lunedì 20 settembre 2010

Pabouk 260 dell' "Atelier Pabouk"

Pabouk 260 dall'atelier Pabouk

Mi lascia senza parole questa piccola "cat" con armo aurico e faccio veramente fatica a non desiderare di averla e portarmela a spasso per le nostre meravigliose coste della Toscana o nel mare dell'Umbria, il Trasimeno. Si chiama Pabouk 260 e queste sono le sue caratteristiche tecniche principali, (c'è anche il prezzo):

Lunghezza: 2,60 m,
Larghezza: 1,40 m
Capienza di peso: 150kg (2 persone)
Immersione: 0,50 m
Categoria di navigazione: D
Peso: 70kg + ballast
Sup. vela 7.5 mq
Prezzo: 5800 Euro (dovrebbe essere tutto compreso)
Il suo carrello costa 700 Euro

Il piano velico

Sapete cosa penso? E' bellissima! 



domenica 19 settembre 2010

Simboli cartografici

Simbolo di "Marina"

Per proseguire nella costruzione di una carta nautica personalizzata indico il link dove sono elencati la maggior parte dei simboli cartografici: CARTOGRAFIA SVC che serviranno nella fase successiva per inserire i "markers" nella carta nautica costruita su Google Maps.


giovedì 16 settembre 2010

Canale di Piombino

Sovrapporre Carte Nautiche su Google Maps, come si fa.



Si prende l'immagine .JPG della Carta Nautica acquistata presso il rivenditore autorizzato o realizzata per proprio conto, si apre in un programma di manipolazione grafica, io ho usato Corel Draw 3.0, e la si converte in bianco e nero (1 bit), si invertono i colori e poi si salva in formato .GIF facendo attenzione, nel momento in cui si effettua l'operazione ad impostare la trasparenza sul colore nero, spuntando anche l'interlaccia. Una volta salvata l'immagine in formato .GIF la si carica su IMAGESHACK (attenzione: PICASA non prende le trasparenze). Si copia l'URL e lo si incolla nel programma che vi mostrerò sotto. Importanti e fondamentali sono le coordinate, bisogna conoscere le coordinate ai due angoli SW e NE della Carta Nautica che servono a centrarla automaticamente sul Google Maps e a dimensionarla. Attenzione al formato delle coordinate che se non sono GPS devono essere convertite, io ho usato questo semplice CONVERTITORE.
Ecco il programma da mettere nel vostro blog. Notevole il vantaggio che alla mappa possono essere aggiunte ulteriori informazioni utili. Ovviamente dovrete avere  il codice APIKEY personale che Google Maps vi rilascerà e che deve andare a sostituire TUAAPIKEY, semplice no?
La stessa cosa si può fare su Google Earth senza dover programmare ma utilizzando semplicemente il comando di sovrapposizione.


lunedì 13 settembre 2010

Regolare gli arridatoi

Si regolano gli arridatoi e si controlla l'albero

E' un'operazione che mette sempre un po' di ansia tanto che non voglio entrare in merito ad una precisa regolazione dell'albero che lascio a marinai molto più esperti di me, salvo dare qualche suggerimento recepito nel corso di discussioni e da quanto letto nel Manuale di Navigazione, nonché ciò che ho trovato in rete. In fondo è quello che facciamo regolarmente con Tommaso un paio di volte all'anno durante i mesi primaverili ed estivi di navigazione al lago, le operazioni sono molto semplici.
La prima cosa, come si vede dalla foto ci si mette sotto l'albero e si guarda dentro la canaletta, questo deve essere diritto e non fare una "S", se non lo è tesare o allentare le sartie basse ed alte a destra e sinistra fino a che, osservando nella canaletta, l'albero non risulta bello diritto.
Di fondamentale importanza è il discorso che gli arridatoi debbano essere montati correttamente. Un arridatoio è nel senso giusto quando il passo destrorso si trova in basso.

