giovedì 29 settembre 2011


Odio ai velisti

Dal Blog di Beppe Grillo
Non è che ami moltissimo questo personaggio, forse non lo capisco, probabilmente i "signori" che risiedono in Parlamento si meriterebbero di molto peggio, però non ha tutti i torti: ODIO AI VELISTI. Aggiungo un'altra considerazione, io li ho chiamati "signori" lui ha il coraggio, o le possibilità, di chiamarli come meritano, ... 

Credo che una BP dovrebbe sponsorizzare un altro tipo di vela, dal sito Banque Populaire


mercoledì 28 settembre 2011

Lo scivolo di Desenzano del Garda


Visualizzazione ingrandita della mappa

Anche se quasi in notturna, su Google Maps lo scivolo si vede abbastanza bene, così come l'ampio piazzale e la sua completa accessibilità. La segnalazione l'ho avuta da Federico che, in quelle zone, ala e vara il suo "Millepiedi". Ecco qualche foto che ripubblico volentieri. Lo scivolo è pubblico e il parcheggio attiguo non prevede la sosta dei carrelli.

Foto di Federico
Foto di Federico 
Foto di Federico 

martedì 27 settembre 2011

Deep Water, la folle regata

Donald Crowhurst, dal sito Everyeye
Era tanto che lo pieggiavo ed oggi, grazie ad una segnalazione, l'ho potuto vedere in streaming su RAI5. Questo film - documentario, secondo me, è bellissimo perché alla narrazione giornalistica si intercalano immagini e fatti realmente accaduti con interviste ai personaggi reali e cineriprese che coinvolgono emotivamente lo spettatore in maniera magistrale. Credo che tanto si sia scritto su questa tragica competizione quindi non vi annoierò con la mia ignoranza, e se volete conoscere un parere più brillante del mio c'è la recensione del libro effettuata da Amikus su Dinghy Mirror.
Solo questo mi è venuto alla mente appena ne ho terminato la visione:
"A parte chi a vinto che sicuramente lo ha meritato se non altro per la generosità, oltre che per la bravura, ne escono tutti a pezzi: il protagonista un uomo schiacciato dai suoi stessi sogni, i media che si comportano come sempre da nausea, il mondo dell'imprenditoria arrogante e avido, Bernard Monitssier un grande navigatore? Forse, ma non capisco il gesto, non amo i "mollo tutto e me ne vado", per me i veri eroi sono i "duri i banchi", a testa bassa e tutti zitti. 
Ho trattenuto a stento le lacrime, un quadro dell'esistenza che prescinde dalla vela e dalla regata."


Mi perdonino coloro che si sono risentiti, lungi da essere una recensione considerata la mia, già ammessa, ignoranza in materia. Cito solo l'ultima delle mie risposte sulla controversia:
"Lo sai per me chi è un eroe? Mia moglie Elena, che come tante altre donne che lavorano, un'ora fa è uscita per tornare in classe, la sua nuova prima con venti bambini di cui alcuni con problemi gravi. Lei non scriverà mai dei libri, di lei non si dirà mai che è coraggiosa, di lei si è detto che è fannullona, di lei si è detto che quei 1400 euro al mese dopo 20 anni di lavoro sono troppi e gli va tolta la tredicesima al posto del contributo di solidarietà ai ricchi. Lei ha pensato ai suoi figli, agli apparecchi ai denti, ai loro libri, alla scuola, a pagare le tasse, ora pensa all'università dei ragazzi, pensava a me quando ero in ospedale e poi tutto il resto. Di lei non parlerà mai nessuno, lei non potrà mai andarsene."


lunedì 26 settembre 2011

Onawind Blue e la sua tenda

Summer Cruise, da The Invisible Workshop
Bella questa immagine di Camping Nautico fatta con una Quechua, una di quelle tende che si montano in due secondi. Bel racconto, bella esperienza, bella barca su The Invisible Workshop. E c'è anche un video delle navigazioni di Onawind Blue in Mediterraneo, nella magnifica Ibiza. Questo si che è carrellare, questo si che è campeggio nautico!


