giovedì 25 novembre 2010

Le regole francesi per il rimorchio su bici


Come sempre e su tutte le cose in Italia si fanno le leggi in modo che non possano essere comprese, ma soprattutto si impongono dei limiti che a volte viene da pensare siano venuti fuori da menti malate o da uno che si è alzato male la mattina. Comunque riporto ciò che mi sembra di aver compreso come valido per la normativa francese, ovviamente il tutto più comprensibile, più logico e più sensato:
  1. Se un rimorchio è agganciato ad una bicicletta, i ciclisti devono andare in fila indiana. 
  2. Se il rimorchio è stato progettato per il trasporto di persone, si può solo trasportare due bambini sotto gli 8 anni. 
  3. La larghezza massima è fissata a 1 metro, il carico non può sporgere più 0,50 m. (significa che si può arrivare ad una larghezza di 1.5 m) 
  4. Il rimorchio non può superare una lunghezza totale di 2,5 m. (se quindi ho capito bene si può arrivare a 3 m con la sporgenza di 0.50 cm) 
  5. L'altezza massima consentita è di 2,5 m. 
  6. Il peso massimo di un rimorchio trainato da una bicicletta è di 80 kg compreso il carico. 
  7. Il rimorchio deve essere permanentemente dotato di due catadiottri rossi posteriori. 
  8. Se si guida e la visibilità è inferiore a 100 m. Il rimorchio deve essere dotato di una luce rossa 
Insomma, un bel po' di più poter portare fino a 3 metri di lunghezza, 1.5 di larghezza e 80 kg di peso. Ci porterei bene delle belle barchette, sicuramente appunto il Laser Bug, l'Open Bic, il Pabouk 260, insomma tutte le barche fino a 9 piedi e oltre, e ce ne sono tante.


mercoledì 24 novembre 2010

I luoghi della piccola nautica: Marina di Pietrasanta

Lo scivolo e il porto spiaggia di Franco Bechini al CVMP

Un dovuto riconoscimento conferito a Franco Bechini il 31 luglio scorso, aver intitolato al suo nome lo scivolo del Circolo Velico Marina di Pietrasanta. Franco Bechini, il noto redattore della rivista "Nautica" scomparso prematuramente nel 2008, è stato l'ideatore del "porto spiaggia" ma non solo, è stato il primo a parlare in Italia dei Porti Verdi e Porti a Secco. Marina di Pietrasanta è, per questo motivo, il più importante riferimento della piccola nautica in Italia.

La cerimonia dell'inaugurazione, dal sito del CVMP

Spot-Shuttle, mobilità sostenibile per sport acquatici

Dal sito Spot-Shuttle

Come sapete mi piace molto l'idea di trasportarmi la barca in bicicletta, ed ecco finalmente chi lo fa in un paese che non sia dall'altra parte dell'oceano. Il trolley sembra veramente ben fatto ed ha tutte le caratteristiche per poter portare barche anche fino a quattro metri di lunghezza. Bisogna vedere come poter conciliare il tutto con la normativa italiana. Insomma, bello il concetto, bella la filosofia, ottimo lo spirito di un prodotto concepito nel rispetto totale della natura e dell'ambiente: Spot-Shuttle.
Dimenticavo, il costo varia dai 250 ai 300 €, secondo la lunghezza, bello, prima o poi questa cosa la farò di sicuro e questo mi sembra il trolley più adatto.

