lunedì 24 maggio 2010

Il Tour dell'Elba

Visualizza Isola Elba in una mappa di dimensioni maggiori


L'Elba
"La perla dell'Arcipelago Toscano, l'isola senza confini: il mare cristallino, le spiagge e le calette, il verde della campagna, i paesini arroccati, i tesori archeologici, i boschi di castagni e altro ancora si susseguono senza soluzione di continuità.
L'Elba regala questa sensazione di molte cose in una, negli spazi brevi dell'isola si viaggia attraverso situazioni turistiche e ambientali completamente diverse: zone asciugate dal sole e dal vento e zone verdeggianti, spiagge di sabbia dorata, di ghiaia e ripide scogliere. E' da ricordare che il territorio dell'isola, in gran parte, fa parte del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano." (da:  Infoelba )
Il Canale di Piombino
Il canale di Piombino, compreso tra il promontorio omonimo (o di Populonia) e la punta NE dell'Elba, è largo 5 miglia. Al centro del canale sorgono due isolotti. Il primo, Palmaiola, di forma conica, è sovrastato dalla casa bianca del faro (ben visibile). Da esso fuoriesce a Nord uno scoglio ben in vista e, a 450 m in direzione Sud, un basso fondale coperto da 4,5 m d'acqua.
Il secondo isolotto, Cerboli, è meno elevato (74 m), ha in cima una vecchia torre e presenta, visto da NO o da SE, un profilo irregolare. Il canale è attraversato da numerose navi e da aliscafi che assicurano il collegamento tra l'Elba e Piombino, cui si deve prestare attenzione.
D'estate i frequenti venti da Ovest e NO formano nel canale una corrente per Est e SE che supera a volte i due nodi. I venti dominanti del periodo estivo, Maestrale e Scirocco, non sono pericolosi, ma bisogna temere le improvvise Libecciate quasi mai preannunciate e da evitare per la loro forza, quindi estremente pericolose per barche a dislocamento leggero come le nostre. Fortunatamente rare nel periodo tra giugno e settembre.
Se si decide di affrontare la traversata e non si vogliono superare le frequenti e insidiose onde di traghetti ed aliscafi conviene partire dal Porto di Scarlino, altrimenti si può scegliere il Porto di Baratti o lo stesso Piombino. Ovviamente, partendo da Scarlino il tragitto è molto più lungo.
Tutti e tre i punti di partenza sono dotati di scivoli, gru e parcheggi per auto e carrelli.
Il prezzo dei parcheggi varia tra 10 e 20 € al giorno (incluso carrello),  l'uso della gru da 60 a 100 € per operazione. Scivoli libero a Porto Verde di Scarlino e a Piombino, attivando lo zoom si vedono benissimo scivoli e parcheggi:

Il porto di Scarlino
Se si decide di non effettuare la traversata ma di portare l'auto e il carrello nell'isola il costo totale della traversata A/R, 4 persone + cane + auto + barca, è intorno ai 300 €, forse anche qualcosa meno se si scelgono le compagnie meno care. Non ci sono grandi problemi nell'imbarco del treno auto+carrello. L'importante è prenotare per tempo, gli scali sono molto organizzati. Considerati i costi di parcheggio a Piombino ritengo che sia molto più conveniente fare la traversata con il traghetto.
Gli scivoli a me noti dell'Elba sono a:
Portoferraio
Marina di Campo
Porto Azzurro
Marciana Marina
Cavo

La baia di Porto Azzurro e Cala di Mola


Per chi vuole entrare nella Baia di Porto Azzurro il Faro di Capo Focardo  fà da riferimento in quanto è ben visibile provenendo dal largo su punto nave goniometrico 215°  e 315° NE E. Individuato quest'ultimo,  di prora via si solca verso il faro. Bisogna fare attenzione di lasciarlo alla nostra SX, continuando con angolatura tra 270 e 360 NO si intravede l'ingresso del porto. Il Porto è segnalato da un Faro sulla punta San Giovanni (sopra Hotel Plaza)  e da un faro sulla testata foranea del molo. Se si desidera fare rifornimento, non esistono problemi di sorta, Carburante, acqua, servizi vari ecc.  Ci sono oltre la banchina IV Novembre per l'ormeggio,  anche dei Pontili Galleggianti Gestiti ed espressamente adibiti per il Diporto il tutto ben organizzato. Attenzione invece nel buttare l'ancora in rada liberamente in quanto nel porto due volte al giorno è in manovra il Traghetto della Toremar.  L'entrata in porto si effettua tenendo la sinistra ad una distanza non inferiore a 150 m dalla testata del molo foraneo. In uscita bisogna tenere la sinistra, passando ad una distanza non superiore a 100 m dal molo foraneo.
Per ulteriori le notizie, consigliamo sempre di contattare la Capitaneria di Porto di Portoferraio al n° Tel: 0565914000 Fax: 0565918598

Le spiaggette dove ancorare
Nota: per motivi di rispetto del copyright sono state inserite solo foto di carattere "commerciale" che non hanno nessun valore artistico. Molte foto ed informazioni dettagliate sulle spiagge dell'Elba le potrete trovare sul sito Elbaspiagge.
Digitando sul nome della spiaggia di seguito descritta apparirà una foto significativa presente su Google Maps.


Si incontra prima dell'ingresso, arrivando da Est, in Porto di Porto Azzurro, questa spiaggia offre un'ottima protezione dai Venti Freddi (Settentrionali), offre un buon  ancoraggio. E' una spiaggia abbastanza grande con un piccolo Pontile sul lato Dx venendo dal mare, sempre guardando dal mare si vede sulla Sx imponente la Fortificazione Spagnola di Porto Longone (XVII secolo) che ha dominato per 400 Anni. Oggi Forte San Giacomo. Barbarossa, è una spiaggia molto frequentata, le profondità sono di circa 15 mt in Baia,  decrescendo regolarmente verso la spiaggia. Esiste una Catenaria a 200 mt. dalla battigia con un fondale in parte algoso e in parte sabbioso che va dai 5 ai 7 metri di profondità.


Camping e strutture disponibili con pontile gratuito: Camping Arrighi

Foto tratta dal sito del Camping Arrighi
Le tariffe per 4 persone per una settimana, nel periodo di luglio - agosto, indicativamente sono:
a) Camper/ Roulotte/ Tenda + auto: circa 400 €
b) Bungalow/ appartamento: da 441 a 805 €

Spiaggia di Reale:
La spiaggia, molto frequentata d'estate ha dei corpi morti . Per evitare la secca di punta Reale dovrete entrare sfilando lungo il lato Est restandone a circa 80-100 m. I fondali sono irregolari (rocce, alghe o sabbia) con profondità di 5-7 m all'ingresso, decrescenti progressivamente verso la spiaggia da cui è preferibile tenersi piuttosto lontani, per restare tranquilli.

Spiaggia di Terranera:
E' la più pescosa e la meno frequentata delle tre spiagge per gli accessi al mare abbastanza difficoltosi. Il Fondale di 3-4 m all'ingresso in Baia diminuisce progressivamente verso la spiaggia con grandi ciottoli. Esistono grandi massi e avvicinandosi, si deve prestare attenzione alla secca con  1 mt. di profondità lato Est (a dx venendo dal mare).Il nome Terranera, deriva dalla grande ferrosità che si è sviluppata negli anni con l'estrazione del minerale ferroso e di Pirite. A ridosso della Spiaggia c'è un Laghetto di acqua dolce e Zolfo chiamato Laghetto di Terranera.

Spiaggia La Rossa
E' una spiaggia in Paese con uno specchio d’acqua dove esiste un Campo Boe (Corpi Morti), molto organizzato. Una fascia di  spiaggia viene occupata durante il periodo invernale dalle imbarcazioni ricoverate a secco. Nella stagione estiva tutti i natanti sono nello specchio d’acqua, ormeggiati alle boe. Esiste l'accesso per il  varo o l'alaggio delle piccole imbarcazioni nei pressi della spiaggia. I Posti auto esistenti sono quelli a disposizione che servono le esigenze degli abitanti del paese di Porto Azzurro il quale vanta molti Parcheggi. I Vari Servizi sono disponibili tutti intorno in quanto La Rossa si trova in Paese e dove vicino esistono anche altri Pontili Galleggianti ad uso diportistico. Esistono Circa una cinquantina di boe nello specchio d’acqua, la spiaggia ha una lunghezza di 80 metri circa a fondo sabbioso. Sul frontale della Spiaggia esiste un Circolo Nautico.

Esistono Strutture di ormeggio spontanee, quali boe, pontili in legno del locale Hobby Club e dell'Hotel Cala di mola,  sull’arenile ci sono barche dove si capisce che l'Area di Trascinamento e Ricovero a secco indica che l’accesso carrabile risulta comodo fino alla battigia. Limitrofi alla Spiaggia  si scopre ampi spazi del litorale adibiti attualmente  a parcheggio sterrato dovei si accede dalla provinciale che va a Porto Azzurro. Sarebbe ottima una gestione organizzata per un ricovero a secco con ripristino dell’arenile e la ristrutturazione del molo di ormeggio esistente, in modo da regolamentare la fruizione dei natanti carrellabili con passerelle galleggianti in un ottica di migliore custodia del quadro ambientale. Potrebbe essere un Fiore all'Occhiello.
Albergo o residence con pontile per ormeggio barchini: Cala di Mola

Immagine tratta dal sito Cala di Mola
Le tariffe per 4 persone per una settimana, nel periodo di luiglio - agosto, con ormeggio, indicativamente sono:
a) Albergo: da 2400 €, mezza pensione
b) Appartamento: da 1200 €

Spiaggia di Naregno
Spiaggia di circa 500 mt con fondo di sabbia, arenile di ottima qualità, con accesso facile. Specchio d’acqua con "Campo Boe" esistente sul lato Sud. A ridosso della spiaggia esistono strutture ricettive ed abitative organizzate con parcheggi riservati. Nel retro arenile possibilità di ricovero a secco dei natanti. Esiste un sistema scivolo, alaggio barche, Corsia per imbarcazioni, Diving, scuola di vela, Corsia gestita imbarcazioni, Ristoranti, Bar, Hotel, Noleggi Barche, Gommoni, Pedalò, Wind Surf, Stabilimenti Balneari con sdraio e Ombrelloni. Sull’estremo lato Sud è presente un molo di attracco in concessione ad uno degli alberghi limitrofi.

Albergo o residence con pontile per ormeggio barchini: Acacie

Immagine tratta dal sito Le Acacie
Le tariffe per 4 persone per una settimana, nel periodo di luiglio - agosto, con ormeggio, indicativamente sono:
a) Albergo: da 2400 €, mezza pensione
b) Appartamento: da 1200 €

Il Golfo di Lacona e il Golfo Stella


In Prossimità di Naregno abbiamo il Faro di Capo Focardo, proseguendo la navigazione si trova Capo Caldo con le Buche per Cernie che partono da Punta Bianca a Punta dei Ripalti dove si può fare pesca a traino in superficie e in profondità. Ad un miglio 180°S di Ripalti si trova a 100/110 mt. di profondità, il Ciglio del Corallo, in questi ambienti i Record di Apnea sono stati stracciati, (Mayol, Pellizzari ecc). Continuando il Nostro percorso troviamo Capo Punta Calamita (42°45'E 10°23'S), si riconosce dalle Miniere di Ferro  ormai dismesse e da costruzioni fatiscenti metalliche. All'entrata Est del golfo Stella, sulla Dx del Calone si hanno le Isole Gemini. Il passaggio fra questi Isolotti e Terra è pericoloso per via dei Fondali che variano tra il metro e il metro e mezzo.  Dai Gemini fuoriesce a circa 100 mt. in direzione S-SO uno scoglio a pelo d'acqua, poco visibile, con profondità di 1 mt. Si consiglia di girargli intorno. Ancora più in fuori (0,6 miglia), gli scogli dei Corbelli, si vedono bene. Il passaggio tra i Corbelli e i Gemini  è sicuro. Procedendo avanti nel Golfo Stella, ampio e profondo, questo offre numerose possibilità di ancoraggio. Procedendo ad Ovest troviamo Capo Stella di fronte, troviamo l'Isolotto della Corbella. Il passaggio fra questo Isolotto e Terra è pericoloso, procedendo nel nostro girovagare intravediamo Capo Fonza  che con lo scoglio della Triglia su un fondale di 3/4 metri si può effettuare un'ottima pesca a traino in superficie. A dominio di tutto questo paradiso si erge ad un altezza di circa 185 mt. slm. il  Paese di Capoliveri con alle spalle il Monte Calamita.

