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martedì 12 aprile 2016


giovedì 7 aprile 2016


lunedì 4 aprile 2016


giovedì 10 marzo 2016

Terraferma Sailors New Look


L'ancora e la carta nautica sono i simboli di ciò che tiene ogni navigante legato al luogo che gli è più congeniale, la terraferma. E quest'ultima affermazione non è una figura retorica, semmai il contrario, perché il navigare, per quanto meraviglioso, fa sì parte della vita dell'uomo ma solo per necessità o per diletto: l'acqua, il mare, i fiumi e i laghi non sono il nostro ambiente naturale. C'è sempre un legame tra la terra e l'uomo e questo legame garantisce  a quest'ultimo la sopravvivenza.
Chiunque si appresta a salpare, anche per brevissime percorrenze, dovrebbe avere un'ancora ed una carta nautica a disposizione, io sono per l'obbligatorietà in ogni natante ed in ogni imbarcazione, di qualsiasi tipo, a qualsiasi distanza dalla terraferma.
Chi ha seguito il mio blog fin dall'inizio è ha conoscenza del fatto che la carta nautica è stato sempre il mio pallino, una passione che ho messo al servizio dei lettori con la creazione della carta degli scivoli, porti a secco gavitelli e corridoi di lancio, vorrei che questa fosse qualcosa di veramente utile per tutti coloro che condividono la voglia di navigare mettendola "al centro" di qualsiasi altra notizia.
Un ringraziamento doveroso e particolare va a NAVIONICS che mi ha concesso, con la fornitura di una "chiave di accesso", l'utilizzo gratuito on line delle sue carte nel mio blog, la NAVIONICS è un'azienda di Viareggio che conosco fin dai suoi esordi, quando produceva apparati.
Terraferma Sailors è solo il mio piccolo "brand", ma ciascun navigante è di terraferma.


sabato 5 marzo 2016

LEGO Ideas - legovelamania

Trimarano a vela dal sito LEGO Ideas
Che con i mattoncini della LEGO ci si potesse costruire la nave dei pirati lo sapevo anch'io ma arrivare a ricostruire la mitica Joshua di Bernard Moitissier, o l'Hydroptére, fino ad arrivare ad un bel Elan 210 sul suo rimorchio, questo proprio non me l'aspettavo.

Elan 210 sul rimorchio dal sito LEGO Ideas
Per vedere le realizzazioni e provare a rifarle basta entrare nel motore di ricerca di LEGO Ideas oppure in questa interessante FOTOGALLERY. Insomma, evviva la LEGO velamania.

Il moth dal sito Lego ideas



giovedì 25 febbraio 2016

NO ALLE TRIVELLE, per chi ama il mare ed il nostro paese condividete il logo e i contenuti


IL 17 APRILE VOTA SI AL REFERENDUM

Non boicottate il referendum che favorisce solo l'arricchimento dei petrolieri, il costo della benzina non diminuirà, a scapito della bellezza e della sicurezza del nostro territorio, già fragile. Il 17 aprile andate a votare e votate "SI". In Medio Oriente si stanno ammazzando e attuando un genocidio per il petrolio in eccesso e in un futuro non troppo lontano dovremmo cominciare a farne a meno sempre di più a causa degli evidenti cambiamenti climatici. Dimostrate ai potenti, ai finanzieri e ai corrotti che il vostro pensiero vale di più della loro cupidigia. L'indipendenza energetica è un mito in mano a pochi a scapito di tutti.


martedì 23 febbraio 2016

Non boicottate il referendum sulle trivelle




Qualunque sia la vostra idea non boicottate il referendum, è uno strumento di democrazia. Salvaguardiamo il nostro mare e il nostro territorio cercando di valorizzarlo, tanto il petrolio ce lo fanno pagare caro ugualmente. IL 17 APRILE ANDATE A VOTARE, DIMOSTRATE A QUESTA CLASSE POLITICA CORROTTA CHE GLI IDEALI DI OGNI CITTADINO CONTANO CONTRO LA PREPOTENZA DEI POTENTI.


