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sabato 13 gennaio 2018


giovedì 18 maggio 2017

Scuola di vela e navigazione storica 2017

Museo della Marineria Cesenatico
Si terrà dal 9 all'11 giugno la “Scuola di vela e navigazione storica”, l’originale esperienza che da nove anni a Cesenatico propone un modo autentico e coinvolgente di vivere il mare, riscoprendo le tradizioni nautiche della nostra costa, e dando l’opportunità di praticarle a bordo delle barche storiche del Museo della Marineria.
La scuola si svolge in collaborazione con l’Istituto Italiano di Archeologia ed Etnologia Navale (ISTIAEN) e l’organizzazione della Lega Navale Italiana - Delegazione di Cesenatico, ed ha il patrocinio dell’I.R.I.A.E. - International Research Institute For Archaeology And Ethnology.

La “Scuola di vela e navigazione storica”, sin dalla sua prima edizione svolta nel 2009, ha lo scopo di far conoscere e di valorizzare la nautica tradizionale, intesa sia come prezioso patrimonio culturale, sia come modo autentico e coinvolgente di vivere lo sport della vela, recuperando un rapporto diretto e originario con il mare e la navigazione.
Gli argomenti della scuola spaziano dalla storia ed evoluzione di barche e vele alle tecniche di navigazione e all’uso di strumenti nautici tradizionali, con interessanti approfondimenti di storia e archeologia navale.

Questa edizione della scuola, al fine di favorire la più ampia partecipazione, si svolge in un unico modulo di tre giornate articolate in lezioni teoriche, navigazione, conferenze di storia e archeologia navale, incontri con luoghi e persone.
In particolare, sarà possibile conoscere dal vero la realtà di Cesenatico e del suo porto canale apprezzato per il gran numero di barche tradizionali presenti e per avere saputo salvare e valorizzare la propria identità marinara.
Le lezioni si terranno al Museo della Marineria di Cesenatico, e le navigazioni saranno svolte impiegando il trabaccolo “Barchèt” e il bragozzo “San Nicolò” del Museo, con l’eventuale supporto di altre barche tradizionali.
La direzione scientifica del corso e il ruolo di tutor è affidata a Stefano Medas, archeologo e storico navale, Presidente dell'ISTIAEN, mentre la parte organizzativa è svolta dalla Delegazione di Cesenatico della Lega Navale Italiana guidata da Marco Tommasi.

Non è richiesta alcuna precedente esperienza di vela, ma solo la voglia di vivere il mare in modo intenso e autentico. All'atto dell’iscrizione verranno fornite tutte le necessarie indicazioni pratiche (abbigliamento, dotazioni, precauzioni, ecc.).

L’iscrizione avviene versando la quota di 100 Euro, che comprende l’iscrizione alla Lega Vela UISP (€ 30) che dà diritto alla copertura assicurativa necessaria per l’attività velica: coloro che sono già iscritti a Lega Vela UISP avranno questa cifra scontata.

e attività del Museo della Marineria di Cesenatico si svolgono in collaborazione con Gesturist Cesenatico S.p.A. Informazioni e iscrizioni: Lega Navale Italiana – Delegazione di Cesenatico: 340-4179473 – cesenatico@leganavale.it

Informazioni e prenotazioni alberghiere: www.cesenaticoturismo.com

mercoledì 5 aprile 2017

Tutto quello che avreste voluto sapere sulla crociera in deriva (dinghy cruising) e non avete mai osato chiedere

Tutta la verità sul Dinghy Cruising, da RYA
"Tutta la verità sul Dinghy Cruising", articolo maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da Royal Yacht Association (RYA).

"Dinghy Cruising", un fenomeno in crescita

Cosa significa per te "dinghy cruising"?
Per i comuni mortali uscire in deriva significa o fare una regata oppure passare un po' di tempo in acqua in una piccola barchetta a vela a riempirsi i polmoni di aria e di salsedine.
Tuttavia per sempre più persone la deriva significa qualcosa di più che queste due cose.

