giovedì 11 maggio 2017

Prova vecchie barre e carico su auto più alta


Onestamente avevo pensato di riutilizzare le vecchie barre "universali" che utilizzavo nella Ford Fiesta anche nella Fiat 500L, purtroppo  si sono presentati due problemi importanti tanto che mi sono convinto a riacquistarle nuove.
Il primo problema è il posizionamento delle barre che nella 500L è molto avanzato, questo comporta che il baglio massimo della barca si trova proprio nelle vicinanze delle stesse; in questo modo, per evitare di non avere sufficiente spazio di appoggio, la barca dovrebbe essere posizionata o troppo avanti o troppo indietro. In pratica le barre da 1,50 m non sono più sufficienti, ci vogliono almeno  quelle da 1,60 m di lunghezza.
Altro problema grave ed importante è che il sistema di aggancio al tetto non è più sicuro, probabilmente a causa della inclinazione del telaio in quel punto, infatti la 500L prevede due fori filettati di aggancio per il portatpacchi. Certamente acquisterò un portapacchi che ne preveda l'utilizzo. La prova di "stress" che ho effettuato in una rotatoria è completamente fallita poichè l'aggancio del portapacchi è uscito dal suo vano. Fortunatamente era tutto ben fissato e la barca non è volata via, ma ovviamente questi sono rischi che non si possono correre.


Altro punto "critico" è stato il sollevamento della barca sul tetto che, in questo caso, è un bel po' più alto dell'auto precedente. Sono riuscito a fare tutto da solo ma con molta fatica e troppo rischio di danneggiare entrambi i mezzi.


Credo che le uniche soluzioni siano o quella di utilizzare l'alzata di un marciapiede in modo che la barca possa essere appoggiata completamente sopra il portapacchi prima di essere sollevata oppure servirsi del "cric" per portare all'altezza giusta il carrello della barca.
Insomma, qualche problemino in più da risolvere ma non mi pento di aver fatto queste prove, la sicurezza e l'incolumità stradale sono di importanza fondamentale; qualche centinaio di euro in più di spesa non valgono certo la vita delle persone.


Come si vede dalla foto gli "occhioni" da utlizzare nella 500L sono due, quindi ne va acquistato un secondo che non è previsto nel kit.


mercoledì 10 maggio 2017

Waterlily, your personal turbine

Dal sito waterlilyturbine
Waterlily è una piccola turbina molto versatile, può funzionare sia in aria che in acqua, ferma o in movimento, è piccola, leggera, pesa solamente 800 gr,  costa poco, poco più di 100 $, e genera sufficiente energia per chi pratica la vita all'aria aperta, per ricaricare apparecchiature elettriche ed elettroniche di qualsiasi tipo tramite una porta USB. Di seguito sono riportati alcuni esempi di ricarica:
Dal sito Waterlilyturbine
C'è anche un breve video promozionale:


Via: Newatlas


Maps Contributor

Dal sito GoogleMaps
Credo che tutti lo possano fare, solo da qualche settimana ho inserito 559 foto di alcuni luoghi che abbiamo visitato e ricevuto 104413 visualizzazioni. Mi sembra un bel servizio verso tutti gli utenti di Internet per capire come è bella la nostra Italia, anche quella meno conosciuta.
Toh, c'è anche MAE allo Yacht Club Bolsena, ... ma ci sono anche Aspirina e Vimcy se guardate il Trasimeno.

Dal sitoGoogleMaps


giovedì 4 maggio 2017

Fuga da Pompei, una storia mai raccontata

Escape from Pompei, dal sito Australian National Maritime Museum
L'Australian National Maritime Museum ha organizzato un'interessante mostra che narra una storia poco conosciuta con reperti antichi di 2000 anni provenienti da Pompei, la Siclia, Napoli e Roma.