Le spiaggette dove ancorare

Spiaggia di "Lacona" (Golfo di Lacona)
La Spiaggia di circa 1000 mt. a sabbia con un arenile ampio di buona qualità e possibilità di notevole sviluppo diportistico. Sono presenti specchi d’acqua con Campi Boe dislocati ad Est, Ovest ed al centro del Golfo. Buone le aree di parcheggio sparse all’interno. Nella fascia posteriore dell’arenile, esiste la possibilità di ricoverare a secco piccole imbarcazioni. Nel periodo di maggior afflusso turistico, il numero dei natanti aumenta in quanto esistono Strutture Ricettive (Alberghi e Campeggi) che sono dislocati subito a contatto con gli arenili. Alcuni Ristoranti sono ubicati lungo il bordo della spiaggia. Ci sono Scuole di Surf, Sub e Acquascooter. Accesso alla spiaggia diretto. Possibilità di struttura di alaggio o varo.

Camping e strutture disponibili con ormeggio natanti custodito: Camping Lacona Pineta

La spiaggia di Lacona, dal sito del Camping Lacona Pineta
Le tariffe per 4 persone per una settimana, nel periodo di luiglio - agosto, indicativamente sono:
a) Camper/ Roulotte/ Tenda + auto: circa 400 - 450 €
b) Bungalow/ appartamento: da 900 €

Spiaggia di Margidore (Golfo Stella)
Spiaggia di circa 400 mt con fondo di sabbia e ghiaia, è la seconda spiaggia per dimensioni di Lacona, Insenatura naturale con protezione aggiunta (scogliera frangiflutti). Il lato Est risulta potenzialmente adibito al ricovero di imbarcazioni di piccole e medie dimensioni. Specchio d’acqua con "Campo Boe" molto consistente. Nel retro arenile esiste un ricovero a secco dei natanti per un buon numero di natanti di vario genere (vela e motore) e di diverse dimensioni. Organizzazione efficace per l’alaggio con mezzi meccanici dedicati. Accesso ottimo, protetto e custodito. Pontili galleggianti stagionali. Noleggio Windsurf, Noleggio pedalò, Noleggio barche gommoni, Corsia per imbarcazioni. I Servizi pubblici e parcheggi esistenti nella zona interna antecedente la spiaggia.

Spiaggia di Lido di Capoliveri
Spiaggia di circa 400 mt con fondo di sabbia, arenile di notevole sviluppo con presenza di specchio d’acqua con "Campo Boe" dislocate in maniera irregolare al centro dell’insenatura. Aree di parcheggio gestite . Strada di accesso parallela lo sviluppo della spiaggia. Esposizione vento di Libeccio. Nel retro arenile, è possibile in bassa stagione mettere a secco alcuni natanti. Ottima Zona, nel periodo di maggior afflusso turistico, il numero dei natanti tende ad aumentare in maniera consistente, proprio in considerazione del fatto che esistono delle ampie strutture ricettive a ridosso Alberghi, Campeggi, strutture di servizio a carattere Ristorativo e Negozi. Inoltre la spiaggia offre tutti i servizi, Stabilimenti balneari,   Noleggio Windsurf, Noleggio pedalò, Noleggio barche gommoni, Corsia per imbarcazioni.

Camping o residence alla spiaggetta delle Calanchiole con pontile di ormeggio: Le Calanchiole

Immagine tratta dal sito Le Calanchiole
Le tariffe per 4 persone per una settimana, nel periodo di luiglio - agosto, indicativamente sono:
a) Camper/ Roulotte/ Tenda + auto + carrello: circa 600 €
b) Bungalow/ casamobile/ residence: da 770 a 870 €
c) Villetta: circa 1450 €

Camping alla spiaggetta del Lido di Capoliveri con campo boe gratuito: Elba Camping Europa

Immagine tratta dal sito Elba Camping Europa
Le tariffe per 4 persone per una settimana, nel periodo di luiglio - agosto, indicativamente sono:
a) Camper/ Roulotte/ Tenda/ Maxicaravan + auto + carrello: circa da 450 a 600  €

Spiaggia di Straccoligno
Arenile di ottima qualità, con accesso tortuoso e piccolo parcheggio adiacente. Specchio d’acqua esistente con "Campo Boe" di limitate dimensioni sul lato Nord. Nel retro arenile esiste un ricovero a secco dei natanti. Oltre l’arenile vi sono aree che potrebbero consentire il rimessaggio organizzato e la custodia di ulteriori natanti.

Località "Innamorata" (Cala dell’Innamorata)
Spiaggia di circa 300 mt con fondo di sabbia, arenile ampio di buona qualità con presenza di specchio d’acqua con "Campo Boe" dislocato sul lato Sud dell’insenatura. Area di parcheggio al termine della strada di accesso. Esposizione vento di Libeccio. possibilità di ricovero a secco dei natanti. Strutture di Servizio a carattere Ristorativo e Residence, sono dislocate lungo il bordo interno della spiaggia. Corsia per imbarcazioni, Diving, Scuola di Vela.

Spiaggia di Pareti Località Pareti
Spiaggia di circa 200 mt con fondo di sabbia, posto subito a ridosso dell’agglomerato, l’arenile risulta attrezzato con scivolo di alaggio per l’accesso delle imbarcazioni Specchio d’acqua con "Campo Boe" dislocate in maniera irregolare al centro dell’insenatura. Difficoltà di parcheggi limitrofi. Esposizione vento di Libeccio. possibilità di ricovero a secco dei natanti. Strutture di servizio Ristorativi, Bar, inoltre  esiste anche un rinomato Diving Center con possibilità di immersioni fantastiche.

Spiaggia di "Morcone"
Spiaggia di circa 200 mt con fondo di sabbia. Arenile ampio di buona qualità con presenza di specchio d’acqua con "Campo Boe" una certa quantità dislocate in maniera irregolare al centro dell’insenatura. Aree di parcheggio interne protette . Esposizione vento di Libeccio. Nel retro arenile, possibilità di ricovero a secco dei natanti. Strutture di servizio a carattere Ristorativo sono dislocate lungo il bordo interno della spiaggia. Presenza di scuola di Surf, Diving, vela.

Dal Golfo di Marina di Campo a Pomonte


Nella Zona Sud dell'Elba, Marina di Campo o Campo nell'Elba, è l'unico Porto Turistico ben Organizzato. Durante alcuni periodi dell'anno è battuto dai venti  da SE, in quanto il Porto  vi si trova esposto. Esistono due Fari a luce Rossa tra Punta di Capo Poro ed il Porto. Nei tempi passati come nelle altre zone dell'Elba si viveva di solo pesca  con il passare del Tempo ed in particolare d'estate quello che era un Borgo di pescatori si è trasformato in uno dei più rinomati Approdi Turistici che con la Sua spiaggia di sabbia, il Binomio forma un connubio Turistico ottimale. Le Frazioni di S. Piero, S. Ilario e La Pila cingono le spalle alla grande baia, le altre frazioni quì sotto riportate fanno di Marina di Campo uno dei centri balneari più belli dell'Isola d'Elba.

Le spiaggette dove ancorare

Spiaggia di "Pomonte"
Situata sul confine del Comune di Marciana si affaccia sul Canale della Corsica, ed è sempre stato punto di attracco delle imbarcazioni per il carico del Granito e del Vino. La spiaggia il cui arenile risulta del tipo "a ghiaia", ospita, ricoverati a secco (data la forte esposizione al Vento di Libeccio), alcune imbarcazioni di piccolo e piccolissimo cabotaggio. Esiste, prima di accedere alla spiaggia, un piazzale asfaltato eretto lungo la costa, ad uso promiscuo di ricovero e posteggio..Non esistono scivoli di alaggio/varo, né strutture o mezzi adatti allo scopo. Nel paese di Pomonte troviamo tre spiagge una di queste è quella del Quartiere, 90/100 mt. Ghiaia), lì vicino altra spiaggia l'Ogliera, 300 mt ghiaia e poco distante a 16 mt  di profondità (visibile dalla superficie) giace una nave da carico affondata, punto di visita di apneisti e sommozzatori emozionante vedere  questo enorme relitto, diventato ormai abitazione di numerose specie biologiche. L'ultima spiaggia è la Centrale con una lunghezza di 80 mt. di Ghiaia. Esistono gestioni Tipo : Affitto di ombrelloni, Noleggio pedalò, Noleggio barche gommoni, Bar e Ristoranti.

Spiaggia di "Fetovaia"
Questa Spiaggia che con la sua Lunghezza di  circa 250 mt. e con sabbia finissima, durante la Stagione ha la particolarità di essere sempre affollata. Ha uno specchio d’acqua con "Campo Boe" ben definito ed esiste un corridoio di lancio per i natanti e una decina di Boe. Nel periodo estivo non è permesso il ricovero a secco sull’arenile ad esclusione delle barche di servizio alla balneazione. Vi sono servizi con WC per disabili all’interno di strutture di Ristoro a conduzione privata, site sul bordo-spiaggia. L’accesso è buono, lato terra, vi si arriva agevolmente e si trovano alcuni  posti auto pubblici liberi ed molti altri a pagamento. Intorno alla baia ci sono alcuni Alberghi rinomati.

Località "Seccheto"
Ubicata al di sotto della Frazione di Seccheto, l’area destinata al ricovero dei natanti è composta da un piccolo specchio d’acqua in una insenatura naturale, protetto da scogliera e da un piazzale con possibilità ai piccoli natanti di essere ricoverati, a cui si accede da una comoda discesa asfaltata e carrabile. potrebbe essere espandibile la possibilità di ricovero a secco. per i posti auto si accede appena sopra, dislocati nell’agglomerato urbano, su un piazzale lastricato ed arredato appositamente. Presenza di Diving Sub sul bordo interno dell’area di ricovero. La spiaggia di circa 130 mt. a sabbia ed esiste la presenza di scivolo di alaggio / varo.

Elena sugli scogli di Seccheto
Anche per Cavoli, con la sua spiaggia di sabbia fine e con i suoi 300 mt. circa di lunghezza, esiste uno Specchio d’acqua con "Campo Boe" e corridoio di lancio ben definito. Nel Retro-Arenile adibito in piccola parte al ricovero a secco di piccoli natanti. Sempre nel Retro Arenile vi è un’ampia superficie adibita a parcheggi sia liberi che custoditi. Dal mare si può trovare  la Grotta Azzurra a circa un miglio costeggiando sulla dritta a SO. A Cavoli i Servizi sono presenti come la Ristorazione, Negozi Vari, Docce, Telefoni ecc.

Elena negli scogli di Cavoli
La spiaggia ha una lunghezza di circa 1500 mt con un bellissimo fondo sabbioso l' arenile è molto ampio, situato alla foce del fosso della Pila, chiamata anche spiaggia della Foce, ha uno specchio d’acqua con campi di boe e corridoio di lancio natanti. Esiste nel Retro - Arenile adibito a ricovero a secco di modeste dimensioni naturalmente nei periodi di bassa stagione.  Insistono Strutture di servizio confinanti con locali di Ristorazione e ottimi Campeggi direttamente sul mare. C'è lo Scivolo di accesso alla spiaggia. Possibilità di miglioramento di attrezzature ed eventuale potenziamento. E' la spiaggia più grande dell'Isola, parte dal porticciolo del paese per arrivare alla Foce confinante con i Campeggi.

Pur essendo molto ampia e pur avendo diversi punti di ormeggio più o meno liberi, la baia di Marina di Campo, soprattutto nei pressi della "Foce",  è sempre molto affollata. L'unica struttura che garantisce un pontile di ormeggio è l'Hotel Select, posto nella zona centrale della baia e davanti al mare, ma essendo un quattro stelle ha un prezzo abbastanza alto. Una vacanza per quattro persone per una settimana si dovrebbe aggirare, mediamente, intorno ai 3500 €.

Da Portoferraio a Procchio


Una particolarità che distingue Portoferraio da altri Porti è che la Diportistica in ingresso e in uscita da Portoferraio deve mantenersi  alla sinistra invece che attenersi alla destra e naturalmente le imbarcazioni che escono hanno la precedenza su quelle che entrano. Circumnavigando in prossimità delle acque di Portoferraio e provenendo da Est si individuano in lontananza i Bastioni dei Forti Storici e precisamente Forte Falcone e  Forte Stella,  dove su quest'ultimo, si erge un FARO che ben visibile durante la Notte. Mentre entrando lato Ovest esiste un Faro Rosso, si tratta del faro dello Scoglietto. Questo isolotto con questo Faro è molto importante in quanto tra Capo Enfola e Capo Bianco vi si trova la Secca di Santa Lucia  e tenendosi a circa mezzo miglio da terra si evita questa Secca. Entrando in Porto si scorge un Sistema Portuale Vivo con varie Compagnie Marittime, in Banchine di Medio e di Alto Fondale. In Darsena si trova la Capitaneria di Porto. La Darsena di Portoferraio ha una Forma a  ferro di cavallo naturale, a colpo d'occhio si ha un'immagine organizzata di diportistica, all'interno si trovano tutti i servizi:(Carburante, Acqua, ecc.), per necessità varie, la Darsena è proprio in Centro alla Cittadina di Portoferraio.

