mercoledì 27 febbraio 2013

Ansichten eines Clowns

La copertina di "Opinioni di un Clown", Edizioni Mondadori

Abbiamo scomodato il nostro caro Presidente per far capire ad uno stupido che prima di parlare bisogna accendere il cervello ma credo che non ce ne sarebbe stato proprio bisogno.
Era tempo che volevo consigliare ai lettori di questo blog uno dei miei libri preferiti, le "Opinioni di un clown" di Heinrich Böll, un classico della letteratura tedesca del dopo guerra. Heinrich Böll ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura nel 1972.
Questo libro è un "manifesto" contro l'ipocrisia e le convenzioni della società borghese, un romanzo che con la sua atroce e disperata condanna della società bigotta e falsa rimane per me uno dei capolavori della letteratura contemporanea, per quanto fortemente discusso dalla critica.
"Opinioni di un clown", assieme a pochi altri, è sempre sopra la mia scrivania  ... forse un giorno lo rileggerò per la terza volta.
Credo proprio che a questo punto l'aspirante Cancelliere Steinbrueck abbia solo dimostrato a se stesso e a tutto il mondo che, oltre a capire poco, è anche poco affezionato alla cultura, alla storia e al senso civico del suo paese.



Explorare il mondo con l'Explorer 2 Grabner

Dal sito Grabner

C'è un nostro assiduo lettore che è armatore di un Explorer 2 Grabner, lo ha messo in vendita/ scambio per sostituirlo con una catamarano sportivo gonfiabile e con piacere vi giro la segnalazione. Questo è il suo sito, il Blog di Giuseppe Liberotti e questo è l'annuncio su Subito.it.

Dal sito Grabner
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Canoa:
Lunghezza/ baglio max: 500 x 75 cm
Peso: 26 kg
Dimensioni imballaggio canoa: 70 x 40 x 30 cm
Persone trasportabili: 2
Carico massimo: 230 kg
Prezzo canoa: 2850 €
Kit vela:
Sup. velica 2.5 + 1.5 mq
Dimensioni imballaggio kit velico: 150 x 25 x 20 cm
Peso: 14 kg
Prezzo kit vela: 1400 €

I borsoni, dal sito Grabner
Guardando nel sito Grabner si possono trovare numerosi racconti di viaggi ed esplorazioni fatte con queste comodissime canoe gonfiabili che si possono trasportare in spalla, in bici, in treno, in autobus, in moto, in auto, in nave o in aereo, insomma con tutti i mezzi di locomozione. Il grosso vantaggio di scegliere una canoa è quello che, oltre la navigazione nei laghi e nei mari, è possibile scendere lungo fiumi e torrenti.

Explorer sul pontile, dal sito Grabner
Specialmente per chi abita nell'entroterra come noi, marinai di terraferma, quella di avere la possibilità di scendere anche lungo i fiumi, oltre che di veleggiare al lago e al mare, è un vantaggio da non lasciare inexplorato. Insomma, molto interessante questo Explorer 2.







martedì 26 febbraio 2013

Vela invernale



Eccovi le uscite invernali di Federico con il suo Deltania 20 che si chiama "Millepiedi" riassunte in un unico video.
Come lui stesso mi ha scritto, non saranno certo navigazioni avventurose ma bastano per regalare un po' di serenità ..... come le nostre passeggiatine.


lunedì 25 febbraio 2013


domenica 24 febbraio 2013

La barca su due ruote

La barca su due ruote, dal sito okafish
Avevo pensato che questa sarebbe stata una "soluzione" solo per eccentrici invece ci viene proposta in piena regola con tanto di misure su okafish. Qui da noi il "sezionabile" per eccellenza è il clinker 8ft della Nestaway.

Dal sito Nestaway
Le misure ci stanno tutte anche con le regole restrittive italiane, per il peso di 36 kg ne rimangono ben 14 kg per arrivare al limite di 50 kg, per la lunghezza di 1.27 m ne rimangono circa 2 m per arrivare al limite dei 3 m + 0.50 m di sporgenza, per la larghezza di 1.2 m per attivare a 0.70 m + 0.50 m di sporgenza.

Lo Stem, da Yachting Monthly


Autocostruire un "faltboot", non c'è limite alla perfezione

Dal sito di Igor Vigovsky
Il suo nome in italiano è "ciondolo" ed il suo costruttore gli ha dedicato una pagina tutta sua spiegandoci dettagliatamente come lo ha realizzato. Come potete osservare voi stessi l'armo velico è quello di un Optimist, il resto è stato autocostruito in alluminio e PVC. Ciondolo mi sembra semplicemente fantastico.

