venerdì 29 aprile 2011


martedì 26 aprile 2011

La Brezza 22 in un porto spiaggia

Dal blog di Giuseppe, La mia barca: Brezza 22
Che la Brezza 22 del Centro Nautico Adriatico sia un'ottima barca non ci sono dubbi, ma vederla attrezzata con il suo carrello motorizzato in un porto spiaggia fa veramente una bellissima impressione. Tutte le informazioni su questo veliero carrellabile e molto di più le potrete trovare nel blog di Giuseppe, La mia barca: Brezza 22.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 6.50 m
Larghezza: 2.50 m
Immersione: 0.22/ 1.47 m
Peso: 800 kg
Sup. velica: 22 mq
Non dico altro perché tutto quello che c'è da sapere lo potrete trovare nei link che vi ho indicato, l'unica cosa che posso aggiungere è che la Brezza 22 è una barca che consiglierei a chiunque.
Questo è un bel video di una Brezza 22 in navigazione:


Osservando il porto spiaggia nella foto mi viene da pensare che con tutte le coste che abbiamo, possibile che non si riesca ad istituzionalizzare la presenza anche di queste strutture? Tra l'altro libererebbero tanti posti inutilmente occupati nei marina che potrebbero ospitare solo barche ben più grandi o quelle in transito.

Un porto spiaggia situato nella costa adriatica

lunedì 25 aprile 2011

Sailing Nordic Waters


(By Mikael Sundeback, WindRider Sweden, liberamente tradotto ed interpretato da me medesimo: LINK)

Siamo tutti a conoscenza del fatto che il popolo scandinavo ha navigato e solcato gli oceani fin dagli albori dell’umanità anche con mezzi estremamente primitivi. Oggi navigare in Svezia, Norvegia e Danimarca è diventato molto più semplice e cavalcare le onde dell’oceano è sicuramente più piacevole di allora.

Se noleggiate un Windrider 17 a vela lungo la costa occidentale della Svezia in una limpida giornata estiva vi potrete trovare in mezzo a tanti amici in barca a vivere una splendida avventura. Infatti, durante l’alta stagione, ci si può aspettare di vedere barche assolutamente ovunque come prova dell’amore per l’acqua dei popoli scandinavi, dai traghetti d’altura ai motoscafi, dalle barche a vela da regata alle canoe, fino a vecchie barche d’epoca di ogni dimensione.

Recentemente, anche in queste latitudini, abbiamo notato un crescente interesse verso i multiscafi, una tipologia di barca che fino a poco tempo fa era rimasta in qualche modo estranea alla mentalità conservatrice dei navigatori scandinavi. I vantaggi che i trimarani Windrider offrono, tra cui la facilità di gestione, la carrellabilità, il divertimento, l’economicità e la versatilità hanno fatto sì che diventassero molto popolari anche qui.

Se si va parecchio indietro nel tempo si scopre che fu l’avvento dei Vichinghi ad allargare gli orizzonti ai nostri antenati nordici che, pur non amando particolarmente la navigazione, inventarono tecniche e tecnologie per affrontare il mare ancor oggi utilizzate dai nostri marinai. Allora questa tecnica veniva utilizzata quasi esclusivamente per scopi militari mentre i pescatori rimanevano sostanzialmente attaccati alla terra. E rimanendo in tema di come guadagnarsi da vivere certamente la zona intorno a Smögen non era nota per il suo clima mite, le barche operavano in condizioni estremamente critiche a causa del freddo, del ghiaccio e della neve anche se la Corrente del Golfo riesce a regalarci condizioni molto più accettabili che in altri luoghi situati più a nord, ove sono presenti solo orsi polari. L’era moderna non ha ancora cambiato queste condizioni climatiche e le attrezzature delle barche da diporto devono avere caratteristiche di resistenza ben superiori a quelle che navigano più a sud, come ai vecchi tempi e, anche se non ci sono pericoli, navigare lungo le coste della Norvegia settentrionale, per esempio, non è per i deboli di cuore, neanche in estate.


La cosa migliore da fare per navigare in queste acque è di far parte di una spedizione con marinai esperti. L’anno scorso abbiamo venduto un Windrider 17 ad un abitante della zona che ci ha promesso di segnalarci le sue prestazioni in queste condizioni ma noi non ci siamo preoccupati del fatto che il Windrider 17 non abbia soddisfatto le sue aspettative.


