martedì 15 ottobre 2013


La Taberna del Puerto

Dal forum La Taberna del Puerto
Capita di rado, ma quando si parla bene del proprio blog fa sempre piacere:

Buscando por internet me encontré con esta web/blog italiana:
( http://terrafermasailors.blogspot.com.es/ )
que os gustará a todos los que apreciéis la náutica simple (slow sailing?).
Hay mucha información sobre dinghy cruising, campings con boyas, embarcaciones remolcables, etc. No he terminado de explorarla pero hay cantidad de información que desconocía:
Boyas: impresionante la cantidad de info:
http://translate.google.es/translate...gavitelli.html
Fueraborda/vela: la solución para una auxiliar hinchable!!!
Piraguas y kayacs a vela, incluso hinchables. Zodiacs a vela .
Cartografía
Sail on Bike
Mapa de rampas. etc etc.
Una perla: una tienda de campaña para padlesurf (surfcruising?): http://translate.google.es/translate...la-meglio.html
Que la disfrutéis.

¡muchas gracias!!!

Un nuovo albero per Vicius, il bellissimo Lanaverre Menhir di Massimo

Vicius, il Lanaverre Menhir di Massimo
Massimo mi ha contattato perché è alla ricerca di un nuovo albero per il suo Lanaverre Menhir, causa rottura per anzianità. Chi lo avesse a disposizione, magari perché usa la barca solo a motore o solo perché non sa più che farsene può contattare Massimo a questo indirizzo email, altrimenti potete contattare me per i numeri telefonici. (PS: Massimo ha riparato il suo albero).
Il Lanaverre Menhir è una piccola barca a vela cabinata molto interessante e carina, leggera, facilmente trasportabile, ottima per il daysailing o il campeggio nautico per due.

Vicius, il Lanaverre Menhir di Massimo
Queste sono le dimensioni dell'albero del Lanaverre Menhir di Massimo, riprese da un altro sito a lui dedicato: Le Menhir, mon voilier dériveur intégral.

Le mat, dal sito Le Menhir mon voilier dériveur intégral
Queste sono le caratteristiche tecniche principali del Lanaverre Menhir:
Lunghezza: 4.75 m
Larghezza: 1.92 m
Pescaggio: 0.30 - 0.85 m
Peso a vuoto: 280 kg
Peso chiglia: 100 kg
Sup. velica (randa + fiocco): 8.25 + 4.00 mq

Il piano velico del Menhir, dal sito Voilier Menhir
E c'è anche un bel video di come ci si può divertire con una barchetta del genere.


lunedì 14 ottobre 2013

Lungo le "Vie della Seta", le lontane frontiere dell'immigrazione e della civiltà


Visualizza Lungo le Vie della Seta in una mappa di dimensioni maggiori

Il viaggio di Marco Polo che vedete rielaborato su Google Maps l'ho estratto da un bellissimo sito russo che parla dei grandi viaggiatori, wiki.marshruty. Ve ne consiglio la lettura, è molto ben fatto e la mia estrapolazione nella carta è solo parziale.
Ma non è solo del fantastico viaggio di Marco Polo, che ho ripercorso piacevolmente, che vi volevo parlare ma aprire una piccola parentesi sull'immigrazione, argomento in questo momento così cruciale per la nostra umanità.

Siamo tutti figli di emigranti!

L'uomo, sin dalla notte dei tempi, non è mai stato fermo e se ciascuno di noi riesce ad approfondire le proprie conoscenze nelle radici della storia scoprirà con enorme sorpresa che le sue origini provengono da terre lontanissime, in tempi lontanissimi, quando guerre, pestilenze, siccità, o più semplicemente un lavoro o un pellegrinaggio, avevano spinto i suoi antenati a muoversi verso terre più fertili, ricche e dove si potevano condividere ideali di civiltà e tolleranza.
E se oggi le vie dell'immigrazione che ci angosciano di più sono quelle che provengono dal Nord Africa attraverso il Canale di Sicilia, nel corso del medioevo erano soprattutto quelle che si propagavano attraverso le cosiddette “vie della seta”, strade e percorsi principalmente commerciali già battute sin dai primi secoli dell'ultimo millennio da Marco Polo, ma anche prima, fin dal tempo dei romani.
Nel caso di mia nonna paterna per esempio, pensate, è bastata la scritta nella tomba di un Santo nel Duomo di Lucca per scoprire che il nome di quest'ultimo ha quasi certamente ed inequivocabilmente attribuito la provenienza della sua famiglia, stabilitasi in Toscana tra il 1200 e il 1300, dall'Armenia, con precisione da una delle sue più importanti e gloriose capitali da cui è stato generato quel cognome.

