mercoledì 1 ottobre 2014


Riflessi sull'Onega

Dal Blog di Andrey Stvolinsky
Nel Blog di Andrey Stvolinsky e della sua famiglia potrete trovare delle fantastiche fotografie effettuate durante le loro navigazioni sul lago dell'Onega ed in quelli limitrofi, in questo caso in quello del "Sandalo", Сандал in russo.
Assieme a quello del Ladoga si sta parlando dei laghi più grandi d'Europa, e tra i più grandi al mondo. Situati in Carelia, nel nord ovest della Russia, sono tutti collegati tra di loro  da una serie di canali che li mettono in comunicazione anche con i bacini marini del Mar Baltico.
In questi luoghi il confine tra acqua, terra e cielo sembra scomparire in una multiforme varietà di colori e di natura straordinaria e selvaggia, ben lontana dalle nostre spiagge affollate.
Il catamarano gonfiabile è un Ducky 15. Davvero complimenti per le navigazioni e le belle foto Andrey.



lunedì 29 settembre 2014

Cappottina paraspruzzi per catamarano gonfiabile

Dal forum Ducky
Nel Forum di Ducky potete trovare questa interessante soluzione per proteggere il catamarano dagli spruzzi. La cappottina paraspruzzi, in questo caso, è stata realizzata con una "beach tent", una tenda da spiaggia.
Nello stesso forum potrete trovare lo stesso catamarano dotato ti tenda per la notte.
Avessi qualche hanno di meno non ci penserei un attimo a realizzare una cosa del genere, e poi via in completa libertà e divertimento con il minimo delle spese.

Dal forum Ducky


domenica 28 settembre 2014




sabato 27 settembre 2014

Scivoli e gavitelli di Sicilia


Ho aggiornato la Google Maps degli Scivoli, Gavitelli e Porti a Secco con la Sicilia che fino ad oggi era rimasta nel dimenticatoio. La bella Trinacria chiedeva giustamente vendetta!
L'altra cosa bella è che quasi tutti gli scivoli sono visualizzabili su Street View, come quello meraviglioso di Castellammare del Golfo, oppure tutti nel portolano fotografico di marinas.com.
A scanso di equivoci la mappa, pubblica e gratuita, è stata realizzata verificando dal portolano fotografico di marinas.com - Sicily e da quello di Pagine Azzurre - Sicilia l'elenco dei porti e successivamente la presenza su Google Maps e Street View l'esistenza e lo stato dello scivolo.
Come potete vedere non ci sono molti gavitelli e porti a secco, la mappa verrà aggiornata progressivamente successivamente ad un'analisi accurata della costa e delle imprese commerciali e ricettive presenti.

Scivoli, porti a secco e gavitelli della Sicilia

Wath's new in boats: Sailing Saucer

Popular Mechanics, Marzo 1959
Questo articolo di Poular Mechanics è uscito quando sono nato io, non poteva essere altro che estremamente interessante considerato lo sviluppo che questo tipo di imbarcazione ha avuto ben 55 anni dopo.

Sailing Saucer, above and left, is basically an inflatable play raft that can be rigged as a sailboat. Hull consists on two fabric sections on a mahogany frame. Bamboo mast is stepped into the framework. Yogi Yacht, Midway, Wash.

Piattino a vela, visto da sopra e di lato, è fondamentalmente una zattera gonfiabile attrezzata a vela. Lo scafo consiste in due sezioni, la parte gonfiabile e un telaio di mogano. sul quale vengono fissati l'albero di bamboo, le derive e il timone. (Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo).




venerdì 26 settembre 2014


giovedì 25 settembre 2014


O me o la barca

Elena pronta a salpare su Aspirina
Nel blog "sailingthefjords" c'è un interessante quanto esilarante articolo che tratta il problema delle mogli in barca cercando di darne una soluzione, il titolo è tutto un programma "L'arte di come insegnare alla tua compagna ad amare la vela (parte I)".

