martedì 7 settembre 2010

Huzar 21, decisamente bella

Dal sito Notheaster
Decisamente bella questa barca commercializzata in Italia dalla Società Northeaster. Molto rifinita negli esterni e negli interni ha un grande pozzetto e una discreta vivibilità sia per le uscite giornaliere che per le piccole crociere.

Dal sito Notheaster
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 6.3 m
Larghezza: 2.5 m
Pescaggio: 0.32 - 1.63 m
Peso: 1050 kg
Sup. velica: 21.5 mq
Il prezzo della barca pronta a navigare è di poco superiore ai 20000 Euro, IVA esclusa.

Di rilevo il fatto che, nonostante le dimensioni, il peso non superi di molto i 1000 kg, aspetto che garantisce una facile carrellabilità ai limiti, in pratica non dovrebbero servire né la BE né un fuoristrada standoci molto precisi nei pesi.
Per il resto le immagini parlano da sole e non rimane altro che accordarsi con l'amico Marek che offre sempre disponibilità e cortesia in quel del lago di Garda.

Dal sito Notheaster

lunedì 6 settembre 2010

Dorguloff 6cat, il più piccolo catamarano del mondo



Ha l'ambizione di essere il più piccolo catamarano del mondo, leggero, facile da armare, facilmente trasportabile, velocità e grandi sensazioni garantite, si chiama Dorguloff 6cat.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza f.t: 3 metri
Larghezza: 1.55 - 2.00 metri
Peso: 50 kg
Peso trasportabile: 150 kg
Sup. randa: 6 mq
Sup. fiocco: 1 mq
Superficie spi: 8 mq
Categoria C per una persona, D per due persone.

Come avrete capito le sue caratteristiche mi attraggono molto, come tutte le barche semplici, pratiche, leggere e che garantiscono divertimento. E' stato presentato ufficialmente solo qualche giorno fa, vedremo con il tempo il successo che riuscirà ad ottenere, io credo abbastanza.




domenica 5 settembre 2010

La sicurezza e il comfort degli animali domestici in barca

La MEG sfinita dopo una giornata in barca

Molti di noi portano i propri animali domestici a bordo per una giornata o durante una crociera, a me è capitato sia nell'uno che nell'altro caso con la mia adorata Fox Terrier chiamata Meg. Sinceramente prima di partire non ho mai pensato che anche lei avrebbe dovuto avere l'opportunità di passare delle giornate piacevoli ed in sicurezza, come tutto il resto dell'equipaggio.

La MEG vuol prendere il posto del timoniere

Ragionandoci a freddo mi sentirei quindi di consigliare i seguenti accorgimenti:

Prendere le cose con lentezza, specialmente se l'animale è a bordo per la prima volta, anche il rumore del motore troppo accellerato potrebbe dare fastidio.

Tieni a bordo anche i giubbotto personale per il tuo animale, anche lui ha diritto di un dispositivo di galleggiamento in caso di incidente; la maggior parte di questi giubbotti hanno anche una maniglia sul retro per sollevare l'animale dall'acqua in caso di caduta.

Dal sito Rafnet

Predisponi un luogo dove lui possa stazionare comodamente e trovagli una posizione ottimale e riparata mettendo a terra un pezzo di tappeto di gomma o una stuoia (considerando che l'animale non indossa scarpe da barca).

Controlla spesso la temperatura in barca, in coperta può diventare piuttosto caldo e l'animale potrebbe soffrire specialmente alle zampette.

E' fondamentale considerare l'animale alla stregua di qualsiasi altro membro dell'equipaggio sia dal punto di vista del comfort che della sicurezza. L'animale deve indossare il giubbotto salvagente ogni qual volta sia necessario come per gli altri membri dell'equipaggio.

Scendere a terra per quanto possibile e necessario per far si che l'animale possa fare i suoi bisogni, per ogni animale non è solo una necessità fisica ma anche psicologica.

Tenere sempre a disposizione dell'animale la ciotola dell'acqua.

OOOOOOOPSSSS dove faccio la pipi?


