso fiero, ma solo quello
Ora la torre del Castello di Raggiolo del Conte Guido Novello II non c'è più, ma le sue antiche mura e le sue fondamenta sono ancora riconoscibili tra  le pareti della casa di Elena, chissà se Dante, ospite in quella zona, non abbia osservato la Verna da una delle sue finestre.

Una finestra caratteristica della casa di Elena, forse del Castello
Insomma, davvero bella questa gita a Poppi, la mattina eravamo al lago e la sera qui a riscoprire leggende di guerrieri, poeti, fate e nobildonne, come la bella Matelda e la sua torre .



venerdì 29 agosto 2014

Onda nella minestra


Prima di tornarcene a Raggiolo nella pace dei boschi del Casentino, come previsto, abbiamo fatto una puntatina al Trasimeno. Le mie previsioni davano delle condizioni ottimali, purtroppo non avevo considerato che, se pur la brezzolina era ottima, c'era anche un po' d'onda, quell'onda stretta e fastidiosa del Trasimeno. Avendo visto Elena un po' a disagio ce ne siamo tornati in darsena, così ne ho approfittato per dare una pulita al ponte. E' stata la prima volta quest'anno che ci è andata a buca, ma è stato bello lo stesso, la mattinata era stupenda!


Aspirina ora è in tutto il suo splendore!



giovedì 28 agosto 2014

L'Isola di Einstein, la scienza fa spettacolo dal 5 al 7 settembre alla Polvese

L'Isola di Einstein
L'Isola di Einstein è un festival di spettacoli dedicati alla scienza e adatti a un pubblico di tutte le età; dai piccoli curiosi agli adulti che amano divertirsi con la scienza e la tecnologia. 
La terza edizione dell’evento creato da Psiquadro, organizzazione non profit di divulgatori che organizza festival della scienza ed eventi rivolti al grande pubblico, si svolgerà da venerdì 5 a domenica 7 settembre all’Isola Polvese del Lago Trasimeno in Umbria. 
Scienziati, artisti di strada, musicisti, attori e creativi di ogni genere si esibiranno sui prati dell’isola realizzando esperimenti dal vivo che producono effetti affascinanti e coinvolgenti. 
In quest’atmosfera il pubblico partecipa attivamente al fascino della scoperta e si gode il piacere di avvicinarsi alla scienza nel relax di un ambiente naturale unico. 
Accanto allo spettacolo degli esperimenti quello più usuale di contastorie e narratori che racconteranno storie di scienza e aneddoti della vita di Einstein ai turisti: scienziati per un giorno. 
L’Isola di Einstein è un appuntamento che coniuga intrattenimento, intelligenza e cultura un evento che trasmette la passione per la scoperta e il piacere della curiosità. (Da: Umbriaeventi).

Oltre 30 spettacoli con oltre 30 ospiti animeranno l'isola Polvese. Il programma prevede anche giochi e attività per vivere e scoprire l'Isola. Sono previste due serate speciali, con il ripristino dei traghetti notturni: quella del venerdì dedicata a scienza e musica e quella del sabato dedicata all'astronomia. (Da: Facebook - Isola di Einstein).

SCOPRI IL PROGRAMMA

mercoledì 27 agosto 2014

Uno Smartkat sul Mar Baltico

L'immagine dello Smartkat con la tendina montata sopra presa dal video
Molto bello questo video con il sottofondo di "Salty Dog" dei Procol Harum e le immagini di uno Smartkat in navigazione sul Mar Baltico.




"Tutti in coperta, ci siamo disincagliati!" io sentii il capitano gridare.
 "Controllate la nave, rimpiazzate il cuoco e nessuno sia lasciato vivo"
Attraverso gli stretti, intorno a capo Horn: quanto lontano possono volare i marinai?
Un percorso tortuoso, un viaggio di tortura e nessuno fu risparmiato.
Noi navigammo per zone sconosciute agli uomini, dove le navi tornano a casa per morire.
Nessuna vetta invalicabile, nessuna foresta impenetrabile poteva sfidare l'occhio del nostro capitano.
Allo scadere del settimo giorno di mal di mare siamo approdati.
Una sabbia così bianca, un mare così blu, un posto nient'affatto terribile.
 Noi facemmo esplodere i cannoni, bruciammo l'albero maestro e remammo dalla nave fino sulla spiaggia.
Il nostro capitano gridava, noi marinai piangevamo, le nostre lacrime erano lacrime di gioia.
Ora molti mesi e molte estati sono trascorsi da quando abbiamo toccato terra.
Un lupo di mare, questo marinaio! Le mie mani (callose) ve lo possono testimoniare.