Mi fa impazzire l'idea di arrivare sulla spiaggia con bici e barca a vela

Lavare e riporre le vele

La randa stesa ad asciugare in mansarda

Sono anni oramai che lo faccio, tutti gli anni, tolgo le macchie, le metto nella vasca, le lavo ed infine le asciugo e le ripiego. Quando avevo randa e genoa che facevano quasi trenta metri quadri era tutto un po' più complicato, ma ora che non si superano i quattordici è veramente più semplice, ieri ci ho messo un'ora e mezza.
Le operazioni consistono in:

Smacchiatura: 
Che si utilizzi bicarbonato, citrato di sodio, sale o un po' di varichina l'importante è lavare tutto subito dopo con un buon risciacquo. Le macchie peggiori sono la ruggine, le muffe ed infine i residui organici appartenenti ai vari animaletti a cui piace tanto rifugiarsi dentro le nostre vele immacolate. La smacchiatura deve essere puntuale e non estensiva ed è meglio evitare il contatto con le cuciture. Per fare questo lavoro io utilizzo una spugnetta per lavare i piatti, personalmente non ho mai dato tempo alla vela di arrugginirsi. 

Lavaggio e sciacquatura:
Dicono che è sufficiente sciacquare bene con sola acqua, io utilizzo anche un po' di sapone per i panni delicati. Riesco a lavarle e a risciacquarle tranquillamente nella vasca da bagno e per effettuare quest'ultima operazione mi aiuto con il doccino. Dopo averle tenute a bagno circa venti minuti le passo diverse volte nell'acqua corrente.

Asciugatura:
Le lascio tre giorni in mansarda ad asciugare tutte stese e sollevate da terra.

Piegatura:


I fratelli scout del Catania 14 ci spiegano bene come fare: Come piegare le vele. Io faccio esattamente così, le stendo tutte a terra nel pavimento pulito e poi le piego. Alla fine le infilo nella sacca assieme alle stecche e poi le ripongo assieme a tutto il materiale della barca.

Le vele bianche e immacolate danno una gran soddisfazione

lunedì 22 novembre 2010

Il ritorno del dinghy classico

Dal sito Icarai, il produttore di questo bellissimo dinghy 10'

Se ne fa un gran parlare in giro quindi è inutile ripetersi, in rete si cominciano a trovare molte informazioni sull'argomento. Posso solo dire che sono bellissimi e con la classe Dinghy 12' si possono fare anche delle prestigiose regate. Sul sito del Dinghy Classico si può ordinare on-line un bel libro a lui dedicato.  
Quello nella foto è proprio bello, mi piace l'abbinamento con le finestre della casa, unica pecca è che io la dovrei fare in legno a vista e non vi dico la manutenzione che ci vuole, tutte le primavere con rulla, carta vetrata e pennello in mano. Comunque, a parte scherzi è veramente da farci un pensierino, tanto più che sono diventati molto di moda e prestigiosissimi. Volentieri invece mi ripeto nell'esprimere il concetto che la vela deve essere un divertimento e credo proprio che con queste piccole barche dalle linee classiche non può altro che essere assicurato.
In Italia i produttori che conosco sono, mi perdonino gli altri:
  • Nauticalodi
  • Ernesto Riva
  • Cantiere Ercole Archetti
  • Cantiere Nautico Montisola
  • Cantieri Sant'Orsola
  • Cantiere Colombo Leopoldo
  • Patrone Moreno
Ho visto in un sito di questi produttori che bellissimi modelli usati in mogano a vista si trovano ad un prezzo che varia dai 4500 ai 10000 €.



Linee d'acqua del Morbic 12' del cantiere francese Icarai


Un bel video che parla della sua storia, insomma veramente bello, mi piace:




giovedì 18 novembre 2010

Non lasciare traccia

Noi sugli scogli di Nisporto
La baia di Nisporto è una delle più belle e caratteristiche dell'Elba, per il suo mare e la sua natura incontaminate. Purtroppo però non è sempre così, nei periodi più affollati dell'anno non è difficile ritrovarsi in mezzo ad una moltitudine di "residui organici e non" galleggianti scaricati dagli yacht di passaggio. Ciascun navigante dovrebbe avere un etica a riguardo e poco o nulla invece viene fatto per sensibilizzare gli uomini ad avere più rispetto per l'ambiente e per i propri simili. A tal riguardo negli USA, in collaborazione tra privati, organizzazioni ambientali, enti di gestione e controllo ambientale  e scuola, è stato sviluppato un programma etico ed educativo denominato "Leave No Trace", non lasciare traccia. Quali siano i valori di riferimento è chiarissimo, qualunque attività si svolga durante le nostre vacanze, che si trekking, campeggio o diporto nautico, per esempio, bisogna adottare tecniche e metodologie tali da rilasciare il minor impatto ambientale possibile, lasciare tutto esattamente come lo abbiamo trovato. Per ottenere ciò occorre un programma educativo ed è questo lo scopo di Leave No Trace.


