mercoledì 14 dicembre 2011

Les 12 m² du Havre

Dal sito Bruno Jeanson
Grazie alla segnalazione di Damiano Vivarelli, grande appassionato di queste barche, vi segnalo il blog degli amanti di questa classe di velieri, la 12 m² du Havre. Associandosi alla classe è possibile acquistare i piani di costruzione delle imbarcazioni che sono stati realizzati tra gli anni '20 e '50 del secolo scorso ma ci sono anche dei cantieri artigianali che le costruiscono come il Chantier Naval Florance che realizza i modelli Sitta 6.95 e 7.2. Avevamo parlato di questo cantiere perché può fornire ai suoi clienti il kit di fabbricazione del DORIS, una simpaticissima deriva d'epoca realizzabile con grande facilità in varie dimensioni.
In questo video tutti gli appassionati di velieri carrellabili possono finalmente ammirare un sistema intelligente per alare e varare una barca con chiglia senza gru: Sterna ber roulant. Ecco "Sterna" bella sbandata, meravigliosa!

Dal sito Bruno Jeanson
Ed infine un video, tanto per farsi un'idea di che meraviglie si parla:


martedì 13 dicembre 2011

Quando gli Egizi navigarono sul Mar Rosso


Sulle pareti del tempio di Deir el Bahari a Luxor, un bassorilievo ha lasciato a lungo perplessi gli archeologi e gli egittologi. Si vedono cinque imbarcazioni a vela che navigano verso la misteriosa "terra di Punt" su richiesta della potente regina Hatshepsut. Mentre fino ad oggi si era creduto che la flotta dei Faraoni fosse stata confinata solo nelle acque interne del Nilo, ora l'affresco di Luxor suggerisce un'altra ipotesi: la spedizione di Hatshepsut avrebbe attraversato il Mar Rosso per salvare le coste a sud dell'Impero ... E' possibile immaginare che un tale viaggio potesse essere effettuato con le capacità tecniche di allora? La domanda che è una sfida alle nostre conoscenze è a lungo rimasta senza risposta. Recenti esplorazioni archeologiche effettuate a Mersa Gawasis, sulla costa egiziana del Mar Rosso, hanno rianimato il dibattito. Un team di archeologi ha fatto importanti scoperte tra le quali alcune parti delle navi di Hatshepsut. Come si fa a provare la capacità tecnologica dei naviganti Egizi? Per l'archeologo americano Cheryl Ward, uno specialista in navigazione antica, l'unica soluzione era quella di ricostruire una delle navi della flotta di Hatshepsut e verificarne le doti marine. E' questa l'avventura che racconta il film, ripercorre le fasi della costruzione di Min, la barca e i pericoli occorsi durante la navigazione. Un viaggio favoloso!
Il film completo lo potrete vedere su ARTE', la nuova data di diffusione è Giovedì 22 Dicembre alle 10.15. Da vedere.

Via: Videos Arté TV

Barchetta sacra egizia al MAEC di Cortona

Nautic 2011, Elan 210 comme un grand

VIDEO di Voiles et Voiliers
Enorme successo dell'Elan 210 anche al Nautic 2011 di Parigi presentato in questo bel VIDEO dalla rivista Voiles et Voiliers . Ne avevamo già parlato, Elan 210 la grande sorpresa di Dusserldorf, quindi non mi dilungo. Posso solo dire che un veliero così non può non avere successo, queste sono le barche del futuro. Purtroppo in Italia mancano le strutture per accoglierle come gli scivoli e i porti a secco ma non gli assurdi divieti di avvicinarsi a riva ovunque, e nel nostro paese siamo sempre in ritardo su tutto, senza dover necessariamente mancare di citare chi dobbiamo ringraziare come al solito gli Amministratori più pagati del mondo. Nonostante tutto, buon vento Elan 210, importato in Italia da Adriaship.

Elan 210 in nomination come Yacht of the Year 2012


Novità Nautic 2011, Ikone J Rando e Gazelle Croisière

VIDEO da Voiles et Voiliers
Grazie alla segnalazione di Aurelio ecco il video di presentazione della rivista Voiles et Voiliers dell'Ikone J Rando del cantiere Espace Vag e della Gazelle Croisière del cantiere Marine Composites, esposti per la prima volta al Nautic 2011 di Parigi. L'Ikone J Rando è la versione da crociera del più sportivo Ikone J, già presente nel mercato da alcuni anni. L'Ikone J Rando ha un albero in carbonio senza sartie, strallo e paterazzo che permette un facile avvolgimento della randa, è una barca a vela semplice ed economica da usare, ha un ampio pozzetto ed una piccola cabina per due. Questa filosofia del veliero carrellabile leggero e gestibile da terra, come ben sapete, mi piace molto. Gli avvenimenti degli ultimi giorni ci stanno mostrando che oggi non è importante quanto si paga una barca ma quanto ci permette di risparmiare, non dimentichiamocelo mai. Molto bella anche la linea classica della Gazelle Coisière.