Dal sito di Igor Vigovsky
Questi sono i borsoni del Faltboot, CASPITA, si porta con la bicicletta!

Dal sito di Igor Vigovsky
Come abbiamo visto negli articoli precedenti in cui abbiamo parlato di queste barche eccezionali, i faltboot.
Klepper + bici, dal sito Faltbootbastlen
Ma nel sito di Igor Vigovsky potrete trovare tante altre belle cose e racconti di navigazione, incluse magnifiche foto come questa: lupi di mare!

Dal sito di Igor Vigovsky


sabato 23 febbraio 2013

"Annus horribilis" per la nautica italiana

Immagine tratta dal blog Youthentertainmentnetwork

Sembra che questa frase l'abbia coniata la Regina Elisabetta II nel 1992, ironicamente all'opposto dell'"Annus Mirabilis" del poeta John Dryden. Origini a parte, il 2012 sarebbe "annus horribilis" del turismo nautico come si evince dal IV Rapporto sul turismo nautico citato su Ansa Mare nell'articolo: Crisi, anno nero per il turismo nautico italiano.
E' bé, visto che loro si sono scomodati col latino io non posso essere da meno, "cave a lacrimis coccodrilli", non so se erano le lacrime di Serse secondo Seneca, quelle di cui dovevamo stare attenti, oppure un'ammonizione iscritta in una qualche abitazione della nostra amata patria, forse tutte e due le cose. Comunque sia il concetto è chiaro, si è costruita una nautica solo per i ricchi e quando questi sono venuti a "mancare" la nautica è andata a fondo con loro. 
Onestamente siamo preoccupati per il futuro del nostro barchino al Trasimeno a causa della privatizzazione della darsena pubblica, una cosa è certa, se le politiche continueranno ad essere quelle che hanno guidato i nostri amministratori fino ad oggi troveremo il sistema per arrangiarsi, o con un nuovo carrello o con una barca un po' più piccola, sempre carrellabile.
Non faccio altri commenti, soprattutto sulla incomprensibile richiesta di dare fiducia alle industrie nautiche, è certo, qua in Italia si toglie ai pensionati, ai malati, agli studenti, ai minorati per dare la possibilità ai ricchi di coltivare il proprio "io". 
Cara UCINA, non era meglio se si era pensato fin dall'inizio ad una nautica per tutti? Forse non si sarebbero versate lacrime di coccodrillo.

......."Ab hoc adfectu reges suam flevere potentiam, nec illos magnitudo fortunae suae delectavit sed venturus aliquando finis exterruit. 
Cum per magna camporum spatia porrigeret exercitum nec numerum eius sed mensuram comprenderet Persarum rex insolentissimus lacrimas profudit quod intra centum annos nemo ex tanta iuventute superfuturus esset. At illis admoturus erat fatum ipse qui flebat perditurusque alios in mari, alios in terra, alios proelio, alios fuga, et intra exiguum tempus consumpturus illos quibus centesimum annum timebat." ......

(Seneca - De Brevitate vitae)


D'altro canto l'importante è divertirsi, la vita è breve.


L'incroyable sauvetage d'Acciona



Questa è la risposta a tutti coloro che ancora si chiedono se una barca a vela cabinata possa scuffiare. Ebbene si, accade anche nelle migliori famiglie e, come in questo caso, non ci sono né grandezze né pesi che non possano far accadere l'inevitabile. 
Andar per mare è un problema di responsabilità, coscienza e fortuna non di barca.
Nonostante ciò, ancora il tempo non ce l'ha insegnato.


Rocca Super St Marcouf

Rocca Super St Marcouf, dal sito Leboncoin
Non me ne vogliano gli editori di Leboncoin, la versione francese del nostro "Subito", ma a volte mi diverto a dare un'occhiata ai barchini in vendita sotto i 5000 € in Francia, specialmente nelle zone atlantiche tra la Normandia e la Bretagna, e mi riesce sempre di trovare dei gioiellini di barche dei quali non riesco a trattenermi nel rubare qualche foto. Uno di questi è il Rocca Super St Marcouf, il fratellino più bello del Rocca Super Chausey di cui abbiamo già parlato nel post "Il barchino da passeggio". 
Solo 3900 € da investire per praticare lo sport più bello del mondo non sono poi tanti, non credete? Notate le finezze dell'entro-fuoribordo, del timone e della chiglia. 
Fantastico, correrei a prendermelo  in quel della stupenda Brest!