Iscrizione sulla tomba del Santo
Una capitale fondata dal Re Chorsoe III di Armenia nel 335 e da allora utilizzata come residenza principale dei re armeni della dinastia arsacide. Da lì si vede il Monte Ararat, il "luogo creato da Dio" e dell'Arca di Noè. Dopo le varie vicissitudini della storia, inclusa l'occupazione islamica, la capitale è diventata sede della Chiesa armena fino a circa il 1300 da dove si trasferì nell'isola di Akmadar nel Lago di Van, allora appartenente al grande impero armeno. Ed è proprio in questo periodo, epoca in cui quella capitale fu distrutta dai mongoli, che partirono attraverso le "Vie della Seta" i pellegrini, seguaci del Santo, o forse solo commercianti, e che si stabilirono a Lucca e in Toscana.

Dal sito vie della seta
Sembra che fossero molto bravi a commerciare ed insegnare tanto che il mio trisnonno, ingegnere, nominato BACCELLIERE dal Granduca di Toscana perché studente meritevole, voleva insegnare matematica al Liceo Classico di Montalcino dove era nato. Invece, tra il 1859 e il 1863, il fato lo portò ad Arezzo, come direttore operativo degli scavi etruschi di una famosa Società filantropica fiorentina. Il suo operato, oltre che nelle LETTERE che ho ritrovato alla Biblioteca Centrale Nazionale di Firenze, è menzionato anche nel prestigiosissimo “Archivio Storico Italiano” di Giovan Pietro Vieusseux, del quale era stimato e rispettato conoscente, nonché fidato amico. L'esito dei suoi scavi è servito a creare il Museo Nazionale Archeologico di Firenze. Dopodiché fu assunto ad Arezzo ed è in gran parte per merito suo che noi abitiamo ancora qui. Questo trisnipote di emigranti è stato anche un EROE della nostra guerra di indipendenza avendo partecipato alla campagna di Curatone Montanara. Credo che dopo ebbe parte nella realizzazione della Bonfica della Valdichiana, ma questa è un'altra storia da raccontare.
Non mi voglio abbassare a tanto, cioè a giudicare coloro i quali in questi anni hanno prodotto leggi criminali contro l'immigrazione, vorrei solo chiedergli: ma voi che cosa siete, da dove venite?

E allora per tornare ai luoghi dell'avventura di Corto Maltese e dell'Armenia perché non gustarsi "La casa dorata di Samarcanda".
Ma in fondo, più luoghi dell'avventura della piccola storia di vita che vi ho raccontato oggi, dove vogliamo andare?





domenica 13 ottobre 2013


sabato 12 ottobre 2013

Antila 22 avec remorque

Antila 22 in vendita su Leboncoin
Acquistare un usato, praticamente nuovo, ti offre il vantaggio di avere una barca chiavi in mano e pronta alla navigazione senza doversi preoccupare degli accessori e relativi costi aggiuntivi. Insomma, quel che c'è, c'è e si sa dove si comincia e dove si finisce, specialmente se la si può ormeggiare in giardino.
Questa Antila 22 in vendita su Leboncoin, della quale abbiamo già parlato nel post Antila 22, bella e possibile, al prezzo di 25000, tutto compreso incluso il carrello, è davvero interessante; una barca da crociera abitabile e carrellabile.

Antila 22 in vendita su Leboncoin
E c'è anche un bel video promozionale dell'Antila 22. Mi piace.


