sabato 6 novembre 2010

Piccolo è bello

Il West Wight Potter 15 di Larry Brown

di Lawrence Brown
(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo, da Seaward-Fox

Questo testo è un estratto che appare in molti dei libri di Larry che trattano il tema della vela carrellabile (come  "Sailing America: Trailer A Sailor's Guide to North America"). Entra nel significato più profondo di tutto ciò che realmente è la vela carrellabile. L'ho fatto leggere a mia moglie, e lei mi ha detto "Vai a comprare una barca a vela più piccola in modo che possiamo vivere esperienze come queste." 

LA MIA OPINIONE
L'uso di una barca a vela è inversamente proporzionale alle sue dimensioni.  Quando ero un ragazzo, mio padre ed io avevamo l'abitudine di arrivare fino alla Jersey Shore a guardare le barche a vela. Non avevamo una barca tutta nostra, ma era divertente, anche in inverno, guardarle e sognare di averne una. Un tardo pomeriggio di novembre, mentre i fiocchi di neve erano nell'aria ed era quasi buio, mio padre avvistò un Tahiti Ketch, in fondo ad un molo vuoto. Questa barca ispirò a tal punto la fantasia di mio padre che cominciò a fantasticare: doppio albero, robusta, marina. . . anche il nome stesso suggeriva la sua capacità di portarci in luoghi lontani. Salimmo sulla barca e bussammo alla porta della cabina ma nessuno ci rispose. Notammo una botola socchiusa e non ci potemmo trattenere dal dare una sbirciatina. L'interno era profondo e cavernoso e una stufa a carbone accesa illuminava l'interno con un bagliore arancione caldo. Chiudemmo subito la botola e mio padre mi guardò con un desiderio quasi inesprimibile. L'idea di possedere una barca sembrava distante quanto la superficie di Marte. 

Molti anni più tardi, dopo aver posseduto diverse imbarcazioni, dopo aver lavorato parecchio e speso molte migliaia di dollari, abbiamo finalmente acquistato il nostro Tahiti Ketch. In quel periodo stavo per entrare al College. Finalmente avevamo la barca dei nostri sogni, il nostro passaporto per l'avventura. Cosa abbiamo fatto dopo? Abbiamo continuato a navigare giorni e fine settimana in crociera, invitando amici per le uscite pomeridiane, con panini farciti di birra e mortadella. All'improvviso però mio fratello ed io cominciammo a frequentare le ragazze, come tutti i giovani della nostra età, e da quel momento in poi fu difficile per i miei genitori mettere insieme un equipaggio. I miei genitori nel frattempo continuavano a vivere e lavorare negli stessi luoghi e a fare le stesse cose. 

Ma che cosa era cambiato? Prima non avevamo un Tahiti Ketch, ora nenche. Quando andai al college, mio padre  dovette subire un'operazione alla spina dorsale e la barca fu venduta. L'avevamo battezzata Panacea - la cura di ogni cosa. Non c'è bisogno di aver studiato letteratura per capire l'ironia. 

E tu che stai leggendo Cruising World, si proprio tu, come noi che ami le barche e sogni di navigare lontano. Poiché ho potuto condividere un sogno con te, ti suggerisco questo: non credere mai per un attimo che la limitazione su cosa si può fare sta nel tipo di barca. Questo non è vero. I limiti risiedono solamente dentro di noi. Gli oceani del mondo sono stati incrociati più e più volte da piccole imbarcazioni di ogni tipo, molte evidentemente inadatte a tal scopo. Allo stesso tempo dobbiamo lavorare e rispettare orari, nei fine settimana dobbiamo frequentare parenti e amici,  dobbiamo osservare obblighi sociali e portare i bambini a scuola. Pretendiamo dei buoni pasti ben cucinati, bevande fresche ed infine la nostra "privacy" per andare al bagno. In poche parole, barca o non barca, non siamo ancora in rotta verso Tahiti. 

Forse è il momento di fermarsi e rivedere l'intera questione. A cosa serve possedere uno yacht di 36 piedi con uno scafo spesso come un marciapiede quando nella realtà la possiamo utilizzare per lo più per il week-end? Quanto lontano si potrà arrivare in due giorni a una velocità di sette nodi? Fortunatamente, c'è un altro modo per praticare questa passione, funziona è divertente e, per giunta, è relativamente a buon mercato. La soluzione è acquistare una piccola barca a vela carrellabile. Trasportarla per le autostrade della nazione a 80 all'ora e poi navigare in luoghi dove non sei mai stato, dormire a bordo, cucinare a bordo o a terra, il bagno è in acqua, nuotando. Fantastico! E poi ce ne possiamo tornare tranquillamente a casa di nuovo. Certamente si può sempre sognare, un giorno, di mollare tutto e andarsene via per sempre con una grande barca a vela ma nel frattempo è bene rimanere con i piedi per terra e pensare più "in piccolo". "Pensare in piccolo" è stato il nostro motto, per necessità finanziarie si, ma anche per scelta. Se oggi non siamo al verde, potremmo esserlo un domani. Eppure l'estate scorsa abbiamo navigato nella Saginaw Bay nel nord del Michigan, nel fiume di San Lorenzo, nel lago Champlain per ben due volte, nel fiume Connecticut e nella Buzzard's Bay, in Massachusetts, così come in diversi laghi vicini, nel New Hampshire e Vermont. Nei nostri luoghi preferiti ci andremo ancora, ma nel frattempo sogniamo di visitare nuovi luoghi da vedere: la Casco Bay, il Maine, il Nantucket, ancora nel Massachusetts, e forse un bel viaggio lungo l'Hudson o nel fiume Delaware. 

La nostra barca, si chiama Fearless, è di soli 15 piedi di lunghezza, ma abbiamo capito subito il modo di farla funzionare. In primo luogo, abbiamo una cabina con due posti letto e sufficiente spazio per lo stivaggio di ciò che è necessario. Abbiamo appeso ai lati cabina delle sacche per mantenere libere le cuccette. Di notte, una tenda racchiude il pozzetto, trasformandolo in un piccolo dormitorio per le nostre figlie, quando vengono con noi, oppure diventa un disimpegno quando non ci sono. Il bimini o il tendalino sono particolarmente preziosi nelle piccole imbarcazioni dove lo spazio è ridotto. Un abitacolo ben concepito è un'alternativa molto economica ad una barca più grande. Nei luoghi più remoti, è anche possibile piantare una tendina a terra. Durante i lunghi viaggi in autostrada la barca può diventare anche un luogo dove dormire o cucinare. Rannicchiati in cabina ci infiliamo nei nostri sacchi a pelo con i grandi camion parcheggiati accanto. La mattina, pronti per la colazione e le solite abluzioni, e poi via di nuovo sulla strada. Per economia e autosufficienza, cuciniamo la maggior parte dei nostri pasti lungo la strada o in pozzetto con fornellini da campeggio. Il gas propano fornisce una buona dose di calore, è affidabile e occupa poco spazio ma soprattutto non c'è da preoccuparsi nello sversare carburante liquido. Abbiamo anche un piccolo refrigeratore per latte e formaggi ma per lo più facciamo a meno della refrigerazione. Mentre navighiamo gli alimenti si conservano freschi in sentina così come i prodotti in scatola, mentre il riso e tutti i tipi di cibi essiccati sono riposti in scatole nei gavoni in pozzetto. In una piccola barca si cucina meglio in pozzetto. Il nostro West Wight Potter ha un portello scorrevole che si trasforma in un piccolo tavolo. Per motivi di sicurezza, si appende il fornellino a gas fuoribordo. Con il bel tempo, passiamo la maggior parte del nostro tempo in pozzetto in ogni caso. Inoltre una piccola cambusa portatile e un tavolo da pic-nic possono essere utili sia in spiaggia che lungo la strada. Semplicità e flessibilità, queste sono le nostre parole d'ordine. 

