mercoledì 2 luglio 2014

First International Minicat Meeting - Lake Garda 2014

Minicat Meeting 2014 su Facebook
Dal 27 al 28 giugno, si è svolto a Torbole sul Garda il Primo Meeting Mondiale Minicat 2014 al quale hanno partecipato decine di equipaggi con i loro piccoli ed eccezionali catamarani gonfiabili. 
In questa importante occasione è stato presentato il nuovo Minicat 460 Esprit, un modello pensato principalmente per la regata ma anche per la famiglia.

Nuovo Minicat 460 dalla Fotogallery di Facebook
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza FT: 4.60 m
Larghezza: 2.20 m
Altezza albero: 6.00 m
Peso a vuoto: 60 kg
Sup. velica (randa + fiocco): 8.00 + 3.50 = 10 mq
Dimensioni trampolino: 190 x 145 cm
Carico utile: 450 kg
Persone trasportabili: 4
Categoria di navigazione: D
Il Meeting si è tenuto in prossimità del Camping Village Maroadi che ha messo a diosposizione le sue strutture per l'accoglienza.
Ho trovato anche un piccolo video.




martedì 1 luglio 2014

Smartkat Special Edition 2014



Smartkat, dalle borse è pronto alla navigazione in soli 20 minuti; non c'è bisogno di nessun attrezzo per montarlo né sono necessarie piccole parti; pesa 44 kg; si porta in due borse; si porta ovunque e con qualunque mezzo, braccia, trolley, bici, auto, treno, aereo, camper; è facile da manovrare ed è veloce; porta fino a 4 persone; può esserci installato un piccolo motore; non ha bisogno di un ormeggio o di un club; entra sotto il letto quando non lo si usa; gli armatori possono partecipare a raduni Smartkat in tutto il mondo; é eco-friendly e completamente riciclabile; si muove con venti leggeri ed è sicuro con venti sostenuti; un velista esperto può raggiungere velocità fino a 18 nodi.

Il prezzo del nuovo Smartkat Sailing Team Edition si aggira introno ai 5200 € completo di tutto.

Dal sito Smartkat



lunedì 30 giugno 2014

Corsari nel nostro mare

Museo della Marineria di Cesenatico
Corsari nel nostro mare Museo della Marineria – Cesenatico dal 5 luglio al 7 settembre 2014 

Al Museo della Marineria di Cesenatico, dal 5 luglio al 7 settembre 2014, una mostra dedicata alla storia affascinante e non molto nota dei corsari nel Mediterraneo, illustrata nei suoi vari e curiosi aspetti con immagini, carte nautiche, documenti. Una vicenda che ha condizionato la navigazione e le coste del mare nostrum tra XVI e XIX secolo, dando vita anche ad una intensa produzione di arte e folclore. 

Quella dei corsari è una delle tante storie che racconta il nostro mare, inteso sia come mare nostrum Mediterraneo, sia come il “più nostro” Adriatico sino alle coste di Romagna, le cui spiagge sono ora un luogo sicuro e familiare per eccellenza, ma dove tra le ultime incursioni di corsari e i primi stabilimenti balneari, tra 1820 e 1840, passarono solo due decenni. Anche il Mediterraneo ebbe infatti i suoi corsari, meno famosi ma certo non meno interessanti dei loro “colleghi” dei Caraibi; essi furono una presenza costante e pericolosa soprattutto tra la fine del sec. XVI e l’inizio del XIX, nel quadro della contrapposizione, ma anche della convivenza e del reciproco interesse e curiosità, tra il mondo degli stati cristiani e quello dell’Impero Ottomano, che dopo Lepanto vedono le loro forze e insediamenti in equilibrio sulle opposte sponde del Mediterraneo. Una “guerra inferiore”, come la definì il grande storico Fernand Braudel, che vide protagoniste le navi corsare che avevano le loro basi nelle “reggenze barbaresche” di Algeri, Tunisi, Tripoli, senza dimenticare tuttavia la miriade di piccole imbarcazioni che trovavano rifugio un po’ ovunque nei tantissimi anfratti delle coste del Mediterraneo, come ad esempio, in Adriatico, a Dulcigno e Valona.

