Visualizzazione post con etichetta MAE. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta MAE. Mostra tutti i post

martedì 31 marzo 2015

Sono arrivati i gilet, allora è proprio tempo di cominciare


Mentre ero lì che stavo verniciando la panchina del giardino sono arrivati i tre gilet salvagente Tribord che avevamo ordinato venerdì online al Dechatlon, presi in offerta fine serie a soli 17.45 € cadauno. 
Per me, il mio peso e la mia gobbetta c'è voluto quello più grande +80, ad Elena l'ho preso un po' più piccolo.
Sembra che per i prossimi tre giorni sia ancora bel tempo, credo proprio che sia ora di cominciare a veleggiare. Non vedo l'ora.

Gilet BA100 70n TRIBORD, dal sito Dechatlon

A presto al nostro cartop boat park



martedì 10 marzo 2015

MAE, prove di montaggio e smontaggio completo


La necessità di verificare alcuni dettagli tecnici nella mia Walker Bay Brezze 10, quali per esempio il perfetto scorrimento della deriva, ma anche il calcolare i tempi di montaggio e smontaggio nonché gli sforzi necessari mi hanno spinto ad approfittare della bella giornata ed effettuare un'ulteriore prova su MAE prima del varo in modo da non avere sorprese. 
Al termine del montaggio completo ho effettuato una discreta quantità di foto con e senza tubolari.


Per rimuovere la barca dal garage, montarla sul carrellino, effettuare la prova e le foto ed infine rimettere tutto a posto, incluso tutti i materiali nella apposita scaffalatura, ho impiegato circa tre ore.

Tempi di sistemazione ed assemblaggio:
  1. Sistemazione sul carrello: ho fatto tutto da solo ed ho impiegato non più di 10 minuti. Per evitare rigature e danneggiamenti allo scafo  ho appoggiato sopra il carrellino il "coltrone" in stoffa e piuma che utilizzo per la copertura.
  2. Montaggio armo velico completo: il montaggio prevede l'applicazione del timone, della deriva, dei remi, dell'albero con la vela ed il fiocco ed infine delle drizze e delle scotte. Ci sono voluti circa 20 minuti, non di più.
  3. Montaggio e gonfiaggio dei tubolari: questa è stata l'operazione più lunga e laboriosa. Ci sono voluti circa mezz'ora per il montaggio e dieci minuti per il gonfiaggio. Ci vuole anche una certa attenzione per evitare che le punte delle viti non danneggino il tubolare.
In totale ho impiegato un'ora e dieci, credo che con maggiore esperienza si possa arrivare ad un'ora, forse anche meno.


Considerato che il montaggio dei tubolari raddoppia i tempi totali di sistemazione della barca ritengo che si debbano applicare solo se la si utilizza per più giorni e/ o solo in caso di necessità, quindi se c'è molto vento o si è in quattro a bordo. Infine penso che non convenga tenerli montati e sgonfiati durante il trasporto poiché ci potrebbe essere il rischio di danneggiarli inutilmente.


Dal punto di vista estetico la barca è molto bellina in tutti e due i modi, bisognerà vedere come si comporta in navigazione, certamente proverò prima senza i tubolari montati.


Tutto il resto del tempo l'ho impiegato per fare le foto e rimettere tutto a posto.


Lo sforzo è stato relativo ma alla fine un po' di stanchezza l'ho sentita per cui ho elaborato delle considerazioni finali, tanto per non andare oltre con i sogni e rimanere con i piedi per terra in merito alle possibilità che abbiamo io ed Elena.


Conclusioni:
  • Per non sforzarsi eccessivamente è conveniente sistemare la barca sopra l'auto la sera prima di partire, che siano uno o più giorni, in modo da effettuare il viaggio riposati. 
  • Se si parte per un giorno conviene montare i tubolari solo in caso di necessità, infatti senza il montaggio di questi ultimi occorrerà non più di mezz'ora per la messa in acqua e lo stesso tempo per la risistemazione sull'auto.
  • Premesso questo si possono fare uscite giornaliere anche con una discreta periodicità, purché i chilometri di percorrenza non siano molti. Se si fanno più di 100 km è consigliabile rimanere almeno due giorni, oppure riducendo la periodicità per non stancarsi troppo.
  • In ogni caso vedremo con la prova dei fatti.
Ovviamente queste considerazioni valgono solo per gli ultra cinquantenni come me e non troppo atletici, altrimenti con una barchetta del genere ci si può fare tutto quello che si vuole.


