martedì 12 novembre 2013

Small Means and Great Ends: la protezione della costa si basa su interventi di piccola scala interconnessi tra di loro

Il piano di sviluppo della costa, dal sito White Arkitekter
Un anno dopo che l'uragano di sabbia ha spazzato via la zona costiera del Queens, nei pressi di New York, la società svedese White Arkitekter è stata nominata vincitrice di un concorso internazionale soprannominato FAR ROC ("For a Resilient Rockaway") con un progetto che risolve tutte le problematiche legate al maltempo, la sostenibilità ambientale e l'integrazione sociale.
Il concorso, che è stato lanciato nel mese di aprile 2013 dal New York City Department of Housing Conservation and Development, ha attirato 117 professionisti da tutto il mondo.
La proposta White, sviluppata con l collaborazione degli ingegneri di Arup e lo studio di architettura globale Gensler, è intitolata "Small Means and Grat Ends" e mira a trasformare il tratto di costa di 80 acri nel Rockaways, e il quartiere conosciuto come Arverne East, in "uno sviluppo urbano flessibile e sostenibile per la comunità. "

Il piano di sviluppo della costa, dal sito White Arkitekter
Una serie di interventi 
Invece di una soluzione onnicomprensiva per limitare i danni derivanti dalle tempeste, White propone una strategia di interventi di piccola scala interconnessi tra di loro. Questo, asseriscono, è la forza di un sistema che crea un ambiente che "interagisce, piuttosto che contrasta" con il mare e forze naturali.
Come ci ha spiegato l'architetto Sander Schuur, "se ci si basa su di una sola strategia principale e questa va male, allora tutto fallisce. Qui abbiamo diversi passaggi, e se uno non funziona come vorremmo, poi ci sono ancora tutti gli altri."
Partendo dall'ambiente off-shore, gli architetti hanno ideato un nuovo sistema di frangiflutti, sviluppando l'idea di mantenere  il "banco di sabbia" originale. Questo deriva da un sistema olandese che utilizza un "geo-tubo", un grande tubo di tessuto riempito di sabbia, che disposto sul fondo del mare, dovrebbe attirare un ulteriore accumulo di sabbia naturale.
Con lo scopo di dissipare la forza della tempesta, i nostri architetti propongono di creare dietro il frangiflutti una zona ecologica di calma, ovvero acqua poco profonda e battigia, ideali per il tempo libero durante il periodo di bel tempo. L'idea, dice Schuur, "è quello di controllare l'energia delle onde", prima con il banco di sabbia, poi con il paesaggio della spiaggia in modo che nel momento in cui queste colpiranno il centro abitato l'unico problema sarà solo quello di come farle defluire.
Una passerella lungo la costa aggiungerà un altro strato di protezione che, oltre a fornire l'accesso pedonale, con la sua struttura e conformazione contribuirà a disperdere il vento e le onde.
Tenete presente che benché questi interventi abbiano lo scopo e la necessità di contrastare condizioni estreme, il progetto si integra con la vita di tutti i giorni. Il lavoro e il tempo libero potranno continuare ad essere condotti normalmente a riva e il nuovo centro cittadino, che si troverà a ridosso della passerella ospiterà un albergo, un teatro e diverse attività sportive.

La "passerella"  mi sembra che sia già visibile su Google Maps.


Visualizzazione ingrandita della mappa

Un "boulevard" passerà in mezzo tra il quartiere residenziale e quello commerciale, quest'ultimo sarà progettato per funzionare come trattenimento delle acque e di relativo deflusso avverrà lungo le aree ricreative pubbliche. Questi potranno anche diventare una sorta di autostrada sociale, interrompendo la connessione tra le costruzioni e la passerella.

Abitazioni e integrazione sociale 
Anche gli edifici abitativi e commerciali saranno progettati per interagire piuttosto che contrastare, con una logica che inserisca i servizi importanti ad un livello superiore e lasciando liberi e "apribili" i livelli più bassi in modo che, quando necessario, l'acqua possa defluire facilmente.
La speranza è che questa strategia permetta un deflusso più veloce delle acque in modo da ridurne il danno. Il programma di realizzazione degli alloggi, come spiega Sander Schuur, seguirà il modello scandinavo", concentrandosi sì sulle persone ma cercando di coinvolgere tutta la comunità." A tal fine, gli architetti immaginano una serie di "nodi sociali" - la scuola, la piazza principale, il molo, il centro sociale - che saranno allineati lungo un percorso che viaggia attraverso gli elementi residenziali e commerciali.

Sostenibilità 
Gli edifici abitativi saranno concepiti come una miscela di complessi per lo più bassi, al massimo di quattro piani, da una a quattro camere da letto per unità. Questi saranno disposti intorno a cortili comuni, come più comunemente si osserva in Europa, per favorire l'interazione sociale. Ma ci saranno anche case unifamiliari. Due torri di 12 piani vicino al mare contribuiranno a stabilire l'identità della comunità di mare e di attirare  i visitatori, uno sarà un hotel e l'altro un centro professionale destinato ai giovani. 
Una percentuale significativa delle 1.050 nuove unità abitative sarà assegnato a prezzi accessibili. Gli architetti sperano di produrre gli appartamenti e le case secondo gli standard "Passive House", Schuur ci spiega che le linee guida finali sono ancora in fase di elaborazione. 
Inoltre, se l'uso del sistema a banco di sabbia e l'allungamento della battigia sono pur sempre ambientalmente molto significativi, rispetto alle strategie normalmente utilizzate come il dragaggio la costruzione di dighe frangiflutti  il loro impatto è più sfumato e meno invadente. 
New York è in attesa di una nuova amministrazione, ma resta da vedere quanto di questo progetto rimarrà intatto.

(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo, via Gizmag, White Arkitekter)

Il nuovo Sindaco di New York abbiamo visto che è già stato nominato, il Bill De Blasio di origini italiane, speriamo che mantenga inalterato questo interessante progetto.
Ritengo infine che molte di queste soluzioni poco invadenti ed interconnesse tra di loro possano contribuire alla riconversione delle molte aree cosiddette da "riqualificare" qui da noi in Italia.

Il piano di sviluppo della costa, dal sito White Arkitekter


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