domenica 30 ottobre 2011

Oggi al Trasimeno


Ieri pomeriggio siamo andati al lago a sistemare Aspirina per l'inverno, abbiamo tolto il motore, le vele, la cuscineria e tutto il materiale all'interno della cabina.
Il lago era meraviglioso e la giornata calda. Unico problema alle 18 è tramontato il sole e alle 18.30 era già freddo, quindi domani è tutto anticipato di un'ora. A Castiglione del Lago hanno ampliato la sosta camper fino al fronte lago, per i camperisti è una cosa meravigliosa. Ho fatto anche qualche foto di dettaglio del bompresso e al tendalino.


sabato 29 ottobre 2011

Il Castello del Leone, la Sequenza di Fibonacci e il Santo Graal


Come abbiamo già appurato, questa magnifica fortezza commissionata da Federico II di Svevia fu realizzata molto probabilmente da uno degli uomini più fidati di San Francesco, Frate Elia da Cortona, su di un progetto dell'amico comune, il matematico pisano Leonardo Fibonacci. A questo punto, come si vede dalla sovrapposizione delle immagini, la relazione tra la pianta del Castello del Leone, la spirale logaritmica e la sequenza di Fibonacci mi sembra più che plausibile. Di questa magnifica rocca ne abbiamo già parlato in due occasioni cercando di delineare le origini del sito fin dai tempi più remoti:
E' pensabile che se il centro della spirale corrisponde alla cappella situata sotto il mastio triangolare, questo potrebbe rappresentare uno dei più affascinanti simboli della cristianità medievale, il Santo Graal. Che vi sia stato nascosto un tempo, che ci sia ancora o che il mastio stesso ne restituisca un'immagine simbolica è tutto da appurare ma la presenza nelle vicinanze di una delle più importanti sedi dell'Ordine dei Cavalieri Templari, il Castello di Magione è un'altro indizio di fondamentale importanza. Tenete presente che Frate Elia da Cortona nascose così bene la tomba di San Francesco sotto la Basilica di Assisi che è stata trovata solo dopo 600 anni e non dimentichiamoci che a lui si deve una delle più importanti reliquie del cristianesimo, un frammento della Santa Croce. Certo è che fra tutte le improbabili ipotesi che si sono fatte sulla presenza del Sacro Calice in altrettante fantasiose e amene località quella di ricondurlo ai personaggi e ai luoghi che stiamo raccontando ha un minimo di possibilità per stare in piedi, sempre che il Santo Graal non sia solo un'immagine simbolica del "sangue reale" di Cristo che Re e Imperatori, nel corso dei secoli, si sono voluti vanamente attribuire per contrastare il potere della Chiesa. Comunque sia, tra realtà ed immaginazione, tra favola e storia, tra religione e stato, il contesto individuato in questi luoghi è l'unico confutabile con la realtà dei fatti.

Frate Elia, da Vita di Frate Elia da Cortona
Frate Elia da Cortona è stato uno dei personaggi più importanti e complessi del duecento, credente raffinato, politico e mediatore di grande levatura fu posto a capo dell'Ordine dei francescani dallo stesso San Francesco con il quale condusse la più grande opera di mediazione mai attuata con il mondo musulmano e successivamente tra il potere imperiale e la Chiesa, al servizio di Federico II di Svevia. Necessariamente trattato con diffidenza dalla Chiesa e relegato nel ruolo di una figura minore, Frate Elia da Cortona è stato uno degli uomini più importanti della nostra storia medievale.

Il mastio del Castello del Leone ha una forma triangolare, immagine tratta da Wikipedia
Certamente un po' più di attenzione da parte degli storici e delle autorità locali su questo magnifico castello che si affaccia sul Lago Trasimeno sarebbe auspicabile.

Il mastio del castello del Leone, rappresenta il Santo Graal?
Qualche interessante considerazione aggiuntiva sulla Sequenza di Fibonacci,  la Spirale Logaritmica e la Sezione Aurea:



Il priorato di Sion? E' tutto inventato, questa invece è storia!