E quindi cosa sarebbe?
Semplicemente pianificare una rotta in modo diverso dal solito, cioè nel modo comunemente attuato con il diporto nautico.
"La gente pensa che per praticare il diporto nautico sia indispensabile possedere un grande yacht bianco", spiega Roger Barnes, Presidente della Dinghy Cruising Association, una affiliata della Royal Yacht Association. "Ma la realtà è che la maggior parte della gente utilizza il proprio yacht allo stesso modo in cui si potrebbe utilizzare una deriva a vela".
"Per esempio, non è necessario avere uno yacht di dodici metri per andare da Hamble a Yarmouth in una bella giornata di sole. Stiamo constatando un incremento degli iscritti al nostro Club perché, molto semplicemente, tanta gente sta riscoprendo il gusto di utilizzare una deriva".
Il "dinghy cruising" era molto popolare nel dopoguerra un sistema molto economico che ha permesso a tanti di praticare la nautica con pochi soldi.
Roger ci ha confidato di essere rimasto piacevolmente sorpreso dall'interesse suscitato dalla nostra Associazione nel corso del RYA Suzuki Dinghy Show tenutosi questo mese.
"Avevamo lì la nostra barca", ha aggiunto, "ma non per questo pensavamo che la sua presenza avesse coinvolto il pubblico direttamente suscitando un grande interesse".
"Il Mirror Dinghy è stato il nostro cavallo di battaglia: abbiamo mostrato ai visitatori dello stand come ci si può adattare in crociera e tutti ne sono stati grandemente interessati. Erano stabilmente presenti intorno a quella barca almeno cinque persone durante tutto il fine settimana ed in molti hanno pensato che era qualcosa che avrebbero potuto fare anche loro".
Roger ritiene che il rinnovato interesse per la crociera in deriva ha molto a che fare con lo "spirito di avventura" e il desiderio di fuggire dalle pressioni sempre più "digitali" della vita moderna, più che una mera questione di vile pecunia.
Infatti le derive possono esplorare luoghi difficilmente raggiungibili da imbarcazioni più grandi, baie, insenature e fiumi, in aggiunta, arrivati a destinazione basta tirare su la barca nella spiaggia oppure si può scegliere di ancorare in acque poco profonde ed isolate.
Certo, non ti potrai mai portare dietro il lavello della cucina, ma tutto ciò che è necessario può essere stivato a bordo, comprese le attrezzature da cucina e le vettovaglie. Se non ve la sentite di dormire a bordo potrete pur sempre portarvi dietro una tenda che potrete piantare dove avete deciso di dormire.. La navigazione può essere svolta con tranquillità con l'ausilio di palmari, chartplotter così che vi potrete sentire veramente liberi, una libertà che non potrete mai trovare in uno yacht e se il meteo comincia a preoccuparvi un po' troppo potrete sempre lasciare la vostra barca su di una spiaggia, prendere il treno e tornarvene a casa finché il tempo non migliora.




