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venerdì 2 ottobre 2015

The "Bray Dròleen", l'anima irlandese del Dinghy Classico

The Bray Dròleen
Non vi posso nascondere di averlo fatto apposta: andare a ricercare le linee d'acqua del Dinghy Classico nel mio libro di vela preferito e posso assicurarvi di averle trovate, benché questo sia stato pubblicato ben dodici anni prima della sua uscita grazie alla penna e all'inventiva del suo creatore, l'avvocato inglese George Cockshott.


Se il mio blog avesse anche una briciola di importanza nel mondo della nautica sono certo che avrei scatenato una serie di furiose polemiche; puristi, tecnici e appassionati si sarebbero dilettati ad elencare le differenze tra il Dròleen e il Dinghy Classico, differenze che certamente ci sono, ma a mio parere assolutamente poco rilevanti.: stessa lunghezza, stessa larghezza, stesso armo, stessa superficie velica, stesso tipo di deriva, stesso equipaggio in regata, linee d'acqua molto simili a parte qualche dettaglio.

Uno dei stette Dròleen in regata nelle acque di Bray
Come di consueto ho fatto una maldestra traduzione ed interpretazione del capitolo del libro di Henry Coleman Folkard che tratta dei "The Dròleen - One Design Class":

I Dròleens appartengono ad una One-Design Class Dinghy del Bray Sailing Club, adottato come tale nel 1897, la flotta è composta da sette imbarcazioni. 
Il loro nome di classe "Dròleens" deriva dal gaelico Drolin - un Wren (per gli iralndesi il Re di tutti gli uccelli, ndr). 
Le barche sono state progettate dal Sig W. Ogilvy, di Dublino e Bray, che è anche un membro del Bray Sailing Club, il quale me ne ha gentilmente inviato il disegno e la foto dalla quale sono state tratte le illustrazioni. 
Le dimensioni sono: - Lunghezza fuori tutto, 12 piedi; baglio, 6 piedi; sono dotati di una deriva in metallo (o chiglia girevole) in acciaio di 3/16 di pollice. 
L'armo velico dei "Dròleens" consiste in una vela singola al terzo in cotone marino di 100 sq. ft, tagliata in modo da stare quasi perpendicolare alla testa dell'albero quando è regolata correttamente. 
Portano anche uno spinnaker di 46 sq. Ft. per le andature di poppa. 
La chiglia girevole, è montata in modo da funzionare in una cassa di 2 piedi e 3 pollici, il cui perno attraversa la chiglia dall'esterno del fasciame. 
La chiglia può essere bloccata sia in posizione verticale che orizzontale in modo che possa essere prontamente sollevata quando il fondale è basso o scoglioso, o in caso di necessità. 
I "dròleens" non sono dotati di attrezzature in commercio di alcun tipo. 
La vela viene issata da due drizze. 
Queste barche vengono spesso utilizzate in condizioni di mare molto mosso quindi sono molto resistenti ma allo stesso tempo sufficientemente maneggevoli da essere sollevate da terra da due sole persone. In regata, l'equipaggio è limitato a due persone; ma possono esserne trasportate in tutta sicurezza ben cinque. 
Esse appartengono ad una classe di piccole imbarcazioni a vela molto maneggevoli adatte per una gestione in solitario di costruzione e forma molto robusta, così sicure che le vele non hanno bisogno di essere terzarolate nelle normali condizioni meteomarine adatte ad una barca “open”. 
La loro miglior andatura è la bolina nel mare agitato e ventoso, quello in cui non di rado le incontriamo al largo delle coste di Bray.

In Irlanda, di recente, è nata un'Associazione, la "Bray Dròleens Make a Comeback" che sta cercando di riportare all'antico splendore questa barca, ricostruendone una e restituendogli il merito; nessuno però si è azzardato ad andare oltre riflettendo, come ho fatto io oggi, sulla straordinaria somiglianza tra i due piccoli velieri.

Dròleen in regata, dal sito Bray Dròleens make a Comeback
Metto anche una foto dalla FOTOGALLERY che feci ai dinghy classici a Castiglione del Lago, vedo una differenza solo nella linea a prua.