martedì 12 gennaio 2016

TEARDROP, la roulotte in kit per carrello da barca

Dal sito CLCBoats
E' semplicemente straordinaria, su: CLCBoats

Il "teardrop" è un piccolo camper. Il nome deriva dalla sua forma aerodinamica simile ad una goccia, e il disegno risale almeno agli anni '30. Così come le auto diventano sempre più piccole, lo spazio di stoccaggio costoso, e il tempo per utilizzarla più prezioso, questa soluzione combina l'efficienza con lo svago senza pensieri.
Come potrete osservare sul suo sito la cabina è asportabile ed il carrello può essere riutilizzato per portare la barca.
Dal sito CLCBoats
Il kit completo uscirà quest'anno e il suo prezzo, comprensivo dei materiali, si dovrebbe aggirare intorno ai 1500 $.


Come asserito dai nuovi fornitori di questo interessantissimo kit l'invenzione non è nuova e nel tempo ci sono state diverse altre tipologie di produzione. Anche se solo in visualizzazione in anteprima se ne parla dettagliatamente su TERADROP and Tiny Trailers, la versione stampata di questo libro si trova presso HOEPLI al prezzo di 17.83 € scontato.

Immagine tratta da Teardrop and Tiny Trailers


lunedì 11 gennaio 2016

London Boat Show 2016 e la nostalgia dei mitici anni sessanta

60's Revival al London Boat Show 2016, su Practical Boat Owner

Nella rivista Practical Boat Owner e nel sito ufficiale del London Boat Show si parla di questa lodevole iniziativa sulla quale mi voglio soffermare brevemente e con piacere:

Gli anni '60 furono un periodo di grande cambiamento, una vera epoca di avventura, pionieri e innovazione. Ha visto imporsi la controcultura, i Beatles, i Monkees e il primo uomo a camminare sulla luna. Ma soprattutto ha visto l'arrivo del Dinghy Mirror e Sir Francis Chichester diventare il primo navigatore in solitario intorno al mondo con un solo scalo. (maldestramente tradotto ed interpretato da London Boat Show)

Io mi interrogo ogni giorno sempre di più se la vela di oggi non sia altro che una grande ostentazione di se stessi e del denaro, in ogni situazione, dall'ormai ricchissimo imprenditore che acquista una barca fino ai trofei e le solite corse intorno al mondo che, sinceramente, annoiano sempre di più, per non dire che infastidiscono. E non  i si venga a dire che non è vero che chi ha una grande barca oggi non è necessariamente ricco perché o è così o è semplicemente uno stupido.
Non c'è più niente nelle immagini odierne della classe del Dinghy Mirror e della Jaguar E-Type, se si vogliono allargare gli orizzonti. Da accapponare la pelle l'esordio "in società" della World Sailing con il pasticcio della Malesia che non  mi voglio abbassare a commentare.
Certamente auspicare un ritorno al passato è impossibile, se non ridicolo, ma io chiederei solamente un po' di "democrazia", di spalmare gli interessi in ogni direzione, che non siano solo i capelli al vento e gli occhialetti dei regatanti e i mega bussoloni dei ricchi imprenditori.
In questi ultimi vent'anni di democratici dell'ultim'ora e di berlusconiani della prima la classe media è stata spazzata via, nessuno di noi ha più intenzione di indebitarsi per una barca o per una bella auto per il gusto di averla, acquistiamo solo ciò che si può perché non vediamo nulla oltre il nostro naso.
Le speranze le osserviamo tutti i giorni nelle tabaccherie e  nei "gratta e vinci" o negli speculatori della "borsa e delle obbligazioni" che poi, guarda caso, si sentono truffati se viene messa una tassa, poi tolta dagli amici, o se arriva il giorno in cui devono pagare il conto.
Mi si faccia il piacere, e poi da ora i poi i miei eroi saranno giusto quelli che andranno su Marte, avessi età, cervello e fisico non ci penserei due volte.


giovedì 31 dicembre 2015

2015 in cifre e Buon 2016 a tutti

Immagine tratta da Google Analytics
Il cambio del nome del blog e un minor impegno da parte mia ha portato ad una discreta riduzione delle viste, pur sempre importanti per essere uno spazio personale e gratuito:

Pagine visualizzate: 153896
Sessioni: 34036
Utenti: 20652
Nazioni: 111  (80% Italia; 5% Francia; 2% USA. Germania, Svizzera, UK; 1% Spagna)

Grazie e Buon 2016 a tutti! Il mondo non basta ....