Questa è la FOTOGALLERY completa.


giovedì 5 marzo 2015

Car-top Boat Park a Castiglione del Lago, pronti per il varo di MAE

Da un'immagine di Google Earth
Il varo di MAE non potrà essere che lì, a Castiglione del Lago, a fianco della darsena dove abbiamo tenuto per dieci anni le nostre barche. Lì c'è una sorta di "car-top boat park" perché c'è tutto quello che serve, il parcheggio per l'auto, il prato dove fare pic-nic, un piccolo pontile ed una specie di scivolo naturale. 
La data è prevista per l'inizio della nostra stagione velica, da fine marzo, presumibilmente l'ultimo fine settimana o, secondo il meteo, il primi giorni di aprile, durante la Pasqua. 


Non vedo l'ora, MAE è già pronta per partire!  
Il caldo sole di primavera, le lievi brezze che accarezzano dolcemente il lago, il fruscio della barca che scivola silenziosamente nell'acqua ...... cosa si può desiderare di più dalla vita.



mercoledì 25 febbraio 2015

Il tappetino per MAE e poi svernare


Ieri sera è arrivato il tappetino per MAE ed ho provveduto subito al suo montaggio, mi sembra molto pratico e utile.


Il sistema di fissaggio del tappetino è ad incastro, pertanto lo si può togliere e mettere in ogni momento.


Avevo già sistemato la barca per l'inverno quindi ho dovuto ritirarla su con il solito sistema, si appoggia al carrellino, stando ben attenti che sia fissato a terra, e poi la si fa ruotare su se stessa.


Così è pronta in un attimo per i lavori.


Terminato il montaggio del tappetino e l'aggiunta di un paio di fissadadi l'ho rimessa a dormire sotto le bici in attesa della primavera e del suo varo. Barca e bici, ma solo per fare passeggiatine.



venerdì 20 febbraio 2015

MAE con i tubolari, o senza?


Il Breeze 10 Sail Kit della Walkerbay 10 è corredato anche dei tubolari. Ci ho messo circa un'oretta per montarli, anche se all'incontrario perché le scritte sono venute sotto, ma con l'avvitatore elettrico credo che ci si metta meno di venti minuti. Questa opzione permette di aggiungere una persona alle tre trasportabili senza tubolari in più garantisce una maggiore sicurezza nella navigazione.


Non sono male, l'unico dubbio che mi assale è che per fare cartopping bisogna sgonfiarli perciò vanno lasciati penzoloni sul bordo della barca perché fissati grazie a delle viti. Vedremo, così era senza tubolari in formato "dinghy".


Insomma, un dubbio amletico, li metto o non li metto? Forse all'occorrenza, quando c'è molto vento e quando saremo di nuovo tutti e quattro insieme a navigare, portarseli dietro con un cacciavite e il gonfiatore non costa nulla.



giovedì 19 febbraio 2015

Cartopping, come fare da soli


Stamani ero da solo ma oggi Elena mi ha potuto fotografare mentre scaricavo la barca dall'auto perciò ho potuto immortalare la sequenza dell'operazione, che è velocissima e nient'affatto faticosa. Ovviamente per il carico basta fare all'incontrario e osservate bene che il trucco è tutto nel carrellino che permette una semplice rotazione della barca. Non dimenticate che il carrellino deve essere bloccato con un peso e deve essere tassativamente smontabile per poterlo caricare nell'auto assieme alle attrezzature della barca.
Qualora l'auto fosse più alta basta mettere qualcosa sotto le ruote del carrellino o sfruttare l'alzata di un marciapiede.


Ecco la sequenza completa.



Cartopping, il dado è tratto

Vedi Tutta la FOTOGALLERY completa
"Alea iacta est", non potevo altro che scomodare la celeberrima frase di Giulio Cesare dopo aver varcato il Rubicone ma per me è stato un evento di tale portata. 
Trascorsa una mezz'oretta a regolare e fissare le barre, ma quelle rimarranno sull'auto da primavera in poi, un buon quarto d'ora l'ho perso a prendere il coraggio di fare tutto da solo senza l'aiuto di nessuno. Elena a scuola, Tommaso a smaltire il Carnevale e il sonno perso per la preparazione degli esami, ero indeciso se svegliarlo per farmi dare una mano. No, non dovevo farlo.
Così ho avvicinato il carrellino e la barca all'auto e mi sono deciso. Ho tirato su la barca in un minuto e senza nessuna fatica, facendola prima ruotare sul carrello, avendo prima preso la precauzione di fissarlo a terra con un peso, appoggiando la barca alla macchina e poi su, sulle barre facendola scivolare su di un lenzuolo che poi ho sostituito con della gommapiuma. E' stato facilissimo.