Quindi se la stagione di vela della Scandinavia è più breve rispetto a quella del Mediterraneo certamente può essere compensata con l’intensità e lo stile. Le acque poco profonde e rocciose degli arcipelaghi scandinavi non si prestano ai mega-yacht o alle dimensioni dei multiscafi che si vedono ai Caraibi e stiamo osservando un cambiamento di mentalità rispetto a qualche anno fa. Un 30 piedi, oggi, è considerata una piccola imbarcazione e difficilmente trova posto in un marina a buon mercato, o perlomeno a condizioni tali da essere sopportate da una famiglia media. I fabbricanti di yacht costruiscono solo grandi barche e il mercato delle barche piccole è andato progressivamente a scomparire, tanto che è diventato estremamente difficile trovare imbarcazioni che possano far divertire le famiglie in semplicità ed economia.

Questa è stata la sfida di Windrider, offrire un trimarano semplice, sicuro, veloce, divertente ed adatto alla famiglia e per esplorazioni lungo costa. Windrider ha coniugato in maniera esemplare libertà nella navigazione con la velocità e la facilità di utilizzo e con ciò ha salvato le anime inquiete degli amanti della navigazione a vela. Per quanto riguarda le avventure sulle lunghe distanze possiamo aggiungere che da queste parti abbiamo sempre avuto la nostra bella costa, la più lunga d’Europa, e non è certo un problema trovare luoghi meravigliosi ove navigare, anche in rive straniere fino al Mar Baltico, il Nord della Germania, oppure le coste finlandesi o l’isola svedese di Gotlnad.

Armati di EPIRB e attrezzature di soccorso, con tempo stabile e prevedibile, è possibile con un Windrider 17 attraversare il Baltico, in Estonia, Lettonia e la Lituania. Ma se siamo nello Smålandshavet e vogliamo esplorare i fiordi norvegesi o navigare da un'isola all'altra della costa occidentale della Svezia, vicino Smögen, ebbene sappiate che questo è il sogno di ogni velista scandinavo. Allontanarsi da tutti, trovare una baia isolata e semplicemente rilassarsi, godersi un pic-nic sulle rocce ed abbandonarsi sopra i trampolini durante le notti d'estate che non finiscono mai. Sei libero di andare in qualsiasi isola di tua scelta ed immergerti nella natura incontaminata che ti offrono gli arcipelaghi della Svezia, rispettando i regolamenti del parco ed alla fine, perché no, portarsi a casa i frutti di mare freschi appena pescati dagli abitanti del luogo.

I sogni spesso si perdono tra i rumori e la confusione, ma se tu lascerai la Svezia dopo essere stato al comando di un Windrider 17 al WindRider Basecamp Hasselösund ebbene questo sogno tornerà sempre chiaro e limpido con la voglia e la promessa di tornare in un luogo in cui il tempo rallenta, la tua scala di valori torna a proporzioni umane in modo tale che tutto il fascino di vivere la vela è più che eloquente. Come stanno scoprendo molti scandinavi l’amore per i loro Windriders è destinato a durare.

Ecco dove siamo:


Un bel video di un Windrider che naviga nelle acque svedesi di Kungsbacka:


venerdì 22 aprile 2011

Pinkie di International Marine in favore della lotta contro il cancro

Dal sito WWPottersowwers
E' l'ultima variante della meglio conosciuta West Wight Potter 15', questa meravigliosa barchina a vela cabinata di soli 15 piedi. Ho sempre avuto un debole per lei, ma così è troppo, me ne sono innamorato appena l'ho vista! Pinkie è stata esposta al Strictly Sail Show Boat Pacific a Oakland, California dal 14 Aprile al 17 aprile 2011. Il primo modello è stato messo all'asta a favore del Breast Cancer Fund, per la lotta contro il cancro al seno nelle donne. 