domenica 25 settembre 2011


sabato 24 settembre 2011

Über den Jollenkreuzer FAM

Il Klepper FAM è un piccolo cabinato a vela fabbricato in Germania che ho avuto occasione di ammirare al lago nello stesso pontile dove era Aspirina. Barchina semplice, leggera, abitabile per due, fa parte della schiera di quei velieri che ti danno poche preoccupazioni, sia per la qualità di esecuzione che per il semplice fatto che viene prodotto da quasi mezzo secolo sempre allo stesso modo, vantando una schiera di appassionati fra i frequentatori dei laghi della Germania e dell'Austria. Esiste un sito di classe dove trovare informazioni e tutte le manifestazioni che raccolgono gli armatori di queste piccole barche: FAM-KV. C'è anche chi si è appassionato ad un magnifico restauro: Il restauro di un Klepper FAM.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5.40 m
Larghezza: 2.05 m
Peso: 450 kg
Pescaggio: 0.44 m
Sup. velica: 15.5 mq
Persone trasportabili: 5
Essendo una barca molto popolare, nel mercato dell'usato dei paesi del nord europa si trova a prezzi molto contenuti dai 1500 - 2000 € in su.



venerdì 23 settembre 2011

Gruppo Velico Giara's Cup

Dal sito Giara's Cup, il loro simbolo
Il Giara's Cup è, secondo me, il gruppo velico più bello che esista, e non solo per le avventure veliche da carrello che si svolgono tra Istria, Croazia, Elba e laghi del Nord, ma anche per le fantastiche barche che hanno restaurato, l'ultimo un magnifico Pellicano di Ernesto Quaranta.

Ramona, uno dei cinque Pellicani del Giara's Cup
Il Pellicano mi piace sia per la sua bella linea ma anche per il fatto che è piccolo e facilmente trasportabile, ha due cuccette e non arriva a cinque metri di lunghezza e ai due di larghezza. Parleremo ancora di questa barca che mi attira parecchio.

Un bel Pellicano in vendita qualche anno fa sulla Costa Etrusca


giovedì 22 settembre 2011

Lazy Ka, la barca ideale

Dal sito di LazyKa
Abbiamo parlato in più occasioni di questa piccola barca carrellabile, il WWPotter, ma quello che vi propongo oggi, LazyKa, fa veramente sognare. Il West Wight Potter 15 è, secondo me, uno dei rari esempi di cabinato carrellabile ideale.
Ecco gli altri articoli:
Insomma, poco più di 200 kg, neanche 5 metri di lunghezza, 1.7 metri di larghezza, 8 metri quadri di vele, la barca che si tiene in giardino e che si trasporta con una FIAT 500!

Piano velico, da Sailboatdata
Il West Wight potter 15 è una barca molto conosciuta ed apprezzata in America e in Inghilterra, dovrebbe esserlo anche da noi. Noterete nel video, oltre la serenità degli armatori, il bel tendalino sotto il boma e la possibilità di togliere e mettere l'albero "a braccio". Mi piace!


Un sogno, portarla col cinquino.

Il cinquino sotto casa

mercoledì 21 settembre 2011

Gli scivoli dal Monte di Procida per il Regno del Nettuno


Visualizzazione ingrandita della mappa

Se quello che ho scritto è vero, Procida, l'isola più bella del mondo, allora devo dare qualche informazione su come arrivarci, anche se queste sono mutuate più dalla tecnologia che dai ricordi. Infatti l'unica cosa che ricordo bene è che tenevamo il motoscafo nel cantiere proprio accanto allo scivolo di Baia e da lì partivamo per Procida con tutte le nostre valige a bordo, noi sette a volte anche con degli ospiti e il cane. Il motoscafo lo tenevamo ormeggiato tutto il mese alla boa davanti alla spiaggia della Chiaia, quindi credo ben protetto dai frangenti visto che è rimasto sempre lì e comunque non lontano ci sono la Corricella e le sue foranee dove poter riparare in caso di necessità.