Tutto il resto del tempo, almeno un'ora, l'ho perso a capire come funzionavano le cinghie con i tiranti e come sistemarle. Con i tiranti ne avevo solo tre, una senza e proprio lì la barca si è mossa di qualche millimetro nel corso della prova che ho fatto dopo.


Quindi è assolutamente indispensabile avere almeno quattro cinghie con i tiranti. Come potete vedere ho inserito anche l'occhione sul musetto della macchina, occhione che fino a qualche giorno fa non avevo mai capito a cosa servisse.


Il test è stato di una quindicina di chilometri su strade di campagna asfaltata e rotonde prese a piena velocità che ha avuto dei massimi di 80 km/ h.


E' andato tutto ottimamente, e "il dado è tratto", basta porti, basta ormeggi, basta antivegetative, basta carrelli! 


Evviva il cartopping, ora l'importante è di vedere di non perdere la barchina per strada,



mercoledì 18 febbraio 2015

MAE e il suo armo velico


Ho provato a montare l'armo velico di MAE, è semplicissimo e ci si mette meno di un quarto d'ora. L'albero è in due pezzi che entrano facilmente in auto più c'è il boma della stessa lunghezza. Le vele sono sistemate in una sacca.


La randa si inferisce dall'alto senza dimenticarsi di agganciare il fiocco, che non ha stralletto, prima di infilare l'albero nell'apposito vano. Non ci sono sartie.
Le cime sono sei.


La prima è la scotta del fiocco, la seconda la scotta della randa, la terza con l'anello serve a controllare il boma con la scotta della randa (ritenuta del boma), poi c'è il tesabase, il vang ed infine il cunningham.


Il montaggio è corretto, come si vede in questa immagine tratta dal video: Walker Bay 8 Row Boat Dinghy Sailing Sailboat Sail Georgian Bay Beausoleil

1.ritenuta del boma, 2.scotta della randa, 3. tesabase, 4.vang, 5. cunningham, manca il fiocchetto
I due strozzatori servono per la scotta del fiocco mentre la scotta della randa si tiene in mano a meno di non utilizzare lo strozzatore libero.

Nota: nella foto ho invertito le posizioni di fissaggio di vang e cunningham
Mi è sembrato tutto molto semplice e molto facile.


E' così che voglio la mia vela: piccola e comoda.


martedì 17 febbraio 2015

Eccomi

Tutta la FOTOGALLERY
Come promesso ecco le prime foto di MAE dopo l'assemblaggio dello scafo, tra oggi e domani terminerò anche il kit velico. E' una barchina molto bellina e facilmente gestibile, almeno per me.


Il timone è regolabile in altezza.


Le sedute sono ampie e comode.


Che altro dire, una volta terminato l'assemblaggio manca solo di caricarla sull'auto ed andare a provarla.


La rotazione sul carrellino in modo da appoggiarla alla macchina è fattibile con semplicità, basta che il carrello sia fissato a terra ma soprattutto ci vogliono dei vecchi coltroni per proteggere la barca dalle rigature.




lunedì 16 febbraio 2015

La nostra nuova barchina è arrivata

Dal sito Walker Bay
E' esattamente come quella in figura, MAE, la nostra nuova Walker Bay 10, è arrivata stasera alle sei e mezza via corriere in una busta gialla. Nulla di più semplice, ho potuto seguire passo passo anche la spedizione, più lunga del solito a causa del week end.

Dal sito di Bartolini Express
Con Tommaso abbiamo cominciato subito con l'assemblaggio delle sedute, il resto lo completeremo domani, poi farò delle foto.

Dal sito Walker Bay


giovedì 15 gennaio 2015

MAE


MAE è il suo nome
MAE, è la dea etrusca citata in un antichissimo reperto denominato "Fegato di Piacenza" che alcuni studiosi ritengono rappresenti il nostro bel lago Trasimeno. 
Ma MAE per il romani era anche la dea della fertilità MAIA.