venerdì 28 ottobre 2011

In barca d'autunno

La navigazione in autunno ed inverno è un'esperienza magnifica, ma altrettanto rischiosa
L'opportunità o meno di andare in barca in questo periodo mi ha spinto a fare qualche riflessione su come doversi attrezzare per navigare nel caso volessi uscire con la barca tra i mesi di ottobre e febbraio. Certo dalle nostre parti non c'è il problema di scegliere i mesi più freddi per navigare in alternativa agli affollati mesi estivi tanto che mi è capitato di uscire i primi di novembre solo una volta, due anni fa in cui ci fu un autunno eccezionalmente caldo. Dal punto di vista dell'affollamento il Trasimeno è un paradiso, si naviga sempre con tranquillità grazie alle scelte delle amministrazioni locali che hanno imposto il divieto di navigazione con motori sopra i 40 CV. 
Quando avevo la barca ormeggiata lungo l'Arno, a Marina di Pisa, mi tiravano su la barca agli inizi ottobre e me la ritiravano giù a metà maggio, comprensibilmente per paura delle piene, ed i fatti degli ultimi giorni hanno dimostrato la validità della scelta: Liguria, cento barche alla deriva. Questo fu  un'altro dei motivi per cui me ne sono andato da quel marina, pagare così tanto per poter utilizzare la barca meno di cinque mesi l'anno per me era impensabile, tra le altre cose.

Il FIRST24 agli inizi di ottobre era già fuori dall'acqua
Comunque vada nella bassa stagione le temperature, così come il sole e la luce, scendono velocemente mettendo i naviganti incontro a rischi di non poco conto.
L'iniziale intenzione di coprire le cinque miglia e ritorno che dividono Castiglione del Lago con Passignano i primi di novembre, dopo attenta riflessione, si è rivelata troppo azzardata, infatti le ore di navigazione non potevano essere più di sei e se ci si mette la distanza, l'incontro con gli altri partecipanti ed anche un seppur frugale pasto non c'era tempo per realizzare qualcosa di veramente divertente perché, in alternativa, avrei messo a rischio la sicurezza.

Boatsafeblog, in merito a questo argomento ci regala, come sempre, alcune importanti raccomandazioni (tradotto, integrato e mal interpretato da me medesimo):

Considerate gli scenari peggiori 
Non esistono margini di errore nella bassa stagione, quindi bisogna prendere in considerazione ogni possibile scenario, cominciando dalla possibilità di rimanere fermi, senza vento né benzina. Per prima cosa assicuratevi di avere sempre abbastanza carburante per arrivare dove si sta andando e il ritorno, a prescindere dalla presenza o meno del vento. La regola generale è di avere a disposizione un terzo del carburante per l'andata, un terzo per il ritorno e il rimanente per le emergenze.

Se uno skipper responsabile è consapevole che si dovrebbe sempre portare una cassetta di pronto soccorso, in bassa stagione, bisogna essere sicuri di avere a bordo un kit di emergenza che comprenda un cambio di vestiti, degli snack ad alto contenuto calorico, acqua dolce, un thermos di caffè , cacao o altre bevande calde, nastro adesivo, una torcia elettrica impermeabile portatile con batterie di ricambio, boetta, razzi e dispositivi di emergenza di vario tipo. Tutto questo materiale dovrebbe essere conservato in un sacchetto impermeabile. Ricordatevi anche di non portarvi dietro bevande alcooliche  perché queste appannano il giudizio e accelerano l'insorgenza di ipotermia.

Portate il telefono cellulare in caso di guasto al VHF che deve essere sempre a bordo. I telefoni cellulari perdono il segnale di frequente e sono unidirezionali, inoltre solo una persona riceve la telefonata rispetto ai molti che invece possono ascoltare una chiamata di soccorso via radio. Se andate lontano dalla costa, prendere in considerazione l'aggiunta di un EPIRB o di un satellitare di emergenza avanzato. Se ci si trova in difficoltà con il freddo ogni minuto diventa di vitale importanza.

I giubbotti gonfiabili leggeri sono molto popolari nei mesi estivi ma, quando fa freddo, gli indumenti galleggianti non solo mantengono a galla, ma forniscono anche un buon isolamento dal freddo. Considerato  che raramente c'è tempo per indossare un giubbotto di salvataggio in caso di emergenza, assicuratevi che tutti lo indossano sempre quando si è in barca. Inoltre, controllate che giubbotti di salvataggio siano dotati dei dispositivi sonori (fischietti) per aiutare i soccorritori a trovarvi più velocemente. Se cadete in acqua, possibilmente rimanete più vicini alla vostra barca in modo che i soccorritori vi possano localizzare più facilmente. Siate addestrati al recupero dell'uomo in mare. Considerate anche che la risalita in barca dopo una caduta in acqua può essere quasi impossibile a causa degli abiti appesantiti, dal freddo, dai vestiti invernali bagnati, anche nel caso in cui si sia rimasti illesi. La scaletta deve essere sempre a bordo e pronta per essere utilizzata. Consiglio vivamente a chi non è sufficientemente addestrato e non ha la necessaria esperienza di non navigare nelle stagioni fredde così come di portarsi passeggeri a bordo, si potrà tranquillamente tornare in barca con il caldo.

