mercoledì 25 gennaio 2012

Why not FIRST 18?

Da un artico pubblicato sul sito di Finot

Il First18 di Finot è senza ombra di dubbio una delle più interessanti tra le barche a vela di piccole dimensioni: facile, divertente, sicura, veloce, stabile e con una piccola cabina sufficiente per la crociera costiera. E' tra le mie preferite tanto più che oggi se ne trovano, soprattutto in Francia, a prezzi molto contenuti, tra i 2000 e i 6000 € carrello incluso. 

Foto tratta dal sito del First18
Progettata nel 1979 è stata prodotta in circa 1000 esemplari per soli tre anni, poi il mercato si è orientato verso ben altro tipo di stazza ed è stata abbandonata fino ai tempi più recenti sostituendola con modelli più aggiornati dal punto di vista estetico e tecnologico ma anche più "pesanti". Attualmente viene prodotta in Giappone con la chiglia fissa ed un altro nome, Lune de Mai
Uno dei suoi grandi punti di forza è stata la semi-chiglia basculante, progetto che è stato introdotto da allora sulle barche a vela carrellabili realizzate da Bénéteau come il First210 ed il successivo First211.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 5.90 m
Larghezza: 2.40 m
Pescaggio: 0.55 - 1.10 m
Peso: 600 kg circa
Peso deriva: 180 kg
Sup. velica: 17.55 mq

Foto tratta dal sito del First18
Una barca come il First18 ha solo dei pregi e come in altri casi simili fa riflettere a tal punto che viene da chiedersi quanto siano assurde ed insensate le regole del mercato nautico, soggetto al consumismo esasperato di naviganti tanto più ambiziosi quanto meno marinai. Dagli anni '80 in poi le barche da diporto sono diventate case viaggianti, spesso più da esporre che da utilizzare, e questa mentalità distorta ha condizionato negativamente tutto il settore della nautica europea relegandolo da un lato agli sportivi e dall'altro ai ceti sociali più abbienti, quasi sempre poco abituati alla vera vita di mare che richiede sacrificio, forza, fatica e molto tempo a disposizione.

Foto tratta dal sito del First18
Ora che ci penso, visto che ho posseduto un First, un difettino piccolo piccolo queste barche ce l'hanno ed è quella stoffa similpelle attaccata all'interno che prima o poi si stacca. Non vi illudete, non ci riuscirete mai da soli a riattaccarla, chiamate un tappezziere e fategli fare un lavoretto ben fatto, conviene e costa poco.
Se volete più informazioni e  foto su questa barca le potete trovare sul blog del First18, c'è veramente di tutto.  E per concludere, come sempre, un bel First 18 di nome Filou in navigazione.



lunedì 23 gennaio 2012

Novità 2012: Klepper Backyak, due zaini pieni di avventura



Decisamente fantastico questo Klepper Backyak, il nuovo "componibile" della nota casa tedesca produttrice di kayak montabili. Si può scegliere se fare kayak (due singoli o uno in coppia), vela o addirittura slitta sulla neve, insomma una rivoluzionaria idea per il divertimento, sport e relax. Il catamarano si assembla in dieci minuti e ..... non c'è vento? Nessun problema lo trasformiamo in un kayak. Che idea meravigliosa per fare Glamping e Sailonbike!

  


venerdì 20 gennaio 2012

Come costruire un economico supporto per il motore

Il supporto per il motore , da SailMagagazine
La rivista Sail Magazine ci spiega come costruirsi un economico supporto per motore con tanto di misure, materiali e costi. C'è anche un bel video dimostrativo molto interessante. Per ora però io mi tengo quello che ho che è esattamente come lo aveva prima il tipo che si è costruito il suo nuovo supporto. Per me è più comodo, occupa troppo meno spazio ed è fatto con due soli pezzi di legno.

Im mio supporto per il motore fissato al muro.


mercoledì 18 gennaio 2012

U.S. Aids to Navigation System

Scarica dal sito USCG Boating
Guardate, vorrei essere proprio smentito da qualcuno che ne sa più di me, a fianco c'è il mio indirizzo email. Ma fare un libretto sulla sicurezza della navigazione di poche pagine come hanno fatto negli U.S.A. e metterlo a disposizione gratuitamente per i naviganti nei porti, sarebbe così difficile e costoso? Si potrebbe anche copiare e tradurre, mi permetto di dare un suggerimento al genio italico. Si può leggere anche in formato Libro. La sicurezza non dovrebbe essere un "business" e neanche le Carte Nautiche, peraltro pagate abbondantemente dai contribuenti, ma ne avevo già parlato: Sicurezza in mare: carte nautiche. Già, dimenticavo che siamo un miserabile paese di lobbysti, dai tassisti, ai farmacisti, ai notai, ai giornalisti .... fino agli editori e ai politici, quest'ultima pietosissima casta che ci ha portato alla rovina non poteva mancare, visto e considerato che ogni lobbysta pensa solo ai propri affari e non al bene comune.

