giovedì 13 giugno 2013

Tre per due, ovvero trikayak schooner

Trikayak schooner con base САЛЮТ, dal sito Gik.fordak,ru
La ragione principale che spinge un futuro armatore a orientarsi per uno "schooner" è quasi sempre puramente romantica. Infatti questo tipo di armo velico rimanda all'odore delle corde incatramate che stridolano al movimento della barca tra le onde dei mari del sud, alla ricerca di tesori in mezzo ai pirati.
Ma in questo caso la scelta è stata dettata dal senso pratico, un trikayak affidabile, facile da montare, con buone prestazioni, tenuta in mare ed infine adatto sia per le regate che il campeggio nautico.
Nel caso specifico è stato scelto un kayak smontabile Hucho-2, tutto il resto è stato autocostruito come ci viene mostrato nel sito Modelist-Konstructor.

Trikayak scooner, dal sito Modelist-Konstruktor

Viene spiegato anche come realizzare gli scafi laterali, le vele e quant'altro necessario così come mostrato nel libro di V.Peregudov di cui vi ho già parlato.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5.0 m
Larghezza: 2,8 m
Altezza totale: 4.2 m
Sup. velica trinchetta e randa: 3.3 mq + 3.3 mq
Tempo di assemblaggio: 2.5 ore
Per concludere QUI potrete trovare le foto di un altro bellissimo trikayak schooner. In questo caso la base è della Triton, di cui abbiamo parlato più volte.

Vuoksa-3 schooner, dal sito gik.fordak.ru


mercoledì 12 giugno 2013

Arezzo Icastica

Elena accanto ad una delle opere esposte di Icastica
ICASTICA, dall'8 giugno Arezzo da spazio alle donne: 40 artiste internazionali in più di 20 location per riscoprire la città.


Stamani con Elena abbiamo fatto un giro per Arezzo alla scoperta di Icastica, questa bella ed importante manifestazione culturale che finalmente la nostra amministrazione è riuscita ad organizzare e a curare con intelligenza e spirito visionario.


ICASTICA è una manifestazione della cultura estetica internazionale. Le espressioni creative coinvolgono la dimensione di arte, architettura, design, teatro, musica, danza, in una sorta di prassi del saper mostrare, basata sulla forza della sintesi e dell’evidenza: per una struttura teorica della forma, abilitata all’esaltazione sostanziale immediata. ICASTICA saprà raccogliere la qualità formale da tutto il mondo, accanto a momenti di riflessione di approfondimento in grado di condurre la prima edizione a un tema che cade sull’attualità della condizione femminile. Tale concetto è riassunto dalla parola “glocal” (insieme di “globale” e “locale”), alludendo alla territorialità quale ascendente politico. Il termine Glocalisationnasce negli anni Ottanta in Giappone, ma viene importato un decennio più tardi nella lingua inglese dal sociologo Roland Robertson, per venire sviluppato in seguito dal filosofo polacco Zygmunt Bauman. Nel Duemila, in effetti, l’energia di una cultura è cultura dell’appartenenza, che arriva a uniformare attraverso i caratteri della singolarità. Si formano, così, i tratti caratteristici dell’unica possibile universalità: l’espressione quotidiana più vicina all’individuo del presente, ossia l’apparenza, la valenza linguistica come semantica di una moda da seguire e praticare in una sola maniera. E ciò nella donna si compie quale esasperazione di un concetto che la riguarda di più per tendenza antropologica, ruolo che è ormai stile. Dai marciapiede delle metropoli di tutto il mondo si guarda l’aspetto uniformato degli adolescenti – esplicito e codificato modello di espressività individuale, che diviene, in questo modo, universale con la proposta di giovani cinesi uguali a giovani americani, e di africani uguali ad australiani, e di europei uguali ad indiani. Come dato etnologico contemporaneo si rende esperibile la divulgazione di un’estetica dell’appartenenza, che trasporta via con sé i limiti della diversità quale chiusura, manifestando invece i vantaggi dell’atipicità locale che assurge al ruolo di promozione espressiva globale poiché globalizzante. (dal sito di Icastica)


Certamente un'occasione in più per tutti i miei lettori per venire a vedere Arezzo, la nostra città, una città stupenda nel suo centro medievale, un po' meno già nella prima cintura a ridosso delle antiche mura che in gran parte sono andate distrutte assieme alla fascia ottocentesca, incomprensibilmente e assurdamente rasi al suolo nel primo dopoguerra per dare spazio a brutture di ogni genere perpetrate fino ad oggi.


