domenica 11 gennaio 2015

Un nuovo carrellino per MAE


Eccolo qua il nuovo carrellino per la nostra futura barchina che abbiamo deciso che si chiamerà MAE, come la dea etrusca citata nel "Fegato di Piacenza" che alcuni studiosi ritengono rappresenti il nostro bel lago Trasimeno. Ma MAE per il romani era anche la dea MAIA che, come ben sapete è anche l'ape amica di quel Willy che proprio mi assomiglia in tutto e per tutto. Ed infine MAE significa anche "Mon Amour Elena" il modo con cui ho esternato i miei sentimenti nei confronti di Elena per anni prima di soccombere ad un semplice e diretto "ti amo". Dimenticavo, MAE è anche il nome con cui chiamano Elena i suoi piccoli alunni.

Tornando al carrellino l'ho acquistato da Negri Nautica, è il carrello Practic per il Laser Bug. L'ho pagato, consegnato a casa in meno di 24 ore, 200,09 € in contrassegno.
E' un carrellino di varo e alaggio per piccole derive fino a 3 metri di lunghezza ed è completamente smontabile, facilissimo da gestire. Come potete constatare dalla foto mi sembra molto curato ed è dotato di tutto ciò che serve, le ruote sono gonfiabili.
Queste sono le caratteristiche tecniche che ho rilevato:

Ingombro massimo chiuso: 152 x 38 x 20 cm
N.ro pezzi chiuso: 5 (2 ruote + 3 pezzi in alluminio)
Peso: 9 kg
Ingombro massimo aperto: 200 x 152 x 50 cm
Tempo di montaggio/ smontaggio: 1 minuto



sabato 10 gennaio 2015


Our Paddleski experiences untill now (2014)




Questo video è  il riassunto delle nostre esperienze con il kayak vela Sea Eagle Paddleski dal momento in cui l'abbiamo comprato, nell'autunno del 2009, fino al 2014. 
Il video inizia con il Nilo in Egitto, dove abbiamo avuto la nostra prima ispirazione di iniziare a cercare una barca come questa e ci auguriamo di riuscire a mostrarvi ciò che è possibile farci per la sua versatilità, nonché le modifiche che ci abbiamo fatto per migliorarla. 
Quasi tutti i video sono stati effettuati al mare, il mare Mediterraneo, talvolta con vento sostenuto e mare agitato.

This video is about our experiences with the Sea Eagle Paddleski sailing kayak from the moment that we bought it - autumn 2009 - till 2014. The video will start on the Nile in Egypt where we got our first inspiration to start lookig for a boat like this and we hope to show what is possible with this very versatile boat and the modifications we made to improve it even more. Almost all video's are taken at sea - the Mediterranean sea - and sometimes under very windy and wild circumstances.


Charlie Hebdo, un insolente che ha fatto ridere anche il mondo della vela

Dal sito Voliemagazine
"Noi non rimpiangiamo i giorni in cui la vela è stata al primo posto nelle pagine dei media. Non oggi, mentre il dolore ci pervade. 
Per questo motivo questa copertina del settimanale Charlie ci suona come il ricordo di un insolente che ci ha fatto ridere. 
Il più giovane di noi è dei tempi in cui il Pen Duick VI di Tabarly, partecipando alla prima edizione della Whitbread Round, dovette ritirarsi per aver disalberato.
Osservando più attentamente, questa copertura è del 7 gennaio. 7 gennaio 1974. Una brutta coincidenza, ma non di quelle che ci fanno sorridere."
(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo Voilemagazine).





giovedì 8 gennaio 2015

Ciao Aspirina

Aspirina, ovunque la si metta fa sempre la sua gran bella figura
Sabato Aspirina lascerà le terre e le acque del Trasimeno per navigare tra la Laguna e l'Adriatico. Non c'è nessuna malinconia in me ma solo l'orgoglio di averla tenuta e di averci navigato meravigliosamente per ben sei anni con la mia famiglia, sono stati anni bellissimi e non rimpiango neanche un centesimo di quelli che ho speso per lei ma soprattutto per noi e per la nostra felicità.
Impegni economici di diverso tipo nonché l'affidamento ad un privato della darsena di Castiglione del Lago e non per ultimo il dato di fatto che i nostri figli non vengono più con noi, ci hanno fatto fare questa scelta. Come già detto prenderemo una barca più piccola e molto meno impegnativa.
Con il tecnico che effettuerà il trasporto della barca fino a Mestre, proprietario di un bel cantiere di Castiglione del Lago, abbiamo verificato il fondo. Appariva qualche bollicina ma era solo superficiale, tra gli strati di vernice e lo scafo che è assolutamente integro. Il tecnico mi è sembrato molto in gamba e degno della massima fiducia.
Ciao Aspirina e Buon Vento!




