lunedì 10 novembre 2014

Neris, frameless catamaran

Dal sito Neris
Mi piace molto questo catamarano prodotto dall'azienda ucraina NERIS, completamente ed esclusivamente gonfiabile, adatto per ogni condizione acquatica, incluse le rapide, e che si monta in soli 15 minuti.
Vi chiederete, ma le vele dove sono? E' bé, io ci metterei quelle dell'Optimist, mi sembrerebbe davvero ottimo. 
Per la struttura che regge l'albero basterebbe realizzare una cassa con una base semicilindrica da fissare con due cinghie alla struttura pneumatica, lo stesso vale per il timone.

Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 360 cm
Larghezza: 180 cm
Capacità di carico: 250 kg
Peso a vuoto: 25 kg
Sup velica: 3.3 mq

Dal sito Kathua


Kayak e bici nella regione di Perm



La regione di Perm' è situata ad ovest della catena degli Urali, al confine tra Europa e Asia. Confina a nord con la repubblica dei Comi, ad est con l'Oblast' di Sverdlovsk, a sud con la repubblica di Bashkortostan ed a ovest con la repubblica di Udmurtia e l'Oblast' di Kirov. Il territorio è caratterizzato ad occidente e nell’area centrale da catene di basse colline tra le quali si stende la valle del fiume Kama. Il Kama scorre da nord a sud e poi dopo aver bagnato Perm piega verso sud-ovest per raggiungere la foce nel Volga. A oriente si ergono i rilievi montuosi degli Urali che superano i 1100 metri. Il Kama riceve numerosi affluenti nel territorio del kraj. Tra i principali affluenti sono da ricordare: Višera, Sylva, Irfen e Čusovaja. Lo sbarramento del Kama forma il lago artificiale di Kamaskoe di 1915 km² posto nell'area centrale. La capitale è Perm, posta sulla riva orientale del fiume Kama. (tratto da Wikipedia).

Timofey, dal 22 giugno al 2 luglio 2014 ha deciso di esplorare la Regione di Perm con la sua bicicletta e la canoa appresso, 425 km in undici giorni dei quali 240 in acqua. Uulteriori e dettagliate informazioni relative a questo fantastico viaggio con molte fotografie le potrete trovare su forum guns.

Tutta l'alttrezzatura di Timofey, dal forum guns


domenica 9 novembre 2014


sabato 8 novembre 2014

Scoperta in Nuova Zelanda una canoa a vela polinesiana di 600 anni fa

By Sci-news
Gli archeologi dell'Università di Auckland, sulla costa della Nuova Zelanda, hanno trovato una sezione di grandi dimensioni di una canoa polinesiana a vela risalente al XV secolo.

La colonizzazione dei mari da parte dei popoli polinesiani ha ricoperto una notevole importanza nella storia delle migrazioni umane e della marineria. 
I primi polinesiani erano un popolo marinaro con capacità di navigazione altamente sviluppate. 
Questo popolo ha colonizzato le isole dell'Oceano Pacifico percorrendo anche lunghissime distanze in canoa.
Ci sono prove che intorno al 1280 D.C. si sono stabiliti in un ​​vasto triangolo che raggiungeva ad uno dei suoi apici l'Isola di Pasqua, a nord le Hawaii  e a sud la Nuova Zelanda. 
Fino ad oggi le ricostruzioni delle canoe utilizzate dai polinesiani si erano basate principalmente su osservazioni effettuate da esploratori europei in epoche molto successive. 
Nel 2012 l'archeologo Dilys Johns e i suoi colleghi dell'Università di Auckland hanno trovato una sezione lunga 6 metri di un'antica canoa posta in una zona remota sul lato nord-occidentale della Nuova Zelanda, ad una breve distanza dalla foce dell'Anaweka River. 
Secondo un nuovo studio pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences la canoa, soprannominata Anaweka, è stata costruita in legno in Nuova Zelanda e ha fatto il suo ultimo viaggio intorno al 1400 D.C..

Si suppone che fosse originariamente lunga 20 metri e costruita con Prumnopytis Taxifolia neozelandese.
La canoa, come si vede dalle foto, ha una tartaruga di mare scolpita sulla carena tipica delle rappresentazioni simboliche ancestrali e artistiche della cultura polinesiana. (estratto dall'originale e maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo).

Tutte le altre interessantissime informazioni su questa formidabile scoperta le potrete trovare nell'articolo originale pubblicato su Sci-News.