Cosa dovete indossare
Se si va in barca in autunno, questo è l'abbigliamento adeguato:
  • Vestitevi a strati e siate consapevoli che anche i piccoli cambiamenti nel meteo possono generare l'ipotermia. 
  • Portatevi dietro ricambi asciutti in un sacchetto impermeabile. 
  • Indossate indumenti di qualità, calzature antiscivolo, indossate le calze anche con i sandali. 
  • Indossate sempre il giubbotto di salvataggio o cappotto/ giacca galleggianti.
L'acqua fredda prosciuga rapidamente le vostre forze. I giubbotti di salvataggio offrono un isolamento dal freddo aggiuntivo. Se si cade in acqua, solo indossando un giubbotto di salvataggio può essere sufficiente per farvi tornare in barca senza gravi conseguenze. La prima reazione che si ha quando si cade nell'acqua fredda è quella di boccheggiare e di succhiare l'acqua, Il giubbotto di salvataggio è in grado di concedere allo sventurato quei minuti cruciali per regolare la respirazione dopo lo shock della caduta.

Muta di galleggiamento per velisti, dal sito  Ursuk
Ma questa è veramente troppo per me, meglio le calde giornate primaverili ed estive!


giovedì 27 ottobre 2011

Il coltellino, uno strumento indispensabile in barca

Il mio coltellino tattico, dal sito Softairgun
Avendolo acquistato con la barca mi sono dovuto accontentare ma questo coltellino tattico mi è stato utile in diverse occasioni e devo dire che ha svolto egregiamente il suo compito. C'è da aggiungere che per gli usi di pinza, cacciavite, seghetto, coltello e apriscatole ha un prezzo veramente accessibile a tutti.
Se però si vuole qualcosa di più dal proprio coltello nel mercato si possono trovare prodotti davvero belli ed eccezionali, da veri appassionati, tutt'altra storia che il mio coltellino tattico, per quanto utile.
Il sito web francese Allboatsavenue ha incoronato come coltellino marino per eccellenza il Crafy Jack di Farol ed effettivamente è bellissimo. Se però desiderate un coltellino personalizzato realizzato da un vero artigiano italiano allora vi potete rivolgere a Mura Denis, le sue produzioni sono eccezionali. Denis, che ho conosciuto tanti anni fa a Firenze alla Madonnina del Grappa a fare servizio agli anziani, è veramente bravo, è il "libero coltellinaio".


martedì 25 ottobre 2011

Vela Donne 2011 con il J22

Veladonne 2011, dalla AVL Ledro's Gallery
Chi mi conosce oramai sa che amo poco tutto ciò che ruota attorno alle regate, ma non era di questo che volevo parlare quanto invece di questa meravigliosa competizione, la Women's Trentino Match Race, che mi ha colpito per la sua bellezza. Ci sono almeno tre motivi per i quali ne sono rimasto affascinato: il primo è che gli equipaggi sono tutti femminili; il secondo è che si naviga in uno dei monotipi più belli ed interessanti presenti nel mercato, il J22; il terzo è che la regata si svolge nel bellissimo Lago di Ledro in Trentino. E' veramente stupenda questa gara, il massimo dell'eleganza e della semplicità allo stesso tempo, insomma quello che ogni vera donna ci può regalare. Per quanto possa valere, mi complimento con l'Associazione Vela Lago di Ledro per essere riuscita ad organizzare un evento di tale portata, tutto troppo e veramente bello.
Il J22 è una barca che mi è sempre piaciuta anche se poco adatta al mio spirito velico. Fino a poco tempo fa, dove era ormeggiata Aspirina, ce n'erano due e non mi dimenticavo mai di lanciargli un'occhiata di ammirazione, poi basta guardare queste FOTOGALLERY per capire di che barca si parla. Unico grande handicap per il Trasimeno è la deriva fissa e per questo purtroppo non c'è speranza, il livello del lago è troppo basso e variabile per una barca di questo tipo, qua ci vuole la deriva mobile integrale, il lago di Ledro sembra invece il luogo ideale.

Foto tratta dalla AVL Ledro's Gallery
Queste sono le caratteristiche tecniche principali del J22:
Lunghezza: 6.86 m
Larghezza: 2.44 m
Pescaggio: 1.16 m
Peso a vuoto: 812 kg
Peso chiglia: 318 kg
Sup. velica: 20.7 mq
Nell'osservare quanto sia interessante dal punto di vista tecnico questa barca, a tutti i regatanti più o meno mancati, mi sento di consigliarne un'attenta valutazione perché credo che, assieme a poche altre come il Surprise, il Meteor e il FUN, possa davvero regalare delle grandissime soddisfazioni e in questo caso anche solo dal punto di vista estetico, è davvero bella. E' la barca che piace di più a mio figlio Tommaso e che, se fosse stato per lui, avrebbe certamente acquistato.