Tutto ciò senza nulla togliere al creatore del Dinghy Classico che ci ha messo del suo. E per fare onore ai Dròleen e all'Irlanda gustatevi questo bel video.



giovedì 1 ottobre 2015

Lo "Strangford Latine" di Dudley Fitzgerald de Ros, XXIV Barone de Ros

The Strangford Latine Rig, l'armo velico del Barone de Ros
Baron de Ros è il titolo baronale più antico nel Paria d'Inghilterra e non mi stupisce che nel corso delle mie letture l'abbia ritrovato in uno dei testi di vela a me più cari, "The sailing boat, a treatise on sailing boats and small yachts, their varieties of type, sails, rig, etc. With practical directions for sailing and management; also, the one-design and restricted classes, fishing and shooting boats, sailing chariots and ice yachts, foreign and colonial boats, canoes, etc., etc", scritto da Henry Coleman Folkard e pubblicato a Londra nel 1901 da Edward Stanford.


L'autore non specifica esattamente quale Baron de Ros gli avesse indicato la descrizione e lo schema del suo armo velico, il cosiddetto "Strangford Latine", ma l'ultimo dei Baroni di Ros di Helmsley, nel 1901, era Dudley Fitzgerald, generale inglese, scudiero del Principe Consorte.

24th Baron de Ros, immagine tratta da Wikipedia
Ma veniamo alla descrizione che Folkard fa di questo armo velico nel suo libro del quale, come di consueto, ho fatto una maldestra traduzione ed interpretazione:

"Si tratta di una moderna forma di armo latino, su un piano adottato dall'ultimo dei Lord de Ros il quale, su richiesta, me ne ha gentilmente inviato una descrizione completa anche di un disegno, da cui è stata tratta la figura sopra. 
La ben nota abilità ed esperienza di Sua Signoria nella pratica della vela sono di per sé sufficienti ad assicurarne l'efficacia; sembra davvero essere un armo velico pratico e boliniero, adatto ad una piccola barca. 
Come si vede dalla figura il boma è fissato all'albero nel punto b , il pennone è collegato all'albero da una drizza d, fissata nel punto a, che può essere messa in tensione grazie ad anelli metallici e giunzioni permettendo così a questo di essere abbassato, anche parzialmente per ridurre la superficie velica, o totalmente per ammainare la vela, da un solo passeggero a bordo senza dover abbandonare il timone. 
Il boma e il pennone sono fissati in modo che si aprano e chiudano a compasso; i terzaroli si mettono ruotando il pennone dall'alto verso il basso, però l'angolo inferiore rimane alla stessa distanza dalla poppa così che la vela non perda di potenza quando questa viene ridotta.

Nota: ho chiamato questo armo "Strangford Latine", come il suo inventore, l'ultimo Lord de Ros, che lo ha provato ed utilizzato a Strangford.

I miei lettori avranno già capito che questo armo velico lo abbiamo visto diverse volte, nel Sailfish di Jackie e nella versione successiva del Sunfish, prodotto ancora da LaserPerformance, ma anche in tutte le proposte di SailboatsToGo che ne prevedono una massiccia applicazione nei gonfiabili a vela, nei kayak e nelle canoe.


E' molto semplice e carino questo armo velico per la sua semplicità e praticità tanto che abbinato con un piccolo gommoncino gonfiabile la barca a vela possa essere tranquillamente trasportata in due borsette.

La barca a vela in due borsette, da SailboatsToGo
Chi l'avrebbe mai detto che l'ultimo dei Baron de Ros di allora avrebbe fatto una variazione dell'armo latino così importante ed ancora così ben utilizzato dopo ben centoquindici anni.
L'armo del Sunfish di Laserperformance


venerdì 18 settembre 2015

Tanzania, the Ocean is calling you

Dal sito "the adventurists"
La caratteristica principale di questa straordinaria regata organizzata da "the adventurists" è che non si fa con una barca qualsiasi, ma a bordo di una ngalawa.
Come scritto su wikipedia, "lo ngalawa è un tipo di canoa a doppio bilanciere tipico della tradizione swahili di Zanzibar e della costa della Tanzania. È lungo 5-6 m e dispone di una coppia di bilancieri, uno per lato, che favoriscono la stabilità dell'imbarcazione e consentono di utilizzare una propulsione a vela. Viene usata per gli spostamenti brevi (per esempio traghettare persone e materiale fra isole adiacenti) e come imbarcazione da pesca. La ngalawa può considerarsi una variante di un altro tipo di canoa molto diffuso nella stessa area e chiamato mtumbwi."

