mercoledì 28 ottobre 2015

"Demoiselle", la Bernarda 10' autocostruita di Gianmarco


Per la gioia di tutti i miei lettori autocostruttori, e ce ne sono molti, con piacere pubblico l'esperienza di Gianmarco, uno scout come noi e studente di ingegneria meccanica come Tommaso, che si è autocostruito la sua barchetta a vela, una Bernarda 10' su progetto gratuito di Berny Layolo.
Riporto semplicemente ciò che mi ha scritto Gianmarco, ritengo sia sufficiente per comprendere quanto sia affascinate l'avventura dell'autocostruzione, fascino che già Enrico con il suo Goat Island Skiff ci aveva trasmesso con altrettanto entusiasmo e semplicità.


Ciao Francesco, 
ho pensato di mandarti, oltre alle caratteristiche della barca, qualche mia riflessione e alcuni appunti del lavoro svolto in questi mesi sulla barca.  

Riflessioni 
Essendo uno studente di ingegneria meccanica squattrinato e desideroso di pratica più che di teoria, sono incuriosito dalla costruzione e da tutti i processi annessi alla realizzazione di un manufatto. 
Nell' a.s. 2014/2015 mi sono dedicato per pura curiosità allo studio e alla ricerca sulla navigazione e la costruzione di una piccola deriva a vela, unendo così l'utile al dilettevole. 
Al termine di questo anno ho deciso di costruire la mia barca, scegliendo tra i vari modelli trovati sul web, quello che mi piaceva di più: la Bernarda 10 piedi di Berny Laiolo che ringrazio moltissimo poiché offre il suo progetto gratuitamente (http://utenti.quipo.it/laiolo/bernarda10/index.html). 
La mia scelta è stata dettata dal fatto che la Bernarda si adeguava perfettamente alle mie esigenze:
  • piccole dimensioni, così da poterla caricare su una macchina;
  • facile da costruire; 
  • economica 
  • e abbastanza confortevole per andarci in due. 
A spingermi non è stato solo l'entusiasmo e la voglia di arricchire il mio bagaglio di esperienze, ma soprattutto la curiosità di conoscere un mondo a me totalmente oscuro. Sono infatti uno scout da 18 anni e quindi molto più avvezzo ai paesaggi montani e boschivi (pratico di frequente trekking a piedi o a cavallo, arrampicata, tiro con l'arco, sci), piuttosto che alle avventure in mare. 
Durante la fase di studio, è maturato in me il sogno di navigare nelle acque della mia terra (il Gargano) e di godere dei suoi paesaggi, ma soprattutto è nata in me l'idea di affrontare il campeggio nautico, che permette di spostarsi in modo avventuroso e gratuito in mare. 
E' stato un anno di sogni ad occhi aperti, in cui ho immaginato ciò che ancora non apparteneva alla realtà, tentando di prevedere gli imprevisti, che si sono presentati numerosi. 
La soddisfazione provata a conclusione del lavoro mi ha ripagato delle piccole fatiche affrontate durante la costruzione della mia barchetta. 
Ottenuti i soldi necessari, ad aprile ho iniziato a costruire "Demoiselle"; la costruzione è durata 4 mesi, lavorando quasi esclusivamente nei week end. 



Le difficoltà maggiori che ho incontrato sono stati il breve tempo a disposizione da dedicarvi e trovare il materiale adatto (cosa che avevo sottovalutato). 





Caratteristiche 
  • Lunghezza: 2,80 metri 
  • Larghezza: 1.30 metri 
  •  Pescaggio: 1 metro 
  • Superficie velica: 7,9 mq di cui 6,2 mq Randa e 1,7 mq di Fiocco Genova 
  • Peso dello scafo: circa 50 kg albero, vele e attrezzatura compresi. 
  • Armo: alla portoghese 

La barca si presenta piuttosto stabile nell'affrontare le onde anche con mare formato, e molto veloce nei cambi di direzione, come qualsiasi deriva di queste dimensioni. 
La natura della Bernarda non è sportiva ma tesa più alla comodità del timoniere nonostante la superficie velica sia generosa consentendole buone prestazioni. 
Il fiocco, armato sul bompresso la rende leggermente poggiera. 
Modifiche ed upgrade che farei alla mia barca: albero più alto di circa 20 cm e spostato a poppavia di 4 o 5 cm., aggiunta di Vang e Cunningham 
Se hai delle domande da pormi non esitare a farmele, io non sono molto esperto quindi non ho ancora sviluppato un attenzione ai dettagli degna di un velista esperto, dunque le caratteristiche che ho scritto derivano dalle mie sensazioni personali. 
A presto! 
Gianmarco da Foggia classe '90.