Una storia mai raccontata
Molte persone sono a conoscenza che la tragica eruzione del 79 dC che seppellì le città di Pompei ed Ercolano sotto enormi valanghe di cenere vulcanica e detriti ha preservato le vittime dell'eruzione per 2000 anni. 
Pochi, tuttavia, sanno che la marina romana ha tentato di evacuare le persone colpite dall'eruzione e il ruolo importante che ebbe questa operazione nel successo dell'Impero Romano. 
La flotta di soccorso venne guidata dal comandante della flotta romana Plinio il Vecchio, che non era un militare - era famoso per i suoi scritti, non per eventuali exploit bellicosi. 
Nel 79 dC aveva appena completato la sua "Storia Naturale", un'enciclopedia che ha fatto comprendere ai romani come era fatto il mondo intorno a loro - un'opera che è stata riferimento per secoli fino ai giorni nostri.
Sappiamo del tentativo di salvataggio attraverso le lettere del nipote Plinio il Giovane che aveva 17 anni al momento dell'eruzione e che viveva con suo zio e sua madre nella base navale di Miseno, davanti alla baia da Pompei. 
Gli fu chiesto solo molti anni dopo di scrivere un resoconto di quello che era successo a suo zio in quel fatidico giorno - è il resoconto di prima mano dell'unico superstite del disastro e il tentativo di salvataggio di civili da parte della marina romana. 
La mostra svela il ruolo della marina romana e l'importanza che ebbe per l'impero romano. 
In questa mostra potrete scoprire come un uomo non militare, come Plinio il Vecchio, sia potuto diventare un comandante, quali erano le sue navi e come era composto il suo equipaggio. 
Pompei era un porto marittimo e fluviale, protagonista del boom del commercio che portò alla padronanza del mare di Roma.

(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Australian National Maritime Museum.)


15' Rog, il Micro Cruiser

15' ROG, dal sito BedardYachtDesign
"Dicono che il progetto di una barca è sempre un compromesso. Ma io mi chiedo, se ho una barca a vela che posso manovrare come una deriva, godere della sua sicurezza e stabilità, frequentare luoghi che solo i canoisti possono raggiungere, dormirci comodamente dentro e mangiare su un tavolo che è sufficientemente grande da contenere una carta nautica in tutta la sua completezza, allora, secondo voi, questo è un compromesso ?" (Maldestramente tradotto ed interpretato dal sito BedardYachtDesign).

15' ROG, dal sito BedardYachtDesign
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 4.65 m
Larghezza: 1.74 m
Pescaggio: 0.15 - 1.18 m
Peso: 443 kg
Sup. velica: 14 mq
Prezzo: progetto cartaceo 239$, progetto con legno pretagiato 2549 $, costo finale per autocostruttori sui 10.000 .

Direi molto carina ed interessante.



giovedì 27 aprile 2017


Mediterranean Maritime Heritage - XXIII Forum del patrimonio marittimo meditteraneo


XXIII Forum del patrimonio marittimo mediterraneo

Il “museo liquido” I musei marittimi per la salvaguardia e la valorizzazione della costa Cesenatico,

Si terrà al Museo della Marineria di Cesenatico, i prossimi 5 e 6 maggio, il 23. Forum of Mediterranean Maritime Heritage, organizzato dall’Association of Mediterranean Maritime Museums (AMMM), il network che riunisce i musei del mare Mediterraneo. Si parlerà del ruolo dei musei come rivelatori del “paesaggio culturale” marittimo e dunque come promotori della salvaguardia e valorizzazione delle coste del nostro mare. Saranno presenti a Cesenatico per l’occasione i direttori dei principali e più attivi musei marittimi di Italia, Spagna, Francia, Croazia, Slovenia e altri paesi mediterranei. Cesenatico è stata scelta come sede del Forum grazie all’azione portata avanti da anni sul versante della riscoperta e valorizzazione culturale e turistica dell’identità marinara.

Sarà il Museo della Marineria di Cesenatico la sede del 23. Forum del Patrimonio Marittimo Mediterraneo, appuntamento organizzato ogni anno da AMMM, sigla che identifica la rete dell’Association of Mediterranean Maritime Museums che riunisce appunto i musei marittimi del mare nostrum. Ne fanno parte musei di grandi città mediterranee, come Genova, Barcellona, Malta, insieme a quelli di località più piccole, come Rovigno, Pirano, e la stessa Cesenatico, ma non meno importanti e dinamici. Il Forum AMMM si svolge ogni anno con un programma aperto al pubblico per dibattere e comunicare temi che riguardano il ruolo dei musei marittimi, da sempre impegnati sul versante del rapporto dell’uomo con il mare, i porti, la costa, dove gli aspetti storici e antropologici si mescolano con la più stretta attualità, come l’immigrazione e la promozione di attività economiche sostenibili, prima fra tutte il turismo.