Corsari, non pirati: la differenza può sembrare poca, e sicuramente lo fu spesso anche in pratica; ma la differenza c’era, perché i corsari agivano sempre grazie alla “patente di corsa” o “lettera di marca” rilasciata da uno stato sovrano - in questo caso le potenze contrapposte degli stati cristiani e dell’Impero Ottomano – che li autorizzava a depredare navi nemiche e catturare persone come schiave. Va detto infatti che la pratica della guerra di corsa era comune a entrambi i fronti, e dava vita ad una curiosa sarabanda di reciproche catture dov’era a volte difficile districarsi e nelle quali – come dicevano i contemporanei – “una volta o l’altra, tutto finisce in Barberìa”.
Legato strettamente alle azioni corsare era il fenomeno della schiavitù, che oltre agli equipaggi messi ai remi sulle galee, coinvolgeva anche i pescatori e le popolazioni costiere, abituate per secoli a temere l’arrivo dei “Turchi” sulle spiagge; e che ha dato vita anche ad una ricca produzione folclorica e artistica, dalle canzoni popolari come la celebre “All’armi all’armi la campana sona / li Turchi so’ arrivati alla marina”, sino a opere come L’Italiana in Algeri di Rossini.

La mostra al Museo della Marineria di Cesenatico intende raccontare al pubblico questa storia così varia e affascinante attraverso immagini, carte nautiche, documenti, esplorandone in sintesi i suoi aspetti: il Mediterraneo, piazza e crocevia di popoli, merci, culture; le incursioni e il sistema difensivo costiero; i suggestivi ex voto che illustrano con vivacità scene di attacchi e inseguimenti; il complesso fenomeno della schiavitù e del riscatto; e infine l’interessantissimo e ambiguo capitolo della reciproca fascinazione e attrazione che legava due mondi contrapposti – quello cristiano e quello Ottomano – che però hanno sempre mantenuto aperta una fitta rete di scambi e interessi; e dove da parte cristiana il “farsi Turco” era a volte una condizione di sopravvivenza, a volte una opportunità di riscatto economico e sociale, come mostrano le vicende di molti “rinnegati”.

La mostra si avvale della preziosa collaborazione di tre studiosi che hanno curato aspetti specifici: lo storico navale Marco Bonino descrive le navi utilizzate nell’ambito della guerra di corsa; Marco Asta, collezionista ed esperto di carte nautiche d’epoca, ha fornito il materiale cartografico in mostra corredandolo di interessanti note; mentre l’archivista Veronica Pari ha curato una approfondita indagine negli archivi locali alla scoperta di lettere e documenti che ci portano le voci preoccupate, dolenti o disperate dei protagonisti di questa storia.

Immagini e documenti in mostra, originali o riprodotti, sono stati resi disponibili grazie alla preziosa collaborazione di musei, biblioteche, archivi di tutta Italia. La mostra è organizzata dal Museo della Marineria di Cesenatico con il patrocinio della AMMM – Association of Mediterranean Maritime Museums, il network dei musei marittimi Mediterranei, e dell’ISTIAEN – Istituto di Storia e Archeologia Navale, con il prezioso supporto, come per tutte le attività del Museo della Marineria, di Gesturist Cesenatico S.p.A.

Il catalogo, a cura di D. Gnola con testi di M. Asta, M. Bonino, V. Pari, è pubblicato da Minerva Edizioni, Bologna.

Corsari nel nostro mare Museo della Marineria, Cesenatico dal 5 luglio al 7 settembre 2014, aperto tutti i giorni con orario 10-12, 17-23 inaugurazione sabato 5 luglio, ore 18:00



domenica 29 giugno 2014

2014 Velaraid 8th edition, Venice lagoon raid



Dal 10 al 14 giugno 2014 nella laguna veneta, 60 barche, 160 raiders da tutta europa hanno partecipato all'ottava edizione del Velaraid, organizzato dal Circolo Velico Casanova di Mestre. 5 giorni di regate itineranti, per barche a vela con o senza remi ausiliari, tra isole, lungo canali, alle prese con seraghe, cozzare e correnti di marea. Bragozzo cucina al seguito per i lunch; cene e pernottamenti in hotels e/o ostelli, oppure in barca propria. Gastronomia di eccellenza nelle cene di inaugurazione e congedo in collaborazione con Slowfood Veneto.


sabato 28 giugno 2014

Magnifica veleggiata


Avere a bordo i miei cognati, assieme ad Elena, mi ha permesso di veleggiare in tutta tranquillità con più di 12 nodi di vento (momenti che non si vedono nelle foto). Comunque per Elena ho tenuto sempre la barca poco sbandata , in certi momenti filando intorno ai 5 nodi. Una veleggiata meravigliosa in un lago fantastico per la sua natura, per i suoi colori, la sua storia e, naturalmente, il suo vento.



venerdì 27 giugno 2014

Una barca a vela semplice semplice

Dal sito The Mostly
Avevamo parlato del Corky, come convertire una ciambella in una barca a vela, stasera vi propongo un facile progetto di autocostruzione per ragazzi che può essere altrettanto divertente.
Due vecchi pneumatici per auto, un pezzo di tela e qualche pezzo di legno possono essere sufficienti per realizzare una barca a vela che è più facile da costruire che da spiegare.
Con una barca siffatta ci si può andare ovunque si voglia nonché andare a pesca o partecipare a "battaglie navali".
La figura è sufficiente per capire come debba essere costruita, non servono altre spiegazioni se non la raccomandazione di utilizzare il salvagente e di mantenersi vicino alla riva.

