lunedì 23 febbraio 2015

Venezia, vietati i natanti a remi, firma la petizione

Elena a Venezia, un bel po' di anni fa
A Venezia? Vietati i natanti a remi!, su questo articolo potrete trovare tutte le informazioni in merito a questa assurda vicenda e su come firmare la petizione.

Negli ultimi giorni, oltre ad avere la gioia di sistemare la nuova barchina, ho fatto un po' di manutenzione al blog riattivando i molti link interni che non erano più validi a causa della modifica dell'indirizzo e nell'occasione ho eliminato i post che trattavano di attualità ed i relativi commenti in merito alla nostra classe politica/ dirigenziale/ imprenditoriale. Ho deciso di non parlarne più, i fatti occorsi negli ultimi mesi mi hanno fatto riflettere e prendere questa decisione. Non faccio altre considerazioni, lascio ai molti esperti, forse troppi, questo ingrato compito. Mi sono ormai lasciato alle spalle da tempo le esperienze da voltastomaco e le relative rielaborazioni.


sabato 21 febbraio 2015

OCSG Winter Meet 2015 - Lake Windermere



A chance to catch up with friends on the wonderful banks of Lake Windermere. (Una chance da vivere assieme agli amici sulle splendide rive del Lago Windermere).

Chi non ha letto la mia traduzione di "Camping Out" non può capire quanto mi abbia fatto piacere vedere questo video girato dalla OCSG (Open Canoe Sailing Group) e poter finalmente rivivere non solo con l'immaginazione i luoghi e le esperienze con cui la British Canoe Association nel 1889 organizzò il suo secondo raduno. Unica differenza è che il raduno di allora si svolse in tenda, qui si sono ritrovati al Fallbarrow Hall, un "resort" che comunque rievoca quei tempi ed il Winderere Hotel citato nel libro.
Vi ripropongo qui la bozza della traduzione della sezione di interesse.

CAPITOLO IV. 

Con la British Canoe Association al Lago di Windermere.

Oh Windermere e le tue incantevoli magie! 
Non potrò mai dimenticare 
 le tue colline, i tuoi ruscelli, le tue piacevoli fattorie, 
 LA TUA PERENNE UMIDITA'! 
Ho visto molti luoghi piovosi, con clima equinoziale; Ma qui piove ora e poi, 
qui piove sempre! 
E' LA FINE DEL CANOISTA 