La Gazelle Croisière, da Ouest France Enterprises


lunedì 12 dicembre 2011

What a wonderful world



Meraviglioso questo video, quanto la notizia che la Conferenza sul Clima di Durban si è conclusa con un accordo storico, di importanza vitale per il nostro pianeta, (Fonte BBC). "Oggi abbiamo salvato il domani", ha esordito la Presidente dei Colloqui Maite Nkoana-Mashabane alla conclusione dei lavori.
Buon Vento Terra!



Almeno cinque ragioni per dire NON E' VERO!

Il mio barchino, prima o poi, tornerà sotto casa
Non esprimo il mio disappunto in controtendenza su questo argomento "bollente" perché sono stato uno dei "graziati" dalla tassazione sulle imbarcazioni di lusso del Decreto Monti, se fosse passata la prima versione di colpire anche i natanti avrei dovuto fare spazio nel mio piccolo giardino e tenere la barca sotto casa, invece che in un lago di seconda categoria con la chiglia che rischia di "inchiodarsi" tutte le volte che esce, per quanto meraviglioso. Extrema ratio ho pensato anche di affondarla. Sicuramente sarei stato nero anch'io, forse lo sarò in futuro perché non è detta l'ultima parola e capisco lo sconcerto, il disagio ed anche la rabbia dei molti armatori, molto meno accetto quella degli operatori del settore nautico, vedi fabbricanti, ormeggiatori, editori, velisti di professione, etc, insomma tutti quelli che su "questa nautica" ci stanno facendo affari d'oro. In soli cinque punti, come sempre per semplicità, vi spiego perché l'indignazione di questi signori, che io definisco "faraboloni della nautica" non è affatto onesta, e farebbero bene ad indignarsi poco, a me non solo indignano loro ma a questo punto mi mettono la nausea:
  1. Nel realizzare barche e nel venderle si è pensato alla grande, "oramai rendono solo quelle dai dodici metri in su" si è detto, ridetto e stradetto in ogni lingua e/ o versione dei fatti, dai 150.000 € in su per intenderci, esclusi gli accessori. Questo è il "target" scelto dall'industria nautica italiana. perdonatemi, non mi si venga a dire che questi yacht non sono un bene di lusso. Questa è la prima grande bugia.
  2. Questa corsa "al grande" ha condizionato tutto il comparto della nautica da diporto escludendo di fatto i più piccoli. Per una barca al di sotto dei dieci metri è diventato quasi impossibile trovare un posto decente in un porto decente. Tanti armatori si accontentano di essere letteralmente derubati nel tenere le loro barche in terza fila, tra le pantegane, a rischio esondazione, lungo le sponde di alcuni noti fiumi italiani, felici e contenti di spendere duemila euro in meno rispetto al nuovo porto costruito fuori dalla foce, chi s'accontenta gode, certo a loro in un porto qualsiasi un posto durante l'estate non verrà mai negato. Il povero disgraziato che ha una barca di otto metri invece se ne starà fuori a sbattere la chiglia contro il frangiflutti se gli va bene. Non mi si venga a dire che questi yacht non sono per privilegiati, ovunque vengano ormeggiati, e questa è la seconda grande bugia.