Dal sito JBoats
Il J22 è una barca carrellabile che nel mercato dell'usato si può trovare ad ottimi prezzi, quelle un po' datate possono costare anche meno di 10000€ incluso il carrello, come questa nelle foto che sono riuscito a fare al lago qualche tempo fa e che era in vendita per 8000€.



domenica 23 ottobre 2011

Wee Seal, a formidable small boat

Wee Seal, dalla FOTOGALLERY di Richard
Spero che Richard non cancelli mai dalla sua FOTOGALLERY l'immagine di questa formidabile barchina perché per me è stato un colpo di fulmine, è meravigliosa. Ci sono i Simmons&Broome Ltd. che la realizzano e andrei volentieri oltremanica a prendermela ne avessi le possibilità. Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 5.64 m
Larghezza: 2.21 m
Pescaggio: 0.53 m
Peso: 705 kg
Sup. velica: 16.4 mq
Stanotte la sogno!

Un Wee Seal a Port Townsend, foto tratta dal blog 70.8%


sabato 22 ottobre 2011

Raising Awareness of River Protection, l'avventura di Giacomo continua


Un altro bel video curato dalla TV tedesca sulla grande avventura ambientalista di Manoftheriver, Giacomo De Stefano che attualmente sta navigando nel Danubio ungherese e di gran lena verso la sua meta, Istanbul.


Visualizza Man on the River in una mappa di dimensioni maggiori
E mi raccomando, continuate a seguire il suo sito, immagini mozzafiato e racconti emozionanti allargano la nostra mente verso gli orizzonti più grandi di cui la nostra terra martoriata ha sempre più bisogno. Grazie Giacomo!

Tramonto sul Danubio, dal sito Manoftheriver
Qui si vede come ogni sera viene montata la tenda per dormire, altro che campeggio nautico!



venerdì 21 ottobre 2011

Lo scivolo di Marina di Pisa


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A dire il vero qui davanti ci siamo passati tutte quelle volte che, visto il maltempo, andavamo sugli scogli a  guardare il mare. Il problema di avere una barca a 200 km da casa è questo, cerchi in tutti i modi di partire ma  può capitare che, dopo esserti fatto due ore di autostrada, l'unica cosa che ti rimane da fare è tornartene a casa a causa delle condizioni meteomarine. Ma non è sempre andata così, fortunatamente. Marina di Pisa è un punto di partenza per luoghi meravigliosi, tutta la costa livornese, attraverso Quercianella  fino a Baratti e all'Isola d'Elba oppure in alternativa verso Viareggio e Portovenere con la tappa intermedia del Gombo e le sue dune.
Marina di Pisa è comoda perché non mancano ampi parcheggi e il turismo si confà con gli ideali del marinaio "carrellatore", un po' alla spicciolata, pratico e senza le tante ipocrisie degli arricchiti, anche se ormai siamo agli sgoccioli a causa della costruzione del nuovo porto turistico per mega yacht. Noi tenevamo la barca lungo l'Arno a circa due miglia dalla foce, ci voleva una mezz'oretta prima di arrivare al mare ma il problema più grande è che i costi, già nel 2006, erano arrivati a 2400€/ anno per il nostro FIRST 24. Decisamente troppo se si aggiungono quelli relativi agli spostamenti e alla manutenzione della barca, tant'è che abbiamo dovuto venderlo. Comunque tenere la barca a Marina di Pisa è stata una bellissima esperienza, indimenticabile.

Giornate serene a Marina di Pisa, come sempre in barca.
Altre informazioni le potrete trovare su:
Sullo sfondo il porto canale di Marina di Pisa

giovedì 20 ottobre 2011

Lo scivolo di Cavallino Treporti a Venezia


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Lo scivolo è lungo il canale che sfocia su Treporti e, come si vede dalla mappa, gode di una posizione eccezionale per partire da lì alla scoperta della Laguna Veneta. Per informazioni più dettagliate di questo scivolo libero potete contattare l'Assonautica Provinciale di Venezia, anche per eventuali richieste sull'ormeggio e di parcheggi a pagamento. La zona però sembra tranquilla e spaziosa per lasciare eventualmente auto, carrello e barca incustoditi per brevi periodi.
Altre informazioni le potrete trovare su:
Carte nautiche e tanto altro: Città di Venezia, Cartografia e Viabilità

