giovedì 7 agosto 2014

Alla scoperta di un mondo perduto

Lo stemma della Congregazione Olivetana
Oggi siamo tornati con i miei cognati all'isola Polvese, andata senza vento, ritorno con un grandioso gran lasco per tutto il tempo che ci ha fatto percorrere velocemente le quasi cinque miglia della distanza tra l'isola e Castiglione del Lago.
Siamo saliti subito al Monastero di San Secondo in parte restaurato dalla Provincia di Perugia e, per quanto stupendo, dal destino ancora molto incerto. Quante cose si potrebbero fare in una magnifica struttura del genere, un luogo che per un caso fortuito abbiamo potuto visitare e che ci ha lasciato senza fiato.

Queste colonne della Cripta dell'Abbazia hanno circa 1000 anni
Abbiamo potuto vedere le colonne della Cripta che sorreggono l'antica Abbazia, attualmente diruta, che hanno circa 1000 anni.

La contro facciata della'Abbazia di San Secondo
ABBAZIA DI SAN SECONDO. Si tratta di un edificio romanico a tre navate con due file di colonne e pilastri che sorreggono archi a tutto sesto, transetto rialzato e abside semicircolare e con cripta monostila,. La costruzione è realizzata con arenaria, calcare e marne, sono però stati reimpiegati anche blocchi di travertino e arenaria provenienti da precedenti strutture etrusche o romane. Dell'impianto originario, ampiamente modificato nei secoli e in larghissima parte crollato, si conserva la facciata, i muri perimetrali esterni, la cripta e parte dell'abside. La facciata della chiesa è quasi completa, con un rosone al centro e più in basso quattro finestre ai lati sicuramente frutto di modifiche recenti e la porta sbaricentrata rispetto al rosone che è sovrastata da una lunetta. Presso l'abside ci sono due passaggi laterali che portavano al piano superiore e uno centrale che scende verso la cripta. La cripta monostila è caratterizzata da un ambiente semicircolare che ha al centro una colonna monolitica in pietra calcarea e capitello in arenaria, su cui si imposta una volta in pietra grossolanamente squadrata. Ai lati della cripta si aprono due locali che collegano direttamente con l'esterno della chiesa e voltati con lo stesso tipo di pietra. Quello di destra, molto più grande, è inglobato in un corpo a due piani, aggettante rispetto al resto della costruzione e costituisce la sagrestia e funge attualmente da collegamento con l'edificio del monastero vero e proprio. (Via Prog-res)

Il campanile dell'Abbazia
TORRE CAMPANARIA. Sorge nell'angolo nord orientale; la base è costituita da resti di una muratura etrusca in blocchi di arenaria, mentre la struttura è realizzata in blocchetti di calcare, marne ed arenaria disposti a filaretto. In sommità la struttura termina con la cella campanaria alleggerita da quattro monofore a sesto acuto. (Via Prog-res)

Il grande refettorio del Monastero degli Olivetani in fase di restauro
 MONASTERO DEGLI OLIVETANI. Purtroppo la costruzione, realizzata con pietrame di spoglio in arenaria, calcare e laterizio, ha subito nei secoli profonde modificazioni e demolizioni, per cui l'aspetto originale è riconoscibile solo in parte. All'arrivo degli olivetani il monastero già esistente subisce diverse modifiche. L'edificio a due piani si sviluppa perpendicolarmente alla chiesa e vi si innesta tramite la sagrestia, vi era poi un braccio perpendicolare a questo che fungeva da terzo lato del chiostro, di cui oggi restano solo tracce. A piano terra il locale più importante è la sala capitolare, caratterizzata dalle monofore esterne a sesto acuto, dalla volta a "schifo" su peducci in pietra serena e dalla nicchia che ospitava una madonna con bambino. Gli altri vani non hanno caratteri particolari. Al primo piano, che non è direttamente collegato con il piano inferiore, si accede da due ingressi opposti: il primo comunica con l'abside attraverso la sagrestia, secondo comunica direttamente con l'esterno attraverso la scalinata. Il piano oltre la sagrestia, che era adibito a dormitorio, si presenta oggi come un unico vano, ma in passato era suddiviso da murature portanti. Una seconda divisione doveva essere costituita da tramezzature leggere che dividevano le celle dei frati. Se il complesso si è ampliato e trasformato profondamente nel corso dei secoli, è anche vero che molto dell'aspetto attuale è dovuto agli ultimi interventi di restauro fatti eseguire dall'ultimo proprietario che ne hanno alterato i caratteri in maniera vistosa. (Via Prog-res)

L'esterno del Monastero degli Olivetani
Ma la cosa interessante che ho scoperto grazie al mio cognato è che l'Ordine della Congregazione Olivetana ha avuto origine ad Arezzo, per volere del Vescovo Guido Tarlati nel 1319.
Tutto il resto è stato altrettanto meraviglioso, l'arrivo all'isola, l'ormeggio davanti alla spiaggetta, il bagno, il giro dell'isola ed il pasto alla Villa Ducale, prezzo fisso 8 o 13 € secondo l'appetito, ma vi assicuro buonissimo ed ottimo servizio.
Grazie ad Aspirina e al Trasimeno abbiamo passato un'altra giornata meravigliosa.


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