Quando si acquista una barca piccola si può economizzare su tutto. Un cruiser di piccole dimensioni può essere condotto anche a remi eliminando il costo di un motore e, in molti casi, assicurazioni e tasse di registrazione. Anche una barca più grande può essere condotta a remi con un solo remo, a condizione  che qualcuno  compensi con il timone la spinta fuori centro. Se comunque si vuole avere un motore per maggior sicurezza, allora non c'è bisogno di averne uno molto grande. Noi abbiamo alimentato la nostra barca Venture 22 che pesava una tonnellata con successo con un Evinrude da quattro cavalli. Per il nostro 15 piedi un motore da tre cavalli potrà risolvere al meglio situazioni anche tra le più critiche come le correnti fluviali. Se c'è bisogno di vele nuove o da aggiungerne di nuovi tipi, i costi saranno molto più bassi. Se tenete la vostra barca sul suo rimorchio nel vostro garage o in cortile, si risparmia in denaro e si rinuncia piacevolmente a tutte le preoccupazioni legate all'ormeggio in una boa o in un pontile. C'è da aggiungere che se si lascia la barca in acqua bisogna fare l'antivegetativa, mentre se si tiene a secco non è che poi ce ne sia così bisogno. Sia che tu ormeggi in un porto che tu ti preoccupi per l'assicurazione tutti i pagamenti le fai in funzione della lunghezza della barca. Acquistate la barca più piccola possibile, anche se vi potete permettere di più. Il denaro risparmiato tenetelo da parte per le vacanze e per visitare luoghi sempre diversi. Ricordatevi, non è la proprietà dell'oggetto che conta, ma il lento movimento della barca che scivola nell'acqua luminosa, il rapporto con l'acqua, il moto ondoso che ti coccola nella tua cuccetta e la luce delle stelle che filtra dagli oblò.

Se voi attendete fino a che il vostro modo di andare in barca rispecchi uno stile  vi prometto che alla fine conteranno più tutte queste cose che il dover andare.   Così voi non andrete più da nessuna parte e che è la cosa peggiore. Andate in qualsiasi marina, anche nei bei pomeriggi d'estate, e vedrete la maggior parte delle barche ferme al molo. Non vedrai mai ormeggi veramente vuoti dove sono le grandi barche, vedrai invece un sacco di gente intorno al luogo delle piccole imbarcazioni che saranno sempre in movimento. L'uso di una barca è inversamente proporzionale alle sue dimensioni. Non lo dimenticate mai. Ironia della sorte, ciò che vale per un vecchio attrezzo da falegname, cioè che si ottiene ciò che si paga, non vale per la nautica da diporto. Se chiedi al proprietario di uno yacht a vela di grandi dimensioni di calcolare il suo costo annuo per ora di piacere lui cambierà subito argomento. Se poi chiedi questa cosa di fronte a sua moglie lui comincerà a odiarti. 

C'è da aggiungere che in una barca piccola si ha tutti la possibilità di apprendere ciò che deve essere fatto e ciò che deve essere temuto.  Allo Small Boat Show a Newport - Rhode Island di quest'anno, ho chiesto ad un ufficiale della Guardia Costiera degli Stati Uniti quale tipo di salvataggio è stato il più comune. "Non dipende da voi ragazzi", ha detto, indicando tutti quelli che avevano una piccola imbarcazione accanto. «Sono loro», disse, indicando quelli che avevano grandi yacht ormeggiati. "Questa gente, appena diventa ricca corre a comprarsi un grande yacht. Poi se qualcosa va storto non sanno cosa fare." Voi invece sapete sempre cosa fare perché avete imparato. 

LE POSSIBILITÀ 
L'ultima volta che entrammo nel porto di West Falmouth, nel Massachusetts, la nostra macchina fotografica era scarica e così perdemmo uno scatto strano e significativo. Permettemi di dipingervi la scena. Al centro della cornice, si vedeva la nostra piccola barca a vela, tranquilla, che galleggiava in un mare di cristallo blu. Sullo sfondo, leggermente fuori fuoco, c'era la diga in pietra che ospita West Falmouth dalla Buzzard's Bay. Due bambini sembravano camminare sulla superficie dell 'acqua verso la barca, uno portava un granchio delle dimensioni di un piatto, l'altra gesticolava selvaggiamente con le braccia. Erano le nostre figlie, Julie e Ambra.

"Come, abbiamo istruito i nostri figli a camminare sulle acque?" ci chiedemmo. Non era esattamente proprio così. Stavano camminando sul fondo. Infatti la nostra barca a vela pesca solo 20 cm! Se avessimo scattato la foto avresti notato che la nostra era l'unica barca presente. Questo perché nessun'altra barca avrebbe osato entrare a West Falmouth  per il semplice fatto che si sarebbe arenata molto prima di arrivare qui. E' un luogo delizioso e c'è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Ora vorrei smettere un attimo di parlare della mia piccola barca a vela e della mia famiglia e scattare un'altra foto, questa volta di West Falmouth Harbor. Avrei bisogno di un teleobiettivo, perché siamo, come ho spiegato, abbastanza distanti. West Falmouth, con le sue belle case antiche che si affacciano sulla costa è un angolo incantevole della baia di Buzzard's. Nel suo porto riparato si possono notare una piccola foresta di alberi. Questi pali sono collegati a una piccola flotta di barche da crociera belle e costose e che riposano tranquillamente nei loro ormeggi. Ci si potrebbe immaginare che intorno a queste barche ci sia una confusionaria e gioiosa attività: bambini che gli nuotano intorno, spruzzi, vele e uno sferragliare sugli alberi ... e invece no. Non c'è un'anima viva in giro. Tutto è stranamente tranquillo. Di tanto in tanto si può osservare qualche ragazzino che esce con il suo piccolo Optimist ma è proprio strano tutto questo mortorio. Ma la cosa ancora più strana è che, in questo momento, flottiglie simili a questa giacciono inutilizzate anche nella baia di Marion, in Mattapoisett, milioni di dollari di yacht semplicemente appoggiati ai loro ormeggi. Niente di allarmante. Niente di di sbagliato, non è successo nulla. E' tutto normale. La maggior parte di queste barche sono utilizzate raramente. Sicuramente vengono godute molto quando sono utilizzate. Ma tutto il resto del tempo sono semplicemente simboli galleggianti che annunciano gridando, come fossero Tarzan, la potenza finanziaria dei loro proprietari. Beh, io vi voglio confessare una cosa. Non ho alcuna potenza finanziaria. Sono un insegnante e il mio reddito è così modesto tanto da essere imbarazzante. Se potrai permetterti di comprare il mio libro, probabilmente avrai più soldi di me. Ma io ho una barca, viaggiamo, usciamo con le vele mentre i milionari se ne stanno a terra. Qual è il nostro segreto? Ve lo svelo, la risposta è nel soggetto di questo libro: noi siamo qui a veleggiare a a nuotare proprio perché non abbiamo speso un sacco di soldi sulla nostra barca. Non potevamo permetterci di comprare un grande yacht così abbiamo preso una barca piccola a prezzi accessibili con una cabina e una tenda sopra il pozzetto, e ci divertiamo. Vorrei condividere con voi questo segreto ed è così spesso vero che potremmo quasi chiamarlo una legge: l'uso di una barca è inversamente proporzionale alle sue dimensioni ed il costo.

Se non si è ricchi e si vuole andare a vela e in crociera, è possibilissimo. La mia barca costa poco meno di quattro mila dollari, incluso il rimorchio e tutto nuovo di zecca. Quelle usate costano ancora meno. Non darei per scontato che una famiglia con uno yacht da 40.000 $ abbia 10 volte il divertimento che abbiamo noi.

La vera "ricchezza" non si misura in quello che si possiede, ma in tutto ciò che si può fare. Cosa si può fare con una piccola barca a vela? Se si sopportano il disagio e la solitudine si può anche attraversare un oceano in una piccola barca. E' stato fatto decine di volte, e con un minimo di adattamento è possibile navigare miglia e miglia lungo coste, esplorando luoghi nascosti anche ai più grandi navigatori.