Il Booklet Chart gratuito distribuito on-line negli U.S.A.


martedì 17 gennaio 2012

Nauticab, la cabina ripiegabile per ogni tipo di barca

Dal sito Nauticab
Nauticab è una cabina gonfiabile e ripiegabile con materasso integrato, spaziosa all'interno quanto un piccolo yacht, entra in una borsa di 30x40x50 cm e pesa 13 kg, si monta in pochi minuti anche con un gonfiatore a mano. Per essere montata richiede un ingombro di 2 m di lunghezza, 1.45 m di larghezza e 1.3 m in altezza minimo. Questa fantastica cabina trasportabile è stata progettata da un team di ingegneri aeronautici e ha un prezzo che si aggira intorno ai 900 €.

Gli interni, dal sito Nauticab
C'è anche un interessante video di presentazione. Bisogna veramente chiedersi, a questo punto, se vale davvero la pena di acquistare un cabinato, se si abbina con un piccolo catamarano gonfiabile si porta tutto con la bici per fare glamping velonautico. Fantastico!



Un semplice VHF portatile per la piccola crociera costiera

Dal sito Cobra
E' uno strumento indispensabile anche per la piccola navigazione costiera e visto che mi è stato segnalato da un conoscente, inserisco questo Vhf Cobra MR HH125 Eu commercializzato da Nautica Pontemagra al prezzo di circa 75 €. Leggero e con batterie ricaricabili possiede delle caratteristiche di rilievo per il suo prezzo, insomma che sia questo modello o uno simile bisognerebbe averlo a bordo, anche se è obbligatorio solo oltre le sei miglia.

Dalla Brochure del MR HH125 Eu
Dimenticavo un link con le informazioni relative alla Licenza di Esercizio, da Pianeta Nautica.


lunedì 16 gennaio 2012

Costa Concordia, di certo ci sono solo i morti

Le ultime fasi della Concordia da MarineTraffic

Una azione spregiudicata ed inescusabile, così ha definito il Procuratore di Grosseto l'operato del Comandante della Costa Concordia. Purtroppo quello a cui non ho voluto credere fino all'ultimo si è rivelato vero in ogni aspetto, incoscienza, irresponsabilità, imperizia.
Navigo da quando ero bambino, praticamente ho navigato per tutta la mia vita, per diporto ovviamente, ma non mi sento un "uomo di mare", ho troppo rispetto per la gente di mare e un amore incondizionato per la natura.
Sono costernato, deluso, offeso. Penso e piango le vittime di questa assurda tragedia.

L'immagine sopra riportata dovrebbe essere il tracciato della rotta della Concordia. Questo è il link: Video.Repubblica.
Da quanto accertato la rotta è compatibile con quanto oramai dato per certo da tutti, cioè che il disgraziato Capitano si sia avvicinato troppo allo scoglio delle Scole. Fare Vela ne fa un dettagliato resoconto:  Tragedia Costa Concordia con tanto di giudizi, conclusioni e rotte nautiche. Purtroppo mi duole dire che avevano ragione.
Per ulteriori approfondimenti ecco i tracciati esatti dell'itinerario: Storico delle posizioni

Questi dati sembrerebbero eloquenti

Nello storico non appare la deviazione, però l'analisi della velocità della nave potrebbe far presupporre che questa abbia effettivamente deviato in prossimità dello scoglio delle Scole per poi rientrare nell'intervallo di tempo tra due registrazioni. Effettivamente i tempi, si parlava di soli cinque minuti in più rispetto alla rotta che avrebbe unito i due punti che si vedono in figura (rotta bianca), mi sembravano incompatibili con una deviazione a 150 metri dalla costa e relative conseguenze dell'incidente (rotta rossa). Ebbene invece i fatti hanno dimostrato che alla negligenza si è aggiunta l'irresponsabilità poiché la nave è arrivata in velocità presso quegli scogli, verità questa, confermata dal fatto che siano stati trascinati via assieme alla nave.




