martedì 18 giugno 2013

Tra il dire e il fare ....

Gli yacht sono la passione dei ricchi, dal sito freeforumzone.leonardo.it
Il collega blogger Sergio Mistro, nel post "Decreto del fare – Nautica – Abolita la Tassa di Possesso sotto i 14 metri" ci ha informato sulle ennesime variazioni che sono state fatte in merito alla tassa di possesso sugli yacht facendo alcune considerazioni che amplifico ed interpreto in modo del tutto personale.
Bisognerebbe pagare tutti! Mio figlio ha un vespino cinquanta e paga 22 € di bollo, sinceramente non avrei nessun problema a pagare qualcosa anche per la mia barca, sia per il motore che per lo scafo. Non ritengo giusto che chi ha un motoscafo o un piccolo yacht non paghi nulla con la scusa del rilancio della nautica quando se vai in un porto ti chiedono come minimo 3-4000 € all'anno per tenerlo in acqua. A questo punto sarebbe un sacrificio così grande pagare qualche centinaio di euro di tasse, magari facendo qualcosa per calmierare l'esoso mercato dei posti barca?
Lo stesso discorso dovrebbe valere per i camper per i quali ritengo ingiustificate le riduzioni sulla tassa di circolazione, tanto più che questi occupano costantemente suolo pubblico, a volte indiscriminatamente e senza alcun controllo. Consapevole di accattivarmi l'antipatia di molti ritengo assolutamente inadeguata la classificazione del camper pari a quella di un automobile ma non vado oltre su questo argomento di cui conosco poco e non voglio conoscere altro, personalmente so solo che ce ne sono continuativamente parcheggiati sette sotto casa mia dotati di bombole a gas da 15 kg (che per 7 fanno 105 kg di GPL sotto casa!) e quant'altro serva per viverci dentro.
Che i soldi ricavati dalle tasse sulla nautica debbano essere investiti sul suo sviluppo questa è un'idea che ripetitivamente vedo riproposta, in ogni ambito, in un paese dove si è capitalisti e ci si arricchisce sugli incentivi, oltre che sulla politica ovviamente. Forse in altri momenti una proposta del genere l'ho fatta anch'io ma oggi ritengo che gli incentivi dovrebbero andare solo ai paesi in via di sviluppo, ai giovanissimi che vogliano fare impresa e soprattutto a chi ha stipendi da fame e che appena arriva a fine mese, e di questa gente se ne vede sempre di più. Il capitalismo è capitalismo, lo stato sociale è stato sociale, mi sembra invece che negli ultimi decenni le risorse prima destinate allo stato sociale siano andate nelle tasche di capitalisti sempre più spregiudicati che invece di ridistribuire ricchezza con l'impresa stanno distribuendo povertà. Se si vuole ridurre il prelievo sul lavoro per sviluppare l'impresa c'è solo una formula valida, tassare la proprietà privata, i capitali e i patrimoni non i poveracci con stipendi e pensioni da fame così come tartassare i commercianti, i piccoli imprenditori e i professionisti che pagano le tasse.
Nonostante le critiche espresse nei mesi scorsi, provenienti specialmente da UCINA, non credo che la tassa sulle imbarcazioni sia demagogica, che non serva e che sia punitiva verso gli armatori ed nei confronti di tutto un settore devastato dalla crisi.
Prima cosa non vanno mescolate le carte, anche in questo caso la ricchezza è ricchezza e la crisi è la crisi. Se la nautica è in crisi non è certo colpa di Monti, per quanto antipatico possa rimanere. Come ho già detto in precedenza quando c'è crisi le prime cose che "vanno a farsi benedire" sono quelle non indispensabili e costose, la barca è la prima tra queste. Può essere che io stesso debba rinunciare, prima o poi, alla mia se le cose continueranno così, bene che vada la appoggerò in un campo.
C'è anche chi si è preso la briga di fare i conti di quanto ci ha guadagnato il governo sulla tassa Monti, bé la stessa cosa l'hanno fatta sugli stipendi ai parlamentari, sui ricchi emolumenti riconosciuti ai consiglieri regionali, sui costi delle provincie e così via ..... tutta roba da poco si è detto. Io credo che questa sia un'immensa quanto gigantesca presa in giro, per non dire qualcos'altro.
L'ultimo pensiero che mi viene da esternare è solo questo, che siamo un paese senza dignità in cui chi ha e chi si è arricchito non ha nessuna coscienza, persone che pensano solo a se stessi e al proprio potere personale. Il simbolo di tutto ciò ha anche un nome e cognome, è a lui e alla sua famiglia, che di grandi yacht ne ha diversi, che si deve questo grande incentivo alla nautica in crisi. Io ritengo, con disgusto e disapprovazione, che l'incentivo sia rivolto a se stesso e a quelli come lui, come tutte le cose che ha fatto nel suo governo.



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