Con una pianificazione accurata e realistica, è possibile portarsi dietro anche la famiglia. In questo modo si ha la possibilità di vivere una vera e propria avventura, senza la solitudine. Si può facilmente trasportare la barca anche via terra e vararla  dove si vuole realmente essere, lasciando le lunghe e noiose navigazioni di trasferimento alle barche più grandi. Considerando che le barche più grandi pescano di più perché sono più adatte al mare aperto, con le barche piccole è invece possibile arrivare fino alla spiaggia ed esplorare i luoghi circostanti. Spesso è possibile piantare la tenda e fare campeggio a terra durante la notte, aggiungendo una nuova dimensione alla vostra crociera. Se siete solo una coppia, con i figli a casa o senza, si può godere di un certo grado di privacy non disponibile nei grandi yacht da crociera che hanno sempre bisogno di un certo equipaggio. È possibile inoltre intrufolarsi in piccole insenature e calette con l'acqua troppo bassa per un grande yacht ed averli tutti per voi. Ci può essere l'occasione per un tuffo al chiaro di luna nudi senza intrattenere una intera flotta di vicini curiosi. Puoi rimorchiare la barca in luoghi fuori dai sentieri battuti e lontano dalla folla, trovare un isola disabitata e giocare ad Adamo ed Eva per un pomeriggio o per un weekend. Se siete giovani e il denaro scarseggia, siete fortunati. Non avrete bisogno di troppe cose e lo potete fare ora, mentre disponete di energia e libertà di movimento per sfruttare al meglio ciò che una piccola barca da crociera ha da offrire.

Una famiglia che lavora, un professionista, due novelli sposi, una coppia di pensionati, tre studenti universitari   ..... tutti possono godere degli stessi piaceri del velista:
- la Libertà, la fuga dal mondo ordinario, la possibilità di seguire il vento e lasciare il vostro orologio da polso a casa;
- l'Avventura, l'emozione di scoprire luoghi nuovi, sperimentando gli imprevisti e affrontare i rischi con consapevolezza e capacità;
- il Romanticismo, la gioia viscerale di un corpo abbronzato, acqua calda, tramonti, onde che lambiscono contro lo scafo;
- il Lusso, ma non quello che intendono i ricchi per i quali andare in barca significa acqua in pressione, luce elettrica, una doccia a bordo ed infine un mutuo pesante come quello sulla casa. Per voi, significa un posto caldo per sdraiarsi, un fornelletto, un bagno nelle acque in cui hai navigato, nuovi luoghi da visitare ogni volta, se si vuole, con il minimo investimento finanziario, pochissimo rischio e nessuna preoccupazione;

Libertà, avventura, romanticismo, si può anche fare a meno del lusso, una volta che si smette di pensare alla barca come uno status symbol e cominciare a pensarla invece come un biglietto per la libertà.

CHI POSSIEDE COSA?
In un prato a Fairhaven, in Massachusetts, c'è lo scafo di una barca a vela di 27 piedi. E 'uno di quei posti in cui è possibile acquistare la carena in vetroresina della barca e poi dove ti forniscono il kit per completarla. Tutto ciò che il suo proprietario doveva fare era di costruire gli interni in compensato, mettere l'albero, le vele, il rigging e andare. Ma a metà dell'opera il proprietario si è esaurito, ci si è ammalato. Ci ha speso molto più tempo e lavoro di quanto non si aspettasse e non è più riuscito ad andare avanti. Per di più non è neanche più capace ad uscire da questa situazione, se vende la barca perderà tutte le sue speranze, se assume qualcun'altro per finirla dovrà spendere ancora di più. E così è andata a finire che lui non possiede la barca, ma è la barca a possedere lui.

Un mio amico d'infanzia e sua moglie vennero in barca a vela con il mio West Wight Potter di 14 piedi. Se ne innamorarono subito. Un anno dopo facemmo un giro su di un 22 piedi e dopo un week-end a bordo in quella barca si convinsero. Comprarono un 33 piedi della Hunter, convinti di poter coprire le spese della barca con il suo noleggio. Il mio amico è un uomo d'affari astuto, e ritenni che aveva fatto un ottimo affare.

Andammo con loro la prima estate dopo l'acquisto. La barca trasportava comodamente cinque adulti e un bambino. Questa si che era una barca dove si poteva davvero vivere! Ma il cliente precedente che l'aveva presa in charter aveva lasciato in pressione la stufa ad alcol tanto che quando il mio amico vi si appoggiò e girò la manovella uscì una quantità sorprendente di carburante esplosivo in cabina. Poi lui stesso si dimenticò di abbassare la pressione dell'acqua tanto che ben presto il vano WC ne fu inondato. Infine, risolti tutti i problemi, nel tempo che ci rimaneva dovemmo andare a motore perché la nostra barca era troppo grande per navigare a vela nel canale, mentre tutte le piccole barche a vela intorno a noi gioivano nel vento.

Dopo queste disavventure il mio amico si è stancato e sua moglie si è stufata di sentir parlare di barche a vela e lui è seccatissimo di non essere in grado di navigare. Improvvisamente ciò che era il suo orgoglio e gioia è diventata una trappola. Se avesse portato la sua barca in uno dei laghi vicini della Pennsylvania, il livello dell'acqua non gli avrebbe permesso di navigare. Se avesse navigato con  la barca senza noleggiarla sarebbe andato in rovina, se l'avesse noleggiata per tutta la stagione avrebbe avuto si un piccolo profitto ma sarebbe anche impazzito dalle frustrazioni. E così siamo tornati allo stesso punto, non era lui a possedere la barca, ma la era barca che possedeva lui.

Ma cosa è realmente successo? Il mio amico ha sintetizzato l'accaduto: ... "Ho dimenticato cosa volevo veramente, desideravo andare a vela, per essere in acqua, per andare a dormire cullato dalle onde, ma mi sono distratto, ho iniziato a confrontare le barche facendomi coinvolgere in tutte le loro caratteristiche. Ho cominciato ad amare le barche e non la vela."

Questo è un paradosso veramente divertente. Certamente non si può andare a vela senza una barca ma se cominci a pensare di più l'oggetto che all'attività, qualcosa comincia ad andare storto. Si diventa un materialista. La vostra moglie, che normalmente ha naso infallibile per i problemi, comincia ad odiare la barca e la sua intrusione nel tuo cuore. "Come si può essere gelosi di una cosa?" ci si chiede. "Facile", rispondo, è facilissimo cadere nella trappola di innamorarsi delle cose e questo è sbagliato. Ecco il mio consiglio, è la premessa che sta alla base di questo libro: ragiona pensando al minimo, acquista qualcosa che costa molto meno di quanto tu ti possa permettere. Accetta la sfida, trova il modo di arrangiarti. Non prendere soldi in prestito per farlo. Non farti prendere dalle preoccupazioni. JP Morgan aveva ragione quando diceva: "Se devi chiedere quanto costa, vuol dire che non te lo puoi permettere." Arrogante, ma corretto. Bisogna andare a vela con ogni mezzo. Si possono navigare migliaia di fiumi, laghi e baie, estuari e spiagge sull'oceano, questo paese e i suoi vicini hanno molto da offrire. Nuotate, navigate, lasciate che la vostra barca vi conduca e sentite il sole sul vostro corpo, campeggiate a bordo o a terra e dormite sotto le stelle. Esplorate una via navigabile diversa ogni volta che uscite. Ma mantenetevi semplici. Non fate il passo più lungo della gamba. Gli alpinisti portano tutto ciò di cui hanno bisogno sulle loro spalle. Perché mai i velisti dovrebbero aver bisogno di più? Andate a vela, navigate. Poi, quando tornate, parcheggiate la vostra barca in garage o in giardino e non pensateci più fino a quando non siete pronti a ripartire. Dovete essere in grado di dimenticare la vostra barca. Siate voi i suoi proprietari e non il contrario. Io amo la vela da sempre, ma ho da poco imparato la saggezza.

UN'ULTIMA RIFLESSIONE
Quanto costa realmente possedere una barca a vela? Provate in questo modo. Dividete il costo della vostra barca all'anno per i giorni di navigazione, questo è il risultato. Ci sono due modi per migliorare questo risultato: spendere meno  e navigare di più. Se si vuoi fare entrambe le cose devi possedere una piccola barca. Potrai ovviamente spendere di meno ma altrettanto importante è utilizzarla più spesso. Lasciare gli ormeggi in un pomeriggio ventilato in un fiume o in un lago vicino casa sembrerà meno interessante, ma sicuramente più semplice. Potrai fare di più il daysailing. Se si vuol visitare un luogo interessante, si può portarsi dietro la barca a lungo senza molto fastidio e persino usarla come riparo durante la notte se tu dovessi decidere di fermarti. E se per caso durante il percorso apparisse un grazioso laghetto  .... Un ultima considerazione sui vantaggi che ti offre una piccola barca: vi permetterà di trascorrere meno tempo a cercare di capire quanto costa e quando si è assolutamente certi che ce la possiamo permettere.