Dal sito The Mostly



giovedì 26 giugno 2014

Papì, le modifiche programmate

Le modifiche programmate su Papì il prossimo inverno
Lo "stato attuale" riguarda Papì nella versione che verrà collaudata nelle prossime settimane. Se il collaudo avrà successo, le modifiche previste per il prossimo inverno saranno l'adeguamento del piano velico con l'aggiunta del fiocchetto e l'aumento della superficie della randa. Lo strallo verrà agganciato in testa d'albero e sul bompresso. Poiché Papì, contrariamente ai nuovi Aquaglide Multisport, ha una base in legno, su di essa potranno esserci fissati sei passanti per le barre laterali di seduta in alluminio piegato, il bompresso ed il supporto del timone. Le barre laterali, suddivise in due parti, una volta inserite nei passanti vengono unite con un giunto a "T" assieme al supporto per il timone a poppa e al bompresso a prua. Questa struttura permetterà anche un miglioramento della base dell'albero.
Anche la forma della deriva, della barra e della pala del timone verranno modificate per migliorarne l'efficienza in navigazione, il materiale sarà il legno trattato e verniciato.
Tutte le modifiche previste non saranno distruttive ma semplici adeguamenti al progetto originario.
Con queste modifiche Papì sarà l'unica deriva a vela trasportabile in una borsa con un peso massimo di 26 kg e con dimensioni immutate rispetto alla tavola da surf Mistral Windglider originale, la borsa avrà le stesse dimensioni di 130 x 80 x 20 cm.
Il simbolo nella vela di colore rosso sarà quella della "congrega del salsicciotto".

Foto della copertina del manuale del Mistral Windglider trovata su ebay



mercoledì 25 giugno 2014

Nei dintorni di Mosca sono in voga i catamarani a vela

Mosca 360°
21.06.2014 - Questa estate tutti i corsi d'acqua vicini a Mosca saranno frequentati da catamarani a vela. Chiunque vuole può acquistane o noleggiane uno: i prezzi sono più che ragionevoli. 
E se in passato c'era l'obbligo di un patentino ora tutte le restrizioni sono state abolite e chiunque lo può condurre. Il prezzo di un catamarano parte da 70 mila rubli (circa 1500 €), che equivale al costo di un buon ciclomotore. Inoltre, può essere facilmente smontato e riposto nell'armadio quando non lo si usa. (Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo, via: Mosca 360°).

Quello che mi sconcerta nell'osservare questo video è la differenza di mentalità tra il velista medio italiano e queste famiglie che veleggiano tranquillamente nei fiumi nei dintorni di Mosca, solo per rilassarsi e divertirsi senza cercare adrenalina, angoli di bolina e risalite del vento a 10 nodi.
Questa è la vela che amo, quella che costa pochi soldi e fatica, quella che ti fa divertire senza sentire la necessita di sentirsi in competizione con qualcuno, quella che non serve ad arricchire i marina privati e i circoli  velici, veri o presunti, e dei quali tutto si può dire fuorché che non sono a scopo di lucro.


martedì 24 giugno 2014


Arezzo Icastica 2014 Outdoor

Io cammino in mezzo all'opera di Michal Trpak situata all'ingresso della stazione ferroviaria
Come di consueto anche quest'anno ci siamo avventurati in mezzo all'arte diffusa per le strade della nostra città grazie alla bella mostra Arezzo Icastica 2014. E come d'abitudine non ci cimenteremo nei commenti caratteristici dei critici d'arte, possiamo solo dire che questa iniziativa culturale pubblica che ha trasformato la bella Arezzo in un evento di rappresentazione artistica di grande spessore, tra contemporaneo e passato, ci è piaciuta tantissimo.