Lo scivolo di Rapallo


Facente parte del Marina Pubblico di Rapallo lo scivolo è ampio e, in caso di necessità, dotato di gru. Credo sia consigliabile informarsi e/ o prenotare prima del suo utilizzo che dovrebbe essere gratuito. In zona sono presenti parcheggi a pagamento e il Marina Privato Carlo Riva.
Ulteriori informazioni le potrete trovare su:




venerdì 11 ottobre 2013

Катамаран парусный надувной Альфа 3, 12.000 rph

Alpha 3, dal sito SLANDO
Alpha 3, è il nuovo catamarano gonfiabile prodotto dalla società ucraina Solaris-Boat. Comodo, facile da usare e da trasportare è un ibrido che abbiamo già visto in altri modelli, tra un catamarano e un gommone, certamente non offrirà le performance di un catamarano puro ma di sicuro più comodo e adatto al divertimento in famiglia. Mi piace!

Alpha 3, dal sito SLANDO

Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 4.2 m
Larghezza: 1.9 m
Sup. velica: 5.5 mq (randa)
Peso: 55 kg
Il prezzo sembra davvero conveniente anche se credo che debbano essere contattati, viene spedito su ordinazione in 45 giorni.

Alpha 3, dal sito SLANDO
E c'è già un bel video dimostrativo.



Via: SLANDO


Beccati questo e Beccati quello


Tra il lago di Chiusi e quello del Trasimeno, lungo il Sentiero della Bonifica, esattamente in mezzo al confine tra Toscana e Umbria, si trovano due torri che rappresentano un simbolo della nostra storia medievale. 
Si chiamano Beccati Questo e Beccati Quello (o Quest'altro). 

"La torre Beccati Questo, costruita nel territorio del comune di Chiusi, può essere datata intorno al 1279, ma la ricostruzione definitiva avvenne nel 1427. Venne costruita dai Guelfi dopo una vittoria sui Ghibellini, e doveva simboleggiare il loro dominio sui territori paludosi che segnavano il confine tra il territorio sotto il controllo di Siena e quello di Perugia. Pochi anni dopo, però, la controparte perugina costruì nel territorio umbro la torre di Beccati Quello (oppure Beccati Quest’altro) per sbeffeggiare a loro volta i rivali senesi. Il particolare nome delle torri, rimasto tuttora in uso, dimostra l’importanza della derisione degli avversari in epoca medievale, come strumento per evitare oppure inasprire i conflitti. (....)

Le due torri, pur apparendo come dei veri e propri fortilizi difensivi e predisposte come avamposti militari, furono in realtà utilizzate principalmente come stazioni di Gabella, ovvero per la riscossione dei tributi necessari al transito di merci e persone nei territori della Valdichiana, tra Siena e Perugia. (....)

I viaggiatori che passano nei dintorni del lago di Chiusi, diretti verso il lago Trasimeno, possono facilmente scorgere le due torri che svettano in mezzo alle campagne. Le due torri si sorvegliano reciprocamente da quasi seicento anni, l’una di fronte all’altra, tra Toscana e Umbria. E continuano a ricordare gli anni in cui, in mezzo alla palude, le repubbliche e le signorie rivali si prendevano in giro a vicenda. (....)  (parzialmente estratto da Lavaldichiana, autore Alessio Banini)


Dinghy Caravela 1.7, non c'è limite al piccolo

Caravela 1.7, dal sito di B&G Yachtdesign
Questo barchino, chiamato Caravela 1.7 di Roberto Baros, è destinato ad essere utilizzato come tender, barca a vela per il tempo libero e, in caso di emergenza, può anche essere utilizzato come imbarcazione di salvataggio. Le sue dimensioni compatte permettono di essere facilmente riposto in coperta, o sulla parte superiore della cabina di una qualsiasi barca a vela da crociera, tranne quelle più piccole.
Può andare a vela, a remi, o con un piccolo motore fuoribordo. Una ruota attaccata allo skeg aiuta il varo e l'alaggio, se il terreno non è troppo irregolare.
Come barca a vela la Caravela 1.7 offre una buona opportunità di godere la deriva quando la barca madre è all'ancora.
E' inaffondabile e stabile, può essere usata da bambini, e per questo, è una buona barca scuola.
Le due derive sono a portata di mano, ma soprattutto non prendono spazio interno.