Da Neversealand

giovedì 21 aprile 2011

Il futuro dei giubbotti di salvataggio

Sembra che verranno sostituiti da semplici magliette "gonfiabili" come questa i futuri giubbotti di salvataggio, attualmente molto ingombranti ed antiestetici. Mi piacerebbe proprio provarne uno, speriamo che arrivino presto anche in Italia. Info: LINK. Ecco il video per vedere come funzionano:



Colgo l'occasione per invitare tutti ad indossarli:

Da Boatsafeblog
Fonte: Dailyboater


mercoledì 20 aprile 2011

Giornata Mondiale della Terra 2011

Ciascuno di noi è invitato a partecipare per il giorno 22 aprile alle celebrazioni della Giornata Mondiale della Terra 2011, l’Earth Day 2011. L’edizione di quest'anno sarà organizzata attorno al "Miliardo di azioni verdi”, impegni di singoli cittadini, associazioni, aziende, Enti e Governi che puntano a migliorare la vita in maniera sostenibile. L’obiettivo è di far registrare un miliardo di azioni prima del Summit della Terra che si terrà dal 14 al 16 maggio 2012 a Rio de Janeiro in Brasile, per sensibilizzare i Governi che parteciperanno a questo  appuntamento. In Italia è stata avviata anche una campagna chiamata “Azioni del Buon Senso“, l’insieme di azioni che ognuno di noi può compiere quotidianamente per dimostrare il proprio amore per la natura e per il Pianeta che lo ospita. Chiunque può registrare la propria azione direttamente dal sito della Giornata Mondiale della Terra, sul link azioni del Buon Senso, prendendo un impegno concreto che permetta di migliorare l’ambiente. La Giornata mondiale della Terra fu celebrata a livello internazionale per la prima volta il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali del Pianeta. Le Nazioni Unite ricordano ogni anno questa festa il 22 aprile. La festività è riconosciuta da ben 190 nazioni e viene celebrata da quasi mezzo miliardo di persone. Info: LINK





lunedì 18 aprile 2011

Trasimeno Music Festival presentato da Angela Hewitt


Dal 2 all'8 luglio 2011 si terrà sulle sponde del Lago Trasimeno una delle più belle manifestazioni di musica classica al mondo, sia per la qualità delle esecuzioni che per la bellezza e la suggestione dei luoghi. Un'altra magnifica occasione per visitare le meravigliose terre dell'Umbria e del Trasimeno, maggiori informazioni le potrete trovare nel portale del Trasimeno Music Festival.

Dal sito Trasimeno Music Festival
 

Salpancora e pulpito di prua sul VIKO 23

Immagine estratta da HH Yachthandel GmbH
Mi sembra eccezionale questa soluzione tecnica che, ovunque sia stata realizzata e per quanto li abbia conosciuti durante la mia esperienza lavorativa, sa molto di "teutonico". Non per niente la meccanica è sempre stato il loro grande punto di forza. Colgo l'occasione per inserire il video completo di presentazione del VIKO 23, barca di cui abbiamo parlato in precedenza e che a me piace per la sua abitabilità, le rifiniture da grande yacht ed infine per il suo prezzo, veramente allettante: si porta a casa per meno di 15000 €. Nel video si vede anche il praticissimo ed interessantissimo sistema per abbattere ed issare l'albero, tanto per rimanere in tema di "meccanica".
Aggiungo che mi è giunta voce che è stata prodotta una versione del VIKO 23 con "water ballast" per cui il suo peso sul carrello, in questo caso, è di soli 900 kg.  Questo è il sito del rappresentante tedesco che ha realizzato il video: HH Yachthandel, dove potrete trovare numerose informazioni su questo piccolo yacht da crociera.


Qui è dove ne ho già parlato: VIKO 23 al Circolo Velico

Il VIKO23 accanto al Delphia24


sabato 16 aprile 2011


VIKO 20, presentazione



Eccovi una bella presentazione del mio barchino trovata su Youtube:Viko 20 HH Yachthandel GmbH. I velisti, gli esperti e i tecnici dell'ultim'ora potranno dire ciò che vogliono, ma questo piccolo cabinato a vela che costa quanto una deriva da 12 piedi a me piace, ma soprattutto mi costa poco e serve a ciò di cui ho bisogno.


venerdì 15 aprile 2011

Access 6, la première sortie



Vi ricordate che ne avevamo parlato in un precedente post: Novità 2011, Tricat Access 6, Simplissime! ? Finalmente abbiamo un video e delle immagini per capire come è stato realizzato questo interessante trimarano di fabbricazione francese, a me sembra molto bello. Nel loro sito potrete trovare la pagina con le foto: LINK. Assolutamente da vedere.
Ne ricordo le caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5.99 m
Larghezza: 2.35/  4.25 m
Sup. velica: 22 mq
Peso: 490 kg
Pescaggio: 0.28 m
Contiamo che anche il prezzo sia "semplicemente accessibile!"

