venerdì 4 settembre 2015

Bilancio di un'estate e di un cambiamento

Con MAE a Castiglione del Lago
Questo è l'undicesimo anno che abbiamo una barca a vela, dieci di cabinato ed uno di deriva. 
Di bilanci ne abbiamo fatti tanti e mai ci siamo pentiti delle scelte, sono stati anni bellissimi e quando riguardo gli album delle foto scattate mi rendo conto di quanto esse esprimano la pace, la serenità e la gioia che ci ha offerto questo nostro modo di fare la vela, certo inconsueto, mai esagerato, mai spinto a voler far cose impegnative e faticose.
L'altro giorno nel rispondere ad un amico lettore gli ho scritto questo, penso che renda l'idea:

".... ho dei meravigliosi ricordi dei 10 anni passati con la mia famiglia in barca a vela, posso dire di non avere né rimorsi né rimpianti, solo felicità. 
Avremmo potuto fare molto di più con i mezzi che avevamo, con il FIRST24 c'è chi ci è arrivato in Grecia, ma ho rispettato le esigenze di tutti, il mal di mare della Rachele, i timori di Elena, l'esigenza e la necessità di spendere più per i figli che crescevano che per le crociere. 
Ci ho provato ma è stato bello anche così, noi tutti insieme al lago nelle bellissime giornate primaverili ed estive. 
In barca noi abbiamo preso le decisioni più importanti della nostra vita perché è solo lì che i nostri figli riuscivano a parlare con noi, la scuola, gli esami di stato, l'università, è in barca che abbiamo saputo a quali facoltà si sarebbero iscritti ed è in barca che abbiamo parlato dei loro fidanzatini. ..."

Mai sbandato fino alla falchetta, ma un po' si è!
Credo, in passato, di non essere stato capito dai molti colleghi velisti con cui sono stato in contatto nel web e che concepiscono il modo di andare in barca a vela del tutto diverso, o macinando chilometri e miglia, o sbandando la barca fino alla falchetta. Così non è stato per noi e mai lo sarà.
Ma guardiamo all'oggi e la scelta della deriva. Bé, ci è piaciuto molto, visitare e scoprire luoghi diversi combinando la nostra passione per la storia, la natura e l'architettura della nostra Italia con la voglia di farsi trasportare dal vento nell'acqua.
Lo faremo anche il prossimo anno, sicuramente allungando un po' le sortite, passare da quella giornaliera ai tre giorni o più al mare, o perché no in un bel lago delle Dolomiti che ci piacciono tanto.
Purtroppo quest'estate la stagione è finita in anticipo per colpa mia, il dottore mi ha trovato la pressione arteriosa un po' alta ed ora sono sotto controllo per stabilire la cura migliore, se ce ne sarà bisogno. Abbiamo dovuto rinunciare a Populonia e ad almeno altre due veleggiate al Trasimeno. Peccato, se Dio lo vorrà sarà per l'anno prossimo e d'altro canto quello che ho passato per i miei occhi acciaccati, glaucoma, vitrectomia, laser con un numero imprecisato di mesi passati in ospedale mi è bastato, per quanto mi abbiano seguito equipe mediche di tutto rispetto e grandi capacità, al Santa Chiara di Pisa  e qui all'Ospedale di Arezzo.

Caricare e scaricare la barca, per nulla faticoso, solo apparenza
Ultima nota è sul cartopping, calcolato al millimetro prima degli acquisti, considerando pesi, ingombri e dimensioni; direi ottimo e comodo, molto più del carrello. La barchina è leggera e questo è un vantaggio e anche un limite ma i tubolari laterali offrono molta sicurezza e stabilità.
Insomma, da rifare e guardiamo avanti.

Sul Lago di Bolsena
NOTA PER I LETTORI: purtroppo ho scoperto che non appena faccio una modifica al layout mi scompaiono "i blog che seguo", problema che mi comporta il loro reinserimento. Sono un dimenticone e di sicuro non ne ho inserito qualcuno di quelli storici; via via che mi ritornano alla mente li metto ma se me li volete segnalare non vi vergognate. Grazie!


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