Caravela 1.7, dal sito di B&G Yachtdesign
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 1.70 m
Larghezza: 1.24 m
Peso: 35 kg
Portata: 200 kg (2 persone)
Sup. velica: 2.43 mq

Caravela 1.7, dal sito di B&G Yachtdesign
Il progetto completo gratuito l'ho trovato su SUPERENGINEER. Ottima anche da trasportare in bici.


giovedì 10 ottobre 2013


Barchette di carta: barca romana - flussliburne

Barca romana, dal sito Kallboys
A poca distanza da Mondorf, in quella che è ora la parte settentrionale di Bonn, nell' 11 a.C., venne eretta una fortezza romana con lo scopo di controllare i traffici lungo il fiume Reno. Poiché il fiume era importante , non solo come linea di confine e di controllo del territorio ma anche come via di trasporto per beni e truppe, i romani progettarono e svilupparono questo tipo di imbarcazione fluviale, chiamata Flussliburne, che andava sia a remi che a vela. Il modello di carta, scaricabile dal sito Kallboys, è in scala 1:72.
Nella mappa c'è Mondorf vista dall'altra parte del Reno.


mercoledì 9 ottobre 2013

Mini Cup

Scribd - Mini Cup
Un bel progetto completo di una piccola deriva in legno tipo laser, il Mini Cup.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 12' (3.65 m)
Larghezza: 4' (1.21 m)
Peso: 125 Lbs (56.7 kg)
Sup. velica: 75 sq. feet (6.9 mq)
Persone trasportabili: 2

Mini Cup, dal sito Stevenson Projects
E c'è anche un video, accompagnati dalle Valchirie di Wagner.




martedì 8 ottobre 2013

Långedrag Julle

Långedrag Julle J18, in vendita su Blocket
Il Långedrag Julle è una barca a vela in legno, le sue origini provengono dalla costa occidentale della Svezia. I Långedragsjullen sono disponibili in diversi formati: J10, J14, J18, J22 e J26, dove il numero indica la dimensione delle vele della barca in metri quadrati. 
Il primo dei Långedragsjullen, che è stato originariamente progettato da Hjalmar Olsson, è stato prodotto dal 1927. (Via: Wikipedia)

Che altro dire, una serie di barche meravigliose che, avendolo saputo a suo tempo, sarei andato di corsa in Svezia a prendermela considerati i prezzi.
Altre informazioni le potrete trovare sul Register över Långedragsjullarna.

A metà estate del 2009 siamo salpati dal porto di Öckerö con destinazione Götenburg,  alla Langedrag Sailing Association, che è il luogo di origine del Langedragsjulle. 
La veleggiata è stata bella, il vento era costante e anche se c'è stato qualche incontro con le grandi navi da carico siamo riusciti a mantenere la rotta. 
Verso sera siamo andati a caccia di un altro Langedragsjulle, che abbiamo trovato.

Esiste anche una versione più moderna in vetroresina di questa barca, ma che non ha nulla a che vedere con la bellezza ed il fascino del legno, comunque la sua storia la potete trovare QUI.

Il piano velico originale di Hjalmar Olsson, dal sito Julleregister
Quello che vedete di seguito è il porto di Gothenburg, un esempio in cui convive un porto a secco con gli ormeggi.




lunedì 7 ottobre 2013

Our Blue Canoe



Viaggio intorno al sogno, è uno dei capitoli imperdibili in cui nel libro "Hugo Pratt, I luoghi dell'avventura" si ripercorre il viaggio in "Una ballata del mare salato" e necessariamente a pagina 79 si parla della "Waka". 
Da qui, e dalle indicazioni che vi si trovano, il passo è stato breve nel ritrovare le informazioni su questo progetto dei Pacific Voyagers: Paddle silently through the water, navigating by the star, seven crews sail across the Pacific, our blue canoe, coming soon to a theater near you.