Nel suo libro Sea Gipsy (1966), Peter Tangvalds scrive che sua moglie, dopo aver attraversato il Golfo di Biscaglia in burrasca, ne aveva avuto abbastanza di lui e della sua barca, dandogli l'ultimatum: O me o la barca! 
Probabilmente Peter era già stanco di avere una moglie spaventata e scontrosa a bordo tanto che si spinse ad affermare ciò che ogni marinaio sa (?); trovare una nuova moglie è molto più facile che cambiare barca. Così, nel porto più vicino le comprò un biglietto per casa di sola andata. 
Il fatto che Peter Tangvald, durante la sua vita, si sia sposato ben sette volte e abbia posseduto solo due o tre barche dimostra inequivocabilmente quanto questa affermazione sia vera, almeno per lui. Però con il passare degli anni Tangvald diventerà uno scrittore più artificioso, e forse meno geniale, così come un marito più premuroso. 
Sembra che alla fine egli abbia imparato qualcosa di simile a questo: Se ad un uomo gli capita di amare veramente la propria compagna o moglie, è molto più facile rischiare di perdere lei che la propria barca e, per una qualche ragione sconosciuta, è difficile da comprare o costruire una nuova moglie con lo stesso nome e lo stesso amore. 
Gli illusi si ostinano a sperare che  stia per uscire uno yacht più moderno, ma purtroppo sappiamo bene che questo non risolverà i nostri problemi a causa di questo o quel difetto.
Ciò che complica tutta questa faccenda è il fatto che un uomo può rischiare di perdere la propria compagna a causa dell'amata barca. Nella sua mente la barca è una sorta di donna, e sa esattamente come prendersi cura di lei. Ma sua moglie, d'altra parte, ...? 

Così, in questo articolo e forse in altri successivi, mi sono preso la briga di affrontare una sfida importante trattando un argomento tra i più spinosi, ma vi avverto: la problematica è affrontata solo dal punto di vista maschile, senza alcun significativo sguardo obliquo che provenga dal femminismo post moderno. 
Premesso ciò, personalmente considero le veliste quali naviganti d'eccezione, quindi se la vostra compagna o moglie ama già la vela voi sarete un uomo felice. 
Al contrario, se non odiate voi stessi, ciò che scriverò è sia per voi che per la vostra partner. Il miglior consiglio che posso dare al marito cocciuto è: Non cadere mai fuori bordo! Perché penso che seppur la tua compagna - equipaggio - sia perfettamente in grado di recuperarti a bordo non sono così sicuro che lo farà. 
Se invece la tua ragazza ama la tua pellaccia ma non la tua stupida barca allora sì, lo so che è difficile, ma val la  la pena di provare: Lasciate che i suoi sogni si avverino - a bordo.

(Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: The Art of Teaching your Girlfriend to Love sailing too (I))

Interpretare stati d'animo e pensieri è molto più difficile che i racconti, le narrazioni o gli articoli tecnici, quindi spero di aver compreso bene ciò che l'autore voleva dire.
Personalmente ho cambiato tre barche e ancora, spero per sempre, nessuna moglie, ed io ritengo che è certamente più facile cambiare una barca che una moglie anche se vendere e comprare la barca comporta un grandissimo stress.
E' evidente che l'articolo è scherzoso anche se sottintende problematiche familiari e sociali molto importanti infatti, in senso più generale, di fronte ai problemi è notoriamente più facile orientarsi al cambiamento che affrontarli e superarli. Questo modo di agire ci ha spinto verso un "consumo" estremo delle cose e delle persone e, senza voler affrontare problematiche sociologiche di alto profilo, sta portando la società in un vicolo stretto e buio.
Ho parlato più di una volta delle mie barche e delle ragioni per cui l'ho cambiate, così come i bacini di navigazione, dal mare al lago, o il tempo che passiamo a bordo, dalla settimana o più dell'inizio fino alla mezza giornata, massimo una giornata, di oggi, quindi non sto a ripetermi.
Posso solo concludere affermando che le persone valgono molto di più delle cose e che se la vita è una sola è anche tanto vero che è difficilissimo trovare la persona che, standoti accanto, sia un tutt'uno con te, che ragioni in sintonia, che abbia le tue stesse affinità e che, anche se completamente diversa, sia complementare. Tutto ciò però si costruisce con fatica, non cade dal cielo, complicando enormemente le cose e, durante il cammino, è facile confondere l'impossibilità di incontrarsi con la possibilità di adeguarsi   .... per poi rimpiangere di non averci provato se abbiamo scelto la prima opportunità.
Con la mia barca avrei voluto solcare gli oceani, ad un certo punto ero quasi riuscito ad acquistare la mia Armagnac che aveva già affrontato l'Atlantico, ma mi sono reso conto che con Elena non sarebbe stato possibile perciò abbiamo cambiato i nostri orizzonti, felicemente.



mercoledì 24 settembre 2014

Die Cosmographiae introductio: des Martin Waldsseemuller (Ilacomilus) in Faksimiledruck (1907)