Elena tra i ponti di Venezia, un bel po' di tempo fa


martedì 18 ottobre 2011

Torqeedo Travel 1003 è prodotto verde dell'anno 2011




In questo articolo preso da Hors-bord-electrique potrete leggere un'ottima recensione su questo motore fuoribordo elettrico montato su di un cabinato, inclusi dati tecnici e prezzi: Essai Torqeedo Cruise 2.0 avec sa batterie sur le voilier Surprise.
Come i suoi predecessori, anche il nuovo Torqeedo Travel 1003 è stato eletto "Prodotto Verde dell'Anno" incoronando la società tedesca Torqeedo leader mondiale nella produzione di motori elettrici marini. Hanno cominciato quando ancora a questa opportunità non ci credeva nessuno ma è bastato che ci credessero loro, indubbiamente è stato un successo enorme. Oggi è ancora, e credo per poco, solo una questione di costi altrimenti il motore elettrico in barca è un opzione assolutamente allettante e alternativa al motore a scoppio. La conferma è in questo filmato in cui un Torqeedo Cruise 2.0 è stato montato addirittura su di un Archambault Surprise.

Quella che segue è una presentazione fatta dalla rivista Cruising World sulla nuova linea dei motori Torqeedo, in questo filmato il motore elettrico mi sembra montato su di un J24. Insomma eccezionali, ma cosa aspettano i nostri "amministratori" a dare almeno un minimo di incentivi? Già, dimenticavo, sono troppo intenti ad intascare pensioni e privilegi piuttosto che preoccuparsi dell'ambiente o semplicemente accedere a possibilità e finanziamenti che la Comunità Europea elargirà solo a chi svolge con solerzia e correttezza il proprio lavoro, ovviamente in altri paesi che non siano l'Italia. 



Il Porto di Isola Maggiore




L'Associazione Arbit ci ha donato questa bella ripresa del porto di Isola Maggiore. In barca non ci sono mai entrato perché ho sempre preferito ormeggiare all'ancora davanti ad una spiaggetta erbosa sul lato dell'isola che da verso Passignano, però ora che so bene come è fatto potrei anche trovare il coraggio di entrarci e di ormeggiare il barchino senza aver paura di dare noia.

Il posto dove ormeggiamo di solito, sul lato a sinistra dell'isola venendo da Castiglione del Lago
Il porto di Isola Maggiore fotografato da Aspirina in una bella giornata ventosa


lunedì 17 ottobre 2011

La configurazione più economica per un cabinato abitabile

Kerkena 5.5 è la nuova versione del GO 550, dal sito Bateau.ouest-atlantis
Scegliere la configurazione migliore ma anche la più economica,  premettendo che se si cerca nell'usato le varianti aumentano ed i prezzi scendono. Rimanendo sul nuovo non avrei dubbi su cosa sceglierei oggi se dovessi acquistare un piccolo cabinato abitabile e sportivo.

Renault Grand Modus, dal sito Omniauto
Dell'auto ne abbiamo già parlato, il miglior rapporto tra prezzo di acquisto, spazio, massa rimorchiabile, cilindrata e relativi costi di mantenimento è ricaduto sulla Renault Grand Modus. Tenete presente che questa 1.2 di cilindrata può rimorchiare ben 900 kg, quindi, se mi piace una barca abitabile che pesi almeno 550 kg, con un buon carrello ce la potrei fare. Un auto del genere costa circa 13.000 € e solo 650 € annue tra tassa di circolazione e assicurazione.

Balbi BD900B, dal sito Balbi
Senza andare troppo lontano nella ricerca mi è sembrato ottimo questo carrello Balbi BD900D che ha esattamente una capacità di 900 Kg. Va tenuto presente che il carrello pesa 250 Kg, in più se si aggiungono circa 50 kg di rulliere, ne consegue che la massa utile è di 600 kg. Cinquanta chilogrammi di materiale sistemato in barca devono essere sufficienti. Il prezzo di questo carrello, tutto compreso, credo che vada intorno ai 2000 €.

Le caratteristiche tecniche del Balbi BD900B, dal sito Balbi
Per quanto riguarda la barca già lo sapete, per me questo Kerkena 5.5 è bellissimo ma di barche aventi la stessa massa di 550 kg ci sono il Challenger Micro 2000 o il Sailart 17. Nell'usato, tanto per citare una delle ultime barche di cui abbiamo parlato ci sono lo STAG 18, ma anche il Micropomo, il Corsaire e altre.
Ritengo che una configurazione del genere permetta l'acquisto di auto, rimorchio e carrello nuovi mantenendosi intorno ai 30.000 €, con costi di mantenimento annui irrisori se si tiene la barca sempre a terra. Un buon investimento, ma non eccessivo, per lo sport più bello del mondo!


