mercoledì 10 aprile 2013

Popular Mechanics: Bag Boats, are they really seaworthy or just toys?

Da Popular Mechanics
La barca in una borsa è il sistema più semplice per divertirsi davanti alla spiaggia senza troppe preoccupazioni, che sia per fare vela, pesca o qualsiasi altro sport acquatico. 
La rivista Popular Mechanics, in un articolo uscito nel Giugno del 2001 effettua una piccola analisi di alcune barche gonfiabili e/ o smontabili che si trovavano, allora, nel mercato.
Senza la pretesa di essere un professionista ho tradotto ed interpretato questo interessante articolo: "Le barche in una borsa sono realmente "marine" o sono solo dei giocattoli?".

Qual'è la barca più piccola e leggera possibile? Per scoprirlo, abbiamo confrontato nove barche,  molto diverse tra loro, che possono essere ripiegate in una borsa per il trasporto e stivate in un armadio di casa, di rapido montaggio e adatte al divertimento da spiaggia. Queste barche però non sono giocattoli, ciascuna di esse può trasportare in sicurezza almeno un adulto e navigare in Classe IV. 



Klepper Alu-Lite
Klepper produce kayak smontabili dal 1907. Il nuovo modello Alu-lite ha una struttura costituita da tubi di alluminio. Una volta assemblata la struttura questa viene facilmente ricoperta da un tessuto gommato e chiusa con delle cerniere. La Klepper è stata la barca in una borsa più costosa che abbiamo provato e i tempi di assemblaggio sono risultati lunghi e laboriosi. Se non si è attenti, durante la fase di montaggio i singoli pezzi possono essere persi o possono subire danni e per il principiante non è facile mantenersi l'equilibrio mentre si procede a remi.

Mistral Windglider 
Il WindGlider è un windsurf per due persone, ha una carena gonfiabile, due chiglie a pinna e un albero sezionato in tre pezzi, è economico e facile da montare. L'ampia carena è stabile e, oltre che a vela, ci si può navigare a remi, si può essere trainati da una barca a motore o essere utilizzato come un galleggiante durante una nuotata. E' perfetto per l'insegnamento del windsurf perché l'istruttore e l'allievo possono navigare insieme. Molto cool!

Outcast PAC 800
Misura 8 piedi di lunghezza e poco più di 4 in larghezza, questo catamarano gonfiabile è rivolto a coloro che vogliono remare lungo la corrente dei fiumi. Una volta che le decine di viti, bulloni, perni, tubi e cinghie sono a posto, il PAC 800 risulta facile da usare, sorprendentemente maneggevole e divertente.
In questo caso, il divertimento è superiore alla somma della miriade di parti facilmente smarribili.


Pakboat Puffin Sport
Il telaio del Puffin 19 è costituito da tubi di alluminio filettato con una corda elastica che fa da traversa, tenuti in posizione da coste trasversali a scatto.Il telaio è ricoperto da un tessuto altamente tecnologico e lungo gli angoli e la base corrono dei tubolari gonfiabili che distendono la forma dello scafo e ne migliorano la forma, oltre a fornire la necessaria riserva di galleggiamento. Il risultato è una bella e piccola canoa che pesa quasi nulla. Anche i  principianti la troveranno facile da montare, smontare, trasportare e navigarci a remi sarà un gioco da ragazzi. I pezzi sono tutti abbastanza grandi e riconoscibili.

Passion Cat-A-Pac 
Se James Bond si fosse trovato sulle rive di un fiume con i cattivi alle calcagna, il miglior mezzo per fare la solita sarabanda sarebbe stato  avere a disposizione un Cat-A-Pac sulle spalle.
Cat-A-Pac si compone di tre parti in Klevar uniti assieme il cui peso totale è di 20 libbre. Un giunto a slittamento tiene la prua e la poppa uniti al tronco.
La canoa si trasforma in uno zaino in 10 secondi. E non è pure male come canoa, almeno in acque tranquille. Basta non confonderlo con un surf.


Porta Boote Genesis III 
Grazie allo scafo in polipropilene composto da pannelli incernierati al fondo, una volta piegato il Porta-Boote sta in un pacchetto di quattro pollici di spessore anche se è lunga più di 12 piedi e 20 pollici di larghezza.
Per assemblarlo basta mettere i sedili in posizione in modo che tengano lo scafo pieghevole aperto. Il risultato è molto simile a quello di un dinghy convenzionale, ci si può andare a remi, a vela e con un motore fino a 5 Cv. Il polipropilene è praticamente indistruttibile e non ha bisogno di essere pitturato. Il Porta Boote sostituisce egregiamente un dinghy, ma è più facile da gestire e più durevole.