mercoledì 7 gennaio 2015


Cartopping, le considerazioni di Andrea

Il 420 di Andrea sul tetto della sua Skoda SW
Con molto piacere e gratitudine per l'intervento vi giro le considerazioni del lettore Andrea sulla trasportabilità della sua barca sul tetto dell'auto.

Buongiorno, 
leggo spesso con interesse gli articoli pubblicati e volevo essere di aiuto, se posso, per sostenere la effettiva possibilità del trasporto di una deriva sul tetto dell'auto, penso che un 10 piedi sia sicuramente trasportabile sul tetto. 
Nelle foto che allego c'è il mio x4 (4,20 metri per circa 70kg di peso) caricato sulla Skoda Fabia con cui l'ho trasferito per vari anni dal lago di Bracciano (dimora invernale) al litorale abruzzese, dove passava l'estate in spiaggia. E ritorno a fine estate, ovviamente. Più di 250 km a tratta che la prima volta ho percorso a 90 km/h, poi progressivamente mi sono fidato a tenere una velocità di crociera di 110 km/h (ma ho constatato, in discesa o in punti in cui mi sono distratto, che anche a 130 km/h nulla cambiava). 
L'importante è assicurare bene il carico, sia trasversalmente che longitudinalmente. 
Evviva la trasportabilità
Andrea



Cartopping, è più sicuro di quello che sembra?

Carrello vs portapacchi, da sailingforums
Su sailingforums si può trovare un'interessante discussione relativa alla scelta carrello vs portapacchi, argomento che stiamo studiando proprio in questi giorni per definire le modalità di trasporto della nostra futura barchina che non sarà un Laser come quello in figura ma il piccolo dinghy 10' piedi di cui abbiamo già parlato.
Certamente si tratterà di provare perché mettere un portapacchi significa spendere poco più di 100 euro e poi basta, mentre il carrello prevede un maggiore impegno, sia nell'acquisto che nella gestione annuale. 
Insomma vedremo perché qui da noi sia il carrellare che il trasporto della barca sul tetto dell'auto sono consuetudini poco utilizzate tanto che Elena, nel prospettargli la soluzione del cartopping, mi ha detto che non ne ha mai viste in giro. Saremo forse i primi da queste parti? Speriamo di non finire a viaggiare nel modo come si vede nel video, anche se lì c'è solo un materasso.


Mi auguro che non rimanga un mito come lo è stato il cabinato carrellabile, almeno per noi che ci siamo attaccati fin troppo al nostro lago, sia per la sua bellezza che per la nostra pigrizia, ma rimane sempre valido il concetto che, o si va in barca e si veleggia o si fa qualcos'altro, che sia costruire, che sia trasportare, che sia verniciare o lustrare, o semplicemente solamente sognare barche che non ci apparterranno mai  come fanno in molti e il tempo scorre troppo veloce per non desiderare di assaporare le gioie della propulsione silenziosa all'istante.
Non appena sarà tutto pronto comunque farò un reportage fotografico con tanto di considerazioni tecniche. La speranza è quella che il cartopping sia una soluzione praticabile anche all'alternativa di tenere la deriva a terra in un porto a secco vicino all'acqua che non sia il garage di casa.

La Walkerbay sul tetto dell'auto, dal Vladivostok Boat Show
Un'altra Walkerbay sul tetto dell'auto, foto trovata in rete non mi ricordo dove, mi perdoni l'autore
Ed infine nel video ufficiale di Walkerbay la si vede tranquillamente trasportata sul tetto dell'auto: rowing, sailing, motoring and cartopping, sembra davvero "simply smart!"



martedì 6 gennaio 2015


domenica 4 gennaio 2015


sabato 3 gennaio 2015

Dalla Badminton Library degli sport e passatempi, Yachting

Yachting Vol.I e Yachting Vol.II
Yachting Vol. I e Yachting Vol. II dalla Badminton Library degli sport e passatempi, liberamente a disposizione di tutti grazie alla Gutemberg Library, edito da Sua Grazia il Duca di Beaufort nel 1894.

