venerdì 29 aprile 2022

Il rilevo Torlonia di Portus, qualche considerazione personale

La tavoletta Torlonia di Portus, dal sito di Ostia Antica
L'interpretazione delle fonti, e non solo nella storia della navigazione, è uno dei miei interessi preferiti e su questo "rilievo di Torlonia", così ben descritto nel sito di Ostia Antica, non potevo esimermi da aggiungere qualche considerazione e dettaglio personali.
La prima osservazione, direi macroscopica, è che più di uno studioso parla di due imbarcazioni mentre, se questo è pur vero dal punto di vista figurativo, a mio parere mi sembra evidente che la nave sia la stessa rappresentata in due momenti diversi della navigazione quindi, partendo dalla parte sinistra a quella destra della tavoletta, si tratterebbe di una sequenza temporale. Questa nuova luce dovrebbe cambiare un po' di cose sulla interpretazione di quanto raffigurato e questo, per lo meno a me che osservo soprattutto ciò che concerne la navigazione, mi sembra abbastanza evidente. Per semplicità elenco per punti le differenze nei due momenti della navigazione:
1) le onde del mare: in mare aperto sono più grandi, il mare è più mosso, mentre all'interno del porto le onde sono più piccole ed il mare più placido;
2) il rimorchiatore in azione: salendo, la prima cosa che si nota è il rimorchiatore. Lo chiamo così perché questa è la definizione che alcuni studiosi gli avrebbero dato ma non sarei del tutto certo che si tratti di un'unità esterna alla nave, bensì potrebbe appartenere all'equipaggio e all'attrezzatura navale stessi. Prima di entrare in porto il marinaio sopra il rimorchiatore, posto a poppa della nave, blocca i timoni con una cima passante tra due fori interposti tra l'asta e la pala. Una volta ormeggiata la nave il rimorchiatore è fissato anch'esso a prua della nave ed è il motivo per cui non ci può essere certezza che questo non appartenga tanto al porto quanto alla nave, quindi si tratterebbe di un mezzo navale in dotazione con funzione di appoggio come i nostri "tender";
3) l'equipaggio: l'equipaggio cambia la sua composizione, nella nave in alto mare si notano il timoniere a poppa, anche se la figura è parziale, tre figure attorno ad un fuoco, che taluni studiosi asseriscono facenti parte di un cerimoniale anche se potrebbero essere semplicemente cuochi mentre cucinano per l'equipaggio, un marinaio alle drizze, un marinaio con funzione non identificata, un maestro d'ascia in azione, e un marinaio addetto al corvo, o alla passerella d'attracco. Nella barca oramai attraccata alla bitta d'ormeggio, che si trattava di una grossa pietra squadrata e forata per il passaggio della cima, si contano almeno cinque marinai intenti a riporre le vele e un marinaio che attraversa la passerella abbassata con un oggetto in mano e un'anfora sulla schiena.
4) le vele: interessante la rappresentazione di alcune attrezzature di coperta utilizzate ancora nei velieri di fine Ottocento e nelle vele storiche odierne. Le vele oltre alla rappresentazione della lupa  che allatta Romolo e Remo, a mio parere, contengono semplicemente un numero che potrebbe rappresentare la flotta o la nave, non gli darei altro significato simbolico poiché i numeri nell'esercito romano, e quindi nella flotta, indicavano un importante senso di appartenenza.
5) il faro e il porto: dovrebbero essere rappresentai un faro, piedistalli, sculture ed edifici tipici dell'architettura romana sui quali non entro in merito.
6) le figure allegoriche: l'occhio che sembra appeso al pennone non mi sembra una figura allegorica come le tre statue poste al centro e ai lati in alto e anche le tre donne rappresentate sulla estrema destra sembrano più che altro affaccendate in lavori di pulizia. Mi potrei sbagliare ma, essendo l'occhio appeso al pennone, credo che rappresenti una particolare unità come per esempio una vedetta. In mezzo a tutto c'è il dio Nettuno, la divinità di tutte le acque e questa è la figura simbolica per eccellenza.


mercoledì 13 aprile 2022

Dalla Russia, il ritorno dello Sputnik

Sputnik, dal sito Yarkat

Per quanto oggi i rapporti con la Russia siano alquanto difficili continuo ad apprezzare questi prodotti per la vela popolare, la nautica intesa per tutti come i "gommoni" a motore che vengono utilizzati nei nostri mari da quasi un secolo. 
Yarkat, piccoli natanti a vela facili da montare, da trasportare e da montare, mantenimento a costo zero. Fantastico!


Personalmente ritengo che le ragioni dei popoli non si debbano mai risolvere con le armi poiché questo rischia di distruggere, oltre che la vita e la dignità della persona umana, anche il lavoro e il sacrificio di tutti. 
Ritorniamo ad essere amici e risolviamo i problemi con il dialogo, non colla guerra. La guerra genera solo dei vinti.

Cartopping con lo Sputnik
Queste sono le sue caratteristiche tecniche:
Lunghezza: 3,5 m
Larghezza: 2,15 m
Peso: 40 kg
Capacità: 200 kg
Superficie velica: 4,5 mq (solo genoa)


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