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sabato 13 luglio 2013


giovedì 4 luglio 2013

Barchette di carta: Nippon Maru

Nippon Maru, dal sito Canon Paper Craft
Utilizzata come nave scuola per l'Istituto Nazionale per la Formazione del Mare, il nuovo Nippon Maru salpò nel 1984, in sostituzione del precedente che portava lo stesso nome. Il nuovo Nippon Maru è stata la prima grande nave a vela costruita interamente in Giappone, dalla progettazione fino alla costruzione e al rigging.
Con prestazioni veliche notevolmente superiori alle molte navi a vela della sua classe, la Nippon Maru è una delle imbarcazioni a vela più veloci del mondo, dopo aver vinto il Boston Teapot Trophy, assegnato al veliero più veloce dell'anno, tre volte: nel 1986, 1989, e 1993.

(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Canon Paper Craft).


martedì 25 giugno 2013

Barchette di carta: HMS Surprise

HMS Surprise, dal sito RocketmanTan
L'HMS Surprise era una corvetta costruita nel 1794 per la marina francese, infatti il suo nome originale era "Unité", fu catturata dalla Royal Navy nel 1796 e ribattezzata HMS Surprise. Nel 1799 l'HMS Surprise divenne famosa per la riconquista dell' HMS Hermione ma nel 1802 fu venduta e messa fuori servizio.
La barchetta di carta creata da RocketmanTan, è in scala 1:150.

Via: Papercraftsquare


lunedì 17 giugno 2013

Barchette di carta: la Santa Maria

La Santa Maria, dal sito Paper Toys
La Santa Maria è stato il fiore all'occhiello e la più grande delle tre navi utilizzate da Cristoforo Colombo nel suo primo viaggio verso le Americhe. Le altre due navi sono state chiamate il La Nina (The Girl) e La Pinta (The Painted One). 
La Santa Maria era di proprietà di Juan de la Cosa , un cartografo, conquistador ed esploratore, che ha navigato con Colombo nei suoi primi tre viaggi (1492, 1493, e 1498).

I viaggi di Cristoforo Colombo, dal sito Paper Toys
Anche se non è certo, le tre navi furono comprate usate e forse erano addirittura di terza mano. Nessuna delle tre era stata costruita per l'esplorazione trans-oceanica. 
La Santa Maria era stata originariamente chiamata La Gallega (la galiziana), perché costruita a Pontevedra, in Galizia, nel nord-ovest della Spagna. 
La Santa Maria era una nave piccola per gli standard attuali, misurava circa 60 piedi (18 metri) di lunghezza e 18 piedi (5,5 metri) di larghezza. Aveva un solo ponte con tre alberi. Questa è all'incirca la dimensione di uno yacht moderno. 
La Santa Maria si è arenata nel suo primo viaggio verso le americhe presso Cap Haitien, ad Haiti, il ​​giorno di Natale, il 24 dicembre, 1492 e lì è rimasta. 
I suoi legni sono stati utilizzati per realizzare un'altra nave, La Navidad (Natale), perché il naufragio della Santa Maria avvenne il giorno di Natale. 
L'ancora della Santa Maria risiede ancora presso il Museo Nazionale di Haiti a Port-au-Prince.
(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da sito Papertoys).

Questa storia conferma l'ipotesi che i galiziani furono i primi a costruire navi capaci di risalire il vento a tal punto da poter attraversare gli oceani.

Via: Papercraftsquare


venerdì 7 giugno 2013


martedì 28 maggio 2013

Barchette di carta: Sagres II

Sagres II, dal sito Canon Paper Craft
"Il Sagres II è stato costruito nel 1937 dal cantiere Blohm & Voss di Amburgo, in Germania. Ha iniziato come nave scuola della Marina Militare tedesca con il nome Albert Leo Schlageter. Danneggiata nella seconda guerra mondiale, è stata successivamente confiscata dagli Stati Uniti e consegnata al Brasile, dove dal 1961 è stata utilizzata, anche in questo paese, come nave scuola con il nome di Guanabara. Successivamente è stata venduta alla Marina portoghese, che è diventata la Sagres II sempre con la stessa funzione formativa, ruolo che continua ad avere fino ad oggi. Il suo nome deriva dal Capo Sagres, il sito della prima scuola di marina al mondo, fondata dal principe Enrico il Navigatore nel 15° secolo.
Sulle sue vele è impressa la Croce di Malta che era il blasone delle navi portoghesi durante l'Età delle Scoperte."

