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martedì 1 agosto 2017

Al lago con Papì


La previsione di una giornata torrida e il lago in secca mi hanno fatto desistere dall'andare al Trasimeno con MAE, privilegiando Papì di cui volevo collaudare le modifiche all'insartiamento.


Cominciamo con il trasporto dall'auto: è stato abbastanza faticoso a causa delle ruotine molto piccole del sistema di trasporto e questo ha fatto si che lo sforzo non è stato molto differente di quando trasporto MAE che ha le ruote del carrello più grandi. Ovviamente dalla sua Papì ha il fatto che non c'è bisogno di caricarla sul tetto dell'auto, basta tirare giù il sedile.
Poi il gonfiaggio dello scafo,


sistemazione del timone, della deriva e delle vele: forse mi ci è voluto qualche minuto in più del tempo che occorre per l'attrezzatura di MAE che è molto semplice, ma probabilmente è solo questione di pratica,


La navigazione con poco vento è stata tranquilla e comoda, ovviamente non so se con venti forti il mio insartiamento avrebbe tenuto. L'andatura è stata perfetta in ogni direzione, anche quando lasciavo il timone a se stesso Papì procedeva spedita senza deviazioni o scarrocciamenti.


Un difetto grosso ed importante, forse l'unico che ha Papì modificata da un Mistral Windglider, che era solo un surf, è la posizione dei golfari per le sartie che, come si vede nella foto, sono a mezzo scafo tra l'albero ed il bordo. Non potevo fare altrimenti ma questo non permette un movimento agevole a bordo, non ci si può stendere e non si può andare a prua.


Infine, come già mi aveva comunicato il precedente proprietario, c'è una piccola perdita d'aria, forse dalla valvola, e questo non mi ha permesso di effettuare navigazioni superiori alla mezz'ora perché  dopo Papì cominciava a sgonfiarsi.


Fondamentalmente, a parte tutto, è stata una navigazione piacevole e divertente e ritengo che la soluzione della tavola gonfiabile armata a vela, tipo Aquaglide Multisport o derive simili, sia raccomandabile, soprattutto per chi si accontenta di fare attività nautiche non troppo impegnative, semplicemente per passare una giornata sull'acqua trasportato dal vento davanti alla spiaggia. A me è piaciuto anche se mi rendo conto che Papì così modificato "in casa" non possa garantire tutta la sicurezza necessaria in navigazione. Diciamo che è stata una prova per eventuali futuri acquisti.


Mentre io ho navigato per circa quattro ore Elena si è letta un intero libro e non mi ha fatto smettere finché non l'ha finito, è "La Solitudine dei Numeri Primi"di Paolo Giordano che, a questo punto, non posso che raccomandare anche a voi.

La Solitudine dei Numeri Primi, Paolo Giordano - Edizioni Mondadori
Dimenticavo, caldo a parte e acqua un po' carente, il Trasimeno oggi era meraviglioso!


Addirittura un airone è stato tutto il tempo davanti a noi a pescare.


Forse cercava di prendere questa bella carpa.



venerdì 12 maggio 2017

Anche Papì è pronta per la stagione


E' bé in più ha il suo bel remo da canotto che ho trovato appoggiato al bidone della spazzatura a Raggiolo nonché le ruotine per la sacca.
Papì sarà comodo quando avremo poco tempo, per esempio un'uscita di una sola mezza giornata, oppure quando i chilometri da fare con una barca sul tetto dell'auto saranno troppi. Uno dei prossimi pomeriggi credo che ci andrò a fare una veleggiatina al lago, senza troppo impegno.


Nella foto sopra si vedono la deriva e la pala del timone e sotto la barra che sono fissati a dei fori che entrano nello scafo grazie a tre perni, due per la deriva e uno per il timone. Prima che attuassi la modifica c'erano due derive con quattro perni.


Di seguito come ho arrangiato l'insartiamento anche se Papì può fungere da stand up paddle e windsurf.


Ed infine le ruotine sul sacco arrangiate da un vecchio rasaerba cinese che dopo diciotto anni di onorato servizio senza fargli mai nulla è arrivato alla fine; s'è rotto tutto, anche l'acciaio, ma non il motore. Sono state le migliori centomila lire che abbia mai speso.


Ho fatto anche il filmatino che prova la loro indiscutibile utilità, noi siamo di quelli che non amano affaticarsi troppo.



sabato 20 settembre 2014

Test Bike Trailer con GoPro White Hero3



Alla fine sono riuscito a pubblicare il video fatto con la GoPro White Hero3 attaccata alla bicicletta, ovviamente ridotto e accorciato.
Il test si riferisce al carrello per bici con Papì, la barca a vela gonfiabile, a rimorchio nella campagna toscana, anche su sterrato.


venerdì 19 settembre 2014

Trailer per bici, test su strada sterrata


In verità ho il video con la GoPro ma era così grande che non sono riuscito a caricarlo e poi credo che sarebbe stato spazio inutile occupato. Comunque il test di alcuni chilometri, salite, discese e sterrato lungo la campagna toscana è andato bene. Pronti per il primo grande "tour".