Il nostro FIART ormeggiato alla Chiaia
Non bisogna dimenticarsi però che, contrariamente ad allora, oggi il Regno del Nettuno è Area Marina Protetta, quindi bisogna ben sapere dove andare e dove poter ormeggiare: Attività Permesse, dal sito Regno di Nettuno. Da quello che sembra tutto ciò in quella zona non può essere fatto, salvo autorizzazione.
Comunque, tornando agli scivoli, dal Monte di Procida ce ne sono due, uno nel nuovo Marina di Acquamorta, che è ben visibile su Google Maps, e l'altro è quello di Baia che si vede molto bene sulle Mappe di Bing: Scivolo di Baia, tutti e due sono buoni e facilmente accessibili. Altro consiglio da dare, oltre che cercarsi un bel parcheggio a pagamento, è quello di dimenticarsi di questi luoghi in pieno mese di Agosto, la stessa Procida e Ischia sono invivibili. Raggiungere le due isole invece è facilissimo, navi e traghetti a parte, e la traversata prevede circa due miglia di navigazione per la prima e, successivamente, altre due per la seconda. E' la navigazione ideale per una barca a vela di dimensioni medio piccole come le nostre e i luoghi, come già detto, sono meravigliosi.
Qualche altra informazione in più la potrete trovare su: 
Nota parcheggi: tra Pozzuoli e Baia ci sono diversi parcheggi a pagamento e, purtroppo, come in ogni luogo in Italia i prezzi sono abbastanza cari considerando che va lasciato anche il carrello.


martedì 20 settembre 2011


lunedì 19 settembre 2011


Yeoman & Kinsman

Dal sito Yeoman&Kinsman
Più sono i giorni che impiego ad approfondire questo bellissimo mondo della piccola nautica e più mi rendo conto di quanto in giro si trovano delle barche meravigliose. Che cosa si può dire di questi due velieri Yeoman & Kinsman, praticamente uguali meno il fatto che una è a deriva mobile e l'altra no, se non che lasciano stupefatti per la loro bellezza. Esiste anche l'Associazione di Classe di supporto agli armatori e agli Yacht Club per regate  e manifestazioni con tante informazioni utili e foto per chi fosse interessato.
Nonostante tutto mi stupisco ancora di quanto questo tipo di produzione venga del tutto snobbato in Italia, ma non dovrei: come si può in un paese diviso in due tra pochi, famosi, politici e  ricchi e dall'altra parte tanta povera gente che lavora a testa bassa nelle aziende, nei negozi e nel pubblico impiego, tartassata da ogni tipo di balzello, potersi permettere una barca di sei metri? E' ovvio che vadano per la maggiore solo i "loro" grandi yacht.
Ma dimentichiamo le cose sgradevoli e diamo qualche dettaglio:
Lunghezza: 6 m
Larghezza: 1.9 m
Peso totale: 670 kg
Peso zavorra: 325 kg
Sup. velica: 20 mq circa
Prezzo: ritengo che ragionevolmente e sulla base di quanto trovato in rete il prezzo della barca completa parta dalle 20.000 Sterline. Su Apolloduck si trovano degli ottimi usati dal 3000 alle 8000 Sterline.
Ovviamente sia Yeoman che Kinsman sono trasportabilissime con il carrello e parcheggiabili sotto casa.

Eccole in un bel video:


sabato 17 settembre 2011

Oggi lavori a bordo


Aspirina finalmente con il timone rimontato per il verso giusto
Purtroppo le barche hanno bisogno anche di un po' di manutenzione intermedia. Infatti mi ero accorto che, dopo l'antivegetativa, il timone mi era stato rimontato al contrario quindi ho dovuto togliere le spine, stenderlo nel pozzetto e girarlo. Sono cose da niente ma richiedono un po' di tempo e pazienza. Comunque il risultato è stato ottimo.