La città storica però merita una visita, e la merita ancora di più con Icastica che rende la nostra città, come ha detto Elena, accogliente ai visitatori. E' stato un piacere ed una gioia stamani riscoprire una città così bella, affascinante e colta, non mi era mai successo ad Arezzo.


Non avendo pensato a fare il biglietto, dal costo di 7€ comprensivo di tutte le mostre "indoor" sparse per la città, non abbiamo potuto vedere ancora tutto, provvederemo nei prossimi giorni.


Comunque sia passeggiare per il centro storico di Arezzo fa sempre piacere, per le sue meraviglie storiche e architettoniche.


Abbiamo avuto anche occasione di passare davanti al set del nuovo film di Leonardo Pieraccioni, "Un fantastico via vai", mentre giravano dentro al ristorante cinese in via Madonna del Prato. Lui stava girando all'interno altrimenti gli avrei detto "Ciao Leo!".

La sedia di Pieraccioni sul set del film "un fantastico via vai"
E come sempre, ingenuamente, ci siamo fatti una foto. Questa è la FOTOGALLERY completa.





martedì 11 giugno 2013

Aquaglide Multisport e versioni precedenti, qualche chiarimento

Aquaglide Multisport e Aquaglide 4.1 messi a confronto

Qualche tempo fa vi ho parlato di questa deriva multifunzionale, l'Aquaglide Multisport e, non conoscendola nel dettaglio, ho ingenerato una qualche confusione, tra le varie versioni, nei molti lettori che sono interessati a valutarne l'acquisto.
Il primo riguarda il prezzo di vendita in Italia dell'ultima versione, certamente superiore a quello negli USA e che comunque dovrebbe andare intorno ai 1800 €. 
Ora che ho Papì ho capito dove sta la differenza principale tra l'ultimo modello e quelli precedenti, lo si vede nella foto, la base dell'albero.
L'ultima versione, come vi ho mostrato in un precedente post, ha una base che consiste in un perno con la duplice funzione di far inserire l'albero quando la si usa come deriva,

Il perno del nuovo Aquaglide Multisport nel caso lo si usasse come deriva
oppure come vano per inserire il perno "mobile" ad uso della vela come windsurf.

Il perno mobile del nuovo Aquaglide Multisport utilizzato come windsurf
Nelle versioni precedenti si è tentato di utilizzare il perno mobile anche in versione deriva, sembra che nei modelli 3.1 e 4.1 ci siano riusciti anche se credo con qualche incertezza sulla stabilità dell'albero, tanto è che poi la base è stata modificata.

Aquaglide 4.1 in versione deriva, dal sito weekend-hobby
Nel Windglider Mistral che ho io il perno mobile del windsurf consisteva in una taschina cubica che conteneva al suo interno qualche centimetro di albero, quindi non era assolutamente possibile utilizzarlo come deriva, così ho fatto la modifica come vi ho già mostrato.

La base dei vecchi Aquaglide che io ho modificato con un perno fisso, come nell'ultima versione
Eccovi lo scafo dell'Aquaglide 4.1,

Aquaglide 4.1, dal sito weekend-hobby
e questo è il Multisport 270.

Dal sito Aquaglide
Quindi chi avesse la possibilità di trovare un Aquaglide 4.1 usato o acquistarlo in PARTI DI RICAMBIO potrà decidere di utilizzarlo tal quale o fare la modifica che ho fatto io stesso, ovviamente con il rischio di rovinarne la base del'albero.
Un'altra modifica interessante, tra le altre, che è stata effettuata nell'ultima versione è il punto di attacco dello strallo di prua che dovrebbe permettere, se si vuole, anche l'inserimento di un fiocchetto.