venerdì 13 gennaio 2012

Navigare attraverso la crisi

Non vedo l'ora che sia marzo, si torna a navigare
Vivere felici di questi tempi non è facile, si sbarca il lunario e si rinuncia a molte cose ma abbiamo ancora la nostra barchina. Solo grazie al bel lago Trasimeno però, altrimenti l'avremmo dovuta vendere e prenderne una più piccola da tenere a terra. E' di ieri la notizia nella nostra TV locale che il parcheggio nella mia città costerà 2 € l'ora, la benzina presto raggiungerà questa soglia e in generale muoversi sta diventando un lusso, anche andare in treno e in autobus. L'accanimento della classe dirigente politica e affaristica che vuol mantenere a tutti i costi i propri privilegi impoverendo la popolazione è sotto gli occhi di tutti.
Bisogna avere fiducia ci dicono, vorrei sapere di cosa, forse nel vedere ex sindaci e vice sindaci divenuti presidenti e viceversa blaterare in TV grassi del loro quadruplo stipendio di partito mantenuto da "piani tariffari" insopportabili? Si fanno piani anche per salvare i paesi, le loro classi politiche e le banche ma le famiglie stanno colando a picco, sempre più a fondo.
In una iscrizione augurale egizia scolpita circa cinquemila anni fa si legge. "Mio Faraone, si saggio, giusto e prudente perché ogni povero sarà un tuo nemico e ogni bisognoso un ribelle". Crescitalia? Apprezziamo lo sforzo, almeno questi si possono guardare, ma è davvero troppo tardi.

Aspirina c'è ancora, chissà per quanto


Boat Bog, converrebbe tenerlo a bordo



Solo venticinque dollari, questo è quanto potrebbe valere la vostra barca senza un turafalle a bordo: Boat Bog è un innovativo sistema di riparazione delle falle, non richiede nessuna preparazione, basta applicarlo sul buco ed il gioco è fatto. 
Forse non tutti sanno che un buco da 5 cm può far entrare in barca 1,8 litri al secondo e i primi minuti di contenimento di una falla sono quelli più critici ed importanti, ebbene questo nuovo prodotto di fabbricazione australiana certamente può rendere le vostre navigazioni molto più tranquille. Sono sincero, non c'è stata notte prima di addormentarmi in cuccetta senza aver pensato a cosa sarebbe successo se una delle prese a mare avesse fatto cilecca, non so voi. 
Se poi aggiungiamo che gli scafi moderni, seppur più elastici, sono molto più sottili di quelli di un tempo la convenienza di avere un prodotto del genere a bordo dovrebbe essere un obbligo.

Le prese a mare, il cruccio di ogni armatore


giovedì 12 gennaio 2012

Le Swell est un dériveur à coque gonflable


Untitled from Marion Excoffon on Vimeo.

Straordinariamente brava Marion Excoffon, la progettista di questa bellissima e praticissima deriva gonfiabile con la quale di sicuro si può fare Sailonbike. 

La Sweel, se si porta a mano si porta anche con la bici, dal sito di Marion Excoffon
Fantastica, mi piace!
Un bel link con qualche informazione in più su come è stato realizzato il prototipo: Designenbretagne.

Le Swell, dal sito Designenbretagne


PioPà con le vele piene dell'arcobaleno

L'arcobaleno di Ernesto armatore di PioPà 
Pubblico volentieri qualche foto di Ernesto, armatore del Viko20 di nome PioPà ormeggiato  in quei luoghi da dove Plinio il Vecchio mosse le sue navi per andare a soccorrere la popolazione di Ercolano e Pompei che tentava di sfuggire all'eruzione del Vesuvio, magico, imponente e temibile Vesuvio. Sono luoghi meravigliosi che un giorno spero di rivedere a bordo di Aspirina.

Il mare di Montechiaro, foto di Ernesto
Ed infine PioPà pronta per essere varata tra il Regno del Nettuno e Punta Campanella, nel bel mezzo tra la Strabiliante Costiera Amalfitana, Capri, Ischia ed infine Procida, l'isola più bella del mondo!

PioPà pronta per il varo, foto di Ernesto


mercoledì 11 gennaio 2012


martedì 10 gennaio 2012

Profilo batimetrico su Google Earth

Profilo batimetrico su Google Earth
Perché nessuno me l'aveva detto?
Su Google Earth si può vedere il profilo batimetrico lungo la rotta che abbiamo stabilito di percorrere, o che stiamo percorrendo se collegati al GPS. Fantastico! Basta digitare sul tasto destro con la manina sopra la rotta "Mostra profili elevazione", ovviamente dopo aver impostato il percorso nelle "proprietà" , "altitudine", "collegato al fondale marino". Bellissimo.