  3. Ne ho fatti tanti di conti in questi ultimi dieci anni. Mio fratello, quando gli comunicai l'intenzione di comprare una barca, mi disse testualmente "te sei matto, lo sai cosa costa? Eppure ne sappiamo qualcosa". Infatti aveva ragione e per questo motivo ho registrato tutte le spese, ma veramente tutte, e le mie barche sono state sempre piccoline, al massimo 24.7 piedi. Ebbene, oltre alla quasi impossibilità di trovare un posto barca, mantenere una barca di poco più di sette metri costa dai 3000 ai 5000 €/ annui, secondo dove la si tiene. Non c'è solo l'ormeggio che è l'aspetto più impegnativo dal punto di vista economico, ci sono l'antivegetativa, le assicurazioni, le riparazioni, la manutenzione e l'aggiornamento dei dispositivi a bordo. E' acclarato da tutti ed arcinoto che una barca di dimensioni superiori ai 10 metri, in Italia e solo qui da noi, costa di ormeggio e mantenimento circa 1000€ al metro/ annue. Questo significa lo stipendio "basso" di una gran parte degli italiani di oggi. Poi da aggiungere ci sono i costi delle crociere e su questo non conviene addentrarsi, d'altro canto fanno "indotto" dicono questi signori. Chi asserisce che mantenere una barca non è da ricchi dice la terza bugia.
  4. La quarta chicca è il mercato dell'usato. Oggi molto meno vista la crisi, ma solo cinque anni fa quando ero ancora un illuso, nell'andarmi a cercare la mia bella barchetta per passare le vacanze con tutta la famiglia cominciai subito a rendermi conto che ambiente di squali è quello della nautica. Immensi cadaveri che appena stavano a galla a dei prezzi impensabili, rispetto ad oggi il rapporto è, come minimo, del cinquecento per cento. Infatti finché le cose andavano bene, ovvero senza la Cina e la globalizzazione, il mercato dell'usato era letteralmente gonfiato e assurdo. Oggi vendere una barca è diventato quasi impossibile e chi ce l'ha se la tiene, fatto salvo per quelli che riescono a rifilarla a qualche coglione che crede ancora che sia possibile mantenersi una barca in Italia senza essere derubati. E questa è la quarta bugia perché oggi comprare una barca se non si è ricchi è solo da imprudenti.
  5. Anno scorso, quando ero ancora socio del Circolo Velico, aumentarono di punto in bianco gli "oneri" del 25%, due anni prima del 10%. A testa bassa pagai, poi me ne sono andato, ho trovato un posto meno impegnativo dal punto di vista economico e, consapevole che non durerà molto, ogni giorno misuro il giardino per vedere come e dove potrò mettere la mia piccolina. Per le barche a vela, specialmente quelle entro i 16 metri che sono barche molto grandi ed impegnative, questa tassazione ritenuta da questi operatori della nautica una "mostruosità", corrisponde più o meno agli incrementi annuali che loro hanno chiesto negli anni passati ai loro facoltosi clienti e che, pochi casi a parte, hanno pagato tutti a testa bassa presi per i fondelli dal loro mellifluo "penso a tutto io". Rabbrividisco di fronte a questa quinta bugia.
Ce ne sarebbero altre di bugie, ma mi fermo qui. Con tristezza faccio un'ultima osservazione: i molti ricchi di oggi, i figli dei privilegi, dell'evasione, dell'arroganza, del mondo della finanza e della politica non hanno nessuna dignità e sono quasi tutti dei bugiardi, quando va bene. Ieri in TV hanno detto che un Consigliere Regionale arriva a guadagnare quasi 8000 € al mese, loro possono certamente mantenersela una bella barca, anche con la tassa sul lusso del Governo Monti ma sono convinto che prima o poi troveranno il sistema di farla pagare anche a me, certamente per pagare meno loro.