La MEG davanti alle coste viareggine, pronta per andare a morsicare le onde

sabato 4 settembre 2010

The wind is free

I colori del lago Trasimeno poco prima dell'arrivo del vento

Nonostante che Elena mi abbia sempre detto che, secondo lei, questa frase tradotta dall'inglese significhi "il vento è gratis" io mi ostino ad interpretarla in modo molto meno commerciale e più poetico sostituendo quel gratis con libero. Ed è proprio così che è andata ieri al lago, le previsioni davano sopra gli otto nodi già dal primo pomeriggio invece alla quattro e mezza eravamo ancora con calma piatta. La barchina procedeva inesorabilmente lenta sotto il sole caldo ma io non ho avuto neanche un attimo di incertezza, a momenti arriva. E come previsto è arrivato, prima leggero, trasportandoci piacevolmente tra le acque tranquille del lago procedendo tra i due e i tre nodi poi, notando le lievi increspature in lontananza mi sono detto: eccolo, è quello vero. Eravamo in poppa, la barca ha acquistato progressivamente velocità, quasi si surfava a sei nodi, sembrava di volare e il piacevole fruscio della barca sull'acqua si è trasformato in un vero e proprio rumore con lo scafo che lasciava una scia come fossimo un motoscafo. Era bello procedere in poppa in quelle condizioni, ma le acque basse del lago verso Sant'Arcangelo cominciavano a farsi troppo vicine e, per quanto avessimo potuto sollevare la deriva, poi sarebbe stato impossibile tornare indietro di bolina con la deriva alzata. Dopo la virata, con il potente Maestrale in faccia, il vento ha fatto sentire tutta la sua potenza e la barca ha cominciato a sbandare sempre di più tanto che se avessimo voluto continuare era necessario procedere con i terzaroli, ma oramai erano quasi le sei e mezza e tra rientrare in porto e ritornare a casa avremmo fatto le otto, a malincuore  abbiamo deciso di ammainare le vele e rientrare. Devo essere sincero quando sei lì che la barca sbanda parecchio la paura ti assale, è inutile negarlo, unico rammarico come sempre è la consapevolezza di non essere mai abbastanza preparati a controllare le vele ed il vento e per questo ci vogliono esperienza ed attrezzature adeguate e la nostra barca ha una attrezzatura "tarata" per venti deboli e medi. Una cosa è certa, non sono le barche che fanno i marinai e ritengo che, a parte lo sfortunato caso di ritrovarsi in una vera e propria tempesta, qualsiasi barca a vela adeguatamente attrezzata e con equipaggio addestrato possa superare condizioni meteo marine estreme.
Abbiamo vissuto ancora un'esperienza bellissima e la possibilità di raggiungere il lago in poco tempo e poterne godere specialmente in questo periodo tra settembre ed ottobre quando il clima è ancora temperato è una grande opportunità. E' proprio vero, the wind is free, Trasimeno is cool!
Imperdibili i tramonti al rientro a casa.

Tramonti imperdibili

giovedì 2 settembre 2010

Grande Skrzat

Dal sito di Andrzej Skrzat

Sono numerosi e belli gli Yacht di Andrzej Skrzat, tanto che definirlo "grande" è un eufemismo e credo che, senza esagerare, oramai sia divenuto una componente importante della storia della architettura navale mondiale. Solo alcuni nomi come Delphia, Tango, Solina, Sportina, Viva, Cobra ci riportano alla memoria imbarcazioni dalle più piccole fino ai grandi yacht da crociera. Nel suo lavoro mi ha colpito l'attenzione e la cura che ha messo nel realizzare piccoli yacht come se fossero "grandi", quasi come se si volessero annullare le inevitabili differenze sociali dei loro destinatari, e credo proprio che ci sia riuscito. Mi piace questa filosofia, abbandonata da tempo dai nostri cantieri e progettisti italiani che da oltre mezzo secolo non progettano più e non realizzano barche di piccole dimensioni, casi rarissimi a parte. Io credo che sia anche una questione di sensibilità e di intelligenza che ognuno, nella propria professione, dovrebbe sempre tenere ben a mente, non è né bello né edificante "servire" solo una classe sociale per ottenere un determinato "target" economico, secondo me è svilente, incompleto, poco onesto anche dal punto di vista professionale ed intelletuale.
Attualmente, a mio parere, dal punto di vista della carrellabilità e allo stesso tempo per l'ottima abitabilità la VIVA600 è sicuramente una delle piccole barche meglio riuscite.