Immagine tratta da Google Analytics


lunedì 28 dicembre 2015

Redningsselskapet, il salvataggio in mare si insegna fin da piccoli

Walker Bay 10', barche scuola nella "sommerskole" di Svolvaer tra i fiordi norvegesi
Redningsselskapet è un'associazione umanitaria norvegese ad adesione volontaria. Il suo scopo ha quattro priorità principali: salvare vite umane, recuperare persone ma anche cose, proteggere l'ambiente costiero e divulgare una cultura adeguata riguardo a questo problema ed infine prevenire gli infortuni per migliorare la sicurezza dei naviganti.
Attualmente questa associazione è fortemente impegnata nel progetto "Nessuno dovrebbe annegare nel Mediterraneo" volta a dare supporto alle squadre norvegesi di soccorso dei migranti Frontex "Poseidon" di stanza in Grecia in termini sia economici che di assistenza tramite volontari adeguatamente formati.
Tra le attività di questa associazione, di cui auspico la creazione anche qui da noi che, professionisti a parte, di naviganti abbiamo solo il nome e la grande spocchia, c'è quella di educare i bambini alle attività di navigazione e salvataggio in mare in cosiddette "sommerskole" distribuite lungo le meravigliose coste della Norvegia



martedì 15 dicembre 2015

La Vela Democratica, una passione libera

Immagine tratta dal sito "una vela per l'infanzia"
E' solo di qualche giorno fa la notizia pubblicata su yacht.de che l'ISAF, la Federazione Mondiale della Vela, avrà un nuovo nome, World Sailing, e un nuovo motto, Uno Sport per la Vita.
Se questo cambiamento comprenderà davvero i quattro obiettivi principali che avrà l'associazione non lo so, ovvero "maggiore trasparenza, una migliore comunicazione, una leadership più forte e una maggiore responsabilità", ma quello che mi auguro io è una maggiore attenzione nei confronti dei più piccoli e, in senso stretto, anche alla vela cosiddetta "democratica".
Già in un mio precedente post, "la vela è la nostra libertà", avevo indicato quanto questo sport sia inclusivo tanto che effettivamente il nuovo motto ne riassume tutte le prerogative.
Nei giorni scorsi ho ritrovato un vecchio scritto che non avevo mai pubblicato e che credo, in questa occasione, possa essere utile a far riflettere e ad indirizzare verso un reale cambiamento:

Non so esattamente quando si sia cominciato a “democratizzare” la vela, forse ufficialmente fin dai tempi di Rob Roy e di Baden Powell con le loro canoe modificate, poi successivamente sviluppate con i Glenans, gli architetti navali francesi, quei “gusci di noce” cabinati e carrellabili, per passare attraverso il “socialismo reale” con le pieghevoli e i catamarani gonfiabili, uniche imbarcazioni che potevano essere possedute privatamente dai cittadini sovietici, fino ai giorni nostri con una completa e variegata offerta di piccoli grandi velieri facilmente trasportabili con carrelli, borse o portapacchi. Tutto ciò è accaduto per la vela perché per quanto riguarda la nautica a motore pochi sono i dubbi nell'asserire che questa si è democratizzata definitivamente e stabilmente con la diffusione del gommone, fin dagli anni cinquanta qualsiasi famiglia in ogni parte del mondo ha avuto la possibilità di praticare una nautica a basso costo gonfiando e sgonfiando il proprio canotto all'occorrenza e con questo godere degli stessi identici privilegi dei ricchi, una bellissima baia vista a cinquecento metri dalla riva era la stessa sia per la famigliola che possedeva un piccolo gommone che per il ricco proprietario di un grande yacht. Quante volte con i miei, da bambino, mi sono sentito immensamente felice nel godere lo spettacolo della natura e del mare seduto su dei tubolari gonfiabili, per nulla intimorito e sottomesso da chi aveva una barca più grande della nostra poiché l'avevamo sempre considerata come una “scelta” e non uno “status symbol”, opzione quest'ultima peraltro faticosa in quanto sapevamo bene come fosse impegnativa la vita a bordo, in quel mare solcato per secoli dai nostri antenati. Tutto il resto e quanto ci hanno inculcato negli ultimi devastanti decenni di consumismo sconsiderato sono altre faccende che non rientrano nella sfera della navigazione e del suo approccio con l'acqua e la natura ma nella sfera dell'uomo e della sua psicologia, argomento che in questa sede non ci interessa, né siamo all'altezza di trattare. In questo piccolo blog che gestisco non c'è nulla di originale, vengono semplicemente riproposte soluzioni ed esperienze vissute da altri, spesso a titolo di esempio, affinché la pratica della vela possa essere avvicinata da un maggior numero possibile di persone e famiglie, a basso costo, con pochi soldi e con un impatto sull'ambiente ridotto al minimo. Personalmente credo che nella vita non sia importante pensare a cosa “possedere” ma è assolutamente necessario sapere cosa fare, che sia negli impegni di tutti i giorni che nel tempo libero. Purtroppo quest'ultima è una considerazione tanto ovvia quanto inascoltata. 
L''assenza del verbo essere non è casuale poiché “La Vela Democratica” va considerata in “stricto sensu”, cioè una tipologia di vela, quella libera; in termini più generali la vela al giorno d'oggi non è di per sé stessa democratica poiché soggetta alle restrizioni imposte dai marina e dai circoli velici che la rendono dipendente dal tempo, dalla partecipazione, dal denaro e/ o dalla proprietà, quindi non più libera. Se si può azzardare un paragone è la stessa differenza che corre tra il volo che si pratica negli aeroclub e negli aeroporti, assolutamente dipendente dalle dimensioni del proprio conto in banca, e il “volo libero” e leggero, praticato con deltaplani, paracaduti e ultraleggeri, però nei prati anziché nelle spiagge.

