martedì 3 marzo 2015

Affidamento in gestione Isola Polvese, son desto?


La vedete questa villa ducale, inclusi tutti gli annessi e il giardino del Porcinai?


E questo meraviglioso castello?


E tutto quello che c'è intorno?


Inclusi i moli ...


e la chiesetta?  Ebbene li danno in gestione alla mastodontica cifra di

10.000 € / anno + IVA

e c'è anche l'Ostello ad ancora meno (8000 €/ anno).



ENTRO IL 19 MARZO, No comment! Son desto?



Cartopping: protezione anticaduta per portatutto


Sia nella fase di carico che durante il trasporto, credo che sia indispensabile una protezione laterale sulle barre, anche se durante il viaggio la barca non si dovrebbe muovere grazie alle cinghie.
In ogni caso, visto che è stato molto semplice, ho preferito prendere delle precauzioni inserendo quattro piolini nei due portatutto, ovviamente quelli dalla parte del carico vanno inseriti successivamente alla sistemazione sul tetto dell'auto.


Non so se ci sono oggetti del genere disponibili come "optional" alle barre ma, considerato che ho pochissimo spazio a disposizione, ho preferito utilizzare viti, dadi e rondelle, nulla di più.


Il tubicino di plastica serve a proteggere la barca da eventuali danneggiamenti.





OMG: qualcuno ha perso la barca!



Dalla rivista Boating Magazine (22 ottobre 2014):
Trasportare la barca in completa sicurezza è di fondamentale importanza; mentre stai rimorchiando il tuo orgoglio e la tua gioia sul tetto della tua auto, devi essere assolutamente sicuro di non aver trascurato nulla e di sapere bene come fare. Il varo e l'alaggio sulla rampa sembrano molto più complicati del trasporto, tuttavia se non assicuri la tua barca in maniera corretta c'è una buona probabilità di non avere più una barca da varare quando si arriva alla rampa.

Via: Boatingmag


lunedì 2 marzo 2015

Come realizzare un "car-top boat park"

car-top boat park, adattato da rdn.bc.ca, Regional District of Nanaimo
Dopo anni di proposte di porti verdi e a secco ecco la novità, il "car-top boat park". Si tratterebbe, così come è stato proposto da alcuni residenti, abitanti nei pressi del Quennell Lake, di una piccola area attrezzata di un parcheggio, area di carico/ scarico, pontile e servizi per i car-topper.
Nella figura ho provveduto a semplificare e a tradurre le caratteristiche di progetto che sembra  molto interessante.
Il "car-top boat park" è il primo modello di approccio alla nautica, un sistema semplice ed economico per sviluppare il turismo nautico in ogni sua manifestazione e, indipendentemente dalla condizione economica e sociale, in modo ecologico e altamente compatibile con l'ambiente.
Ce ne vorrebbero a migliaia negli 8000 km delle nostre coste ma soprattutto anche nei nostri magnifici laghi e lungo i fiumi.
Come promesso qualche giorno fa, evito di fare ulteriori commenti su come si dovrebbe comportare la nostra classe dirigente, mi permetto solo di dare un piccolo consiglio su come potrebbero investire alcune e poche centinaia tra le migliaia di euro che l'Italia non riesce a spendere dei finanziamenti europei.
Evviva il car-topping!



domenica 1 marzo 2015

Hummer, a car-topped Passagemaker Dinghy

Dal sito di Hummer
Hummer è un bellissimo Passagemaker Dinghy autocostruito della Chesapeake Light Craft di cui giusto ieri ho pubblicato il CATALOGO.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 3.56 m
Larghezza:  1.42 m
Pescaggio: 0.15 - 0.76 m
Peso: 41 kg
Peso trasportabile: 295 kg
Sup. velica: 7,2 mq

Dal sito di Hummer
Sul Sito di Hummer potete trovare informazioni, foto e come costruire questa bella barchetta a vela e a remi, nonché il sistema per trasportarla sul tetto dell'auto.
C'è anche un bel video sulla sua storia, assolutamente da vedere:


venerdì 27 febbraio 2015


mercoledì 25 febbraio 2015

Il tappetino per MAE e poi svernare


Ieri sera è arrivato il tappetino per MAE ed ho provveduto subito al suo montaggio, mi sembra molto pratico e utile.


Il sistema di fissaggio del tappetino è ad incastro, pertanto lo si può togliere e mettere in ogni momento.