La base del campeggio del 1889 era situata a Beeholm, a sud di Waterhead, sul Lago di Windermere, sulla sponda opposta di Ambleside.
Il campeggio era molto bello, posto in un leggero declivio che si affacciava sul lago e protetto da alberi ad alto fusto. Poiché la sponda era rocciosa erano stati costruiti dei piccoli pontili di legno in modo da facilitare l'imbarco e lo sbarco dalle barche e la nuotata mattutina.
L'acqua del lago è così fredda che, alzandosi la mattina presto, ci vuole del tempo per stabilire se quella mattina non fosse troppo gelida per fare il bagno, o se si era preso troppo freddo per arrivare a riva, oppure se una nuotata a stomaco vuoto non sarebbe stata un male in generale e questa mattina in particolare.
In aggiunta allo shock di quanto sopra descritto, poiché era necessaria una zoppicante e dolorosa camminata sopra le pietre appuntite scrupolosamente distribuite sulla riva mentre l'acqua fredda si infiltrava lentamente nelle ossa, le probabilità di fare il bagno erano pressoché nulle, il che lasciava ai fuggitivi quella spiacevole sensazione di vile abbandono del dovere che prende il britannico che abbia rinunciato alla sua nuotata mattutina.
Dopo che furono costruite le passerelle questa lenta agonia non si rese più necessaria, al che la codardia divenne molto meno scusabile; il pigiama veniva risolutamente gettato al vento e poi via, una corsa lungo la passerella poiché, anche se l'acqua era sempre “più fredda che mai”, ogni partecipante sentiva che sarebbe stato disonorato prima della sua coscienza se non avesse tirato fuori il suo coraggio e fatto il grande passo.
Il Raduno ebbe un buon successo di partecipazione, perciò molte signore alloggiarono a Waterhead o nella Bee-Holm Farm; due di queste erano mogli, una delle quali in viaggio di nozze.
C'è sempre qualche uomo divertente al campo, così, naturalmente, di queste povere creature fu detto che erano venute al campo alla ricerca della felicità “canoabiale”
Le canoe sono state scaricate dai treni a Lakeside e, poiché il campo era all'altra estremità del lago, è stato necessario navigare a vela o a remi per raggiungerlo.
La fattoria di Beeholm ci ha fornito i latticini di sua produzione mentre per gli altri approvvigionamenti e generi alimentari ci servivamo ad Ambleside, il luogo più vicino; a questo scopo l'Associazione aveva noleggiato una grande barca a remi e l'attendente di campo è stato in grado di consegnare provviste, lettere e qualsiasi altra cosa fosse stata necessaria dal villaggio al campeggio e viceversa.
La vista dal campeggio, che comprendeva le Langdale Pikes e le altre colline circostanti, Waterhead, la casa di Mr. Mclver e il suo pontile, ed infine la parte bassa del lago, Lowood, la più amata dai novelli sposi.
Nonostante che nel corso delle due settimane che è durato il Raduno ci siano stati due giorni veramente belli, il Lake District ha confermato il suo carattere “abbondantemente piovoso”.
 Durante tutto il tempo la pioggia è stata frequente, fastidiosa e abbondante e in qualsiasi modo la si definisse semplicemente maledetta.
Fortunatamente la giornata più bella ha incontrato i favori della spedizione in carrozza che venne noleggiata per recarsi a Keswich; le piogge dei giorni precedenti avevano abbattuto le polveri e la giornata straordinariamente limpida dette la possibilità ai partecipanti di apprezzare le più attraenti località del Lake District.
E' stato un bello spettacolo vedere la flotta di canoe veleggiare verso Waterhead per raggiungere la carrozza che aspettava al Waterhead Hotel.
La bandiera del Club è stata issata sulla carrozza e il linguaggio pronunciato, naturalmente, è stato esclusivamente nautico.
Il conducente, ovviamente, non capiva quando gli veniva chiesto di far virare a babordo o a tribordo i suoi cavalli e c'è voluto un po' di tempo a fargli capire che “gettate l'ancora” significava che volevamo fermarci. E 'molto probabile che egli ci considerasse una nuova varietà di matti, per il vagabondare lungo la riva e con quel modo di parlare con termini marinareschi non così comune al lago quanto al mare.
Egli era forse più abituato al rumore discordante che al frastuono che facemmo noi con la tromba della carrozza poiché, avendo fatto pratica con questo strumento a turno tutti quanti alla quale avevamo chiamato in soccorso una trombetta Sixpenny, avessimo stabilito il record nel Lake District.
Dopo una piacevole gita in carrozza attraverso uno scenario incantevole, la Royal Oak a Keswick ci ha servito un ottimo pranzo; dopo di che abbiamo passeggiato nei dintorni; molti di noi hanno speso le loro energie ad acquistare le matite Keswick con impressi i nomi dell'acquirente, o di amici a casa.
Abbiamo suonato e cantato per diverse serate in campeggio, il suono del banjo e bravi canterini venivano proposti a richiesta.
Nel tendone del Comitato organizzatore c'era un pianoforte e sono stati organizzati ben due concerti ad uno dei quali sono stati invitati anche ospiti e turisti presenti nei dintorni; le performance vocali e strumentali sono state così lodevoli che hanno meritato una menzione nella stampa locale.
Dopo il concerto, una delle due spose ha mostrato ai presenti i gagliardetti delle regate che erano state tenute e, anche se in questi raduni le regate non sono una peculiarità, alcune ne erano state organizzate e realizzate. Due serate sono state animate sotto il tendone con il proiettore di diapositive che mostravano le crociere in canoa. Una serata è stata dedicata ad una cena conviviale tra i membri ed i loro amici, tenutasi al Waterhead Hotel; dopodiché le barche, illuminate da lanterne cinesi, hanno navigato a vela e a remi tra Ambleside ed il campeggio.
Il grazioso effetto è stato poi testimoniato da una gran parte della popolazione circostante. Sono state effettuate anche processioni di canoe ed evoluzioni, tutti assieme in mezzo al lago, con canti e cori, fino a che le barche illuminate non sono tornate al campeggio. Nel corso della riunione annuale dell'Associazione Mr. R.M. Richardson è stato nominato Vice Commodoro; e sono stati valutati diversi luoghi per l'incontro del prossimo anno: Dopo la riunione i membri hanno fatto una foto di gruppo per il nuovo Year-Book. Quando è arrivato il momento di congedarsi dal nostro piacevole campeggio è stato concordato che incontri del genere sono il modo migliore di spendere le proprie vacanze e con Black-eyed Susan abbiamo urlato:

 "Ci incontreremo di nuovo di sicuro."




venerdì 20 febbraio 2015

MAE con i tubolari, o senza?


Il Breeze 10 Sail Kit della Walkerbay 10 è corredato anche dei tubolari. Ci ho messo circa un'oretta per montarli, anche se all'incontrario perché le scritte sono venute sotto, ma con l'avvitatore elettrico credo che ci si metta meno di venti minuti. Questa opzione permette di aggiungere una persona alle tre trasportabili senza tubolari in più garantisce una maggiore sicurezza nella navigazione.


Non sono male, l'unico dubbio che mi assale è che per fare cartopping bisogna sgonfiarli perciò vanno lasciati penzoloni sul bordo della barca perché fissati grazie a delle viti. Vedremo, così era senza tubolari in formato "dinghy".


Insomma, un dubbio amletico, li metto o non li metto? Forse all'occorrenza, quando c'è molto vento e quando saremo di nuovo tutti e quattro insieme a navigare, portarseli dietro con un cacciavite e il gonfiatore non costa nulla.



giovedì 19 febbraio 2015

Cartopping, come fare da soli


Stamani ero da solo ma oggi Elena mi ha potuto fotografare mentre scaricavo la barca dall'auto perciò ho potuto immortalare la sequenza dell'operazione, che è velocissima e nient'affatto faticosa. Ovviamente per il carico basta fare all'incontrario e osservate bene che il trucco è tutto nel carrellino che permette una semplice rotazione della barca. Non dimenticate che il carrellino deve essere bloccato con un peso e deve essere tassativamente smontabile per poterlo caricare nell'auto assieme alle attrezzature della barca.
Qualora l'auto fosse più alta basta mettere qualcosa sotto le ruote del carrellino o sfruttare l'alzata di un marciapiede.


Ecco la sequenza completa.



Cartopping, il dado è tratto

Vedi Tutta la FOTOGALLERY completa
"Alea iacta est", non potevo altro che scomodare la celeberrima frase di Giulio Cesare dopo aver varcato il Rubicone ma per me è stato un evento di tale portata. 
Trascorsa una mezz'oretta a regolare e fissare le barre, ma quelle rimarranno sull'auto da primavera in poi, un buon quarto d'ora l'ho perso a prendere il coraggio di fare tutto da solo senza l'aiuto di nessuno. Elena a scuola, Tommaso a smaltire il Carnevale e il sonno perso per la preparazione degli esami, ero indeciso se svegliarlo per farmi dare una mano. No, non dovevo farlo.
Così ho avvicinato il carrellino e la barca all'auto e mi sono deciso. Ho tirato su la barca in un minuto e senza nessuna fatica, facendola prima ruotare sul carrello, avendo prima preso la precauzione di fissarlo a terra con un peso, appoggiando la barca alla macchina e poi su, sulle barre facendola scivolare su di un lenzuolo che poi ho sostituito con della gommapiuma. E' stato facilissimo.


Tutto il resto del tempo, almeno un'ora, l'ho perso a capire come funzionavano le cinghie con i tiranti e come sistemarle. Con i tiranti ne avevo solo tre, una senza e proprio lì la barca si è mossa di qualche millimetro nel corso della prova che ho fatto dopo.


Quindi è assolutamente indispensabile avere almeno quattro cinghie con i tiranti. Come potete vedere ho inserito anche l'occhione sul musetto della macchina, occhione che fino a qualche giorno fa non avevo mai capito a cosa servisse.


