Visualizzazione post con etichetta Vimcy. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Vimcy. Mostra tutti i post

lunedì 4 marzo 2013

Motore in panne


Ci trovammo con il motore in panne nel corso della nostra prima uscita in barca a vela al mare ed è stata un'esperienza tanto traumatica quanto indimenticabile. Successivamente quelle ore le ribattezzai le mie quattro ore di inferno in barca, quasi peggio di quando, in mezzo alla tempesta, non avrei creduto di rivedere l'alba.
Il motore si era acceso con un po' di difficoltà, alla fine sembrava che andasse bene così partimmo ma una volta lasciata la banchina, dopo tre minuti di navigazione, si fermò mentre tentavamo di raggiungere la foce dell'Arno. Panico a bordo. Vista la situazione, pensai bene di gettare prontamente l'ancora poiché c'era il rischio di essere trasportati dalla corrente contro la riva o di sbattere contro qualche scoglio sommerso laterale, il First 24 ha la chiglia fissa che pesca circa un metro e venti.
Come se non bastasse, nella concitazione del momento, Tommaso fece cadere il mezzomarinaio in acqua che fu recuperato da un signore gentile con il gommone che, nel restituircelo, ci guardò con un'aria così impietosita che non dimenticherò mai. Che marinaio è quello che perde in acqua il mezzomarinaio?
Dopo circa mezz'ora e svariati tentativi il motore ripartì. Se fino a questo momento, mezzomarinaio a parte, non avevo commesso errori a questo punto ne faci uno gravissimo, decisi di andare avanti, infatti se fossimo tornati indietro avremmo fatto in tempo ad attraccare di nuovo alla banchina per condurre ulteriori accertamenti sul motore con tutta tranquillità.
Questo errore è tipico dei dilettanti ma non solo, in montagna porta alla morte centinaia di persone, la voglia di andare avanti anche se non sussistono più le condizioni di sicurezza, queste situazioni le conosciamo bene a tal punto che un anno passammo tutti i nostri quindici giorni nelle piscine pubbliche di Chamonix perché sarebbe stato pericoloso muoversi in alta montagna a causa del maltempo. Purtroppo invece quella volta al mare fummo imprudenti, trascinati dalla voglia irresistibile di uscire al mare con la barca a vela, non avremmo rinunciato a questa nuova avventura per nessuna cosa al mondo.
Come prevedibile il motore si spense di nuovo a circa cinquecento metri dall'uscita dalla foce e non si riaccese più, se non per qualche minuto. Rimanemmo lì fermi per circa due ore facendo tentativi e telefonate. Due ragazzi in gommone, impietositi, si fermarono, salirono a bordo per vedere se ci potevano aiutare o rimorchiare, sfortuna volle che il motore si riaccese per i due minuti sufficienti per fargli credere che era tutto a posto e vederli andare via. Così rimanemmo ancorati in panne in mezzo all'Arno in evidente difficoltà, passarono centinaia di barche ma quei due ragazzi furono gli unici che si fermarono per aiutarci. Il responsabile dell'ormeggio, nonostante avesse una barca, si rifiutò tassativamente di venirci a prendere dicendoci chiaramente di arrangiarsi e anche in malo modo. 
Fortuna volle che verso le due e mezza si alzò il venticello di mare tipico della zona e, nonostante le proteste di tutti i componenti l'equipaggio che ritenevano più opportuno chiamare il 1530, aprii il grande fiocco del First, tirai su l'ancora e partimmo per risalire il fiume. La veleggiata nel risalire l'Arno, anche se vissuta con molta apprensione, è stata una delle più belle che abbia mai fatto, è un'esperienza fantastica risalire un fiume contro corrente.
La navigazione proseguì tranquillamente senza problemi, in prossimità dell'ormeggio lasciai il timone a Tommaso ordinandogli di stimonare non appena avessi tirato giù le vele e riuscimmo ad entrare nel nostro posto barca precisi e senza alcun problema. Non vi dico il sospiro di sollievo!
Eravamo verso la metà di giugno del 2005, scoprimmo che il motore aveva un difetto tanto grave quanto improbabile, il pezzo di ricambio mise circa un mese per arrivare dall'America quindi potemmo fare la nostra uscita in barca a vela in mare solo verso la fine del mese successivo. 
Fu una grossa perdita per noi quel mese e passa poiché nel porto canale di Marina di Pisa mettono giù le barche a maggio e ad ottobre le ritirano su, perdere il mese di luglio significa perdere il mese più bello per navigare.
Questa storia mi è tornata alla mente mentre scrivevo il post precedente a questo. Morale, bisogna essere sempre preparati ad ormeggiare senza motore.
Questa esperienza, la tempesta e un'onda anomala sulla foce ci fecero capire che per andare per mare con responsabilità bisogna essere ben preparati e che ci sono molti modi di essere marinai, noi non potevamo altro che essere di "terraferma", da lì il nome di questo blog.