La mattinata inaugurale del Forum, il 5 maggio, affronterà il tema del museo come rivelatore della storia e identità marittima, e dunque come ispiratore di politiche di salvaguardia e sostenibilità. Bisogna superare – spiegano gli organizzatori del Forum – la concezione di un museo passivo, semplicemente “da vedere”: al contrario, il museo, che da sempre ha il compito di conservare e “narrare” la memoria di un luogo e di una comunità, può essere per questo motivo anche il più efficace presidio per la sua salvaguardia e valorizzazione, anche turistica. Un compito che appare tanto più utile e necessario nel momento i cui, in tutto il Mediterraneo, emerge un forte interesse a ricercare nuove modalità di fruizione culturale e turistica legate alla scoperta, all’incontro, all’esperienza. Da questo punto di vista, la scelta di Cesenatico come sede del Forum non appare casuale: proprio la città romagnola ha infatti dimostrato grazie al suo Museo della Marineria che il recupero e la salvaguardia dell’identità marittima può diventare un elemento di distinzione e riconoscibilità, e la chiave per una migliore promozione e valorizzazione del luogo.

Il Forum si aprirà alle ore 9:30 di venerdì 5 maggio nella sala convegni del Museo della Marineria, con il saluto del Sindaco Matteo Gozzoli, seguito dagli interventi introduttivi di Mario Scalini, Direttore del Polo Museale del Ministero dei Beni Culturali per l’Emilia-Romagna, del Presidente dell’Istituto Beni Culturali dell’Emilia-Romagna Angelo Varni, e di Tiziana Maffei, Presidente di ICOM – Italia, la principale organizzazione che riunisce i musei di tutto il mondo. I lavori del Forum inizieranno subito dopo, preceduti da un ricordo di Predrag Matvejevic, il celebre scrittore da poco scomparso autore del celebre Breviario Mediterraneo e promotore di una visione del mare nostrum come luogo di incontro pacifico tra diverse culture. Nel pomeriggio di venerdì e nella mattinata di sabato avranno luogo invece le relazioni sugli aspetti tecnico-professionali e sulle “buone pratiche” realizzate nei diversi musei, i cui direttori e curatori avranno anche l’occasione di incontrarsi e concordare varie forme di scambio e di partenariato, anche alla luce dei prossimi bandi europei.

Il Forum di Cesenatico ha ottenuto il patrocinio del Ministero dei Beni e Attività Culturali - Polo Museale dell’Emilia-Romagna, dell’Istituto per i Beni Culturali dell’Emilia-Romagna, e dell’International Council of Museums – ICOM Italia, nonché della Guardia Costiera. Anche questa iniziativa si avvale del supporto di Gesturist Cesenatico Spa.

Via: Museo Marineria Cesenatico

venerdì 21 aprile 2017


martedì 18 aprile 2017


sabato 8 aprile 2017


mercoledì 5 aprile 2017

Tutto quello che avreste voluto sapere sulla crociera in deriva (dinghy cruising) e non avete mai osato chiedere

Tutta la verità sul Dinghy Cruising, da RYA
"Tutta la verità sul Dinghy Cruising", articolo maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da Royal Yacht Association (RYA).

"Dinghy Cruising", un fenomeno in crescita

Cosa significa per te "dinghy cruising"?
Per i comuni mortali uscire in deriva significa o fare una regata oppure passare un po' di tempo in acqua in una piccola barchetta a vela a riempirsi i polmoni di aria e di salsedine.
Tuttavia per sempre più persone la deriva significa qualcosa di più che queste due cose.