Dal sito Aquaglide
Come già detto in precedenza, per la funzione deriva personalmente ritengo più indicato un boma simile a quello dell'Optimist, con la sua "trozza" ovviamente, più leggero, versatile e soprattutto che si ruota con facilità, secondo le andature.
Il boma dell'Optimist
I rivenditori che ho trovato in Italia sono i seguenti:

lunedì 10 giugno 2013

La statistica degli incidenti nella nautica da diporto in USA

Rapporto Recreational Boating Statistics 2012

Su Boatsafe Blog ho trovato il riassunto relativo ad una interessante statistica sugli incidenti nella nautica da diporto effettuata negli USA  che, ovviamente, rispetto ai dati nostrani forniti dalla Guardia Costiera hanno ben poco a che vedere, sia per i numeri che entrano in gioco ma soprattutto per l'accuratezza con cui sono stati forniti.
Ritengo che sia importante cercare di interpretare questi numeri ai fini della prevenzione che dovrebbe essere effettuata in tutte le scuole di ogni ordine e grado ogni anno prima delle vacanze estive. Regolarmente in questo periodo, nei TG ci vantiamo di quanta gente va al mare, mai che si sia pensato ad insegnare come ci si deve comportare in un ambiente in cui l'uomo è assolutamente inadeguato alla sopravvivenza senza idonei mezzi ed esperienza.
Aggiungo quanto i numeri relativi alle immatricolazioni siano assolutamente discordanti rispetto ai nostri per il fatto che da noi una barca da 9.9 metri è ritenuta fiscalmente e socialmente identica ad un laser, uno dei tanti scandali vergognosi di un paese in cui i furbi e gli evasori hanno sempre la meglio, con la scusa degli incentivi  e dei piagnistei. Mi si faccia il piacere!

Nel 2012, la Guardia Costiera ha contato 4.515 incidenti che hanno coinvolto 651 morti, 3000 feriti e circa 38 milioni dollari di dollari di danni materiali a seguito di incidenti nautica da diporto. 
Il tasso di mortalità è stato di 5,4 decessi per 100.000 imbarcazioni da diporto registrate. Tale tasso rappresenta una diminuzione del 12,9% rispetto allo scorso anno scorso anno. 
Rispetto al 2011, il numero di incidenti è diminuito 1,6%, il numero di morti è diminuito del 14,1% e il numero di lesioni è diminuito del 2,6%. 
Quasi il 71% di tutte le vittime di incidenti mortali in barca è annegato, e di questi, quasi l'85% per cento non indossava un giubbotto di salvataggio. 
Quasi il 14% dei decessi si è verificato su barche in cui il comandante aveva ricevuto formazione sulla sicurezza. Solo il 9% dei decessi è avvenuto a bordo di imbarcazioni in cui il comandante aveva ricevuto un corso effettuato da enti approvati. 
Sette navigatori su dieci che sono annegati erano su imbarcazioni di lunghezza inferiore a 21 piedi. Disattenzione, inesperienza, eccessiva autostima, guasti e l'eccessiva velocità sono stati i primi cinque fattori che hanno causato gli incidenti. 
L'uso di alcol è il principale fattore che ha contribuito agli incidenti mortali in barca, è stato indicato come il fattore principale nel 17% dei decessi. 
Ventiquattro bambini sotto i tredici anni hanno perso la vita in barca nel 2012. 
Il 42% dei bambini che sono morti nel 2012 sono morti per annegamento. 
Il 20% dei bambini che sono annegati indossavano il giubbotto di salvataggio, come richiesto dalla legge statale e federale. 
I tipi più comuni di imbarcazioni coinvolte negli incidenti sopra riportati sono stati motoscafi aperti (47%), moto d'acqua (19%) e motoscafi cabina (15%). 
Le 12.101.936 imbarcazioni da diporto immatricolate dagli USA nel 2012 rappresentano un calo 0,59% rispetto all'anno precedente. (RAPPORTO COMPLETO)

(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da Boatsafe Blog)


Small Yacht Construction and Rigging


Un bel manuale d'epoca che ci spiega come costruire piccole barche in legno con assi, viti di ottone e ascia.
Il suo autore, Linton Hope, è stato un famoso navigante e architetto navale inglese vissuto a cavallo tra la seconda metà dell'ottocento e i primi del novecento.
Un grandioso piano velico riportato nel libro di Linton Hope


sabato 8 giugno 2013

Veleggiata con Classe Lightning

Un bellissimo Lightning proveniente dagli USA
Vi ricordate che vi avevo preannunciato che il Lightning World Championship 2013 si sarebbe tenuto a Castiglione del Lago? Ebbene, abbiamo toccato con mano e visto da vicino tanti equipaggi provenienti da tutto il mondo, anche da oltreoceano.

I container con cui sono arrivati i Lightning dagli USA
La veleggiata è stata breve ma intensa, un bel venticello tra i 6 e i 7 nodi ci ha sospinto nelle placide acque del lago fino a che i nuvoloni neri che si stavano addensando sopra di noi non ci hanno fatto desistere. 