Avevo già sistemato la barca per l'inverno quindi ho dovuto ritirarla su con il solito sistema, si appoggia al carrellino, stando ben attenti che sia fissato a terra, e poi la si fa ruotare su se stessa.


Così è pronta in un attimo per i lavori.


Terminato il montaggio del tappetino e l'aggiunta di un paio di fissadadi l'ho rimessa a dormire sotto le bici in attesa della primavera e del suo varo. Barca e bici, ma solo per fare passeggiatine.



martedì 24 febbraio 2015


lunedì 23 febbraio 2015

Venezia, vietati i natanti a remi, firma la petizione

Elena a Venezia, un bel po' di anni fa
A Venezia? Vietati i natanti a remi!, su questo articolo potrete trovare tutte le informazioni in merito a questa assurda vicenda e su come firmare la petizione.

Negli ultimi giorni, oltre ad avere la gioia di sistemare la nuova barchina, ho fatto un po' di manutenzione al blog riattivando i molti link interni che non erano più validi a causa della modifica dell'indirizzo e nell'occasione ho eliminato i post che trattavano di attualità ed i relativi commenti in merito alla nostra classe politica/ dirigenziale/ imprenditoriale. Ho deciso di non parlarne più, i fatti occorsi negli ultimi mesi mi hanno fatto riflettere e prendere questa decisione. Non faccio altre considerazioni, lascio ai molti esperti, forse troppi, questo ingrato compito. Mi sono ormai lasciato alle spalle da tempo le esperienze da voltastomaco e le relative rielaborazioni.


sabato 21 febbraio 2015

OCSG Winter Meet 2015 - Lake Windermere



A chance to catch up with friends on the wonderful banks of Lake Windermere. (Una chance da vivere assieme agli amici sulle splendide rive del Lago Windermere).

Chi non ha letto la mia traduzione di "Camping Out" non può capire quanto mi abbia fatto piacere vedere questo video girato dalla OCSG (Open Canoe Sailing Group) e poter finalmente rivivere non solo con l'immaginazione i luoghi e le esperienze con cui la British Canoe Association nel 1889 organizzò il suo secondo raduno. Unica differenza è che il raduno di allora si svolse in tenda, qui si sono ritrovati al Fallbarrow Hall, un "resort" che comunque rievoca quei tempi ed il Winderere Hotel citato nel libro.
Vi ripropongo qui la bozza della traduzione della sezione di interesse.

CAPITOLO IV. 

Con la British Canoe Association al Lago di Windermere.

Oh Windermere e le tue incantevoli magie! 
Non potrò mai dimenticare 
 le tue colline, i tuoi ruscelli, le tue piacevoli fattorie, 
 LA TUA PERENNE UMIDITA'! 
Ho visto molti luoghi piovosi, con clima equinoziale; Ma qui piove ora e poi, 
qui piove sempre! 
E' LA FINE DEL CANOISTA 