Profilo batimetrico con sovrapposizione carta


La fotografia naturalistica nel Parco del Trasimeno

Foto tratta dal sito dell'Oasi Naturalistica la Valle
E' un sogno che ho nel cassetto da diverso tempo, infatti se fotografare è una mia grande passione quello della fotografia naturalistica è, secondo me, un modo di integrare il turismo nautico completandolo in uno dei suoi aspetti più significativi e profondi. Voglio far osservare ai miei lettori che i bacini lacustri del centro Italia, e in particolar modo il Trasimeno, sono talmente ricchi di una flora e fauna di altissimo pregio e rara bellezza che possono essere ritenuti unici nel loro genere. Vivere la navigazione nel silenzio, trascinati nel vento, accompagnati dalla curiosità e la voglia di osservare ed immortalare in un immagine le creature del lago rendono l'esperienza della vela più completa e certamente irripetibile. Il Centro Ittiogenico del Lago Trasimeno, l'Oasi la Valle e Centro di Esperienza Ambientale dell'Isola Polvese sono importantissime iniziative che la Regione Umbria e la Provincia di Perugia sostengono al fine di promuovere e allo stesso tempo proteggere l'ambiente lacustre e il suo Parco. Per concludere aggiungo che questa attività può essere svolta non solo d'estate ma durante tutto il corso dell'anno, le strutture che ho sopra citato offrono ospitalità, organizzano corsi, visite guidate e quant'altro sia dal punto di vista turistico che da quello scientifico e didattico per approfondire conoscenze sui temi dell'ambiente e della natura del lago.

La flora e la fauna del Trasimeno sono meravigliose, da Vento in poppa alla Polvese


lunedì 9 gennaio 2012

I lavori alla barra del timone

La barra del timone completata in tutta la sua bellezza
Vi ricordate che il 3 gennaio eravamo andati al lago a smontare la barra del timone? Ebbene non c'è voluto molto per risistemarla a dovere.

Io pieno di polvere fino ai capelli
Tirato fuori il banchino e la rulla ho scartato ben bene la barra, non ci crederete ma asportare la vecchia vernice e togliere le macchie è stata un'impresa ardua.

La barra del timone tutta bella scartata
Qualche piccolo alone, purtroppo, c'è rimasto ma ci se ne accorge solo quando si stende la vernice. Un consiglio: non aspettate mai troppo a risistemare la barra, farete meno fatica ed il legno rimarrà sempre perfettamente pulito  e senza macchie.

Tre mani di impregnante lucido e trasparente sono state sufficienti
Ho preferito non dare il colore marrone sotto l'impregnante, lasciandolo al naturale. Mi sembra che così sia molto più bello. 

Che dite, bel lavoro?
Ed ecco il lavoro finito, mi par bello!

Mi si presenta un pettirosso!
Mentre ero lì che lavoravo mi si è presentato un pettirosso che ha ritenuto opportuno darmi ad intendere che dal quel momento in poi lui e tutta la sua famiglia sarebbero stati sfamati da me. Ho provveduto prontamente  e dal quel momento viene tutti i giorni a prendersi le sue mollichine. Essendo così rosso, gentile e rispettoso l'ho chiamato Horatio Caine. Mitico!

La Siria fa il suo sonnellino
Non so come sarà la convivenza con gli altri animali di casa. La Siria oramai è vecchierella ed è un bel po' che non mi porta uccellini in casa.

La MEG, il cibo è la sua più grande passione
Della MEG però c'è proprio poco da fidarsi!


domenica 8 gennaio 2012


sabato 7 gennaio 2012

Di Bolina in Polonia

Riporto l'intervento di Luca riguardo la produzione di barche in Polonia, successivamente ad un articolo pubblicato su Bolina:

"Concordo in tutto o quasi, quanto commentato in questo argomento e nel precedente riferito alla Polonia. Sono anni che seguo lo sviluppo nautico della Polonia, perché la nostra offerta è pressochè nulla in queste metrature. Ho visto molte fiere e visitato sei cantieri. Sono stato ospite ed ho ospitato Polacchi, ho navigato, mangiato e bevuto con loro, lavoro con loro per due cantieri nautici, ed ora ho amici Polacchi. 
Parliamo di nautica, ci sono molte differenze e tante affinità. 
Per loro la nautica è sport nazionale viene quindi insegnata e praticata nelle scuole diffondendone tecnica, pratica e conoscenza. E' normale per il polacco medio (80%) fare almeno un ponte od una settimana in barca a vela, (altrettanto per lo sci). La barca con cui si confrontano, regatano e fanno le vacanze, è il 24 piedi. Sui laghi Mazuri ci sono decine di migliaia di cabinati. Intendiamoci, per loro è normale uscire in famiglia (4/5) persone o 5/6 ragazzi adulti per una settimana con tanto di panini, carne da grigliare casse di birra e bottiglia di vodcka. C'è chi fa le regate sociali e c'è chi fa le regate sportive ed i match race. C'è chi naviga nei mari del nord. Sanno navigare, pochi hanno la patente. Ormeggiano a bordo foresta, si fanno la grigliata e sono tutti felici e contenti, oppure attraccano in marina e cenano tutti assieme nei loro ristoranti, che poi offrono concerti. Negli ultimi anni si stano spostando sui 28/30 piedi. Le barche inferiori ai 24' sono di solito dei privati e delle famiglie. 
Dal punto di vista della produzione fino a 10 - 5 anni fa i cantieri producevano gli scafi che vendevano ad allestitori, che li terminavano soprattutto per il loro mercato interno (con un risparmio di circa un 20%). Qualcuno vendeva all'estero cambiando il marchio e questo ha creato confusione e poca credibilità anche sul livello della qualità. 
Oggi mi sembra ne siano restati un paio che lavorano in questo modo. 
Ora le produzioni e distribuzioni sono del cantiere che ne cura tutto il processo. Oggi probabilmente la metà dei grossi cantieri europei, che lavora metrature molto superiori, stratifica ed allestisce gli interni in Polonia (attrezzatura e componentistica sono monopolio di poche marche che vendono a tutti i cantieri). Oltre ad avere tradizione, esperienza e competenza i giovani progettisti ed ingenieri navali polacchi, che ovviamente parlano perfetto inglese hanno studiato nelle migliori università ed utilizzano strumenti e tecnologia all'avanguardia, hanno voglia, sono motivati e hanno spazio (cosa da noi impossibile). E' un paese di giovani ed il loro momento dopo decenni di disgrazie è ora! Queste competenze trovano e troveranno spazio tra la loro cantieristica di cabinati di media dimensione e i gruppi europei che lavorano barche più grandi. Considerando il comparto vivo, l'indotto l'esperienza e le potenzialità, non ho dubbi che nei prossimi anni saranno loro a determinare nuove vie. 
Da loro un operaio costa sui 10.000€ all'anno e la tassazione normale è del 19%, in aree disagiate o su progetti CEE è minore. 
Purtroppo e ripeto purtroppo da noi ciò è impossibile.

Purtroppo noi non siamo il loro mercato di destinazione.....loro producono barche con deriva basculante ed albero abbattibile e motorizzazione fuoribordo perchè la loro navigazione lo richiede. Hanno canali e ponti, fondali bassi ed ormeggiano praticamente a riva utilizzando l'ancora e gli alberi. Circa il 70% della loro produzione è mercato interno, il resto è assorbito da Germania, Olanda ed altri paesi. Esporre in Italia costa di più che esporre in Germania ed il mercato è 1 a 3, lavorare con l'Italia è più complicato che con l'estero (provate a domandare un leasing per una barca nuova da 20.ooo€.......). 
Credo quindi che quando si parla della Polonia e della sua cantieristica, l'immagine che se ne ha sia un po' sedimentata e si riferisca ad almeno 5 anni fa. E' cambiato il mondo e ne sono cambiati i pesi le le velocità. Sbagliamo se continuiamo a guardare in avanti con gli occhi del passato e nel sentirci, non si sa perché migliori di altri. Purtroppo e ripeto purtroppo sta a noi trovare soluzioni. 
Perché comprare gli stampi di un eventuale Viko 20 se non fosse più prodotto, e magari non definire delle specifiche, sviluppare il progetto e realizzare un ITA 20??? 
Se siamo un paese di navigatori e di "creativi" sta a noi trovare soluzioni......altrimenti facciamo i professori, commentiamo l'acqua calda e aspettiamo che siano altri a risolverci i problemi. 
Tengo a precisare che non mi permetto di polemizzare con nessuno, sono solamente dispiaciuto e contrariato rispetto alla situazione che stiamo vivendo, e lavorando con realtà diverse mi rendo conto che molto dipende da noi. 
Se ciò che abbiamo non ci soddisfa perchè non lo cambiamo????? 