Dal sito Tricat


Baratti, il suo scivolo, i parcheggi e il percorso di Populonia


Visualizzazione ingrandita della mappa

Potrete constatare così di persona come lo scivolo non sia pubblico ma in gestione degli ormeggiatori (Limo me ne ha segnalato un altro: Porto di Baratti) ai quali dovrete chiedere preventivamente autorizzazione e pagare, credo una modica cifra, per il suo utilizzo. 
Con questo straordinario mezzo quale è Google Maps potrete vistare tutte le zone intorno al porto, sono visibili i parcheggi a pagamento (con la sbarra) e non (non utilizzabili dai camper) e tutto il meraviglioso percorso storico - archeologico di Populonia. 
Altre foto ed informazioni si trovano su:


giovedì 14 aprile 2011

Vinci un WindRider

Dal sito WindRider
Si vince un bel WindRider 10 se si viene estratti dopo aver consigliato un nome per questo piccolo trimarano della WindRider. Io l'ho fatto, ma non sono troppo sicuro se noi europei potremo partecipare al concorso, comunque vale assolutamente la pena di provare.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:

Lunghezza: 3.3 m
Larghezza: 3.2 m (aperto)
Peso totale: 54.4 kg
Peso scafo centrale: 31.8
Lunghezza albero: 5.8 m
Sup. velica: 4.8 mq
Pescaggio: 15 - 40 cm
Capacità: 114 kg

Il rappresentante più vicino a noi dei WindRider risiede in Francia: Sailinnov. In un altro post avevamo parlato anche dell'interessantissimo WindRider 17, che a me piace molto: Windrider 17, uno stupendo compagno d'avventura.


lunedì 11 aprile 2011

Quelli che ...



Quelli che …

Quelli che navigano senza preoccuparsi troppo di quello che gli succede intorno,
oh yeah
Quelli che preferiscono andare in barca piuttosto che lavorare e
quelli che hanno un’avversione particolare per le cose faticose e spiacevoli,
oh yeah
Quelli che non considerano le altre barche come nemiche
per il semplice fatto di sentirsi umiliati nell'avere sempre davanti il loro specchio di poppa,
oh yeah
Quelli che non dipendono dall’ultima moda e dai soldi,
oh yeah
Quelli che preferiscono starsene da soli piuttosto che nei pontili affollati,
oh yeah
Quelli che non si preoccupano se si rompe il GPS o non arriva la prolunga della corrente alla banchina,
oh yeah
Quelli che preferiscono lo sgombro alla griglia sulla spiaggia piuttosto che caviale in un ristorante con vista mare,
oh yeah
Quelli che preferiscono fare tutto da soli,
oh yeah
Quelli che non possono passare più di tre settimane senza salire in barca,
oh yeah
Quelli che non amano il loro banchiere che gli fa del bene,
oh yeah
Quelli che non si guardano indietro,
oh yeah
Quelli che non chiedono “cosa sta succedendo!” se qualcuno ha scorreggiato in  barca,
oh yeah
Quelli che non si sentono complessati se qualcuno dice “la mia barca è più grande e più bella della tua, naaaa!”
oh yeah
Quelli che non confondono la comodità con il divertimento,
oh yeah
Quelli che sorridono  quando osservano chi acquista l’ultimo 40 piedi con tutte le opzioni possibili, quando vedono che ci naviga il primo anno per due settimane, due giorni il secondo ed il terzo la rimette in vendita con il 40% di sconto,
oh yeah
Quelli che non provano nessuna sensazione nelle corsie dei saloni nautici,
oh yeah
Quelli che hanno cominciato a navigare da piccoli,
non hanno ancora finito adesso, non sanno ancora che ***** stanno facendo nella vita, OH YEAH,
oh yeah, o yaeh, o yeah

Misto pesce tra Jannacci e l'osavoile!


domenica 10 aprile 2011

Lo scivolo di Campo nell'Elba


Visualizzazione ingrandita della mappa

Ecco lo scivolo di Marina di Campo, per la sua agibilità conviene contattare la Capitaneria di Porto.
Altre foto ed altre informazioni si trovano su: 
Ho dei bei ricordi di questo posto, un amico di famiglia, che aveva una bella villa nelle vicinanze, mi ospitava spesso nel piccolo bar della piazza raccontandomi piacevolmente come aveva creato il suo impero, la più grande azienda orafa del mondo. Purtroppo per me non ho potuto imparare molto da lui, di una cosa però sono certo: le persone migliori sono le più semplici.