Il percorso, la cartina dovrebbe essere orientata verticalmente
Come descritto nel loro sito queste sono le ultime frontiere dell'avventura in questo nostro vecchio pianeta fin troppo conosciuto, fin troppo navigato con ogni mezzo a disposizione.
In questo caso invece abbiamo l'opportunità di confrontarsi con la schiacciante superiorità dell'oceano, come potremmo resistere?
Si tratta di una regata che si snoda per 500 km lungo la costa orientale dell'Africa, guidati dagli alisei tra le isole dell'Arcipelago di Zanzibar.
Sono state organizzate due regate, dal 29 dicembre al 9 gennaio 2016 e dal 4 luglio al 16 luglio. Costo di partecipazione 3000 Dollari per un equipaggio di 3 persone,. Partenza da Kilwa, arrivo al Pelma Island. Ulteriori dettagli anche sui costi aggiuntivi li potrete trovare QUI.



Insomma, meravigliosa questa regata, quale altra occasione avremmo di perderci o annegare nell'oceano, vabbé oltre che navigare in una ngalawa e attraversare luoghi meravigliosi.

ngalawa, dal sito "the adventurists"

lunedì 14 settembre 2015


giovedì 6 agosto 2015


lunedì 3 agosto 2015

Carry a cat on your roof

Da Popular Science, maggio 1974
Gad-fly 14 della Cat Marine, sarebbe un catamarano gonfiabile armato a sloop come tanti altri in commercio se non fosse per il suo trampolino che consiste nell'essere anche il box portatutto dell'auto e nel cui interno ci sta la barca. Grandioso!
PERCHE' L'AVETE ABBANDONATO?


mercoledì 24 giugno 2015


mercoledì 17 giugno 2015


domenica 7 giugno 2015

Piviere 6.14 in vendita a Tuoro sul Trasimeno

Piviere 6.14 in vendita su Subito.it
Su Subito.it potete trovare in vendita questo bel Piviere 6.14', ormeggiato presso la darsena di Tuoro sul Trasimeno.
Il Piviere è una barca eccezionale, tutti noi amanti della nautica da diporto sappiamo l'importanza che questo  piccolo veliero ha nella storia della nautica italiana.
Un acquisto sicuramente da valutare sia per la barca, per il prezzo, ed infine per il luogo dove è ormeggiato che, oltre a presentare caratteristiche storiche e naturalistiche d'eccezione, permette un mantenimento a costi contenuti.

Nota: Gabriele mi ha informato che Dori è stata VENDUTA.

Dori in navigazione davanti a Castiglione del Lago, dal sito del Piviere


sabato 16 maggio 2015


venerdì 8 maggio 2015

FLASH II, la Classe Star di JFK va all'asta

Flash II, dal sito Heritage Auctions
Su Heritage Auctions, una tra le più grandi case d'asta al mondo, si può acquistare FLASH II, la Classe Star di John Fitzgerald Kennedy con un'offerta di apertura di 100.000 $. 
La barca è stata perfettamente restaurata in ogni particolare dai precedenti proprietari e se è pur tanto vero che una Classe Star in ottime condizioni la si può trovare ad un prezzo molto inferiore questa può essere considerata come un "pezzo della storia americana", quasi un oggetto da museo invece che da divertimento.


Flash II è stata acquistata dai fratelli Kennedy nel 1934 ed è stata utilizzata negli anni successivi sia per la navigazione da diporto che per le regate.
Registrata con il numero # 721 dall'International Star Class Yacht Racing Association, tutti i passaggi di proprietà effettuati fin dal 1930, anno della sua costruzione, sono stati documentati.
Lo scafo di questo bello sloop finito in lino e verniciato di bianco a base di olio, con accessori in bronzo lucido ed inserti in legno è lungo più di ventidue piedi con un albero di una trentina di piedi, secondo le regole stabilite dalla Classe Star.
I fratelli Kennedy si sono fatti una grande notorietà nelle regate Nantucket Sound Fleet con questa barca nel periodo tra il 1934 e il 1940.
Grazie al restauro straordinario e scrupoloso di un precedente proprietario, Flash II è "seaworthy" e pronta per la tua prossima avventura di "daysailing".

Lo Star è un natante a vela nato nel 1911 per mano del statunitense William Gardner, rientra nella categoria internazionale delle barche a chiglia ed ha partecipato a 16 edizioni dei Giochi olimpici. La classe è governata dalla International Star Class Yacht Racing Association.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 6.92 m
Larghezza: 1.73 m
Peso: 662 kg
Sup. velica: 26 mq
Equipaggio: 2 persone

Flash II, dal sito Heritage Auctions
Attualmente sono ancora attive circa 2000 barche della Classe Star, molte di queste partecipanti a regate di vario genere.