Buon vento a tutti 
Luca
Natante a Vela
Sailandmore




venerdì 6 gennaio 2012

Sail canoeing with "Teepee" style

Adventure, dal sito Grabner
Credo che fare canoa a vela sia una delle esperienze più emozionanti che esistano, se non altro perché è possibile esplorare tutti gli ambienti acquatici, fiumi, laghi e mari. Grabner, con la canoa a vela Adventure,  offre la possibilità di praticare questo sport senza pensieri di movimentazione e stoccaggio tanto che le canoe sono trasportabili con Sailonbike per le loro dimensioni contenute. Sapete bene che questa opportunità mi appassiona molto, così come il glamping, in questo caso in puro stile Teepee. A questo scopo ho trovato una meravigliosa tenda australiana del tutto simile ai "teepee" originali indiani, si chiama "Tipis" ed è bellissima.

Tipis, da Origintents
Ovviamente anche l'abbigliamento deve essere quello ispirato ai nativi americani, fantastica la Pendleton "Portland Collection":

Portland Collection, dal Portland Collection Blog
La bicicletta non potrà essere che un modello "american old style", quindi una Nirve per esempio ed il trolley idoneo per un trasporto così importante è un Bill Trailer della Surley.

La Nirve con il Bill Trailer
Il bacino di navigazione potrebbe essere lungo il fiume Po, da Mantova fino al Delta, per poi proseguire lungo le coste adriatiche. Alcune informazioni per la navigazione le potrete trovare qui: Un altro Po oppure Visit Po River. Il percorso cicloturistico è quello sulla destra del Po:

Dal sito Bicicletta Bonavoglia
Il Delta del Po, dove fare glamping in canoa a vela, bici e teepee. Grande!


Umbria Jazz Winter su RAI 5

Umbria Jazz Winter
Segnalatomi da chi ne ha effettuato il montaggio e che vive sulle sponde del Trasimeno, invito tutti i nostri lettori a guardare, stasera venerdì 6 gennaio, alle 17.05, su RAI5, lo speciale che ripercorre i quattro giorni di Festival "Umbria Jazz Winter" tenutosi ad Orvieto, una delle città dell'Umbria più ricche di storia e di cultura. Qualora foste impossibilitati a causa di impegni familiari potrete guardarvelo con più calma nei prossimi sette giorni con RAI Replay. Da non perdere.


mercoledì 4 gennaio 2012

Weyers wunder

Weyer 510, dal sito Weyer Boote

Davvero meraviglioso questo Weyer 510, non molto altro da aggiungere se non il fatto che mi sembra la barca  a vela a cui affidarsi totalmente perché è bella e di qualità. Credo che valga assolutamente la pena pensarci seriamente anche perché il prezzo sembra essere competitivo.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5.10 m
Larghezza: 2.40 m
Pescaggio: 0.25 - 1.25 m
Peso a vuoto: 620 kg
Zavorra: 160 kg
Sup. velica: 13.5 mq
Cuccette: 4
Categoria: C
Prezzo: parte da 13.000 € IVA inclusa

Il Weyer 510 sul suo carrello, un'ottima barca carrellabile per fare daysailing e piccola crociera costiera.

Weyer 510, dal sito Weyer Boote


martedì 3 gennaio 2012

Lavori a bordo: la barra del timone

La barra del timone smontata pronta per i lavori
Ieri ho pensato bene di fare una capatina da Aspirina, prima per vedere come stava, poi per smontare la barra del timone e fare un po' di manutenzione: scartatura, stuccatura e riverniciatura.
Il lago come sempre era meraviglioso anche se oggi era freddo ed umido e per quanto riguarda Aspirina è sempre un piacere rivederla, l'ho anche baciata. Di seguito la FOTOGALLERY. A presto con la relazione sui lavori.

lunedì 2 gennaio 2012

Sea Joule, una piccola pompa di sentina automatica con pannello solare

Una semplice applicazione dal blog Newsfromthebow
Sea Joule, molto interessante questa soluzione semplice ed economica, costa circa 200 Sterline, che risolve il problema dell'acqua in sentina. Si carica con un pannello solare, secondo quale opzione si scelga a luce diretta o con pannello separato, si appoggia in sentina e via preoccupazioni, la pompa funziona da sola quando è necessario. Mi sembra un'ottima idea.



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