Questi sono i principi etici di riferimento di LNT che ciascun navigante dovrebbe fare suoi:

Pianifica in anticipo e preparati
Studia le normative di riferimento, gli obblighi per le aree protette e le attenzioni particolari della zona che si va a visitare. Preparati per eventuali fenomeni meteorologici estremi, i pericoli, e le emergenze. Programma il tuo viaggio/ navigazione per evitare tempi di sosta inutili. Quando possibile, evita gli assembramenti cercando di visitare luoghi meno frequentati. Riutilizza i contenitori e gli alimenti stessi per minimizzare gli sprechi. Utilizza la mappa, la bussola le tecniche di rilevamento per non lasciare segni di nessun genere. 

Rispetto per i luoghi
Che tu sia a terra o in acqua sosta su superfici stabilite ed idoneamente preparate, cercando di lasciare inalterata la natura del luogo, che siano le piante, la poseidonia o le rocce e la sabbia del fondo. Tieniti ad adeguata distanza da riva, dai laghi e dai ruscelli e cerca di non alterare il sito in nessun modo, non è necessario. Pianifica il tuo percorso o la tua navigazione su sentieri, villaggi, campeggi, porti, ormeggi, boe ed evita più possibile i luoghi incontaminati.

Smaltisci i rifiuti adeguatamente 
Confeziona tutti i rifiuti, organici e inorganici, e non rilasciare mai niente nell'ambiente. Prima di partire assicurati di avere tutto il necessario per gestirli e definisci i luoghi dove questi devono essere smaltiti, informandoti sulla disponibilità del luogo. Per lavare qualsiasi cosa utilizza sapone biodegradabile, il minimo indispensabile. Anche l'acqua deve essere sempre utilizzata in piccole quantità perché è un bene prezioso. 

Lascia tutto come lo hai trovato
Preserva il passato: osserva, ma non toccare. Lascia rocce, piante e tutto ciò che è naturale esattamente come lo hai trovato. Evita di introdurre o il trasporto di specie non indigene. Non costruire strutture, evita di scavare buche. 

Attenzione agli incendi
Il fuoco può causare effetti duraturi sull'ambiente. Utilizza metodi e tecniche idonei e sicuri per la cucina e l'illuminazione. Accendi fuochi solo dove sono autorizzati ed in tal caso predisponi tutti gli accorgimenti per delimitarne l'area, facendo attenzione alle condizioni atmosferiche come il vento e il caldo, nonché eventuali fonti di innesco. Preoccupati che i fuochi siano completamente spenti quando te ne vai.

Rispetto della fauna
Tieniti a distanza e rispetta la fauna. Non seguire o non avvicinarti ad animali in libertà. Non nutrire mai gli animali. Nutrire qualsiasi animale allo stato di libertà è un danno alla sua salute, altera i suoi comportamenti naturali, e lo espone ai predatori e ad altri pericoli. Proteggi la fauna selvatica dal tuo cibo e dai tuoi rifiuti. Evita la fauna selvatica nei momenti delicati come l'accoppiamento, la nidificazione, la gestione dei piccoli, ecc. 

Rispetta gli altri
Rispetta gli altri visitatori e tutela la qualità della loro esperienza. Siate cortesi, cedi sempre il passo. Mantieniti più lontano possibile dagli altri visitatori. Fai prevalere i suoni della natura e non i tuoi, evita di parlare a voce alta e i rumori.