Noi su Aspirina
Il lago come sempre era meraviglioso e c'era qualche bel Lightning in giro, credo in allenamento, perché oggi pomeriggio non si sono tenute regate.

Lightning USA sotto la Rocca del Leone

Così abbiamo girellato un po' per la darsena a vedere tante belle barche. C'erano tanti stranieri.

Io vicino al mitico n° 19
C'era anche un modellino del Lightning.

Il modellino del Lightning
Al circolo velico c'era una grande aria di festa, insomma un bell'evento.


Questa è la FOTOGALLERY completa della nostra bella giornata.




Il trikayak di Ivan

Il trikayak di Ivan, dal sito Fordak - Megatema Canoe a Vela
Con i suoi "dieci comandamenti" Ivan ci aveva spiegato egregiamente qual'è il modo migliore  per vivere la passione della vela, senza però avere una visione completa di molti particolari del suo bel trikayak. Nel forum Fordak - Megatema Canoe a Vela è possibile ammirare meglio questa formidabile barca che, se be vi ricordate si può portare anche in bicicletta, lo abbiamo visto su Cyclojachting.




venerdì 7 giugno 2013

Bamboo trailer


Il Bamboo Trailer è un trolley per bicicletta sviluppato da Carry Freedom per il terzo mondo. Questo trolley è semplice ma robusto e nel progetto viene spiegato in ogni dettaglio come realizzarlo.
L'aspetto più rivoluzionario di questo trolley è che chiunque può costruirlo senza attrezzi speciali e con qualsiasi materiale, oltre il bamboo ovviamente. Le sue dimensioni possono essere variate secondo le necessità  e può trasportare ogni tipo di oggetto.
Se le biciclette offrono la libertà di andare in giro il Bamboo Trailer offre la libertà di trasporto, con lo scopo prioritario di promuovere la micro economia.
Questo trolley è innovativo per i seguenti motivi:
  • è facile da realizzare
  • può essere costruito con strumenti e materiali semplici
  • è flessibile
  • è resistente.

Il Bamboo Trailer in FOTOGALLERY.

Una canoa trasportata con il Bamboo Trailer, da sito velo-city


Non c'è nulla di più bello di un Dragone

Un dragone usato in vendita dal sito di Doomernik, un produttore olandese di dragoni
Non diventerò mai un milionario ma se lo fossi non avrei dubbi, mi comprerei un dragone. Nel sito dell'associazione Drachenklasse potete trovare tutte le informazioni su questa barca meravigliosa, incluse le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 8,94 m
Larghezza: 1.95 m
Pescaggio: 1.25 m
Peso: 1700 kg
Sup. velica: 27.7 mq (randa+genoa)

Vintage Day Sailor, il dragone di Doomernik
Nel sito della Drachenklasse potrete trovare anche una lista di PRODUTTORI E RESTAURATORI, con diverse segnalazioni di usato in vendita, ma come minimo per una barca in buone condizioni si spendono 25/ 30000 €.




giovedì 6 giugno 2013

Il Gunter Sprit

Lo "spreet" dal libro di Warington Baden Powell
Abbiamo già parlato più di una volta del NAUTILUS di Warington Baden Powell senza però soffermarsi sulla importante innovazione che fece delle sue canoe la più grande intuizione della nautica da diporto di fine ottocento, l'armo velico. Questo tipo di armo denominato Gunter-Spit, o Spreet mi sembra di leggere nel suo libro, ha caratteristica fondamentale che pur avendo un albero corto, questo lo si può allungare con lo "sprit" in modo da ottenere una superficie velica relativamente grande. 
L'evoluzione nel tempo di questo tipo di armo velico, tutt'ora molto utilizzato specialmente nelle piccole barche classiche e nelle canoe a vela, viene egregiamente descritta in questo articolo, Batwing Gunter Rigs.
E' molto interessante notare che questo armo è particolarmente adatto in tutte quelle situazioni in cui la barca debba passare sotto un ponte, risolvendo il problema dell'abbattimento dell'albero, oppure durante il trasporto ottenendo un pratico "sezionamento".
Il Gunter Sprit è anche molto bello da vedere, nelle canoe a vela di piccole dimensioni lo si vede spesso applicato nella sua versione "simple".
Attenzione però a non confondere il Gaff Rig (armo aurico) con il Gunter Rig, infatti nel primo caso la vela  viene sollevata orizzontalmente, senza la rotazione che si ha nel secondo caso. Si dice in giro che si sia fatta molta confusione su questo argomento, anche se nelle piccole barche le due tecniche possono diventare complementari.
Non si finisce mai di imparare.