Superfluo aggiungere che ho fatto i miei complimenti a Gianmarco, le foto e la descrizione che ci ha inviato sono di per sé espressive dell'opera, espressione che si legge tutta nel suo volto felice al momento del varo. 
Ma la vela è così, che sia un ormeggio, che sia l'autocostruzione anche di un piccolo guscio di noce, ce li fa condividere allo stesso modo con gli intrepidi esploratori del passato o, come in questo caso, i primi costruttori delle navi dell'antichità, dagli egizi e i fenici fino ai giorni nostri.
Complimenti Gianmarco e grazie, tienici informati sui tuoi progetti, buon vento e ..... buona strada!

La Bernarda 10' di Berny Laiolo

martedì 27 ottobre 2015

Sport Nautici in Mare, ciascuna pratica ha le sue regole


Come promesso ho tentato di fare una traduzione della "Guida agli Sport Nautici in Mare", del Ministero dell'Ecologia, dello Sviluppo Sostenibile e dell'Energia francese, ma prima di trasformarlo in un'altra piccola pubblicazione in formato PDF ne anticipo i paragrafi che più ci interessano, soprattutto dal punto di vista della sicurezza.

La corretta condivisione del litorale costiero, osservando le regole, è di fondamentale importanza per trascorrere una vacanza all'insegna dello sport ma anche della serenità.


La vela si pratica con quattro manovre, un po' d'esperienza e molta, molta responsabilità.


La crociera costiera offre l'opportunità di vivere esperienze uniche ed irripetibili ma occorre essere molto accorti.


L'immersione subacquea, in apnea o con le bombole, è una pratica meravigliosa, forse ancora troppo poco conosciuta e sviluppata.


Nessun buon navigante può non essere anche un ottimo nuotatore.


Tutti i mezzi che si utilizzano per praticare sport in mare, per quanto piccoli, necessitano di accorgimenti per un uso corretto e sicuro.


lunedì 26 ottobre 2015

Un bompresso per MAE


Avrei aggiunto un bompresso a MAE, consistente in un tubo di alluminio lungo 130 cm, con due fori passanti alle due estremità per il fissaggio. 
I motivi di questa aggiunta sono due, il primo ed il più ovvio è quello di prevedere l'utilizzo di un piccolo gennaker per le andature portanti, l'uso del gennaker in una barca a vela è straordinario e questa possibilità va sempre tenuta in considerazione.
L'altro è quello di provare ad utilizzarlo anche per il fiocchetto in modo da renderlo autovirante e quindi facilitare la navigazione senza dover sempre spostarsi a prua a far passare la scotta successivamente ad un cambiamento di bordo. Gli esperti mi hanno già detto che la barca avrà una tendenza maggiormente poggiera ma in ogni caso di provare, perché no.


Fissare il bompresso è stato molto semplice perché la barca è già predisposta con un foro e l'occhione a prua. Fantastica!



venerdì 23 ottobre 2015

Walker Bay, la barca americana per eccellenza è la più documentata in Russia

Dalla FOTOGALLERY dei "Cavalieri del Drago"
Dei Flagmanenok, i Cavalieri del Drago ne avevamo già parlato alla fine di anno scorso quindi sono andato a vedere se c'erano stati aggiornamenti in merito alla stagione 2015, Ebbene la loro FOTOGALLERY 2015 è nutritissima di Walker Bay 10 in navigazione con ogni tipo di vento ed onda, con molte bellissime foto.


SPOT PAPER8 - Maker Faire Rome 2015



Del Paper8, la barca pieghevole a propulsione ibrida, ne avevamo già accennato  su: Pieghevole o smontabile?. Mi sembra davvero molto pratica, facilmente cartoppabile, e carina!


Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali, come da BROCHURE.
Lunghezza: 3.05 m
Larghezza: 1.39 m
Peso: da 34 a 50 kg (dal solo scafo fino a completamente armata)
Sup velica: 4.41 + 1.73 + 3.85 mq (randa, fiocco, gennaker)
Dimensioni chiusa: 3.19 x 0.55 x 0.18 m
Portata: 400 kg (4 persone)




giovedì 22 ottobre 2015

YARKAT FOXtrot, un nuovo catamarano gonfiabile dall'est

Dal sito YARKAT
Siamo inesorabilmente lontani dai luoghi di produzione ma con i mezzi moderni di spedizione transfrontaliera non dovrebbe essere proprio un problema pensare di acquistare questo bel catamarano YARKAT FOXtrot nel bel mezzo della Russia Centrale.

Dal sito YARKAT
Come si vede dalla figura, queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 4.5 m
Larghezza: 2 m
Altezza albero: 6 m
Sup. velica: 11.5 mq (randa + fiocco)
Diametro cilindri: 450 mm
Capacità di carico: 450 kg, fino a 4 persone
Tempo di montaggio: 30 minuti

Dalla FOTOGALLERY sul lago di Onega
Ci sono anche una FOTOGALLERY ed alcuni VIDEO, insomma un nuovo catamarano gonfiabile sicuramente da valutare.





mercoledì 21 ottobre 2015

Viroga, un trikayak predisposto a vela



Viroga è un kayak a vela innovativo con ottime prestazioni veliche. Di concezione modulare, appartiene alla categoria dei multi-sport, possiede due stabilizzatori laterali ed un armo velico  molto interessante, completamente pieghevole con rapidità in modo da passare dalla modalità a vela a quella a remi anche frequentemente.

Dal dito Viroga
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 570 cm
Larghezza: 280 cm
Peso: 23 kg
Sup. velica: 2.7 mq
Ovviamente, per il suo peso e le sue caratteristiche, Viroga è cartoppabile.

Dal sito Viroga


martedì 20 ottobre 2015

Tubolari gonfiabili per barche

Dal sito katamaran.in.ua
Grazie alla richiesta di un lettore mi sono andato ad informare su chi potrebbe realizzare un tubolare gonfiabile per una barca a vela, e non, al fine di aumentarne la stabilità. Ho trovato questa azienda ucraina, la katamaran che realizza qualsiasi tipo di tubolare gonfiabile, anche per catamarani autocostruiti. I prezzi, inoltre, mi sembrano assolutamente concorrenziali.

Dal sito katamaran.in.ua


domenica 18 ottobre 2015

giovedì 15 ottobre 2015

Nuova deriva a vela Zen, il sailstyle

Dal sito FACEBOOK dello ZEN
Con piacere vi giro quanto comunicatomi da Paolo:

"Cari Terraferma Sailors, 
è in acqua Zen, una nuova deriva a vela di 4mt, pensata per navigare in maniera semplice e veloce. E' un prodotto made in Italy, dalla progettazione alla costruzione. Inviamo in allegato una scheda tecnica ed immagini ad alta risoluzione delle prime uscite effettuate. Ulteriori immagini e video sono presenti sulla nostra PAGINA FACEBOOK.
Qualora interessati restiamo a disposizione per fornire ulteriori info o immagini aggiuntive. 
Grazie anticipatamente per l' attenzione, cari saluti 
Paolo Zen sailstyle +393299714193"

Zen è cartoppabile, dal sito FACEBOOK dello Zen
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 4 m
Larghezza: 1.55 m
Immersione: 0.90 m
Peso: 74 kg
Sup. velica: 7 + 7 mq
Costruzione: compensato marino + epoxy
Cantiere navale: Checchi
Ulteriori informazioni e foto le trovate sul DEPLIANT e QUI lo potete vedere il navigazione.

Dal DEPLIANT dello Zen
Che altro dire, mi sembra un piccolo veliero molto bello ed interessante.

Dal sito FACEBOOK di ZEN


mercoledì 14 ottobre 2015


martedì 13 ottobre 2015

Fantozzi "cartopper" e il ministro du petrol



Tra una traduzione ed un'altra dei miei libri preferiti eccovi una spassosissima gag di Fantozzi "cartopper", con tanto di barca e "auto-bianchina".
Subito dopo questa al minuto 21 circa, famosissima, anche la scena dell'urlo al campeggio del lago, mi sembra di essere me: film completo.


Allora aveva ragione Elena quando diceva che sembriamo io "Fantozzi" e lei la "signorina Silvani"?