Nord Vinden, la "canoa yawl" di Mr. George Holmes

Immagine tratta dal sito del suo costruttore William Clements

Il Nord Vinden, Vento del Nord in svedese, è un'affascinante piccola barca ispirata alla canoa yawl "Ethel" disegnata nel 1888 da George Holmes
Ma cosa è esattamente una canoa yawl? Come afferma Tom Dunderdale su Campionsboats questa non sarebbe proprio né una canoa, né un yawl ma bensì, come spesso accade, il nome stesso offre l'indicazione di cosa sia. Nata come una barca a vela per  bambini ha affascinato così tanto i praticanti della vela di quel tempo che è diventata oggetto di un vero e proprio "cult" per le sue grandi doti veliche e marine. 
Negli anni ottanta, un certo signor Broady, leggendo un libro di John Leather "Sail and oar" rimase affascinato dalle linee d'acqua di Ethel e se ne fece costruire una simile dal Maestro d'ascia William Clements. Sul sito Canoeyawl, spazio web dedicato a questo tipo di barche, se ne racconta brevemente la storia. Attualmente la barca appartiene ad un altro proprietario che ha condiviso alcune foto sul sito Traditional Small Craft Association.

Le linee d'acqua di Lillie, canoa yawl ripresa da Selway-fischer

Di queste barche mi colpisce molto l'eleganza e la semplicità, binomio imprescindibile che caratterizza lo stile. 

Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 3.96 m
Larghezza: 1.37 m
Pescaggio: 0.15 - 0.55 m 
Sup. velica: 9.5 mq
Peso: 159 kg
Persone trasportabili: 2


mercoledì 17 novembre 2010

Novità 2011, Astus 18.2 un trimarano per la famiglia ovunque si voglia andare

Immagine tratta da sito Astusboats

Bello, accattivante, veloce, sicuro, spazioso, insomma grande questo nuovo progetto della Astusboats, nota azienda francese produttrice di trimarani. Ottimo per il daysailing è una barca che si può tranquillamente tenere a terra e varare ed alare e tutte le volte ma allo stesso tempo può offrire l'opportunità di praticare lo sport della vela a tutta la famiglia grazie al suo spaziosissimo pozzetto. Insomma, mi piace e mi attira parecchio questa soluzione, è un trimarano fantastico. Il suo prezzo di lancio è intorno ai 13000 €
Anche questa imbarcazione verrà presentata prossimamente al  Salone Nautico di Parigi che si terrà dal 4 al 12 dicembre nella magnifica capitale francese, come vorrei esserci.

Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza scafo centrale: 5,49 m 
Lunghezza fuori tutto: 6.60 m 
Lunghezza al galleggiamento: 4.95 m 
Larghezza a scafi aperti: 3.85 m 
Larghezza a scafi chiusi: 2.50 m 
Superficie dei trampolini 5 m² 
Peso a vuoto: 260 kg 
Pescaggio: 1.25 m/0.20 m 
Lunghezza albero 7 m 
Superficie velica: 17 m² / 20m² 
Motorizzazione max: 3 kw (4cv) 
Omologazione CE categoria C 

Una foto dell'Astus 16.1, il fratellino minore

Gréements libre, una soluzione alle complicazioni dell'albero

Sistema appilicato ad un Prema dinghy di 14 piedi

Il sistema è stato utilizzato anche da Viktor Yazykov nella auto - costruzione del suo yacht a vela con il quale sta affrontando il giro del mondo con il minimo impatto sugli oceani. Questa soluzione, che libera l'albero da tutti i "legacci" che noi velisti ben conosciamo, è descritta nel sito di uno dei suoi progettisti Sponberg Yacht Design.
L'idea mi piace molto e penso che valga la pena approfondire l'argomento e farsi una cultura. Il sistema ad albero rotante è utilizzato anche in altre imbarcazioni e con modalità diverse di costruzione e progettazione. Come sempre mi piace menzionare questa bellissima barca, il TRUC 12, della Crus Yacht:

Dal sito Crus Yacht

martedì 16 novembre 2010

Novità 2011, Kerkena 7.6 volumi impressionanti in una trasportabile

Dal sito Indigo-Yacht
Sembra veramente bella ed interessante questa nuova barca del cantiere Indigo - Yacht: grandi volumi, buona carrellabilità, offre anche una versione con bi-chiglia retraibile. Verrà presentata prossimamente al  Salone Nautico di Parigi che si terrà dal 4 al 12 dicembre nella magnifica capitale francese. Il progetto è dell'eclettico architetto Martin Defline, già creatore del Kerkena 6.1 e della quale abbiamo parlato in occasione della crociera che ha effettuato l'amico Roger da Rosignano a Procida.

Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 7.55m 
Larghezza: 2.55m 
Peso: 1.4T 
Peso deriva: 0.52T 
Altezza in cabina: 1.80m 
Pescaggio bi-chiglia retraibile: 1.75m 
Pescaggio chiglia fissa: 1.5m 
Superficie velica: 32 mq 



lunedì 15 novembre 2010

Elenco velieri carrellabili

Un Deltania 20.5 sopra il suo carrello

L'elenco velieri carrellabili cambia volto. Non più immagini che carpiscano la curiosità, che comunque verranno via via inserite nella redazione dei vari post descrittivi specifici, non più link sconsiderati nel rispetto delle regole di "blogger", ma caratteristiche tecniche inserite in un foglio di calcolo per determinarne le prestazioni. Sicuramente un po' meno comodo e leggibile ma più tecnico, meno interessato alla posizione nei motori di ricerca ma più pratico.

sabato 13 novembre 2010

Ormeggiare


Si presenta come "L'unico vero PASSA PAROLA  WEB per ancoraggi e ormeggi" e sinceramente l'idea, il tentativo e l'impegno sono molto apprezzabili. Da qualche mese presente in rete, comincia a nutrire consensi e qualcuno ha già cominciato ad inserire informazioni anche se la condivisione è un altro punto critico, e di debolezza, del settore della nautica. Normalmente si tende a non divulgare troppo e si può comprendere anche il perché, i posti sono pochi e cari e le barche troppe. Il mio invito è a partecipare, se ciascuno portasse il suo contributo forse non ci si ritroverebbe tutti negli stessi luoghi, sempre più affollati e sempre più costosi.


mercoledì 10 novembre 2010

Come usare la Porta Potti

Piccolo, ma ci si può stare comodamente seduti

Mi si dica tutto ciò che si vuole ma una delle più grandi caratteristiche ed intuizioni che hanno reso la mia barchina un successo mondiale è che abbia un piccolo vano WC separato. Certamente è minuscolo ma vi posso assicurare che lo stesso vano del mio vecchio 24 piedi non è che fosse stato di molto più spazioso, anzi, lì si aveva l'illusione di poter fare qualcosa di più che stare comodamente seduti, illusione che svaniva non appena si provava ad alzarsi, in questo caso invece non ci sono dubbi sulla unica cosa che ci si possa fare.

Pensate che qui dentro si possa fare molto di più che star seduti?

La stessa identica cosa vale per la "cabina" di poppa, non esiste di fatto alcuna differenza......


...... anche in questo caso aver tolto l'illusione di poter fare una cabina completamente separata offre la possibilità di "respirare" meglio.