Sci nautico all'ombra del Volterraio
Le spiaggette dove ancorare

Spiaggia di Scaglieri  (Golfo della Biodola)
Spiaggia di circa 150 mt. a sabbia fine, esiste uno specchio d’acqua con "Campo Boe" sparse, un  area di ricovero a secco ubicata nell’entroterra, adibita anche a parcheggio. Corsia esistente per imbarcazioni, Scivolo Alaggio e Diving. Posti auto alcuni liberi, altri custoditi. Ci Sono Strutture di servizio adibite a Ristorazione e Negozi.

Spiaggia del Forno (Golfo della Biodola)
Spiaggia di circa 150 mt. a sabbia fine  con specchio d’acqua con "Campo Boe" . Scivolo di rimessaggio a secco in manufatto di muratura, incassato nella scogliera. Accesso da Scaglieri o dalla spiaggia della Biodola. Alcuni posteggi disponibili al pubblico, altri a carattere privato. Ingresso all’arenile solamente pedonale. Ci Sono Strutture di servizio adibite a Ristorazione, Bar e Negozi. Per Arrivarci, sulla provinciale Portoferraio-Procchio dopo 4 km si trova un bivio con le indicazioni per la Biodola si prende e dopo una serie di curve per 3 Km si trova la Biodola, aggiungendo un altro Km si trova la Spiaggia del Forno.

Spiaggia della Biodola (Golfo della Biodola)
L’insenatura  della spiaggia si sviluppa a Sud-Ovest. La Biodola ha una Lunghezza di circa 600 mt.  L'arenile risulta a sabbia fine, risulta essere tra le più belle spiagge dell'Elba, ha  uno specchio d’acqua con "Campo Boe" piccolo e solamente utilizzato nel periodo estivo. Esiste un piccolo molo di ricovero all’interno della concessione dell’Albergo. Esiste la corsia per imbarcazioni e tutti i servizi connessi: Hotel, Stabilimenti balneari, Ristoranti, Camping, Bar,Noleggio Barche,Gommoni Windsurf ecc.Per Arrivarci, sulla provinciale Portoferraio-Procchio dopo 4 km si trova un bivio con le indicazioni per la Biodola si prende e dopo una serie di curve per 3 Km si trova la Biodola.

Località "Enfola"
Penisola nell'Isola, promontorio bagnato da due parti (Sud e Nord), eccezionale per tutta la nautica, posto richiesto anche per effettuare campionati di spessore internazionale. Presenza di un ampio parcheggio centrale, ai lati di questo Parcheggio (Sud-est e Nord-Ovest) si sviluppano 2 arenili, uno di circa 200 mt. a Sud e l'altro di circa 50 mt. a Nord a fondo ghiaioso. All’interno dei quali sono stati ricavati ampi spazi per il ricovero dei natanti carrellati. Un pontile su ogni insenatura consente l’attracco delle imbarcazioni per il carico e scarico dei passeggeri. Presenza di strutture di servizio in degrado (WC pubblici). Sarebbe necessario un ampliamento e ristrutturazione degli esistenti per adeguamento alle reali necessità. Presenza di scivolo di alaggio munito di argano meccanico. Strutture a carattere Ristorativo, Bar, Diving, Noleggi Vari. Specchio d’acqua con "Campo Boe" con  possibilità di ormeggiare (Golfo di Viticcio).

Camping e strutture disponibili con pontile: Camping Enfola

Immagine tratta dal sito Camping Enfola
Le tariffe per 4 persone per una settimana, nel periodo di luiglio - agosto, indicativamente sono:
a) Camper/ Roulotte/ Tenda + auto: da 500 a 650 €
b) Bungalow/ appartamento: da 980 a 1200 €

Spiaggia "la Padulella"
Arenile di circa 160 mt. a forma di "ferrodi cavallo" con sabbia fine di colore chiaro e ghiaia. Specchio d’acqua con "Campo Boe" sparse . Retro-arenile adibito a ricovero a secco dei natanti . Esiste un ampio lotto usufruibile sia per ricovero natanti che per posteggi auto. Sul Mare insistono strutture di servizio pubblico a carattere di ristoro. Possibilità di organizzare un ricovero efficiente.  l’incremento sostanziale dei Posti Barca ottenibili, è possibile prevedere un aumento di Posti Barca in Ricovero a Secco.

Località "Magazzini" (Baia o Rada di Portoferraio)
Sito nella rada di Portoferraio, come Bagnaia è frontale al porto di Portoferraio. Si sviluppa un arenile a ghiaia di circa 200 mt. che termina in direzione Est con un molo in Muratura . Nell’insenatura si trova uno specchio d'acqua con un Campo Boe dove sono ormeggiate un consistente numero di imbarcazioni che aggiunte a quelle in rada con boe a carattere sparso e considerando anche la Scuola di Vela, si raggiunge un cospiquo n° di ormeggi. Nel retro-arenile possibilità di ricovero a secco per i natanti. Possibilità di alaggio per il piccolo cabotaggio, mentre per le imbarcazioni di stazza superiore è consigliabile il varo nello scalo di alaggio di Portoferraio sito a circa 2 miglia marine, percorrendolo in auto si ha una distanza di circa 7 Km. Posteggi all’interno, subito a ridosso dell’accesso alle strutture. Presenza di servizi a carattere Ristorativo e Negozi, Scuola di Sub e Vela.

Il porticciolo di Magazzini:

Immagine tratta da Hotel Mare
ed eventualmente affacciato sul porticciolo: Hotel Mare
Tra Magazzini e Portoferraio, ci sono alcuni bellissimi alberghi che possono offrire disponibilità ai nostri barchini ma, ovviamente, i prezzi settimanali per quattro persone nel periodo preso come riferimento sono superiori ai 3500 €: Hotel Airone, Villa Ottone, Hotel Fabricia.


Noi alla Bagnaia
Questa Spiaggia è inserita nella Rada di Portoferraio,  è una Frazione di Rio nell’Elba che nel territorio Comunale è parte integrante.  Bagnaia risulta essere una spiaggia ad elevata affluenza Turistica con alta richiesta di ricovero per imbarcazioni. Sono Presenti Scuole di Vela, Surf e Sub. Si rilevano alcuni pontili in uso, per attracco provvisorio. Posti auto lungo il territorio posteriore l’arenile.Vi sono dislocate diverse strutture di servizi Bar, Ristoranti, Residence ed Hotel. Alaggio/Varo organizzato. Nello Specchio d’acqua è presente un  "Campo Boe" . Arenile adibito anche al ricovero per i natanti residenti in bassa stagione.
Residence disponibile con pontile: Volterraio
Le tariffe per 4 persone per una settimana, nel periodo di luiglio - agosto, indicativamente partono da 800 €.
Io e Elena sula rocca del Volterraio
Marciana Marina e dintorni



Marciana Marina, il Comune Turistico dove si trova uno dei Porti tra i più sicuri ed organizzati dell'Isola per il piccolo, medio e grande Cabotaggio Diportistico. Ottima la passeggiata sul lungomare, il Paese molto caratteristico con piccole Vie e Piazzette dove in quella della chiesa, ogni anno si svolge il Premio internazionale Brignetti. Esistono molti  Negozi, Ristoranti ed Alberghi. Il Comune per le Sue dimensioni è il Più piccolo dei Comuni Elbani. Il porto di Marciana Marina si riconosce bene da una grossa Torre Rotonda, si tratta della Torre Saracena che fu edificata nel 12 sec. dai Pisani  da questa Radice si allunga un molo, lungo 380 mt. Entrando si denota a dritta il Faro di Vertice. La zona marinara con il Suo approdo protetto ha sempre favorito nel passato la pratica della pesca, in particolare per il pesce azzurro e per il Tonno che fino a qualche decennio fà in loc. Bagno funzionava con una Tonnara ma ormai in disuso.

Noi nella spiaggia di Sant'Andrea

Spiaggette dove ancorare

Spiaggia di Circa 200 Mt. a sabbia, con graniti laterali ben levigati dal tempo. Provvista di specchio d’acqua con "Campo Boe", ospita le imbarcazioni lungo il molo "banchinato", realizzato negli anni sessanta, sulla cui superficie è previsto un rimessaggio a secco dei natanti nella bassa stagione. Vi sono in prossimità servizi all’interno di strutture ricettive. L’accesso è buono con possibilità di alaggio. Spiaggia libera, stabilimento balneare, noleggio imbarcazioni, parcheggio, bar, ristoranti, market, edicola, diving center, scuola windsurf, pontile e manica di atterraggio per imbarcazioni.

Situata in un versante dove gli appassionati di vela e  windsurf sono soddisfatti. La spiaggia di circa 100 mt. con ghiaia e una banchina abbastanza larga dove esiste il  Bar, ristorante, parcheggio, in questa piattaforma di cemento vi è il pontile per lo scivolo a mare.  Sviluppandosi lungo la scogliera, l’area di balneazione risulta separata dalla struttura di banchinamento ed alaggio per il ricovero ed il rimessaggio delle imbarcazioni. In aggiunta alla superficie della banchina esistente, nell’immediato retroterra, vi si trova una zona adibita al ricovero a secco dei natanti provvista di impianti ed attrezzature. Vi è, inoltre, la presenza di un punto di servizio dedicato alla nautica. Ulteriori parcheggi per i veicoli, questi ultimi vengono dislocati lungo il bordo esterno della strada di accesso.

Chiessi è il ritrovo abituale degli appassionati di windsurf grazie al vento che soffia prevalentemente di traverso alla costa. per cui i Residenti e la Popolazione turistica si sono adattati ad un percorso di alaggio naturale, sconnesso tra la scogliera. Non vi sono strutture di servizio per la Diportistica adiacenti ma esiste la spiaggia libera, bar, ristoranti, parcheggio, scuola di windsurf. La spiaggia di circa 70 mt. è a fondo ghiaioso. Un’ampia superficie viene adibita a parcheggi sita a monte della scogliera.

La spiaggia di non grandi dimensioni circa 100 mt. con Ghiaia,. rimane sottostrada a due km da Marciana Marina e vi si accede percorrendo un Sentiero  di circa 200 mt. Questa Spiaggia essendo piccola e di non facile individuazione dalla strada, solo i Residenti e i Turisti che la conoscono, vi accedono tranquillamente. Per individuare il punto di accesso, rimane sulla  Provinciale che da Procchio va a M.Marina, negli ultimi due km prima di arrivare a Marciana Marina.

Anche questa Spiaggia di piccole dimensioni circa 60/70 mt. con fondo a ghiaia, per raggiungerla bisogna fare circa un centinaio di metri di scalini rimane lungo strada sulla  Provinciale che da Procchio va a Marciana Marina, negli ultimi 600/700 mt. prima di arrivare a Marciana Marina.

Rio Marina e dintorni


Per chi entra con imbarcazioni di piccolo e medio cabotaggio riconosce Rio Marina distinguendo la grande Torre dell'Orologio costruita dagli Appiani nel 1500 e sul  molo, una torretta esagonale rossa., all'occhio risaltano anche le Miniere di ferro che per Rio Marina sono state fonte di sostentamento per lunghissimi anni. Il Porto adibito a traffico di Merci, Auto e Passeggeri, tutti i giorni viene interessato e toccato dal Traghetto della Compagnia Toremar che attracca sulla  SX del braccio portuale, la profondità tra i 7 e i 10 mt. In fondo, alla dritta del porto vengono ormeggiate le piccole Barche lì la profondità di banchina e tra i 2 e i 3 mt. Esiste anche un'area di trascinamento e ricovero a secco di piccoli natanti. Durante la Notte si intravede un Faro a luce fissa Rossa ubicato in Testata del Molo. Non esistono problemi di acqua per rifornimento inoltre per tutte le necessità esistono intorno al Porto tanti Negozi, Ristoranti ecc. che possono soddisfare le esigenze dei naviganti.

Spiaggette dove ancorare

Spiaggia di interesse turistico, per il suo stato selvaggio ed abbastanza frequentata dai Locali. L’arenile, molto profondo, avrebbe le caratteristiche di attrezzabilità per i natanti. Non vi sono  Campi Boe.Per arrivarci fare circa 2 km dopo Rio Marina, sulla strada per il Cavo troviamo l'indicazione per la spiaggia, situata circa 200 mt. sotto la provinciale.

Si trova a circa 3 km da Rio Marina sulla provinciale per il Cavo la Sua lunghezza: 100 mt. con fondo di sabbia color nero dovuta alla alta concentrazione di minerale ferroso e Ghiaia.Non vi sono  Campi Boe.