Ora il timone sta su bello dritto
Poi, massimo delle sciagure, mi ero accorto che il serbatoio interno del motore perdeva benzina. Con le vibrazioni si è rotta la pipetta di collegamento di un tubo inutile che chi ha progettato il motore ha voluto mettere tra la parte superiore ed inferiore del serbatoio per salvare un goccio di benzina. Ho dovuto tappare tutti e due i buchi di collegamento al tubo ed eliminarlo. Che pazienza!

Questo è il tubo che ho dovuto eliminare, le pipette di collegamento si sono rotte e ho messo due tappi
Peccato perché c'era un bel venticello giusto per noi tra i 6 e i 7 nodi, sarà per la prossima. Dimenticavo, ho dato anche una bella lavata, si vede è!

Aspirina bella pulita e a posto!


venerdì 16 settembre 2011

Hunter 15, un daysailer a misura di famiglia

Dal sito Hunter
Quante volte ci siamo chiesti quale poteva essere la barca ideale per fare "daysailing", ovvero sufficientemente comoda, spaziosa, sicura e che lasciasse tutta la famiglia asciutta per l'intera giornata senza dimenticare la cosa più importante: avere la possibilità di tenerla in giardino o in garage e poterla gestire in modo semplice e veloce. Mi sembra che questo modello della Hunter Marine, l'Hunter 15 uscito nel 2010, sia la risposta a tutte queste domande. Bello il pozzetto con il bordo libero alto che può garantire una piacevole navigazione a chiunque, sia allo sportivo che al velista della domenica, carino anche il gavone a prua.

Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 4.42 m
Larghezza: 1.98 m
Pescaggio: 0.15 - 0.92 m
Sup. velica 9.96 mq
Peso: 170 kg
Prezzo: negli States, tutto compreso incluso il carrello, costa introno agli 8000 $, non so da noi. Il rappresentante in Italia della Hunter Marine è: Navytalia. Questa è la BROCHURE dove potrete trovare qualche dato in più.
Ho letto da qualche parte che questo Hunter 15 è la barca a misura di recessione, concordo ed è un aspetto da tenere in grande considerazione perché una barca così permette a tutti, ed in famiglia, di praticare la passione meravigliosa della vela. E' la barca ideale per andare ovunque, tutti assieme, e con poca spesa, insomma bella e azzeccata.

Una bella foto dell'Hunter 15 trovata in rete, secondo me con una bella tenda per la notte e/ o un tendalino per il sole sostituisce egregiamente un cabinato: 

Hunter 15, foto tratta da Pimpmyboat


The Crab Line, bici, barca e passeggiate nel Kent


Visualizzazione ingrandita della mappa

Mi sembra proprio un tipo di vacanza interessante quella che vi voglio proporre oggi: The Crab Line, a Whitstable Holiday Bungalow. E come non poteva colpirmi l'immagine della barca parcheggiata in giardino a disposizione dei clienti, un bel Microchallenger di cui abbiamo già parlato e di cui riparleremo a breve: Il Microchallenger una barca che merita.

Il Microchallenger parcheggiato in giardino, dal sito Crab Line Holiday
Ma oltre la possibilità di navigare lungo le sponde meridionali della Gran Bretagna, nel Southend on Sea, oppure di visitare in bici e a piedi quelle zone, in poco più di un'ora si raggiunge la magnifica Londra percorrendo strade e visitando luoghi a dir poco incantevoli con viste sull'Oceano imperdibili. I prezzi in alta stagione mi sembrano buoni e sono più che convinto che valga assolutamente la pena di farci un pensierino, insomma un tipo di vacanza pronta a soddisfare le esigenze di tutta la famiglia.