Il test è stato di una quindicina di chilometri su strade di campagna asfaltata e rotonde prese a piena velocità che ha avuto dei massimi di 80 km/ h.


E' andato tutto ottimamente, e "il dado è tratto", basta porti, basta ormeggi, basta antivegetative, basta carrelli! 


Evviva il cartopping, ora l'importante è di vedere di non perdere la barchina per strada,



mercoledì 18 febbraio 2015

MAE e il suo armo velico


Ho provato a montare l'armo velico di MAE, è semplicissimo e ci si mette meno di un quarto d'ora. L'albero è in due pezzi che entrano facilmente in auto più c'è il boma della stessa lunghezza. Le vele sono sistemate in una sacca.


La randa si inferisce dall'alto senza dimenticarsi di agganciare il fiocco, che non ha stralletto, prima di infilare l'albero nell'apposito vano. Non ci sono sartie.
Le cime sono sei.


La prima è la scotta del fiocco, la seconda la scotta della randa, la terza con l'anello serve a controllare il boma con la scotta della randa (ritenuta del boma), poi c'è il tesabase, il vang ed infine il cunningham.


Il montaggio è corretto, come si vede in questa immagine tratta dal video: Walker Bay 8 Row Boat Dinghy Sailing Sailboat Sail Georgian Bay Beausoleil

1.ritenuta del boma, 2.scotta della randa, 3. tesabase, 4.vang, 5. cunningham, manca il fiocchetto
I due strozzatori servono per la scotta del fiocco mentre la scotta della randa si tiene in mano a meno di non utilizzare lo strozzatore libero.

Nota: nella foto ho invertito le posizioni di fissaggio di vang e cunningham
Mi è sembrato tutto molto semplice e molto facile.


E' così che voglio la mia vela: piccola e comoda.


martedì 17 febbraio 2015

Eccomi

Tutta la FOTOGALLERY
Come promesso ecco le prime foto di MAE dopo l'assemblaggio dello scafo, tra oggi e domani terminerò anche il kit velico. E' una barchina molto bellina e facilmente gestibile, almeno per me.


Il timone è regolabile in altezza.


Le sedute sono ampie e comode.


Che altro dire, una volta terminato l'assemblaggio manca solo di caricarla sull'auto ed andare a provarla.


La rotazione sul carrellino in modo da appoggiarla alla macchina è fattibile con semplicità, basta che il carrello sia fissato a terra ma soprattutto ci vogliono dei vecchi coltroni per proteggere la barca dalle rigature.




lunedì 16 febbraio 2015

La nostra nuova barchina è arrivata

Dal sito Walker Bay
E' esattamente come quella in figura, MAE, la nostra nuova Walker Bay 10, è arrivata stasera alle sei e mezza via corriere in una busta gialla. Nulla di più semplice, ho potuto seguire passo passo anche la spedizione, più lunga del solito a causa del week end.

Dal sito di Bartolini Express
Con Tommaso abbiamo cominciato subito con l'assemblaggio delle sedute, il resto lo completeremo domani, poi farò delle foto.

Dal sito Walker Bay


Sailing Rap



Nativo del Maine, Peter "DJ Lalla" ama la musica e insegnare ai bambini a navigare. Combinando queste due passioni DiLalla utilizza questo rap intelligente per aiutare i bambini a ricordare le nozioni di vela. Eccolo in un video di Omar Davis.

Testo

When you begin to sail there's a lot to learn
knots, safety and nautical terms;
the front is the bow and the back's the stern
the port is left and the right starboard.

Let's talk about the parts of the boat,
you sit on the hull it makes you float.
The big white sail is called the main,
the little one in front, the jib's the name.

The ropes attached are called the sheets,
hold them tight in your hand or secure it to a cleat.
Depending on the direction of the breeze
adjust each sail accordingly.

Directly downwind, or "by the lee"
ease out the sheets almost completely.
The sails can fly on either side
but watch out here comes an unexpected jibe!

So hit the deck, here comes the boom!
When you tack or jibe it's coming over real soon.
Hit the deck, here comes the boom!
Lower your head and give it some room.

When you're on the water you should be aware
cuz the wind is changing every second you're out there.
Look to the left, here comes a puff,
the water's dark its got ripples and stuff.