Nel nuovo logo della World Sailing la barca a vela assume, certo casualmente, l'immagine di una "D", che la vela diventi finalmente "democratica"?

Il nuovo logo dell'Federazione Mondiale della Vela


giovedì 29 ottobre 2015

Riaperta una "directory" sui velieri


Ho riaperto una directory sui VELIERI poiché ritengo che una visione globale su ciò che offre il mercato della piccola nautica interessi molti lettori. 
L'ho ricreata in maniera molto semplice, suddivisa in sezioni al cui interno sono riportati solamente gli indirizzi dei costruttori e/ o rivenditori in relazione alle tipologie dei prodotti.
Le sezioni sono le seguenti:
  • tavole/ derive gonfiabili
  • catamarani/ trimarani gonfiabili
  • derive smontabili/ pieghevoli
  • kayak/ canoe rigidi a vela
  • gommoni, kayak e canoe gonfiabili a vela
  • derive/ dinghy/ catamarani/ trimarani rigidi
  • yacht carrellabili
La pagina sarà per un qualche tempo in continuo aggiornamento poiché devo ancora inserire molti costruttori, poi verrà aggiornata via via che usciranno nuovi modelli oppure dietro le vostre segnalazioni che saranno sempre gradite, anzi auspicate.
Questo blog non è commerciale, chiunque ed in qualsiasi veste può suggerire nuovi inserimenti.


giovedì 8 ottobre 2015

Il "Discorso sulla Vela" è ONLINE

Visualizzabile e scaricabile da GoogleDocs
"Discorso sulla Vela", c'è qualche foto e vi sono espressi pochi concetti fondamentali, certamente un libretto non in linea con l'editoria nautica, è solo una piccola raccolta libera e gratuita di considerazioni già presenti nel blog. 
E' visibile anche nella barra laterale destra assieme alle altre pubblicazioni.