(A Salty Dog, Procol Harum - da Testitradotti.it)



martedì 26 agosto 2014


Il Seaeagle Paddleski di Giuseppe

Il Seaeagle Paddleski di Pino
Eccovi le prime foto del suo nuovo Seaeagle Paddleski che Pino mi ha inviato promettendomi di farne altre.
Pino mi ha confermato che questa barca a vela di cui abbiamo già parlato in più occasioni, anche dell'ultima versione con il nuovo sailing package 435ps, si è rivelata pratica, leggera e divertente. 
Guardate le foto e come non dargli ragione visto che si porta al mare in una "borsetta" e ci si naviga asciutti addirittura in due.



lunedì 25 agosto 2014

Lungo la strada medievale da Raggiolo a Quota, sulle tracce della Ciampicona

Elena e la Meg lungo la strada medievale per Quota
Non so se la Ciampicona, tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800, abbia percorso veramente questa antica strada medievale per recarsi a piedi a Firenze oppure si sia orientata verso vie alternative, passando da Bibbiena invece che da Poppi, ma certamente l'intraprendente donna casentinese questa strada la conosceva bene, se non altro per andare a pregare nella antica Pieve di Sant'Arcangelo, oggi diruta, ma allora punto di riferimento e di unione per raggiolatti e quotesi, sempre pronti a tirar fuori i coltelli per dimostrare la supremazia l'uno sull'altro. Razza di "Corsi" erano!

Cecco di Baccio, quello sulla destra, non poteva altro che essere il bisnonno di Elena per il suo modo inconfondibile di tenersi le mani, esattamente come fa lei
Una povera vecchia di Raggiolo, chiamata Ciampicona, non potendo ottenere dal Vicario di Poppi una sentenza definitiva in una sua certa lite pendente da molto tempo .... pensò di andare in persona a Firenze per richiamarsi direttamente alla giustizia del Granduca, che era allora Ferdinando III. Così pertanto fece; ed espose essa con singolare chiarezza e vivacità le sue buone ragioni al Granduca, questi rimasto persuaso del buon diritto di lei, la rassicurò e le disse di tornarsene a casa promettendole che innanzi vi fosse giunta il Vicario di Poppi le avrebbe reso giustizia. Ma l'arguta donna che avrebbe voluto che fosse fatta ragione sul momento non parve rassicurata gran fatto dall'ottenuta promessa, tantochè nell'accomiatarsi dal Granduca gli disse: "Badi Altezza di non mi fare Berlicche Berlocche! - E che cosa intendete dire con questo? - Chiese ridendo il Granduca. Rispose la donna - Intendo dire che la giustizia dei poveri è come le corna dei ricchi, che non si trovano mai." (Carlo Beni, Guida del Casentino, 1908).

I ruderi dell'antica Pieve di Sant'Arcangelo a Quota - chiedono vendetta!
Ciampicona a parte, il percorso medievale da Raggiolo a Quota che si trascorre a piedi in poco più di mezz'ora, è una vera meraviglia, immerso dei boschi del Casentino, presenta ancora il suo antico tracciato in pietra, ripristinato quasi completamente dai volontari della Brigata di Raggiolo. 
Poco prima di arrivare a Quota si trovano i ruderi dell'antica Pieve di Sant'Arcangelo che meriterebbe un urgente restauro affinché non venga completamente coperta dai rovi e persa definitivamente.

L'ingresso al paese medievale di Quota
Quota, seppur più piccolo, è un gioiello molto simile a Raggiolo, immerso nei boschi delle foreste del Casentino. 
La strada del ritorno è tutta in discesa e si trascorre più velocemente. Si oltrepassa il bel Ponte dell'Usciolino, anch'esso restaurato e salvato dalla distruzione grazie all'impegno e all'interessamento della Brigata.


