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sabato 27 giugno 2015

A spasso con la barca


Di nuovo al Trasimeno a spasso con la barca, una bella giornata di sole ma senza troppo vento, diciamo con qualche dolce raffichetta.

Da windfinder di Castiglion del Lago
Sarebbe stata l'occasione buona per Elena per salire a bordo e fare una prova ma non c'è stato verso, solo quando ho tolto l'albero e le vele allora sono riuscito a convincerla a fare una passeggiatina a remi. E' stato ugualmente bello davanti al lungolago di Castiglione del Lago, MAE è una barchina molto versatile, pensate che ho tolto e rimesso l'albero, soddisfacendo le esigenze di tutti, in pochi minuti,


Per me, come al solito, è stato meraviglioso e divertente, ho compreso meglio le molte differenze tra una deriva leggera e un cabinato, con i suoi piccoli difetti ma anche con i suoi grandi pregi, non ultimo quello che siamo partiti con la barca sul tetto dell'auto alle nove e alle sei di pomeriggio eravamo a casa. 



Per Elena è un po' più difficile stare lì sulla spiaggia tutto il tempo ad aspettarmi, speriamo che si abitui presto anche lei a salire in barca.
Immancabile il selfie finale.


Arrivati a casa ho ripulito MAE e l'ho preparata per il prossimo viaggio che si dovrebbe fare al mare.


Le uscite con MAE sono come le patate di Rocco, "...... non ce la faccio a stare senza!". La FOTOGALLERY completa.




venerdì 5 giugno 2015


martedì 2 giugno 2015

Sognando la Costa Etrusca ... si pulisce


E' appena terminata la prima uscita con MAE che, fatti tutti i bilanci, si procede alla pulizia e sistemazione sognando di già la prossima uscita che si terrà nella Costa Etrusca nei prossimi giorni.
La pulizia, effettuata con un panno ed un detergente, non ha evidenziato danneggiamenti e rigature allo scafo, l'aver scelto un posto ideale per il varo, l'alaggio e la navigazione ed aver attuato tutte le precauzioni necessarie durante il carico e lo scarico dall'auto è stato di aiuto.


Se vi interessa sapere a cosa serve questa cimetta l'ho applicata semplicemente per assicurare la barca all'auto con la cinghia posteriore visto che a poppa non ci sono ganci; ho deciso di lasciarla sempre legata tanto non da noia.


Ho anche deciso come fare le due sedute laterali e come fissarle, spostando lo strozzascotte sulla vite centrale della seduta ed utilizzando 2 + 2 viti di fissaggio delle sedute per applicare due assicelle, una per lato.


Così, sistemato tutto, io e la barca siamo andati a risposare, lei sotto le bici ed io tra i colori della nostra bella campagna toscana.




lunedì 1 giugno 2015

Il varo di MAE


Oggi, con il varo di MAE, è completamente cambiato il nostro modo di fare vela. La scelta di abbandonare il cabinato per la deriva ha comportato grandi novità, dal cartopping e alla gestione della barca, di cui non facciamo altro che parlare, fino alla navigazione che abbiamo provato oggi per la prima volta con MAE.
Le prime prove di navigazione mi hanno mostrato che niente ha più a che vedere con la stabilità del cabinato ma allo stesso modo ho provato le grandi sensazioni che la propulsione silenziosa offre: la barca che scivola nell'acqua sospinta dal vento con la grande emozione del suo governo in funzione della sua direzione e della sua forza. Essere a contatto con l'acqua in barca a vela è sempre un'esperienza meravigliosa.
Anche le distanze che prima potevamo permetterci di affrontare non sono più le stesse, una cosa è avventurarsi in mezzo al lago macinando miglia altra è volteggiare sotto costa, sempre con un punto di riferimento sott'occhio.