Spiaggia con accesso confortevole e abbastanza frequentata. Presenza di locale di Ristorazione in muratura sito sul lato Sud dell’arenile. Presenza di "Campo Boe" in un piccolo specchio d'acqua. Esiste uno  Spazio ad uso parcheggio a ridosso della spiaggia.

Ottimo Arenile con sabbia sottile, situato all’inizio del litorale della frazione di Cavo (lato Sud-est). in un piccolo specchio d’acqua si trova un campo di boe limitato,  data la notevole vicinanza con l’approdo ufficiale del servizio Aliscafo che esiste. Esiste una fascia retro-arenile adibita a ricovero a secco. L'accesso al mare è molto agevole, poiché la spiaggia risulta delimitata dalla carreggiata stradale, è possibile per poter posteggiare l’utilizzo della banchina stradale. Strutture di servizio in prossimità dell'abitato.

Arenile con sabbia sottile, situato al termine del litorale della frazione di Cavo (lato Nord-Ovest). Specchio d’acqua con campo di boe limitato. Fascia retro-arenile adibita a ricovero a secco. Accesso abbastanza agevole, poiché la spiaggia risulta confinante con la carreggiata stradale.L'accesso al mare è molto agevole, poiché la spiaggia risulta delimitata dalla carreggiata stradale, è possibile per poter posteggiare l’utilizzo della banchina stradale. Strutture di servizio in prossimità dell'abitato.

Arenile a notevole sviluppo Turistico, non molto profondo. Limitate possibilità di ricovero a secco. Nessuna presenza di servizi. La spiaggia è facilmente raggiungibile dal Cavo ed è distante circa 1 km da Cavo. Accesso non ottimale (da migliorare se previsto l’accesso dei natanti su carrello). Area adibita a parcheggio poco sopra della spiaggia. Il "Campo Boe" risulta a carattere Stagionale per la scarsa protezione ai venti.

Insenatura di piccole dimensioni con una spiaggia di circa 180 mt.di ghiaia e sabbia in buone dimensioni. N.NE. (Venti di Ponente e Tramontana), le Infrastrutture presenti di recente realizzazione, composte da parcheggi, presente Bar sulla spiaggia,cabine,bagni, docce, Lettini, sdraio, ombrelloni, Pedalò, canoe e Locali ad uso di Ristorazione, e Residence ben organizzato. Accesso carrabile attraverso il campeggio limitrofo l’arenile. Specchio d’acqua con "Campo Boe"  Retro-arenile con possibili natanti da ricoverare a secco. È opportuna la realizzazione di un modesto pontile di attracco centrale, per il carico e lo scarico passeggeri, anche in previsione di Emergenze e Soccorso, in quanto è molto più rapido e sicuro il collegamento alla Cittadina di Portoferraio via mare.  Presenza di Scuola di Vela, Centro Diving ed esiste la possibilità di battute di pesca a traino e subacquea.

Negli scogli di Nisporto
Insenatura di piccole dimensioni con spiaggia di 130 mt. di sabbia e ghiaia. Accesso su strada sterrata, fino all’arenile. Specchio d’acqua con "Campo Boe"  e retro-arenile. Posti auto da aumentare. E' presente una struttura ad uso di Ristorazione e una Scuola di Sub.  Corsia di lancio realizzata a protezione dei bagnanti. Mancanza di scivolo di alaggio.

a seguire ..... ma qualsiasi altra cosa da dire rimane nei ricordi come indimenticabile e meravigliosa.



sabato 22 maggio 2010

Navigare lontano dalla folla


Con una pubblicità così come avrei potuto non innamorarmene. Il Sandpiper 565, il suo nome viene da un migratore, è nato in Inghilterra nel 1972 per poi spostarsi in Canada dove è stata prodotta fino al 1993. Sloop a vela popolarissima nel Canada orientale e nella Regione dei Grandi Laghi è una barchina carrellabile che ha realizzato il sogno di migliaia di canadesi. Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:

L.O.A.: 18' 6" (5.65 m)
L.W.L.: 15' 0" (5.57 m)
Beam: 7' 1" (2.16 m)
Draft: 10" to 2' 10" (.85 m)
Displacement: 1200 lbs. (544 kg.)
Ballast: 300 lbs.
Sail area: 167 sq. ft. (15.52 m²)
Il Sanpiper 565 possiede quattro comode cuccette.

Tutto quello che volete sapere su di lei lo potete trovare qui: SANDPIPER 565
Questo tipo di imbarcazione a vela, molto simile alla mia d'altronde e molto popolare negli anni passati, ha permesso a milioni di persone in tutto il mondo di praticare la passione della vela con pochi soldi e grandi soddisfazioni. Oggi, non si sa come mai, queste barche sono diventate poco interessanti e poco sicure, io non credo proprio.




martedì 11 maggio 2010

Un disastro ambientale senza precedenti


Quando accadde a Chernobyl pensammo che forse le cause erano da ricollegarsi anche ad altri fattori, come quelli economici derivanti dal crollo dell'impero sovietico. La fiducia immensa che tutti noi avevamo nella tecnologia, nella ingegneria, nella scienza e nelle capacità dell'uomo di dominare tutti gli eventi non poteva affievolirsi per colpa di qualche tecnico "incapace, sprovveduto e squattrinato".
Ebbene oggi i fatti dimostrano che non è così, il disastro si è ripetuto e si è ripetuto nelle condizioni più ottimali possibili, imperi del petrolio che hanno finanziato imprese colossali per continuare a speculare sul bisogno di ognuno di andare avanti, nessuna mancanza di soldi, nessuna mancanza di accorgimenti, nessun errore umano, nessun progetto sbagliato, nessun risparmio, ma solamente e semplicemente la natura che ha fatto il suo corso con una enorme bolla di metano che, come un scureggia, è venuta fuori dal ventre della terra. Potranno tutti gli ingegneri della terra evitare che gli uomini scureggino? Penso proprio di no e non c'è proprio niente da fare e lo stesso vale per la nostra amata terra. Il guaio è che potrebbe accadere ancora e ovunque, in ogni parte della terra anche davanti alle nostre coste, e qui ci assale un dubbio tremendo: ma tutti questi buchi nella terra, tutti questi esperimenti, tutte queste centrali nucleari, tutti questi inceneritori, tutta questa scienza sbandierata a destra e manca è veramente sicura? E la cosa ancora più grave, non è che dietro ci sono solo interessi economici enormi?
Ora la BP chiede aiuto, ma quale aiuto potremmo offrire noi? Io penso che l'unico modo per aiutare questo mondo trivellato e inquinato sia quello di dire BASTA! Ma c'è solo un modo per poterlo fare perché i governi fanno gli interessi dei potenti, potenti che permettono lo scandalo che ogni sei secondi possa morire un bambino di fame: iniziare da noi stessi rinunciando. Bisogna rinunciare a produrre rifiuti, bisogna rinunciare a mettere il culo sempre in auto, bisogna rinunciare a "consumare", bisogna rinunciare ad usare la benzina dei nostri motori e l'energia prodotta dal petrolio e dal gas. C'è poco altro da dire, cominciamo da noi stessi se vogliamo salvare la terra e il nostro amato mare: il mondo deve cambiare.

venerdì 7 maggio 2010

Visualizzare scivoli e parcheggi con Street View



La tecnologia ci viene ancora in aiuto per visualizzare scivoli e parcheggi. Non c'è una copertura totale ma l'aiuto è notevole con Street View di Google.

Nella finestra si possono vedere l'ampio scivolo ed il parcheggio di Alghero, ottimi esempi della sensibilità della amministrazione pubblica locale ed della ingegneria portuale..

mercoledì 21 aprile 2010

Requiescat in Pace


In fondo c'eravamo già passati con l'aviazione da turismo quarant'anni fa e anche allora non c'era stato niente da fare. Mio padre, grande appassionato di volo, aveva visto morire questa grande opportunità nella cieca e ottusa politica dei soliti pochi consistente nel "meglio l'uovo oggi che la gallina domani" o del "pochi, sporchi e subito". L'aviazione da turismo in pochi anni è morta e sepolta e allo stesso modo hanno seppellito anche la nautica da diporto, stessa politica, stesse azioni scellerate: prendiamo il più possibile da chi può permetterselo, gli altri si arrangino, in fondo è solo un problema di soldi. E nessuno si è preso la briga di pensare che tutti gli "altri" avrebbero potuto dare cento volte tanto e con una presenza turistica mille volte superiore perché il piccolo armatore ha bisogno di tutto, di un campeggio, di un albergo, di un negozio, di un edicola ... di un gelato. Le grandi navi, invece, hanno bisogno solo del carburante dei petrolieri. Non posso permettermi di fare nomi o attribuire le responsabilità a caste o a chiunque altro, non posso permettermi neanche denunce o avvocati, comunque ci si può immaginare chi sono i maggiori responsabili, da qualunque parte stiano, e questa è la cosa che fa stare più male.
Qualcuno si chiederà "ma perché proprio oggi, nel 2010?". Bé, quale modesto osservatore del settore mi sono capitate sotto mano due notizie, in fondo due indicatori sullo stato di salute della nautica da diporto italiana. La prima, forse la più piccola e che a prima vista sembra insignificante, è sicuramente la più drammaticamente indicativa: l'amico "pivierista" Mario ha deciso di cedere la sua barca a chiunque avesse voluto prendersene cura, una cessione temporanea gratuita che sicuramente con il tempo avrebbe potuto concretizzarsi, se il nuovo armatore l'avesse meritato, in un di passaggio di proprietà senza spese. Conosciamo tutti Mario, l'amore per la sua barca è superiore a qualsiasi altro tipo di interesse. Ebbene nessuno si è fatto veramente avanti, e perché vi chiederete? Lo sappiamo tutti che mantenere una barca di 6 metri e mezzo può significare costi annui che vanno da un minimo di 5000 a 10000 euro, sempre che si trovi un posto barca decente, perché si trovano sempre meno e a prezzi improponibili.
L'altra notizia sono i prezzi che stanno chiedendo nel nuovo porto della Maddalena, costruito con soldi pubblici. Probabilmente potranno permettersi di andarci solo i nuovi "Paperoni", insomma quella paccottiglia di esseri non si sa bene di quale specie se imprenditori, politici o tutto e due o solamente amici della gente che conta: mi sono accorto, di recente, che basta quest'ultima cosa per portarsi a casa centinaia di migliaia d'euro l'anno, non c'entra una laurea, una cultura, una morale, un credo, un saper fare, un'intelligenza. No, tutto questo non serve!
Comunque, arrangiamoci. Nell'aviazione da turismo ci sono gli ultraleggeri. Ogni tanto ne cade qualcuno e qualcuno crepa perché non sono poi così sicuri, la definizione stessa ne identifica i rischi quando certe condizioni atmosferiche si possono presentare. Così varrà anche per noi, marinai da carrello, pochi e poveri disperati che sono costretti a tenere le loro leggerissime barche a terra aspettando con ansia il momento di poter varare il barchino e rischiare, con il sorriso sulle labbra, che non accada qualcosa.