E quindi cosa sarebbe?
Semplicemente pianificare una rotta in modo diverso dal solito, cioè nel modo comunemente attuato con il diporto nautico.
"La gente pensa che per praticare il diporto nautico sia indispensabile possedere un grande yacht bianco", spiega Roger Barnes, Presidente della Dinghy Cruising Association, una affiliata della Royal Yacht Association. "Ma la realtà è che la maggior parte della gente utilizza il proprio yacht allo stesso modo in cui si potrebbe utilizzare una deriva a vela".
"Per esempio, non è necessario avere uno yacht di dodici metri per andare da Hamble a Yarmouth in una bella giornata di sole. Stiamo constatando un incremento degli iscritti al nostro Club perché, molto semplicemente, tanta gente sta riscoprendo il gusto di utilizzare una deriva".
Il "dinghy cruising" era molto popolare nel dopoguerra un sistema molto economico che ha permesso a tanti di praticare la nautica con pochi soldi.
Roger ci ha confidato di essere rimasto piacevolmente sorpreso dall'interesse suscitato dalla nostra Associazione nel corso del RYA Suzuki Dinghy Show tenutosi questo mese.
"Avevamo lì la nostra barca", ha aggiunto, "ma non per questo pensavamo che la sua presenza avesse coinvolto il pubblico direttamente suscitando un grande interesse".
"Il Mirror Dinghy è stato il nostro cavallo di battaglia: abbiamo mostrato ai visitatori dello stand come ci si può adattare in crociera e tutti ne sono stati grandemente interessati. Erano stabilmente presenti intorno a quella barca almeno cinque persone durante tutto il fine settimana ed in molti hanno pensato che era qualcosa che avrebbero potuto fare anche loro".
Roger ritiene che il rinnovato interesse per la crociera in deriva ha molto a che fare con lo "spirito di avventura" e il desiderio di fuggire dalle pressioni sempre più "digitali" della vita moderna, più che una mera questione di vile pecunia.
Infatti le derive possono esplorare luoghi difficilmente raggiungibili da imbarcazioni più grandi, baie, insenature e fiumi, in aggiunta, arrivati a destinazione basta tirare su la barca nella spiaggia oppure si può scegliere di ancorare in acque poco profonde ed isolate.
Certo, non ti potrai mai portare dietro il lavello della cucina, ma tutto ciò che è necessario può essere stivato a bordo, comprese le attrezzature da cucina e le vettovaglie. Se non ve la sentite di dormire a bordo potrete pur sempre portarvi dietro una tenda che potrete piantare dove avete deciso di dormire.. La navigazione può essere svolta con tranquillità con l'ausilio di palmari, chartplotter così che vi potrete sentire veramente liberi, una libertà che non potrete mai trovare in uno yacht e se il meteo comincia a preoccuparvi un po' troppo potrete sempre lasciare la vostra barca su di una spiaggia, prendere il treno e tornarvene a casa finché il tempo non migliora.




E' stato l'appello a "staccare la spina" che ha ispirato il "Plumpton College", nell'East Sussex; a iniziare ad organizzare spedizioni in deriva nel lago Runn in Svezia nel 2014. Altri 10 studenti del Plumpton hanno programmato di tornare nel Runn per la terza volta quest'anno, studenti che hanno progettato l'intera spedizione, inclusi i kit di sopravvivenza, i protocolli di sicurezza, il cibo e la cucina, le previsioni meteo, la valutazione dei rischi e tutti gli aspetti logistici.
C'è un mix di esperienze veliche nel gruppo che utilizza per la spedizione tre Wayfarer ed un Pirat Express che funge da "nave madre". Tutti gli equipaggi sono stati sottoposti a corsi di formazione sulla sicurezza nel laghetto di Piddinghoe, che fanno parte delle relazioni tra il College e la RYA.
Andy Hamilton, Istruttore di Livello 3 del Programma, è a capo delle spedizioni e spiega agli studenti:
"Non vengono utilizzati né orologi né telefoni se non per le emergenza, dobbiamo vivere completamente liberi dalle schiavitù del progresso, abbiamo le carte, tracciamo la rotta, studiamo le previsioni meteo e sulla base di queste decidiamo cosa fare.
A quelle latitudini è buio solo per un'ora durante il giorno così i ragazzi possono organizzare al meglio i loro orari secondo le necessità. L'obiettivo è quello di staccare completamente dalla vita di tutti i giorni e non importa quando vanno a letto, quando si alzano o quando mangiano: dormono quando sono stanchi, mangiano quando hanno fame e navigano quando c'è buon vento.
Gli allievi dormono a bordo o in tenda, secondo le condizioni. Il "bivacco" a bordo si improvvisa utilizzando la randa e appoggiando delle stuoie per dormire nella parte inferiore della barca, sotto i sedili.
Andy conclude: "E se è pur vero che quello delle "rondini e amazzoni" è un cliché, riuscire ad ottenere questo distacco è rarissimo ai tempi di oggi. Questa esperienza, dal punto di vista delle competenze nautiche, dell'arte marinaresca e della vita ha un valore inestimabile".