CONCLUSIONE
E' un pomeriggio nevoso, è Domenica. Annoiato dal calcio, spengo la TV e vado alla finestra. La tempesta non accenna a diminuire; la neve spazza tra gli alberi e i tetti. Metto il mio cappotto e gli stivali con l'intenzione di uscire in strada. Dalla pentola in cucina già escono i vapori e mia moglie guarda in alto. "Mica andrai a visitare la barca?" Sono continuamente sorpreso da quanto mi conosca. Appena uscito non ho sentito il freddo quanto il silenzio. Si sente lo scricchiolio soddisfacente sotto i miei piedi sulla neve. Libero un cuneo di neve sulla porta del garage e scivolo dentro. Tutto intorno ai bordi della porta aperta  fiocchi di neve svolazzano e catturano la luce d'argento. All'interno del garage il suono è ovattato. C'è Fearless, la nostra barca, appoggiata sul pavimento in terra. Il suo ponte bianco è polveroso e i piccioni l'hanno sporcato qua e là. Faccio scivolare una mano guantata lungo le sue dolci linee d'acqua. Stranamente, quando cerco di ricordare i viaggi fatti in estate non mi vengono immagini alla mente. Scruto all'interno delle finestre di plastica fumè, ma non si vede nulla. Una folata di vento entra nell'edificio, volute di neve lungo un fascio di luce. Ritorno all'esterno, è tutto molto luminoso. Mi fermo stralunato di fronte alla porta della cucina. "Come è stato?" mi chiese mia moglie. I miei stivali bagnati sporcavano il pavimento e solo in quel momento cominciai a sentire il freddo ai piedi, e gli occhiali appannati mi davano un certo fastidio. "Va tutto bene". Senza sapere il perché, ero confuso. Senza sapere perché ero andato fuori, è difficile dire come era andata. Perché ero uscito veramente?  Credo davvero di aver voluto "visitare" la mia barca. Quando affidiamo la nostra vita ad una cosa, forse abbiamo bisogno di credere che abbia un anima, in modo che possiamo darle fiducia, parlare con lei quando la paura ci attanaglia, oppure ringraziarla quando va tutto bene. Nell'era della fibra di vetro forse abbiamo bisogno di questa vecchia superstizione più che mai, ma si sta facendo buio. La luce illumina la strada e la neve cade nel suo cono luminoso. Vado a riposarmi e, mentre chiudo gli occhi, immagino che sia estate e che io sono a bordo. Nella mia mente vedo la cabina, so già dove ho riposto tutte le cose, so esattamente dove posso toccare con la mano la spalla di Bettina. E quando sarà il momento di entrare in cabina sarà come essere avvolti da una polvere di stelle prima di entrare nella "trance" del sonno. Cosa si potrebbe desiderare di più? E' possibile, se stai leggendo questo racconto, che, se non la possiedi, tu comincerai a desiderala. E poi, leggendo di un viaggio di qualcuno a Bora Bora tu comincerai anche a pensare: "Un giorno... Un giorno ho intenzione di comprarmi una grande barca e via, partire". Appoggerai la rivista di vela in grembo, chiuderai gli occhi e ti vedrai abbronzato e finalmente libero. La barca a vela è uno degli ultimi  status symbol moderni.

E qui sta il problema. Ironia della sorte è che l'ingrediente principale di questo potente desiderio  è solo la fantasia. Perché si avveri, la maggior parte degli uomini dovrebbe esser capace di trasformare la fantasia in realtà. Ma a cosa dovremmo rinunciare per ottenere tutto ciò? La nostra famiglia desidera veramente questa cosa e tutti i sacrifici che ne conseguono?. Attualmente ho le mie figlie che entrano nell'adolescenza, desiderano stabilità più di ogni altra cosa, punti fissi di riferimento, mentre esse stesse stanno cambiando così rapidamente. E' successo più di una volta che un uomo, insoddisfatto della propria vita, ha offerto alla sua famiglia di realizzare il sogno di andare fino a Bora Bora in barca. La sua barca, come probabile, non prenderà  mai il suo posto tra le file e file di monumenti galleggianti che affollano ormeggi per i grandi yacht della nazione. La maggior parte dei loro armatori ci stanno semplicemente seduti, che mi chiedo spesso se questi desiderano più possedere una barca che navigarci a vela. Dubito che queste nuove barche, molte dotate di forni a microonde e videoregistratori, effettivamente incoraggino i loro armatori ad usarle di più. La mia famiglia ed io, in parte per necessità finanziarie, in parte per scelta, abbiamo intrapreso un percorso radicalmente diverso. Se non siamo mai potuti andare a Bora Bora, abbiamo visitato la Baia di Chesapeake, i laghi Tennessee Valley, il lago Powell in Arizona, il Pacifico a Los Angeles, San Juan Islands a Washington, i laghi canadesi, il Lago Winnipeg e il Lago di Manitoba, a Thunder Bay il Superior, il Canale del Nord di Huron, il fiume San Lorenzo. Nel New England il lago Champlain, l'uscita del fiume Connecticut a Mystic Seaport, e il nostro Cape Cod. C'è sempre il Maine e il fiume Hudson a cui pensare, e la Florida e il lungo tratto della costa atlantica. Potremmo circumnavigare tutta l'America a vela. Alcuni viaggi li abbiamo completati nell'arco di alcuni anni, un'estate abbiamo percorso 10 mila miglia a vela. Abbiamo fatto tutto questo con il nostro furgone e una barca di 15 piedi. Se ancora non vi è possibile lasciare il lavoro andare a Bora Bora, fermatevi un attimo a ragionare; mantenete le vostre radici, cominciate la vostra avventura la prossima estate. Prendetevi una barca a vela trasportabile, guardate l'atlante stradale e decidete cosa potete fare. Ecco il paradosso della vela carrellabile: più modesto sarà il vostro vascello, più spettacolare sarà il vostro viaggio. Se la tua priorità è la proprietà allora la barca a vela carrellabile potrà sembrare insoddisfacente e inadeguata. Se la tua priorità è l'avventura non c'è modo migliore per farlo, piccolo è meglio. Quello che serve è un modo  completamente rinnovato a vostro approccio alla vela. Ecco come abbiamo ragionato: COME - GO

Dovendo navigare per l'America, avevamo bisogno di risolvere due tipi molto diversi di problemi: la soluzione automobilistica come quella di possedere un camper dove dormire con tutta la famiglia e una barca facile da gestire e capace di farci dormire tutti a bordo. Abbiamo risolto prima il problema della barca. Dopo anni di navigazione con il West Wight Potter 15, ci siamo fidati della barca e abbiamo imparato a fare crociera in una barca di piccole dimensioni. Una tenda e alcuni piccoli accorgimenti ci hanno permesso di convertire il pozzetto in un'altra cabina per le nostre figlie. Abbiamo anche una tenda per il campeggio a terra. Le borse appese alle pareti della cabina ci hanno permesso di mantenere i nostri vestiti fuori dalle cuccette. Lo sapevamo e ha funzionato.


"L'uso di una barca è inversamente proporzionale alle sue dimensioni."


giovedì 4 novembre 2010

Hobie Mirage i14T, il sailyak

Dal sito della Hobie Cat

Sempre più interessanti questi "ibridi" tra kayak e barche a vela, per giunta gonfiabili e ripiegabili in una borsa dalle dimensioni di 122x64x30 cm e del peso di soli 27.2 kg. Li chiamano Sailyak, offrono massima libertà e divertimento specialmente se li abbiniamo ad una bicicletta ed un trolley, come abbiamo già descritto nel progetto SailonBike.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali.
Lunghezza: 4.3 m
Larghezza: 0.91 m Peso: 27.67 kg
Capacità 272 kg
Dimensioni della borsa: 122x64x30cm
Persone trasportabili: 1-2

Un bel sailyak video proveniente dagli States:


Qui potrete trovare tutti i prezzi, da convertire dalle sterline. Insomma, veramente bello questo sailyak.