Stag 18 Mark 3, eccove el barchin

Lo STAG 18 di Claudio, dalla sua FOTOGALLERY
Lo STAG 18 del Cantiere Mark 3 è una di quelle barche che fanno riflettere, non ci possiamo spiegare perché la folle ingordigia della cantieristica italiana lo ha voluto completamente abbandonare. Bellissima linea, facilmente carrellabile, leggera, sportiva, economica insomma la barca ideale per la famiglia media che se ne vuole andare in barca a vela con poca spesa, come noi. Nessuno avrebbe preteso che non si andasse nella direzione di realizzare i mega yacht per tutto il mondo, per carità è P.I.L., ma perché non lasciare uno spazio anche ai piccoli, una produzione di serie economica e per tutti come avviene in tutti i paesi del mondo. Rimango stupito ed amareggiato ma saremmo ancora in tempo a riprenderne il progetto, rinnovarlo, ma neanche più di tanto, e riproporlo ancora, forza! Quali interessi ci sono dietro? Forse la paura che un piccolo sei metri avrebbe potuto togliere un posto barca ad uno di venti? Bé, al Circolo Velico Casanova a Punta San Giuliano, nella Laguna Veneta, hanno trovato la soluzione, una flotta di ben otto Stag 18 sono "ormeggiati" a terra nel loro magnifico porto a secco. Vedete che lo STAG 18 non avrebbe dato noia a nessuno e avrebbe permesso a tanti di acquistare un prodotto italiano, invece di andare a comprarsi una barca in Polonia.

Uno STAG 18 in navigazione, dalla FOTOGALLERY di Claudio
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5.50 m
Larghezza: 2.40 m
Pescaggio: 0.35 - 1.10 m
Peso: 550 kg
Sup. Velica: 18 mq

Ed eccovi anche un bel video di Claudio che veleggia con il suo STAG 18.



Il porto a secco di Punta San Gluiliano dove sono "ormeggiati" gli STAG 18 del Circolo Velico Casanova:



Corte Sconta detta Arcana

Immagine tratta da Youtube
Corto Maltese, poter essere come lui forse è stato uno dei sogni più accarezzati da ogni adolescente, oggi mi accontenterei del suo magnifico completino. Rinunciate pure alla programmazione TV e godetevi questo bel racconto di Hugo Pratt, Corto Maltese - Corte Sconta detta Arcana, trovato su Youtube. Grande, a me fa ancora sognare!


domenica 16 ottobre 2011

Quindici giorni in Corsica a bordo di un Tabasco, e non solo

Loarnic ormeggiato nei pressi dell'isola di Lavezzi, dal sito Tabasco
Il Tabasco è un piccolo veliero trasportabile prodotto in Francia dal cantiere Spair Marine nel corso di tutti gli anni settanta. Lungo poco più di 5 metri, largo 2 metri, pesa 450 kg e ha 17 mq di vele. Il Tabasco era stato realizzato per offrire maggior spazio all'equipaggio rispetto alla precedente produzione del Maraudeur, prodotto dallo stesso cantiere e di cui abbiamo già parlato.

La grande abitabilità in pozzetto del Tabasco, dal sito Wikipedia
Il Tabasco è stato prodotto in 500 esemplari circa e conta molti appassionati soprattutto in Francia. Nel sito di riferimento del Tabasco potrete trovare numerosi racconti di viaggi e di crociere tra cui quella che vi invito a leggere oggi: La Corse, quinze jours en Tabasco en Juliiet 2010.
Molto bello il racconto, meravigliose le foto, fa riflettere il "bilancio finale", che mi sollecita alcune considerazioni:
  • tutto il mondo è paese, l'ospitalità è ottima solo per i grandi, i piccoli vengono disprezzati:
  • ansia nella ricerca di luoghi dove poter ormeggiare in tranquillità e sicurezza
  • fatica.
Sono le stesse sensazioni che abbiamo provato noi durante le nostre navigazioni in mare, tutt'altra cosa invece sono le uscite giornaliere in tranquillità, serenità e svago.
Per concludere vi segnalo anche questo bel blog sul Tabasco dove, oltre tantissime foto, informazioni ed esperienze, potrete trovare un interessante articolo sul prezzo del suo usato: Le juste prix d'un Tabasco....