domenica 20 settembre 2015

La crisi della nautica e la svolta reazionaria del Partito Democratico di Renzi

Da Repubblica
Oramai l'unica considerazione che mi viene da fare è che "al peggio non c'è mai fine", questo su Repubblica è un articolo che non avrei mai voluto leggere e mi chiedo ogni giorno di più come il Sig. Renzi e tutti i suoi leccapiedi possano definirsi esponenti di un partito di centro sinistra.
E' vero anche che gli onorevoli deputati sono passati nella schiera degli arricchiti pertanto mi sembra logico che debbano difendere i loro interessi in quanto neo proprietari di imbarcazioni di lusso, oltre che avere la stucchevole pretesa di prendere i voti dai destrorsi reazionari.
Ma la cosa più scandalosa sono le menzogne di fondo che stanno alla base di tutte le considerazioni che vengono espresse in questo articolo, nonché nel vergognoso convegno che hanno organizzato gli onorevoli deputati del PD.
Ne ho parlato molto e spesso della famigerata "tassa Monti", certamente discutibile come le molte cose che sono state fatte e non fatte in quel governo ma attribuirgli la perdita di ben 40.000 posti barca nel settore nautico mi sembra veramente una bufala nauseabonda.
A mio parere l'unica colpa che ha avuto il balzello del Professore, così come l'aumento dei canoni demaniali, è stata quella di dare l'opportunità a tutta quella schiera di squali che hanno gestito il demanio pubblico portuale italiano di giustificare il loro fallimento e la loro cupidigia.
Allora, ripresentiamo i due conti che feci allora per una barca a vela di 14 metri di 10 anni di anzianità:
  • la tassa dovrebbe andare dai 450 agli 800 euro annui, sono stati fatti sconti che non ho più seguito;
  • è noto a tutti, prima di questa crisi ovviamente, che l'esborso medio per un 14 metri era di 1000 euro al metro annuo, quindi 14.000 euro annue. Ovviamente se uno tiene la sua bella barca in terza fila lungo il Tevere o l'Arno a mezz'ora di navigazione dal mare, in mezzo alle pantegane, con i servizi degni delle stazioni pubbliche, allora è tutt'altra cosa, comunque non si spendeva meno di 5000 euro (io nel 2007, sull'Arno, a mezz'ora dal mare, solo ormeggio, solo da giugno a ottobre in acqua, per un 24 piedi spendevo 2400 euro).
  • a queste spese sono da aggiungere le spese di crociera, manutenzione della barca, etc etc, e se la barca la si usa almeno un mese l'anno, che è il minimo, si devono aggiungere altri 3 o 4000 euro. Quindi siamo già da un minimo di 9000 euro fino ai 18.000 euro.
  • non so quanto abbia inciso l'aumento dei canoni demaniali sul posto barca, mi risulta che con disposizioni recenti si era arrivati che non potesse essere inferiore del 10% di quanto richiesto, mi sembra più che ragionevole.
Ritenete quindi che una persona onesta possa asserire che queste tasse abbiano potuto influire sulla crisi attuale della nautica?
Certamente la tassa Monti ha avuto una conseguenza importante, la necessità di fare un censimento delle proprietà, censimento che ha infastidito parecchio la gran parte degli evasori italiani, che siano stati i proprietari degli yacht che i loro servizievoli leccapiedi, pronti a prosciugargli il portafoglio alla minima occasione, senza mai rilasciare regolare fattura.
Sono certamente consapevole che la gestione di un porto ha dei costi di manutenzione e mantenimento molto importanti ma questo è un altro discorso, non bisogna mescolare le carte, basterebbe che i bilanci fossero trasparenti con la loro pubblicazione nel loro sito. 
Una legge sana che un Partito Democratico degno di questo nome dovrebbe fare è che i bilanci di tutte le Società Partecipate e/ o che gestiscono il demanio pubblico, per il pubblico, dovrebbero essere pubblicati nel loro sito web, a disposizione di tutti, in maniera semplice e leggibile da tutti.
Vi ricordate il principe Piotr di "umiliati e offesi"?

"Ecco la mia moralità; se però ne volete sapere assolutamente di più vi confesserò che, secondo me, è ancora meglio, il prossimo, non pagarlo ma riuscire a fargli fare le cose gratis. ..... e io non conosco nulla che sia più piacevole che vivere con gli imbecilli dando loro sempre ragione, c'è il suo tornaconto .... e badate bene che di individui come me ce n'è a schiere e tutti stanno bene. Nel mondo tutto può sparire, ma noi no spariremo." (Fëdor Dostoevskij)

Siamo proprio degli imbecilli, ma vi assicuro che io non crederò più alle menzogne di questi signori. Dimenticavo, gli incentivi agli imprenditori non devono essere un affare di stato, gli affari di stato devono riguardare la gente e i loro bisogni. Gli incentivi alla nautica non hanno creato i posti di lavoro, che si sono creati per l'intraprendenza e la capacità di imprenditori veri, ma hanno generato evasione e speculazione.