Le responsabilità dello "skipper" e dell'equipaggio

Achab, grande Capitano.

(Tradotto e mal interpretato da me medesimo da Suite101)

Il comandante o il capitano deve essere un leader esperto che sia in grado di delegare e gestire la barca in tutte le condizioni, mentre l'equipaggio deve eseguire gli ordini. Prima di intraprendere una navigazione, è fondamentale che comandante ed equipaggio siano a conoscenza di quali sono le loro responsabilità e che siano in grado di lavorare insieme come una squadra, indipendentemente dalle circostanze. E' anche importante per entrambe le parti aver seguito qualche corso di sopravvivenza in mare o una formazione di base per la navigazione per i ruoli che si devono svolgere. 

Responsabilità dello Skipper
Indipendentemente dal nome con il quale è conosciuto, "capitano", "comandante", "capo", "skipper", "mister" o "boss" ci sono i ruoli chiave che questa posizione deve soddisfare per aiutare tutti a bordo, e arrivare alla destinazione prescelta con successo. Il Manuale della Sopravvivenza in Mare sottolinea le responsabilità principali associate alla funzione dello skipper, che include le seguenti:
  • Essere in grado di gestire la barca in tutte le condizioni
  • Avere familiarità con la barca e tutte le attrezzature
  • Essere addestrato e pronto ad affrontare tutte le possibili emergenze
  • Comprendere appieno / conformarsi alle normative
  • Essere in grado di navigare in modo sicuro sulla base di tutte le normative vigenti
  • Essere in grado di interpretare le previsioni meteo e saper ottenere tutte le informazioni meteo
  • Essere in grado di fornire la formazione adeguata all'equipaggio, se necessario.
Siate tolleranti con gli altri, purché non mettano a repentaglio la sicurezza. Ulteriori competenze richieste per lo skipper sono quelle di saper coinvolgere ed essere in grado di delegare, saper controllare, saper distribuire equamente i compiti, saper prendere decisioni e promuovere la coesione nella squadra. Un aspetto molto importante per essere un buon leader comprende anche la possibilità di saper ascoltare l'equipaggio e saper prendere le misure necessarie per garantire a tutti un adeguato benessere.

Responsabilità dell'equipaggio
Come lo skipper, anche l'equipaggio ha i propri ruoli e responsabilità, che include le seguenti:
  • Rispettare tutte le norme di sicurezza, per tutto il tempo della navigazione 
  • Capire come utilizzare tutto l'equipaggiamento di sicurezza e di emergenza 
  • Essere disposti ad eseguire tutti i lavori a bordo, sia quelli piacevoli che non 
  • Essere tolleranti con gli altri, ma senza compromettere la sicurezza 
  • Portare con se un coltello attaccato ad un cordino 
  • Essere in grado effettuare i nodi principali 
  • Mantenere la barca e le sue attrezzature in ordine  
  • Vestirsi adeguatamente
  • Non gettare rifiuti in mare 
  • Aver frequentato un corso di sopravvivenza e navigazione
  • Fare un corso di primo soccorso. 
Come sottolineato in precedenza, se lo skipper e l'equipaggio sono a conoscenza dei reciproci ruoli e responsabilità mentre navigano saranno avvantaggiati e concluderanno con successo la loro navigazione. Un corso di sopravvivenza personale e di navigazione sono fondamentali al fine di prevenire situazioni inaspettate che si potrebbero trasformare in tragedia. Se il principale ruolo di skipper è quello di essere un buon leader, indipendentemente dal meteo o dalle circostanze, il ruolo dell'equipaggio è quello di eseguire gli ordini, essere tolleranti con gli altri, rispettare tutte le norme di sicurezza e saper usare correttamente tutti gli equipaggiamenti di sicurezza e d'emergenza.


lunedì 1 novembre 2010

Tutto ciò che è utile e necessario avere per un buon "daysailing"

Navigar m'è dolce!

Ovvero tutto ciò che è necessario per non trasformare una tranquilla passeggiata in barca a vela in un incubo. Quelle che citerò di seguito sono solo le dieci cose per me più importanti, ma sicuramente ce ne potrebbero essere altre, diciamo che si parla dell'essenziale:

1. Esigenze fisiologiche: bugliolo o secchio con grande apertura, Porta-Potti, liquidi per dissolvenza etc.

Sapere di averlo è un gran sollievo!

2. Cura della pelle: repellente contro gli insetti, crema solare, protezione per le labbra, cappello, guanti, tendalino.

Il sole coce!

3. Idratazione: Acqua in bottiglia, the freddo, ghiaccio, borsa termica.

Serbatoio dell'acqua e fornello sono di grande utilità!

4. Alimentazione: fornellino a gas, accendino/ fiammiferi, barrette di cereali e/ o energetiche, scatolette, caffé, zucchero.

La galletta è utile quanto un maglione!

5. Navigazione: carta nautica, squadrette e goniometro, bussola, binocolo, orologio.

Tecnologia, che passione!

6. Comunicazione: VHF palmare, cellulare.

Porta il cellulare ovunque!

7. Sicurezza: combustibile di riserva, tutte le dotazioni di sicurezza previste, torcia elettrica, estintore, pompa a mano, secchio, pagaia, cassetta pronto soccorso, fischietti e/ o tromba, specchio.

Boetta ed estintore!

8. Meteo: barometro, termometro, guida alle previsioni meteo.

Stazioncina meteo, GPS e frigorifero, tre cose importanti!

9. Guasti: pinze, martelli, cacciaviti, chiavi, coltello, ago e filo per la vela, nastro isolante, fusibili, coppiglie, parti di ricambio varie, cime e cimette, candela, elica di riserva, etc.

Bisogna essere sempre in grado di far ripartire il motore!

10. Ormeggio: mezzomarinaio, parabordi, doppia linea di ancoraggio, cime di fissaggio.

E di vitale importanza ormeggiare bene!

domenica 31 ottobre 2010

Pesare la barca senza bascula


Il metodo dettagliato è descritto in questo sito: Nauticaltrek

Io ho semplificato un po' le cose, servono quattro misure fatte con un metro, una bilancia pesapersone e un filo a piombo:
P1: peso sul ruotino prima dello spostamento indietro della barca, in kg;
P2: peso sul ruotino dopo lo spostamento indietro della barca, in kg;
I: interasse tra ruota e ruotino, in metri;
S: misura spostamento indietro della barca (min 0.5 m), in metri
nota: per i decimali usare il punto

La formula è: (P1-P2) x I / S

Questo è il calcolo:

P1  in kg (peso sul ruotino prima dello spostamento)
P2 in kg (peso sul ruotino dopo lo spostamento)
Interasse tra ruota e ruotino in m
Spostamento indietro della barca in m (min. 0.5 m)
Peso della barca in kg              

Nota: la barca deve "scivolare" e poggiare soprattutto sui rulli centrali in basso mentre i rulli laterali devono servire da contenimento.


venerdì 29 ottobre 2010

Seaward Fox, un altro delizioso piccolo cruiser


Questo piccolo e bellissimo yacht di 17 piedi è ancora ordinabile "as a vintage" presso la Hake Yachts, direttamente dagli States. Ma per i carrellatori più convinti è possibile avere anche il 26RK, un vero e proprio grande yacht di circa 9 metri carrellabile, marino e spaziosissimo. Comunque voi tutti conoscete la mia predilezione per i più piccoli quindi vi parlerò solo del piccolo Fox.

Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 5.3 m
Larghezza: 2.4 m
Pescaggio: 0.57 m
Peso: 650 Kg
Zavorra: 225 kg
Sup. Velica: 17.5 mq

Molte informazioni su questo "sofisticato daysailer" le potrete trovare su Quietboating, assieme ad altre interessantissime notizie e note tecniche.