Before it hits let me tell you what to do,
get into position and warn your crew.
We got a puff on the left, so be prepared,
just take a deep breath and don't be scared.
Get up on the rail and hike with me,
once the boat flattens out we can trim the sheets.

We made it through, its time to head back,
so duck your head cuz I'm about to tack.
Ready about, hard to lee,
I push the tiller extension away from me.
I hold it like that til the boom's across
switch behind my back I'm a boating boss!

.... ero tentato di tradurre il testo ma credo che non abbia molto senso.

Via. Cruising World


Vaarkrant trailerhellingen: tutti gli scivoli in Olanda

Dal sito De Telegraaf Vaarkrant
Per chi volesse passare le sue vacanze con la barchina appresso in Olanda, il "paese dei tulipani", nel sito De Telegraaf Vaarkrant Trailerhellingen può trovare un nutrito elenco di scivoli corredato di mappa ed informazioni, incluso il dettaglio di non poca importanza se è gratis o a pagamento, secondo il colore verde o rosso con cui è incorniciato lo scivolo indicato.
Bello, tutti riescono a fare meglio di noi, un paese in cui il mare ed il suo godimento da parte di tutti dovrebbe essere una priorità.




domenica 15 febbraio 2015

Amore, c'è un'altra nella mia vita

Foto tratta da De Telegraaf Vaarkrant
Al Boot Holland 2015 l'ultima giornata è stata un successo, non solo per la bella mostra delle barche in acciaio, ma perché i visitatori della sezione della vela si sono trovati a leggere una poesia magistrale che li avrà fatti sicuramente sorridere.
Si tratta del testo del famoso skipper Pieter Meeter che scrisse di getto una sera dopo esser tornato a casa dalla sua barca sulla quale aveva fatto alcune manutenzioni. 
In quell'occasione egli regalò una poesia magistrale a sua moglie, una sorta di confessione, una dichiarazione d'amore di un uomo per la sua barca.
"Siamo rimasti così colpiti da queste parole che non abbiamo potuto fare a meno di stampare il testo in un grande pezzo di stoffa e metterlo in mostra" ha detto Coor van der Zee il proprietario del skûtsje de Sinnekening.

"Mia cara, sai quanto ti amo, ma c'è un'altra nella mia vita. 
Ultimamente l'avevo trascurata, ma quando l'ho rivista questa mattina è di nuovo sbocciato il grande amore. 
Il suo fondo schiena è bello quasi come il tuo. 
Tra lei e me c'è una grande differenza di età, maggiore di quella che c'è tra me e te. 
Ma l'età è un problema solo per me. 
So che ti sto chiedendo molto, ma spero che tu possa perdonare questa mia unica debolezza. 
Eccoti una foto così se un giorno tu dovessi incontrarla saprai chi è.
Posso sinceramente affermare che sono molto felice con te, ma io sento la necessità di trascorrere più tempo con lei. 
Io, ovviamente, spero che tu mi concederai questa libertà."

(maldestramente tradotta ed interpretata da me medesimo da De Telegraaf Vaarkrant).


Dinghies Of The Baltic Sea, At Finlands End



"Dinghy with no name is back. Åland is waiting.
This is the story of two dinghies that made voyage to Finland's end and back.
At Finland's End is the first motion picture of its kind. It may be the last.
(This should be read with similar voice that narrator has in A Fistful of Dollars trailer)."

Il Dinghy senza nome è tornato. Åland sta aspettando. 
Questa è la storia di due dinghy che hanno fatto un viaggio fino ai confini della Finlandia e ritorno. 
Questo "Ai Confini della Finlandia" è il primo film della serie. 
(Tutto ciò dovrebbe essere narrato con una voce simile a quella utilizzata nel trailer del film "Per un Pugno di Dollari")