Noi di ritorno dal mare

lunedì 12 ottobre 2015

The Brough and Radix Centreboards, le derive pieghevoli

Sailing Canoe with Radix patent folding centre-plate
"L'illustrazione mostra il prospetto di una moderna canoa a vela dotata di una deriva pieghevole Radix brevettata."

Questo libro è un vero e proprio pozzo di informazioni sulla storia della nautica e del diporto nautico, una storia costruita su abitudini, stili e linee oramai perdute nel tempo ma che hanno, a mio parere, un incommensurabile valore, non solo simbolico, che dovremmo riscoprire. 
Osservate le linee d'acqua della canoa a vela riportate nell'immagine e poi non venitemi a dire se oggi si vede in giro qualcosa di più bello e affascinante, ma non è solo la bellezza che conta perché queste linee sono state costruite per secoli sull'acqua e sulla necessità dell'uomo di navigare in sicurezza e comodità.
L'idea di stamani era quella di parlare ancora di canoe a vela, argomento che tratterò comunque nei prossimi giorni, ma nel capitolo che avevo intenzione di tradurre mi ha colpito l'immagine della deriva "pieghevole", una tecnologia a me sconosciuta fino ad oggi poiché, come la maggioranza di voi credo, conoscevo solo la deriva "mobile".
Ho potuto constatare, in questo interessante articolo trovato su authenicboats, che ce n'erano due tipi: 
  1. La Brough: era realizzata con 5 lamine in bronzo che si aprivano e si chiudevano a ventaglio grazie ad una leva. Da richiusa era lunga circa 70 cm e larga 20 cm e si sa che costava 7 Sterline.
  2. La Radix: di questa ne erano stati realizzati tre tipi, realizzati con diverse lamine in ottone che si aprivano e chiudevano a ventaglio che si contenevano l'una nell'altra, secondo le dimensioni che variavano da una lunghezza che andava da circa 40 a 60 cm ed una larghezza, sempre da chiusa, da 20 a 40 cm. In questo caso è stato specificato anche il peso che andava da 4 a 8 kg circa e la superficie totale, aperta, che arrivava ad un massimo di 0.4 metri quadri. Contrariamente alla Brough non si apriva grazie ad una leva rotante ma a scorrimento e costava un po' di più, da 15 a 25 Sterline, di allora ovviamente.
Se vi interessa capire come funzionasse questa straordinaria tecnologia lo potrete comprendere osservando le bellissime foto contenute su sailingcaones. dragonflycanoes.


venerdì 9 ottobre 2015


giovedì 8 ottobre 2015

Il "Discorso sulla Vela" è ONLINE

Visualizzabile e scaricabile da GoogleDocs
"Discorso sulla Vela", c'è qualche foto e vi sono espressi pochi concetti fondamentali, certamente un libretto non in linea con l'editoria nautica, è solo una piccola raccolta libera e gratuita di considerazioni già presenti nel blog. 
E' visibile anche nella barra laterale destra assieme alle altre pubblicazioni.


Swindon Evolution, cuore rossonero

Mini Cooper Swindon, dal sito Topspeed
Non mi interessa più il calcio dai tempi di Rivera, calciatore che ho seguito appassionatamente finché il suo sport non è diventato un lucroso mestiere, oggi quando attaccano in TV mi viene il voltastomaco come con il gioco delle scatole. Però ero un milanista e devo dire che questa Mini Cooper Swindon ci sta proprio bene abbinata con l'Happy Cat Evolution, tutte e due in rossonero. E' così che andrei attrezzato a fare campeggio nautico e ai loro raduni se avessi qualche soldarello in più.

Happy Cat Evolution, dal sito Grabner


martedì 6 ottobre 2015

Albaia Car-top Boat Park


Alla spiaggia dell'Albaia, nei pressi di Monte del Lago sul Trasimeno, ci andammo per la prima volta nel 2007 con il Beneteau First 24, in una giornata estiva fredda e ventosa, con molte onde. Con quella barca non avemmo problemi a navigare in tutta sicurezza nonostante le condizioni meteo piuttosto avverse ma poiché avevamo la chiglia fissa non potemmo scendere a terra. La navigazione fu straordinaria, tanto vento e onde molto lunghe ci fecero provare sensazioni che di rado abbiamo provato al lago dove le onde sono spesso corte e fastidiose.