E' stato l'appello a "staccare la spina" che ha ispirato il "Plumpton College", nell'East Sussex; a iniziare ad organizzare spedizioni in deriva nel lago Runn in Svezia nel 2014. Altri 10 studenti del Plumpton hanno programmato di tornare nel Runn per la terza volta quest'anno, studenti che hanno progettato l'intera spedizione, inclusi i kit di sopravvivenza, i protocolli di sicurezza, il cibo e la cucina, le previsioni meteo, la valutazione dei rischi e tutti gli aspetti logistici.
C'è un mix di esperienze veliche nel gruppo che utilizza per la spedizione tre Wayfarer ed un Pirat Express che funge da "nave madre". Tutti gli equipaggi sono stati sottoposti a corsi di formazione sulla sicurezza nel laghetto di Piddinghoe, che fanno parte delle relazioni tra il College e la RYA.
Andy Hamilton, Istruttore di Livello 3 del Programma, è a capo delle spedizioni e spiega agli studenti:
"Non vengono utilizzati né orologi né telefoni se non per le emergenza, dobbiamo vivere completamente liberi dalle schiavitù del progresso, abbiamo le carte, tracciamo la rotta, studiamo le previsioni meteo e sulla base di queste decidiamo cosa fare.
A quelle latitudini è buio solo per un'ora durante il giorno così i ragazzi possono organizzare al meglio i loro orari secondo le necessità. L'obiettivo è quello di staccare completamente dalla vita di tutti i giorni e non importa quando vanno a letto, quando si alzano o quando mangiano: dormono quando sono stanchi, mangiano quando hanno fame e navigano quando c'è buon vento.
Gli allievi dormono a bordo o in tenda, secondo le condizioni. Il "bivacco" a bordo si improvvisa utilizzando la randa e appoggiando delle stuoie per dormire nella parte inferiore della barca, sotto i sedili.
Andy conclude: "E se è pur vero che quello delle "rondini e amazzoni" è un cliché, riuscire ad ottenere questo distacco è rarissimo ai tempi di oggi. Questa esperienza, dal punto di vista delle competenze nautiche, dell'arte marinaresca e della vita ha un valore inestimabile".


Il sito della Dinghy Cruising Association
Dipende solo dalla vostra ambizione quale barca scegliere perché per svolgere questa attività possono essere utilizzate la maggior parte delle derive in circolazione, che siano vecchie barche da regata od in legno, anche con un armo velico modificato secondo le necessità. L'importante è che l'imbarcazione sia ragionevolmente stabile, che possa andare anche a remi e che sia possibile applicarci un piccolo motore. E' sempre raccomandabielle avere la possibilità di ridurre la superficie velica perché andare in barca deve essere rilassante anche quando il vento rinforza.
Il corso RYA Day è progettato specificamente per derive da crociera durante il quale si apprenderà a predisporre un piano di navigazione giornaliero, le modalità di gestione della imbarcazione in navigazione e dei processi decisionali in caso di condizioni avverse.
I livelli 1, 2 e 3 dei corsi organizzati dalla RYA forniscono le competenze di base fondamentali per la navigazione mentre i corsi avanzati RYA Seamanship insegnano le abilità tecniche necessarie per la crociera. E' di basilare importanza per chi si appresta a scegliere una scuola di vela per fare un corso di formazione scegliere quella che utilizza il tipo di imbarcazione che si intende utilizzare in futuro.
La nagigazione con una deriva non è completamente esente anch'essa da regole come per tutte le altre barche, è necessario conoscere obblighi e regolamenti comprese le tecniche di salvataggio e sicurezza in mare. La navigazione in acque al di fuori del proprio paese comporta la conoscenza delle regole internazionali.
E così conclude Roger: "Andare lungo costa con una deriva rende meno interessante la regata e la velocità. In mare aperto, in una barca aperta, si è esposti perciò tattica e strategia rappresentano le sfide che affascinano qualsiasi buon marinaio, un rapporto intimo tra lui e la natura. La vita ed il tempo sono preziosi perciò bisogna saper conciliare in maniera equilibrata tutti gli aspetti importanti della propria esistenza".