Il caratteristico porto a 10 minuti da casa a piedi, dal sito Crab Line Holiday
Qui si vede benissimo il vecchio porto dei pescatori: Whitstable, e a circa 15 miglia di navigazione iniziano  Le Bianche Scogliere di Dover, la meraviglia naturale più famosa di tutta la Gran Bretagna.


mercoledì 14 settembre 2011

Procida, l'isola più bella del mondo


Nel ringraziarmi dell'articolo scritto su di lui, Maybe nel Sud della Bretagna, Roger, ricordando Procida e le indicazioni che gli avevo dato l'anno scorso per arrivarci, mi ha confidato che secondo lui è l'isola più bella del mondo. Concordo! E non solo perché ci ho passato dei momenti meravigliosi durante le vacanze estive quando ero un bambino, oppure per il fatto che mia nonna era nata lì e nel mio sangue c'è un po' di procidano, no non è solo questo, non sarebbe abbastanza.

Palazzo di caccia borbonico alle Centane. Foto tratta da Alwaysonvacation
Dei miei antenati procidani sappiamo ben poco, vivevano in un grande "compound" situato in via Cavour nel quale si entrava attraversando un arco e che, oltre naviganti ed armatori come molti altri procidani, erano proprietari di alcuni appezzamenti di terreno e proprietà sparsi nell'isola,  dove ancora hanno casa dei cugini di mia madre. Tutto ciò mi rende un po' orgoglioso, sentirmi una parte di quest'isola anche se ora vivo in "continente". E' si, continente, perché i procidani chiamano la terraferma il continente, luogo in cui si recano solo per necessità e di molto mal volentieri. Così almeno era allora, quando la frequentavo, ma credo che sia così anche oggi, il procidano ama vivere solo nella sua isola ed in mezzo al mare.

La Corricella, foto tratta da Wikipedia
Se dovessi descrivere Procida a qualcuno gli direi che è un tesoro immenso nascosto e coperto da un vecchio straccio polveroso, non certo per incuria ed incapacità dei suoi abitanti perché loro fanno parte di tutto ciò, ma per colpa nostra, di tutti coloro che, come me, dopo averla vista da fuori anche se ne comprendono in pieno lo straordinario valore umano, storico, architettonico e naturalistico non hanno la capacità di cambiare il suo inesorabile destino di isola dimenticata. 


Si conosce così poco di quest'isola e dei suoi abitanti tanto che si è voluta definire l'architettura di Procida nella più modesta delle definizioni, l'"architettura spontanea", Cosa significa architettura spontanea, qualcuno me lo può spiegare? Come si fa a definire un qualcosa di così unico ed irripetibile come l'architettura delle case di Procida come architettura spontanea. Sinceramente non saprei come definire la meraviglia di forme e di colori delle case di Procida ma questa definizione mi sembra un po' riduttiva. L'arco, la scala rampante, le volte, mi ricordo che le grandi cantine di mia nonna e di mio zio, oltre a contenere botti e una miriade di cianfrusaglie odoranti di vecchio, avevano delle volte meravigliose, e poi quelle stanze immense delle sue case che nascondevano tante di quelle cose. I suoi tetti, i suoi colori, le sue grandi finestre, le case in cui ho vissuto a Procida sembravano destinate non a delle persone normali, ma a dei giganti, a degli esseri soprannaturali che nella mia fantasia di bambino assumevano le sembianze, una volta dei grandi marinai del passato, altre volte di personaggi indefiniti, tinti di nero, talvolta spaventosi, forse memorie sbiadite di racconti di invasioni e distruzioni da parte di pirati e orde di saraceni.

Mamma vestita da Graziella, dalla tradizione popolare procidana
Si è detto dei procidani che costruivano navi e che sono da sempre degli ottimi naviganti. E basta? C'è un bel libro intitolato "La Storia di Procida" del quale non si legge recensione che ho letto tantissimi anni fa,  lo vorrei acquistare perché ben poco mi ricordo. Penso che forse oggi ci vorrebbe qualcosa di più, quest'isola merita che qualcuno riscriva la sua storia in modo più accurato, scientifico, tanto da restituirgli la dignità ed il valore che merita, senza nulla togliere a ciò che è già stato detto oramai troppo tempo fa.
Voglio concludere questa piccola e modesta memoria su Procida asserendo con convinzione che non esiste nessun luogo della terra bello come Procida. Si è vero, vicino c'è Capri, Ischia, la Costiera Amalfitana, tutti luoghi meravigliosi ma che nulla hanno a che fare con il fascino e la bellezza di Procida. Se volete vedere Procida come era qualche decennio fa ne ho già parlato e ve ne consiglio la visione: L'Isola di Arturo. Credo ancora che Procida possa essere salvata da questo mondo distratto e un po' arrogante e riportata al suo antico splendore.