E' veramente carino questo Seaward Fox:





mercoledì 27 ottobre 2010

Lo scempio di Talamone

Ultime barche portate via dal canale, foto tratta da Repubblica

Prendo spunto da un articolo di Repubblica che torna tristemente sull'argomento del nuovo porto di Talamone solo per ricordare cosa sono i nostri "governanti", locali e non. Non mi viene più nulla da dire se non un immensa, incontenibile tristezza mista a rabbia e malcontento. Tutte le osservazioni su questo eco mostro le potrete trovare in rete molto facilmente, questa è del WWF, ma ce ne sono altre.
Sto predisponendo uno spazio di circa 20 mq da togliere al mio piccolo giardino per poterci contenere barca e carrello, luogo dove inizia e finisce il mio rapporto con la nautica.
Una volta mi divertivo ad andar per porti a guardare e sognare delle belle barche, ora non voglio neppure più vederli, neanche da lontano.
Guardate, guardate che bellezza, mi ricorda qualcosa di familiare.

Foto tratta dal volantino del WWF

Dimenticavo, ricordatevi com'eraVisualizzazione ingrandita della mappa

Ecco il mio futuro posto barca:




martedì 26 ottobre 2010

Il coltello nell'acqua di Roman Polanski



La visione di questo film mi era stata raccomandata da un lettore e poiché la trama si svolge tutta in una barca a vela non potevo esimermi dal cercarlo e visionarlo. Sinceramente nelle due ore in cui è durato il film non ho mai scollato gli occhi dallo schermo attratto come non mai dallo stile delle due "Christine", le due vere protagoniste del film, la barca e la donna. Nella recensione pubblica che riporterò di seguito si ricerca il significato del film nel duello fra i due uomini che si contendono il coltello e la donna. E invece non penso che sia proprio esatto incentrare tutta l'attenzione sui due uomini, è la donna che esegue tutti i lavori e le manovre importanti in barca, è la donna che salva il marito quando la barca perde il controllo, ed è sempre la donna che la riporta al pontile, indenne, sopravvissuta alla prepotenza e alla stupidità del suo armatore: la donna e la barca. Significativo, se ci farete caso, il gesto in cui verso la fine il marito chiude la barca con il lucchetto quando aveva detto che in quel luogo non rubava niente nessuno, una identificazione della proprietà, la barca e la donna.

Una bellezza di altri tempi Jolanta Umecka, eppure sensuale nella sua imperfetta semplicità, bella e disarmante come la lancia a vela in legno, tutte e due, dal mio punto di vista, irresistibili. Il duello tra i due uomini diventa, secondo me, secondario e irrilevante e l'espressione della donna nelle ultime scene ne esalta la inevitabile, inequivocabile vittoria. E' il riscatto della donna sull'uomo che segnerà tutta la seconda metà del novecento fino ad oggi.
Bellissime e significative le ambientazioni nei Laghi Masuri (Mazury), insomma un film che mi è piaciuto moltissimo, denso di significati e di cui consiglio la visione a tutti. Allego qualche estratto fotografico e in fondo la recensione pubblica.


"Christine", la barca (fonte Marek): Lo yacht usato nel film di Polanski si trova in un capannone in condizioni non tanto buone ma probabilmente è possibile vederlo. La Mazuria che faceva parte dell'ex Prussia orientale prima della II guerra mondiale aveva una ricca storia di yachting. Durante la guerra li si trovavano tutti i più importanti gerarchi tedeschi. Come ho già scritto li è possibile visitare il quartier generale di Hitler. Una leggenda locale parla che la barca del film apparteneva a Herrman Goering. Si sa soltanto che possedeva uno yacht a motore e la sua vera passione era la caccia quindi non è una cosa certa. Quasi sicuramente ha navigato su un yacht simile.


Recensione pubblica: In procinto di partire per un'escursione in barca, un giornalista sportivo e sua moglie caricano sulla loro auto un giovane autostoppista e gli propongono di restare anche per la gita del fine settimana. Inizia così una convivenza " lunga 24 ore " nell'angusto spazio di una barca a vela che si fa teatro dello scontro psicologico, verbale ma anche fisico, tra i due uomini, antagonisti in una lotta che pare avere come posta in gioco l'attenzione della donna, osservatrice muta della disputa virile.
A tutti i costi i due vogliono dimostrare (all'altro, alla donna e soprattutto a se stessi) la propria superiorità: il modello familiare medio-borghese si contrappone allora alla spensieratezza e allo spirito d'avventura giovanile attraverso la contesa dei due "oggetti" ambiti: il coltello e la donna. Nello spazio ristretto e sospeso dell'imbarcazione, un microcosmo isolato e lontano dalla vita civile, gli impulsi e le passioni più profonde e basse dell'uomo vengono a galla più facilmente, dando vita a una parabola sulla natura umana, sugli istinti e sulle tensioni sociali e sessuali che la governano.
Al suo primo lungometraggio Polanski riesce così, con una disarmante semplicità di mezzi (una barca e tre personaggi), a costruire un'opera simbolica, densa di significati ed esteticamente raffinata (il bianco e nero fortemente contrastato, le inquadrature ardite e gli scorci inusuali). Quelle che saranno le atmosfere inquietanti e sinistre della sua futura filmografia si manifestano già in questa semplice storia tutta giocata sullo scontro psicologico e dialettico, in cui la tensione è sempre calibrata al punto giusto, pronta a esplodere da un momento all'altro. A posteriori, tipicamente polanskiana. Candidato all'Oscar come miglior film straniero (è stato girato in Polonia) nel 1963.

lunedì 25 ottobre 2010

Dalla Polonia Sasanka Viva 700 - ex charter

Dal sito Millennium

Varrebbe sicuramente la pena prendere un volo low-cost e andarli a vedere questi piccoli yacht carrellabili fabbricati in Polonia. Sono Sasanka VIVA 700 usati che vengono periodicamente venduti a prezzi molto bassi e sicuramente convenienti. Non male anche l'idea di farsi un bel charter nei laghi della Masuria, dove il regista Roman Polanski ha girato il suo primo film di successo "Il coltello nell'acqua". Questa è la lista delle barche in vendita: Nerw and Used Boat Sales, a prezzi veramente interessanti, tanto che il prezzo del trasporto diventerebbe poco influente.

Queste sono le sue caratteristiche principali:
Total length 7.30m
Shell length 7.00m Width 2.50m
Draught 0.32/1.40m
Mast height 9.0m
Weight 1350kg
Ballast 370kg
Keel 80kg
Births 6+1
Cabin height 1.70m
Mainsail 15.50m2
Foresail 9.50m2
Motor 4kM - Mercury SailPower


E dove ci andrei con una barca così interessante? Sicuramente la proverei proprio nei laghi della Masuria, in Polonia: Mazury


domenica 24 ottobre 2010

Da Parigi fino alla Grecia con un VIKO27

Dalla raccolta Facebook di Francois e Brigitte

Chi l'ha detto che uno yacht di circa 9 metri e 2 tonnellate non possa essere agevolmente trasportato da Parigi fino a Santa Maria di Leuca per poi navigare da lì fino alla Grecia? E' quello che invece che hanno fatto Francois e Brigitte e vi assicuro che dalle foto che ho potuto ammirare hanno navigato in dei luoghi fantastici. Complimenti agli amici Marinai di Terraferma Francois e Brigitte e Buon Vento per la prossima meravigliosa crociera con il loro VIKO27!




sabato 23 ottobre 2010

Windrider 17, uno stupendo compagno d'avventura

Foto tratta da Hydrosails Europe

Mi piace questo bel trimarano della Windrider, comodo, spazioso, veloce, idoneo anche per il camping nautico e, come sempre, facilmente carrellabile e gestibile. Ha la caratteristica che si governa con i pedali e le vele si regolano semplicemente con tre drizze tanto che può essere facilmente gestito in solitario stando comodamente seduti. Certamente è una filosofia della vela diversa, forse nuova, ma molto accativante e che stimola lo spirito ad una nuova ricerca di avventure e sensazioni. Insomma io credo che sia veramente bello. Completo di accessori dovrebbe costare intorno ai 10000 Euro, poi c'è da aggiungere un migliaio d'euro per il carrello. Ovviamente in Italia non c'è neanche un rivenditore, contrariamente a tutta Europa, ma chi si stupisce più oramai. 

Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza fuori tutto: 5,30 m
Lunghezza al galleggiamento:  5,10 m
Baglio massimo: 3,80 m
Larghezza sul carrello: 1,80 - 2,50 m
Peso: 145kg
Superficie randa 9,0 mq
Superficie fiocco: 4,0 mq
Capacità massima: 363 kg

E questo è un bel video girato in Nuova Zelanda, nel Golfo di Harauki:




venerdì 22 ottobre 2010

Pocketship, la barca dandy


La barca "dandy", così è stato definito da Robert H. Perry di Sailing Magazine questo Pocket Cruiser fornito in kit dalla Chesapeake Light Craft e destinato agli autocostruttori. Il kit completo si porta a casa con poco più di 3000$ e onestamente le sue dolci linee di carena rimandano davvero la mia mente al Dandy Style:

Il Dandy è colui che non si sveglia prima delle due del pomeriggio 
Il Dandy è colui che vive per l'eleganza e lo stile 
Il Dandy è colui che ama gli oggetti di straordinaria bellezza 
Il Dandy è colui che professa idee pericolose e innovative 
Il Dandy è colui che tende a provocare ed affascinare allo stesso tempo 
Il Dandy è colui che non perdona né la volgarità, né la disonestà. 
...ma il futuro è in mano ai Dandy?
(dal blog TuttiDandy).


Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 4.52 m
Larghezza: 1.91 m
Pescaggio: 0.41 - 0.91 m
Peso a vuoto: 363 kg
Peso deriva: 120 kg
Superficie velica: 13.77 mq
Posti letto: 2

Mi affascina molto questo pocket cruiser, se fossi un po' più capace a nazzicare con seghetti, colla e trapani non avrei dubbi, la comprerei subito per costruirmela .... poi entra precisa precisa nella rampa del mio garage.

C'è anche un bel video nel quale si può ammirare in tutto il suo "fascino":


E un bell'articoletto su Sailing Magazine.



Rollare la randa, ma non è così semplice?

Sea Pearl 21, ha due grandi rande completamente rollabili

Quando vedo queste cose non so se rimanere più sorpreso e meravigliato o, per contro, sconcertato e arrabbiato. Tutti i velisti della domenica come me, e specialmente quelli che navigano in solitario o con solo equipaggio "moglie-zavorra", si pongono sempre il problema di avere un armo semplice e che possa garantire sicurezza in caso di necessità. Come potete osservare nelle due imbarcazioni che l'azienda Marine Concepts produce, queste sono disponibili con due rande semplicemente e completamente rollabili. Questa tipologia di armo mi sembra una ottima soluzione e a questo punto chiedo una cosa ai fabbricanti di barche ed ai produttori di "rigging": si può essere un po' più elastici ed innovativi una volta tanto? Non ci sono problemi, per chi vuole continuare a mantenere alberi pesanti e vele difficilmente gestibili se li tengano pure, io preferirei di gran lunga avere un'attrezzatura siffatta. D'altro canto quello della vela è un mondo strano, quanto tempo è dovuto passare per accettare il genoa rollabile ed abbandonare la difficile gestione di fiocchi e fiocchetti?

Nel video si vedono le due rande parzialmente rollate.




giovedì 21 ottobre 2010

Si vive meglio con una barca piccola


Di Don Casey, Sailnet (tradotto e mal interpretato da me medesimo). 

Quando facevo l'insegnante di business una vita fa, in uno dei miei corsi era previsto un caso di studio sugli alimenti e di come fare ad iniziare una nuova piantagione di ananas in una piccola isola del Pacifico. Prestate attenzione a questo caso, è veramente divertente e significativo. Per portare a termine il caso abbiamo assunto praticamente tutta la popolazione indigena, e alla fine il progetto ebbe successo. Ma la cosa curiosa è che dopo aver pagato tutti nessun nativo tornò a lavorare alla piantagione. 

Ma diamine, che cosa era successo? Su questa isola remota i lussi consistevano in tutto ciò che il piccolo negozio aveva a disposizione: specchi, tessuto stampato, sedie di legno. Con il salario di due settimane  i nativi furono in grado di acquistare tutti i beni di lusso che avessero mai immaginato di appartenere e poiché la loro vita non poteva  essere migliorata di più non videro alcuna ragione per continuare a lavorare nella piantagione. 

C'è una lezione per i marinai in questo racconto. L'essenza della vela è il momento in cui tutti i pensieri fastidiosi si perdono in una scia diritta, quando il movimento del timone è diretto dall'orecchio, quando le vele e il cuore si gonfiano in concerto. Ma per sperimentare questa magia è necessario solo uno scafo scivoloso e una vela decente. 

Eppure l'impressione inevitabile che si ottiene dalla maggior parte degli articoli presenti in tutte le riviste patinate di nautica e di vela è quella che per ottenere il massimo del piacere dalla navigazione bisogna possedere una barca bella grande, un motore affidabile e avere tutte le ultime stregonerie elettroniche a disposizione. Io credo invece che, ironia della sorte, il divertimento della vela può essere mascherato o addirittura completamente annientato del tutto nel perseguimento di tutti questi elementi, o nella continua frustrazione della loro assenza. 

Già da subito si corre il rischio di perdere il lume della ragione con la scelta della barca. In America si tende a pensare "grande è meglio", partendo dalle case più grandi, poi nelle automobili, fino agli hamburger. Ma a questo punto bisogna porsi una domanda: le barche a vela più grandi sono veramente più divertenti? La verità è che alla fine della giornata abbiamo fatto un tale sforzo che le gite di piacere diventano eventi. Quando si ha una barca piccola è possibile navigare in un batter d'occhio, vantaggio estremamente importante per un passatempo totalmente dipendente dai capricci del vento. Le piccole imbarcazioni godono di altri vantaggi che sono in gran parte dimenticati dai media come il fatto che sono più facili da gestire e forse anche più sicure per un equipaggio ridotto. Le conseguenze di un errore come un incaglio o una  collisione, per esempio, sono quasi sempre meno gravi, e il recupero dell'imbarcazione più facile. Le piccole imbarcazioni sono sempre a portata di mano, e possono essere utilizzate anche in acque protette e possono attraversare anche acque basse. 

Le piccole imbarcazioni sono anche più economiche da acquistare, gestire e mantenere. Con tutte le altre attività che impegnano il tuo tempo libero, considerato il piccolo investimento, le barche più piccole possono rimanere molto più comodamente "inattive". Alla lunga questo aspetto ha un enorme impatto sulla godibilità della vela. Non fraintendetemi, non sto qui a snobbare le barche grandi ma mi sto rendendo conto che nella comunità della vela ci si avvicina di molto ad una dinamica simile al principio di Peter, detto "principio di incompetenza" e cioè che ogni lavoratore tende a salire fino al proprio livello di incompetenza. In pratica  i marinai si auto convincono a comprare barche sempre più grandi fino a quando la loro proprietà diventa così onerosa che la vela non è più divertente. Come si fa a difendersi da questa sciagura? Io non lo so. Se ci fosse stato un supermercato su quell'isoletta del Pacifico ho pochi dubbi che la maggior parte degli indigeni sarebbe ancora al lavoro oggi, ma per la maggior parte, non per tutti. 

Io penso che lo stratagemma migliore sia quello di possedere una barca sostanzialmente più piccola di quello che ci si possa permettere. In questo modo il divertimento è quasi certo, e il denaro risparmiato permetterà di equipaggiare la barca al meglio. I veri piaceri poi sono nella navigazione e mai a terra. Inoltre tra il tempo e il denaro spesi per la barca, quello che dà sempre il ritorno maggiore è il tempo. Molti miei lettori che vogliono acquistare una nuova barca mi chiedono sempre una lista di "papabili" e una lista di quelle da evitare. La mia risposta, ovviamente, è che non ho sufficienti informazioni visto che che se si parla di qualità o prestazioni qualcosa la potrei dire, ma non so assolutamente niente sulla loro idoneità. 

Tanto più che nessuna barca vi potrà mai soddisfare pienamente, la barca ideale non esiste. Se volete una barca che vi ispiri fiducia a prima vista non aspettatevi che sia brillante anche con vento leggero. Se invece una barca è divertente, tanto che renda emozionante un week-end, non è probabile che possa attraversare un oceano. Non aspettatevi mai forti accelerazioni e grande capacità di carico allo stesso tempo. È possibile acquistare una barca per correre in un club velico e poi una per fare il giro del mondo ma non ce ne sarà mai una che possa fare l'una e l'altra cosa contemporaneamente. 