Via: RYA


martedì 28 marzo 2017


sabato 25 marzo 2017


lunedì 6 marzo 2017


sabato 4 marzo 2017


martedì 21 febbraio 2017

Southern Cross, in Patagonia con un piccolo Scamp

Dal Blog Small Craft Advisor
Abbiamo parlato più volte dello SCAMP, questa meravigliosa barchetta di neanche quattro metri che ci può costruire da soli con meno di 3000 Dollari, il progetto è acquistabile su Small Craft Advisor
Per me è una barca fantastica, ancora di più questo modello con armo "yawl", le vele rosse, il colore dello scafo verdolino e le rifiniture in legno e rosso che la rendono straordinariamente bella e affascinate.
Se poi la vediamo navigare in Patagonia, in quello stretto di Magellano temuto dai più grandi esploratori del passato e di oggi allora si rimane senza fiato, non so se per lo stupore o l'invidia.
La storia di questa straordinaria avventura la potrete trovare sul Southern Cross Report nel Blog di Small Craft Advisor ma anche il suo costruttore nel parla nel suo blog: The Pocket Yacht.
Insomma ve ne ho dati di argomenti per leggere e per ... crepare d'invidia, altro che il MEGA YACHT più grande del mondo che non sanno neanche come fare a pagarlo. Quest'ultimo non mi suscita nessuna ammirazione, ma neanche compassione per chi si è cavato dalla testa un'idea così malsana, è molto più bella la piccola "Southern Cross" di Howard. Sono convinto, tra l'altro, che quel mega yacht non solcherà mai quei mari così affascinati ed insidiosi.

Dal Blog The Pocket Yacht


giovedì 19 gennaio 2017

VENTUSKY, previsioni di vento e onde, nella minestra, in tempo reale

L'altezza delle onde a Follonico in questo momento, dal sito VENTUSKY
Nel Blog di Sergio Mistro viene segnalato VENTUSKY, un interessante pagina web che riporta i dati meteo in tempo reale di vento, onde, nuvolosità e pressione atmosferica che sono i parametri che a noi velisti ci premono di più perché è sempre l'onda nella minestra che ci preoccupa.
In questo momento vediamo che a Follonica c'è un'onda di 0.4 metri e un vento a 15 nodi, Tommaso sarebbe partito per andare a divertirsi, io me ne sarei sto a casa o avrei scelto un'altra destinazione.
Come si vede dalle foto ci sono anche le webcam.

Il vento a Follonica in questo momento, dal sito VENTUSKY


mercoledì 12 ottobre 2016


domenica 11 settembre 2016


lunedì 22 agosto 2016


domenica 14 agosto 2016


lunedì 4 luglio 2016


lunedì 20 giugno 2016

Ali di Vela



Ali di Vela, il racconto di un viaggio in barca a vela. L'esperienza di vita di un equipaggio formato da malati oncologici e i propri medici A cura di Simonetta Regni Associazione Aucc.


domenica 29 maggio 2016

Violetta, 15 anni, è prima donna ad attraversare la Manica in Optimist!




Il 24 maggio 2016 nel pieno della notte Violetta, con il supporto della barca Exchange, ha lasciato la costa inglese in prossimità dell'isola di Wight coprendo una distanza di 70.67 miglia in 14 ore e 58 minuti fino al porto di Cherbourg in Francia, tenendo una media di 4.71 nodi.
Brava Violetta!

Il percorso di Violetta su Google Earth

venerdì 6 maggio 2016

Engelandvaarders, a vela verso la vittoria

Dal sito Telegraaf Vaarkrant
Sul sito di Telegraaf Vaarkrant si può trovare disponibile on-line la bellissima rievocazione di un fatto accaduto nel 1943, nel corso dell'occupazione tedesca dei Paesi Bassi.
Gli Engelandvaarders sono stati tutti coloro che hanno tentato di fuggire dal nazismo per unirsi agli Alleati per la conquista della libertà. Questa fuga però, nella maggioranza dei casi, è naufragata nei freddi e tempestosi mari del Nord, o a causa delle condizioni meteo marine, o perché catturati dai nazisti, anche perché le loro imbarcazioni erano poco più che gusci di noce. L'unica loro speranza era quella di non essere notati.
Uno di questi equipaggi, in una fredda notte di aprile del 1943, era composto da quattro uomini ed una donna, Yvette, nome con cui chiamarono anche la loro piccola barca. I nostri eroi avevano già compiuto altri tre tentativi di effettuare la traversata riuscendo solo al quarto.

Dal sito telegraaf Vaarkrant
Dopo oltre 70 anni due redattori di Telegraaf Vaarkrant hanno voluto rievocare questa grande avventura con un documentario chiamando come protagonisti i nipoti dell'equipaggio di allora. Con questa traversata, effettuata su di una barca di 5 metri uguale ad Yvette, si è voluta onorare la memoria di tutti gli Engelandvaarders che hanno messo le loro vite a disposizione per la conquista della loro libertà e quella di tutti noi.