"Io davvero non so come sia possibile che tutti noi siamo così attratti dal mare, penso che non dipenda solo dal fatto il mare subisce dei cambiamenti, anche le luci e le barche cambiano, ma forse perché siamo tutti venuti dal mare. E' un dato biologico interessante quello che tutti noi abbiamo, nelle nostre vene la stessa percentuale di sale che esiste nel mare e, quindi, se abbiamo sale nel nostro sangue lo abbiamo anche nel nostro sudore e nelle nostre lacrime. Siamo legati al mare. E quando torniamo al mare, sia che si tratti per andare in barca vela che solo per osservarlo, torniamo da dove siamo venuti. " - Il Presidente John F. Kennedy, a cena con l'ambasciatore australiano e gli equipaggi della Coppa America, il 14 settembre 1962.

Lo Star # 721 è stato originariamente costruito nel 1929-1930 da Ole Hope per il primo proprietario HB Atkin della Manhasset Bay, a Long Island, regatando nella Western Long Island Sound fleet con il nome di Jubilee dal 1930 al 1933.
Nel 1934 fu venduto a John F. e Joseph P. Kennedy che lo ribattezzarono con il nome Flash II (ndr: aaaarrrrrrghhhh, non si cambia nome ad una barca!!!) navigando con questo nome nel Nantucket Sound Star Fleet in proprietà congiunta fino al 1940. Questa è stata la loro seconda barca a vela della Classe Star (da qui il nome "II"). Essi avevano precedentemente acquistato una Classe Star, la # 902, che fu costruita per loro dalla Parkman Yachts di Brooklyn e fu chiamata Flash. I registri mostrano che hanno venduto la # 902 nel 1936.
Ovviamente la # 721 è stata una barca ad un livello superiore della precedente e partecipando a numerosi concorsi, tra cui il Nantucket Sound Star Class Championship nel 1936, i fratelli Kennedy sono risultati vincitori. (....). Dai successivi passaggi risulta che JFK ne diventò unico proprietario.

(maldestramente tradotto ed interpretato parzialmente da me medesimo da: Heritage Auctions).

Che altro vi posso dire, se avessi i soldi la comprerei subito e la esporrei nel mio Museo della Piccola Nautica che avrei aperto nell'antico Monastero di San Secondo all'Isola Polvese sul Trasimeno.

il chennedi del noantri
Via: yacht.de


mercoledì 6 maggio 2015

Thomas Boats, why put a price on beauty?

MacGregor by Iain Oughtred, Thomas Boats
Il progetto originale di questa barca, costruita da Thomas, è un MacGregor di Iain Oughtred e prende ispirazione dal noto libro di Scot John MacGregor, "A Thousand Miles in the Rob Roy Canoe".
Barca molto celebre alla fine del 19° secolo possiede ancora un fascino irresistibile con i suoi quasi cinque metri di lunghezza e 80 cm di baglio. E' anche una grande barca da mare!

Questa meravigliosa barca autocostruita era in vendita per 4000 $, è proprio vero quello che dice l'autore: "perché dare un prezzo alla bellezza?"

Aggiungo una piccola nota ad uso dei molti giovani disoccupati che oggi non sanno cosa fare: esistono diversi corsi per maestri d'ascia e costruttori di barche in legno, perché non provare a intraprendere questo mestiere? Io una barca così l'avrei comprata subito.

MacGregor by Iain Oughtred, Thomas Boats
In esclusiva per i miei lettori ho trovato il libro Scot John MacGregor, in versione originale del 1866:


venerdì 27 marzo 2015

Victura: the Kennedys, a Sailboat, and the Sea



Ciò che una piccola barca a vela ha insegnato ai Kennedy sulla vita, sulla famiglia, sulla leadership ed il successo.