Il testo del 1907 è una riproduzione dell'originale pubblicato ben quattrocento anni prima (1507) per accompagnare la Universalis Cosmographia, una mappa in cui appare per la prima volta il nome "America", successivamente alle scoperte di Amerigo Vespucci avvenute tra il 1497 e il 1504.
E se la Cosmographiae Introductio sembra appartenere al cartografo, umanista e poeta Matthias Ringmann la mappa è stata realizzata da Martin Waldseemüller. Risulta però del tutto evidente dal titolo del libro che alcuni ritengano che anche quest'ultimo sia stato scritto dallo stesso autore della mappa. Enigma interessante quanto il fatto che nella edizione successiva della mappa scompaia il nome "America" per poi riapparire in edizioni successive.
La Universalis Cosmographia è la prima mappa del globo, molto probabilmente realizzata con la collaborazione dello stesso Amerigo Vespucci.
Su Wikipedia è possibile trovare una straordinaria riproduzione di questa mappa, la Walseemuller Map, attualmente depositata presso la Congress Library di Washington dopo che era stata rinvenuta nel 1901 da un gesuita nel Castello del Principe Johannes zu Waldburg-Wolfegg in Schloss Wolfegg.

Questi due documenti sono una pietra miliare nella storia della navigazione e dell'umanità, credo che qualsiasi navigante ne debba essere a conoscenza.

Il particolare della Mappa di Waldsemuller dove appare il nome "America", tratta da Wikipedia


La traversata del Mare del Nord con una barca di 19 piedi



Dalle Isole Shetland fino all'interno dei fiordi norvegesi e ritorno (440 miglia in totale) con un Hunter Europa 19, un piccolo cabinato di 19 piedi.  La crociera è durata due settimane, tempo buono, solo un po' di nebbia che ha generato qualche preoccupazione a causa dell'assenza del riflettore radar a bordo.


Questo video è fantastico e i due scozzesi sono simpaticissimi. Assolutamente da non perdere, ci sono delle immagini bellissime, incredibile.


Via: Wavetrain




Di torre in torre, da Oriente a Occidente di Cap Corse


Costruite dalla Repubblica di Genova per organizzare la rete difensiva dell'isola di fronte alle invasioni "barbaresche", le torri oggi segnano l'identità della Corsica, ne valorizzano le sue coste, fanno parte del suo patrimonio architettonico, storico e culturale. 
Per i diportisti sono anche le meravigliose fasi di una navigazione alla portata di tutti e con qualsiasi mezzo, lungo i mille chilometri di coste dell'isola e delle sue bellezze. 

(Per saperne di più  da: Le Figaro Nautisme).

Si tratta di circa 50 miglia di navigazione, un tour che può essere realizzato navigando per una settimana immersi in un vero e proprio paradiso, con un cabinato ma anche con un catamarano gonfiabile, per esempio, facendo campeggio nautico.
Tenete presente che con le due borse di un piccolo catamarano gonfiabile si può raggiungere Bastia in Corsica, sia con un volo fino all'Aeroporto Internazionale di Porretta  che con il traghetto, e da lì iniziare il Tour. Il traghetto è certamente più economico a meno che non si trovi un volo low-cost.

Di torre in torre, da Oriente a Occidente di Cap Corse


martedì 23 settembre 2014

Ready About In Shoal Waters - Giusto per Acque Poco Profonde

Il blog di Creeksailor
Il blog di Creeksailor vale certamente una visita approfondita perché si parla di  "Shoal Waters", una meravigliosa e mitica barchina in legno appartenuta a Charles  Stock che ci ha navigato per 60.000 miglia nell'estuario del Tamigi. 
Charles oggi non c'è più ma è ancora possibile leggere le sue storie su Shoal Waters, oltre che sui suoi LIBRI: Sailing Just for Fun (In barca a vela solo per divertimento) e Sailing Small (In piccole barche a vela).
Nel video che vi propongo di seguito, girato da un appassionato, potrete ammirare in tutto il suo fascino "Shoal Waters" che naviga nell'Isola di Wight.



Tanto per farsi un'idea siamo qui, nella zona di Fishbourne Creek dell'Isola di Wight.


E a questo punto come non ricordarsi dei Dik Dik e la loro Isola di Wight, tanto per tirarsi un po' su, considerata la miseria dei contemporanei. 


Infatti il volto di questo elegante e distinto signore non ha nulla a  che vedere con la nautica (e la politica) dei tempi moderni.

Dal sito di Charkes Stock
Ohhhhh, l'ho avuto, l'ho avuto e l'ho avuto anch'io. Me lo comprò la mia mamma intorno alla metà degli anni settanta, il mitico cappellino in velluto nero a coste grosse alla Jackie Stewart. Cosa non darei per riaverlo.

Jackie Stewart col mitico cappellino, tratto da Wikipedia


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