(Maldestramente tradotto da me medesimo dal Canale di Youtube di l2l3)



sabato 14 febbraio 2015

Attività da imitare: Northern Breezes Sailing Camp

Dal sito Facebook Nothern Breezes Sailing Camp
Northern Breezes Sailing Camp, un'attività che mi sento di consigliare come da imitare anche qui da noi negli specchi d'acqua più piccoli, come i suoi destinatari.
Mi piacerebbe vedere crescere un'iniziativa del genere nel Lago Di Cavriglia che presto vedrà un nuovo splendore grazie ad un grosso finanziamento di ENEL e della Comunità Europea e di cui abbiamo già parlato nel post"Valorizzazione dell'area ex Mineraria di Cavriglia, quanti decenni dovranno passare?".
In aggiunta a ciò che stanno facendo nel Medicine Lake nel Minnsesota, io organizzerei anche corsi per disabili. Sarebbe bellissimo.



venerdì 13 febbraio 2015

Cabotage 2014 baie de Morlaix



Un must!
Tutto bello, ma le immagini con il drone sono veramente eccezionali. Credo che il drone, assieme alla gopro, rappresentino una vera e propria rivoluzione nell'era della video comunicazione digitale.
Ho voluto soffermarmi su questa immagine "ideale", un cabinato nel giardino di casa già pronto e armato per salpare e, citando un saggio di tutti i tempi: "la vela è uno sport meraviglioso .... purché inizi e finisca con la barca nel giardino di casa", vi invito a guardare questo bellissimo video.



giovedì 12 febbraio 2015


mercoledì 11 febbraio 2015

Domani, 12 febbraio 2015, va all'asta la barca di John Jr. e Caroline Kennedy

La barca di John Jr e Caroline Kennedy, dal sito RR Auction
Domani, 12 febbraio 2015, su RR Auction va all'asta questo bel catboat azzurrino e giallo appartenuto a John Jr. e Caroline Kennedy. Base d'asta di partenza 1000 $.

Descrizione 
E' stata la barca a vela utilizzata da John Jr. e Caroline Kennedy nel corso della loro infanzia, costruita nel Massachusetts e utilizzata principalmente nel Mediterraneo, misura 12 piedi di lunghezza e 6 piedi di larghezza. 
L'imbarcazione, costruita nell'inverno del 1969-1970, presenta la targhetta originale del costruttore sulla quale è impressa la scritta, "Old Beetle Cat, No. 1426, Concordia Co. Inc., South Dartmouth, Massachusetts." 
La barca è stata riportata ai suoi colori originali, color azzurro cielo sul ponte e la carena di colore giallo brillante. 
La vernice originale, così insolitamente colorata, si è evidenziata quando la barca è stata riportata a nudo, i colori sono stati confermati in una lettera da Caroline Kennedy. 
Sulla poppa sono visibili le lettere in bronzo che riportano il nome attribuitole dai Kennedy ,"Scallop". 
Nel complesso la barca è in ottime condizioni, successivamente ad un restauro. 
La barca è attualmente in un deposito a Cape Cod, Massachusetts, ed il compratore si dovrà accollare  tutte le spese di spedizione fino a destinazione.
La barca è accompagnata dai documenti originali rilasciati dal costruttore che indicano come proprietario il Sig, Aristotele Onassis ed il suo utilizzo in Grecia da parte dei due ragazzi.

( ....). 

Questa barca a vela ha uno stile molto simile a quelle utilizzate dalla famiglia Kennedy ad Hannis Port ed è stata commissionata da Jacqueline Kennedy Onassis nel 1969, poco dopo la fine del suo matrimonio con Aristotele Onassis avvenuta nel 1968. 
La barca è stata spedita in Grecia per far imparare John Jr. e Caroline Kennedy a navigare a vela, per poi tornare ad Hyannis Port nel 1970. 
Jackie successivamente la vendette ai Gallagher, una rispettabile famiglia di Hyannis Port, poi l'attuale proprietario Eastman l'acquistò da loro nei primi anni 2000. 

(....)

Questa barca  è un pezzo di storia particolarmente toccante che dimostra l'amore di JFK e della famiglia Kennedy per la vela. 

Insomma, fatevi sotto, se io avessi i soldi non ci penserei un attimo a partecipare all'asta.