Via: Canon Paper Craft


lunedì 20 maggio 2013

Barchette di carta: Capitan Miranda, velero escuela

Capitan Miranda, dal sito Paper Craft Square
Varato nel 1930 come nave da trasporto merci, nel 1960 il Capitan Miranda fu destinato alla ricerca oceanografica dalla Marina Militare Uruguaiana. Questa bella nave prende il suo nome dal Capitano Francisco Miranda, navigante uruguaiano di origine spagnola che aveva grande ed illustre tradizione nella marineria di quel paese. 
Nel 1978 la nave è diventata "nave scuola" per la formazione dei futuri ufficiali uruguaiani.
Da QUI puoi scaricare direttamente il modellino di carta.



lunedì 13 maggio 2013

Barchette di carta: Le Cronache di Narnia

Dal sito PaperCraftSquare
Le Cronache di Narnia, Harry Potter, Artemis Fowl, Eragon, il Signore degli Anelli  ed altri mattoncini similari sono i libri sui quali i nostri figli hanno basato la loro preparazione linguistica, credo gli sia servito molto leggerli alla sera prima di addormentarsi. 
Molto bellino questo modellino presentatoci da PaperCraftSquare e scaricabile da QUI.
Ve l'immaginate realizzarla davvero una barca così!


venerdì 3 maggio 2013

Barchette di carta: The Dark Promise

The Dark Promise, dal sito Ravensblight
Il modellino di questa barca si può scaricare dal sito RavensBlight, ma la cosa più interessante è leggerne la storia, come sempre interpretata e tradotta maldestramente da me medesimo.

La paurosa storia della "Dark Promise".

Edmond Filch, il figlio di un magnate inglese, si trasferì in America nel lontano 1694, sperando di fare affari da solo piuttosto che fare affidamento sulla ricchezza della sua famiglia. Stabilitosi a Boston, fondò un mulino e poi una società di lavorazione del legno specializzata in carri e carrozze. 

Desideroso di celebrare il successo del loro figlio, i genitori di Edmond e la sorella minore salirono a bordo della Lilian Sue, una nave passeggeri inglese, e salparono per l'America nella primavera del 1703. Edmond aveva preso alloggio vicino al porto di Boston e preparato una casetta per la sua famiglia durante la sua permanenza prevista per circa tre mesi. 

Ma la famiglia di Edmond non arrivò mai a Boston. Un telegramma notificò ad Edmond che la Lilian Sue era stata attaccata dai pirati. Alcune navi da guerra avevano assistito al naufragio della Lilian Sue, ingaggiando un  combattimento con la nave pirata, combattimento che non aveva lasciato scampo ai passeggeri della Lilian Sue e del suo equipaggio. 

Nei successivi tre anni, il mulino e la fabbrica di lavorazione del legno di Edmond furono impegnati a completare un unico progetto ... la costruzione di una grande nave. Durante questo periodo, Edmond visse un'esistenza molto ritirata, con pochi contatti. 

Edmond era noto per aver studiato marineria e navigazione stellare. Alcuni pettegolezzi del tempo riferirono che stava anche studiando argomenti occulti e rituali. Chi conosceva Edmond cominciò a pensare che il suo cambiamento di carattere era dovuto all'affondamento della Lilian Sue. 

Benché Edmond fosse ancora giovane il suo volto rugoso gli aveva fatto assumere un aspetto severo e più vecchio, inclusa la sua voce profonda e triste. Il suo modo di fare era diventato scostante e insopportabile. I suoi concittadini si resero conto che che aveva imparato anche l'uso della spada dopo che aveva infilzato un uomo con il suo bastone da passeggio nell'autunno del 1705. 

Nell'estate del 1706, la Dark Promise salpò dal porto di Boston. Questa nave era completamente diversa da qualsiasi altra costruita precedentemente, in parte a causa delle sue dimensioni imponenti, ma anche grazie alle sue insolite caratteristiche. Le sue vele erano tinte di un nero inquietante. Anche la carena e i ponti erano state dipinte di nero ma le finiture erano in oro. Anche i ventisei cannoni erano placcati oro. 

A quanto pare, Edmond aveva impegnato l'intero patrimonio della sua famiglia nella costruzione della nave. L'equipaggio della Dark Promise era altrettanto insolito. Capitan Filch aveva patteggiato la libertà di sessantasette uomini condannati, tutti i marinai e tutti accusati di omicidio. Le autorità rimasero sorprese quando tutti questi uomini furono imbarcati nella nave con calma e senza incidenti. I marinai sembravano stranamente asserviti al Capitan Filch, come se lo temessero. Un membro dell'equipaggio, alla domanda circa la destinazione della nave sembra che abbia risposto "Andiamo alla ricerca dei pirati per distruggerli". 

Nei successivi trent'anni, la Dark Promise navigò per gli oceani alla caccia dei pirati. Sembra che i pirati, alla vista delle parti dorate della nave, si trattenessero dallo sparare le cannonate per avidità così che Capitan Filch, con arguzia, li potesse mettere nel sacco. Ma anche il colore nero della nave e delle vele avvantaggiavano il nostro vendicatore durante le sortite notturne, facendo strage dei pirati mentre ancora dormivano. I pochi pirati superstiti venivano così terrorizzati che mai più si sarebbero azzardati a tornare a navigare.