sabato 28 aprile 2007

La Beneteau FIRST24


Scegliere una barca abitabile e....carrellabile:  è la FIRST24 della Beneteau, nata nell'82, è  un ottimo compromesso qualità/ prestazioni/ prezzo nel mercato dell'usato "economico" (da 12000 a 18000 Euro). Adatta per la crociera familiare, soprattutto per chi ha bambini a bordo, è sicura, tranquilla e si manovra facilmente anche  con il solo generoso genoa aperto (che si rolla in un attimo in caso di difficoltà). Stabile sull'onda, infonde sicurezza anche ai più piccoli dell'equipaggio e agli inesperti. E' una barca a vela che sembra costruita per tutti, sia per chi vuol competere che per chi se ne vuol andare in giro tranquillo.


Caratteristiche tecniche e prestazioni: Ha una discreta  invelatura: randa + genoa = 32 mq e una buona  deriva = 1,22 m, quindi si scarroccia poco e si fila via diritti in tutte le condizioni. Ottimo il vano per contenere il motore fuoribordo che aumenta lo spazio di seduta e... il fuoribordo è troppo più facile da mantenere! La  carrellabilità è difficoltosa e costosa: costa il carrello (non meno di 3500 euro), costano il carico, lo scarico e la sistemazione dell'albero. Il mezzo per il trasporto, per non dover prendere la patente BE,   deve essere un 4x4  non troppo pesante, e comunque sia anch'esso costoso da comprare e da mantenere. E' una barca che vale la pena di essere spostata al massimo 2 volte l'anno (andata e ritorno) e quindi deve essere valutata l'opportunità di   utilizzare  un servizio di trasporti il cui prezzo può variare, per circa 300 km, da 800 a 1200 Euro a viaggio (scelta consigliabile).


Tenuta in acqua:  Ottima tenuta in acqua è una barca classificata fino alle 40 miglia dalla costa, quindi si può andare praticamente ovunque nel Mediterraneo. Ci si sono visti francesi arrivare fino alla Grecia e oltre. Ha il bordo libero alto e quindi, in condizioni di normale agitazione del mare, non ci si bagna. Ovviamente con mare molto agitato è pur sempre una barca con un peso a vuoto ridotto (1500 kg) e ai limiti della classe sotto le 6 miglia, quindi.....attenzione a non prendere troppa dimestichezza con il rischio.






Estetica e vivibilità:  la linea è un pò datata ma pur sempre classica e accattivante. Ha un ampio pozzetto e ampi spazi interni. Infatti, per essere una barca di soli 7,5 metri è molto abitabile, ha tre locali separati, cabina dinette, cabina di poppa e bagnetto e ben 5 cuccette, di cui due matrimoniali. L'altezza in cabina è discreta: 1,75 m che sale di qualche centimetro sotto il tambucio. E' veramente una piccola barca da crociera e, adattandosi, ci si può vivere delle settimane intere. L'ingresso in cabina dinette è molto  agevole, un pò meno l'abitabilità della cabina di poppa e del bagnetto. L'unico difetto sono gli oblò laterali non apribili, ma si potrebbe ovviare sostituendoli con dei modelli nuovi che, probabilmente, renderebbero  l'estetica della barca più moderna.


Prezzo:   basso per quello che può offrire questo tipo di imbarcazione: sicurezza, abitabilità, carrellabilità, qualità Beneteau. Nel mercato dell'usato si vedono di molte brutture a prezzi di poco inferiori. Da valutare il confronto con la FIRST 235, di qualche anno più giovane, poco  meno abitabile, ma più carrellabile e a prezzi simili.


Conclusioni:   è un buon compromesso, è una barca da comprare, che consiglierei a chiunque purché non si voglia spostare la barca pensando di non   spendere niente e con troppa facilità.




giovedì 12 aprile 2007

Pasquetta in barca

Si arma la barca ...



.... e come al solito c'è chi lavora e chi aspetta:



Finalmente si mollano gli ormeggi:



Un occhio di riguardo al segnavento:



Il vento finalmente arriva:



E c'è chi sorride ...:



... e chi si annoia:



Il paesaggio e la natura sono splendidi ...:



... mentre un bel Delphia24 ci fa il fumo, come sempre!



Si rientra e si sistema la nostra bella barca, forse anche troppo per noi:



Si rientra, stanchi ma felici ...:



... e alla fine "casa dolce casa", questo è il day sailing!


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...