Il Beneteau First 24 ormeggiato a Castiglione del Lago
L'inverno successivo vendemmo questa barca perché, avendo deciso di tenerla al lago e non più al mare dove l'avevamo tenuta per due anni, la deriva fissa non ci permetteva la sufficiente autonomia in un lago dalle acque molto basse. A parte questo però la Beneteau First 24 è stata la barca più bella e migliore che abbiamo mai avuto e con la quale abbiamo fatto delle meravigliose veleggiate lungo la Costa Etrusca.
Intendo tornare all'Albaia con il mio barchino facendo cartopping poiché è un luogo ricco di fascino e bellezza, in aggiunta il paese di Monte del Lago è meraviglioso.

Car-topping
Di Monte del Lago e della storia del suo personaggio più famoso ed affascinante, la scrittrice di origini armene Vittoria Aganoor Pompilj, ne ho parlato nel post "Luminoso e giocondo come di maggio".



domenica 4 ottobre 2015



venerdì 2 ottobre 2015

The "Bray Dròleen", l'anima irlandese del Dinghy Classico

The Bray Dròleen
Non vi posso nascondere di averlo fatto apposta: andare a ricercare le linee d'acqua del Dinghy Classico nel mio libro di vela preferito e posso assicurarvi di averle trovate, benché questo sia stato pubblicato ben dodici anni prima della sua uscita grazie alla penna e all'inventiva del suo creatore, l'avvocato inglese George Cockshott.


Se il mio blog avesse anche una briciola di importanza nel mondo della nautica sono certo che avrei scatenato una serie di furiose polemiche; puristi, tecnici e appassionati si sarebbero dilettati ad elencare le differenze tra il Dròleen e il Dinghy Classico, differenze che certamente ci sono, ma a mio parere assolutamente poco rilevanti.: stessa lunghezza, stessa larghezza, stesso armo, stessa superficie velica, stesso tipo di deriva, stesso equipaggio in regata, linee d'acqua molto simili a parte qualche dettaglio.

Uno dei stette Dròleen in regata nelle acque di Bray
Come di consueto ho fatto una maldestra traduzione ed interpretazione del capitolo del libro di Henry Coleman Folkard che tratta dei "The Dròleen - One Design Class":

I Dròleens appartengono ad una One-Design Class Dinghy del Bray Sailing Club, adottato come tale nel 1897, la flotta è composta da sette imbarcazioni. 
Il loro nome di classe "Dròleens" deriva dal gaelico Drolin - un Wren (per gli iralndesi il Re di tutti gli uccelli, ndr). 
Le barche sono state progettate dal Sig W. Ogilvy, di Dublino e Bray, che è anche un membro del Bray Sailing Club, il quale me ne ha gentilmente inviato il disegno e la foto dalla quale sono state tratte le illustrazioni. 
Le dimensioni sono: - Lunghezza fuori tutto, 12 piedi; baglio, 6 piedi; sono dotati di una deriva in metallo (o chiglia girevole) in acciaio di 3/16 di pollice. 
L'armo velico dei "Dròleens" consiste in una vela singola al terzo in cotone marino di 100 sq. ft, tagliata in modo da stare quasi perpendicolare alla testa dell'albero quando è regolata correttamente. 
Portano anche uno spinnaker di 46 sq. Ft. per le andature di poppa. 
La chiglia girevole, è montata in modo da funzionare in una cassa di 2 piedi e 3 pollici, il cui perno attraversa la chiglia dall'esterno del fasciame. 
La chiglia può essere bloccata sia in posizione verticale che orizzontale in modo che possa essere prontamente sollevata quando il fondale è basso o scoglioso, o in caso di necessità. 
I "dròleens" non sono dotati di attrezzature in commercio di alcun tipo. 
La vela viene issata da due drizze. 
Queste barche vengono spesso utilizzate in condizioni di mare molto mosso quindi sono molto resistenti ma allo stesso tempo sufficientemente maneggevoli da essere sollevate da terra da due sole persone. In regata, l'equipaggio è limitato a due persone; ma possono esserne trasportate in tutta sicurezza ben cinque. 
Esse appartengono ad una classe di piccole imbarcazioni a vela molto maneggevoli adatte per una gestione in solitario di costruzione e forma molto robusta, così sicure che le vele non hanno bisogno di essere terzarolate nelle normali condizioni meteomarine adatte ad una barca “open”. 
La loro miglior andatura è la bolina nel mare agitato e ventoso, quello in cui non di rado le incontriamo al largo delle coste di Bray.