Outdoor Adventure Products Pow-R-Tube
Il Pow-R-Tube fa divertire tutti. È costituito da un involucro di tessuto che ricopre un enorme tubo circolare che incorpora nel suo foro interno un sedile. Un tubo interno inferiore supporta una scatola di plastica che contiene una batteria da 12 V e un motore elettrico fuoribordo.
La direzione è della barca si imposta con i piedi e se c'è bisogno di maggiore manovrabilità basta indossare le pinne. Il Pow-R-Tube può andare avanti o in retromarcia.
Sicuramente un ottimo strumento per la pesca, è anche uno spasso se lo si usa nel porto al tramonto,  con un "margarita" in mano.


Sea-Eagle Explorer 380x
Sea Eagle produce e commercializza una vasta gamma di battelli pneumatici, dalle semplici canoe fino a un 14 piedi che può essere trainato da motore fuoribordo da 40 Hp. La canoa 380x è per due persone ed è in grado di gestire la Classe IV di navigazione, può portare 750 pounds di peso, tra passeggeri e materiali.
Consiste in due tubi gonfiabili realizzati in poliestere collegati da un piano separato, il Sea Eagle è facile da montare, molto compatto e comodo come un materassino gonfiabile.

Stearns B504 
L'ho notato la prima volta all'Outdoor Retailer Show del 2000 e ho pensato subito che era la barca più intelligente che avessi mai visto, e nulla è servito ha farmi cambiare questa opinione.
Destinato ai pescatori o ai cacciatori, questo gonfiabile è costituito da due tubi in PVC rivestiti con un tessuto resistente. Il fondo è semirigido in PVC. Si monta e si smonta in un attimo e non c'è nulla di più facile da gonfiare, sgonfiare e ripiegare. Lungo meno di 10 piedi e 41 pounds largo, il B504 ha un abitacolo spazioso, un vano portaoggetti, un portabibite, delle pratiche maniglie per il trasporto e un supporto rigido per un motore che può essere fino a due cavalli, a scoppio o elettrico. C'è posto anche per la batteria.



martedì 9 aprile 2013

Il Tesoro dei Longobardi a Cortona


Per chi ha intenzione di venire al Trasimeno nel periodo del ponte del 25 aprile avrà la fortuna di trovare al MAEC di Cortona due importanti mostre in contemporanea. Della prima abbiamo già parlato, "Restaurando la storia, l'alba dei principi etruschi", l'altra è il "Tesoro dei Longobardi, dagli antichi maestri agli artisti orafi contemporanei". Varrà sicuramente la pena di farci un salto.

La Mostra “Il Tesoro dei Longobardi”, in programma dal 12 aprile al 30 giugno 2013 all’interno del salone mediceo di Palazzo Casali, a Cortona, nasce dal dialogo tra la Consulta dei Produttori Orafi e Argentieri di Arezzo ed il Museo MAEC di Cortona. Resa possibile dal contributo della Camera di commercio di Arezzo e da Banca Valdichiana la Mostra si inserisce nel programma degli eventi previsti dal protocollo di intesa tra Comune di Cortona e Comune di Cividale del Friuli per la valorizzazione della storia Longobarda in Toscana e della storia Etrusca in Friuli Venezia Giulia. Grazie alla collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Cividale e la Soprintendenza ai Beni archeologici del Friuli la Mostra ospiterà gli oggetti antichi di età longobarda provenienti dall’antico ducato Longobardo di Cividale. Altri preziosi oggetti proverranno dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze - tramite la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana - dall’Accademia Etrusca di Cortona e dalla Diocesi di Arezzo-Sansepolcro. La Mostra sugli Ori dei Longobardi, inoltre, prevederà una specifica sezione dedicata all’artigianato orafo contemporaneo. I maestri orafi dell’Associazione Oreficeria Artistica di Confartigianato Imprese Arezzo proporranno le loro creazioni contemporanee ispirate alle forme dell’arte orafa longobarda. L’ideale dialogo tra oreficeria antica e contemporanea sarà sottolineata anche dalla collaborazione con Arezzo Fiere e Congressi che inserirà l’esposizione di Arte Orafa nel programma degli eventi collaterali previsti per la Mostra Internazionale OroArezzo in programma dal 13 al 16 Aprile 2013. La Mostra potrà essere in tal modo proposta non solo al vasto pubblico dei turisti stranieri ed Italiani presenti in Toscana nel periodo primaverile, ma anche ai visitatori che saranno presenti ad Arezzo nel periodo di svolgimento della Mostra Internazionale dell’oreficeria. La Consulta dei Produttori Orafi ed il Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona provvederanno alla realizzazione di un catalogo contenente le illustrazioni fotografiche dei gioielli antichi e contemporanei esposti nell’ambito della mostra. Il catalogo sarà curato da Paolo Bruschetti, Paolo Giulierini, Fabio Pagano e Paolo Frusone e sarà realizzato dalla casa editrice Tiphys. La mostra, seconda di una serie di esposizioni dedicate alla lavorazione dell’oro e dei metalli preziosi nel mondo antico a confronto con le eccellenze artigianali contemporanee (nel 2007 il tema riguardò il mondo etrusco), sarà inaugurata l’11 aprile 2013 alle 16.30 a Cortona, presso la Sala del Consiglio Comunale. 
DOVE e QUANDO: 
MAEC salone mediceo di Palazzo Casali CORTONA, 11 aprile al 30 giugno 2013

