mercoledì 3 aprile 2013


La Regola di Harrington

Illustrazione di Jan Adkins, da SAIL MAGAZINE
In un bel pomeriggio di agosto partimmo alla volta delle Isole Canadesi del Golfo per incontrare degli amici quando il vento è improvvisamente calato. 
La corrente di marea aveva già avuto il suo picco massimo sul Boundary Pass, quindi abbiamo ammainato le vele e acceso il motore. Poiché eravamo già in ritardo per la prenotazione dell'ormeggio, e dovendo ancora sbrigare le pratiche doganali, procedere a motore era l'opzione più semplice e opportuna. 
Il flusso di marea intorno al faro di Stuart Island, nel San Juans, può ritirarsi molto più velocemente di quanto si possa procedere a vela pertanto stabilimmo una nuova rotta e demmo gas al motore. 
A metà strada, mentre attraversavamo il confine, mia figlia Ellie mi chiamò dalla cabina, "Hey papà, che cosa è questo ronzio?" "Non riesco a sentire quello che dici, tesoro!" In realtà, ero troppo preoccupato per l'indicatore di temperatura per dare importanza ad "un ronzio". Infatti l'ago del termometro era salito ben oltre i 200 gradi, non era mai successo prima, e del fumo nero usciva dallo scarico del motore. L'acqua fluiva attraverso il sistema di raffreddamento quindi il problema non era nella pompa, il motore era sotto sforzo ma questo era normale. 
Che cosa avrebbe potuto causare il surriscaldamento? "Ho trovato," gridò Ellie. "Un filo si è allentato e non sta facendo un buon contatto. Penso che sia un allarme! " Grande. L'allarme. E ora?
Quando abbiamo attraccato al molo della dogana dieci minuti dopo, l'allarme suonava a tal punto da rompere un timpano. Spensi il motore, afferrai i nostri passaporti e chiesi a mia moglie Brenda di chiamare il porto turistico di Poet's Cove per prenotare l'ormeggio per la notte. 
"Come, non andiamo da nessuna parte?" "Vuoi dire che non possiamo cenare a Otter Bay? Ma è così vicino!" 
"Il comandante invoca la Regola di Harrington," dissi, allontanandomi, "e non si discute sulla Regola di Harrington!" 
Hank Harrington amava le barche, tutti i tipi di barche, barche a vela, canoe, derive, insomma tutto ciò che galleggiava. Quando non insegnava Lingua e Letteratura Inglese presso l'Università del Montana a Missoula, lo si vedeva navigare sul Flathead Lake, o lavorare nella sua cabina sull'isola di Wild Horse, o vederlo costruire il suo bellissimo catboat che aveva progettato per navigare verso le Queen Charlotte Islands, dopo che era andato in pensione . 
Ci conoscemmo in un tavolo da poker, non molto tempo dopo che lui e sua moglie erano arrivati a Missoula, dalla costa orientale nel lontano 1970. 
Passarono anni e carriere tanto che incontrarlo di nuovo alle San Juan Islands decenni più tardi fu una grande sorpresa. Aveva appena varato il suo bel catboat e dopo avermelo mostrato con entusiasmo e meritato orgoglio ci accordammo per un'uscita insieme. 
Qualche tempo dopo però la sua barca fu rimossa dall'ormeggio e rimase appoggiata a terra per tutta la primavera successiva, le voci che circolavano in banchina erano che Hank e la moglie erano deceduti in un incidente d'auto. 
Subìto lo shock chiamai un amico a Missoula per saperne qualcosa di più e lui mi raccontò la vera storia, quella che ha costituito la base di ciò che è diventata la Regola di Harrington. 
In autunno, Hank e sua moglie avevano deciso di passare il Giorno del Ringraziamento sull'isola di Wild Horse prima che lei volasse in California per prendersi cura del padre malato. La mattina si erano alzati per andare all'aeroporto, ochette e schiuma bianca attraversavano il lago. Dopo aver caricato i bagagli e i due cani nella runabout, Hank non riuscì ad accendere il motore della barca. Così, con biglietti dell'aereo in mano e con il tempo che stringeva, trasferirono bagagli e cani nella loro canoa e cominciarono a remare verso riva, c'era solo un miglio di distanza. I loro corpi sono stati trovati tre giorni dopo, sulle sponde bagnate dell'isola. 
Nel suo libro, Deep Survival: chi vive, chi muore, e perché, Laurence Gonzales esamina situazioni come quella che è accaduta ad Hank e sua moglie. Gonzales evidenzia come i decessi possano derivare da una "cascata di eventi negativi" che si verificano quando le persone sono costrette a prendere decisioni imprudenti, o azzardate, in base a circostanze esterne indipendenti. Hank conosceva bene le barche, sapeva che la canoa era pericolosa in quelle condizioni, ma la necessità di raggiungere l'aeroporto gli ha offuscato il buon senso. 
Come tutti noi, era stato fortunato tante altre volte, così ha lanciato i dadi. 
Quanti di noi hanno fatto la stessa cosa, lanciare un dado e farla franca per decine di volte? Fortunatamente per me, Hank e la regola che porta il suo nome: "Non permettere ad una circostanza esterna di compromettere il buon senso" erano ancora ben presenti nella mia mente quando ho fermato la mia barca quella sera. 
La mattina seguente, dopo aver cambiato la girante dell'acqua di raffreddamento, ho scoperto che un tubo di ritorno del carburante era marcito e la mia sentina era piena di gasolio. Con il surriscaldamento del motore la mia barca era diventata una bomba pronta per esplodere. Quindi, grazie alla Regola di Harrington, abbiamo interrotto una "cascata di eventi negativi". 
We miss ya, Hank, and we all owe ya one.