Sprit-simple, da Thecheappages


mercoledì 5 giugno 2013

Progetto Narwhal, il primo catamarano gonfiabile e Capo Horn

Il catamarano gonfiabile autocostruito del Progetto Narwhal
Una spedizione si è recata nel punto più meridionale del continente sudamericano, a Capo Horn, con un catamarano gonfiabile autocostruito. La spedizione è stata condotta sotto la guida di un capitano donna, Olesya Ilina, ed è durata dal 18 gennaio al 17 febbraio 2013. La navigazione è stata effettuata nel territorio del Cile, come si vede nella mappa.

Il tragitto, da Myroad.info
Il Diario di Bordo completo di questa fantastica avventura lo potrete trovare sul sito Narwhal - Terra del Fuoco, oppure nel forum gik.fordak.ru.

Il catamarano gonfiabile autocostruito del Progetto Narwhal


Villaggio Fontana delle Rose, la magia del Gargano


Il Centro Turistico Fontana delle Rose sembra essere un'altra eccellente struttura capace di ospitare anche le nostre piccole barche, all'ormeggio davanti alla spiaggia. Per quanto riguarda lo scivolo si può trovare nelle strutture private dei porti di Manfredonia e Vieste. Il Gargano è certamente tra le  mete naturalistiche e culturali più belle del nostro paese, quindi l'approdo al villaggio è sicuramente da valutare.

Foto tratta dal sito del Villaggio Fontana delle Rose


martedì 4 giugno 2013

Tutti i piani di François Sergent disponibili on-line al Museo Marittimo di La Rochelle

Dal sito Histoires Maritimes Rochelaises
Ci sono dei giorni che mi rendono particolarmente orgoglioso di essere il redattore di questo blog, oggi è uno di quelli: rendere pubblica la notizia che grazie ad una generosissima eredità sono disponibili al pubblico tutti i PIANI del famoso architetto navale François Sergent.

Per le sue innovazioni tecniche e la sua visione della vela, François Sergent ha rivoluzionato lo yachting in Francia. Questi 2.000 piani donati in un testamento al Museo Marittimo di La Rochelle sono essi stessi appartenenti agli Rochelaises, sito della storia marittima che mira a renderla accessibile al maggior numero di persone che si interessano alla memoria della gente di mare. 
In collaborazione con l'Archives Yachting Association che conservano la documentazione sulla storia della nautica e con il sostegno del Ministero della Cultura è ora qui disponibile il lavoro di un uomo che racconta la storia contemporanea della cantieristica di la Rochelle.
(Interpretato maldestramente da me medesimo da: Histoires Maritimes Rochelaises).

La scrittura è netta e il tratto fluido, e qui prendono vita il Dorade, il Bonite, il Caneton, il Grondin, il Super Mistral e così via. Tutte queste derive, yacht, yawl, ketch che François Sergent ha disegnato tra il 1944 e il 2000 sono ora disponibili a tutti grazie al Museo Marittimo di La Rochelle.
QUESTO, uno tra i tanti una piccola meraviglia.

Via: Voiles et Voiliers


lunedì 3 giugno 2013

Hochwertige Holz Boote, Alaska L500

Alaska L500, dal sito naintrading
Finalmente una barca della quale viene fornito il prezzo completa di IVA e spedizione, sono 12000 € ma è davvero stupenda questa Alaska L500.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5.54 m
Larghezza: 1.42 m
Peso: 150 kg circa
Materiale: cedro rosso del Canada
Non viene specificata la superficie velica, si vede solo che è un magnifico due alberi con armo classico, e quando non si va a vela si va a remi. 


domenica 2 giugno 2013

Il Trasimeno a - 29 centimetri dopo venti anni


Il bello del lago di questi tempi sono le sue magnifiche sponde coloratissime che si affacciano direttamente in un acqua dai colori intensi tra il verde e il blu.
L'avevamo visto, prima delle piogge delle ultime settimane, che il Trasimeno era risalito parecchio ma aver raggiunto - 29 rispetto allo zero idrometrico come ben venti anni fa è davvero un record. 
Mai, in questi ultimi dieci anni che lo frequentiamo, era successa una cosa del genere.