(Dal sito del MAEC di Cortona)


Die Varianta 65 am Trasimeno See


Chi ha guardato la FOTOGALLERY della nostra prima uscita stagionale al Lago Trasimeno non avrà potuto fare a meno di notare che nel pontile di Aspirina c'è un nuovo ospite, e che ospite, la Dehler VARIANTA 65. L'ho riconosciuta subito con la sua linea filante, inconfondibile ed il pozzetto protetto, un classico della navigazione costiera e popolare della Germania tra gli anni settanta e ottanta. 
Questa barca l'avevamo notata di recente in alcuni dei post che parlavano di refitting promossi dalla rivista Yacht.de.

Dal canale video della rivista Yacht.de
Anche il colore sembra essere assolutamente identico, come le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza f.t.: 6.50 m
Larghezza: 2.10 m
Pescaggio: 0.70 - 1.35 m
Peso: 800 kg
Sup. velica: 22.05 mq
Architetto: Van de Stadt (impossibile non notare le affinità con il Meteor)


Nel sito della Associazione di Classe Varianta potrete trovare altre informazioni, foto e VIDEO.



Prima di andarmene non ho potuto fare a meno di fargli un'altra foto da lontano per percepirne meglio la linea.



lunedì 8 aprile 2013

Riapre Vivara?



Sono tornato indietro nel tempo di ben 45 anni, quando visitavo Vivara con il babbo e i miei fratelli, a piedi scalzi, alla ricerca del tesoro dei pirati. Dopo anni di chiusura e abbandono l'hanno aperta su prenotazione e parlano di riaprirla, forse l'anno prossimo. Vivara, assieme alla Terra Murata e l'ex Carcere, è uno degli immensi tesori abbandonati di Procida, una di quelle cose che se abitassimo in uno dei qualsiasi paesi civili del mondo ci sarebbe una fila un chilometro per andarli a vedere.
Nell'ascoltare le parole degli intervistati mi si è stretto il cuore, nel vedere l'abbandono più totale, nel sentir parlare di una messa in sicurezza alquanto discutibile e di fondi che non arrivano mai. Ma in che paese viviamo?
Ieri Maroni ha restituito i diamanti di Belsito alle sezioni! Ma non si è vergognato? Credo che tutto quello che è riuscito a rubare uno solo tra le migliaia di anonimi delinquenti che ci amministrano e che stanno depredando questo paese sarebbe bastato a salvare Vivara e a mantenere decine di persone che avrebbero potuto lavorare nel suo indotto, come ricostruzione, manutenzione e gestione..
Sono costernato, scandalizzato, umiliato e offeso da questa massa di cialtroni che simulano di governarci pensando solamente al loro portafoglio. Credo che sia ora di farla finita, ma non con le urla e le offese, semplicemente mandandoli a casa, incluso chi si è arricchito con i soldi della mafia e ancora non gli basta.