Io, seduto, e mio fratello Giuseppe nella nostra casa di Marina di Campo a quei tempi


venerdì 8 aprile 2011

Tara-Tari, la grande avventura di un piccolo veliero da pesca

Dal Blog di Tara-Tari

Corentin de Chatelperron è un giovane ingegnere che si è messo in testa di aiutare il Bangladesh attraverso una formidabile avventura: la costruzione di un veliero da pesca realizzato in fibre di iuta per poi navigare dal Delta del Gange fino alla costa francese attraverso l'Oceano Indiano e il Mar Rosso.

Dal Blog di Tara-Tari

Tutto per testimoniare la tragedia che sta colpendo il Bangladesh ed aiutare le prime vittime del cambiamento climatico. Questo è il blog di Tara-Tari dove lo potrai seguire e sostenere acquistando il resoconto del suo viaggio.



giovedì 7 aprile 2011

Norseboat 21.5, eccola!

Dal sito Norseboat
Ne avevamo parlato in un precedente post, ma senza foto né filmati che ora invece potrete trovare nel sito di Norseboat e su Youtube. Anche se abbastanza costosa è veramente bella questa barca canadese dalle linee d'acqua molto classiche ma allo stesso tempo moderna ed innovativa. Infatti bisogna notare che la barca pesa 580 kg pur essendo stabile e sicura grazie al "water ballast" mentre il suo albero in carbonio pesa solo 9 kg! Tutto ciò significa facilissima trasportabilità ed alberatura, conosciamo quanto queste caratteristiche siano fondamentali ed impagabili per un buon "trailer sailing".


mercoledì 6 aprile 2011



lunedì 4 aprile 2011

La fibra vegetale della Gazelle des Sables




Sicuramente un video interessante sull'utilizzo della fibra vegetale nella costruzione delle barche a vela. In più si parla di questo meraviglioso piccolo veliero che, come sapete, a me piace molto: La Gazelle des Sables, tra modernità e tradizione.
Nel video successivo la Gazelle al Salone Nautico di Parigi, fantastica, anche perché in Francia può essere trasportata tranquillamente con la bici:



sabato 2 aprile 2011

C'è una barca nel bosco

Una barca nella collina di Lignano!
Ebbene si, in piena terraferma nella campagna toscana tra Gaville e Lignano, a più di 200 chilometri dal mare ed almeno 50 dal Trasimeno, mi è spuntata fuori una barca in mezzo ad un bosco, tra olivi e querce secolari. E c'era pure il suo proprietario che faceva carena, proprio mentre facevamo la nostra passeggiata preferita, "lo scoglio" da dove si può osservare un panorama imperdibile sulla città. E' il sogno di tutti avere una barca in giardino in un posto come questo, o sbaglio?

Lo scoglio, dove ci sediamo ad ammirare Arezzo
Insomma, questo si che è carrellare, vi ci voglio a trasportare una barca in stradine come questa! E buon fine settimana a tutti!



mercoledì 30 marzo 2011

Le norme tedesche per il trasporto su bici

Dal sito bocklradweg

Viene specificata solo la larghezza del rimorchio che non può superare 1 metro. Per quanto riguarda le altre dimensioni non ci sono requisiti specifici, ma vengono date tre raccomandazioni soprattutto per i fabbricanti dei trolley:
  • una lunghezza massima  di 2 metri, per carichi normali, ed una massima di 4 metri per attrezzature turistiche sportive;
  • un'altezza massima di 1.4 metri;
  • il peso deve andare da 40 kg a 80 kg a seconda se il rimorchio è frenato o non frenato.
La sporgenza laterale e posteriore massima ammessa dovrebbe essere di 50 cm. Sono vigenti anche delle disposizioni per la circolazione su piste ciclabili.
Tutti gli altri requisiti relativi all'illuminazione ed alla frenatura li potrete trovare nel sito: bocklradweg



giovedì 24 marzo 2011

Lo scivolo di Le Grazie, Portovenere


Non sembra proprio male questo bello scivolo situato nel Golfo dei Poeti, tra Portovenere e La Spezia.  Ecco alcuni link con tanto di foto ed informazioni:
Lo scivolo, come si vede, è buono e gratuito, il parcheggio è a pagamento posto al suo a fianco, ottimo nei periodo poco frequentati, altrimenti ....