sabato 1 giugno 2013

La legge di Murphy del “fai da te” in barca

Murphy's Law of Boat Care, da Sailnet-forum
Come spesso accade ho tradotto ed interpretato parzialmente ed in modo maldestro un curioso articolo trovato in rete, del quale riporto i punti principali e che mi sento di condividere in gran parte.
Da: Murphy's Law of Boat Care, Sailnet-Forum.
  • un piccolo problema da risolvere prima dell'inizio di una crociera si trasformerà sempre in un grande problema dopo che siamo partiti 
  • i problemi peggiori vengono fuori nel momento meno opportuno 
  • non importa quanti attrezzi hai nella tua cassetta, ti accorgerai che mancherà quello che serve al momento opportuno 
  • se si lascia cadere uno strumento a bordo, sarà quello più costoso che cadrà in acqua 
  • se si acquista una lattina di vernice o un tubetto di colla stai pur certo che sarà sufficiente solo per il 90% del lavoro 
  • mettere da soli colle o resine epossidiche significa risolvere il problema in uno dei seguenti modi: a) immediatamente, lasciando un grumo bozzoloso sulla barca b) mai, lasciando un grumo bozzoloso sul vasetto
  • la scartatura della carena si fa a mano mettendoci un tempo lunghissimo o con la levigatrice mettendoci molto meno tempo, ma se ce ne mettiamo troppo poco e si porta via la resina che si pretende di ripristinare nel modo di cui al punto precedente allora il sistema migliore per riparare il danno è quello di infarcire di fogli da 100 dollari la parete della vostra barca 
  • la barca andrà verniciata o riparata con le condizioni climatiche più favorevoli ma di sicuro il giorno che hai scelto per fare il lavoro pioverà o sarà molto freddo 
  • nel caso di un sistema a più componenti state pur certi che la parte guasta sarà quello che è sepolta nel punto più inaccessibile della barca 
  • una legge che vale per tutto e che ogni marinaio conosce, anche quelli che non fanno il “fai da te”: la vostra lista di cose da sistemare avrà sempre una voce in più di tutte quelle che avrete in mente.


A Manual of Yacht and Boat Sailing



Interessantissimo questo Manuale del 1880 in cui Dixon Kemp ci parla delle barche a vela e delle loro caratteristiche tecniche, dalla stabilità al piano velico fino alla navigazione, insomma tante nozioni che ancora si trovano scritte nei libri moderni e che hanno fatto scuola.
Yacht and Boat Sailing è anche un bel manuale di costruzione ma l'aspetto straordinario è che ci si trovano i piani di alcune imbarcazioni come il NAUTILUS di cui abbiamo già parlato in precedenza.
Stupendi i piani e le figure che risvegliano la voglia, mai sopita, di ricostruirne una, tal quale come allora. Insomma, bello, bello, bello!
Il piano velico del Nautilisu, dal libro Manual of Yacht and Boat Sailing

Del Nautilus ho creato una CARTELLA in cui ho raccolto tutta la documentazione trovata in rete con tanto  di foto, disegni, piani e testi.
.

Paddlesail, non c'è limite alla creatività

StandUp Paddles Sail, dal sito Taloo-ard
Lo Stand Up Paddle (The horse's mouth si sta chiedendo perché stia diventando più popolare della vela) è una delle "invenzioni" nautiche di maggior successo degli ultimi anni e sta già contando migliaia di appassionati in ogni angolo del mondo. Significativa è la manifestazione che ogni anno si tiene lungo la Senna in occasione del Salone Nautico di Parigi.
Lo Stand Up Paddle Sailing è una piccola vela che ha le seguenti caratteristiche:
  • può essere applicata ad ogni tipo di remo con l'ausilio di una striscia di velcro;
  • si spiega in pochi secondi;
  • è disponibile in un arcobaleno di colori;
  • è realizzata a mano in USA;
  • è costruita con materiale da 1.5 once, tipo Ripstp Spinnaker Cloth;
  • è di dimensioni 58" x 64" ripiegabile in un sacchetto da 8" x 12";
  • è di peso inferiore a 8 oz.
Il suo prezzo è di circa 130 $  e, ovviamente, per le sue dimensioni può essere spedito in tutto il mondo.



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