giovedì 8 dicembre 2011

Gli Indignados della Nautica dimenticano qualcosa

Il Marina di Scarlino
E' dell'ultim'ora l'iniziativa di un operatore nel settore nautico che ha aperto un gruppo su Facebook denominato Indignados della Nautica. Comprendo, la tassa di circa 1400 €/ annue per un 14 metri è un vero balzello, peccato che il promotore dell gruppo non ricordi a tutti gli iscritti e simpatizzanti di Facebook che con 1400 € un 14 metri, nei porti italiani inclusi i posti barca da lui gestiti, ci rimane ormeggiato poco più di un mese. Sono proprio indignato!

Via: TG24.SKY


mercoledì 7 dicembre 2011

Le Kido, una piccola deriva tradizionale in legno

Le Kido, dal sito L'internaute
Questa piccola deriva in legno dalle forme classiche mi delizia. Di soli 2.45 x 1.30 m si chiama Le Kido ed è prodotta dal cantiere Voile & Aviron che realizza anche derive più grandi ed altrettanto stupende, come Le Tosca per esempio.

Le Kido, dal sito Voile&Aviron
Come ben sapete prediligo le piccole perché possono essere trasportate con la bici.

Una bella bici classica come la barca e il trolley Paddleboy PBFlyer
Per quanto sia un'idea eccentrica, c'è chi lo fa!

Dal sito Seatasea


Un SUN 2000 in un porto spiaggia

Chariot de mise a l'eau italien et autonome, dal blog Sun2k
Il rimorchio motorizzato è di quelli del Gattanella Rimorchi, ma che si vedesse gestito anche un bel SUN2000 con i suoi 1400 kg di peso è veramente fantastico. Ne avevamo già parlato, infatti nello stesso Circolo Velico nei pressi di Rimini avevamo visto un Brezza 22 in un porto spiaggia. Quella del porto a secco, ed in particolare del "porto spiaggia", è una delle più grandi intuizioni del grande giornalista Franco Bechini a cui è stato dedicato lo scivolo di Marina di Pietrasanta, il primo porto spiaggia in Italia da lui stesso voluto e promosso. Insisto nel dire che, con tutte le coste che abbiamo, sarebbe opportuno che i nostri Amministratori cominciassero a pensare a sviluppare la nostra economia anche in questo modo.

Chariot de mise a l'eau italien et autonome, dal blog Sun2k
Purtroppo nel Tirreno abbiamo questo tipo di strutture solo nel Lazio e, appunto, a Marina di Pietrasanta, le altre sono quasi tutte nell'Adriatico centrale, acque sulle quali si affacciano regioni che giustamente hanno fatto del turismo, dell'accoglienza, del lavoro, della correttezza e dell'onestà i pilastri della loro economia.
La Congrega dei Velisti a Cesenatico, una grande struttura a secco, un "porto verde" e anche tante attività di alto profilo umano e sportivo.
Il porto verde, per quegli Amministratori che ancora non hanno capito come si fa, si vede anche su Maps.


lunedì 5 dicembre 2011

Le prime novità esposte al Nautic 2011


Oltre lo stupore nel constatare come facciano quei tipi a navigare sulle Stand Up Paddle lungo la Senna in questo video ci sono le due novità di cui vi ho già parlato l'RS Venture e l'Albatros di Finot. Quest'ultima è veramente una meraviglia di deriva. E' bellissima anche arancione!

Jean Marie Finot alla "Fete de Nautisme 2011" da Accueil Base de Loisirs des Boucles de Seine


domenica 4 dicembre 2011


sabato 3 dicembre 2011

Novità Nautic 2012, strozza scotte in tessile

Strozza scotte in tessile, dal sito Matelotage

Un sistema sicuro ed affidabile per bloccare qualsiasi cima, o scotta, a bordo senza più stress. In pratica consiste in una guaina dentro la quale scorre la cima quando questa è "compressa" e si blocca quando questa è estesa. Tutte le informazioni su questa eccellente invenzione, tra l'altro premiata al Concorso sull'Innovazione del Mets di Amsterdam, le potrete trovare sul sito: Matelotage.

Il sistema di bloccaggio in tessile ricompensato, dal sito Matelotage



venerdì 2 dicembre 2011

Leas, uno stabilizzatore elettronico per evitare l'imbardata

Lo stabilizzatore elettronico LEAS, dal sito BL-Trading
E' sicuramente uno strumento utile per chi viaggia parecchio con il carrello a rimorchio questo stabilizzatore elettronico LEAS, segnalato in un articolo della rivista Segeln - Magazine nel quale vengono citati anche altri sistemi di controllo per evitare le imbardate e il rollio. Molto interessante e utilissimo, ottimo anche per chi usa i caravan. 

Installazione del LEAS, dal sito BL-Trading

giovedì 1 dicembre 2011

Sail Magazine premia BayRaider 20

BayRaider20, dal sito Swallowboats
Mi sembra più che meritato il riconoscimento di Barca dell'Anno 2012 che la rivista Sail Magazine ha attribuito al BayRaider20 del cantiere inglese Swalloboats.

Queste sono le caratteristiche principali di questa bellissima barca a vela e questa è la sua BROCHURE:
Lunghezza: 6.01 m
Larghezza: 2.06 m
Pescaggio: 0,25 - 1.41 m
Sup. velica: 17 mq
Peso incluso il carrello: 530-630 kg
Zavorra tipo Water Ballast di 660 libbre regolabili in navigazione secondo le necessità.
Il prezzo di partenza è di 13000 Sterline, IVA esclusa.

BayRaider20, dal sito Swallowboats
Un bel video con il test di ribaltamento del BayRaider20.


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