VIVA600 dal sito di Andrzej Skrzat

Sinceramente però la barca che più amo di questo progettista è lo Jantar23. Mi è sempre piaciuta la sua linea che mi ricorda le belle barche realizzate nel Nord Europa, ma soprattutto mi entusiasmano i suoi grandi spazi, pur essendo una barca di soli 6.60 m., insomma una barca per tutta la famiglia, comoda spaziosa, abitabile e anche, seppur con qualche difficoltà, carrellabile. Non so se potrò mai permettermela, ma senz'altro in futuro ci farò un pensierino.


Queste sono le sue caratteristiche principali:
Length: 6,60 m
Beam: 2,48 m
Draft: 0,30/1,40 m
Weight: 1,70 t
Ballast: 0,35 t
Main sail: 13,00 m2
Jib: 9,50 m2
Genoa: 12,20 m2
Spinnaker: 35,00 m2
Crew: 5
CE Category: C





Foto tratte da un charter nei bei laghi della Masuria

Un Porto Verde (o a secco) a basso impatto ambientale

Propongo un esempio di un Porto Verde (o a secco) a basso impatto ambientale. Speriamo che qualcuno di quelli che contano lo vedano e gli venga una illuminazione, almeno avessero la capacità di appropriarsi di un'idea o di un'intuizione, invece che sempre e solo dei soliti noiosissimi e lucrosi stipendi, appannaggi, privilegi, appartamenti. Ma cambierà un giorno questa pietosa, incolta, cinica, arida e stupida umanità? In una società così dinamica, fluida e globalizzata è ancora così importante accumulare? Serve veramente a qualcosa? Pongo questa domanda perché sono sempre più perplesso nel vedere infelici che si agitano ad accumulare ciò che non si potranno mai godere. "Vinti" li aveva chiamati l'amato Verga, infatti assieme alla Nedda, l'umiliata e l'offesa, ci aveva messo anche il Mastro Don Gesualdo.


martedì 31 agosto 2010

Indicatori di Stabilità Comparativa

Nella foto una bella O'day Mariner messa a dura prova

Più di una volta abbiamo parlato di questo argomento e certamente siamo bel lontani da trarre delle conclusioni con un minimo di attendibilità. Quello che vi propongo di seguito è solo un tentativo di confrontare alcuni parametri significativi rilevati per alcune barche carrellabili conosciute. Premetto che i dati possono essere imprecisi e le conclusioni errate perché la "ricerca" non possiede le adeguate basi tecniche e/ o scientifiche necessarie. Questo è solo una piccola ricerca personale in embrione che molto probabilmente rimarrà tale poiché i fabbricanti non mettono a disposizione tutti i dati necessari per poter effettuare calcoli più accurati. Se però vogliamo proprio mettere un primo e approssimativo punto fermo è che per tutte le barche, con l'aumento progressivo delle dimensioni, i risultati sono assolutamente comparabili.

Capsize Risk: un valore inferiore a 2 è considerato relativamente buono, la barca dovrebbe essere abbastanza sicura anche in cattive condizioni. Più alto è il numero al di sopra del 2 più vulnerabile è la barca. Questa è solo una cifra approssimativa e il suo utilizzo è controverso.

Ballast Ratio: il rapporto di zavorra è il rapporto percentuale tra il dislocamento a vuoto e la zavorra. Può dare qualche indicazione sulla rigidità barca. Si noti che non tiene conto della posizione della zavorra o della forma dello scafo della barca.

Hull Speed: è la velocità massima della carena dislocante. Per le barche leggere è possibile raggiungere una maggiore velocità di quella nominale calcolata.

Sail Area to Displacement: è il rapporto tra superficie velica e dislocamento, normalmente per le barche da corsa quanto più grande è la superficie velica tanto più piccolo è il peso. Il valore di riferimento ottimale è tra 14 e 18.

Displacement to LWL: è il rapporto tra il dislocamento e la lunghezza al galleggiamento. Un valore buono dovrebbe essere intorno a 200. 300 sarebbe troppo elevato e 100 troppo basso. Le barche con valori troppo bassi sono scomode e difficili da condurre, ecco perché si dice sempre "barche piccole, grandi marinai!".

LWL to Beam: è il rapporto tra la lunghezza e la larghezza al galleggiamento. Un valore buono potrebbe essere 2.7. 3.0 è troppo alto e 2.3 troppo basso.