Sembra quindi logico che il primo passo per determinare quale barca si dovrebbe comprare dovrebbe essere quello di determinare in che modo avete intenzione di utilizzare la barca. Ma la passione della vela è più epifanica che razionale, più spirituale che pratica e trascurare questa verità ci mette a rischio di prendere la decisione sbagliata, nonostante tutti i ragionamenti che si possano fare. Quindi per me il primo aspetto da prendere in considerazione è la bellezza. Molto di ciò che mi piace nella vela è l'aspetto estetico, se è la graziosa curva delle vele bianche contro il blu del cielo, oppure i dolci fruscii che solleticano i miei timpani abusati, o il calore inaspettato di una fuoriuscita di luce da un oblò nella notte. Di conseguenza trovo la bellezza in una barca più appagante che la velocità, o lo spazio, o il design innovativo. Quando mi faccio trascinare dalla mia barca  mi accorgo che la mia testa è inclinata più o meno allo stesso modo di quando ammiro un'opera d'arte. Mi sento privilegiato di possedere una barca così bella. Questo senso di orgoglio ha sostenuto la nostra relazione per 25 anni. Qualunque sia la vostra idea di una barca bella è che dovrebbe comunque essere il punto di partenza nella ricerca. Se la velocità non è  importante per voi non lasciatevi condizionare da chi vi vuole scoraggiare dal comprare una barca che ti piace perché è "lenta". 

Limitate le vostre aspirazioni e piuttosto pensate a come utilizzarla da subito. Anche la tanto discussa navigabilità o "marinità" sono concetti relativi, infatti la barca che si acquista dovrebbe fornire un elevato livello di sicurezza  per il modo in cui la si utilizza quindi non sono valori assoluti, come la bellezza che è negli occhi di chi guarda. È possibile trovare una barca che è veloce e allo stesso tempo di avere lo spazio di un appartamento, ma se non ti senti un po' orgoglioso di essere il proprietario di una barca da pesca, sei già sulla buona strada per guardare per la tua prossima barca. Se ti interessano le corse piuttosto che le crociere la velocità diventa l'aspetto prioritario e si può essere felici se la barca è veloce, ma..... 

Non date troppa importanza alle performance perché, per esempio, la velocità è un concetto relativo. In una tipica giornata di vela la barca più veloce della flotta getterà l'ancora mentre sta arrivando la barca più lenta. In tema di velocità, mi si permetta una piccola digressione. Vedo spesso citata l'affermazione che le barche  veloci sono anche più sicure. Questa logica troverebbe fondamento nel fatto che l'esposizione agli agenti atmosferici è ridotta. Ma allora questo ragionamento dovrebbe valere anche per le auto, premiamo sull'acceleratore così siamo meno esposti ai pericoli della guida.  Mi piace la velocità nella guida, come chiunque altro, ma più veloce va la barca, più si corrono rischi di collisione, maggiore è lo stress sul rigging, e minore è il tempo per reagire agli imprevisti. Se si dispone di abbastanza cibo e acqua a bordo la semplice verità è che più la barca è lenta e più è sicura. Naturalmente, nessuno vorrebbe andare alla deriva in un oceano, ma non non ci convinciamo che siamo più sicuri in una barca veloce. 

Tornando ai criteri di selezione, il costo è il numero 2 della mia lista. Per la maggior parte di noi la vela è sempre in concorrenza con altre attività in relazione al tempo libero che abbiamo. Se si spende troppo all'inizio si rischia di non potersi permettere la  manutenzione e l'ormeggio e alla fine si può arrivare alla triste conclusione che non ci si può permettere la vela. Invece tutti possono permettersi la vela. Quello che non può ci si può permettere è solo una barca sbagliata. Altro aspetto importante da considerare è che la barca che si acquista sia adatta al tipo di navigazione si può fare adesso, non quello che si spera di fare in futuro. 

Tutte le altre considerazioni che si possono fare hanno meno importanza, scegliere una barca è un lavoro duro, ma se sei onesto con te stesso, persistente e paziente, la barca perfetta sarà la tua ricompensa.


"L'essenza della vela è il momento in cui tutti i pensieri fastidiosi si perdono in una scia diritta, quando il movimento del timone è diretto dall'orecchio, quando le vele e il cuore si gonfiano in concerto."

Antivegetativa, quale, quanta, come, quando, dove e perché

Si ispeziona la carena, antivegetativa ancora buona dopo tre anni

Ho tentato di rimettere un po' le idee in ordine sul tema antivegetativa, speriamo solo di non aver aumentato la confusione.

QUALE:
Le opinioni sono controverse, se si tiene la barca sul carrello o non la si usa moltissimo sembra conveniente applicare una matrice dura, al contrario quando invece si usa molto la barca e la si tiene in acqua allora va applicata l'autolevigante. La problematica, in questo modo, è molto semplificata ma non sono in grado di scendere in argomenti troppo tecnici. Ogni tipo di antivegetativa ha i suoi vantaggi, l'autolevigante si toglie facilmente e non fa spessore, la matrice dura, a meno di non toglierla completamente tutte le volte ed è un lavoretto piuttosto impegnativo, fa spessore e la superficie della carena può non essere completamente liscia. Se si ala e si vara la barca tutte le volte potrebbe essere conveniente non metterla per niente, come si fa per le derive e per le barche da regata, ma l'aspetto che mi lascia perplesso in questo caso è che il gel-coat non ha più nessuna protezione, specialmente durante le fasi di alaggio e varo, e quindi si torna alla necessità di applicare la matrice dura che dovrebbe garantire una maggiore tenuta contro i graffi durante le "scivolature". L'autolevigante va applicata almeno una volta all'anno, la matrice dura, secondo le mani che sono state applicate, può durare anche qualche anno.

Alle barche da regata normalmente non viene applicata l'antivegetativa

QUANTA: 
Un piccolo programmino di calcolo:


Larghezza al galleggiamento in m (es.: 2)
Lunghezza al galleggiamento in m (es.: 5.5)
Pescaggio in m (es.: 0.3)
Potere coprente in mq/ litro (es.: 8)
Numero di litri da applicare per ogni mano              

COME: 
Preparazione della superficie: 
Pulire con getto a pressione per eliminare lo sporco e tracce di antivegetativa aiutandosi con uno straccio pulito imbevuto di diluente. Cambiare lo straccio quando è sporco. Smerigliare leggermente all’acqua (grana 200). Se nella superficie c'è antivegetativa o è in cattive condizioni decaparla con un raschietto e una spazzola, aiutandosi con acqua ad alta pressione. Levigare all’acqua (grana 200).
Primer:
Applicare una mano di Primer per garantire una buona adesione delle mani di antivegetativa che saranno applicate ulteriormente. A 20°C, attendere 6 ore prima di applicare una seconda o più mani. Il numero delle mani dipende da quanto tempo all'anno viene tenuta la barca in acqua e dalla temperatura della stessa, più calde sono le acque più bisogna stare attenti.
Antivegetativa:
Proteggere con strisce adesive la linea di galleggiamento, nonchè le sonde, gli anodi ecc. Applicare due mani di antivegetativa sulla carena, una mano sulla pala del timone, al galleggiamento e sui bordi di attacco. A 20° attendere 2h30 fra le mani e 4 ore prima della messa in acqua. La quantità calcolata deve essere applicata nella sua totalità. Per l'applicazione utilizzare una pennellata più larga possibile ed infine applicare incrociando su una superfice di 1 m² massimo.

QUANDO: 
Tra marzo e giugno, poco prima di tornare in acqua e dopo aver fatto asciugare la carena per almeno qualche giorno.

Tra aprile e maggio è il periodo migliore, almeno non rompono!

DOVE: 
Nell'opera viva appena sopra la linea di galleggiamento. Ovviamente va applicata anche sulla deriva e, se si vuole, anche sul timone.

Io la metto anche sul timone

Appena sopra la linea di galleggiamento

PERCHE':
La vernice antivegetativa serve a far sí che i microrganismi che vivono attaccati alle superfici immerse non aderiscano alla carena e fa prevenirne l'osmosi.

Una carena "pulita" è sempre bella!

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