martedì 11 maggio 2010

Un disastro ambientale senza precedenti


Quando accadde a Chernobyl pensammo che forse le cause erano da ricollegarsi anche ad altri fattori, come quelli economici derivanti dal crollo dell'impero sovietico. La fiducia immensa che tutti noi avevamo nella tecnologia, nella ingegneria, nella scienza e nelle capacità dell'uomo di dominare tutti gli eventi non poteva affievolirsi per colpa di qualche tecnico "incapace, sprovveduto e squattrinato".
Ebbene oggi i fatti dimostrano che non è così, il disastro si è ripetuto e si è ripetuto nelle condizioni più ottimali possibili, imperi del petrolio che hanno finanziato imprese colossali per continuare a speculare sul bisogno di ognuno di andare avanti, nessuna mancanza di soldi, nessuna mancanza di accorgimenti, nessun errore umano, nessun progetto sbagliato, nessun risparmio, ma solamente e semplicemente la natura che ha fatto il suo corso con una enorme bolla di metano che, come un scureggia, è venuta fuori dal ventre della terra. Potranno tutti gli ingegneri della terra evitare che gli uomini scureggino? Penso proprio di no e non c'è proprio niente da fare e lo stesso vale per la nostra amata terra. Il guaio è che potrebbe accadere ancora e ovunque, in ogni parte della terra anche davanti alle nostre coste, e qui ci assale un dubbio tremendo: ma tutti questi buchi nella terra, tutti questi esperimenti, tutte queste centrali nucleari, tutti questi inceneritori, tutta questa scienza sbandierata a destra e manca è veramente sicura? E la cosa ancora più grave, non è che dietro ci sono solo interessi economici enormi?
Ora la BP chiede aiuto, ma quale aiuto potremmo offrire noi? Io penso che l'unico modo per aiutare questo mondo trivellato e inquinato sia quello di dire BASTA! Ma c'è solo un modo per poterlo fare perché i governi fanno gli interessi dei potenti, potenti che permettono lo scandalo che ogni sei secondi possa morire un bambino di fame: iniziare da noi stessi rinunciando. Bisogna rinunciare a produrre rifiuti, bisogna rinunciare a mettere il culo sempre in auto, bisogna rinunciare a "consumare", bisogna rinunciare ad usare la benzina dei nostri motori e l'energia prodotta dal petrolio e dal gas. C'è poco altro da dire, cominciamo da noi stessi se vogliamo salvare la terra e il nostro amato mare: il mondo deve cambiare.

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