Ritornando verso casa di Elena ci accorgiamo sempre di quanto sia meraviglioso Raggiolo.

la vista da casa di Elena a Raggiolo
E questa è la FOTOGALLERY del nostro percorso di ieri, oggi stiamo già pensando quando torneremo a navigare con Aspirina, ma lasciare questi luoghi, questi boschi in cui regna il silenzio come al nostro amato lago, non è cosa facile.



giovedì 21 agosto 2014

La pesca miracolosa, a vela, nella Pieve di Romena

La "pesca miracolosa", capitello della Pieve di Romena
TEMPORE FAMIS MCLII. (Tempo di carestia 1152)
Questa scritta è scolpita sul secondo capitello della navata di sinistra della splendida Pieve di San Pietro a Romena ed indica la circostanza e l’anno in cui questa pieve romanica fu edificata.  
Qui lo stile romanico si esalta ed anche il profano non può non rimanerne affascinato.  
Questa pieve romanica a tre navate fu costruita su un preesistente edificio religioso, probabilmente del secolo VIII, i cui resti e certi frammenti sono visibili scendendo nel sotto chiesa attraverso una scala, sulla destra, all’interno dell’edificio. 
Esternamente la parte di maggior fascino della Pieve di Romena, oggi dichiarata Monumento Nazionale, è sicuramente l’abside. Al visitatore che giunge da Pratovecchio o dal Castello di Romena appare come una scultura perfettamente incastonata in un classico paesaggio toscano, anzi, nel tipico e splendido paesaggio Casentinese. Dal 1991 questa Pieve è anche sede della Fraternità di Romena, luogo di fede e amicizia. (Tratto da: Il Bel Casentino).

L'abside della Pieve di Romena è attrazione di molti artisti
Credo che non ci stancheremo mai di andare a vistare questa stupenda pieve romanica, tra le più belle nella storia dell'arte medievale, situata a solo qualche chilometro da Raggiolo, luogo dove di consuetudine passiamo qualche giorno di Agosto.
Questa volta sono rimasto colpito dal secondo capitello della navata di destra, sulla facciata rivolta verso l'abside e quindi nascosto alla vista del visitatore distratto. Ed è tanto nascosto che mi era quasi sfuggito, solo per caso sono riuscito ad accorgermi della sua particolarità rimanendo attratto dalla sua bellezza, certamente uno dei capitelli romanici più interessanti e significativi che abbia mai visto.
Secondo la tradizione sembra che rappresenti la "pesca miracolosa" e i due personaggi dovrebbero essere Pietro ed il fratello Andrea, altri hanno inteso intravedere in esso un significato più mondano, "la barca dell'umanità" con due naviganti nel mare della vita.
Ma non voglio entrare in argomenti, per così dire, "escatologici", quanto soffermarmi sull'immagine, quella di una barca a vela con due uomini a bordo, uno con un remo, o un timone, in mano, l'altro appoggiato all'albero, oppure che lo sorregge assieme alla vela.
Questa immagine, dal punto di vista della storia della navigazione è estremamente interessante poiché intende rappresentare una barca da pesca come minimo di quei tempi, intorno all'anno mille.
Le due estremità affilate la fanno assomigliare alla canoa a vela della quale abbiamo tanto parlato negli ultimi mesi, inevitabile l'accostamento alla canoa a vela americana con la pagaia che fa da timone e forse, in questo caso, con il secondo componente dell'equipaggio che tiene su l'albero e la vela latina, come in una specie di windsurf.

Il capitello sembra rappresentare una navigazione in canoa a vela
Non mi posso addentrare in supposizioni ed argomentazioni complesse, certo questa immagine pone molti interrogativi sui modi di navigare nei secoli precedenti l'anno mille. Comunque sia questa rappresentazione "nautica" ha esaltato la mia immaginazione e credo che si possa definire come un elemento storico di rilievo nella storia della navigazione.
Per il resto la Pieve di Romena è semplicemente meravigliosa, all'interno ....

La navata e l'abside della Pieve di Romena
.... e all'esterno.

Pieve di Romena, vista laterale
Altre immagini della pieve le potete trovare nella FOTOGALLERY della nostra vacanza a Raggiolo, che si deve ancora concludere.

Il capitello in cui viene indicata la data di costruzione della pieve con la consegna delle chiavi


lunedì 18 agosto 2014

TIWAL CANARIAS



Pubblicato il 13/ago/2014

Tiwal es el barco de vela ligera más innovador del mercado. Diseñado para facilitar el transporte a cualquier playa y para ser disfrutado por toda la familia,desde los más expertos hasta los niños se divierten con tiwal.