martedì 22 marzo 2011

Lo sviluppo sostenibile del Parco del Trasimeno

La darsena di Castiglione del Lago, esempio di portualità "eco-sostenibile"

Coniugare sviluppo e ambiente presuppone una forte volontà di conservazione del patrimonio ambientale ma allo stesso tempo tante idee e risorse per adeguare il territorio ad una maggiore ricettività. Certo al Trasimeno la pressione antropica non potrà mai superare determinati limiti ma, d'altro canto, la massa è già orientata verso altre destinazioni e quello che è giusto chiedersi è se questo meraviglioso lago potrebbe accogliere una maggior presenza di "eco-turisti". Io penserei proprio di si, specialmente se si sceglie e si investe su diversi fronti in modo da garantire l'offerta per tutto l'arco dell'anno.

Portualità: la nuova darsena di Castiglione del Lago è un vero e proprio gioiello, la dimostrazione di come possa essere realizzato un porto senza cementificare costituito solo da prati e pontili flottanti. Purtroppo ritengo che lo sforzo, per quanto notevole, non sia sufficiente anche se l'amministrazione Provinciale di Perugia sta attuando lodevoli ed importanti interventi nella darsena di Passignano. Castiglione del Lago, Tuoro, Passignano, San Feliciano e Sant'Arcangelo dovrebbero diventare le destinazioni cardine su cui sviluppare il "polo nautico" del Trasimeno. E' di fondamentale importanza che l'appassionato di nautica trovi a disposizione un minimo di servizi come l'accesso ai pontili per l'ormeggio, uno scivolo, un parcheggio per auto, un'eventuale area sosta camper, un deposito a secco per le barche piccole ed infine i servizi igienici, non servirebbe nient'altro. Per quanto riguarda il servizio gru è sufficiente quello già attuato nelle darsene di Castiglion del Lago, Passignano e San Feliciano. Non si possono fare "i conti senza l'oste" dice un vecchio detto popolare, ma le infrastrutture sono l'alimento di qualsiasi presenza turistica, che sia un porto in una località di mare o lago o un impianto di risalita in montagna, ed una portualità ben concepita e distribuita farebbe la differenza.

Econautica: ne abbiamo già parlato nel post "Non lasciare traccia" e siamo abbastanza consapevoli di cosa significhi tutto ciò in un ambiente così delicato come quello del Trasimeno. Si tratterebbe quindi di promuovere e sviluppare determinati tipi di attività quali il nuoto, la vela, la canoa, il sailonbike, l'utilizzo di motori elettrici, il kitesurf, insomma gli sport nautici a "basso impatto ambientale". Anche in questo caso la nuova Scuola di Vela all'Isola Polvese è certamente il "fiore all'occhiello" ma non è sufficiente tanto che difficilmente si alimenterà se non vengono promosse attività parallele. Con questo intendo, per esempio, locazione di piccole barche, cabinati, canoe, sailyak, piccoli motoscafi, bici e canoe, insomma ogni darsena dovrebbe essere dotata di un piccolo centro di "charter" e di ampi spazi per il "transito", cioè per coloro che frequentano il lago solo per brevi periodi.

Stabilimenti balneari: è un punto importante e molto critico, difficilissimo esternare un'idea, per quanto gratuita e peregrina come tutte quelle che sto scrivendo. Il problema nasce dalla naturale irregolarità della profondità del lago, sembra però che questo problema si stia risolvendo, almeno in parte. Io non credo che si debbano creare arenili dove non esistano, sarebbe uno scempio, si potrebbe invece migliorare l'accesso ai piccoli arenili tipici del lago. Grandi prati ben curati ed alberi ad alto fusto fino alle piccole spiagge naturali che si affacciano nell'acqua. Un esempio è il lungo lago di Castiglione del Lago, ma ce ne dovrebbero essere molti altri. Non necessariamente una spiaggia deve essere fatta di rena, potrebbe essere un prato ed apparire altrettanto bella. Le strutture balneari mi sembra che siano quasi totalmente assenti ed è ovvio che questo tipo di attività è, come per i porti, la ninfa vitale della presenza turistica. Come presupposto ci deve essere una grande attenzione a mantenere il livello del lago costante e all'accesso agli stabilimenti come le strade ed i parcheggi.