Ecco come deve essere montato l'arridatoio

Allora, girando il barilotto in senso orario l'arridatoio si accorcia: si arrida. Per capirlo velocemente basta osservare la forma e l'inclinazione dei filetti alla forma delle lettere "S" e "Z". Il passo sinistrorso forma una "S", e quello destrorso una "Z". 
Per quanto riguarda la tensione delle sartie, se non è presente il vicino di pontile che ha un tensiometro e che normalmente sa tutto su come regolare l'albero, ci regoliamo con la "punta del dito",  cioè le sartie non devono essere "in bando", né ci deve essere "sovra tensione", quest'ultima situazione è pericolosa e si vede anche dalla leggera rotazione in avanti delle crocette. Alla fine l'albero deve essere diritto e leggermente inclinato verso poppa.

L'albero di Aspirina in tutta la sua maestosità

venerdì 10 settembre 2010


TES Master 550

Dal sito TES Yacht: ha un bel pozzetto
Ha la stessa filosofia del Viko 20 questa piccola barca polacca prodotta dal cantiere TES Yacht: piccola, molto abitabile e carrellabile, un piccolo - grande yacht insomma.
A parte la maggior qualità progettuale però ci sono alcune differenze con il VIKO 20: pesa il doppio, è molto più curata nei particolari e per questo motivo più costosa.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza f.t.: 5.5 m
Lunghezza al galleggiamento: 5.36
Larghezza: 2.50 m
Pescaggio: 0.26 - 1.26 m
Lunghezza albero: 8.50 m
Sup. velica: 19.64 m
Peso a vuoto: 1200 kg
Peso zavorra: 250 kg
Peso pinna: 70 kg
E' una barca che mi ha attratto per diverso tempo anche perché in Polonia si trovano ad un buon prezzo ma per me, purtroppo, è troppo pesante da gestire e trasportare. In Italia dovrebbe importale Norheaster.

Dal sito Tes Yacht: linea da grande yacht


mercoledì 8 settembre 2010

Piano di Navigazione On-Line

Compila questo modulo prima di partire e consegnalo a persone di fiducia o al personale del tuo "Marina" di riferimento, in modo che possano notificarlo alla Guardia Costiera o ad altri Enti delegati al soccorso in caso di necessità. Tutte le modifiche devono essere comunicate per via informatica, se possibile, o per telefono e al termine della navigazione il Piano deve essere chiuso con relativa comunicazione.
Avvertenza: se si vuole stampare il modulo compilarlo nell'anteprima di stampa dopo aver digitato "Stampa il post completo" posizionato in fondo.

Compilatore
Nome:
Telefono:


Descrizione della barca
Tipo: Altro:
Colore scafo:
Colore coperta:
N.ro registrazione:
Lunghezza in metri:
Nome:
Fabbricante/Modello/Anno:


Equipaggio a bordo 
Nome e Cognome Età Indirizzo Telefono


Motore
Tipo: CV: N.ro motori: Capacità l.:


Equipaggiamento di sicurezza
Giubbotti Luci Specchi Tromba Fuochi Torcia
Zattera EPIRB* Pagaie Cibo Acqua Ancora
*Frequenze: VHF-FM 15/16  121.5 MHZ 406 MHZ 


Radio:
Tipo: VHF Marino: SSB: CB: Cellulare:
Frequenze/Canali usati:
Numero per chiamata:


Itinerario previsto
Luogo di partenza:
Luogo di arrivo:
Data di partenza:
Ora di partenza:
Data di ritorno:
Ora di ritorno:
Data limite:
Ora limite:

Area di navigazione


Altre informazioni utili


Automobile/ Carrello
Fabbricate/Modello/Anno:
Colore/i:
Targa auto:
Targa carrello:
Indirizzo parcheggio:


Se non rientro entro
Data
Ora
Chiamare
Guardia Costiera Tel : 1530
Soccorso Locale Tel :


martedì 7 settembre 2010

Huzar 21, decisamente bella

Dal sito Notheaster
Decisamente bella questa barca commercializzata in Italia dalla Società Northeaster. Molto rifinita negli esterni e negli interni ha un grande pozzetto e una discreta vivibilità sia per le uscite giornaliere che per le piccole crociere.

Dal sito Notheaster
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 6.3 m
Larghezza: 2.5 m
Pescaggio: 0.32 - 1.63 m
Peso: 1050 kg
Sup. velica: 21.5 mq
Il prezzo della barca pronta a navigare è di poco superiore ai 20000 Euro, IVA esclusa.