Per comprendere veramente le dinamiche e la magia della famiglia Kennedy, si deve capire il loro rapporto intenso con la vela e il mare.
Molte famiglie navigano insieme, ma il rapporto dei Kennedy con "Victura", lo sloop di 25 piedi acquistato nel 1932 poco dopo il trasferimento della famiglia ad Hyannis Port, è storia a se.
Nel corso della loro breve vita, Joe Jr., Jack e Bobby hanno trascorso molte ore a bordo di  Victura, raggiunti dal fratello più piccolo Teddy quando è cresciuto.
Joe Jr. e Jack si sono classificati tra i migliori velisti universitari del New England tanto che la mancanza di impegno in una regata di uno dei suoi figli fecero infuriare il padre, Joseph P. Kennedy.
Anche Eunice divenne una velista di talento e competitiva, alla pari di tutti i suoi fratelli.
Dopo la guerra venne riconosciuta alla famiglia l'esperienza di Jack sul Victura che gli aveva permesso di aiutare l'equipaggio a sopravvivere al naufragio del caccia torpediniere su cui era imbracato nel Pacifico.
Nel 1950, le foto di Jack e Jackie a bordo del Victura sulla rivista Life's contribuirono al successo dei Kennedy nella vita ed in politica.
Jack scarabocchiava le immagini di Victura durante le sue riunioni nell'Ufficio Ovale, ed è probabile che il suo amore per la nautica abbia giocato un ruolo fondamentale nella sua decisione, presa nel 1961, di inviare un uomo sulla luna, impresa che fu chiamata "space-faring."
Anche Ted amava Victura, come tutti gli altri, e negli anni successivi navigò fino alla fine assieme ai propri figli e ai figli dei suoi fratelli ormai deceduti, utilizzandoli come equipaggio: attraverso le secche della sua carriera, meritandosi l'appellativo di "leone" della Senato.
Sul suo libro "Victura", James W. Graham ci descrive come la dinastia di una delle famiglie più importanti del Novecento abbia raggiunto il suo successo, in una narrazione straordinariamente originale ed avvincente.
Questa vera storia di una piccola barca a vela è un contributo prezioso per la nostra comprensione della grande storia dei Kennedy.
(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Thevictura)

La copertina del libro "Victura", da Thevictura
Autore James W. Graham
Edizioni University Press of New England
disponibile da Aprile 2014
272 pagine, 28 immagini,
Prezzo 29,95 $
Ebook 22,99 $
ISBN: 978-1-61168-4117

Ricordatevi però che ci sono anche i Chennedi de noantri:

Non belli come loro ..... ma quasi
Non ricchi, potenti e famosi come loro ....... neanche col cannocchiale
Sicuramente ugualmente felici in barca a vela


sabato 21 febbraio 2015

OCSG Winter Meet 2015 - Lake Windermere



A chance to catch up with friends on the wonderful banks of Lake Windermere. (Una chance da vivere assieme agli amici sulle splendide rive del Lago Windermere).

Chi non ha letto la mia traduzione di "Camping Out" non può capire quanto mi abbia fatto piacere vedere questo video girato dalla OCSG (Open Canoe Sailing Group) e poter finalmente rivivere non solo con l'immaginazione i luoghi e le esperienze con cui la British Canoe Association nel 1889 organizzò il suo secondo raduno. Unica differenza è che il raduno di allora si svolse in tenda, qui si sono ritrovati al Fallbarrow Hall, un "resort" che comunque rievoca quei tempi ed il Winderere Hotel citato nel libro.
Vi ripropongo qui la bozza della traduzione della sezione di interesse.

CAPITOLO IV. 

Con la British Canoe Association al Lago di Windermere.

Oh Windermere e le tue incantevoli magie! 
Non potrò mai dimenticare 
 le tue colline, i tuoi ruscelli, le tue piacevoli fattorie, 
 LA TUA PERENNE UMIDITA'! 
Ho visto molti luoghi piovosi, con clima equinoziale; Ma qui piove ora e poi, 
qui piove sempre! 
E' LA FINE DEL CANOISTA 