(Maldestramente tradotto, interpretato ed integrato da me medesimo da: Sail Magazine)

Voglio aggiungere un'altra considerazione a questo interessantissimo racconto tratto da Sail Magazine che riguarda l'aspetto economico di tutta la faccenda e che io stesso ho dovuto affrontare durante le mie navigazioni in mare. Se succede un inconveniente durante una crociera le implicazioni economiche possono essere importanti, se si rompe il motore, se si è costretti ad essere trainati, se si ha bisogno di assistenza tecnica lontano dal marina di riferimento i costi dell'intervento possono essere di poco inferiori, se non superiori, al valore della barca che si è acquistata. Quando si acquista una barca anche ad un prezzo per noi significativo come 15.000 o 20.000 €, in crociera ci si può trovare ad affrontare spese che possono "tranquillamente" arrivare ad un terzo del suo valore e per chi ha fatto tanti sacrifici per questo acquisto ciò può non essere sostenibile.
E' di fondamentale importanza capire che nell'acquisto di una barca va considerato anche il bacino di navigazione in funzione della sostenibilità dei costi, non lo dimenticate.


Barchette di carta: International Fourteen

Dal sito Paper Sailboat
International Fourteen è la più antica classe dinghy internazionale nata nel Regno Unito. Si tratta di una delle barche più difficili da gestire ed emozionante per le sue regole di classe, aperte all'introduzione di nuove tecnologie e idee. 
Questo modello è stato progettato grazie ad un membro attivo della classe velica, Ryo Nishima. Il numero velico della sua barca è JPN106. 
(Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Paper Sailboat)


martedì 2 aprile 2013


Brutto tempo, niente barca


Crisi o non crisi noi la sentiamo fino ad un certo punto, abbiamo la fortuna di vivere nella campagna più bella del mondo e poi per andare in barca bastano i 10€ per l'andata e ritorno al lago. La variabile che influisce di più è il meteo che in questi giorni di Pasqua è stato inclemente. 
Tra un acquazzone ed un altro, abbiamo fatto comunque in tempo a fare la nostra passeggiatina intorno a casa, per bacco sono più di 5 chilometri!