Il sito della Dinghy Cruising Association
Dipende solo dalla vostra ambizione quale barca scegliere perché per svolgere questa attività possono essere utilizzate la maggior parte delle derive in circolazione, che siano vecchie barche da regata od in legno, anche con un armo velico modificato secondo le necessità. L'importante è che l'imbarcazione sia ragionevolmente stabile, che possa andare anche a remi e che sia possibile applicarci un piccolo motore. E' sempre raccomandabielle avere la possibilità di ridurre la superficie velica perché andare in barca deve essere rilassante anche quando il vento rinforza.
Il corso RYA Day è progettato specificamente per derive da crociera durante il quale si apprenderà a predisporre un piano di navigazione giornaliero, le modalità di gestione della imbarcazione in navigazione e dei processi decisionali in caso di condizioni avverse.
I livelli 1, 2 e 3 dei corsi organizzati dalla RYA forniscono le competenze di base fondamentali per la navigazione mentre i corsi avanzati RYA Seamanship insegnano le abilità tecniche necessarie per la crociera. E' di basilare importanza per chi si appresta a scegliere una scuola di vela per fare un corso di formazione scegliere quella che utilizza il tipo di imbarcazione che si intende utilizzare in futuro.
La nagigazione con una deriva non è completamente esente anch'essa da regole come per tutte le altre barche, è necessario conoscere obblighi e regolamenti comprese le tecniche di salvataggio e sicurezza in mare. La navigazione in acque al di fuori del proprio paese comporta la conoscenza delle regole internazionali.
E così conclude Roger: "Andare lungo costa con una deriva rende meno interessante la regata e la velocità. In mare aperto, in una barca aperta, si è esposti perciò tattica e strategia rappresentano le sfide che affascinano qualsiasi buon marinaio, un rapporto intimo tra lui e la natura. La vita ed il tempo sono preziosi perciò bisogna saper conciliare in maniera equilibrata tutti gli aspetti importanti della propria esistenza".




Via: RYA


domenica 2 aprile 2017


venerdì 31 marzo 2017

Come predisporre una deriva da crociera

Dal sito FACEBOOK della Dinghy Cruising Associatiom
L'amico e lettore Enrico della Polisportiva Franconi sa molto meglio di me come attrezzare una deriva per la crociera visto che lui ha vissuto questa esperienza personalmente, la scorsa estate lungo le meravigliose coste delle Cinque Terre. 
In ogni modo ho trovato questa immagine trovata nel sito FACEBOOK della Dinghy Cruising Association e così, mi è venuto d'amblais il desiderio e lo sfizio di tradurla maldestramente dal francese all'italiano, come al solito, per tutti i miei lettori.

MIRA attrezzata per la crociera, dal blog della Polisportiva Franconi


martedì 28 marzo 2017


a.a.a. cercasi MINICAT 420 usato

Laura Dekker sul Minicat
Volentieri pubblico l'annuncio del lettore Nicola:

Sono un collaboratore di scuola vela, desideriamo incrementare un catamarano gonfiabile per conoscenza e attività con le altre barche. Possibile acquisto di un 4,20m usato nicola44cat@yahoo.it
Prezzo: 2550/ 3000 €


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