La base del campeggio del 1889 era situata a Beeholm, a sud di Waterhead, sul Lago di Windermere, sulla sponda opposta di Ambleside.
Il campeggio era molto bello, posto in un leggero declivio che si affacciava sul lago e protetto da alberi ad alto fusto. Poiché la sponda era rocciosa erano stati costruiti dei piccoli pontili di legno in modo da facilitare l'imbarco e lo sbarco dalle barche e la nuotata mattutina.
L'acqua del lago è così fredda che, alzandosi la mattina presto, ci vuole del tempo per stabilire se quella mattina non fosse troppo gelida per fare il bagno, o se si era preso troppo freddo per arrivare a riva, oppure se una nuotata a stomaco vuoto non sarebbe stata un male in generale e questa mattina in particolare.
In aggiunta allo shock di quanto sopra descritto, poiché era necessaria una zoppicante e dolorosa camminata sopra le pietre appuntite scrupolosamente distribuite sulla riva mentre l'acqua fredda si infiltrava lentamente nelle ossa, le probabilità di fare il bagno erano pressoché nulle, il che lasciava ai fuggitivi quella spiacevole sensazione di vile abbandono del dovere che prende il britannico che abbia rinunciato alla sua nuotata mattutina.
Dopo che furono costruite le passerelle questa lenta agonia non si rese più necessaria, al che la codardia divenne molto meno scusabile; il pigiama veniva risolutamente gettato al vento e poi via, una corsa lungo la passerella poiché, anche se l'acqua era sempre “più fredda che mai”, ogni partecipante sentiva che sarebbe stato disonorato prima della sua coscienza se non avesse tirato fuori il suo coraggio e fatto il grande passo.
Il Raduno ebbe un buon successo di partecipazione, perciò molte signore alloggiarono a Waterhead o nella Bee-Holm Farm; due di queste erano mogli, una delle quali in viaggio di nozze.
C'è sempre qualche uomo divertente al campo, così, naturalmente, di queste povere creature fu detto che erano venute al campo alla ricerca della felicità “canoabiale”
Le canoe sono state scaricate dai treni a Lakeside e, poiché il campo era all'altra estremità del lago, è stato necessario navigare a vela o a remi per raggiungerlo.
La fattoria di Beeholm ci ha fornito i latticini di sua produzione mentre per gli altri approvvigionamenti e generi alimentari ci servivamo ad Ambleside, il luogo più vicino; a questo scopo l'Associazione aveva noleggiato una grande barca a remi e l'attendente di campo è stato in grado di consegnare provviste, lettere e qualsiasi altra cosa fosse stata necessaria dal villaggio al campeggio e viceversa.
La vista dal campeggio, che comprendeva le Langdale Pikes e le altre colline circostanti, Waterhead, la casa di Mr. Mclver e il suo pontile, ed infine la parte bassa del lago, Lowood, la più amata dai novelli sposi.
Nonostante che nel corso delle due settimane che è durato il Raduno ci siano stati due giorni veramente belli, il Lake District ha confermato il suo carattere “abbondantemente piovoso”.
 Durante tutto il tempo la pioggia è stata frequente, fastidiosa e abbondante e in qualsiasi modo la si definisse semplicemente maledetta.
Fortunatamente la giornata più bella ha incontrato i favori della spedizione in carrozza che venne noleggiata per recarsi a Keswich; le piogge dei giorni precedenti avevano abbattuto le polveri e la giornata straordinariamente limpida dette la possibilità ai partecipanti di apprezzare le più attraenti località del Lake District.
E' stato un bello spettacolo vedere la flotta di canoe veleggiare verso Waterhead per raggiungere la carrozza che aspettava al Waterhead Hotel.
La bandiera del Club è stata issata sulla carrozza e il linguaggio pronunciato, naturalmente, è stato esclusivamente nautico.
Il conducente, ovviamente, non capiva quando gli veniva chiesto di far virare a babordo o a tribordo i suoi cavalli e c'è voluto un po' di tempo a fargli capire che “gettate l'ancora” significava che volevamo fermarci. E 'molto probabile che egli ci considerasse una nuova varietà di matti, per il vagabondare lungo la riva e con quel modo di parlare con termini marinareschi non così comune al lago quanto al mare.
Egli era forse più abituato al rumore discordante che al frastuono che facemmo noi con la tromba della carrozza poiché, avendo fatto pratica con questo strumento a turno tutti quanti alla quale avevamo chiamato in soccorso una trombetta Sixpenny, avessimo stabilito il record nel Lake District.
Dopo una piacevole gita in carrozza attraverso uno scenario incantevole, la Royal Oak a Keswick ci ha servito un ottimo pranzo; dopo di che abbiamo passeggiato nei dintorni; molti di noi hanno speso le loro energie ad acquistare le matite Keswick con impressi i nomi dell'acquirente, o di amici a casa.
Abbiamo suonato e cantato per diverse serate in campeggio, il suono del banjo e bravi canterini venivano proposti a richiesta.
Nel tendone del Comitato organizzatore c'era un pianoforte e sono stati organizzati ben due concerti ad uno dei quali sono stati invitati anche ospiti e turisti presenti nei dintorni; le performance vocali e strumentali sono state così lodevoli che hanno meritato una menzione nella stampa locale.
Dopo il concerto, una delle due spose ha mostrato ai presenti i gagliardetti delle regate che erano state tenute e, anche se in questi raduni le regate non sono una peculiarità, alcune ne erano state organizzate e realizzate. Due serate sono state animate sotto il tendone con il proiettore di diapositive che mostravano le crociere in canoa. Una serata è stata dedicata ad una cena conviviale tra i membri ed i loro amici, tenutasi al Waterhead Hotel; dopodiché le barche, illuminate da lanterne cinesi, hanno navigato a vela e a remi tra Ambleside ed il campeggio.
Il grazioso effetto è stato poi testimoniato da una gran parte della popolazione circostante. Sono state effettuate anche processioni di canoe ed evoluzioni, tutti assieme in mezzo al lago, con canti e cori, fino a che le barche illuminate non sono tornate al campeggio. Nel corso della riunione annuale dell'Associazione Mr. R.M. Richardson è stato nominato Vice Commodoro; e sono stati valutati diversi luoghi per l'incontro del prossimo anno: Dopo la riunione i membri hanno fatto una foto di gruppo per il nuovo Year-Book. Quando è arrivato il momento di congedarsi dal nostro piacevole campeggio è stato concordato che incontri del genere sono il modo migliore di spendere le proprie vacanze e con Black-eyed Susan abbiamo urlato:

 "Ci incontreremo di nuovo di sicuro."




mercoledì 11 febbraio 2015

Domani, 12 febbraio 2015, va all'asta la barca di John Jr. e Caroline Kennedy

La barca di John Jr e Caroline Kennedy, dal sito RR Auction
Domani, 12 febbraio 2015, su RR Auction va all'asta questo bel catboat azzurrino e giallo appartenuto a John Jr. e Caroline Kennedy. Base d'asta di partenza 1000 $.

Descrizione 
E' stata la barca a vela utilizzata da John Jr. e Caroline Kennedy nel corso della loro infanzia, costruita nel Massachusetts e utilizzata principalmente nel Mediterraneo, misura 12 piedi di lunghezza e 6 piedi di larghezza. 
L'imbarcazione, costruita nell'inverno del 1969-1970, presenta la targhetta originale del costruttore sulla quale è impressa la scritta, "Old Beetle Cat, No. 1426, Concordia Co. Inc., South Dartmouth, Massachusetts." 
La barca è stata riportata ai suoi colori originali, color azzurro cielo sul ponte e la carena di colore giallo brillante. 
La vernice originale, così insolitamente colorata, si è evidenziata quando la barca è stata riportata a nudo, i colori sono stati confermati in una lettera da Caroline Kennedy. 
Sulla poppa sono visibili le lettere in bronzo che riportano il nome attribuitole dai Kennedy ,"Scallop". 
Nel complesso la barca è in ottime condizioni, successivamente ad un restauro. 
La barca è attualmente in un deposito a Cape Cod, Massachusetts, ed il compratore si dovrà accollare  tutte le spese di spedizione fino a destinazione.
La barca è accompagnata dai documenti originali rilasciati dal costruttore che indicano come proprietario il Sig, Aristotele Onassis ed il suo utilizzo in Grecia da parte dei due ragazzi.

( ....). 

Questa barca a vela ha uno stile molto simile a quelle utilizzate dalla famiglia Kennedy ad Hannis Port ed è stata commissionata da Jacqueline Kennedy Onassis nel 1969, poco dopo la fine del suo matrimonio con Aristotele Onassis avvenuta nel 1968. 
La barca è stata spedita in Grecia per far imparare John Jr. e Caroline Kennedy a navigare a vela, per poi tornare ad Hyannis Port nel 1970. 
Jackie successivamente la vendette ai Gallagher, una rispettabile famiglia di Hyannis Port, poi l'attuale proprietario Eastman l'acquistò da loro nei primi anni 2000. 

(....)

Questa barca  è un pezzo di storia particolarmente toccante che dimostra l'amore di JFK e della famiglia Kennedy per la vela. 

Insomma, fatevi sotto, se io avessi i soldi non ci penserei un attimo a partecipare all'asta.


La barca di John Jr e Caroline Kennedy, dal sito RR Auction

Il modellino Citroen DS 21 Pallas di Rabbi Jacob, il "cartopper"

Dal sito car-collector.net
Da quello che so è che ne sono stati prodotte in serie limitate dalle aziende ELIGOR e NOREV. E' semplicemente fantastica! 
Sul web ho trovato poche foto, tra le altre su citroenmodelcars e su car-collector.
Infine c'è la possibilità di acquistarla in rete su collection-voiture-miniature per 60 €. La voglio!!
Il modellino acquistabile in rete su  collection-voiture-miniature
Così potremo davvero pensare di fare come Rabbi Jacob, fate caso al cartello FINA, vi ricordate ..... fina ti benzina?