" ... Sono bellissime, solide e leggere, come i sogni, ....., ma soprattutto la sensazione di ritornare a vivere qualcosa di vero, di riuscire a navigare nel silenzio, senza pensare al tempo e al gasolio, senza preoccuparsi troppo di venti e di onde, perché quelle vele a forma di cuore, chiudendosi come ventagli li lasceranno sfogare, e quegli scafi arcuati, pesanti e sgraziati, non le vorranno sfidare, ma le sapranno assecondare e cavalcare morbidamente, senza preoccuparsi troppo della meta, perché una meta reale non c'è. ...." (Da: Hugo Pratt, I luoghi dell'avventura)

Non vi avevo detto che "e così una qualsiasi mia piccola esperienza, su Aspirina al lago per esempio, sarà come veleggiare sulle leggendarie barche di giunco che solcano l'Oceano Pacifico"?

Pacific Voyagers Film


Hugo Pratt, I Luoghi dell'Avventura

La mia postazione di "lavoro", solo per modo di dire. Da oggi invece "luogo dell'avventura"
In vita mia credo di aver azzeccato due regali su cento, e questo la dice lunga sul mio carattere distratto e introverso. Invece ieri sera la Rachele mi ha fatto un regalo tanto desiderato quanto inaspettato, il libro "Hugo Pratt, I luoghi dell'avventura". 
Ho cominciato a leggerlo subito e proseguirò stamani, è bellissimo.
I suoi autori, il fotografo Marco D'Anna e lo scrittore Marco Steiner, "hanno realizzato quattordici reportage che introducessero i lettori a tutte le storie di Hugo Pratt sui luoghi percorsi da Corto Maltese nei primi anni del Novecento. Il concetto era quello di tracciare un ritratto di quegli ambienti e descrivere l'attualità di quelle situazioni geografiche con dei racconti che rispettassero la precisione storica, ma anche la suggestione di tutte le storie prattiane. (......) Le persone non fanno i viaggi, ma sono i viaggi che fanno le persone, diceva John Steinbeck, ma viaggiare secondo le rotte immaginarie di Corto, provando a seguire i percorsi culturali, artistici e le imprecise geografie di Hugo Pratt è un'esperienza rigenerante, forse una vera rinascita. (.....) Leggere una storia di Corto può sicuramente divertire, intrigare, incuriosire o stimolare, ma fare un viaggio per seguirla può rendere davvero felici".

Ed è proprio una sensazione di felicità che provo sempre quando leggo le storie di Corto, una sorta di immedesimazione che, per quanto improbabile, è resa possibile da quella atmosfera tra sogno e immaginazione in cui Hugo Pratt riesce ad immergermi fin da subito. 
Il sogno mi appartiene quanto la realtà e quanto il primo riesce a coinvolgermi come se vivessi la storia da protagonista tanto più il mio pensiero si adegua, si conforma, si adatta ad uno spirito avventuroso che non mi lascia neppure nella grigie giornate di una persona qualunque. E così una qualsiasi mia piccola esperienza, su Aspirina al lago per esempio alla ricerca del Santo Graal, sarà come veleggiare sulle leggendarie barche di giunco che solcano l'Oceano Pacifico, così come affrontare gli oscuri personaggi con cui Corto si trova a fianco. Ma quanti di questi ci troviamo di fronte ogni giorno, con l'ambiguità che caratterizza ogni animo umano?
Dalla locandina della mostra di Corto Maltese in mostra da Lugano, da Viaggi24 - Il Sole24Ore
Quanto documentato nel libro che mi ha regalato la Rachele è stata oggetto di una mostra tenutasi al Museo dell'Arte di Lugano dall'8 luglio al 2 ottobre 2011.

Il cappello da marinaio calcato sugli occhi, la giubba blu con i bottoni dorati, l'eterna sigaretta tra le labbra. 
Corto Maltese è certamente il personaggio più famoso uscito dalla penna di Hugo Pratt (1927-1995), uno dei più importanti fumettisti italiani. 
Ed è a lui, soprattutto, che è dedicata la mostra Hugo Pratt. I luoghi dell'avventura al Museo d'Arte di Lugano dall'8 luglio al 2 ottobre. 
Acquarelli, studi e tavole, disegni originali in bianco e nero e a colori, strisce di fumetti e materiali documentari: l'esposizione ripercorre le avventure del celebre marinaio e ne segue le tracce nei luoghi dei suoi numerosi viaggi. (.......). (Da: Viaggi24 - Il Sole24Ore).