giovedì 15 aprile 2010

Grande scuola di vela alla Polvese, cominciano i lavori


Un paio di anni fa, quando misero all'asta la gestione della Fattoria il Poggio della Polvese, scrissi a qualche amico dicendogli che se ne avessi avuto le possibilità l'avrei presa io per farci una scuola nautica di alto profilo. Non ebbi risposta da nessuno ma evidentemente qualcun altro ha avuto la stessa idea ed è di qualche mese la proposta del Presidente della Provincia di Perugia di costituire nella stessa isola una scuola velica delle dimensioni ed importanza del centro Velico di Caprera. Io non avrei aspirato a tanto, insomma, mettersi in concorrenza con Caprera mi sembra un progetto molto ambizioso se non altro per le condizioni meteo - marine del tutto differenti. Il vento del lago infatti, che ben conosciamo noi che lo frequentiamo, è molto insidioso e presenta peculiarità di tutto rispetto ma, senza voler fare inutili confronti, non ha niente a che vedere con quello di Caprera. Insomma ci sono delle differenze e fare degli accostamenti mi sembra azzardato e prematuro.
L'idea invece, ovviamente, è straordinaria; in questo modo il lago Trasimeno e la sua maestosa bellezza potrà avere un occasione in più per essere conosciuto ed apprezzato per quello che merita. Chi segue quello che scrivo conosce il mio amore per questo lago e le sue terre che, per certi aspetti, considero come un gioiello racchiuso in uno scrigno e forse per questo motivo poco conosciuto. Quante volte sono uscito in mezzo al lago e non ho visto nessuno, non una vela, non una barca, non un rumore ma il silenzio e noi soli immersi in questo mondo fantastico, tutto nostro, tutto per noi ... il nostro lago. Sorge quindi spontanea la preoccupazione che tutto questo finisca e che anche il Trasimeno si trasformi in ciò che molti altri laghi italiani sono diventati, luoghi presi d'assalto dalla massa chiassosa dei turisti dell'ultim'ora, poco rispettosi del silenzio, della natura, della storia e dei luoghi, tesi solo ad un divertimento momentaneo. Mi viene da piangere solo al pensiero, ma allo stesso tempo ritengo giusto che questo luogo così bello debba avere uno sviluppo ed essere conosciuto ed apprezzato per quello che merita.
C'è però, secondo me, la possibilità di sviluppare il Trasimeno e le sue terre ed allo stesso tempo mantenerlo incontaminato: elevarlo a Parco Nazionale, inserirlo in una fascia di rispetto ambientale e paesaggistico più restrittiva ma allo stesso tempo di maggiore importanza. Ritengo però che tutto questo debba essere fatto nel contesto più ampio creando un "Distretto dei Laghi del Centro Italia" elevato a Parco Nazionale, come il Lake District inglese. Ovviamente questo comporterebbe delle grandi restrizioni, ma allo stesso tempo renderebbe una grande dignità ai nostri meravigliosi laghi del centro, valorizzandone le caratteristiche storiche, ambientali, paesaggistiche e turistiche.
Non posso e non voglio addentrarmi in argomenti tecnici suggerendo anche solo alcune modalità gestionali di un'impresa così importante ma certamente la creazione della "Rete dei Porti Verdi" già proposta in passato potrebbe essere un buon punto di partenza per far interagire il turismo nautico tra i vari laghi ma anche con i parchi marini: niente sbancamenti, niente banchine ma solo piccole barche appoggiate su prati e alate e varate con uno scivolo. Poche regioni, oramai, sono rimaste nelle mani di chi "dovrebbe" avere una maggiore sensibilità verso uno sviluppo sostenibile del territorio e di una nautica "sociale" ma questo purtroppo non sta accadendo. I porti che sono stati costruiti in Toscana e in Liguria, e cito solo due esempi, sono solo per maxi-yacht, solo per ricchi e stanno devastando le nostre coste: cosa accadrà con la famosa "riqualificazione ambientale" della meravigliosa baia di Talamone? Un maestoso e orribile porto per i ricchi.
Insomma, iniziano i lavori sulle sponde della Polvese per creare una scuola velica di prestigio: cominciamo da qui creando un progetto più importante e più globale, diamoci delle regole, siamo coerenti con le nostre idee, non facciamoci spaventare dai sogni.




sabato 3 aprile 2010

Cambiare nome alla barca



Nell'immagine: San Terenzo - 1 Luglio 1822, partenza per Livorno del poeta Shelley con lo schooner "Ariel" che naufragò dopo che gli era stato cambiato il nome originario "Don Jouan". Il poeta Shelley perì nel naufragio.

Questa è la cerimonia che bisogna attuare per poter cambiare nome alla tua barca, nel caso tu abbia intenzione di farlo. (dal Capitano Pat: Boatsafe e tradotto maldestramente da me medesimo)
Tutte le persone con un filo di intelligenza sanno che se si cambia nome alla barca non succederà mai niente, ma non si può neanche rischiare che la sfortuna renda le nostre navigazioni come qualcosa da dimenticare. Infatti, cosa succede quando, dopo mesi di ricerche, riuscite a trovare la barca dei vostri sogni con un nome che non si può neanche ascoltare? Per esempio, il mio primo amore è stato un 28 piedi con la più bella linea che avessi mai visto. È stata chiamata Perfido. Come poteva questa meraviglia dell'architettura navale essere chiamata "traditore" ? Beh, non l'ho mai acquistata, ma ho spesso rimuginato che se l'avessi comprata avrei cambiato il suo nome.
Cambiare il nome di una barca non è, ovviamente, un qualcosa da fare con tanta leggerezza. Fin dall'inizio dei tempi, tutti i marinai hanno sempre giurato che non ci sono navi veramente sfortunate ma, se queste esistono, sono solamente quelle che hanno sfidato gli dei e cambiato il loro nome. Quindi, c'è un modo per cambiare un nome alla barca dei vostri sogni senza incorrere nell'ira di quelle divinità che regolano gli elementi? Ebbene sì, c'è.
Secondo la leggenda, ogni barca viene registrata con il suo nome originale nella Contabilità degli Abissi, contabilità che è mantenuta personalmente da Poseidone, o Nettuno, dio del mare. E ovvio quindi, se vogliamo cambiare il nome della nostra barca, che la prima cosa che dobbiamo fare è quello di eliminare il suo nome da questo registro e dalla memoria di Poseidone.
Questo processo, che consiste nella soppressione o cancellazione di ogni traccia di identità della barca, è essenziale che debba essere fatto accuratamente.
Una volta partecipai ad una cerimonia in cui il proprietario mi aveva assicurato che ogni riferimento al vecchio nome della sua barca era stato debitamente eliminato. Un paio di settimane più tardi, scoprì invece che ancora esisteva il vecchio nome sbiadito della barca nella catena dell'ancora. Gli consigliai subito di rifare daccapo la cerimonia, magari con una libagione extra un po più piccola per il sovrano del mare. Sfortunatamente rifiutò. Ebbene, da allora, la sua barca è stata colpita da un fulmine, ha fuso il motore, è stata danneggiata dalla collisione e, infine è affondata! Questa situazione vale la pena di essere tenuta in grande considerazione.
E' sufficiente la cancellina per togliere il vecchio nome della barca da giornali di bordo e da ogni rapporto di manutenzione o altro, ma è molto più semplice distruggere tutti i documenti incriminati con il nome della vecchia barca e iniziare da capo. Non dimenticare il salvagente anulare ma soprattutto il nome stampigliato nello specchio di poppa o a prua.
Assolutamente, in nessun caso, non portate a bordo un qualsiasi elemento che porti il nuovo nome della vostra barca fino a quando tutte le cerimonie non siano state completate!
Una volta certi che ogni riferimento al vecchio nome della barca è stato rimosso, tutto quello che rimane da fare è quello di preparare una targhetta metallica con il vecchio nome scritto sopra con inchiostro solubile in acqua. Avete anche bisogno di una bottiglia di Champagne ragionevolmente buono. Lo spumante o il frizzantino non sono adatti. Poiché si tratta di un'occasione propizia, è un buona norma invitare i vostri amici per fare da testimoni e far festa. Si inizia invocando il nome del sovrano delle profondità come segue:
Oh potente e grande sovrano dei mari e degli oceani, a cui tutte le navi e noi che si avventurano sul tuo vasto regno sono tenuti a rendere omaggio, imploro, la vostra mercé di cancellare per sempre dal vostro registro e dalla vostra memoria il nome (qui inserire il vecchio nome della vostra barca) che ha cessato di esistere nel tuo regno. Come prova di tutto ciò vi presento questa targa che porta il suo nome in modo che possa essere cancellato, attraverso il vostro immenso potere, dal mare. (A questo punto, la targhetta di metallo che avevate preparato dovrà essere gettata dalla prua della barca in mare.)
Per riconoscenza della vostra munificenza e generosità, offriamo queste libagioni a vostra maestà e alla sua corte. (Versare almeno la metà della bottiglia di Champagne in mare da est a ovest. Il resto può essere condiviso con i vostri ospiti).
E' uso comune che la cerimonia di cambio del nome debba essere effettuata immediatamente dopo la cerimonia di purificazione, anche se può essere effettuata in qualsiasi momento dopo la cerimonia di purificazione. Per questa parte del procedimento, avrete bisogno ancora di Champagne, molto di più, perché la cerimonia procede come segue:
Oh potente e grande sovrano dei mari e degli oceani, a cui tutte le navi e noi che si avventurano sul tuo vasto regno sono tenuti a rendere omaggio, imploro, la vostra mercé di accettare nel vostro registro questa nave che venga per sempre conosciuta come (inserire qui il nuovo nome che avete scelto), che tu sia la sua guardia con il tuo braccio potente e il tuo tridente e garantendo una navigazione sicura e veloce in ogni viaggio nel tuo regno.
Per riconoscenza della vostra munificenza, generosità e in onore della vostra grandezza, offriamo queste libagioni a vostra maestà e alla sua corte. (A questo punto, una bottiglia di Champagne, meno un bicchiere per l'armatore e un bicchiere per il compagno viene versato in mare da ovest a est.)
Il passo successivo alla cerimonia di ridenominazione è quello di placare gli dèi dei venti, Poiché i quattro venti sono fratelli, è lecito invocare tutti nello stesso momento, però, durante la cerimonia, è necessario affrontare ciascuno singolarmente. Si inizia in questo modo:
Oh potenti governanti dei venti, la cui potenza si infrange nelle nostre fragili barche, Vi imploriamo di concedere alla barca (Inserire il nuovo nome della vostra barca) il vantaggio e il piacere della vostra generosità, garantendo alle nostre navigazioni ciò di cui abbiamo bisogno. (rivolgersi a nord, versare una libagione generosa di champagne in un calice verso Nord e intonare:) Settentrione, sovrano del Vento del Nord, concedici il permesso di utilizzare la vostra grande potenza nel perseguimento dei nostri sforzi, risparmiandoci il flagello schiacciante del tuo respiro gelido. (rivolgersi a ovest, versare la stessa quantità di Champagne verso l'Occidente, e intonare:) Ponente, sovrano eminente del vento di Occidente, concedici il permesso di utilizzare la tua grande potenza nel perseguimento dei nostri sforzi, sempre risparmiandoci il flagello schiacciante del tuo respiro selvaggio. (rivolgersi a est, ripetere versando lo Champagne a est.) Levante, sovrano eminente del vento di Oriente, concedici il permesso di utilizzare la tua potenza nel perseguimento dei nostri sforzi, sempre risparmiandoci il flagello schiacciante del tuo respiro possente. (Rivolgersi a sud, ripetere versando lo Champagne a sud.) Meridione, sovrano eminente del vento del Sud, concedici il permesso di utilizzare la vostra potenza nel perseguimento dei nostri sforzi, sempre risparmiandoci il flagello schiacciante del tuo respiro caldo.
Naturalmente, tutto lo champagne rimanente servirà per la festa organizzata per l'occasione.
Una volta che la cerimonia è stata completata, è possibile portare a bordo della barca tutti gli oggetti recanti il nuovo nome della vostra imbarcazione. Se è indispensabile organizzare la pittura del nuovo nome sulle fiancate o sullo specchio di poppa prima della cerimonia, assicurarsi che il nome non venga rivelato prima che la cerimonia sia finita, questo può essere coperto con un panno o altro materiale idoneo.

venerdì 26 marzo 2010

Il Ritratto di Dorian Gray


Grande Wilde, sicuramente un libro da leggere, tanti argomenti e un bagaglio di sensazioni su cui riflettere nel silenzio delle nostre navigazioni a vela. 
Ritengo che questo romanzo possa essere compreso nella sua totalità solo oggi, spogliato dagli inutili pregiudizi sulla omosessualità dell'autore, dalle frettolose condanne di decadentismo esasperato nonché dalla facile etichetta della critica alla società borghese di quei tempi. 
Ritengo invece il racconto altrettanto attuale oggi quanto allora. Wilde, come una lama affilata, penetra nell'animo del lettore scavando solchi profondi tra morale, coscienza e anima distinguendone le caratteristiche e identificandone la forma in maniera chiara ed inequivocabile. 
Nella cruda descrizione della realtà e della società il bene ed il male si confondono nel dramma di esistenze perse nella vita, tra le passioni e l'ipocrisia di un mondo che non riesce a scrollarsi di dosso il peccato, il male, stato in cui l'uomo non può far altro che soccombere. 
Certamente, nel suo spirito decadente, il romanzo sembra non lasciare speranza all'umanità e forse per questo criticato dai "benpensanti" di ieri come quelli di oggi. 
Al contrario io penso che la salvezza di ogni uomo, qualunque sia il suo credo o la sua fede, possa passare solo attraverso una piena consapevolezza dei propri limiti e del proprio essere. 
Troppo spesso le apparenze ingannano, anche e soprattutto se stessi, e se questa "ipocrisia" non viene percepita niente e nessuno potrà salvare l'uomo dall'autodistruzione. 
Il romanzo diventa quindi semplicemente un mezzo con il quale si apre un percorso di introspezione che già durante tutto il novecento abbiamo riscontrato nell'esistenzialismo ed in altre correnti letterarie ma che certamente sarebbe il caso riaprire, prima che altre tragedie possano devastare, come è già successo, anime vuote e preda del male che è in ognuno di noi.


venerdì 19 marzo 2010

Yacht of The Year 2010 - Seascape 18


Mentre l'Elena ordinava il salame all'Esselunga mi sono fermato a guardare qualche rivista, e che ti trovo? Il Seascape18, mi piace proprio parecchio, sembra che la filosofia del piccolo, economico, trasportabile, solo per piccole crociere giornaliere stia prendendo piede. Questo si porta con un carrello 750kg non frenato e poi è anche da corsa. Insomma da farci un pensierino: www.seascape18.com

Lunghezza: 5,50 m
Larghezza: 2,40 m
Pescaggio: 0,15 - 1,15 m
Peso: 450 kg
Deriva: 125 kg
Albero: 7,4 m in carbonio
Randa: 14,5 mq
Genoa: 8,5 mq

Una bella presentazione "croata": Newsletter-oct09






mercoledì 17 febbraio 2010

Slow is cool


Trova tempo per lavorare: è il prezzo del successo.
Trova tempo per pensare: è la fonte del potere.
Trova tempo per giocare: è il segreto dell’eterna giovinezza.
Trova tempo per leggere: è il fondamento della saggezza.
Trova tempo per l’amicizia: è la strada della felicità.
Trova tempo per sognare: è attaccare il tuo carro ad una stella.
Trova tempo per amare ed essere amato: è il privilegio degli dèi.
Trova tempo per aiutare gli altri: la giornata è troppo breve per essere avari.
Trova tempo per ridere: è la musica dell’anima.