Visualizza Da Arezzo al Trasimeno per il Sentiero della Bonifica in una mappa di dimensioni maggiori


giovedì 18 settembre 2014

Trailer per bici, pronto per il test


Notevole questo trailer per bici che ho realizzato, universale perché si applica in pochi secondi a qualsiasi bicicletta. Non manca che caricare il "winglider" modificato a deriva e fare il test su strada, necessario dopo che ho applicato le protezioni alle ruote.


Come vedete non c'è più lo scatolone che serviva a tenere sollevato il carico per proteggere le ruote. L'attacco ha funzionato benissimo anche sulla mia nuova bici.


Per concludere una vista del "windglider", una deriva a vela di soli 22 kg. Effettivamente pesa quattro kg in più del nuovo modello dell'aquaglide multisport ed è un po' più largo (anche il sacco) poiché ha una base in legno, base che in futuro mi permetterà di applicare due barre laterali sulle quali appoggiarsi durante la navigazione.


Questo è Papì in navigazione lungo la Costa Etrusca.


Tempo di assemblaggio sulla spiaggia 15 minuti, non uno di più.


Dimenticavo, Papì fa anche da stand up paddle, ma con quelle onde con scarsi risultati a quanto sembra.



mercoledì 17 settembre 2014

Trailer per bici, barre di protezione delle ruote


E' bastato fare un po' di pulizia in cantina per trovare la soluzione alternativa allo scatolone da mettere sotto Papì per proteggere le ruote. 
Un vecchio carrellino portavivande non serviva più perciò ho potuto riutilizzare i manici che fungono ottimamente da carter.


Quattro fori, un po' di vernice, mezz'ora di lavoro ed il gioco è fatto. Zero spesa.


A domani il collaudo, con Papì a bordo e la mia nuova bici.



giovedì 26 giugno 2014

Papì, le modifiche programmate

Le modifiche programmate su Papì il prossimo inverno
Lo "stato attuale" riguarda Papì nella versione che verrà collaudata nelle prossime settimane. Se il collaudo avrà successo, le modifiche previste per il prossimo inverno saranno l'adeguamento del piano velico con l'aggiunta del fiocchetto e l'aumento della superficie della randa. Lo strallo verrà agganciato in testa d'albero e sul bompresso. Poiché Papì, contrariamente ai nuovi Aquaglide Multisport, ha una base in legno, su di essa potranno esserci fissati sei passanti per le barre laterali di seduta in alluminio piegato, il bompresso ed il supporto del timone. Le barre laterali, suddivise in due parti, una volta inserite nei passanti vengono unite con un giunto a "T" assieme al supporto per il timone a poppa e al bompresso a prua. Questa struttura permetterà anche un miglioramento della base dell'albero.
Anche la forma della deriva, della barra e della pala del timone verranno modificate per migliorarne l'efficienza in navigazione, il materiale sarà il legno trattato e verniciato.
Tutte le modifiche previste non saranno distruttive ma semplici adeguamenti al progetto originario.
Con queste modifiche Papì sarà l'unica deriva a vela trasportabile in una borsa con un peso massimo di 26 kg e con dimensioni immutate rispetto alla tavola da surf Mistral Windglider originale, la borsa avrà le stesse dimensioni di 130 x 80 x 20 cm.
Il simbolo nella vela di colore rosso sarà quella della "congrega del salsicciotto".

Foto della copertina del manuale del Mistral Windglider trovata su ebay


lunedì 19 maggio 2014

Long Distance Test nella Campagna Toscana



Long Distance Test su 3.5 km in circa 20 minuti, trasporto di una deriva gonfiabile a vela (Papì) con trolley autocostruito e bici nella campagna toscana. Velocità media 5.3 km/h, pendenza massima 7.5 %, falso piano, peso totale trasportato circa 35 kg. Un po' di fiatone ma senza allenamento.
Ho dovuto accorciare il video per motivi tecnici quindi non sentirete le imprecazioni di quando è uscita la catena alla bici, per il resto tutto bene, a parte qualche organo meccanico da ungere.
Nessun problema al trolley, forse però qualcuno avrà pensato che sono matto.