In Irlanda, di recente, è nata un'Associazione, la "Bray Dròleens Make a Comeback" che sta cercando di riportare all'antico splendore questa barca, ricostruendone una e restituendogli il merito; nessuno però si è azzardato ad andare oltre riflettendo, come ho fatto io oggi, sulla straordinaria somiglianza tra i due piccoli velieri.

Dròleen in regata, dal sito Bray Dròleens make a Comeback
Metto anche una foto dalla FOTOGALLERY che feci ai dinghy classici a Castiglione del Lago, vedo una differenza solo nella linea a prua.


Tutto ciò senza nulla togliere al creatore del Dinghy Classico che ci ha messo del suo. E per fare onore ai Dròleen e all'Irlanda gustatevi questo bel video.



giovedì 1 ottobre 2015

Lo "Strangford Latine" di Dudley Fitzgerald de Ros, XXIV Barone de Ros

The Strangford Latine Rig, l'armo velico del Barone de Ros
Baron de Ros è il titolo baronale più antico nel Paria d'Inghilterra e non mi stupisce che nel corso delle mie letture l'abbia ritrovato in uno dei testi di vela a me più cari, "The sailing boat, a treatise on sailing boats and small yachts, their varieties of type, sails, rig, etc. With practical directions for sailing and management; also, the one-design and restricted classes, fishing and shooting boats, sailing chariots and ice yachts, foreign and colonial boats, canoes, etc., etc", scritto da Henry Coleman Folkard e pubblicato a Londra nel 1901 da Edward Stanford.


L'autore non specifica esattamente quale Baron de Ros gli avesse indicato la descrizione e lo schema del suo armo velico, il cosiddetto "Strangford Latine", ma l'ultimo dei Baroni di Ros di Helmsley, nel 1901, era Dudley Fitzgerald, generale inglese, scudiero del Principe Consorte.

24th Baron de Ros, immagine tratta da Wikipedia
Ma veniamo alla descrizione che Folkard fa di questo armo velico nel suo libro del quale, come di consueto, ho fatto una maldestra traduzione ed interpretazione:

"Si tratta di una moderna forma di armo latino, su un piano adottato dall'ultimo dei Lord de Ros il quale, su richiesta, me ne ha gentilmente inviato una descrizione completa anche di un disegno, da cui è stata tratta la figura sopra. 
La ben nota abilità ed esperienza di Sua Signoria nella pratica della vela sono di per sé sufficienti ad assicurarne l'efficacia; sembra davvero essere un armo velico pratico e boliniero, adatto ad una piccola barca. 
Come si vede dalla figura il boma è fissato all'albero nel punto b , il pennone è collegato all'albero da una drizza d, fissata nel punto a, che può essere messa in tensione grazie ad anelli metallici e giunzioni permettendo così a questo di essere abbassato, anche parzialmente per ridurre la superficie velica, o totalmente per ammainare la vela, da un solo passeggero a bordo senza dover abbandonare il timone. 
Il boma e il pennone sono fissati in modo che si aprano e chiudano a compasso; i terzaroli si mettono ruotando il pennone dall'alto verso il basso, però l'angolo inferiore rimane alla stessa distanza dalla poppa così che la vela non perda di potenza quando questa viene ridotta.

Nota: ho chiamato questo armo "Strangford Latine", come il suo inventore, l'ultimo Lord de Ros, che lo ha provato ed utilizzato a Strangford.

I miei lettori avranno già capito che questo armo velico lo abbiamo visto diverse volte, nel Sailfish di Jackie e nella versione successiva del Sunfish, prodotto ancora da LaserPerformance, ma anche in tutte le proposte di SailboatsToGo che ne prevedono una massiccia applicazione nei gonfiabili a vela, nei kayak e nelle canoe.


E' molto semplice e carino questo armo velico per la sua semplicità e praticità tanto che abbinato con un piccolo gommoncino gonfiabile la barca a vela possa essere tranquillamente trasportata in due borsette.

La barca a vela in due borsette, da SailboatsToGo
Chi l'avrebbe mai detto che l'ultimo dei Baron de Ros di allora avrebbe fatto una variazione dell'armo latino così importante ed ancora così ben utilizzato dopo ben centoquindici anni.
L'armo del Sunfish di Laserperformance


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