Di rilevo il fatto che, nonostante le dimensioni, il peso non superi di molto i 1000 kg, aspetto che garantisce una facile carrellabilità ai limiti, in pratica non dovrebbero servire né la BE né un fuoristrada standoci molto precisi nei pesi.
Per il resto le immagini parlano da sole e non rimane altro che accordarsi con l'amico Marek che offre sempre disponibilità e cortesia in quel del lago di Garda.

Dal sito Notheaster

lunedì 6 settembre 2010

Dorguloff 6cat, il più piccolo catamarano del mondo



Ha l'ambizione di essere il più piccolo catamarano del mondo, leggero, facile da armare, facilmente trasportabile, velocità e grandi sensazioni garantite, si chiama Dorguloff 6cat.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza f.t: 3 metri
Larghezza: 1.55 - 2.00 metri
Peso: 50 kg
Peso trasportabile: 150 kg
Sup. randa: 6 mq
Sup. fiocco: 1 mq
Superficie spi: 8 mq
Categoria C per una persona, D per due persone.

Come avrete capito le sue caratteristiche mi attraggono molto, come tutte le barche semplici, pratiche, leggere e che garantiscono divertimento. E' stato presentato ufficialmente solo qualche giorno fa, vedremo con il tempo il successo che riuscirà ad ottenere, io credo abbastanza.




domenica 5 settembre 2010

La sicurezza e il comfort degli animali domestici in barca

La MEG sfinita dopo una giornata in barca

Molti di noi portano i propri animali domestici a bordo per una giornata o durante una crociera, a me è capitato sia nell'uno che nell'altro caso con la mia adorata Fox Terrier chiamata Meg. Sinceramente prima di partire non ho mai pensato che anche lei avrebbe dovuto avere l'opportunità di passare delle giornate piacevoli ed in sicurezza, come tutto il resto dell'equipaggio.

La MEG vuol prendere il posto del timoniere

Ragionandoci a freddo mi sentirei quindi di consigliare i seguenti accorgimenti:

Prendere le cose con lentezza, specialmente se l'animale è a bordo per la prima volta, anche il rumore del motore troppo accellerato potrebbe dare fastidio.

Tieni a bordo anche i giubbotto personale per il tuo animale, anche lui ha diritto di un dispositivo di galleggiamento in caso di incidente; la maggior parte di questi giubbotti hanno anche una maniglia sul retro per sollevare l'animale dall'acqua in caso di caduta.

Dal sito Rafnet

Predisponi un luogo dove lui possa stazionare comodamente e trovagli una posizione ottimale e riparata mettendo a terra un pezzo di tappeto di gomma o una stuoia (considerando che l'animale non indossa scarpe da barca).

Controlla spesso la temperatura in barca, in coperta può diventare piuttosto caldo e l'animale potrebbe soffrire specialmente alle zampette.

E' fondamentale considerare l'animale alla stregua di qualsiasi altro membro dell'equipaggio sia dal punto di vista del comfort che della sicurezza. L'animale deve indossare il giubbotto salvagente ogni qual volta sia necessario come per gli altri membri dell'equipaggio.

Scendere a terra per quanto possibile e necessario per far si che l'animale possa fare i suoi bisogni, per ogni animale non è solo una necessità fisica ma anche psicologica.

Tenere sempre a disposizione dell'animale la ciotola dell'acqua.

OOOOOOOPSSSS dove faccio la pipi?