Ancora è presto per fare bilanci e per accertare quale modo di vivere questa grande passione sia il migliore, certo è che oggi abbiamo goduto la bellezza di un luogo meraviglioso del quale non eravamo a conoscenza, avendolo visto solo da lontano.
Ho fatto un bagno su di un fondale sabbioso e pulito a noi sconosciuto al Trasimeno, normalmente un po' limaccioso, poi gli orizzonti, gli spazi e i colori tra il verde e l'azzurro intenso ci sono sembrati altrettanto belli, come sempre.
Per ultimo la possibilità di cambiare ogni volta il bacino di navigazione ci sembra un vantaggio non da poco, probabilmente anche se oggi al Trasimeno siamo stati benissimo la prossima volta andremo al mare.
La barchina è praticissima e molto carina, mi sembra abbia molti pregi ma anche qualche difetto.


Delle qualità della Walkerbay Breeze 10' ne abbiamo in gran parte parlato, trasportabilità, semplicità di utilizzo e gestione, economicità, etc. quindi non vado oltre, semmai parleremo dei pregi dal punto di vista tecnico in futuro, magari in occasione di una giornata più ventosa.
I pregi che saltano all'occhio subito al meno esperto sono:
  • la presenza dei remi che sono utilissimi per l'avvicinamento e l'allontanamento dalla costa. Non me ne vogliano i puristi della deriva.
  • i tubolari laterali offrono molta stabilità e sicurezza. All'interno della barca mi sono mosso in ogni modo, anche maldestramente, e non ho mai avuto la sensazione di rovesciarmi.
  • il timone regolabile in altezza
Le uniche carenze che ho notato oggi sono state le seguenti:
  • mancanza del segnavento
  • mancanza delle sedute laterali (se si è soli e ci si siede a poppa la barca si alza a prua)
  • barra del timone corta se si deve governare dalla seduta centrale
Ovviamente sono tutte piccolezze che possono essere facilmente risolte. Inoltre come tutte le barche, canoe e kayak di plastica si riga abbastanza facilmente quindi occhio: avrete notato che durante il carico e lo scarico dall'auto utilizzo una coperta per evitare rigature, credo che comunque ci si debba fare l'abitudine ad avere la barca un po' rigata; sarà dura per un perfettino come me.


Ho fatto i soliti errori degni del "decalogo del velista brocco": montato il boma all'incontrario e fissato assolutamente male il punto di scotta, avevo troppa voglia di veleggiare; non ho raddoppiato la scotta del fiocco tanto che ogni volta che viravo di bordo mi obbligava di andare a prua per farla passare, ma non sono certo che l'abbiano fatta sufficientemente lunga, probabilmente dovrò cambiare cima.

Infine immancabile, come sempre, le barche cambiano ma i selfie no.


La FOTOGALLERY completa.




domenica 31 maggio 2015


martedì 19 maggio 2015

MAE cabinata


Stamani mi sono divertito, avendo fatto prendere aria alla mia barchina, ho provato a metterci sopra la tendina con cui Tommaso era stato in Pratomagno in quest'ultimo fine settimana con gli scout.
Devo dire che ci sta a pennello, mancano solo due pianali richiudibili con cerniera da mettere tra le tre panche. L'albero potrebbe essere lasciato su, basterà togliere il boma e la vela.
Non credo che Elena verrà mai con me a dormire in tenda in barca ma da ragazzo l'ho fatto con il gommone perciò ve lo propongo in ogni modo.


Quando sei dentro la tendina è comoda come in qualsiasi altro posto della terra.


L'importante è adattarsi. Infine, come vedete ho completato l'applicazione dei nastrini con il velcro per facilitare il trasporto dei tubolari già montati.



mercoledì 6 maggio 2015


mercoledì 29 aprile 2015

MAE, tubolare fisso con fascette in velcro


Eccovi la soluzione ottimale per il fissaggio del tubolare sgonfio alla barca: fascette in velcro che, nel caso specifico, ai bei tempi utilizzavo per gli sci. Che ne dite? Mi sembra ottimo!
Le fascette si trovano a buon prezzo perché vengono utilizzate anche come fermacavi; certo potrebbero essere fornite in dotazione con il tubolare, magari di colore giallo.
Nastro in velcro, dal sito conrad


martedì 28 aprile 2015

MAE, tubolare fisso con nastrini


Quando siamo stati al Trasimeno nei giorni di Pasqua era andato quasi tutto bene, sia per il trasporto che per il montaggio della barca a meno del tubolare; infatti mi ero accorto che per montarlo sul posto ci avrei messo una buona mezz'oretta, troppo considerato che nello stesso tempo avevo fatto tutto il resto.
Visto che oggi sono stato sempre solo a casa, mi sono preso un po' di tempo per risolvere il problema e, pensa che ti ripensa, alla fine la soluzione è stata semplicissima: montare il tubolare fisso e arrotolarlo con dei nastrini.