Su Google Map il luogo approssimativo della scoperta.



venerdì 7 novembre 2014



giovedì 6 novembre 2014

La vergognosa intervista di Bruno Vespa al TG1

Castellano e Eisenhower alla firma dell'armistizio a Cassibile, il 3 settembre 1943
Stasera al TG1 ho assistito ad una delle più vergognose esternazioni che un personaggio pubblico si sia mai permesso di rivolgere al popolo italiano attraverso il principale canale di informazione della nostra "repubblica", il TG1.
Il Signor Bruno Vespa, nel presentare il suo ultimo libro, ha affermato che uno tra i tanti "voltagabbana" di cui si fregia di scrivere sarebbe stato anche il Generale Badoglio. 
Devo dire che fino a questo punto, per quanto io non sia assolutamente d'accordo con questa visione della storia, ci si poteva stare. 
Personalmente ritengo che dare del voltagabbana a Badoglio è semplicemente ridicolo e superficiale perché sappiamo che i voltagabbana sono stati tutti quegli italiani che in Mussolini avevano creduto e in questo, per quanto deprecabile da altri, non c'era nulla di male. Il mondo, a quei tempi, era ancora in mano a re, imperatori, dittatori e uomini forti di ogni specie che riscuotevano più simpatie di quanto non si pensi, in ogni fronte, almeno fino al momento in cui i loro sostenitori non si fossero resi conto di che pasta erano fatti veramente. 
Ma quello che è stato oltraggioso e vergognoso, a mio parere, è l'aver asserito che Badoglio avrebbe tradito Benito Mussolini, sposando di fatto le teorie di un giornale fascista e piduista gravitante nell'area della destra berlusconiana nelle quali si è criminalizzato a più riprese il comportamento del Re e di Badoglio con l'atto della "resa". Credo invece fermamente che l'unico traditore, nel caso specifico, sia stato Benito Mussolini che, inizialmente "servo" del popolo italiano, ne è diventato il dittatore; quello di stravolgere la realtà e la storia in questo modo è tipico dei "neofascisti" di oggi.
E' sì, perché l'armistizio è stata solamente una resa, certamente pericolosa per il fatto che i nazisti erano ancora presenti in Italia, ma assolutamente necessaria. 
L'Italia non poteva essere lasciata in mano ad un uomo che progressivamente aveva mostrato segni di squilibrio e scarsa lucidità e che si era completamente asservito ad un criminale come Hitler che ha sterminato milioni di persone inermi ed innocenti, inclusi un milione e mezzo di bambini ebrei.
Se si sono voltate le spalle a due criminali del genere, una volta che ci eravamo resi conto in che situazione ci avevano messo, dovevamo sentirci dei traditori? Per me il Re e Badoglio per quanti errori abbiano commesso, e ne hanno fatti moltissimi, in quell'occasione hanno fatto la scelta giusta, come l'hanno fatta tutti quei soldati italiani che sono andati a combattere con le truppe alleate. Bisogna chiamare traditori anche quelli?
Mi vergogno di avere un Telegiornale Rai come quello che sono stato costretto a vedere stasera. Ometto commenti e giudizi sull'operato del Signor Bruno Vespa del quale non nutro alcuna stima, ritengo questa esternazione inaccettabile nei confronti del popolo italiano e della nostra democrazia che è costata la vita a milioni di uomini, donne, bambini e ai tanti soldati italiani, inglesi, americani, polacchi, marocchini, indiani ... che ci hanno liberati dalla dittatura nazi-fascista. 


Dériveur Little Skellig / PLASMOR su Leboncoin

Little Skellig/ Plasmor su Leboncoin
Su Leboncoin si trovano ottimi affari, barche di tutte le dimensioni, grandi e piccine, cabinate e non, ma se qualcuno di voi lettori desidera un piccolo veliero classico da poter tenere in garage e allo stesso tempo che sia di quelle barche che fanno girare le persone quando le vedono allora questo Little Skellig è la barca che fa per voi. 
E' carina da morire, completa di carrello e motore ad un prezzo abbordabile. Assolutamente da farci un pensierino e poi andarsela a prendere in un posto come Lorient, in Bretagna!
Mi sembra che la barchetta sia spiaggiata nei pressi del Museo Nazionale della Marineria a Port Louis, quello che si vede davanti, così ci scappa anche una bella vista al museo.







mercoledì 5 novembre 2014

Costruire un modellino di yacht a vela



Model Yachts and Model Yacht Sailing di James E. Walton, New York, 1880. E' uno dei miei sogni quello di realizzare un modellino di yacht a vela d'epoca come quello in figura. 
Il testo è in inglese, non sarebbe un problema tradurlo ed aggiungerlo alle mie pubblicazioni ma sinceramente non ho avuto quasi nessun riscontro di interesse dalle precedenti e a questo punto non so quanto ne valga davvero la pena.
Questa nautica italiana è un po' tutta così, o grandi sogni o niente e non c'è spazio per il piccolo, la stessa cosa che accade per tutto il resto, come in politica, grandi impostori, nessun risultato se non peggiorare le cose, maggiore povertà per molti e arricchimenti e privilegi sconsiderati per pochi. E' bé, stiamo arrivando al punto in cui qualsiasi soluzione sarà sempre migliore della precedente e questo è molto, molto pericoloso, è già arrivata l'ora di sbattere fuori quest'ultimo "masaniello".