Tiwal è la deriva gonfiabile più innovativa presente nel mercato nautico. Progettata per essere facilmente trasportabile su qualsiasi  tipo di spiaggia e per essere goduta da tutta la famiglia, dai bambini e agli esperti, ci si diverte con Tiwal.



venerdì 15 agosto 2014

Lucignano, la sua bellezza e i suoi tesori

San Francesco in barca a vela, parte (o arriva) per (o da) la Terrasanta?
Se si vuol raggiungere il lago Trasimeno da Arezzo più in fretta passando per la superstrada si deve attraversare Lucignano, un vero gioiello di architettura medievale sul cui SITO istituzionale potrete trovare la storia. 
Per poterne apprezzare in pieno la bellezza però bisogna visitare Lucignano di persona e vi assicuro che ne vale assolutamente la pena poiché è uno di quei paesi ancora completamente raccolto entro le sue mura, rimasto in buona parte integro nella struttura originale, seppur stratificata nei secoli.
Essendo il giorno dell'Assunta, come da tradizione, non ho potuto fare a meno di riflettere sul "magnificat" di Maria e quanto questo sia alla base di tutto il pensiero francescano, ne avevamo già parlato. Anche per questo motivo, una visita a San Francesco a Lucignano era d'obbligo e, come sempre accade quando ci si inoltra nella fantastica vita di questo Santo, mi sono interrogato sulle immagini poste negli affreschi di questa Basilica, in particolare una, quella in cui lo si vede imbarcato per la Terrasanta.

La Basilica di San Francesco a Lucignano
Nelle troppo poche informazioni che ho trovato su questi affreschi sul web e nelle enciclopedie si dice che in questa immagine San Francesco sia in partenza per la Terrasanta ma a me non sembra in quanto la pala del timone è posta sulla destra a poppa, in basso, e l'uomo a prua non sta governando una barra quanto probabilmente sta preparandosi per l'attracco. Inoltre, se San Francesco è partito da Ancona ed è tornato a Venezia, allora le due colonne sono proprio quelle del porto di Venezia, come mi ha fatto notare Elena. Premesso ciò c'è un'altro particolare che pone enormi ed importantissimi interrogativi, cosa tiene in mano il Santo? Secondo me potrebbe essere la Sacra Sindone. A questo punto cadrebbero tutte le teorie secondo le quali questa importantissima reliquia sarebbe arrivata in Francia direttamente dalla Terrasanta. Ma perché se Frate Elia è tornato con il "Chiodo della Croce", e molto probabilmente anche con il "Santo Graal", in Italia la Sacra Sindone dovrebbe essere arrivata in Francia? Queste tre reliquie, e forse altre ancora celate, sono arrivate tutte in Italia grazie a San Francesco e Frate Elia. E cosa aspetta la Sacra Chiesa Romana a riabilitare una figura così importante come Frate Elia, posto a capo dei francescani dallo stesso San Francesco, e fare "mea culpa" sulla sua "damnatio memoriae"? Questa cosa è semplicemente scandalosa, è una negazione della storia del cristianesimo e della sua umanità.

Il "trionfo della morte"attro meraviglioso affresco posto in San Francesco a Lucignano
E se del sopra citato affresco non si parla affatto qualcosa ho trovato su quest'altra meraviglia che è il "trionfo della morte", raffigurata come un cavaliere che scocca la freccia. Insomma, solo per queste due opere Lucignano merita una visita, ma c'è molto, molto di più da vedere. Guardate la FOTOGALLERY che meraviglia!.


Tra le foto ce ne sono due significative, una riporta una frase di Mussolini che è rimasta ancora impressa in uno dei muri del paese, "quando si è forti si è cari agli amici e temuti dai nemici", l'altra è la lapide commemorativa appesa sulla casa del partigiano Licio Nencetti. Tutte e due, tristemente, ci ricordano un'epoca, la prima con la banalità dell'arroganza, la seconda con grandezza dell'eroismo, Licio Nencetti è stato un vero eroe, martire della nostra democrazia.