Elena accanto all'opera di Paolo Grassino, sotto le meravigliose Logge del Vasari
"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi porta progressi; è nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato.
Chi attribuisce alla crisi i propri fallimenti, da più valore ai problemi che alle soluzioni.
La vera crisi è la crisi dell'incompetenza.
L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni; senza crisi non ci sono sfide, senza crisi non c'è merito: nella crisi emerge il meglio di ognuno di noi.
Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa: la tragedia di non voler lottare per superarla!
Albert Einstein"
(Tratto dalla brochure di Arezzo Icastica 2014).

Elena seduta accanto alle opere di Studio AFA ITALIA
Per oggi abbiamo potuto vedere e fotografare solo alcune delle opere "outdoor" più avanti penseremo a completare il giro e a guardare quelle "indoor".

Lavori in corso davanti ai portici di Arezzo, dalle opere di Studio AFA ITALIA
Il bello di questa mostra diffusa è che le opere possono essere avvicinate, toccate e fotografate con la gente accanto, come i tanti omini che ci si sono posizionati vicino apposta. Questi fanno parte del contesto.

Magritte, Mary Poppins o tutti e due? Opere di Michal Trpak in corso Italia
Nel 2013 ad Arezzo nasce ICASTICA: iniziativa culturale pubblica di carattere internazionale, che fonde l’ambito artistico strettamente visivo con momenti di spettacolo, teatro, danza, poesia, design, giornate di studio. Ogni estate la città si colora di caratteri e personalità lontane ma, grazie alla cultura, non più distanti. 


Don Chisciotte in Piazza Guido Monaco
Quasi quaranta le sedi: musei, palazzi, basiliche, piazze, vie – un centro storico di 4 km invaso d’istanti attivi in cui si può vivere diversamente la stasi della provincia… Il turista fotografa, racconta, viaggia; il cittadino sorride. Così la città ricorda d’esser stata rinascimentale: qui e ora l’arte più prestigiosa del presente, da mezzo mondo, riscopre Cimabue, Piero della Francesca, Giorgio Vasari. L’arte contemporanea più prestigiosa o innovativa sospinge quella eterna del passato, rifacendosi a questa poiché il contesto architettonico (con sedi e spazi) è espressione del medioevo aretino, e le opere d’arte sono così anche quelle dei grandi artisti toscani che hanno lasciato ad Arezzo l’inestimabile eredità di crocifissi o polittici trecenteschi e di affreschi del Quattrocento. Lo scopo è la coerenza: il rilancio dell’immagine aretina, di una città che ha donato i natali a tanti personaggi storici illustri (Carducci docet!). (Dal sito di Icastica).

Elena davanti ad  una delle opere di Javier Marin, in Piazza Guido Monaco
ICASTICA significa “arte di rappresentare la realtà”. Icàstico (aggettivo, dal greco εἰκαστικός «rappresentativo», derivazione di εἰκάζω «rappresentare») vuol dire rappresentazione efficace, incisiva, perciò suggestiva e, in questo senso, sintetica. 

Robert Barta e Yves Dana sono in Piazza San Francesco
ICASTICA si riferisce a qualcosa di elastico, di adattabile, che diventa turismo ed economia: vitalità moderna, insomma, nella sua forma da “recuperare” e “rivalutare”.  (Dal sito di Icastica).

Io tra mura etrusche e caprette, le opere di Pedro Cabrida Reis, in Via dei Pileati
ICASTICA è un fenomeno; un mondo nuovo o, forse, il ritorno a un mondo nuovo. ICASTICA vuol dire conoscere l’arte e riconoscere una città.  (Dal sito di Icastica).

Meraviglioso scorcio di Arezzo tra le opere di Pedro Cabrida Reis, in Via dei Pileati
In sezioni legate al concetto di RESTART 2014, tema di quest'anno, esercizi di archeologia, danza, design, musica, poesia, polifonico, teatro.

Ancora opere di Studio ASA Italia, ai portici
Nel sito è disponibile la MAPPA GENERALE di Arezzo Icastica 2014, ad Arezzo non c'è pericolo, non ci si perde.

Elena accanto all'opera di Javier Marin, in Piazza della Badia
Quasi tutto l'itinerario è visitabile gratuitamente a parte solo alcune SEDI che sono a pagamento.

Io faccio l'intellettuale seduto sull'opera di Javier Marin in Corso Italia
Visitare Arezzo Icastica è anche una magnifica occasione per accorgersi di nuovo quanto la nostra città sia meravigliosa.

Opera di Carlo Bernardini al Palazzo Comunale
E non si può far altro che visitarla a piedi e/ o in bicicletta.

Elena in bici davanti alle spettacolari "ombre" di Brigitte Zieger
E come sempre è davvero bello fare queste cose assieme.

E per finire il solito "selfie"

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