La MEG davanti alle coste viareggine, pronta per andare a morsicare le onde

sabato 4 settembre 2010

The wind is free

I colori del lago Trasimeno poco prima dell'arrivo del vento

Nonostante che Elena mi abbia sempre detto che, secondo lei, questa frase tradotta dall'inglese significhi "il vento è gratis" io mi ostino ad interpretarla in modo molto meno commerciale e più poetico sostituendo quel gratis con libero. Ed è proprio così che è andata ieri al lago, le previsioni davano sopra gli otto nodi già dal primo pomeriggio invece alla quattro e mezza eravamo ancora con calma piatta. La barchina procedeva inesorabilmente lenta sotto il sole caldo ma io non ho avuto neanche un attimo di incertezza, a momenti arriva. E come previsto è arrivato, prima leggero, trasportandoci piacevolmente tra le acque tranquille del lago procedendo tra i due e i tre nodi poi, notando le lievi increspature in lontananza mi sono detto: eccolo, è quello vero. Eravamo in poppa, la barca ha acquistato progressivamente velocità, quasi si surfava a sei nodi, sembrava di volare e il piacevole fruscio della barca sull'acqua si è trasformato in un vero e proprio rumore con lo scafo che lasciava una scia come fossimo un motoscafo. Era bello procedere in poppa in quelle condizioni, ma le acque basse del lago verso Sant'Arcangelo cominciavano a farsi troppo vicine e, per quanto avessimo potuto sollevare la deriva, poi sarebbe stato impossibile tornare indietro di bolina con la deriva alzata. Dopo la virata, con il potente Maestrale in faccia, il vento ha fatto sentire tutta la sua potenza e la barca ha cominciato a sbandare sempre di più tanto che se avessimo voluto continuare era necessario procedere con i terzaroli, ma oramai erano quasi le sei e mezza e tra rientrare in porto e ritornare a casa avremmo fatto le otto, a malincuore  abbiamo deciso di ammainare le vele e rientrare. Devo essere sincero quando sei lì che la barca sbanda parecchio la paura ti assale, è inutile negarlo, unico rammarico come sempre è la consapevolezza di non essere mai abbastanza preparati a controllare le vele ed il vento e per questo ci vogliono esperienza ed attrezzature adeguate e la nostra barca ha una attrezzatura "tarata" per venti deboli e medi. Una cosa è certa, non sono le barche che fanno i marinai e ritengo che, a parte lo sfortunato caso di ritrovarsi in una vera e propria tempesta, qualsiasi barca a vela adeguatamente attrezzata e con equipaggio addestrato possa superare condizioni meteo marine estreme.
Abbiamo vissuto ancora un'esperienza bellissima e la possibilità di raggiungere il lago in poco tempo e poterne godere specialmente in questo periodo tra settembre ed ottobre quando il clima è ancora temperato è una grande opportunità. E' proprio vero, the wind is free, Trasimeno is cool!
Imperdibili i tramonti al rientro a casa.

Tramonti imperdibili

giovedì 2 settembre 2010

Grande Skrzat

Dal sito di Andrzej Skrzat

Sono numerosi e belli gli Yacht di Andrzej Skrzat, tanto che definirlo "grande" è un eufemismo e credo che, senza esagerare, oramai sia divenuto una componente importante della storia della architettura navale mondiale. Solo alcuni nomi come Delphia, Tango, Solina, Sportina, Viva, Cobra ci riportano alla memoria imbarcazioni dalle più piccole fino ai grandi yacht da crociera. Nel suo lavoro mi ha colpito l'attenzione e la cura che ha messo nel realizzare piccoli yacht come se fossero "grandi", quasi come se si volessero annullare le inevitabili differenze sociali dei loro destinatari, e credo proprio che ci sia riuscito. Mi piace questa filosofia, abbandonata da tempo dai nostri cantieri e progettisti italiani che da oltre mezzo secolo non progettano più e non realizzano barche di piccole dimensioni, casi rarissimi a parte. Io credo che sia anche una questione di sensibilità e di intelligenza che ognuno, nella propria professione, dovrebbe sempre tenere ben a mente, non è né bello né edificante "servire" solo una classe sociale per ottenere un determinato "target" economico, secondo me è svilente, incompleto, poco onesto anche dal punto di vista professionale ed intelletuale.
Attualmente, a mio parere, dal punto di vista della carrellabilità e allo stesso tempo per l'ottima abitabilità la VIVA600 è sicuramente una delle piccole barche meglio riuscite.

VIVA600 dal sito di Andrzej Skrzat

Sinceramente però la barca che più amo di questo progettista è lo Jantar23. Mi è sempre piaciuta la sua linea che mi ricorda le belle barche realizzate nel Nord Europa, ma soprattutto mi entusiasmano i suoi grandi spazi, pur essendo una barca di soli 6.60 m., insomma una barca per tutta la famiglia, comoda spaziosa, abitabile e anche, seppur con qualche difficoltà, carrellabile. Non so se potrò mai permettermela, ma senz'altro in futuro ci farò un pensierino.