Il mare di Elsa Morante, da La Rivista del Mare
Nel rivedere il film tratto dal bel romanzo della Morante mi sono tornati alla mente gli ergastolani che, a volte, passavano incatenati lungo la strada che portava a casa di mia nonna o che incontravamo lungo le viuzze strette tra due muri. Il dolce ricordo di mia madre che mi prendeva per mano in senso di protezione mi stringe il cuore, com'era bella. Ma voglio tornare agli ergastolani e cosa hanno significato per Procida, secondo me una tragedia, in tutti i sensi. Se da un lato il risvolto umano di questa esperienza del Penitenziario durata circa un secolo e mezzo deve essere necessariamente rispettato mi chiedo come si possa aver trasformato un Palazzo Reale in una prigione, e non basta, continuare a mantenerlo in stato di assoluto degrado. Se tutti i giorni non faccio altro che vergognarmi di essere italiano e della classe politica che ci governa, e che peraltro ci meritiamo, credo proprio che non ci meritiamo affatto ciò che i nostri antenati ci hanno lasciato. Procida non la meritiamo!

Vivara, dal sito Vivara
A questo punto però non posso dimenticarmi il mare, come non parlare del mare scuro e profondo di Procida. Se vi aspettate il mare verde smeraldo della Sardegna o delle isolette del Pacifico qui non lo troverete. Il mare di Procida è mare, è mi tornano alla mente i momenti in cui mio padre ci buttava in quel mare così scuro per fare lo sci nautico, che paura, non si vedeva nulla, solo blu profondo. E poi quella roccia, il marrone scuro del vulcano che milioni di anni fa aveva creato l'isola dal fuoco e dalle fiamme, forgiata come una spada da Zeus. Il mare più bello di Procida lo si vede a Vivara, oggi riserva naturale ma che da bambini ci piaceva esplorare liberamente per lungo e per largo sognando di trovare sepolto lì un qualche tesoro lasciato dai pirati, chissà, forse c'è ancora.

Vorrei parlare anche dei limoni e dei suoi orti, ma questa è un'altra storia.


lunedì 12 settembre 2011

Explorer 20', il mitico


L'Explorer 20', una bella barca di produzione italiana che ho rivisto molto volentieri sabato al lago e che mi ha fatto veramente un'ottima impressione. Oltre la linea filante mi è sembrata una barca veloce, stabile e con un bel pozzetto spazioso. Barca da regata, ma anche da crociera, è la barca ideale per soddisfare le ambizioni di un velista che non si accontenta di avere solo una barca. Dislocamento leggero, deriva mobile con bulbo, interni abitabili, ampio pozzetto è sicuramente una barca da tenere in grande considerazione nella valutazione dell'acquisto e poi, aspetto di non secondaria importanza, è di produzione italiana con tutto ciò che ne consegue in termini di assistenza e costi accessori. C'è da aggiungere che il cantiere EXSOL, meglio conosciuto come Cooperativa Nautica, offre tutta una serie di servizi ed opportunità sui quali conviene di sicuro informarsi tanto che ciascuno si potrebbe personalizzare la barca esattamente come la vuole, insomma una barca unica e su misura di se stessi. Mi piace!


Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 6.18 m
Larghezza: 2.40 m
Pescaggio: 0.50 - 1.40 m
Dislocamento: 750 kg
Zavorra con bulbo: 180 kg
Sup. velica: 25 mq

Un bel video prodotto da un armatore:




domenica 11 settembre 2011


A simple life


Ieri la consueta gita al Trasimeno, il vento è durato esattamente dalle 15 alle 17, poi se ne è andato inesorabilmente. Comunque due ore magnifiche con un venticello alternato tra i sei e gli otto nodi e la barca che filava intorno ai tre. Un po' distratto ho lasciato i parabordi giù .... e anche il motore. A simple life? Ci piace proprio questa vita semplice.


sabato 10 settembre 2011


venerdì 9 settembre 2011



giovedì 8 settembre 2011

Corso di navigazione - Glénans

Dal sito Ugo Mursia Editore
I QUADERNI DEI GLÉNANS 

Da usare senza moderazione, è uno stimolante della fantasia! 
Pagine: 1330 
Codice: 18165 EAN 9788842531197 
Collana: I quaderni dei Glenans 
Prezzo: 67€ 

Dal sito Ugo Mursia Editore: 
Con questo corso di navigazione del terzo millennio, pubblicato nella vesione italiana da Mursia, i Glénans vi offrono la possibilità di evadere in mare per tutto il tempo della sua lettura. Ascoltate e coltivate il richiamo del largo che vibra in voi. L'interesse di questo manuale risiede tanto nell'esperienza che i Glénans continuano ad accumulare solcando le acque dell'Atlantico e del Mediterraneo, quanto nella loro passione per il rinnovamento. Da più di cinquant'anni, un'esigenza da perfezionisti li spinge alla ricerca incessante di miglioramento in tema di mare, sicurezza e navigazione. Rispetto a quella precedente del 1995, questa sesta edizione a colori è completamente nuova. Il suo obiettivo rimane lo stesso: fornire i mezzi per governare una barca a vela con sicurezza, imparando ad affrontare gli elementi, vento, mare, correnti e.. la vita in equipaggio. Tra le numerose novità presenti in questo Corso, citiamo due capitoli inediti: La pratica sportiva e Homo maritimus. Quest'ultimo comprende la regolamentazione del diritto marittimo e la responsabilità in mare del proprietario o del noleggiatore di una barca a vela. Tutti i capitoli sono stati arricchiti, che si tratti della storia della cartografia marina, del routage meteorologico, oppure del cielo stellato o dell'evoluzione delle tecnologie e delle apparecchiature. Il Corso è frutto dei metodi attuali dei Glénans, basati sulla pratica prima ancora che sulla conoscenza teorica. E' il manuale di referenza per ogni appassionato diel mare: dal principiante al diportista esperto, senza dimenticare l'istruttore, il regatante e il curioso. Il lettore trova, alla fine del volume, un glossario e un indice analitico che facilitanola consultazione di 1300 pagine e più. Fontwe di documentazione unica nel suo genere, questo libro è il risultato dell'esperienza continualmente rinnovata degli istruttori e dei capibarca dei Glénans. 

La mia recensione personale:
L'ho comprato subito ed ho iniziato a leggere con avidità, ma non sono arrivato alla fine, almeno nel modo classico con cui si legge un libro. Il Glénans è un manuale e per questo motivo si va per argomenti, si deve cominciare da quello che al momento ci preme di più e poi via via argomento per argomento. Ritengo che sia un manuale di vela eccezionale e completo, per me forse fin troppo esaustivo nelle sezioni meteo e cartografia, ma è ovvio che debba servire a tutti. Ci sono sezioni che forse non leggerò mai come quelle sui catamarani o sui surf ma mi rassicura il fatto che ci siano. Ottimo, non si finisce mai di leggere.


martedì 6 settembre 2011

Maybe nel Sud della Bretagna

Dal blog di Maybe
Vi ricordate Maybe da Rosignano a Procida? Ebbene quest'anno Roger ha deciso di solcare altri mari e, con il suo Kerkena 6.1, ha navigato per ben sette settimane nel Sud della Bretagna. Nel racconto traspare la fatica di mari ben più difficili dei nostri ma le considerazioni finali se da un lato mettono in evidenza, con modestia, i limiti dell'equipaggio e della barca, e che invece a me sembrano fantastici, dall'altro esaltano la meraviglia dei luoghi e dell'esperienza. Certamente una piccola barca carrellabile con un dislocamento intorno ai 700 kg e con deriva mobile che naviga nell'Atlantico richiede indiscusse capacità  e consapevolezza ma i nostri amici ce l'hanno fatta e sono tornati molto soddisfatti. Tutto il racconto la potrete leggere nel blog: Maybe en Bretagne Sud. Roger, sei un mito!