Motion Comfort: è un valore calcolato su di una formula empirica, comunque più alto è il suo valore, maggiore è il comfort in mare. Un buon valore di "comfort" parte da 25 in su.

Stability index: è un valore calcolato su di una formula empirica che tiene conto dei possibili "rollio" e "beccheggio" durante la navigazione con onda. Il valore ottimale dovrebbe essere compreso tra 1 e 1.5.


lunedì 30 agosto 2010

Il Microchallenger, una barca che merita

Ci sono almeno quattro armatori che possiedono questo piccolo veliero di fabbricazione francese e, da quello che so, ne sono felicemente soddisfatti. Per quel che mi riguarda l'avevo notato vicino ad Aspirina nel ricovero a secco e mi aveva colpito molto, la prima cosa per la precisione quasi maniacale con la quale il proprietario lo conservava e poi il colore grigio, azzurro e bianco, veramente originale, interessante e bello.

Il Microchallenger vicino ad Aspirina

Giusto la scorsa settimana ho potuto fare altre foto nelle quali è possibile ammirarlo in acqua, insomma, anche questa è proprio una bella barca carrellabile.


Questo è un sito interessante a lui dedicato Micro Challenger dove si possono trovare una marea di informazioni utili per appassionati ed eventuali acquirenti. Attualmente il Micro Challenger è una barca che con 4-5000 € si può acquistare in ottime condizioni e con carrello incluso.


Le caratteristiche tecniche sono allettanti, soprattutto per la stabilità ed allo stesso tempo carrellabilità e maneggevolezza. Anche chi ha avuto solo modo di provarlo ne è rimasto favorevolmente impressionato.
Gli interni sono piuttosto angusti, come per tutte le barche di questa categoria, quindi per la crociera basta arrangiarsi ma per il day-sailing è ottimo grazie al suo ampio e comodo pozzetto.
Concludo asserendo che sono veramente contento di pubblicare alcune sue foto che mi sono procurato di fare appena l'ho visto a Castiglione del Lago, in modo che possibili estimatori possano apprezzarne almeno le caratteristiche estetiche. Ritengo che non si parli mai abbastanza delle barche e delle loro prestazioni, chissà perché, forse perché poi tutti questi grandi esperti non sono così tanto tali? Questa è una constatazione che, purtroppo, ho dovuto desolatamente osservare in più di una occasione.


E dove ci andrei a veleggiare con una bella barchetta del genere, mi viene in mente Torbole sul Garda, luogo incantevole e meraviglioso.


sabato 28 agosto 2010


Dehlya 22 + 25: video promo di barche carrellabili

Abbiamo parlato molto del Veliero carrellabile tra mito e realtà. Questo bel video promozionale di due modelli Dehler, anche se un po' datati, ci mostra come la carrellabilità sia possibile con barche di discrete dimensioni e peso. Certamente con barche di grandi dimensioni l'utilizzo meno impegnativo e più redditizio è quello di spostarle per le vacanze ed in luoghi tutte le volte differenti, una volta all'anno, ma dipende molto dalla capacità di ciascuno di organizzarsi.




mercoledì 25 agosto 2010

Sicurezza in mare: i giubbotti

La recente Circolare 18 marzo 2009 n. 4866 (da Nautica) in materia di "dispositivi individuali di galleggiamento" ha definito i criteri scelta per gli utilizzatori e le normative di riferimento per i fabbricanti. Per l'utilizzo di tutto ciò che avevate in barca Nautica On Line ne chiarisce eventuali incomprensioni ed interpretazioni, pertanto non mi dilungo in merito a questi particolari. Nello specifico invece invito tutti i naviganti ad utilizzare i giubbotti secondo la normativa prevista e della quale faccio un breve riassunto.


Questi giubbotti possono essere utilizzati solo per acque calme e salvataggi veloci. Vengono utilizzati da persone che svolgono attività sportive o ricreative, per le quali è obbligatorio indossare permanentemente un dispositivo. Non garantiscono una sicurezza tale da mantenere sempre ed in ogni condizione la testa fuori dall'acqua.


Anche questi giubbotti sono buoni per acque calme e salvataggi veloci. Sono obbligatori per le unità che svolgono navigazione dai 300 metri di distanza dalla costa ed entro le 6 miglia nautiche o in acque interne. Non garantiscono una sicurezza tale da mantenere sempre ed in ogni condizione la testa fuori dall'acqua.