Dal sito Telegraaf Vaarkrant


giovedì 5 maggio 2016


lunedì 2 maggio 2016

Monete d'argento da cinquecento lire, il più grande errore "nautico" della storia

La moneta d'argento di Elena da 500 Lire, conio del 1958
La moneta che vedete sopra è la moneta da 500 Lire d'argento di Elena, appartiene alla prima tiratura di serie che fu coniata nel 1958. Fu il primo conio dopo la famosissima scoperta dell'errore, errore che in realtà non c'è mai stato, semmai a mio parere quelle sbagliate furono le centinaia di migliaia emesse dopo, con buona pace del Capitano Giusco di Calabria che ritenne la posizione della bandiera sopra le vele errata.

Le 500 Lire d'argento con la bandiera controvento che furono ritenute errate, dal sito it. finance.yahoo
Qualsiasi navigante con un minimo di esperienza capisce che la posizione corretta delle bandiere e delle vele è quella originale, rappresentata nel conio di "prova", la prima tiratura da 1004 monete. Le caravelle procedendo di bolina hanno le vele orientate verso l'osservatore e la bandiera è posizionata contro vento formando l'angolo corretto per risalire il vento.
L'intera storia delle "Caravelle contro vento" la potrete trova su Nauticareport pertanto non ho intenzione di dilungarmi sull'argomento quanto puntualizzare il fatto che le monete sbagliate sono quelle relative alle tirature successive come quelle di Elena, infatti se le caravelle fossero andate veramente di poppa, come a questo punto maldestramente modificato, le vele avrebbero dovuto essere rappresentate molto più di profilo e non orientate verso l'osservatore.
Ritengo pertanto che questo sia il più grande errore nautico della storia, soprattutto se effettuato nella moneta più bella di cui il popolo di "santi, poeti e navigatori" come il nostro si è sempre fregiato.
Concludo con un'altra osservazione che mi sovviene ricordando una modesta "consulenza velica" che avevo fatto qualche anno fa per il Dipartimento di Storia della Navigazione di un'importante Università relativa alla possibilità che Amerigo Vespucci fosse partito per Le Canarie, come prima tappa per le americhe, non da Cadice ma dalla Galizia. In quella circostanza il professore con cui parlai mi insegnò che la grande scoperta di Colombo e di tutti i navigatori che lo seguirono fu fatta grazie alla capacità di grandi navi di risalire il vento e quindi di attraversare l'Atlantico in qualsiasi andatura. La scoperta dell'America, forse già avvenuta molti secoli prima da parte degli antichi Vichinghi, ha il suo più grande valore nell'apertura delle rotte commerciali tra tutti i continenti del nostro pianeta. Questa è stata la vera grande scoperta ed è per questo che l'aver pensato di aver commesso uno sbaglio sulle cinquecento lire d'argento ed averle modificate è stato il più grande errore nautico della storia.


Nell'immagine sopra è riassunta la mia elaborazione sulle possibili rotte tenute da Amerigo Vespucci dalla Galizia o da Cadice, elaborazione fatta sulla sovrapposizione della carta nautica "A Rombi di Vento del Conte Etemano Freducci" sul planisfero di Google. Le conclusioni a cui giungemmo furono che gli scritti di Amerigo non davano sufficienti indicazioni per elaborare una teoria certa. Amerigo Vespucci solo qualche mese dopo Colombo, come da lui scritto in uno dei suoi nei suoi diari, partì con il vento di bolina (ci indicò la direzione del vento) dove arrivò "diritto" lasciandoci in sospeso con una questione "filologica" sul luogo esatto di partenza e sul tempo intercorso, bolina che fu più o meno larga a seconda che fosse partito da Cadice o dalla Galizia.
Certo invece è che in Galizia furono costruite le prime grandi navi capaci di attraversare gli oceani e risalire il vento.


domenica 24 aprile 2016


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