(Saggezza irlandese)

La foto è stata rimediata dal sito delle Hansajolle, meravigliose barchine nordiche.

martedì 26 gennaio 2010

Le terre del Trasimeno

"Il territorio del Trasimeno ha mantenuto complessivamente una dimensione di armonia ambientale dove le dolci colline, il quieto specchio del lago, l’ulivo, la vite, la quercia, la torre, il castello, l’abbazia, hanno intessuto nel tempo una ragnatela sottile di relazioni di significati, tali da costituire la meta agognata per il visitatore attento alle vicende dell’uomo e della natura, da assaporare in piena tranquillità."

La mappa interattiva delle terre del Trasimeno:


Visualizza Le Terre del Trasimeno in una mappa di dimensioni maggiori

venerdì 22 gennaio 2010


giovedì 21 gennaio 2010

Il Manifesto dello Slow Sailing


Qualunque sia la tua barca, che sia a remi o uno yacht di lusso, è il rapporto con lei e con la natura che ti circonda che conta. Indipendentemente dal tempo che ci vivi, dal suo prezzo e dalle attrezzature che ci hai montato, la tua barca non è un altro dei tuoi numerosi possessi, ma piuttosto una piacevole compagna di viaggio con la quale è possibile conoscere la natura, il mare, l'acqua,il vento ma soprattutto te stesso.

Ci devi trascorrere del tempo a bordo della tua barca, anche se solamente in un porto. Fai parte del suo spazio, fai piccoli lavori a bordo, questo aumenterà il tuo senso di appartenenza e rafforzerà i legami con lei.

Dimenticati della fretta e delle preoccupazioni, lasciale sul molo quando alzi le vele. Naviga senza pensare a quando devi ritornare, come se tu stessi per partire per un lungo viaggio. Lascia a casa l'orologio e lascia che sia il sole a guidarti. Se ti dimentichi della velocità e del tempo rimani solo con lo spazio: la natura.

Naviga senza una rotta o una destinazione. Lascia che siano il vento e la tua barca a guidarti, ti porteranno dove essi vogliono. Non pensare alle miglia percorse o di quante ne dovrai ancora fare. Non andare da nessuna parte, vai solo a vela e goditi il momento.

Scollega l'elettronica e naviga come si faceva un tempo, impara a non dipendere dagli strumenti. Quando è stata l'ultima volta che hai preso in mano un goniometro? O hai osservato i movimenti del sole e delle stelle? Fai il punto della tua posizione e segnalo sulla carta. Dimenticati l'indicatore della velocità del vento, senti il vento sulla faccia. Impara l'arte della vela, diventata un vero marinaio.

Scollega il cellulare e spegni la musica, taglia il tuo legame con la terra. Ascolta la natura, l'onda di prua, il lembo della vela, il respiro del vento.

Non mettere il timone automatico, lascia che lo prenda qualcun altro. Quanto tempo è passato da quando sei rimasto disteso sul ponte o seduto a prua? Se sei da solo, lega la barra del timone, regola le vele e lasciati andare. Confida nel tuo equipaggio e sulla tua barca.

Scrivi il diario di bordo, descrivi i viaggi e la tua navigazione, dettaglia e annota i tuoi sentimenti. Poi ritorna sui tuoi appunti e rivivi l'esperienza. Condividi le tue esperienze con gli altri diversi da te in modo che possano migliorare anch'essi.

Corri, se è quello che ti piace, ma non per cercare una ricompensa. Vai, conosci la natura, la barca e te stesso. Non c'è nessuna ricompensa più stimolante di questa.

Non lasciare mai sola la tua barca, lei non ti abbandonerebbe mai.

Contempla la natura un po' per volta, lascia che il suo flusso di energia entri dentro di te e trasmettilo ovunque tu vada.

(Maldestramente tradotto da me medesimo)

Grazie Joan e Ben: The Invisible Workshop

martedì 5 gennaio 2010

Dehler Varianta VA18


Una bellissima barca, ancora troppo poco conosciuta per quello che è e quello che vale. Mi piace moltissimo:Varianta.info

Dehler Varianta VA18

Gesamtlänge 6,05m
Rumpflänge 5,75 m
LWL 4,78m
Breite 2,40m
Tiefgang 1,15m
Gewicht, leer 710kg
Passagehöhe/Mastlänge ca. 9,15m/8,1m
Aufrichtmoment: am Masttop ca. 40 kg bei 90 Grad Schräglage bei unbeladenem Schiff
Ballast 240 kg
Segelfläche 24m²
plus opt. Gennaker 29 qm
Schlafplätze: 2+2 (2 Vorschiffskojen >2m lang + 2 Hundekojen ca. 1,5 m)
Kajüthöhe: bis 1,3 m
Cockpitsitzbanklänge 2 m
KAtegorie C
Konstruktion Judel/Vrolijk Facelift Henrike Gänþ/Hoch5

Alcuni riferimenti per poterla vedere e apprezzare, vicino a noi è in vendita presso il concessionario del Viko (Deltania) che mi risultano essere persone serissime ed affidabili: Deltania.de

Bella fotogallery e prezzi (molto buoni) del rappresentante finnico: Marineparken.dk

Brochure: Varianta VA18

Brochure Berlino 2009: Brochure Varianta VA18 Berlino 2009


giovedì 31 dicembre 2009

IL "VADE MECUM" DEL PERFETTO NAVIGATORE


Trovata in un sito che è veramente un piccolo gioiello: Lungomarecastiglioncello

Ovverosia: Schidionata di proverbi raccolti dalla impavida bocca d'un vecchio lupo di mare, il quale nei suoi lunghi viaggi attraverso e intorno al mondo, scoprì in un'isola deserta del continente la vera e infallibile ricetta per fare il cacciucco alla livornese.

Con tutti i venti,
Il navigare è sempre da imprudenti.
Vento a ponente,
Chi salpa dalla riva se ne pente.
Il buon nocchier, con lo scirocco fresco,
Pensa a' suoi cari, e si trattiene al desco.
Quando soffia il maestrale,
Stare in porto non è male.
Nubi a levante,
Catene, ancore e boe son cose sante.
Se la brezza è di Nord-Este,
Sfuggi il mar come la peste.
Vento alla terra,
Chi sta in porto mai non erra.
Il buon nocchier quand'ode il mar che rugge
Monta in un treno e, senza indugio, fugge.
Se t'imbarchi col grecale,
Pescicani e funerale.
Pecorelle a mezzogiorno,
Partirai senza ritorno.
Se t'imbarchi col garbino,
È tremendo il tuo destino.
Il buon nocchiero, anche se il tempo è bello,
Non si fidi e s'agguanti al gavitello.
Il buon marino, quando il tempo è brutto,
Piuttosto che salpar, risica tutto.
Vento fresco di Provenza.
Navigar non è prudenza.
Guarda il mare e, s'è maretta.
Resta in terra con gran fretta.
Aria rossa la mattina,
Non salpar, torna in cantina.
Aria rossa sul tramonto,
Navigar non mette conto.
Messi a scelta l'acqua e il vino,
Scansa l'acqua il buon marino.
Quando è pronto il tuo veliero,
Non salpar, muta pensiero.
Bonaccia, la mattina, alla riviera,
La partenza rimandala a stasera.
Bonaccia, sulla sera, alla marina
Non t'imbarcare, aspetta a domattina.
Il buon nocchiero, anche coi venti aprichi,
Pensa alla pancia e se la serba ai fichi.
Ne di Venere ne di Marte,
Non s'imbarca ne si parte.
Se a libeccio gira il vento,
Fuggi il mare con spavento.
L'esperienza ce la da per certa:
Uomo in battello, sepoltura aperta.
Quando il sole è solicello,
Non montare sul battello.
Non gettare in mar la lancia
Se nel cuore hai la tua pancia.
Se a ponente vedi un lampo,
È naufragio senza scampo.
Pecorelle all'orizzonte,
Vai sul molo e...dietro fronte!
Se vuoi esser buon nocchiere,
Volgi al mar sempre il sedere.

di Neri Tanfucio

sabato 14 novembre 2009

Thalassokràtores


"Il Dio del Sole", esposto a Cortona dai tesori dell'Ermitage presa da "Il Sole24ore"

Nonostante che i sogni siano tanti non so se riuscirò mai a navigare luoghi diversi dal mio Trasimeno e della vicina "Costa Etrusca", e parlo di una costa meravigliosa che comprende l'Arcipelago Toscano, l'Argentario, il Parco Naturale della Maremma e via dicendo lungo tutta la costa della Toscana fino al Lazio. Quando ripenso a queste meraviglie naturali, ma non solo, anche artistiche e storiche faccio sempre le stesse considerazioni, in fondo mi posso accontentare, sono già tanto fortunato ad essere nato qui ed aver avuto la possibilità fin da piccolo di vivere in questi luoghi. E poi ci sono ancora paesi e coste stupendi da vedere e da scoprire.

Qualche mese fa a Cortona, al MAEC, hanno esposto alcuni reperti provenienti dal Museo dell'Ermitage ed uno in particolare mi ha colpito, una rappresentazione del Dio del Sole, e la memoria è tornata agli studi liceali sugli etruschi, questa comunità misteriosa e poco conosciuta. Sono andato a ricercare qualche informazione che andasse oltre i vaghi ricordi che me lo rappresentavano come un popolo mite, dedito principalmente all'agricoltura e al culto della morte. Ed invece su Archeosub ho trovato, tra le altre, questa frase:

Dionigi d'Alicarnasso decanta comunque l'esperienza marinara e la grande potenza navale dei rasenna e li definisce thalassokràtores ovvero «dominatori del mare» (Ant. Rom. I, 11). Tale talassocrazia, nella tradizione storica greca, era fatta risalire ad epoca remotissima, sino a confondersi con il mito, come testimonia l'episodio appunto mitico del dio del vino Dioniso, rapito da insolenti «pirati» etruschi che finiscono, però, per essere trasformati in delfini (Inno omerico «a Dioniso»).

Nave etrusca, da scientia antiquitatis
... gli Etruschi, un poplo di terricoli che dominarono i mari! E' stata un pò una sorpresa, anche se tutti sappiamo che si sono insediati nelle nostra terre proveniendo dal mare, forse dall'Africa o dai lontani paesi dell'Asia che si affacciavano nel Mediterraneo. E d'altro canto tanti sono i luoghi presenti nella nostra costa che ce li ricordano, e basta citarne alcuni come Vada, Populonia, Portoferraio, Talamone e via dicendo, tutti luoghi che ho visitato, e forse solo ora mi rendo conto senza la necessaria attenzione.

giovedì 12 novembre 2009

Mini cruiser


Mini cruiser, così li chiamo, diciamo che sono i piccoli cabinati di peso contenuto, di facile trasportabilità ed ottimi per le uscite giornaliere senza grandi pretese crocieristiche, quindi hanno caratteristiche di poco superiori a quelle di una deriva ma che possono garantire una maggiore sicurezza e comodità durante brevi navigazioni lungo costa anche di alcune miglia. Li ho selezionati tra quelli che hanno un peso massimo di 450 kg. Ovviamente hanno anche il pregio che si armano con una certa facilità ed alcuni si manovrano con molta semplicità. Diciamo la verità, ho cercato parecchio ma ne ho trovati veramente pochi. Per non annoiarvi troppo cito alcuni di quelli attualmente in produzione e di facile reperibilità in Europa, degli altri ne riparleremo nei prossimi articoli. Personalmente ritengo che sia sempre più conveniente orientarsi verso le piccole barche a vela di questo tipo perché riescono comunque a dare grandi soddisfazioni con un minimo investimento e costi di manutenzione e mantenimento a livello di una deriva. Il loro prezzo di acquisto del nuovo non supera di solito i 20000 Euro tutto compreso. Normalmente ci si può dormire in due, come in una tendina, si possono trasportare con una FIAT 500, l'albero si tira su senza fatica e sono sufficienti 2CV per andare a motore. Ovvimente sono ottimi quando si è costretti a veleggiare da soli senza equipaggio, o con la sola moglie - zavorra a bordo, ma certamente entro qualche miglio dalla costa e in condizioni meteo marine discrete, le stesse in cui si naviga anche con le derive.
L'immagine in testa è "Dodo", un progetto per autocostruttori di Flavio Faloci tratto da: duckworksmagazine.com

West Wight Potter, Potter 15: West Wight Potter
Lunghezza: 4,57 m, Larghezza: 1,60 m, Pescaggio, 0,21 - 0,90 m, Peso: 217 kg, Sup. Velica: 11 mq, praticità d'oltreoceano!