Temporaneamente ho utilizzato dello spago giallo di plastica ma è ovvio che la soluzione migliore sono dei nastrini piatti con la fibbia in modo da evitare sfregamenti.


Essendo il tubolare già fissato alla barca basta avvolgerlo in tre parti in modo che si riduca di dimensione e non si muova mentre si effettuano le operazioni di carico, scarico e movimentazione.


Al termine del lavoro ho rimesso a dormire MAE sotto il suo coltrone. In questo modo i tubolari saranno subito pronti per il gonfiaggio.


Ecco il tipo di nastro che andrebbe applicato intorno ai tubolari sgonfi.
Nastro con fibbia, dal sito Conrad


giovedì 16 aprile 2015

Datemi una barra e un punto di applicazione e solleverò il mondo


"Datemi una barra e un punto di applicazione e solleverò il mondo" (Archimede). 

Dovrebbero essere circa 30 i chilogrammi che si devono sollevare per mettere la Walker Bay 10 sul tetto dell'auto, almeno sulla base di quanto mi ha ricordato Tommaso in una breve lezioncina di fisica, perciò chiunque di voi può calcolarsi il peso dopo averla appoggiata in un punto (fulcro), cioè sulle barre su cui farla ruotare. Basterà dividere il peso della barca per due.
Sarebbe altrimenti impossibile sollevare tutta la barca da soli se non si sfruttasse questa legge stabilita dal Principio di Leva di Archimede di Siracusa ben 2200 anni fa. Eureka!
E' di fondamentale importanza ricordarsi anche le tre semplici regole per il sollevamento del carico che, sulla base delle foto che mi ha scattato Elena, sono state rispettate in parte visto che la forza sulle gambe è stata applicata ma la schiena dritta un po' meno.

Foto tratta da "autoscuolamarche"
Mi è preso un po' di sconforto nel dover chiedere aiuto a Tommaso su un problema così semplice, visto e considerato che il mio secondo esame all'Università e su cui presi 24/30 fu quello di Fisica, studiato sul "Carlo Bernardini". Da lì cominciai a capire che non erano gli studi adatti a me.

Tutte le pagine del "Carlo Bernardini" erano in un formato linguistico quanto meno poco comprensibile


domenica 12 aprile 2015


venerdì 3 aprile 2015

Alcune considerazioni sul nuovo armo velico Walkerbay e sul varo


L'errore che ho fatto ieri nella fase del varo di MAE mi ha spinto a fare alcune considerazioni di cui dovrò tenere conto in futuro poiché quello che è successo non è stato poi così banale visto che ero abituato a tutt'altra tecnologia.
La prima cosa che va detta è che la vela non si può ammainare pertanto l'unico modo per alleggerire la pressione del vento su di essa in caso di raffica è quello di sventarla il più possibile. Allo stesso tempo però il boma è dotato di una utilissima ritenuta, come vi ho mostrato nelle foto fatte nelle settimane precedenti, e a cui non voglio rinunciare.


A questo punto credo che la cosa migliore da fare sia quella di togliere il nastrino nero che tiene la vela sempre collegata con il boma e di lasciare solo il tesabase in modo che in caso di necessità diventi semplice e veloce lasciare la vela libera al vento.


Ultima considerazione è che se avessi tolto la stecca posizionata sulla parte superiore della vela avrei potuto avvolgere quest'ultima all'albero riducendola in modo da poter procedere con tranquillità con la vela ridotta anche con vento sostenuto.