Un Tabasco nel Golfe du Morbihan, dal Blog del Tabasco
... e due bei racconti presi da Nauticaltrek, Lago Maggiore in Tabasco e Venezia in Tabasco. Fantastici!

Un Tabasco a Venezia, dal sito Nauticaltrek


sabato 15 ottobre 2011

Lo scivolo di Nizza


Afficher Cales de mise à l'eau de CAP Breizh sur une carte plus grande

Trovato grazie al sito francese CAP Breizh lo scivolo di Nizza è situato nel mezzo del suo porto turistico gestito da Riviera-Ports a cui vi potrete rivolgere per avere informazioni, per prenotarne l'utilizzo, conoscerne il costo e l'eventuale disponibilità di parcheggio per auto e carrello. Nel loro sito ci sono molte informazioni e gran parte delle tariffe. L'accesso allo scivolo è buono ed il suo utilizzo facile.

Il porto di Nizza, dal sito Riviera-Ports



venerdì 14 ottobre 2011

Lo scivolo di Baia Sistiana nel Golfo di Trieste

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Lo scivolo di Baia Sistiana, nel Golfo di Trieste, sembra un ottimo punto di partenza per frequentare quelle zone, dalla Laguna Veneta, fino all'Istria e la Croazia. Scivolo pubblico con pendenza ottimale è situato in un contesto in cui non mancano né spazi per parcheggiare, né possibilità di ormeggio protetto. Bello insomma.


Altre informazioni le potrete trovare su:


mercoledì 12 ottobre 2011

Natanti, si ritorna all'immatricolazione?


Non so se piangere o ridere o cos'altro, in questa schizofrenia dilagante non ci rimane che esserlo. Quello che però mi sconcerta è l'ipocrisia di quelli che si lamentano con frasi che vanno dal patetico al retorico come "si uccide definitivamente la piccola nautica e la cantieristica minore". Ma scusate, questi signori dove erano quando si costruivano porti solo per barche sopra i dodici metri? Dove erano quando, nel cercare un posto barca per il mio barchino, mi si guardava con disprezzo? Ma a chi interessa veramente la piccola nautica? A nessuno, altrimenti si sarebbero lamentati prima.
Ma entriamo nel merito, il Giornale della Vela ne parla in due articoli: ART.1 e ART.2. Se comprendo la critica a questa classe politica, a dir poco sconsiderata, non capisco perché si scandalizzano tanto. Oggi la proprietà di un natante da 9.90 metri del valore di 120.000 € può essere gestita allo stesso modo di quella della mia bicicletta. Vi sembra una cosa ragionevole? Quanti evasori si saranno leccati i baffi e arricchiti su questo piatto ricchissimo che in questi anni gli è stato posto in tavola? Credo e vedo tantissimi, pensate, gestire un valore di 100.000 come se fosse un rotolo di carta igienica.
Certamente a questo punto chi pagherà di più come al solito saranno quelli che avendo una barchetta di sei metri saranno messi assieme ai grandi yacht di dieci e, con la solita retorica da quattro soldi sulle ingiustizie, faranno pagare tutti allo stesso modo o quasi. E su questo sono fortemente preoccupato, non c'è da aspettarsi nulla di buono dalle teste vuote. E poi dimenticavo, quante vecchie barche sotto i dieci metri dovranno essere affondate, consiglio un business: il loro smaltimento. Un ultimo suggerimento, che la vostra prossima barca non sia più lunga di cinque metri, non pesi più di 300 kg, non abbia un motore superiore a 2 cavalli ed infine che sia trasportabilissima, magari con la bici.

SailonBike è lo sport più bello del mondo!


martedì 11 ottobre 2011

Il Dinghy 12" Sant'Orsola

Dinghy 12", Dal sito cantieri Sant'Orsola
Abbiamo parlato anche ultimamente del dinghy, questa bella deriva progettata nel 1913 da George Cockshot ma quest'immagine che ci viene proposta dai Cantieri Sant'Orsola mi attizza proprio. Cosa significano quelle cuccette sotto le panche? Sembra davvero che si stia pensando seriamente di attrezzare un dinghy per il campeggio nautico? Quasi certamente una bella tenda sopra la barca potrebbe essere altrettanto comoda, se non più, di una cabina. Mi sembra veramente un'idea fantastica considerando che il dinghy è facilmente trasportabile e non pesa più di 130 kg. Belli questi dinghy dei Cantieri Sant'Orsola.

Dinghy 12", Dal sito cantieri Sant'Orsola


lunedì 10 ottobre 2011

Pisces 21, Akela under sail


Pisces 21, 'Akela' from Classic Boat Shop on Vimeo.