Percorso intorno a casa


giovedì 15 maggio 2014

Trolley a pieno carico, collaudo col fiatone


Il trolley a pieno carico dovrebbe avere un peso totale di circa 35 kg, ho fatto il collaudo intorno a casa per 500 m con un dislivello di circa il 10%. Nella salitina, essendo poco allenato, mi è venuto il fiatone anche con i rapporti a 1/ 6.
In piano la stanchezza credo che si faccia sentire alla lunga, che ci sono 35 kg attaccati si sente poco ma si sente.
Per il resto ora è tutto perfettamente funzionante ed operativo, manca solo il collaudo finale di Papì in acqua.

Caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 2.00 m
Larghezza: 0.90 m
Peso: 10 kg circa
Carico max trasportabile 40 kg

Il treno totale misura 3.25 m di lunghezza, venerdì faremo un test "long distance".





mercoledì 14 maggio 2014

Le ultime modifiche al trolley per bici ... e per Papì

Catarifrangenti, essenziali per la messa in strada
La prima modifica sono stati i catarifrangenti posteriori, poi come vedete nelle foto le squadrette reggimensola di protezione delle ruote.


Ho inserito ulteriori squadrette di rinforzo nelle giunture, anche se non hanno mai mostrato segni di cedimento. Altro aspetto critico è che avevamo visto che Papì era leggermente più grande delle dimensioni del carrello. L'altra volta avevo messo un pesante cassetto in legno che ho deciso di sostituire con una scatola piena di polistirolo, molto più pratica e leggera.


Poi ho rifatto il gancio di attacco alla bici con un foro preciso per la vite.


Infine ho messo sopra Papì per vedere se era tutto a posto. Domani procederemo ad un ulteriore collaudo, forse con la mia nuova bici.


Spesa totale i soliti 2.80 € delle squadrette perché tutto il resto è materiale riciclato, dallo scatolone del televisore, ai catarifrangenti di pedali per bici non utilizzati, fino alle squadrette reggimensola fin troppo piccole per reggere una qualsiasi mensola.


martedì 25 febbraio 2014

Prova di tenuta albero e satiame di Papì


Tanto per dimostrare ulteriormente la praticità di questa "deriva gonfiabile" vi posso assicurare che ho fatto tutto in tre quarti d'ora, montaggio, smontaggio e test di tenuta dell'albero e del sartiame.
Per prima cosa ho deciso di utilizzare il boma originale, è ugualmente leggero e qualora si volesse fare il surf è lì pronto.
Ovviamente per effettuare il test non c'è stato bisogno di montare deriva e timone.


La prova è consistita nel ruotare prima il boma e la vela e poi la barca fino a ribaltarla completamente.


L'albero non si è mosso dal vano che lo contiene.....


.... nel quale è infilato per circa 30 mm e fissato con dei cordini alla base.


Unica modifica che ho deciso di apportare riguarda il fissaggio delle "sartie", costituite da due cimette, con un morsetto fissa cavi del tipo in figura, il semplice nodo potrebbe non essere sufficiente, in questo modo invece le continue sollecitazioni sull'albero non andranno a modificare più di tanto la tensione delle sartie.


Concludendo, il test mi è sembrato soddisfacente, come si vede dall'ultima foto l'albero e il sartiame nonostante le sollecitazioni e i ribaltamenti sono rimasti al loro posto.


Il prossimo test sarà al mare.


venerdì 21 febbraio 2014

Lavori a bordo di Papì


Finalmente ho potuto mettere mano al mio amato Papì che ha atteso pazientemente diversi mesi di essere messo nuovamente in condizioni di navigare. Avevamo detto che i punti di fissaggio dell'albero erano deboli e necessitavano di un imbullonamento alla base che, come vedete, ho realizzato con la modica spesa di 4 €. 
La base dell'albero ho preferito non vincolarla con un perno per permettere l'utilizzo di Papì anche come "windsurf", l'albero rimarrà semplicemente infilato per circa 3 cm nel suo vano con dei cordini che lo tengono. Se ci fossero problemi di tenuta in futuro potrei mettere il perno ma credo che sia meglio procedere passo passo cercando di evitare il più possibile modifiche invasive. Infatti l'inserimento del perno mi obbligherebbe a staccare circa 40 cm della copertura del pianale per poi doverla incollare di nuovo, operazione che vorrei evitare.


Ho effettuato la prima prova di tenuta, avrei dovuto farla prima, ruotando Papì di 90°. Il risultato è stato ottimo, nessun segno di cedimento. Comunque nei prossimi giorni provvederò a rimontare completamente l'armo velico in giardino per rifare la stessa prova con tutta l'attrezzatura montata.


Non vedo l'ora di riprovare Papì in mare, con il vento sostenuto e costante della meravigliosa Costa Etrusca, credo i primi giorni di Giugno, un giorno infrasettimanale quando le lunghissime spiagge a ridosso del Parco Regionale della Maremma sono pressoché deserte.


A presto Papì!


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