Uno scorcio caratteristico nei pressi della casa di Licio Nencetti


giovedì 14 agosto 2014

Novità 2015: Nuovo Hobie Adventure Island, più potente, più veloce, più grande e più asciutto

Nuovo Hobie Adventure Island, dal sito Kayakfishmag
La nuova versione dell'Hobie Adventure Island sarà più grande, con la prua più arrotondata e "capace" di maggiori volumi. Il bordo libero sarà più alto, così come l'albero che sarà più lungo di 60 cm. La base della vela, con una maggiore superficie velica, sarà più smerlata per fornire più libertà all'equipaggio. Anche gli stabilizzatori saranno più grandi, passando da 9 a 12 piedi di lunghezza. Anche la seduta, che sarà più sollevata, subirà notevoli miglioramenti.
Tutte queste modifiche, e molto altro, renderanno la nuova versione dell'Hobie Adventure Island più potente, più capace di ben 45 kg rispetto al modello precedente, più asciutto e più veloce.





mercoledì 13 agosto 2014

Un giro nel Chianti Classico

La contessina Elena davanti al Castello di Meleto
Era un bel po' che volevamo fare un giro nel Chianti Classico ed abbiamo cominciato con un itinerario abbastanza vicino a noi, ci siamo resi conto però che dovevamo soffermarci di più nei luoghi senza pretendere di vedere tutto in una sola giornata.


Visualizza Un giro nel Chianti Classico in una mappa di dimensioni maggiori

Ci siamo diretti verso Gaiole in Chianti, paesino caratteristico ma nulla di che, le cose stupende sono tutte intorno e tra queste siamo riusciti a vedere solo il bellissimo Castello di Meleto, appartenente a quel Guardellotto al quale l'Imperatore Federico I detto il Barbarsossa confiscò i beni.


Certo è che i luoghi sono meravigliosi. 

Elena davanti al Palazzo di Radda in Chianti
Altro luogo molto bello è Radda in Chianti, ma certamente le nostre aretinissime Lucignano, Monte San Savino, Anghiari, Cortona, Poppi e così via, lo sono sicuramente di più.
Paragonabile ai luoghi che ho citato nella  loro autentica bellezza è il paesino di Ponzano con la sua torre, che abbiamo visitato quasi per sbaglio.

La porta medievale di Ponzano, meravigliosa!


Prima ancora di Ponzano abbiamo visto Castellina in Chianti, bella ma un po' troppo turistica per i nostri gusti, in cui anche l'aria che si respira è a pagamento, non parliamo poi del Vigile Urbano che fa multe a gogò.

Elena mangia un gelato nelle belle stradine di Castellina in Chianti
Insomma, tutto bellissimo come si vede dalla FOTOGALLERY, ma ci torneremo con più calma a vedere una cosa per volta.



Ed infine qualcosa che mi ha fatto pensare al mio mostriciattolo impresso nella prua di "aspirina", un bel drago con una corona tra le zampette.




martedì 12 agosto 2014

Vai col vento!



Questo è per gli amici che ridono quando gli dico che ho un katamarano gonfiabile ;-)

Un fantastico e simpaticissimo video che ci fa capire la grande potenzialità di questo tipo di imbarcazioni.


lunedì 11 agosto 2014

In barca con Tommaso


Doveva essere un'uscitina di sola "routine" in cui spiegare a Tommaso due o tre cosette che avevo sempre lasciato in sospeso, come l'uscita e il rientro al porto a motore, le varie aperture e chiusure della barca e del motore, nonché l'ormeggio e il rifornimento, tutte attività a cui pensavo io con noncuranza. 
Ma oramai lui vuole uscire da solo con i suoi amici quindi dovevo essere sicuro che fosse a conoscenza di tutto ciò che bisogna sapere per navigare in sicurezza.
Le previsioni del vento erano incerte e all'inizio era proprio come piace a me e ad Elena, regolare le vele al meglio e correre dietro ai refoli con lentezza. Non vi dico Tommaso, ma cosa siamo venuti a fare, e voi siete vecchi, e questo non è andare in barca a vela, ma non vi avevo detto che era meglio il pomeriggio e così via. Due scatole!! Non ne potevamo proprio più dei suoi rimbrotti.
Ma non è passata mezz'ora che l'ha avuta si, violente raffiche a 15 nodi si sono riversate sul lago con tutta la loro forza tanto che io ed Elena ci siamo messi il salvagente.