giovedì 10 settembre 2015

Crystal Lagoons, piscine per velisti e non solo



"Crystal Lagoons, la nostra azienda raccomanda la costruzione di lagune con una superficie di almeno 1 acro (0,5 ha.) per consentire la pratica della vela e degli sport acquatici in un corpo d'acqua di grandi dimensioni, unico dal punto di vista ambientale e con un impressionante volume di acqua, aggiungendo un incalcolabile valore al contesto paesaggistico ed antropico. I costi di costruzione e gestione di queste lagune sono così bassi che il mantenimento dell'acqua cristallina è economicamente sostenibile.  E' possibile comunque realizzare anche piccole lagune in base alle specifiche di ogni progetto."

(maldestramente tradotto ed interpretato dal sito Crystal Lagoon).

Ho visto che è in fase di studio anche una realizzazione nei pressi della Laguna Veneta, certo è che una riqualificazione di uno dei più grandi obbrobri del secolo quale è il Porto Marghera, realizzato davanti alla città più bella del mondo, potrebbe essere auspicabile, se ben realizzato, lasciando perdere considerazioni quali "rispettando l'ambiente" perché questo risulta ancora essere il sito più inquinato d'Italia, per non parlare dei vari stabilimenti siderurgici in fase di riconversione sparsi qua e là lungo le nostre coste.

La Crystal Lagoon di San Alfonso del Mar in Cile


lunedì 31 agosto 2015


mercoledì 3 giugno 2015

L'Italia che non c'è del Signor Presidente Matteo Renzi

Renzi parla di nautica da SVN, la vela nel web
Non sono un grande lettore di riviste nautiche, a parte alcune come SVN, in più le poche che sfogliavo svogliatamente al supermercato mentre attendevo Elena che faceva la spesa sono completamente sparite dalla bacheca, non le compra più nessuno.
Stamani finalmente ho letto qualcosa che mi ha risvegliato dal torpore a cui mi ha abituato questo mondo della nautica italiana, l'articolo "Renzi parla di nautica e di porti mercantili" letto sulla rivista online SVN.
Riporto un piccolo pezzo della risposta del suo Direttore Maurizio Arzillotti, per il quali non sono necessari ulteriori commenti, invitandovi alla lettura completa dell'articolo:

"Dalle parole del Primo ministro, per quanto apprezzabili, appare evidente che per lui, che in barca non ci va, la "nautica" è la stessa che percepisce la massa degli italiani che spendono le loro vacanze a terra, la "nautica" di lusso, quella dei superyacht. E' un peccato, perché affianco alla nautica del lusso c'è quella medio piccola, quella del professionista, del dirigente e in molti casi, dell'impiegato. Una nautica che i politici italiani difficilmente vedono perché in questo settore non ci sono proprietari di cantieri che sono senatori o persone influenti a livello politico. ........"

Aggiungo che l'attuale nostro Signor Presidente Matteo Renzi, pur essendo io stesso appartenente alla sua stessa area ideologica mi mette la nausea appena apre bocca, poi uno che è al potere, e che potere, grazie ad una manciata di voti ottenuti a delle cosiddette "primarie" che non hanno alcuna validità legale mi suscita molte perplessità, oltre che angosce.
Un suo collega di partito tempo fa esordì dicendo che Renzi parla di un paese che non esiste, sono pienamente d'accordo.


venerdì 8 maggio 2015

FLASH II, la Classe Star di JFK va all'asta

Flash II, dal sito Heritage Auctions
Su Heritage Auctions, una tra le più grandi case d'asta al mondo, si può acquistare FLASH II, la Classe Star di John Fitzgerald Kennedy con un'offerta di apertura di 100.000 $. 
La barca è stata perfettamente restaurata in ogni particolare dai precedenti proprietari e se è pur tanto vero che una Classe Star in ottime condizioni la si può trovare ad un prezzo molto inferiore questa può essere considerata come un "pezzo della storia americana", quasi un oggetto da museo invece che da divertimento.