Questo è uno dei panorami più belli che si vedono, tra gli olivi e le vecchie case coloniche della campagna aretina.



Non ci resta che sognare di tornare presto al lago, forse sabato .....



lunedì 1 aprile 2013


sabato 30 marzo 2013


venerdì 29 marzo 2013


Triton, un nuovo sito e il catalogo

Typhoon, da sito Triton
Avevamo già parlato di questi catamarani, canoe e kayak della azienda russa Triton, ma il sito era ancora in costruzione e c'era qualche difficoltà a percepire la bellezza e l'innovazione di questi prodotti, tra i quali la canoa "ibrida".
Che altro dire, valutate voi, nel sito potrete trovare tutto, informazioni tecniche, immagini e prezzi, in più c'è anche un bel catalogo.




giovedì 28 marzo 2013

Attività da imitare: cyclojachting

Dal sito Cyclojachting
E' un bel po' oramai che vi parlo del "sailonbike" quasi fosse un sogno irrealizzabile, una attività che vorrei veder proposta in lungo e in largo nella nostra bella penisola, tra laghi, fiumi, torrenti e mare da ragazzi e ragazze intraprendenti. Cyclojachting, una società di giovani della Repubblica Ceca, già lo fa dal 2006 proponendo sia la vendita delle attrezzature che l'effettuazione dell'attività di charter. Il loro negozio è online e i materiali possono essere spediti in tutto il mondo. Se ho capito bene, e convertito correttamente la koruna ceca, questo stupendo trimarano a vela smontabile (Triton Advanced + Sailrig) e trasportabile con la bici dovrebbe costare intorno ai 3500€.

Dal sito Cyclojachting
Di recente è stata fatta anche una spedizione in Corsica della quale ho rubato questa bellissima foto.

Dal sito Cyclojachting
E un bel video, ma ce ne sono tanti altri nel loro CANALE YOUTUBE.




mercoledì 27 marzo 2013


martedì 26 marzo 2013



Wipeout Eraser e Mr. Magic Clean, magici per la pulizia della carena

Dal sito Wipeout Eraser
La pulizia della carena e del ponte è il gruccio di tutti gli armatori e fonte di preoccupazione poiché il prodotto sbagliato potrebbe essere dannoso per il gel coat. Personalmente, come ho detto altre volte, quando le macchie si facevano importanti ho sempre utilizzato la pasta abrasiva per carrozzieri ottenendo sia la carena che l'acciaio lucidi senza rigature visibili.
Sembra però che questi prodotti alle nanofibre, il Wipeout Eraser e il Mastro Lindo Magic Eraser siano davvero magici assicurando una pulizia di fondo e allo stesso tempo garantendo la protezione totale delle vernici. 
Di notevole importanza anche il fatto che non si debbano utilizzare prodotti chimici e che la pulizia venga effettuata a secco, evitando pericolose diluizioni per l'ambiente.



lunedì 25 marzo 2013

Fuoribordo con il decespugliatore, tutte le fasi VIDEO



Erich nel suo CANALE VIDEO ci spiega come realizzare un fuoribordo con un decespugliatore, come avevamo già visto in un precedente post, Costruire un fuoribordo con un decespugliatore.
Il desiderio di approfondire mi è venuto dopo che l'altro giorno al supermercato ne ho visto uno che costava circa 100 €. Certo forse con questo non ci potrò trainare la mia barca, ma una un po' più piccola si.

Da un volantino IPERCOOP
Per quanto riguarda l'elica nulla di più semplice che prendere un pezzo di ricambio di un motore elettrico, Minn-kota per esempio. Negli States ci sono aziende specializzate tipo QUESTA.

Dal sito Mareforzasette
Poi è tutta questione di mettersi lì a smanettare con gli attrezzi.



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