Nel video Corto Maltese raccontato da Hugo Pratt.



domenica 6 ottobre 2013


sabato 5 ottobre 2013


LADA 4x4, la massima resa con la minima spesa

Lada 4x4 con rimorchio parcheggiata vicino casa del "citto" della Rachele
Non è particolarmente attraente, ma se si vuole un vero 4x4 con cui trainare una grande barca senza spendere una fortuna allora la LADA 4x4M è l'auto ideale del marinaio carrellatore. 
L'abbiamo vista spesso utilizzata per portare i grandi catamarani gonfiabili nel suo portabagagli attraverso gli immensi territori della Russia; qualche volta, come si vede nella foto, la vediamo anche qui da noi in Italia.
Le caratteristiche tecniche ed il prezzo di partenza di soli 12.080 € sono per quelli che vanno al "sodo", da notare il peso massimo rimorchiabile di 1490 kg; per utilizzarlo oltre i 1280 kg ci vuole la patente BE perché è maggiore della massa del veicolo in ordine di marcia.
Il produttore dovrebbe essere lo stesso della grande UAZ. Bei ricordi quando, da boy scout, facevamo le pesche per comprarla ai frati del Convento di San Domenico ad Arezzo, l'unica auto che abbia mai visto che riusciva andare a benzina e gasolio contemporaneamente!
Nel video "lada niva submarine under water car scuba diving". Questo video è incredibile, non vi azzardate a riprovarci.




L'Italia s'è fatta, ma non gli italiani




"Il primo bisogno d'Italia è che si formino Italiani dotati d'alti e forti caratteri. E pure troppo si va ogni giorno più verso il polo opposto: pur troppo s'è fatta l'Italia, ma non si fanno gl'Italiani." (frase attribuita a Massimo  Tapparelli, Marchese d'Azeglio).

Questa è la celebre citazione che mi è tornata alla mente osservando questa intervista risposta al servizio di Report "Un Decreto da Diporto", ho scritto abbastanza in passato su UCINA ed i suoi Rappresentanti quindi non mi posso permettere di fare ulteriori considerazioni.
Tutto ciò si commenta da solo, in particolar modo in giornate drammatiche come quelle che si stanno vivendo a Lampedusa, e su questo argomento è inutile aggiungere ancora ipocrisia rischiando di essere solamente demagogico e falso.
Voglio solo ricordare una cosa, anche a tutti gli altri che a questa gente si ostina a dar ragione asserendo che il gettito della tassa sulle barche è stato ininfluente.
L'odiata Tassa Monti, per certi aspetti ingiusta perché doveva prevedere anche i natanti, e quindi in minor misura per tutti progressiva secondo la lunghezza e la potenza del motore, poteva essere un formidabile strumento per contrastare l'evasione fiscale ed il minor reddito che si è avuto rispetto alle previsioni è stato causato dal suo totale stravolgimento perpetrato dalla destra berlusconiana.
Purtroppo l'abitudine di ribaltare la realtà dei fatti che ci viene mostrata ogni giorno dal partito del signor Berlusconi, che non ha nulla a che vedere con il liberalismo democratico né con la destra storica italiana, è sotto gli occhi di tutti. Questo signore con tutti i suoi lacché si sta mangiando l'Italia, per chi non se ne fosse accorto e, in linea generale, non c'è cosa più rivoltante di un ricco che fa la vittima, che sia per pagare le tasse sul suo yacht o le conseguenze dei suoi errori.
Che poi i ricchi, o i meno ricchi come me, non debbano pagare le tasse sulle loro barche perché altrimenti si toglie il lavoro al comparto della nautica è una considerazione così scandalosa che rasenta la soglia del ridicolo. Ma come possono persone a certi livelli dire certe cose, qualcuno me lo può spiegare?
Che altro dire, è proprio una vergogna, mi vergogno di essere italiano.