E' difficile determinare il numero effettivo di navi pirata affondate dalla Dark Promise, ma alcuni dettagli ci hanno fornito degli indizi ... 

Quando la Dark Promise mise le sue ancore in Inghilterra nell'estate del 1708, quattro teschi dorati adornavano la ringhiera di poppa. Si mormorava che fossero i teschi dei capitani pirati delle navi che erano state affondate. Sembra che Capitan Filch stesso avesse ordinato ai suoi uomini di placcare in oro i teschi. La Dark Promise era anche adornata con una striscia rosso brillante, si dice essere dipinta con il sangue dei pirati. 

Nella primavera del 1713, la nave approdò presso Bristol Harbor. Fu osservato che altri teschi erano stati appesi lungo alcune ringhiere laterali  della nave. Quando la Dark Promise raggiunse il Sudafrica nel 1722 i teschi dorati penzolavano per tutte le ringhiere della nave.  

Nel 1736, in un porto delle isole del Pacifico la Dark Promise fece  rifornimento, ma la cosa strana è che furono pochissimi. A quel tempo lo scafo era già completamente coperto di teschi dorati. Visto che risulta certo che la Dark Promise avesse fatto pochissimi scali, si sospetta che la nave si rifornisse in luoghi sconosciuti. Questo aspetto ha alimentato le voci che gli studi di occultismo fatti dal Capitan Filch gli avessero permesso di rimanere in mare per lunghi periodi con pochi approvvigionamenti,  ma queste chiacchiere non sono da prendere sul serio. O meglio, lo sarebbero se non fossimo venuti a conoscenza di questo fatto: di recente un veliero dall'aspetto del 18 ° secolo è approdato in un piccolo villaggio di pescatori lungo la costa della Svezia. Il capitano era a poppa, arrabbiato e con un modo di fare insolitamente arrogante. La nave aveva le vele nere ed era addobbata con teschi d'oro e una striscia color rosso vivo. 

La nave dopo essersi approvvigionata ha issato le vele ed è sparita nel nulla. La sua posizione attuale è sconosciuta.


lunedì 22 aprile 2013

Barchette di carta: Akogare

Sailship Akogare, dal sito Canon
L'Akogare fu costruita nel 1993 come nave scuola per l'utilizzo da parte della città di Osaka nel quadro della formazione alla marineria internazionale. Dal 1994, è stata utilizzata nei programmi di formazione alla vela aperti a tutti i partecipanti di età superiore ai 10 anni. Oltre alla formazione di velisti professionisti e alla educazione dei giovani in generale, è stata anche utilizzata per scopi attinenti la formazione aziendale. Nel 2000, è stata la prima nave giapponese a fare il giro del mondo, viaggiando verso est passando per l'Europa.


martedì 16 aprile 2013

Barchette di carta: Zuiderzee Botter

Dal sito SoftArt Design
Nel corso della storia sono stati costruiti vari tipi di barche da pesca a vela con numerose varianti locali. Il più noto è probabilmente il Botter (e la sua variante più grande Kwak). 
Verso la fine del XIX secolo è stato stimato che ce n'erano oltre 1.000 in navigazione. I luoghi dello Zuiderzee con il maggior numero di botters erano Enkhuizen, Volendam / Edam, Monickendam, Marken, Bunschoten ed infine Urk. Spakenburg era un importante luogo di costruzione. (Da: Zuiderzee Botter).

Insomma davvero bello questo modellino del Botter, si scarica QUI.


mercoledì 3 aprile 2013

Barchette di carta: International Fourteen

Dal sito Paper Sailboat
International Fourteen è la più antica classe dinghy internazionale nata nel Regno Unito. Si tratta di una delle barche più difficili da gestire ed emozionante per le sue regole di classe, aperte all'introduzione di nuove tecnologie e idee. 
Questo modello è stato progettato grazie ad un membro attivo della classe velica, Ryo Nishima. Il numero velico della sua barca è JPN106. 
(Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Paper Sailboat)


lunedì 25 marzo 2013


lunedì 18 marzo 2013


lunedì 11 marzo 2013


lunedì 4 marzo 2013


lunedì 25 febbraio 2013


venerdì 22 febbraio 2013


lunedì 11 febbraio 2013


lunedì 4 febbraio 2013

Barchette di carta: Vacationer e non solo

Il Vacationer, dal sito Custompocketyachts
Il Vacationer e ben altri tre modellini di barchette di carta si trovano nel sito Custompocketyachts che potrete scaricare dalla sezione FREE STUFF.

Il Vacationer, dal sito Custompocketyachts
Del Pocket Cruiser del Signor Stevenson ne avevamo già parlato, ma della barchetta vera e di come costruirsela.

Il Pocket Cruiser, dal sito Stevenson Projects


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