L'errore poi di non aver tenuto presente cosa c'era in acqua ma aver guardato solo a terra è stato molto grave, una distrazione del genere può essere causa di un danneggiamento della barca. E' sempre buona norma utilizzare i corridoi di lancio o spiagge in cui si è sicuri del fondale. Guardate la barca dove era finita ..... sempre e soltanto velisti brocchi.
Nota: mi sono anche reso conto di come sia insidiosa la corrente nelle acque basse, bisogna fare molta attenzione.



giovedì 2 aprile 2015

Walkerbayers

Io dopo aver caricato la barca sul tetto dell'auto, tutto da solo a Castiglione del Lago
Sapevamo che il meteo oggi non era ideale per noi, troppo vento, ma abbiamo voluto provare lo stesso perché la giornata era veramente fantastica e dovevamo vedere se il nostro sogno di fare "cartopping" era realizzabile veramente e a quale prezzo .... in termini di fatica ovviamente.


Visto che abbiamo deciso all'ultimo momento non avevo preparato la macchina ma non c'è voluto molto, ci eravamo alzati piuttosto tardi quindi alla fine era tutto pronto alle dieci e mezzo.


Il viaggio è stato tranquillo, non ho mai superato i 70 all'ora anche perché la provinciale per il Trasimeno è abbastanza trafficata ed in qualche punto sconnessa. Unico fastidio un leggero rumore tanto che sembra di essere in aereo, ma io ci sono abituato al ronzio dell'elica.


Il primo luogo che abbiamo voluto vedere non appena arrivati al lago è stato il Borghetto di Tuoro Car-top Boat Park. E' bellissimo e c'è veramente tutto, parcheggi, ottimi servizi igienici, tavolini per il pic-nic, un bar risotorante ed una deliziosa spiaggetta. La vista su Castiglione del Lago in lontananza è imperdibile.


L'unica zona che richiede vendetta è la piccola darsena che a causa delle forti piogge e l'innalzamento del livello del lago è andata quasi completamente distrutta. Lo scivolo è inutilizzabile, colpevole il materiale depositatosi nel fondo.


Abbiamo deciso che comunque ci torneremo perché il luogo è davvero carino ma ci sono altri "cartoppers and carriers" che hanno avuto la nostra stessa idea prima di noi.


Poi abbiamo deciso di andare a Castiglione del Lago, scaricare la barca è stato semplicissimo.


Il carrellino smontabile che mi ero portato dietro ha fatto egregiamente il suo servizio, sia nella fase di carico e scarico che nel trasporto della barca.


Poi ho fatto due grandi errori, il primo è stato la scelta del posto dove varare la barca, in prossimità di un pontile in cemento e nei pressi di alcuni vincoli in acqua che potevano compromettere il lancio della barca e la sua stessa integrità.


Armare la barca è stato veloce e semplicissimo anche se l'ora ormai tarda, era quasi l'ora di pranzo, non mi ha permesso di montare i tubolari. 


L'altro errore che ho fatto nel corso del varo è stato quello di non aver sventato completamente la vela e considerato che il vento a quell'ora era intorno ai 10 nodi mi è risultato praticamente impossibile uscire. Poi il lago era abbastanza freddo e non ho voluto rischiare, dieci nodi di vento sono troppi per cominciare.


Quindi abbiamo pranzato e ci siamo riposati in riva al meraviglioso Lago Trasimeno. E' stato tutto veramente fantastico!


Dopo pranzo abbiamo deciso di ricaricare la barca sul tetto dell'auto e di fare un giretto per Castiglioni, il lago era meraviglioso.


Sulla via del ritorno siamo passati nel vicino "Camping Badiaccia" per vedere com'è, tante volte ci venisse voglia di rimanere sul lago per più di un giorno, quindi siamo tornati a casa per la funzione della "lavanda dei piedi" in chiesa.
Nei pressi di Badiaccia, sotto il ponte della superstrada per Perugia, ci hanno fermato i Carabinieri che, dopo i dovuti controlli e verifiche, ci hanno detto che era tutto a posto, nulla da eccepire sulla barca nel tetto del'auto.


Alle cinque la barca era già in garage ed ogni cosa al suo posto.


Insomma una giornata bellissima, in più abbiamo potuto verificare che con la Walker Bay si può fare "cartopping" anche in un solo giorno senza ammazzarsi di fatica. Questa è la FOTOGALLERY completa dei "walkerbayers".



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