La barca di John Jr e Caroline Kennedy, dal sito RR Auction

Il modellino Citroen DS 21 Pallas di Rabbi Jacob, il "cartopper"

Dal sito car-collector.net
Da quello che so è che ne sono stati prodotte in serie limitate dalle aziende ELIGOR e NOREV. E' semplicemente fantastica! 
Sul web ho trovato poche foto, tra le altre su citroenmodelcars e su car-collector.
Infine c'è la possibilità di acquistarla in rete su collection-voiture-miniature per 60 €. La voglio!!
Il modellino acquistabile in rete su  collection-voiture-miniature
Così potremo davvero pensare di fare come Rabbi Jacob, fate caso al cartello FINA, vi ricordate ..... fina ti benzina?



martedì 10 febbraio 2015

Cartopping: Le folli avventure di Rabbi Jacob

Rabbi Jacob (Louis de Funès) raciste, moi
Vi propongo un esilarante spezzone dal film "Le folli avventure di Rabbi Jacob" in cui un industrialotto parigino, un po' razzista, viene rappresentato come un vero e proprio "cartopper".
Credo che il film "Io, due figlie, tre valige" con  Louis de Funés sia il più divertente in assoluto nella storia del cinema comico, ma anche queste folli avventure sono davvero divertenti e ..... speriamo di non fare la stessa fine....

Le folli avventure di Rabbi Jacob, dal sito Film.tv


venerdì 6 febbraio 2015


La vergognosa esclusione della vela dalle Paralimpiadi, firma la petizione

Dal sito Yacht.de
Sia Velablog di Sergio Mistro che la prestigiosa rivista online tedesca Yacht.de ne hanno parlato diffusamente tanto che sono stati individuati i responsabili della scellerata quanto discutibile decisione di escludere la vela dalle paralimpiadi di Tokio del 2020. 
C'è stata una mobilitazione ed è possibile firmare una PETIZIONE, per quanto la decisione sembri irrevocabile.
Prescindendo dall'oggetto specifico del contendere credo che chi ha operato una scelta del genere, il Comitato Paraolimpico Internazionale (IPC) che scarica le colpe sulle Federazioni (IFDS e ISAF) che non si sono attivate a dare risposte alle ripetute richieste dell'IPC, non si renda neppure lontanamente conto della catastrofe su cui hanno gettato uno degli sport per eccellenza nella gestione della disabilità.
Che l'ISAF sia un inutile carrozzone i cui partecipanti ormai pensano solo ...... (omissis) lo si sapeva da tempo ma dall'IFDS ci si poteva aspettare qualcosa di più.

VERGOGNA!



giovedì 5 febbraio 2015


mercoledì 4 febbraio 2015

Сахалин Курилы Камчатка



Sakhalin, Curili e Kamchatka, siamo nella zona di navigazione indicata nella mappa, nell'Oceano Pacifico Settentrionale nell'Estremo Oriente Russo, meravigliosa e selvaggia terra di confine caratterizzata da forti terremoti, estrazioni petrolifere e contese internazionali tra Russia e Giappone.

La Penisola della Kamčatka, è una penisola lunga 1.250 km, ha una superficie di 472.300 km². A est si affaccia sull'Oceano Pacifico mentre a ovest si trova il mare di Ochotsk. Al largo della penisola si trova la fossa delle Curili con una profondità di 10.500 m.

La vallata centrale e il fiume Kamčatka sono fiancheggiati da ampi massicci vulcanici, composti da oltre 160 vulcani, 29 dei quali sono ancora attivi; l'ossatura della penisola è rappresentata dalla Catena Centrale, culminante nella Ključevskaja Sopka (4.750 m). La zona vulcanica e il relativo parco naturale sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1996. (fonte Wikipedia).

Il video che vi propongo oggi è imperdibile, vi potrete osservare delle immagini straordinarie che rimandano ai luoghi e alle avventure dei primi esploratori del nostro mondo. Mi è venuto da riflettere sulla enorme potenzialità del catamarano gonfiabile con cabina tenda, unico mezzo di navigazione che possa permettere di visitare ogni luogo sulla Terra senza dover fare traversate altrimenti impossibili per una barca di queste dimensioni, bensì ci vorrebbero delle vere e proprie navi lunghe decine di metri e navigazioni di mesi. 
Hai voglia a fare gli "yachtsmen" appena fuori Cala Galera, pranzo e ritorno in porto prima di notte con l'ultimo modello di camper/ bidone galleggiante. 
Quest'ultima nautica, delle barche sempre ormeggiate nei porti, delle riviste patinate che non dicono più nulla, del vuoto assoluto di contenuti e di avventura nelle inutili regate transoceaniche costellate di personaggi che sembrano la caricatura di se stessi, questa nautica dei tempi moderni, per me rappresenta l'apoteosi del nulla di fronte a ciò che ho potuto osservare in questo video di oggi.