Flash II è stata acquistata dai fratelli Kennedy nel 1934 ed è stata utilizzata negli anni successivi sia per la navigazione da diporto che per le regate.
Registrata con il numero # 721 dall'International Star Class Yacht Racing Association, tutti i passaggi di proprietà effettuati fin dal 1930, anno della sua costruzione, sono stati documentati.
Lo scafo di questo bello sloop finito in lino e verniciato di bianco a base di olio, con accessori in bronzo lucido ed inserti in legno è lungo più di ventidue piedi con un albero di una trentina di piedi, secondo le regole stabilite dalla Classe Star.
I fratelli Kennedy si sono fatti una grande notorietà nelle regate Nantucket Sound Fleet con questa barca nel periodo tra il 1934 e il 1940.
Grazie al restauro straordinario e scrupoloso di un precedente proprietario, Flash II è "seaworthy" e pronta per la tua prossima avventura di "daysailing".

Lo Star è un natante a vela nato nel 1911 per mano del statunitense William Gardner, rientra nella categoria internazionale delle barche a chiglia ed ha partecipato a 16 edizioni dei Giochi olimpici. La classe è governata dalla International Star Class Yacht Racing Association.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 6.92 m
Larghezza: 1.73 m
Peso: 662 kg
Sup. velica: 26 mq
Equipaggio: 2 persone

Flash II, dal sito Heritage Auctions
Attualmente sono ancora attive circa 2000 barche della Classe Star, molte di queste partecipanti a regate di vario genere.

"Io davvero non so come sia possibile che tutti noi siamo così attratti dal mare, penso che non dipenda solo dal fatto il mare subisce dei cambiamenti, anche le luci e le barche cambiano, ma forse perché siamo tutti venuti dal mare. E' un dato biologico interessante quello che tutti noi abbiamo, nelle nostre vene la stessa percentuale di sale che esiste nel mare e, quindi, se abbiamo sale nel nostro sangue lo abbiamo anche nel nostro sudore e nelle nostre lacrime. Siamo legati al mare. E quando torniamo al mare, sia che si tratti per andare in barca vela che solo per osservarlo, torniamo da dove siamo venuti. " - Il Presidente John F. Kennedy, a cena con l'ambasciatore australiano e gli equipaggi della Coppa America, il 14 settembre 1962.

Lo Star # 721 è stato originariamente costruito nel 1929-1930 da Ole Hope per il primo proprietario HB Atkin della Manhasset Bay, a Long Island, regatando nella Western Long Island Sound fleet con il nome di Jubilee dal 1930 al 1933.
Nel 1934 fu venduto a John F. e Joseph P. Kennedy che lo ribattezzarono con il nome Flash II (ndr: aaaarrrrrrghhhh, non si cambia nome ad una barca!!!) navigando con questo nome nel Nantucket Sound Star Fleet in proprietà congiunta fino al 1940. Questa è stata la loro seconda barca a vela della Classe Star (da qui il nome "II"). Essi avevano precedentemente acquistato una Classe Star, la # 902, che fu costruita per loro dalla Parkman Yachts di Brooklyn e fu chiamata Flash. I registri mostrano che hanno venduto la # 902 nel 1936.
Ovviamente la # 721 è stata una barca ad un livello superiore della precedente e partecipando a numerosi concorsi, tra cui il Nantucket Sound Star Class Championship nel 1936, i fratelli Kennedy sono risultati vincitori. (....). Dai successivi passaggi risulta che JFK ne diventò unico proprietario.

(maldestramente tradotto ed interpretato parzialmente da me medesimo da: Heritage Auctions).

Che altro vi posso dire, se avessi i soldi la comprerei subito e la esporrei nel mio Museo della Piccola Nautica che avrei aperto nell'antico Monastero di San Secondo all'Isola Polvese sul Trasimeno.

il chennedi del noantri
Via: yacht.de


martedì 5 maggio 2015

Cinque maggio del novanta

ieri
Solo due foto per festeggiare i nostri primi venticinque anni di matrimonio, e ventisette esatti che stiamo assieme.

oggi
Così ho dedicato a Elena una poesia alla "Jacques Prévert", anzi meglio:

“mille e poi mille e poi mille ancora sono gli attimi di felicità che mi hai donato, dalla maxieternità, da quando m'hai baciata, da quando t'ho baciata, quel cinque di maggio”


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