domenica 25 gennaio 2015

Car toppers and carriers, con la gruette

Car toppers and carriers, dalla rivista Popular Science, giugno 1969
La prima riflessione che mi è venuta alla mente nell'osservare questa foto tratta dall'interessante articolo Car toppers and carriers della rivista Popular Science del giugno 1969 è che l'eleganza e la fantasia sono senza tempo né confini.
Poi come questa signora, con un piede a terra ed uno sulla barca, abbia fissato una gruette per il sollevamento di tender e motori marini alla sua Volkswagen non ne ho proprio idea però la soluzione studiata per non fare fatica a metter su il suo laser sul tetto dell'auto mi sembra davvero originale e pratica. 
Certo è che se si può fissare la gruette al pulpito della barca lo si potrebbe fare anche sulle barre dell'auto.

Gruetta singola girevole per sollevamento motori, dal sito DNA-Marine

sabato 3 gennaio 2015

Dalla Badminton Library degli sport e passatempi, Yachting

Yachting Vol.I e Yachting Vol.II
Yachting Vol. I e Yachting Vol. II dalla Badminton Library degli sport e passatempi, liberamente a disposizione di tutti grazie alla Gutemberg Library, edito da Sua Grazia il Duca di Beaufort nel 1894.

Ogni volta che trovo piccoli gioielli come questo mi prende la voglia di mettermi a capofitto e tradurli per i miei lettori, ma mi sembra che la nautica che interessi qui da noi sia solo quella dei sognatori sui camper galleggianti, nessuno mi ha scritto di aver letto e apprezzato la mia traduzione di "Camping Out". Sinceramente mi è un po' dispiaciuto ma tutto sommato in prima istanza l'ho fatto per me.

..... dall'Introduzione di Sir Edward Sullivan, Bart. 

Si racconta che il cinico Crisippo, si sia ucciso in modo che egli potesse godere prima possibile dei piaceri del Paradiso. I filosofi fanno cose strane, a volte. 
Molti di coloro che non sono filosofi si uccidono in modo da evitare le miserie di questo mondo; ma, per quanto ne so, quello di Crisippo è l'unico caso registrato di un uomo che si uccide per l'impazienza di godere dei piaceri dell'aldilà. 
Le idee sul Paradiso sono estremamente varie. 
Per gli antichi il Paradiso significava un dolce far niente nei Campi Elisi; per gli indiani del Nord America significava un felice terreno di caccia popolato di bufali grassi e succulenti. 
Gli sciti credevano in un Paradiso in cui ubriacarsi bevendo il sangue nei teschi dei loro nemici, e il Paradiso che oggi influenza la convinzione di un quarto del genere umano è contenuto nel capitolo X del Corano. 
Per madame de Chevreuse significava chiacchierare con i suoi amici in eterno.
Per un mio amico significava galoppare per l'eternità in un prato d'erba senza cancelli. 
Per un altro significava governare quattro cavalli, con Tim Carter seduto al suo fianco. 
Per alcuni, credo, il Paradiso significa lo "yachting" e, per quanto mi riguarda, penso che una goletta di 200 tonnellate, una brezza di dieci nodi, ed un mare estivo sia difficile da battere come Paradiso ideale. 
Che lo yachting si avvicini ad una vera concezione del Paradiso, penso però che riguardi ben pochi di noi perché anche se non si soffre di mal di mare non si può pensare di vivere in eterno sulle onde dell'oceano, così fresco e vitale e così diverso in ogni momento. 
(.....). Ho visto due o tre tempeste in mare e non vi ho trovato nulla di piacevole, anzi il contrario. C'è la grandezza, se vi piace, ma c'è anche il terrore e l'orrore. ...... (maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da "Yachting", Vol. I).

Dal Vol. II di Yachting


venerdì 5 dicembre 2014


Terracotta model of a Nile boat

The Metropolitan Museum of Art
Risalente al II secolo dopo Cristo, questo modellino in terracotta di barca a vela di cultura egizia/ romana della zona del Nilo è esposto al Metropolitan Museum of Art.

"It may have been a toy with detachable wooden mast and cloth sails.", Doveva essere un giocattolo per bambini con albero in legno e vele in tela rimovibili.

Fantastica, ditemi se non sembra una barca di oggi, con tanto di tuga e pozzetto, anche se credo che a prua e a poppa ci fossero due ornamenti che si sono staccati.

Stupendo Bay Raider! Ce li vedo quei due vestiti da antichi egizi


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