Ciclismo, equitazione, golf: Ottima l'iniziativa della ciclabile e del servizio di locazione biciclette ma è arrivato il momento di alzare il "tiro" con l'equitazione ed il golf lungo i meravigliosi percorsi storici, archeologici, naturalistici delle Terre del Trasimeno.

Turismo eno-gastronomico: già si fa tanto ma non c'è solo quello.

Avifauna e percorsi storico-naturalistici: la locazione di battelli, di bici e di cavalli, nonché la creazione di adeguate infrastrutture, può essere un mezzo per accedere più facilmente il territorio, con attività quali il bird watching, i percorsi museali, etc., non sto ad elencarli tutti, anche perché già viene fatto tanto. Si può fare di più.

E' proprio lei, la Moretta Tabaccata specie rarissima che frequenta il Trasimeno?

lunedì 21 marzo 2011

Pare-Fouling, una sfida eco tripla

Dal sito Nautic-Innovation

Mi piace parecchio questa soluzione proposta dalla azienda francese Nautic Innovation, il Pare-Fouling. Nel loro sito vengono elencate le tre motivazioni per cui vale la pena informarsi seriamente su questo prodotto, e che ho tentato di tradurre maldestramente. Ovviamente Pare-Fouling è valido per chi lascia sempre la barca in acqua e non la utilizza per lunghi periodi.

UNA SFIDA ECO TRIPLA

Ecologia:
- L'antivegetativa è protetta dal Pare-Fouling e non si diffonde nell'ambiente.
- Il carenaggio è meno frequente (da 3 a 5 anni)  e i rifiuti associati alla pulizia della carena sono, di conseguenza, ridotti.
- I film utilizzati sono stati appositamente selezionati e progettati per questo utilizzo a causa della loro neutralità per l'ambiente e le loro caratteristiche completamente riciclabili.

Economia di tempo e fatica:
- 1 ora (posa o rimozione), rispetto a 1 o 2 giorni per un refit.
- tempi di prenotazione per effettuare le operazioni di carenaggio.
- tempi di raschiatura e verniciatura.

Risparmio:
- Il  Pare-Fouling prolunga la vita dell' antivegetativa, riducendo la frequenza delle carene da eseguire.
- La sua vita, quando vengono soddisfatte le condizioni di installazione e utilizzo, è di 5 anni minimo.
- Il suo acquisto è ammortizzato nel primo anno, cosa alquanto rara nel mondo dello yachting.


domenica 20 marzo 2011

L'albero con cerniera

Aspirina sta per essere disalberata
Più di una volta amici velisti mi hanno chiesto come fosse fatta la cerniera del mio albero perciò, l'ultima volta che sono andato al lago, ne ho approfittato per fare qualche foto. La cerniera nell'albero è molto comoda per  alberare e disalberare in sicurezza e ritengo che tutte le barche fino a 24 piedi dovrebbero averla. Di come abbiamo fatto a disalberare ne abbiamo già parlato qui.

La base in coperta
La drizza che si vede è quella della deriva mobile. La base in coperta, ha due asole e due fori per una spina, la spina è amovibile ed andrà a fissare la parte superiore fungendo da da cerniera.

La base in coperta
La base dell'albero, che andrà a coprire completamente la base in coperta, ha anch'essa i fori per l'inserimento della spina che avete visto fissata alla base in coperta e una spina fissa che andrà ad appoggiarsi sulle asole della base in coperta. 

La base dell'albero

La base dell'albero
La prima operazione che si fa è di fissare la spina con l'albero steso orizzontalmente, una volta fissata la spina si tira su l'albero. Successivamente si collegano lo strallo, le sartie ed infine il paterazzo.