Wieker Boot, Kajut Ruegenjolle: Wiekerboote
Lunghezza: 5,10 m, Larghezza: 2,06 m, Pescaggio: 0,18 - 1,18 m, Peso: 330 kg, Sup. velica: 14,20 mq, bella, semplice e tedesca come una Volkswagen.



Cadei, Limit TCI: Cadei
Lunghezza: 4,98 m, Larghezza: 2,20 m, Peso: 300 kg, deriva mobile a scomparsa, Sup. velica: 14 mq., italian style anni ottanta!



Paiardi, Erre 18: Paiardi
Lunghezza: 5,50 m, Larghezza: 2,10 m, Peso: 350 kg, Pescaggio max: 1,30 m, Sup. Velica: 17 mq., un classico!



Astus Boats, Astus 20.2: Astus Boats
Lunghezza: 5,95 m, Larghezza: 2,40 - 4,25, Peso: 350 kg, Pescaggio: 0,25 - 1,25 m, Sup. Velica: 20 mq, Tres interessant!



Centro Nautico Calasetta, Winning Cat: Centro Nautico Calasetta
Lunghezza: 6,36 m, Larghezza: 2,42 m, Pescaggio: 0,16 - 1,32 m, Peso: 380 kg, Sup. velica: 19 mq, progetto Farr!



FTmarines, Globe 530: FTMarines
Lunghzza: 5,34 m, Larghezza: 2,08 m, Peso: 380 kg, Sup. velica: 17,40 mq, deriva mobile a scomparsa, water ballast ad acqua di 120 kg che vanno sottratti al peso totale, veramente non male per la trasportabilità!



Swallow Boats, Bay Cruiser 20: Swallow Boats
Length: 20ft 3ins (6.17m) Beam: 7ft 6ins (2.3m) All up weight: 990 lbs (450kg). Weight of water ballast tanks: 880lbs (400kg), very English!


Fabola Campus 6.6.: Fabola Campus
Lunghezza fuori tutto: 6.60 m ; Lunghezza al gallegghiamento: 6.20 m ; Larghezza: 2.30 m ; Peso: 455 + 150 di water ballast ; Sup. velica: 14 - 17 mq ; Cuccette: 4, Bellissima e molto carrellabile!


venerdì 6 novembre 2009

Trekking nautico all'Argentario


Visualizza Argentario in una mappa di dimensioni maggiori

Apri la mappa interattiva e naviga con tutto quel che c'è da sapere: ormeggi, parcheggi, baiette e quant'altro di utile per il trekking nautico in uno dei luoghi più affascinanti della Costa Etrusca.


martedì 6 ottobre 2009

Velista della domenica


Io sono proprio uno di quelli. Si e no conosco le precedenze e appena le leggere brezze pomeridiane cominciano a farsi "preoccupanti" tiro giù ogni cosa e me ne ritorno a casa. Delle crociere per il Mediterraneo poi non se parla più da anni in casa mia, il sogno si è infranto oltre le battagliole dalle quali mia moglie e mia figlia si sporgevano non appena il mare diventava un tantino formato mandando ai pesci il seppur misero pasto della giornata, ah queste donne!

Terraferma Sailors, poco inclini alla vera navigazione eppur attratti e affascinati da quei rari momenti in cui ti senti, nel silenzio, portare dal vento.

Ma non era di questo che volevo parlare. L'altro ieri un commentatore del TG1 al Salone di Genova ha tirato fuori la frase fatidica: oggi va il "day sailing!" e mi sono improvvisamente risvegliato dal tipico torpore con cui sono abituato a guardare di queste cose. Che stia cambiando qualcosa? A vedere le novità sul sito del Salone sembra di no, ma la cosa mi ha incuriosito e sono andato a vedere in qua e là i commenti di chi al Salone c'è stato. Ebbene mi ha colpito l'articoletto che un amico velista ha fatto in un noto blog di vela in cui dichiarava che aveva deciso di rinunciare al mitico "firstino" per una bella deriva, con la quale già sognava di solcare mari e laghi in ogni dove. Troppo complicato armare, disarmare, troppo costoso avere il fuoristrada, troppo impegnativo fissare gru e relativi ometti, insomma troppo tutto. Eppure il "firstino" è uno delle più belle barche carrellabili.

Io stesso, pur essendo il mio Viko una barca molto "facile", mi rendo conto che quando i miei figli vorranno andare per i fatti loro sarà problematico gestirlo da solo con mia moglie. Certo per un altro anno o due potrò stare tranquillo, ma poi dovrò ripensare a qualcosa di più piccolo e facilmente gestibile. Escluderei la deriva perché alla fine sarei costretto ad andare da solo, una cabina seppur piccola è troppo comoda. Ebbene ti metti alla ricerca e ti accorgi che di barche possibili si contano in una mano. Alcune le ho citate nell'articoletto precedente ma mi ha stupito il fatto che non ce n'è veramente una che racchiuda tutte le caratteristiche di trasportabilità, estetica e facilità di utilizzo che vorrei: mi piace l'armo velico del winning cat ma ritengo un pò scomoda la barca, ammiro la semplicità del Ruegenjolle ma penso che l'estetica un pò datata, non sarebbe male l'R18 ... ma quella cabina cosi "appruata", insomma ancora non ce n'è nessuna che mi appassioni.

Possibile che nessun progettista e nessun cantiere ci possa fare questo regalo, una barca semplice, leggera, facile da armare da una persona, con una piccola cabina con un unico letto matrimoniale dove riporre le poche cose utili alla giornata e le proprie membra dopo i pasti, moderna nella linea e alla fine, ovviamente, non troppo costosa. Insomma sui 5 metri di lunghezza, due di larghezza, 300 kg di peso, per 4 persone e due posti letto, dodici metri quadri di vela e che costi al massimo, motore incluso, 15000 Euro. Chiedo troppo?

giovedì 10 settembre 2009


martedì 8 settembre 2009

Perché comprare una barca


"Perché comprare una barca", questo è la frase che più di tutte mi ha stupito nel report giornaliero sui motori di ricerca di Google Analytics. Ho visto di tutto, dalla ricerca di feste per single alle pizzate con amici, certamente le più ricercate sono le carte nautiche gratis e a seguire le barche a vela carrellabili, l'autocostruzione ed infine un elenco sterminato di nomi di barche a vela. Ma proprio "perché comprare una barca!??". Semmai io mi chiederei "perché non comprare una barca". Sembrerebbero così ovvii i motivi per cui uno dovrebbe comprare una barca che semmai ci sarebbe da chiedersi perché non la dovrei acquistare vista e considerata la situazione della nautica in Italia. Eppure pensandoci bene la domanda ha un senso, eccome! Perché dovrei comprare una barca visto che la maggioranza sono abbandonate ed inutilizzate nei porti per gran parte dell'anno, perché dovrei comprare una barca visto quanto costa, visto quanto è impegnativo mantenerla ed ormeggiarla, visto quanto può essere disagevole e pericoloso andar per mare, visto quanti pensieri e preoccupazioni ci da quando siamo a terra ed in acqua. Potrei continuare all'infinito, certamente l'unico motivo valido che rimane è la passione per il mare e per la vela, ma in fondo si potrebbero tranquillamente affittare le barche, oppure andare semplicemente in un windsurf o in un laserino per provare le stesse identiche soddisfazioni che ogni giorno siamo qui a decantare. Non c'è un motivo valido o vero per comprare una barca, questo dubbio mi assale, forse in fondo è l'espressione della mia vanità, o il senso del possesso che mi pervade in ogni cosa che desidero. Perché ho comprato una barca?? Non so!

sabato 1 agosto 2009

Living Lakes, un piano d'azione e ... la nostra proposta


Adattamento ai cambiamenti del clima, tutela delle biodiversità e sviluppo sostenibile i principali obiettivi
(Cittadino e Provincia) - Perugia, 7 gennaio '09 - Adattamento al cambiamento climatico, protezione e aumento della biodiversità, uso sostenibile delle risorse naturali nelle aree lacuali. Lungo queste tre direttrici si muoveranno le azioni di Living Lakes Italia nei prossimi tre anni. A indicare gli obiettivi di fondo di quello che dovrà essere il Piano di azione della rete italiana dei laghi nel prossimo futuro sono stati i membri del tavolo tecnico (Provincia di Perugia, Legambiente, Uisp e Comunità Montana) che, nel mese di dicembre, si sono incontrati con la presidente di Living Lakes internazionale Marion Hammerl. E proprio da lei è giunto l'invito a mettere a punto rapidamente un Piano d'azione tutto italiano nel quale siano inseriti i principali problemi dei partner, gli obiettivi e le misure concrete da realizzare per ciascun lago aderente alla rete per i prossimi tre anni. "Inoltre - secondo quanto riferisce il coordinatore italiano Fiorello Primi - nel Piano dovranno essere definite le responsabilità nel portare avanti le misure individuate, così come gli indicatori significativi per monitorare il risultato e l'impatto delle misure intraprese". Rispetto agli obiettivi e alle misure da perseguire, le idee dei partner sono chiare. Sulla base infatti dell'esperienza di Living Lakes in merito a piani di gestione e d'azione sviluppati e implementati in altre aree lacuali, il Piano d'Azione di "Living Lakes Italia" dovrà contenere concreti obiettivi nei seguenti campi d'azione: protezione del clima e adattamento al cambiamento climatico (es. energie rinnovabili, compensazione di CO2, gestione delle acque e della siccità), protezione e aumento della biodiversità (es. recupero di spiagge lacuali e parti poco profonde del lago, qualità dell'acqua, recupero di habitat legati all'acqua), sviluppo sostenibile di aree lacuali e uso sostenibile delle risorse naturali (es. sport acquatici sostenibili, turismo, agricoltura). Trasversali a ciascun campo di attività saranno poi la gestione dei laghi e l'educazione ambientale. In questo quadro generale, i responsabili dei laghi aderenti all'organizzazione sono invitati a identificare le proprie priorità ed a formulare proposte concrete da inserire all'interno del Piano. Analogamente Legambiente sta lavorando alla elaborazione di proposte di progetti concreti nel campo dell'educazione ambientale da estendere progressivamente a tutti i 10 laghi italiani. Anche l'esperienza della Goletta dei laghi potrà essere riprodotta presso i bacini lacustri associati a Living Lakes. Dal canto suo la Uisp nazionale è stata invitata a formulare una proposta di attività sportive ecosostenibili per tutti i laghi, lavorando in stretta collaborazione con Legambiente. Il Piano di azione del network italiano sarà presentato al World Water Forum di Istanbul nel prossimo mese di marzo. "Il lago Trasimeno - sono le parole di Primi - per le sue esperienze e attività già consolidate soprattutto sul fronte dell'educazione ambientale, può rappresentare un valido campo di prova e una sorta di laboratorio da esportare in altre realtà lacustri".