Perché abbiamo scelto una Walker Bay 10'
Conclusasi l'esperienza del cabinato, divenuto troppo impegnativo per motivi non solo economici, scegliere una barchetta a vela per me ed Elena non è stato facile anche se avevo messo l'occhio su questo dinghy da molto tempo. 
Riassumo sui termini della scelta nei confronti di altre tipologie di barche:
  • catamarano gonfiabile: mi attrae molto, in partcolar modo quelli piccoli, da 3 a 4 metri, che si portano di due borse. Unico limite insormontabile è stato Elena, non ci sarebbe mai salita su di una barca così sportiva. Lo stesso identico discorso vale per canoe, kayak, sit-on-top a vela.
  • gommone a vela: altrettanto interessante ma più limitato dal punto di vista prettamente velico e comunque le dimensioni ed il peso delle sacche rimangono abbastanza importanti se si voleva rimanere su di un imbarcazione per 3 o 4 persone;
  • deriva gonfiabile: ho già Papì ed Elena comunque anche su questa non mi ci sarebbe mai salita, troppo sportiva e poi i prezzi di una deriva professionale sono ancora abbastanza alti e non si trova l'usato;
  • altre derive simili: se ne trovano poche in giro e se si vuol trasportare la barca sul tetto dell'auto e non sul carrello stradale anche mezzo metro o dieci chilogrammi in più contano parecchio.
Riassumo in merito alle caratteristiche generali:
  • porta 3 o 4 persone;
  • è lunga tre metri;
  • non pesa più di 60 chilogrammi;
  • si carica facilmente sul tetto dell'auto e la si può portare ovunque si voglia andare;
  • ha un armo semplicissimo da montare, bastano dieci minuti;
  • è facile da usare;
  • è più sicura grazie al suo tubolare gonfiabile laterale che in ogni caso si può togliere;
  • è carina da vedere;
  • il suo prezzo al nuovo è abbastanza basso.
Tenete presente che la Walker Bay 10' è una barca leggera perciò bisogna stare sempre attenti ai posizionamenti mentre siamo in acqua ed è in plastica, caratteristica che la rende soggetta alle rigature. Durante il carico e lo scarico dall'auto e/ o dal carrellino conviene sempre avere una coperta ed è assolutamente e completamente gestibile da una sola persona.


La sua trasportabilità, gestione e carico-scarico dall'auto, anche se la barca è dotata di un ruotino, è maggiormente garantita grazie all'ausilio di un carrellino smontabile che ho acquistato online da Negri Nautica. Il modello è il Practic - Alaggio Laser Bug.
Ecco le sue caratteristiche:
  • Ingombro massimo chiuso: 152 x 38 x 20 cm
  • N.ro pezzi chiuso: 5 (2 ruote + 3 pezzi in alluminio)
  • Peso: 9 kg
  • Ingombro massimo aperto: 200 x 152 x 50 cm
  • Tempo di montaggio/ smontaggio: 1 minuto

Le specifiche della Walker Bay 10'
Abbiamo acquistato MAE presso Zabeo Mare che ci ha inviato la barca per corriere. Il produttore dello scafo nonché dell'armo denominato Breeze 10' Sail Kit è la Walker Bay e si trova in USA; il concessionario europeo si trova in Spagna.


Queste sono le sue SPECIFICHE tecniche principali, come da BROCHURE:
  • Lunghezza: 2.95 metri; con tubolare 3.10 metri
  • Larghezza: 1.45 metri; con tubolare 1.83 metri (per il portapacchi considerare 1.50 metri, 75 kg portata)
  • Peso: 55 - 65 kg circa
  • Portata: 3 persone (204 kg)
  • Superficie velica: 5.2 mq
  • Altezza albero 3.68 metri (suddivisibile in due pezzi)
  • Prezzo al nuovo intorno ai 4000 €, comprensivo di tutto.
L'usato si trova ad ottimi prezzi (prezzo medio della barca completa intorno ai 1500 €) ma fate bene attenzione alle rigature sullo scafo ed allo stato di conservazione della plastica nonché allo stato dei tubolari (buchi, valvole, etc.).


Considerazioni finali
Abbiamo scelto una barca del genere principalmente perché è facilmente trasportabile con l'auto senza carrello, è abbastanza sicura, è economica e la si può tenere in garage senza che occupi troppo spazio. Personalmente ho deciso di tenerla sotto le bici che tengo appese al soffitto del garage.


La Walker Bay 10' è una barca da spiaggia,


ma ci si potrebbe fare tranquillamente campeggio nautico,


oppure, in caso di necessità, la si potrebbe trasportare con la bicicletta.


Per concludere, il video del suo varo, a Castiglione del Lago sul Trasimeno.



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...