Tratta dal libro "Model Yachts and Model Yachts Sailing"


martedì 4 novembre 2014

Model Sailing Boat with Mummy

Model sailing boat with mummy, Metropolitan Museum
Ne abbiamo già parlato in altre occasioni delle barche a vela egizie, una fra queste quella in cui parlammo di Akhenaton e delle sue borose, ma quando mi capita di trovare qualche immagine in rete non posso fare a meno di condividerle, come in questo caso, il "Model sailing boat with mummy" esposto al Metropolitan Museum of Art.
E meravigliosa! Si tratta probabilmente della rievocazione di un rito funebre avvenuto tra il 1900 e il 1985 avanti Cristo, nella regione di Menphite, sotto il Regno di Amenemhat II della 12 Dinastia  del Medio Regno.

Il popolo egiziano fu tra i primi, se non addirittura il primo, a sfruttare la navigazione come mezzo di trasporto per merci e informazioni. Il Nilo, che attraversa l'intero Egitto, è infatti un'ottima via di comunicazione grazie alle sue acque calme e al vento che, soffiando prevalentemente da nord, permette la navigazione controcorrente. ...
Le prime imbarcazioni 
I primi esempi di barca sono più simili a delle zattere fatte di papiri legati tra loro con delle corde. Esse permisero agli Egizi di effettuare già una buona esplorazione del Nilo e garantirono lo svilupppo del commercio. Questi primi esemplari sono da datarsi tra il 5000 a.C. e il 3500 a.C. ossia nel Periodo Predinastico. La forma delle zattere di papiro era piatta con le estremità rialzate a curva. Sul corpo centrale della barca, probabilmente, c'era una specie di tenda. Venivano spinte da pagaie ed erano piuttosto difficile da manovrare. La vita di queste barche era di breve durata: infatti, una volta che i papiri erano inzuppati d'acqua, marcivano rendendo la barca inservibile. Questi tipi di barche potevano trasportare materiale abbastanza pesante che però doveva essere posizionate sui fianchi dell'imbarcazione stessa. Il corpo piatto era infatti la parte più fragile della barca. Quando fu introdotta la vela (verso il 5000 a.C.) fu necessario impiantare un albero sulla barca. Gli Antichi Egizi, che forse furono gli inventori della vela, vi impiantarono un albero bipode, ossia con due appoggi proprio sui fianchi della barca. Le prime vele furono probabilmente fatte di foglie di palma, ma, verso il 4000-3000 a.C., comparvero le prime vele quadrate munite di boma e pennone. (tratto da: ombradeglidei)


lunedì 3 novembre 2014

Test anemometro per iPhone Zephirus

Dal sito Google Play
Non è stato semplice fare questo test perché dovremmo essere in due, meglio sarebbe confrontare la misura con un anemometro classico ma ho voluto provare con un metodo empirico che ritengo altrettanto valido, confrontare la misura dell'anemometro con la velocità della bicicletta.
Ho dato per scontato che il vento reale era pari a zero, perciò il vento apparente dovrebbe corrispondere velocità della bici. Nel corso del test non c'era presenza di vento né di rumori molesti.

Dal sito COLNAGO
Salvo errori marchiani, che sono abbastanza frequenti nel mio caso, il risultato sembra ottimo. 
Nel momento in cui ho effettuato la misura della velocità del vento la bicicletta andava a 19.19 km/ h che corrispondono a 5.33 m/ s, l'anemometro segnava 5.2 m/ s che corrispondono a 18.72 km/ h.
Non male!

Grafici rilevati da RUNTASTIC e FOTO sull'iPhone


Smart Compass

Foto inviata dall'iPhone
Smart Compass, una bussola, free in versione base, per iPhone che mi sembra molto ben fatta. Come si vede dalla foto questa bussola è dotata anche di inclinometro, altimetro, localizzatore GPS e misuratore di campo magnetico.


domenica 2 novembre 2014

Inclinometro free per iPhone

Clinometer + bubble level
Clinometer + bubble level, ho installato anche questo in modo da vedere a che angolo Elena comincia a fare i suoi piantini di preoccupazione. Lo si può scaricare gratuitamente da Google Play.
Mi ricordo che l'inclinometro era uno degli strumenti fondamentali da tenere d'occhio in aereo, dopo la bussola e l'altimetro ovviamente.

Io, secondo pilota di mio padre qualche annetto fa

sabato 1 novembre 2014

Hobie Islands Sail the Topock Gorge.



Un video che vale assolutamente la pena di guardare, stupendo!
Siamo all'interno della Gola di Topock sul Colorado River, lungo il confine tra Arizona e California, con due amici a bordo di un Hobie Adventure Island ed un Hobie Tandem Island.




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