martedì 3 febbraio 2015

Le stupende avventure di un catamarano di nome Lakka

Dal sito LAKKA-SAILS
Lakka è un bel catamarano gonfiabile della casa produttrice russa TRITON di cui abbiamo parlato più volte. Come si vede dalle foto Lakka è dotato di una cabina tenda capace di contenere le sei persone (più un cane) che ci navigano ed i suoi bacini di navigazione principali sono il Mar Bianco ed in futuro il Baltico.

Dal sito LAKKA-SAILS
Il sito di Lakka è molto ben fatto, vi si può ammirare una bellissima galleria fotografica, in aggiunta i racconti sono ben comprensibili anche utilizzando il traduttore automatico, contrariamente a quanto accade spesso, questo significa che chi ha redatto il blog ha curato molto il linguaggio, senza tanti artifici.

Clever, dal sito LAKKA-SAILS
"... LAKKA? Noi viaggiamo molto, abbiamo visitato molti luoghi, ma soprattutto amiamo il Nord e la sua natura. La nostra barca a vela l'abbiamo chiamta "Lakka" che in finlandese significa "cloudberry", ovvero la bacca nord, un delizioso ed elegante frutto di colore giallo, arancione,  come il nostro catamarano."


lunedì 2 febbraio 2015

WaterWacker Outboard Motor Kit, kit di conversione da decespugliatore a fuoribordo

Kit da decespugliatore a fuoribordo
Ne avevamo già parlato di come costruire un fuoribordo con un decespugliatore, ma per poter realizzare un qualcosa di veramente funzionante si dava per scontata una certa pratica in meccanica. 
Con questo kit di conversione WaterWaker Outboard Motor Kit sembra tutto molto più semplice ma soprattutto non è più necessario possedere un'officina.
Il kit consiste in tutto ciò che è serve per la trasformazione, dall'albero diritto, all'elica fino alla leva del gas e delle marce. 
Nel kit non è previsto il decespugliatore del tipo Weed Eater che va acquistato a parte da un fornitore qualsiasi.
Per quanto riguarda il costo il prezzo del kit si aggira intorno ai 100 $.



Nautica alla frutta, cosa fare per non passare al caffé

SVN, centinaia di barche abbandonate sulle coste italiane
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, marina che chiudono i battenti, saloni nautici in affanno, presidenti di prestigiose associazioni nautiche e di categoria che si dimettono, barche abbandonate nei marina, uno spaventoso calo di fatturato, non mi dilungo, fior di analisti possono fare molto meglio di me.
Nel mio piccolo darei solo due piccoli consigli, due di numero in quattro parole:
  • diversificare: che vuol dire pensare alla nautica per tutti, porti verdi, porti spiaggia, marina a secco, posti barca anche per le barche medio piccole, produzioni tecnologicamente avanzate e meno ingombranti;
  • qualità: che vuol dire cortesia, accoglienza, disponibilità, apertura, onestà, eccellenza nel servizio, rispetto dell'ambiente, tutela e promozione del territorio, elasticità mentale, rispetto per le diversità sociali. Capisco che tutte queste sono caratteristiche poco presenti nello spirito dell'italiota verace, specialmente nello squalo che frequenta i marina italiani, ma poi non ci veniamo a lamentare.
Osservo che gli operatori del settore insistono nel chiedere incentivi, mah, più incentivi di quanti ne abbia goduti la nautica italiana non esistono in nessun'altra parte del mondo, sul filo dell'assurdo e della costituzionalità. Sarebbe ora di rimboccarsi le maniche e passare dai sogni alla realtà: la crisi non si supera da se, va risolta cambiando direzione e mentalità.


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