Questi giubbotti sono buoni per acque agitate e l'alto mare in cui il salvataggio potrebbe richiedere diverso tempo. Sono obbligatori per le unità che svolgono navigazione oltre le 6 miglia nautiche di distanza dalla costa e sono eccellenti per il galleggiamento tanto che riescono a mantenere sempre la testa fuori dall'acqua, idonei anche per persone che abbiano ricevuto lesioni al midollo spinale.

martedì 24 agosto 2010

Calcolo della Superficie Velica


Voglio iniziare a realizzare qualche programma di calcolo on-line cominciando con un modello semplice basato, in questo caso, sulla Formula di Erone.
E' il calcolo della Superficie Velica della vostra barca a vela: inserite le misure in cm dei tre lati di randa e fiocco ed otterrete i risultati intermedi e finali. Insomma a presto con qualche calcolo più complesso.
 
E cm
cm 
cm   Area randa     m2 
  
J cm 
cm
cm   Area fiocco     m2
       Area totale       m

lunedì 23 agosto 2010

Un Diario di Bordo on-line

Visualizza Diario di bordo: Isola Polvese (23/06/08) in una mappa di dimensioni maggiori

Il modo più semplice per realizzare un Diario di Bordo è quello di utilizzare Google Maps, ovviamente dopo essersi registrati su Google, creando delle mappe e percorsi personalizzati con la possibilità di inserire segnaposto, percorsi, fotografie e commenti. Ho realizzato ad hoc un piccolo esempio su di una gita alla Polvese realizzata un paio di anni fa. Il Diario di Bordo potrebbe essere pubblico, come in questo caso ma, in alternativa, privato e quindi visualizzabile solo da chi lo ha creato. Il vantaggio più grande è quello di non perdere mai le informazioni che rimangono sempre on-line finché non le volessimo volutamente cancellare.  Questa è una delle tante opportunità gratuite offerte da Google, ma ce ne sono altre come, per esempio, Picasa che permette di memorizzare gratuitamente un gran numero di fotografie. In questo caso ho inserito nei percorsi e segnaposto foto già memorizzate nel mio spazio di Picasa. Come tutto ciò che si gestisce sul web bisogna però fare attenzione a non mettere in rete immagini troppo "personali", insomma bisogna vedere solo ciò che è normalmente visibile in situazioni normali, cercando di evitare momenti troppo intimi perché quelli dovrebbero rimanere nell'area della privacy. C'è la possibilità, comunque, di non mettere nulla come "pubblico" e mantenerlo solo nel proprio "privato".
Ovviamente è conveniente gestire il diario con il più grande dettaglio possibile in modo da memorizzare il maggior numero di informazioni, magari aggiungendo dettagli sul meteo, i punti di attracco, gli ormeggi, gli ostacoli, etc. , dettagli che potrebbero essere utili a chi si volesse apprestare a realizzare lo stesso tipo di itinerario.
C'è anche la possibilità di gestire i propri itinerari con diari di bordo "collettivi" come per esempio YouPosition. Un altro diario di bordo che ho trovato in rete molto interessante e ben fatto è questo: Saild


Immagine tratta da Velablog che ne fa una bella recensione


mercoledì 18 agosto 2010

"Maybe" in Italia, da Rosignano a Procida

Dal sito di Maybe

636 miglia con "Maybe", un piccolo cabinato carrellabile di poco più di sei metri, il Kerkena 6.1, barca di produzione francese (Indigo Yacht) molto interessante e marina. Il suo armatore è un amico "marinaio da carrello", lo svizzero  Roger che ha attraversato la frontiera e ha varato la sua barca nel Porto di Rosignano Marittimo. Una crociera fino a Procida e ritorno, attraverso coste frastagliate e meravigliose isole: veramente bella ed interessante che evidenzia luci ed ombre della nostra portualità, ma anche l'amore per il nostro bellissimo paese: Maybe.
Un apprezzamento per gli amici procidani che lo hanno accolto con gentilezza e disponibilità, qualità che non ho messo in dubbio neanche per un attimo quando, prima di partire, gli avevo mostrato la mia felicità nel sapere che sarebbe andato a visitare luoghi che ho molto amato nella mia infanzia. Grazie Roger per il tuo racconto e ancora "Buon Vento".

"Maybe" est amarré juste devant l'ancien cinéma de l'île (Procida)

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