Precisazione: in un post in passato avevo espresso il timore che il ritorno della tassa di stazionamento avrebbe potuto portare delle ingiustizie nel senso che i piccoli natanti avrebbero pagato troppo per i servizi che, in alternativa, vengono offerti solo ai grandi yacht. Paradossalmente si è invece verificata la cosa opposta, si è tassato solo i grandi, favorendo principalmente chi, pur possedendo un costosissimo e potentissimo yacht di 9.90 m con 500 CV di potenza, non paga un bel nulla. E per quel che mi riguarda finché avrò i soldi per mantenere la mia barchina che sia per l'ormeggio, o per l'antivegetativa, o le tasse che ci metteranno la terrò, altrimenti, cercando di starmene in silenzio e rispetto per chi sta peggio di me la venderò.


venerdì 4 ottobre 2013



giovedì 3 ottobre 2013

DUO 480 C, il pocket cruiser catamaran

DUO 480 C, dal sito K-Designs
Dopo Vado pazzo per Miss Cindy e Puddle Cat Adventure, un piccolo catamarano con armo biplano, eccovi un nuovo pocket cruiser in formato catamarano, il DUO 480 C, segnalatomi dal lettore Mike che sarebbe intenzionato a costruirselo.
Effettivamente è delizioso. Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 4.80 m
Larghezza: 2.30 m
Peso: 180 kg
Portata: 450 kg
Sup. velica: 2 x 8 mq
Tempo di costruzione: circa 300 ore
Prezzo dei piani: 85 $

DUO 480 C, dal sito K-Designs



Un Decreto da Diporto

REPORT - Un Decreto da Diporto
Confermato dagli armatori di grandi yacht, non si dice altro che quello che scrivo oramai da anni, qualsiasi tipo di tassa venga messa su tutte le barche, grandi e piccole proporzionalmente, questa influirà pochissimo sulle tasche dei loro armatori a causa degli esosi costi di ormeggio e mantenimento. Così è stato per la Tassa Monti, poi modificata, poi dimezzata, in più nulla è stato fatto per questo ipotetico rilancio della nautica.
Uno degli intervistati, tutti con teste pensanti, ha detto che la nautica delle piccole imbarcazioni potrebbe essere sviluppata molto di più, come in Francia, e portare benefici a tutti, costruttori, armatori e famiglie.
Centovencinque milioni persi non sono niente? Già, così come non sono niente i soldi ai partiti, le auto blu e le scorte inutili, le pensioni d'oro, etc. etc., mi facciano il piacere!
Comunque, mentre la Merkel va a fare la spesa da sola, i nostri politici invece fanno bene a mantenersi le scorte, se proseguono con questo andazzo presto gli serviranno eccome.


mercoledì 2 ottobre 2013

Greenpeace, accusati di pirateria




"Scendo! Scendo!" grida angosciata Sini mentre la Guardia Costiera russa spara attorno ai nostri attivisti colpi di arma da fuoco.

Nel video la drammatica sequenza dell'arresto degli attivisti di Greenpeace che, colpevoli di pacifismo, sono stati presi a fucilate.
Se sei d'accordo con me invia un'email a questo INDIRIZZO e chiedi di liberarli nonché di fermare le trivelle.

La mattina del 18 settembre due attivisti di Greenpeace vengono arrestati mentre protestano contro le trivellazioni petrolifere sulla Prirazlomnaya, una piattaforma di estrazione della Gazprom nel mare di Pechora, al largo delle coste russe. 
Il giorno successivo la Guardia costiera russa abborda illegalmente la nave Arctic Sunrise di Greenpeace International, in acque internazionali, arrestando altri 28 attivisti. 
Martedì la nave arriva nel porto di Murmansk. 
Giovedì 26/09 ha inizio il processo: immediata arriva la notizia della custodia cautelare di due mesi per 22 attivisti - tra cui l'italiano Cristian d'Alessandro, in attesa di ulteriori indagini. 
Per gli altri 8 il verdetto viene formalizzato nel corso del weekend. 
Il 02 ottobre riceviamo terribili aggiornamenti: la giustizia russa ha formalmente contestato l'accusa di pirateria nei confronti di cinque dei 30 attivisti . Rischiano fino a 15 anni di carcere. «L'accusa di pirateria è rivolta a uomini e donne il cui unico crimine è quello di avere una coscienza. 
Questo è assolutamente scandaloso e mina alla base i principi della protesta pacifica. Assurdo qualificare gli attivisti come pirati, vogliono solo intimidirci e farci tacere, ma non desisteremo» afferma Kumi Naidoo, direttore di Greenpeace International. 