Ancora con questo vento la barca può essere mantenuta diritta senza farla sbandare troppo, ma guardate un po' voi quel fiocco, sembrava che volesse strapparsi via dallo strallo. Insomma, gli è passata la voglia di brontolare ed è stata una bellissima veleggiata fino a che, stanchi e cotti dal sole e dal vento, non siamo rientrati. Insomma, mai dare nulla per scontato al lago.




domenica 10 agosto 2014

Gropina e dintorni, meraviglia dell'umanità

I simboli di tre Evangelisti, nel pulpito della Pieve di Gropina
Con l'amico lettore Luca si era detto: vivere qui in Toscana è come essere sempre i vacanza.
Ed infatti è bastata poco più di mezz'ora d'auto per raggiungere la Pieve di Gropina e visitare i suoi dintorni per rendersi conto della fortuna che abbiamo a vivere qui.


La Pieve di Gropina è un "monumento nazionale", la sua storia affonda le radici in epoche antichissime, quelle etrusche e romane per poi consolidarsi fin dai primi tempi del cristianesimo in epoca paleocristiana. Successivamente la Pieve si stratificherà nel corso di varie epoche, da quelle longobarde fino a quella romanica, rimanendo pressoché integra fino ad oggi.


L'esterno è bello e caratteristico delle molte pievi romaniche presenti nel nostro territorio ma l'interno lascia letteralmente senza fiato. Mi sono divertito a fotografare i bellissimi capitelli che ci raccontano la storia dell'umanità, la zona absidale ed infine il pulpito. Non ho la preparazione per descrivere il significato, il valore e la magnificenza di queste opere ma vi assicuro che vale sicuramente la pena di andarle a guardare.

Il capitello della scrofa che allatta i quattro maialini
Il significato del capitello della scrofa, che prende spunto da origini pagane, ci indica l'atto del nutrire, come i lavori agricoli nutrono l'uomo nelle quattro stagioni (i quattro porcellini), così la parola di Dio nutre e fortifica le anime.

Il capitello dei Cavalieri
Il capitello dei Cavalieri potrebbe indicarci la loro purezza di vita in difesa dei valori cristiani.

Il capitello della Chimera, ad Arezzo straordinariamente ricorrente fin dagli etruschi
E del magnifico capitello della chimera cosa possiamo dire? Potrebbe rappresentare il male, ma anche il potere di rigenerazione e di tarsformazione del cristianesimo nei confronti dei pagani.

Il pulpito di origini longobarde
Ma è il pulpito di origini longobarde che lascia letteralmente a bocca aperta, è qui che nasce il nuovo linguaggio simbolico dei "barbari", ai quali si deve l’invenzione di tecniche e canoni estetici nuovi, che si discostano volutamente dall’ideale classico del bello e dalle sue proporzioni per attingere a un linguaggio dove il fantastico e il simbolico si uniscono all’immaginazione e al colore in una visione originale del mondo.


I dodici Apostoli che ricevono lo Spirito Santo
L'abside è semplicemente meravigliosa!

L'abside con le aperture protette da lastre di alabastro
La zona absidale costituisce un gioiello. Nella Pieve è presente anche la cripta che purtroppo era chiusa, potrete trovare QUI un'interessante descrizione.
Mi fermo qui ed inserisco la FOTOGALLERY dove potrete trovare altre interessantissime immagini. 


Al ritorno abbiamo visto tanti altri luoghi fantastici, la bella Loro Ciuffenna dove si stava svolgendo un mercatino dell'antiquariato e artigianato locale.


E poi ad Elena non è sfuggita la bellissima casa colonica situata appena fuori il paese di Castiglion Fibocchi dove si è svolta la famosissima scena "buongiorno Principessa" nel film "La vita è bella". Che memoria fotografica!!!

C'è ancora la famosa scala
Ed infine il millenario "Ponte Buriano, quello della Gioconda", che attraversa il fiume Arno sulle cui sponde, al posto dei fatiscenti capannoni che sono oggi presenti nelle sue vicinanze ci farei un bel "Circolo della canoa e della vela". Ci starebbe proprio bene, che ne dite?


E alla fine mi sono preso pure il rimbrotto di Elena, "ma te pensi sempre alle barche!!". Ma dove c'è acqua ed in posti così meravigliosi come si fa a non pensare di metterci una bella barchetta, magari con la vela.


Dimenticavo, come sempre Elena aveva ragione, il posto del film è proprio quello.


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