"Dopo ben 11 anni riapre Vivara! Un vero evento al quale non potevamo mancare. Insieme a a noi a farci da guida, l'avv. Mariano Cascone presidente dell'ente "Albano Francescano", proprietario dell'isolotto e Gianluca Capodanno, Consigliere del Comune di Procida che tanto si sono battuti per la riapertura di un vero angolo di paradiso dove vivono specie botaniche e animali molto rari. Vivara viene considerata attualmente l'unica vera macchia Mediterranea ancora incontaminata in Italia. Interviste di Guglielmo Taliercio. RVM Max e Antonio Noviello."





sabato 6 aprile 2013

Papere e Nuvole

FOTOGALLERY COMPLETA
Sistemare la barca per la stagione è stato, come tutti gli anni, abbastanza faticoso, ma quest'anno mi sono organizzato. Ho tirato fuori un vecchio passeggino che conservo in cantina da vent'anni anni senza mai decidermi di mandarlo al riciclo e in effetti, da omino di mezz'età quale sono, mi sono sentito giovane come quando ci mettevo i "citti" appena nati.


Portare la belva nera a mano, per me a rischio di nuovi distacchi di retina, era diventato troppo, ma col mio nuovo "dolly" è stato un gioco da ragazzi e un piacere.


Unico momento faticoso è stato caricarlo e sistemarlo in barca.


Ovviamente dopo aver tolto la copertina invernale. Aspirina, al suo interno, era quasi completamente asciutta, solo un po' di umido in qualche tasca laterale. Un po' d'acqua è entrata ma col metro e passa che sono caduti al Trasimeno non c'è proprio da lamentarsi.


Abbiamo portato anche le vele, i salvagente, l'ancora e materiale vario, tutto con il "dolly".


Che Elena ha pensato bene di utilizzare al meglio.


Una volta finito di portare tutto e montare il motore io e Elena ci siamo guardati negli occhi e gli ho chiesto, "pulire la barca" o "uscita in barca"? Non c'è stato bisogno di pensarci più di due secondi, abbiamo subito deciso di uscire. Le raffiche a 15 nodi previste da windfinder non si sono viste, c'era un caldo stupendo e il lago invitava troppo, la barca la puliremo la prossima volta.


Il vento non era tanto ma abbiamo fatto con piacere il nostro "slow sailing" in compagnia di solo due barche.


Il Trasimeno era meraviglioso e siamo stati d'incanto, tra "papere e nuvole".


Alla fine della giornata, per quanto squattrinati, mi sono sentito un Re con la sua Regina.


E allora via, col Re Leone, il Leone del Trasimeno!


Si comincia con il nuovo "Windfinder"

La schermata del nuovo WINDFINDER
Era già qualche mese che sapevo di questa novità ma spettavo l'occasione giusta per parlarne, appunto oggi che inizia la nostra stagione della vela. Non so se riusciremo ad uscire perché le cose da fare sono tante, ma era giusto vedere che "aria" tira al Trasimeno. La prima gradita sorpresa è quella che c'è la previsione di Windfinder anche per Castiglione del Lago.

La schermata del nuovo WINDFINDER
Poi ci sono delle interessanti funzionalità in più, alcune ancora da scoprire. Una sicuramente importante è quella delle webcam posizionate nei dintorni del lago, poi vedo anche la "raffica di vento", c'era la raffica prima?

La schermata del nuovo WINDFINDER
Un'altra importante funzione è la "carta meteo".

La schermata del nuovo WINDFINDER
Insomma, tutto molto interessante. Ora vi saluto che vado a caricare la macchina.


venerdì 5 aprile 2013

Villaggio Azzurro, a Bracciano



Il lago di Bracciano è una piccola oasi di pace e serenità, immerso in un contesto naturale di grande pregio. Nelle sue acque si può navigare solo a vela o a remi, infatti fin dai tempi degli antichi romani questo lago è stato considerato la riserva d'acqua potabile della nostra capitale, quindi immaginatene la purezza. 
Tutto intorno al lago vi si respira la gloriosa storia del nostro passato fin dalle sue più antiche origini, dalla Necropoli Etrusca di Cerveteri (sito UNESCO) fino al magnifico Castello di Bracciano e poi Palazzo Farnese a Caprarola. Ma non finisce qui, molte altre sono le cose da vedere nelle sue vicinanze, per esempio lungo la costa laziale che dista poche decine di chilometri, si raggiunge facilmente Santa Severa e il suo magnifico Castello che si affaccia sul mare e dove risiede il Museo del Mare e della Navigazione Antica.
E' per questo motivo che è consigliabile venire da queste parti con una barca piccola, facilmente trasportabile, gestibile tra le acque tranquille del lago e l'immensità del mare.
Sempre alla ricerca di strutture che abbiano la possibilità di accogliere piccole barche ho trovato il Camping Azzurro che tra i suoi innumerevoli servizi offre l'opportunità di utilizzare un piccolo pontile e di una spiaggia attrezzata anche per il noleggio.