Si collega/ scollega la spina con albero in orizzontale
La cerniera con l'albero su
Le uniche cose che mancano per poter fare tutta l'operazione in sicurezza sono dei supporti laterali, anche posticci, per evitare le oscillazioni laterali dell'albero, in particolare se si volesse fare questa operazione da soli con l'ausilio del paranco della scotta collegata allo strallo, come si vede nel filmato effettuato da Lorenzo. Nel filmato però Lorenzo non aveva i supporti laterali che altrimenti potrebbero essere realizzati in questo modo: due barre da collegare alla base dell'albero e, tramite delle cimette, agli occhioni di fissaggio delle sartie.

Supporti laterali collegati alla base dell'albero e agli occhioni tramite cimette



sabato 19 marzo 2011

Cotti dal vento



La mano dei terzaroli non era venuta proprio perfetta ma la giornata invece lo era stata, bel vento sostenuto, onda e tanto sole di ritorno da "isola", quattro miglia e mezzo così si vivono raramente.



giovedì 17 marzo 2011

150 anni, il meglio della nostra storia

Dal sito Mondovespucci
Certo, fortuna che abbiamo il nostro Presidente che ogni giorno ci dimostra quanto onestà, rettitudine, ideali morali ed etici stiano alla base di ogni persona civile e intelligente, mi è piaciuta la passione, e allo stesso tempo l'eleganza, con cui ieri sera ha fatto il suo breve discorso durante lo spettacolo di RAI1. 


AUGURI ITALIA!


mercoledì 16 marzo 2011

Klepper, la deriva smontabile

Dal sito Klepper
Dice un vecchio detto tedesco: "Naviga a vela quando puoi, pagaia quando devi.", poi nel loro sito aggiungono che il kayak a vela è uno sport sempre più amato. Concordo, e credo proprio che questa "formula" Klepper, molto tedesca per definizione, mi piace parecchio e ne elenco i motivi:
1) la borsa è lunga 1.33 m
2) pesa 36kg a 1 posto, 48 kg a 2 posti
3) ha randa e fiocco da 2.5 a 5 mq
4) è sicura, fino a 4 Bft;
5) è capiente;
6) il kayak completo di vele ed accessori si aggira sui 3000 € ad un posto, 4000 € a due posti;
7) si monta in soli 15 minuti;
8) è bella da vedere.

Dal sito Klepper
Come si vede dalla foto esiste anche l'accessorio per aumentarne la sicurezza rendendolo un piccolo trimarano. Comunque, per valutare tutti gli accessori ed eventualmente acquistarli on-line c'è un apposito sito: Kleppershop. Il sito Klepper è molto ben fatto e con pazienza si possono trovare molte notizie interessanti, inclusa questa meravigliosa avventura: expeditions , e poi video, foto, istruzioni e quant'altro. Insomma proprio belli questi kayak a vela della Klepper soprattutto perché potrei portarmelo facilmente dietro con la mia bici ed il trolley senza alcuna fatica. Per essere portati in kayak a vela ci vogliono bici e trolley ripiegabili:
Cyclone II ripiegabile
Con una tenda, il sacco a pelo ed il kayak dietro ci si potrebbe veramente girare l'Europa in lungo e largo, inclusi i grandi fiumi, le isole, i laghi, i mari .... magari cominciando proprio dal Po, partendo da Mantova per raggiungere Venezia, seguendo la stessa filosofia di Giacomo De Stefano, The man of the river, di cui avevamo parlato in un post precedente, e degli amici di Un altro Po.

Dal sito "Man of the river"
Qui abbiamo un bel video di un Kayak Klepper in navigazione.


Un altro Po




"Un viaggio per aiutarci a salvare questo grande fiume, e un progetto per nutrire le coscienze. Un viaggio a impatto zero risalendo il Po a remi e a vela, fatto con le uniche risorse dei doni ricevuti lungo il cammino, per sensibilizzare sul fiume che muore, su uno stile di vita leggero e lento, una riflessione sui limiti di uno sviluppo frenetico che dimentica l’uomo e la natura, sulla decrescita possibile, sul vivere meglio con poco." (dal sito Un altro Po).

DON’T LEAVE THIS PLANET TO THE STUPID. PLEASE: ULTRAPO

Dal sito di UltraPo

Un bellissimo sito, una bellissima iniziativa, una filosofia da amare e condividere!


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...