Queste sono le sue caratteristiche principali:
Length: 6,60 m
Beam: 2,48 m
Draft: 0,30/1,40 m
Weight: 1,70 t
Ballast: 0,35 t
Main sail: 13,00 m2
Jib: 9,50 m2
Genoa: 12,20 m2
Spinnaker: 35,00 m2
Crew: 5
CE Category: C





Foto tratte da un charter nei bei laghi della Masuria

Un Porto Verde (o a secco) a basso impatto ambientale

Propongo un esempio di un Porto Verde (o a secco) a basso impatto ambientale. Speriamo che qualcuno di quelli che contano lo vedano e gli venga una illuminazione, almeno avessero la capacità di appropriarsi di un'idea o di un'intuizione, invece che sempre e solo dei soliti noiosissimi e lucrosi stipendi, appannaggi, privilegi, appartamenti. Ma cambierà un giorno questa pietosa, incolta, cinica, arida e stupida umanità? In una società così dinamica, fluida e globalizzata è ancora così importante accumulare? Serve veramente a qualcosa? Pongo questa domanda perché sono sempre più perplesso nel vedere infelici che si agitano ad accumulare ciò che non si potranno mai godere. "Vinti" li aveva chiamati l'amato Verga, infatti assieme alla Nedda, l'umiliata e l'offesa, ci aveva messo anche il Mastro Don Gesualdo.


martedì 31 agosto 2010

Indicatori di Stabilità Comparativa

Nella foto una bella O'day Mariner messa a dura prova

Più di una volta abbiamo parlato di questo argomento e certamente siamo bel lontani da trarre delle conclusioni con un minimo di attendibilità. Quello che vi propongo di seguito è solo un tentativo di confrontare alcuni parametri significativi rilevati per alcune barche carrellabili conosciute. Premetto che i dati possono essere imprecisi e le conclusioni errate perché la "ricerca" non possiede le adeguate basi tecniche e/ o scientifiche necessarie. Questo è solo una piccola ricerca personale in embrione che molto probabilmente rimarrà tale poiché i fabbricanti non mettono a disposizione tutti i dati necessari per poter effettuare calcoli più accurati. Se però vogliamo proprio mettere un primo e approssimativo punto fermo è che per tutte le barche, con l'aumento progressivo delle dimensioni, i risultati sono assolutamente comparabili.

Capsize Risk: un valore inferiore a 2 è considerato relativamente buono, la barca dovrebbe essere abbastanza sicura anche in cattive condizioni. Più alto è il numero al di sopra del 2 più vulnerabile è la barca. Questa è solo una cifra approssimativa e il suo utilizzo è controverso.

Ballast Ratio: il rapporto di zavorra è il rapporto percentuale tra il dislocamento a vuoto e la zavorra. Può dare qualche indicazione sulla rigidità barca. Si noti che non tiene conto della posizione della zavorra o della forma dello scafo della barca.

Hull Speed: è la velocità massima della carena dislocante. Per le barche leggere è possibile raggiungere una maggiore velocità di quella nominale calcolata.

Sail Area to Displacement: è il rapporto tra superficie velica e dislocamento, normalmente per le barche da corsa quanto più grande è la superficie velica tanto più piccolo è il peso. Il valore di riferimento ottimale è tra 14 e 18.

Displacement to LWL: è il rapporto tra il dislocamento e la lunghezza al galleggiamento. Un valore buono dovrebbe essere intorno a 200. 300 sarebbe troppo elevato e 100 troppo basso. Le barche con valori troppo bassi sono scomode e difficili da condurre, ecco perché si dice sempre "barche piccole, grandi marinai!".

LWL to Beam: è il rapporto tra la lunghezza e la larghezza al galleggiamento. Un valore buono potrebbe essere 2.7. 3.0 è troppo alto e 2.3 troppo basso.

Motion Comfort: è un valore calcolato su di una formula empirica, comunque più alto è il suo valore, maggiore è il comfort in mare. Un buon valore di "comfort" parte da 25 in su.

Stability index: è un valore calcolato su di una formula empirica che tiene conto dei possibili "rollio" e "beccheggio" durante la navigazione con onda. Il valore ottimale dovrebbe essere compreso tra 1 e 1.5.


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...