"Tutti hanno un paio d'ali, ma solo chi sogna impara a volare" cantava Jim Morrison alla fine degli anni '60.  E come non si può dire che questo stupendo daysailer/ weekender, il Pisces 21, realizzato nel Maine da Classic Boat Shop,  non sia un vero e proprio sogno, una barca da sogno. Per costare costa, ma darei qualsiasi cosa per possedere una barca così. Le sue linee sono ispirate al Herreshoff Fish Class Daysailer, un bellissimo sloop che apparve per la prima volta nel 1915 nella Buzzard's Bay, appartenendo per le sue linee d'acqua, la sua storia e le sue eccellenti finiture alla migliore tradizione dei costruttori di barche del Maine. 

Pisces 21 sul carrello, dal sito Classic Boat Shop
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 6.4 m
Larghezza: 2.2 m
Pescaggio: 0.6 m
Peso a vuoto: 1475 kg 
Peso deriva/ zavorra: 725 kg
Sup. velica: 24 mq

Pisces 21 "Northwest", dal sito Classic Boat Shop


sabato 8 ottobre 2011



venerdì 7 ottobre 2011

Wherries

New Foiundland Trap Skiff, dal sito Duck Trap
Vi rendete conto? I Wherries sono i "barchini", non avrei mai pensato che questa definizione a noi tanto cara delle nostre piccole barche avesse una traduzione anche in inglese. I Wherries sono barche a vela e a remi dalle belle linee e dalle traverse tornite. Cinquecento anni fa facevano parte della vita di tutti i giorni lungo le sponde del Tamigi ed erano formidabili barche da pesca al salmone. In Inghilterra c'è ancora chi le fabbrica oppure chi fornisce i piani di costruzione per realizzarli da soli: Duck Trap Companies. Sono veramente belle queste barche! Dimenticavo, barchino al singolare si dice "Wherry".
New Foiundland Trap Skiff, dal sito Duck Trap

Lo scivolo di Torbole sul Garda


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Segnalatomi da Marek di Northeaster, pubblico qualche foto di questo scivolo pubblico situato nel centro di Torbole. Per quanto riguarda parcheggi, a pagamento, conosciamo tutti la situazione di Torbole, così come l'affollamento, consigliato di evitare nei periodi di maggior ressa. Come si evince dalle foto in questo scivolo non ci sono grandissimi spazi di manovra, ma che meraviglia!

Foto di Marek
Foto di Marek


mercoledì 5 ottobre 2011

La Presqu'île du Ponant con Astus Boats

Etoile Marine Mediterranee
"Au bord de la mer", i Clubs Balambra offrono una variegatissima serie di opportunità per le vacanze e, tra gli altri, in uno dei luoghi più esclusivi del Mediterraneo, nella Penisola di Giens in Costa Azzurra. Ma non mi voglio soffermare sul Club, che ognuno di voi potrà valutare autonomamente, quanto sul fatto che questo offre il vantaggio di noleggiare i trimarani Astus Boats in quella zona e, nel caso si prendesse un Astus 20.2 cabinato si può pernottare in barca. Questo è il LISTINO PREZZI. Il noleggio delle imbarcazioni non è vincolato dalla residenza nel Club, basta rivolgersi alla Base Nautica
Come ho già detto altre volte, ai tanti che si affacciano al mondo della vela e che intendono acquistare la loro prima barca, l'eventualità di fare prima un charter è una carta sicuramente da giocare tanto più che, volendo, ti mettono a disposizione un istruttore. 

L'Astus 18.2, dal sito Astus Boats
C'è da aggiungere che quella del charter è un'opzione che non va mai scartata a prescindere dalla proprietà di una piccola barca che si tenga vicino a casa, infatti, conti alla mano, può essere più conveniente noleggiarla che averla e/ o portarsela dietro ogni volta, con tutti i vantaggi che ne conseguono anche in termini di sicurezza visto che le barche sono seminuove e dotate di tutto il necessario. 
Altro vantaggio è che si può noleggiare la barca per solo una giornata quindi l'opportunità è "per tutte le tasche", e la formula week-end con pernottamento con il cabinato al prezzo di 375€ è certamente il migliore dei "compromessi" da attuare durante una vacanza in famiglia, magari  pianificando una puntatina alle Porquerolles.  
Ulteriore aspetto che voglio mettere in risalto è quello della "prova": tantissimi sono gli appassionati di vela e di nautica, ma non tutti sono portati per il pernottamento in una barca medio piccola, provare significa sviluppare idee chiare su quale tipologia di veliero dovremmo acquistare, per il daysailing o la crociera, sportivo o comodo, carrellabile o no.



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