Io credo che per apprezzare in pieno questa barca bisogna averne provate altre e se la prima cosa che si nota salendoci è che si piegherà un poco sotto il vostro peso, tutto il resto viene compensato da un'innumerevole serie di vantaggi che ben poche barche, anche di medie dimensioni, posseggono. Lo sbandamento fino a 15 nodi viene compensato facilmente con un po' di equipaggio "zavorra" e poi si deve procedere a ridurre le vele; per la tenuta in mare gli esperti possono dire ciò che vogliono ma è pur sempre una barca che con un minimo di equipaggio si avvicina ai dieci quintali. Quante barche hanno solcato i mari senza arrivare neppure a cento chili? E' solo questione di prudenza ed organizzazione, ma questo vale per qualsiasi barca.
Gli interni della mia barchina, capolavoro di architettura navale

Comunque tornando all'argomento "promiscuo" di seguito provvedo ad esporre dettagliate istruzioni.
Dal sito Thetford - europe

La Porta Potti è formata da sue sezioni. Quella superiore comprende il serbatoio dell’acqua pulita e la tazza con sedile e coperchio removibili, mentre la sezione inferiore è costituita dal serbatoio di scarico. Le due parti si collegano e scollegano facilmente utilizzando la leva sul retro della toilette. Così, il serbatoio di scarico può essere svuotato e pulito in modo semplice e igienico.
Una volta separate le due unità, nella parte inferiore della tanica bisogna aggiungere il deodorante e 118 ml di acqua (2B), dopo aver aperto la valvola di scarico (2A) e poi va richiusa (2C):

 

Completata questa operazione i due serbatoi devono essere riassemblati e si deve provvedere a riempire il serbatoio superiore con l'acqua (Fig. 3 e 4).


La casa produttrice fornisce uno speciale additivo anche per l'acqua ed un tipo di carta igienica ad alta dissolvenza, in questo modo vengono eliminati completamente odori e rifiuti solidi.
Prima dell'uso aprire il coperchio (A) e portare in avanti la leva di apertura della valvola di scarico (B), come si vede nelle figure:

Una volta espletate le proprie funzioni si procede al lavaggio con acqua agendo sull'apposita pompetta (Fig.6), poi si richiude il tutto (Fig. 5).
La Porta Potti è dotata di un indicatore per vedere quando è il momento di svuotare il serbatoio della acque nere.
Quando l'indicatore è sul rosso, una volta verificato che la valvola sia chiusa (Fig. 2C), si procede di nuovo alla divisione delle due unità (Fig.10), si toglie il tappo del serbatoio delle acque nere (Fig.11) e si svuota il serbatoio in una toilette (Fig.12). L'acqua di risciacquo del serbatoio deve essere svuotata in una toilette.


I quantitativi da utilizzare sono chiaramente indicati nei prodotti che sono acquistabili presso i rivenditori di materiale da campeggio.



martedì 9 novembre 2010

Le buone maniere in barca

Aspirina durante le operazioni di ormeggio

(reperito qua e la in rete, più interpretato che capito, più riscritto che tradotto)

Secondo alcuni la nautica da diporto ha più di 300 anni, più del baseball, del tennis e del golf, secondo me invece la nautica da diporto esiste fin dal tempo dei Fenici, e non è difficile trovare nella letteratura degli antichi romani esperienze di diportisti che si dilettavano lungo le coste dell'impero. Le tradizioni in questo sport si sono evolute in parte come cerimoniali, in parte per necessità. Il galateo in barca è stato sviluppato non tanto come una forma di gratifica, ma piuttosto per definire un insieme di standard, di regole e competenze nell’andar per mare che possano infondere sicurezza in se stessi e negli altri naviganti. Ai vostri vicini di ormeggio, per esempio, potrebbe essere necessario chiedere pazienza mentre gli state attraccando accanto, oppure una qualsiasi altra necessità, come per esempio, prendere una cima per fissarla al molo. È quindi opportuno stabilire con lui un buon rapporto, obbedendo alle prassi esistenti, che siano per tradizione che per buona norma. Il rispetto della privacy e l’aiuto reciproco sono le pietre angolari del galateo in barca.