La spiaggia e il pontile del Camping Azzurro
Anche se non si è campeggiatori puri il Camping Azzurro offre altre possibilità in case mobili o chalet immersi nel verde, tra olivi secolari.
Con che barca ci andrei a Bracciano? Di sicuro con una deriva, un piccolo catamarano gonfiabile, oppure con una bella canoa a vela. C'è l'imbarazzo della scelta.

Klepper Aerius II con kit velico, un magnifico esemplare in vendita fino a poco tempo fa su Ebay

mercoledì 3 aprile 2013


La Regola di Harrington

Illustrazione di Jan Adkins, da SAIL MAGAZINE
In un bel pomeriggio di agosto partimmo alla volta delle Isole Canadesi del Golfo per incontrare degli amici quando il vento è improvvisamente calato. 
La corrente di marea aveva già avuto il suo picco massimo sul Boundary Pass, quindi abbiamo ammainato le vele e acceso il motore. Poiché eravamo già in ritardo per la prenotazione dell'ormeggio, e dovendo ancora sbrigare le pratiche doganali, procedere a motore era l'opzione più semplice e opportuna. 
Il flusso di marea intorno al faro di Stuart Island, nel San Juans, può ritirarsi molto più velocemente di quanto si possa procedere a vela pertanto stabilimmo una nuova rotta e demmo gas al motore. 
A metà strada, mentre attraversavamo il confine, mia figlia Ellie mi chiamò dalla cabina, "Hey papà, che cosa è questo ronzio?" "Non riesco a sentire quello che dici, tesoro!" In realtà, ero troppo preoccupato per l'indicatore di temperatura per dare importanza ad "un ronzio". Infatti l'ago del termometro era salito ben oltre i 200 gradi, non era mai successo prima, e del fumo nero usciva dallo scarico del motore. L'acqua fluiva attraverso il sistema di raffreddamento quindi il problema non era nella pompa, il motore era sotto sforzo ma questo era normale. 
Che cosa avrebbe potuto causare il surriscaldamento? "Ho trovato," gridò Ellie. "Un filo si è allentato e non sta facendo un buon contatto. Penso che sia un allarme! " Grande. L'allarme. E ora?
Quando abbiamo attraccato al molo della dogana dieci minuti dopo, l'allarme suonava a tal punto da rompere un timpano. Spensi il motore, afferrai i nostri passaporti e chiesi a mia moglie Brenda di chiamare il porto turistico di Poet's Cove per prenotare l'ormeggio per la notte. 
"Come, non andiamo da nessuna parte?" "Vuoi dire che non possiamo cenare a Otter Bay? Ma è così vicino!" 
"Il comandante invoca la Regola di Harrington," dissi, allontanandomi, "e non si discute sulla Regola di Harrington!" 
Hank Harrington amava le barche, tutti i tipi di barche, barche a vela, canoe, derive, insomma tutto ciò che galleggiava. Quando non insegnava Lingua e Letteratura Inglese presso l'Università del Montana a Missoula, lo si vedeva navigare sul Flathead Lake, o lavorare nella sua cabina sull'isola di Wild Horse, o vederlo costruire il suo bellissimo catboat che aveva progettato per navigare verso le Queen Charlotte Islands, dopo che era andato in pensione . 
Ci conoscemmo in un tavolo da poker, non molto tempo dopo che lui e sua moglie erano arrivati a Missoula, dalla costa orientale nel lontano 1970. 
Passarono anni e carriere tanto che incontrarlo di nuovo alle San Juan Islands decenni più tardi fu una grande sorpresa. Aveva appena varato il suo bel catboat e dopo avermelo mostrato con entusiasmo e meritato orgoglio ci accordammo per un'uscita insieme. 
Qualche tempo dopo però la sua barca fu rimossa dall'ormeggio e rimase appoggiata a terra per tutta la primavera successiva, le voci che circolavano in banchina erano che Hank e la moglie erano deceduti in un incidente d'auto. 
Subìto lo shock chiamai un amico a Missoula per saperne qualcosa di più e lui mi raccontò la vera storia, quella che ha costituito la base di ciò che è diventata la Regola di Harrington. 
In autunno, Hank e sua moglie avevano deciso di passare il Giorno del Ringraziamento sull'isola di Wild Horse prima che lei volasse in California per prendersi cura del padre malato. La mattina si erano alzati per andare all'aeroporto, ochette e schiuma bianca attraversavano il lago. Dopo aver caricato i bagagli e i due cani nella runabout, Hank non riuscì ad accendere il motore della barca. Così, con biglietti dell'aereo in mano e con il tempo che stringeva, trasferirono bagagli e cani nella loro canoa e cominciarono a remare verso riva, c'era solo un miglio di distanza. I loro corpi sono stati trovati tre giorni dopo, sulle sponde bagnate dell'isola. 
Nel suo libro, Deep Survival: chi vive, chi muore, e perché, Laurence Gonzales esamina situazioni come quella che è accaduta ad Hank e sua moglie. Gonzales evidenzia come i decessi possano derivare da una "cascata di eventi negativi" che si verificano quando le persone sono costrette a prendere decisioni imprudenti, o azzardate, in base a circostanze esterne indipendenti. Hank conosceva bene le barche, sapeva che la canoa era pericolosa in quelle condizioni, ma la necessità di raggiungere l'aeroporto gli ha offuscato il buon senso. 
Come tutti noi, era stato fortunato tante altre volte, così ha lanciato i dadi. 
Quanti di noi hanno fatto la stessa cosa, lanciare un dado e farla franca per decine di volte? Fortunatamente per me, Hank e la regola che porta il suo nome: "Non permettere ad una circostanza esterna di compromettere il buon senso" erano ancora ben presenti nella mia mente quando ho fermato la mia barca quella sera. 
La mattina seguente, dopo aver cambiato la girante dell'acqua di raffreddamento, ho scoperto che un tubo di ritorno del carburante era marcito e la mia sentina era piena di gasolio. Con il surriscaldamento del motore la mia barca era diventata una bomba pronta per esplodere. Quindi, grazie alla Regola di Harrington, abbiamo interrotto una "cascata di eventi negativi". 
We miss ya, Hank, and we all owe ya one.