Chiediamo che tutti gli attivisti trattenuti vengano immediatamente rilasciati e che vengano interrotte le trivellazioni petrolifere nell'Artico. Siamo più di 700mila. Firma anche tu!

Attivisti in prigione, liberiamoli. Geeenpeace


martedì 1 ottobre 2013

Maxus 22 QR : un petit Polonais sympathique et sportif (Grand Pavois 2013)



Derivazione del famoso Maxus 21, dal quale prende le forme dello scafo, il nuovo Maxus 22 ha una cabina più grande.
Conforme al programma della "crociera familiare" lanciata negli anni settanta da Jeanneau con il Flirt, ne esiste una in versione più sportiva con due timoni, una deriva mobile e un armamento velico per ariette più sostenute.
Questo è il modello in mostra al Grand Pavois di La Rochelle che vi viene presentato da Laurent Charpentier.

Via: Canale di YouTube di Voiles et Voiliers


Pellicano, il grande pescatore

Il Pellicano in vendita su Subito.it
Tutte le volte che entro su Subito.it per vedere come sta andando il mercato delle piccole barche usate digito nel suo motore di ricerca interno la voce "Pellicano". 
Adoro questa barchina progettata da Ernesto Quaranta moltissimi anni fa, ne ho parlato più volte, e questo modello con legno a vista è il mio preferito. Si tratta, come saprete, di una barca a vela leggera con deriva mobile, il suo peso è intorno ai 300 kg e non è più lunga di 5 metri, con due posti letto in cabina.
Per la sua linea originale, seppur ben inserita nel contesto della nautica popolare in voga in quegli anni in Francia, credo che possa entrare a pieno diritto nella storia dell'architettura navale del nostro paese, assieme ad altre, come il Piviere.
Peccato che sia in vendita a 1153 km di distanza e non abbia a disposizione i soldi per comprarla, ma farei davvero qualche sacrificio pur di averla.
La lascerei così, con lo scafo bianco, come il "Pellicano Bianco", il grande pescatore, che nidifica al Trasimeno e che con buona probabilità veniva cacciato in quei luoghi da Federico II nella prima metà del 1200.
Ne avessi le possibilità acquisterei il progetto e la riproporrei nel mercato esattamente come la vedete nella foto.

Nell'iconografia cristiana il pellicano simboleggia Cristo che dona il proprio corpo come cibo e il proprio sangue come bevanda durante l’ultima cena. La ragione è legata ad una antica leggenda secondo la quale questo uccello nutriva i suoi piccoli con la propria carne ed il proprio sangue. In effetti è curioso come questo uccello marino trattiene il cibo pescato in una sacca che ha sotto il becco e giunto al nido nutre i piccoli con esso curvando il becco verso il petto per estrarne i pesciolini. Gli antichi, erroneamente, pensarono che l’animale si lacerasse le carni per farne uscire il sangue con cui nutrire i piccoli pellicani affamati. Per questo, il pellicano è divenuto, durante il Medio Evo, il simbolo dell’abnegazione con cui si amano i figli e ne ha fatto l’allegoria del supremo sacrificio di Cristo, salito sulla Croce e trafitto al costato da cui sgorgarono il sangue e l’acqua, fonte di vita per la salvezza degli uomini. Ecco perché esso compare spesso scolpito in molti altari e ricamato o dipinto nelle casule dei sacerdoti ancora oggi. (Da: Gruppo 3 Millennio)

Il Pellicano in vendita su Subito.it


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