Il Codice della Nautica da Diporto detta le condizioni in cui bisogna condurre la barca al fine di evitare collisioni. Tuttavia, anche se non esiste il rischio imminente di abbordaggio, nessuno è libero di fare quello che vuole quando si è nelle vicinanze di altre barche. La scia di una barca che corre ad alta velocità in porto può generare dei danni sia alle strutture del porto stesso che alle altre imbarcazioni. Quando si procede al sorpasso di una barca più lenta è sempre buona norma mantenere una distanza tale che non vengano generate delle forti oscillazioni. Non c'è niente di peggio che essere in cabina a cucinare la colazione e di essere improvvisamente superato da una barca che non ha mantenuto una sufficiente distanza.

Se certamente tutti gli altri devono rispettare i limiti di velocità non dimentichiamoci che a volte potrebbe essere necessario ridurre la nostra velocità se la barca che ci deve sorpassare ha la precedenza. Se si deve  sorpassare un’altra barca a vela, questo sarà possibile se siamo sopravvento in modo da non interporsi tra lei e il vento. Durante la navigazione in prossimità di una regata, bisogna cercare di starne ben lontani e, ovviamente, non pretendere il diritto di precedenza. Infine gestite i parabordi e le cime fuori bordo in sicurezza in modo che non vadano ad interferire con i motori delle altre barche.

Quando si desidera ormeggiare o ancorare bisogna farlo a bassa velocità senza che la nostra scia faccia dondolare i vicini a tal punto da rovinargli la cena. Bisogna stare attenti a non ancorare troppo vicino alle altre barche perché il vento può cambiare con la conseguenza di scontri o sovrapposizioni delle linee di ancoraggio. E’ consigliabile ancorare in prossimità di barche della stessa tipologia e dimensioni poiché barche diverse si comportano diversamente l’una dall’altra, così i multiscafi rispetto ai monoscafi e le barche leggere rispetto alle barche pesanti, secondo i cambiamenti del vento e delle maree.

Se necessario, accendere le luci per segnalare la propria posizione. Allo stesso tempo fate attenzione al volume della voce, si potrebbe disturbare il vicino. Se possibile considerate l’opportunità di usare dei remi al posto del motore quando utilizzate il canotto per gli spostamenti in modo da non disturbare. La consuetudine vuole che se ci si avvicina un’altra barca lo si dovrebbe fare sul lato dritta ad una distanza da sei a dieci metri, poi bisogna farsi riconoscere salutando ad alta voce prima di avvicinarsi. Alcuni diportisti sono socievoli, altri riservati pertanto bisogna essere amichevoli ma non invadenti. Non salite mai a bordo di un’altra barca senza essere mai stati espressamente invitati.

Assicuratevi sempre di aver ottenuto il permesso prima di prendere l’ormeggio appartenente ad altri. Questo potrebbe essere stato riservato ad un'altra barca che sta per arrivare, o può non essere adatto alla vostra imbarcazione. Considerate anche ciò che avete intenzione di fare durante la notte. Un barbecue o una festa potrebbero disturbare i vostri vicini, in tal caso mantenetevi alla debita distanza.

Quando siete al pontile per il rifornimento del carburante, cercate di essere veloci e ricordatevi che altre imbarcazioni sono in attesa. Per esempio non lasciate lì la barca per andare ad acquistare generi alimentari o altro. Durante l’operazione di rifornimento state attenti ad ormeggiare in modo sicuro e rimanete a bordo, questo farà sì che altre imbarcazioni non possano avvicinarsi troppo. In caso di necessità favorite l’avvicinamento e lo spostamento delle barche che vengono prima e dopo di te al rifornimento.

Durante l’ormeggio o l’ancoraggio mantenete sempre la linea in chiaro in modo che altri non ci si possano impigliare.

Se si naviga lentamente in una canale stretto date la precedenza a chi viene dopo di voi e se si è costretti a salire su di un’altra barca per raggiungere il molo passate sempre lungo il ponte e mai in pozzetto, così come le eventuali linee di attracco. Date fiducia ai vostri ospiti in barca e vicini di ormeggio eseguendo con perizia i nodi necessari.