Dal blog di Maybe

Ricettività sulle sponde del Trasimeno


Visualizza Ricettività sulle sponde del Trasimeno in una mappa di dimensioni maggiori


Ho prodotto una mappa interattiva con le "location", secondo le necessità, di dove alloggiare ed eventualmente ormeggiare. Ovviamente questa carta può essere d'ausilio a chiunque volesse venire a farsi una vacanza in barca, e non, in questo luogo a me caro.
Molte delle strutture visibili della mappa hanno la possibilità di ormeggio e/ o ricovero di una piccola barca, presso Acquadolcesailing, a Passignano, è possibile prendere a noleggio barche di varia metratura, cabinate e non.


domenica 4 settembre 2011

K1, la deriva a chiglia

Dal sito K1 Sailing
E' veramente bella la K1 questa deriva con chiglia a siluro, il suo design intende combinare velocità, stile, facilità di navigazione e sicurezza. E' l'unica deriva in commercio con un bulbo che pesa 60 kg, separabile dallo scafo che ne pesa meno di 50. L'albero e il boma sono i carbonio, le vele in Mylar - Hyde.

Dal sito K1 Sailing
Queste sono le sue caratteristiche principali:

Lunghezza: 4.57 m
Larghezza: 1.30 m
Peso scafo: 45 kg
Peso chiglia: 60 kg
Peso totale: 125 kg
Sup. velica: 11 mq

Presso Vander Craft in UK viene venduta intorno alle 7000 Sterline, il prezzo è alto ma personalmente credo che le valga tutte perché questa barca offre prestazioni e caratteristiche decisamente superiori a quelle della sue consorelle. Insomma, bella e imprendibile!
Un bel video del K1 con 20 nodi:


sabato 3 settembre 2011

Incontri con la refolella


Una refolella settembrina ci ha regalato un bel sabato pomeriggio in barca nonostante questo residuo di afa. Abbiamo fatto dei bellissimi incontri, un Meteor che ovviamente ci ha superato, un magnifico Comet 26, il Delphia 24 che, come al solito, lo facevano sbandare di brutto e altri barchini in lontananza.

Bello il Comet 26, grandissima barca
Il Delphia 24 che sbanda
Io felice al timone
I casi sono due, o un dandy o "il nonno cade"
La fotogalley completa:



Il Programma Trek+Ultra di Nauticaltrek

La sintesi del programma Trek+Ultra, dal sito Nauticaltrek
Il Programma Trek+Ultra è sicuramente da seguire con attenzione perché tutti gli utenti di Nauticaltrek vengono inviatati a collaborare nel progetto della barca ideale da "trekking nautico". Questa barca a vela dovrebbe avere caratteristiche tali da essere capiente, maneggevole e facilmente trasportabile in quanto l'idea di fondo è quella di abbattere i costi abbandonando il "marina" e offrendo la possibilità di visitare luoghi diversi ogni volta, insomma le due colonne che fondano le basi della nautica carrellabile. 
Le caratteristiche che dovrebbe avere questa barca a vela sono ben delineate nel programma che per correttezza preferisco non riportare per intero, riporto solo il peso massimo a vuoto che dovrebbe avere, cioè 500 kg in modo tale da poter essere trasportata da un carrello non frenato, prima perché i freni odiano il mare, e poi perché deve essere manipolabile a mano. Insomma tante considerazioni da valutare con interesse.

La Versione 5 del Trek+Ultra Trimaran


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