Ogni volta che trovo piccoli gioielli come questo mi prende la voglia di mettermi a capofitto e tradurli per i miei lettori, ma mi sembra che la nautica che interessi qui da noi sia solo quella dei sognatori sui camper galleggianti, nessuno mi ha scritto di aver letto e apprezzato la mia traduzione di "Camping Out". Sinceramente mi è un po' dispiaciuto ma tutto sommato in prima istanza l'ho fatto per me.

..... dall'Introduzione di Sir Edward Sullivan, Bart. 

Si racconta che il cinico Crisippo, si sia ucciso in modo che egli potesse godere prima possibile dei piaceri del Paradiso. I filosofi fanno cose strane, a volte. 
Molti di coloro che non sono filosofi si uccidono in modo da evitare le miserie di questo mondo; ma, per quanto ne so, quello di Crisippo è l'unico caso registrato di un uomo che si uccide per l'impazienza di godere dei piaceri dell'aldilà. 
Le idee sul Paradiso sono estremamente varie. 
Per gli antichi il Paradiso significava un dolce far niente nei Campi Elisi; per gli indiani del Nord America significava un felice terreno di caccia popolato di bufali grassi e succulenti. 
Gli sciti credevano in un Paradiso in cui ubriacarsi bevendo il sangue nei teschi dei loro nemici, e il Paradiso che oggi influenza la convinzione di un quarto del genere umano è contenuto nel capitolo X del Corano. 
Per madame de Chevreuse significava chiacchierare con i suoi amici in eterno.
Per un mio amico significava galoppare per l'eternità in un prato d'erba senza cancelli. 
Per un altro significava governare quattro cavalli, con Tim Carter seduto al suo fianco. 
Per alcuni, credo, il Paradiso significa lo "yachting" e, per quanto mi riguarda, penso che una goletta di 200 tonnellate, una brezza di dieci nodi, ed un mare estivo sia difficile da battere come Paradiso ideale. 
Che lo yachting si avvicini ad una vera concezione del Paradiso, penso però che riguardi ben pochi di noi perché anche se non si soffre di mal di mare non si può pensare di vivere in eterno sulle onde dell'oceano, così fresco e vitale e così diverso in ogni momento. 
(.....). Ho visto due o tre tempeste in mare e non vi ho trovato nulla di piacevole, anzi il contrario. C'è la grandezza, se vi piace, ma c'è anche il terrore e l'orrore. ...... (maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da "Yachting", Vol. I).

Dal Vol. II di Yachting



venerdì 2 gennaio 2015

Harken 4 Point Hoister System, ovvero il porto a secco in garage

Dal video Harken Hoister
Dovrebbe essere più o meno così il nostro futuro porto a secco, sul soffitto del garage, probabilmente grazie a Harken Hoister , un sistema di sollevamento e stoccaggio barca che permette la sistemazione della stessa direttamente sulle barre dell'auto. Tra spese di spedizione ed acquisto dovrebbe venire intorno ai 200 €, per sempre!

Dal Manuale Harken Hoister
Era proprio così che lo volevo il mio futuro posto barca.



Perciò la barchina sarà proprio lei, no motore, no posto barca, no ormeggio, no posto a terra, no circolo velico (no cene, no pranzi, no riunioni, no presidenti, no marinai, no istruttori, no "me lo faccia per favore"), no antivegetativa, no carrelli, no ganci, no assicurazioni (se non quella dell'auto), ovvero zero spese di mantenimento per la barca ..... "and remember, the wind is free".

... e ricorda, il vento è gratis ma anche libero


giovedì 1 gennaio 2015

Launching and Sailing "POCKETSHIP"



Il "Pocketship" è un barchino veramente delizioso.

Pubblicato il 31 dic 2014 
Il PocketShip  della Chesapeake Light Craft è una barca a vela di 15 piedi per due persone, che è sorprendentemente agile sotto la vela.
Ci sono costruttori amatoriali che hanno realizzato il Pocketship con il kit completo o più semplicemente dai piani  di costruzione che vivono in sei continenti diversi.
Per maggiori informazioni consultare clcboats


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