La nostra proposta rinnovata:
Finalità del progetto "Porti Verdi": proporre al Living Lakes, alle Regioni e alle Provincie la realizzazione di una rete di porti a basso impatto ambientale per medie e piccole imbarcazioni munite di carrello. Questa rete potrà essere estesa, nel futuro, alle aree marine protette.
Scopo del progetto:
a) ridurre l'impatto ambientale dei "marina";
b) aumentare la disponibilità portuale per la piccola nautica favorendo l'utilizzo "alternativo" del Porto Verde;
c) promuovere e sviluppare anche in Italia, già molto diffuso nei paesi anglosassoni, il turismo nautico del natante carrellabile, itinerante, ecologico e sociale.
Localizzazione: privilegiare aree destinata alla riqualificazione ambientale, paesaggistica e turistica entro un chilometro dalla costa.
Generalità del progetto: i "Porti verdi" dovranno essere costituiti da un ampio parcheggio per auto e relativo carrello della capienza di circa 150 posti, strada di collegamento dal parcheggio alla spiaggia/ costa, scivolo a quattro corsie sul lago/ mare dotato arganetto, piccola diga foranea di protezione dai frangenti, campo boe della capienza di 25 posti.
Il parcheggio: Il parcheggio, posizionato a circa 500 - 1000 m dalla spiaggia/ costa verrà inserito in un contesto paesaggistico e naturale costituito da prati e piante ad alto fusto. Il parcheggio sarà adeguatamente protetto , dotato di servizi igienici, area ristoro e pic-nic e parco giochi per bambini.
Fabbricati e pavimentazioni dovranno rispettare i canoni della bioedilizia in quanto "ecologicamente orientati" evitando, per esempio, l'uso dell'asfalto ma idonee pavimentazioni "a prato" oppure tecnologie costruttive bioedili ed impianti a basso dispendio energetico.
Collegamento al lago/ mare: strada asfaltata a doppia corsia che collega il parcheggio fino alla spiaggia/ costa, dove questa si interrompe.
Passaggio sulla spiaggia: il collegamento dalla strada agli scivoli dovrà garantire il minimo impatto visivo, quindi costituito da materiali che siano compatibili con il colore tipico della sabbia/ costa.
Scivoli: Scivolo a quattro corsie, munito di eventuale arganetto mobile, pendenza naturale 10-12%. Gli scivoli saranno mobili, e quindi asportabili durante la stagione invernale.
Diga foranea: piccola diga foranea di protezione dai frangenti di lunghezza adeguata e posta da una distanza tale da garantire la sicurezza dei natanti in entrata e in uscita.
Campo boe: costituito da 25 posti per circa la metà protetti dalla diga.
Uso: i "Porti verdi" hanno come priorità l'uso "sociale" e lo sviluppo della nautica minore, pertanto il loro utilizzo non deve essere destinato agli "stanziali", che già sono privilegiati nell'utilizzo dei porti marini, ma per il turista che si muove. Gestione e costi dovranno essere del tutto paragonabili a quelli di un'area di sosta camper/ parcheggio.

La presente proposta è stata inviata a:
- Living Lakes
- Provincia di Perugia
- Presidente Regione Sardegna Renato Soru
- ex Ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio
- Circuito Piccola Nautica


lunedì 9 marzo 2009

Cambiare barca



Mi è capitato quasi per caso, neanche tanto perché sono stato incauto nell'acquisto, anzi le barche erano ottime, forse è stato solo per quell'immancabile senso di insicurezza che pervade la mia vita, comunque è andata così, e nell'arco di due mesi, una volta deciso, le ho rivendute. Non ci ho guadagnato, non sono un commerciante, ma con quelle barche ci abbiamo fatto delle belle vacanze, diversi mesi di utilizzo all'anno spendendo, inclusi compravendita, trasporti tra mare e lago, l'ormeggio, la manutenzione e tutte le spese fino all'ultima goccia di benzina poco più di 2000 Euro all'anno. Se le avessi affittate ci avrei fatto si e no qualche settimana. Mia moglie che negli anni passati è sempre stata piuttosto critica nei miei acquisti, in special modo per le auto, quando si parla delle barche esordisce: "Zitto, almeno quelle ce le siamo godute tutte!". Non da poco l'aspetto che i figli sono sempre venuti con noi volentieri,... almeno finora.
Tutt'oggi tengo una rigorosa contabilità su quello che costa la mia barca cercando di ottenere i maggiori vantaggi con la minima spesa. Penso che se tutti facessero come me eviterebbero di chiedere cifre assurde nella vendita delle loro barche evitando di occupare spazi negli annunci. Infatti, questa meticolosità mi ha aiutato a rivenderle subito, un metodo che non prevede analisi di mercato, verifica sui listini, controllo delle quotazioni, ma solamente una "svalutazione" in base ai costi annui sostenuti. Certamente il metodo non è applicabile sempre, ci vogliono delle condizioni preliminari:
1) i costi annui di manutenzione e mantenimento devono essere inferiori al 10% del valore della barca;
2) la barca deve essere di qualità, o perlomeno deve avere delle caratteristiche tecniche che "interessano" determinate fasce di potenziali acquirenti;
3) la barca non deve essere troppo vecchia, e se lo è, deve essere tenuta in maniera esemplare e questo significa averla acquistata già in condizioni ottime;
4) a parte la normale manutenzione, non bisogna spendere troppo denaro in strumentazioni, attrezzature e ammennicoli vari: quelli non te li ripaga nessuno.
Premesso ciò, se la barca viene mantenuta nelle sue condizioni "originali" e rivenduta ad un prezzo ragionevolmente inferiore a quello di acquisto si rivende subito, e quel "ragionevolmente" significa accettare di rivenderla al prezzo di acquisto meno il "valore goduto" che equivale alla sua "svalutazione" reale.
Le mie scelte si sono orientate fin da subito sulle "carrellabili" o barche inferiori agli otto metri. La prima era un grande carrellabile, su questa abbiamo imparato, ma allora avevamo il fuoristrada e incoscientemente l'abbiamo trasportata senza rendersi conto che eravamo fuori delle 3,5 tonnellate. Incidentato il fuoristrada, e io non potendo prendere la BE per motivi di vista, abbiamo rivenduto sia fuoristrada che barca orientandoci verso una più grande per vivere un po' di mare. Per me il mare è stata un'esperienza bellissima, ma non per tutti in famiglia. Mia figlia ha sofferto molto e ancora oggi quando si parla di tornare al mare con la barca storce la bocca, non ne vuol sapere, contrariamente al lago che vive in assoluta tranquillità e remissione. Ma non è stato questo il motivo per cui l'ho rivenduta: una barca di 24 piedi del valore di circa 16000 Euro mi sarebbe costata per manutenzione e mantenimento circa 3000 Euro annue, troppo per noi e troppo per l'utilizzo che ne potevamo fare. Fatti tutti i conti, presa la decisione, stabilita una cifra e rivenderla è stato tutt'uno. Mi sono divertito e non me ne sono pentito e sono molto contento di non aver speso molti più soldi, quando me lo potevo permettere, in una barca più grande.
Oggi sono molto soddisfatto del mio attuale barchino di cinque metri e mezzo, ci faccio esattamente le cose che ci facevo prima e, per certi aspetti, forse in futuro ci potrò fare di più. Non ho intenzione di cambiarla, ma se lo farò sarà solo per una barca più piccola, più gestibile da me e mia moglie quando saremo costretti ad andarcene da soli, ma speriamo che passi ancora qualche anno.


sabato 7 marzo 2009

Laghi per vivere, laghi per la vita


Questo è lo slogan di un convegno internazionale che si terrà presso il Cumbria Lake District in Inghilterra nel mese di maggio. Una scelta non casuale che fa sua in quattro parole tutta la filosofia del Living Lakes e di cui abbiamo già parlato in più occasioni. L'opinione pubblica è sempre più consapevole che il lago è uno dei sistemi ambientali più delicati sul quale ruota attorno tutta la qualità della vita umana. In ogni parte del mondo, ovunque si vada, il lago è considerato come qualcosa da proteggere e allo stesso tempo è diventato il simbolo di un modo di vivere più attento verso l'uomo e il suo ambiente: è il doveroso rispetto verso la natura in ogni sua forma che impongono le regole utili per la sua sopravvivenza.
Onestamente abbiamo provato in tutti i modi a far sentire anche la nostra voce, aderendo alle iniziative di Italia Nostra contro la cementificazione selvaggia nei grandi laghi del nord, oppure a ventilare l'ipotesi dell'utilizzo di imbarcazioni a vela, a remi o con motori elettrici in tutti i laghi, e infine proponendo la "rete dei porti verdi" come luogo ideale dove far sostare le barche con un basso impatto ambientale. Ringrazio e cito gli Assessori Lupi della Regione Toscana e Pierini del Comune di Follonica, sui quali rimettiamo tutte le nostre speranze, ma non c'è stato un grande riscontro da parte dei politici che, purtroppo, non sono molto abituati ad ascoltare la gente, struggente incapacità che puntualmente si materializza nell'assenza di una seppur modesta risposta. Ma non importa. Ciascuno di noi è chiamato, anche nel suo piccolo, a partecipare a questo meraviglioso progetto che si sta sviluppando quasi per necessità e a seguirne seppur gradualmente la scia attuando le sue scelte in modo autonomo e consapevole. Immagino qualche "proposta" e ne cito solo alcune:
1) premesso che il lago è un bene prezioso da conservare e valorizzare, il principale aspetto da tenere presente è quello di modificare totalmente il nostro reciproco rapporto: si passa dallo sfruttamento turistico al puro "godimento", quasi fosse un'opera d'arte. Lo si osserva, lo si vive, lo si ammira, ma con la dovuta distanza e il dovuto rispetto;
2) quanto espresso al punto precedente impone necessariamente la riduzione dell'uso dei motori a scoppio, del cemento, dell'inquinamento, dello smog;
3) cambiamo le nostre barche prendendole più piccole, e sostituiamo i motori a benzina con motori elettrici, ma soprattutto andiamo a vela o a remi. In Germania, come lo è stato con i pannelli solari, sono molto più avanti di noi in questo campo, informiamoci e adeguiamoci;
4) non buttiamo niente nel lago, non utilizziamo antivegetative inquinanti, non facciamo rumore;
5) quando non usciamo, teniamo le nostre barche a terra ed utilizziamo gli scivoli, quelli ben fatti se ci sono, o perlomeno privilegiamo strutture portuali che sono state realizzate con il più grande rispetto per l'ambiente: pontili galleggianti e strutture di supporto ridotte al minimo e tanti alberi e prati al posto del cemento e delle banchine. Ritengo che il porticciolo di Castiglion del Lago sia un valido esempio;
6) frequentiamo i laghi, ci si vive bene, amiamo la loro natura, la flora, la fauna, ma anche la loro storia, le opere d'arte che ci sono intorno e che hanno ispirato artisti, architetti, scultori. Promuoviamone il valore e la qualità della vita in modo che diventino luoghi privilegiati dove vivere o passare il tempo libero.
Da queste considerazioni prende forma l'idea che tutti i laghi del centro Italia, e cito solo i più importanti quali, Trasimeno, Bolsena, Bracciano, Vico, Piediluco, Montedoglio, ecc. potrebbero far parte anch'essi di un "distretto dei laghi" nei quali le amministrazioni hanno fatto una ed una sola scelta importante: mettiamo avanti il valore della natura e del suo rispetto, tutto il resto viene da sé.


mercoledì 4 febbraio 2009

Solitudo



Chi non conosce il sito di Franco Bechini "Solitudo" , luogo di riferimento per tutti coloro che sono alla ricerca di un modo diverso vivere la nautica nel rispetto di se stessi, del mare e dell'ambiente. Ma non voglio entrare in questi argomenti, se n'è già parlato parecchio e ancora se ne parlerà, piuttosto mi voglio soffermare sul termine solitudo che dal latino significa "solitudine", e quindi sul titolo che l'autore ha voluto dare al suo spazio pubblico ricercandone, con il dovuto rispetto, le origini, le motivazioni, oppure ancora meglio quel legame silenzioso che unisce almeno una parte di noi velisti.
Ugo Foscolo nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis scriveva: " ....il cuore nella solitudine e nella pace va a poco a poco obliando i suoi affanni; perché la pace e la libertà si compiacciono della semplice e solitaria natura...". E ancora non voglio dare un significato letterario a questa frase quanto esprimere il sentimento che mi ispira nel riportare la mia mente a vette imponenti che mi sovrastano o al vento che trascina la barca in un meraviglioso silenzio. Ed è proprio questo sentimento che mi lega al senso della solitudine, alla ricerca di momenti unici ed irripetibili da soli, o con le sole persone veramente amate, un sentimento che non solo mi fa sentire in pace, libero dalle tensioni e dagli affanni del mondo, ma che mi fa riscoprire tutte le volte il significato vero della mia umanità: essere semplice, solitario, essere umano. Concludo affermando che non sono un filosofo e neanche nella condizione di addentrarmi nei meandri di un pensiero che giustifichi queste sensazioni ma la vela e la montagna sono per me i luoghi privilegiati della mia solitudine, via da volti noti ed ignoti, via dal chiasso e dal rumore, via dai ricchi e dai poveri, via dagli uomini di successo e dai falliti, ma solo dentro me stesso ed è qui che riesco a ritrovare il senso della mia esistenza. Penso che sia questo che mi lega ad alcuni di voi e a Franco Bechini.

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