Rocca Super St Marcouf, dal sito Leboncoin


venerdì 22 febbraio 2013

Tirare le somme

Elena, Tommaso e la MEG al timone del First24
La necessità di ricontrollare tutti i 1100 e passa "post" del blog per fare manutenzione, recuperare ed ingrandire le immagini, ricorreggere l'allineamento dei testi e gli errori, etc., mi ha fatto riflettere sul fatto che quest'anno è il nono anno che andiamo in barca a vela. Certo, un po' di soldi spesi che avremmo potuto investire in un altro tipo di vacanza perché di questo si è trattato, una scelta alternativa alle vacanze che fanno in molti, ciabattine, albergo, ombrellone, spiaggia, gelato, bagni, abbronzatura e tutti a letto la sera dopo la passeggiatina. Dai 1500 ai 2000 € annui, inclusi gli oneri finanziari, questo ci è costata in questi anni la nostra barca  a vela, compresi i cambi di modello, gli ormeggi al lago e al mare e tutto il resto. 
Oggi, ormeggiati al lago in un posto pubblico, spendiamo solo qualche centinaio di euro e con i figli all'università, con le loro esigenze, non ci potremmo permettere altrimenti. 
Questi nove anni sono stati quelli centrali della nostra esistenza, quelli in cui abbiamo visto passare i nostri figli dall'essere bambini ad adulti, domani l'altro andiamo tutti a votare, e noi entrare nella "mezza età": la nostra vita che cambia volto, sogni, aspetto e aspettative. 
E' cambiato tutto in noi e questa avventura della vela che ci ha accompagnato mi sembra che ci abbia aiutato a sentirsi una cosa unica, un equipaggio in cui ognuno dipende dall'altro. Non c'è stato nulla e nessuno che ha imposto le sue scelte agli altri, abbiamo condiviso il mal di mare di Rachele e siamo tornati al lago, abbiamo condiviso la difficoltà di Elena ad entrare in una cabina stretta e abbiamo cambiato barca, abbiamo condiviso le necessità economiche ed abbiamo preso un barchino polacco, piccolo ma "estroso".
Le cose più belle da rivedere sono state le foto, i volti sorridenti e sereni, spesso scolpiti dal vento. Molte foto, specialmente le prime e quelle al mare, sono andate perse ma non i ricordi. 
Nessun rimpianto nell'aver fatto questa scelta, nessun rinfaccio di non essere potuti stare comodamente seduti in una spiaggia della Sardegna o dell'Argentario, quelle poche volte che l'abbiamo fatto ci siamo annoiati a morte. 
E non a caso la vacanza alternativa alla nostra vela è stata quella in montagna, nelle lunghe passeggiate prima a Chamonix e poi in Val di Fassa, in alta montagna. Non si va in montagna senza scarponi, non si va al mare senza barca.

In barca, l'unico modo possibile di vivere il mare
Insomma, un'esperienza meravigliosa questa della vela, vissuta da tutta la famiglia senza esagerare, senza esasperare, senza stancare, senza imporre, senza prevaricare, ma condivisa. La vorrei consigliare a chiunque, purché non sia occasione per lasciare la famiglia a casa, altrimenti non vale.
Non dimenticherò mai quei momenti in cui la barca iniziava a sbandare e Tommaso e la Rachele mi si aggrappavano addosso impauriti ed io, impaurito quanto loro, iniziavo a dare ordini sul da farsi o come disporsi; oppure quella volta che colti da una tempesta Elena mi ha dato il coraggio di andare avanti e di non arrendersi alla paura. Ricordi ed emozioni indimenticabili.
E poi c'è il blog, questo diario on-line in cui scrivo quello che sento, quello che scopro di nuovo, quello che mi piace di questo mondo della piccola nautica e della vela. Rileggendo i post mi sono accordo che non solo i "corpi" sono cambiati, ma anche il modo di pensare, e forse di scrivere. Molti dei sogni e delle aspettative di quando ho iniziato si sono avverati, barche che si portano con la bici, piccoli velieri che si tengono in garage, carrelli motorizzati da porti spiaggia e poi tanto altro.
Quanti cambiamenti, eppure sono passati "solo" nove meravigliosi e fantastici anni tutti assieme in barca a vela.
Quest'anno Tommaso ci ha preannunciato che non verrà più neanche in Val di Fassa, ha troppe cose da fare con i suoi amici, credo che anno scorso in barca sia venuto giusto una volta.
Inizia una nuova avventura, vissuta da me ed Elena, trascorrere il futuro assieme come un equipaggio .... per cambiare ancora fino a che non saremo tutt'uno per sempre.

Elena e la Rachele sul pontile



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