(Maldestramente tradotto, interpretato ed integrato da me medesimo da: Sail Magazine)

Voglio aggiungere un'altra considerazione a questo interessantissimo racconto tratto da Sail Magazine che riguarda l'aspetto economico di tutta la faccenda e che io stesso ho dovuto affrontare durante le mie navigazioni in mare. Se succede un inconveniente durante una crociera le implicazioni economiche possono essere importanti, se si rompe il motore, se si è costretti ad essere trainati, se si ha bisogno di assistenza tecnica lontano dal marina di riferimento i costi dell'intervento possono essere di poco inferiori, se non superiori, al valore della barca che si è acquistata. Quando si acquista una barca anche ad un prezzo per noi significativo come 15.000 o 20.000 €, in crociera ci si può trovare ad affrontare spese che possono "tranquillamente" arrivare ad un terzo del suo valore e per chi ha fatto tanti sacrifici per questo acquisto ciò può non essere sostenibile.
E' di fondamentale importanza capire che nell'acquisto di una barca va considerato anche il bacino di navigazione in funzione della sostenibilità dei costi, non lo dimenticate.


Barchette di carta: International Fourteen

Dal sito Paper Sailboat
International Fourteen è la più antica classe dinghy internazionale nata nel Regno Unito. Si tratta di una delle barche più difficili da gestire ed emozionante per le sue regole di classe, aperte all'introduzione di nuove tecnologie e idee. 
Questo modello è stato progettato grazie ad un membro attivo della classe velica, Ryo Nishima. Il numero velico della sua barca è JPN106. 
(Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Paper Sailboat)


martedì 2 aprile 2013


Brutto tempo, niente barca


Crisi o non crisi noi la sentiamo fino ad un certo punto, abbiamo la fortuna di vivere nella campagna più bella del mondo e poi per andare in barca bastano i 10€ per l'andata e ritorno al lago. La variabile che influisce di più è il meteo che in questi giorni di Pasqua è stato inclemente. 
Tra un acquazzone ed un altro, abbiamo fatto comunque in tempo a fare la nostra passeggiatina intorno a casa, per bacco sono più di 5 chilometri!


Questo è uno dei panorami più belli che si vedono, tra gli olivi e le vecchie case coloniche della campagna aretina.



Non ci resta che sognare di tornare presto al lago, forse sabato .....



lunedì 1 aprile 2013


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