Quando i componenti dell’equipaggio salgono a bordo, spiegategli chiaramente cosa ci si aspetta da loro, soprattutto se hanno poca esperienza di navigazione. Una visita pre partenza della barca, dei i suoi sistemi, e delle sue eventuali peculiarità renderà più piacevole il tempo da trascorrere a bordo.

Fate presente al vostro equipaggio che a bordo bisogna avere le calzature adatte secondo la temperatura dell’aria e dell’acqua e comunque con un adeguata suoletta antiscivolo. E’ importante anche ricordare che lo spazio a bordo è limitato e che quindi non ci si può portare tutto come se fossimo in un appartamento, ci sono però alcune cose fondamentali da portarsi dietro come gli occhiali da sole, la crema solare e il cappello.

In caso di viaggi all’estero assicuratevi sempre che ogni componente dell’equipaggio abbia con se tutti i documenti necessari. Controllate anche che i giubbotti salvagente siano idonei per tutti i passeggeri a bordo.

Una volta assegnato il proprio posto a ciascuno spiegategli l'importanza dell’ordine e della precisione in modo che tutto possa essere ritrovato facilmente, specialmente nel caso in cui un oggetto sia stato tolto dal proprio posto, come una torcia, una bussola, un GPS, etc..

L'espressione "avete perso la barca" ha sicuramente un origine “nautica” (da noi in verità si parla del treno). Non c’è niente di più frustrante che attendere persone in ritardo, magari in una bella giornata soleggiata e ventilata. Per questo motivo comunicate a tutti gli orari precisi e rendeteli consapevoli delle possibili variazioni meteo e delle maree in modo che si rendano conto che è necessario essere precisi.

Rendete l’equipaggio consapevole che la riuscita di una crociera, piccola o grande che sia, dipende dalla capacità di ciascuno di adattarsi e rispettare le regole. Lo skipper deve essere il primo a salire a bordo e tutti gli altri dietro. L’equipaggio deve essere anche consapevole che l’uso dei servizi igienici e dell’acqua devono essere contenuti il più possibile e di fare attenzione a non ostruire gli scarichi in nessun modo. La conservazione dell’acqua potabile è un aspetto di prioritaria importanza.

Informate l’equipaggio sulle procedure di emergenza e di sicurezza prima di partire. Spiegate le procedure di rifornimento, attracco e partenza. Accertatevi che qualcuno a bordo è in grado di prendere il vostro posto e che sia in grado di far funzionare la radio VHF per chiedere aiuto in caso di necessità.

Se sarete previdenti, onesti e chiari con il vostro equipaggio, tutti a bordo potranno trascorrere una navigazione sicura e piacevole.

Mantenere la calma, cosa rara su Aspirina

lunedì 8 novembre 2010

Grabner, sailyak e cat gonfiabili

Il Rivestar della Grabner

Veramente interessanti questi sailyak gonfiabili della Grabner, il loro peso non arriva a 15 kg e la borsa che li contiene è di 150x25x20 cm. Anche questi ottimi per il trasporto su bici e grande divertimento in semplicità. Il loro prezzo si aggira intorno ai 1100 Euro, insomma con poco si possono certamente vivere grandi avventure ed emozioni.

Qui abbiamo il modello Explorer 2 che veleggia nella zona più ventosa del Lago di Garda, bello da vedere.


Questo è il modello Explorer 2, ma ci sono altri modelli, incluso un fantastico catamarano chiamato Happy Cat.


Happy Cat

Il catamarano richiede un maggior impegno nel trasporto perché le borse da trasportare sono tre. Comunque mi piacciono molto queste soluzioni pratiche, flessibili e alternative di fare la vela, una vela senza pensieri e praticamente esente da costi.

Bellino anche questo trolley della Maya Cycle con cui ci si potrebbe portare il sailyak, fantastico:




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