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Il Cantiere Alliaura Marine in liquidazione giudiziaria, dal sito Allboatsavenue |
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HISSE ET OH, noto sito di nautica francese, c'è chi si è interrogato sulle motivazioni della crisi della nautica da diporto, in particolare sulle cause del crollo del prezzo dell'usato e del fallimento di prestigiosi cantieri navali. Molte sono state le osservazioni interessanti ma io credo che se il mercato azionario negli ultimi anni si è svalutato mediamente del 30 - 40% è naturale che i problemi si ripercuotano nelle stesse proporzioni in prima istanza su tutto ciò che non è indispensabile e poi sui beni storicamente solidi come la casa, l'auto etc. C'è veramente da stare poco allegri.
E' comunque interessante leggere tutti gli interventi e tra quelli che più ho condiviso riguardano le conseguenze negative che ha causato l'approccio consumistico della nuova borghesia e degli operatori del settore nautico. In pratica si è passati dalla gestione di una "passione" alla gestione di un "consumo", ne abbiamo parlato più volte, e gli effetti devastanti sono sotto gli occhi di tutti con una lievitazione spropositata dei prezzi tanto che l'armatore è diventato un inconsapevole e sciocco pollo da spennare. C'è da aggiungere che se la nautica a motore, con l'aumento del prezzo dei carburanti, sembra non avere più futuro se non per trasformare le proprie barche in case galleggianti ormeggiate in un porto, la vela, checché se ne voglia, rimane pur sempre uno sport che richiede capacità, sforzi, concentrazione e attenzione tali che ben poco hanno a che vedere con la voglia di distrarsi del borghese medio. Questo per dire che l'approccio sbagliato non potrà durare a lungo, anche se gli stessi operatori che ieri hanno svuotato le tasche alla borghesia nostrana aspettano con ansia l'arrivo degli inconsapevoli arricchiti dall'altra parte del mondo, questo desiderio neanche si vergognano più a nasconderlo.
Io mi auguro invece che questa crisi serva a riportare nelle giuste proporzioni il rapporto tra la gente e la nautica ridimensionandosi nelle grandezze e nei relativi costi, ritornando ad una nautica più "popolare". Purtroppo i vizi e le abitudini sbagliate si perdono solo dopo gravi sconvolgimenti socio - economici ma spero vivamente che questo non accada, credo invece, a dispetto del mio pessimismo, in una rinascita culturale che dia il giusto valore alle passioni, ai sogni e alle aspirazioni dell'uomo.
Cerchiamo tutti assieme di costruire un futuro migliore trasformando questo capitalismo consumistico in una vera democrazia basata sul lavoro e sull'uguaglianza, punti fondamentali che stanno alla base della nostra Costituzione. Questa democrazia negli ultimi vent'anni ci è stata progressivamente usurpata da lobbies politiche - affaristiche, smettiamola di essere sciocchi polli da spennare e anche se le penne ce le hanno tolte quasi tutte ci rimane pur sempre il buon senso e un barlume di intelligenza, utilizziamoli.