La base del campeggio del 1889 era situata a Beeholm, a sud di Waterhead, sul Lago di Windermere, sulla sponda opposta di Ambleside.
Il campeggio era molto bello, posto in un leggero declivio che si affacciava sul lago e protetto da alberi ad alto fusto. Poiché la sponda era rocciosa erano stati costruiti dei piccoli pontili di legno in modo da facilitare l'imbarco e lo sbarco dalle barche e la nuotata mattutina.
L'acqua del lago è così fredda che, alzandosi la mattina presto, ci vuole del tempo per stabilire se quella mattina non fosse troppo gelida per fare il bagno, o se si era preso troppo freddo per arrivare a riva, oppure se una nuotata a stomaco vuoto non sarebbe stata un male in generale e questa mattina in particolare.
In aggiunta allo shock di quanto sopra descritto, poiché era necessaria una zoppicante e dolorosa camminata sopra le pietre appuntite scrupolosamente distribuite sulla riva mentre l'acqua fredda si infiltrava lentamente nelle ossa, le probabilità di fare il bagno erano pressoché nulle, il che lasciava ai fuggitivi quella spiacevole sensazione di vile abbandono del dovere che prende il britannico che abbia rinunciato alla sua nuotata mattutina.
Dopo che furono costruite le passerelle questa lenta agonia non si rese più necessaria, al che la codardia divenne molto meno scusabile; il pigiama veniva risolutamente gettato al vento e poi via, una corsa lungo la passerella poiché, anche se l'acqua era sempre “più fredda che mai”, ogni partecipante sentiva che sarebbe stato disonorato prima della sua coscienza se non avesse tirato fuori il suo coraggio e fatto il grande passo.
Il Raduno ebbe un buon successo di partecipazione, perciò molte signore alloggiarono a Waterhead o nella Bee-Holm Farm; due di queste erano mogli, una delle quali in viaggio di nozze.
C'è sempre qualche uomo divertente al campo, così, naturalmente, di queste povere creature fu detto che erano venute al campo alla ricerca della felicità “canoabiale”
Le canoe sono state scaricate dai treni a Lakeside e, poiché il campo era all'altra estremità del lago, è stato necessario navigare a vela o a remi per raggiungerlo.
La fattoria di Beeholm ci ha fornito i latticini di sua produzione mentre per gli altri approvvigionamenti e generi alimentari ci servivamo ad Ambleside, il luogo più vicino; a questo scopo l'Associazione aveva noleggiato una grande barca a remi e l'attendente di campo è stato in grado di consegnare provviste, lettere e qualsiasi altra cosa fosse stata necessaria dal villaggio al campeggio e viceversa.
La vista dal campeggio, che comprendeva le Langdale Pikes e le altre colline circostanti, Waterhead, la casa di Mr. Mclver e il suo pontile, ed infine la parte bassa del lago, Lowood, la più amata dai novelli sposi.
Nonostante che nel corso delle due settimane che è durato il Raduno ci siano stati due giorni veramente belli, il Lake District ha confermato il suo carattere “abbondantemente piovoso”.
 Durante tutto il tempo la pioggia è stata frequente, fastidiosa e abbondante e in qualsiasi modo la si definisse semplicemente maledetta.
Fortunatamente la giornata più bella ha incontrato i favori della spedizione in carrozza che venne noleggiata per recarsi a Keswich; le piogge dei giorni precedenti avevano abbattuto le polveri e la giornata straordinariamente limpida dette la possibilità ai partecipanti di apprezzare le più attraenti località del Lake District.
E' stato un bello spettacolo vedere la flotta di canoe veleggiare verso Waterhead per raggiungere la carrozza che aspettava al Waterhead Hotel.
La bandiera del Club è stata issata sulla carrozza e il linguaggio pronunciato, naturalmente, è stato esclusivamente nautico.
Il conducente, ovviamente, non capiva quando gli veniva chiesto di far virare a babordo o a tribordo i suoi cavalli e c'è voluto un po' di tempo a fargli capire che “gettate l'ancora” significava che volevamo fermarci. E 'molto probabile che egli ci considerasse una nuova varietà di matti, per il vagabondare lungo la riva e con quel modo di parlare con termini marinareschi non così comune al lago quanto al mare.
Egli era forse più abituato al rumore discordante che al frastuono che facemmo noi con la tromba della carrozza poiché, avendo fatto pratica con questo strumento a turno tutti quanti alla quale avevamo chiamato in soccorso una trombetta Sixpenny, avessimo stabilito il record nel Lake District.
Dopo una piacevole gita in carrozza attraverso uno scenario incantevole, la Royal Oak a Keswick ci ha servito un ottimo pranzo; dopo di che abbiamo passeggiato nei dintorni; molti di noi hanno speso le loro energie ad acquistare le matite Keswick con impressi i nomi dell'acquirente, o di amici a casa.
Abbiamo suonato e cantato per diverse serate in campeggio, il suono del banjo e bravi canterini venivano proposti a richiesta.
Nel tendone del Comitato organizzatore c'era un pianoforte e sono stati organizzati ben due concerti ad uno dei quali sono stati invitati anche ospiti e turisti presenti nei dintorni; le performance vocali e strumentali sono state così lodevoli che hanno meritato una menzione nella stampa locale.
Dopo il concerto, una delle due spose ha mostrato ai presenti i gagliardetti delle regate che erano state tenute e, anche se in questi raduni le regate non sono una peculiarità, alcune ne erano state organizzate e realizzate. Due serate sono state animate sotto il tendone con il proiettore di diapositive che mostravano le crociere in canoa. Una serata è stata dedicata ad una cena conviviale tra i membri ed i loro amici, tenutasi al Waterhead Hotel; dopodiché le barche, illuminate da lanterne cinesi, hanno navigato a vela e a remi tra Ambleside ed il campeggio.
Il grazioso effetto è stato poi testimoniato da una gran parte della popolazione circostante. Sono state effettuate anche processioni di canoe ed evoluzioni, tutti assieme in mezzo al lago, con canti e cori, fino a che le barche illuminate non sono tornate al campeggio. Nel corso della riunione annuale dell'Associazione Mr. R.M. Richardson è stato nominato Vice Commodoro; e sono stati valutati diversi luoghi per l'incontro del prossimo anno: Dopo la riunione i membri hanno fatto una foto di gruppo per il nuovo Year-Book. Quando è arrivato il momento di congedarsi dal nostro piacevole campeggio è stato concordato che incontri del genere sono il modo migliore di spendere le proprie vacanze e con Black-eyed Susan abbiamo urlato:

 "Ci incontreremo di nuovo di sicuro."




venerdì 20 febbraio 2015

MAE con i tubolari, o senza?


Il Breeze 10 Sail Kit della Walkerbay 10 è corredato anche dei tubolari. Ci ho messo circa un'oretta per montarli, anche se all'incontrario perché le scritte sono venute sotto, ma con l'avvitatore elettrico credo che ci si metta meno di venti minuti. Questa opzione permette di aggiungere una persona alle tre trasportabili senza tubolari in più garantisce una maggiore sicurezza nella navigazione.


Non sono male, l'unico dubbio che mi assale è che per fare cartopping bisogna sgonfiarli perciò vanno lasciati penzoloni sul bordo della barca perché fissati grazie a delle viti. Vedremo, così era senza tubolari in formato "dinghy".


Insomma, un dubbio amletico, li metto o non li metto? Forse all'occorrenza, quando c'è molto vento e quando saremo di nuovo tutti e quattro insieme a navigare, portarseli dietro con un cacciavite e il gonfiatore non costa nulla.



giovedì 19 febbraio 2015

Cartopping, come fare da soli


Stamani ero da solo ma oggi Elena mi ha potuto fotografare mentre scaricavo la barca dall'auto perciò ho potuto immortalare la sequenza dell'operazione, che è velocissima e nient'affatto faticosa. Ovviamente per il carico basta fare all'incontrario e osservate bene che il trucco è tutto nel carrellino che permette una semplice rotazione della barca. Non dimenticate che il carrellino deve essere bloccato con un peso e deve essere tassativamente smontabile per poterlo caricare nell'auto assieme alle attrezzature della barca.
Qualora l'auto fosse più alta basta mettere qualcosa sotto le ruote del carrellino o sfruttare l'alzata di un marciapiede.


Ecco la sequenza completa.



Cartopping, il dado è tratto

Vedi Tutta la FOTOGALLERY completa
"Alea iacta est", non potevo altro che scomodare la celeberrima frase di Giulio Cesare dopo aver varcato il Rubicone ma per me è stato un evento di tale portata. 
Trascorsa una mezz'oretta a regolare e fissare le barre, ma quelle rimarranno sull'auto da primavera in poi, un buon quarto d'ora l'ho perso a prendere il coraggio di fare tutto da solo senza l'aiuto di nessuno. Elena a scuola, Tommaso a smaltire il Carnevale e il sonno perso per la preparazione degli esami, ero indeciso se svegliarlo per farmi dare una mano. No, non dovevo farlo.
Così ho avvicinato il carrellino e la barca all'auto e mi sono deciso. Ho tirato su la barca in un minuto e senza nessuna fatica, facendola prima ruotare sul carrello, avendo prima preso la precauzione di fissarlo a terra con un peso, appoggiando la barca alla macchina e poi su, sulle barre facendola scivolare su di un lenzuolo che poi ho sostituito con della gommapiuma. E' stato facilissimo.


Tutto il resto del tempo, almeno un'ora, l'ho perso a capire come funzionavano le cinghie con i tiranti e come sistemarle. Con i tiranti ne avevo solo tre, una senza e proprio lì la barca si è mossa di qualche millimetro nel corso della prova che ho fatto dopo.


Quindi è assolutamente indispensabile avere almeno quattro cinghie con i tiranti. Come potete vedere ho inserito anche l'occhione sul musetto della macchina, occhione che fino a qualche giorno fa non avevo mai capito a cosa servisse.


Il test è stato di una quindicina di chilometri su strade di campagna asfaltata e rotonde prese a piena velocità che ha avuto dei massimi di 80 km/ h.


E' andato tutto ottimamente, e "il dado è tratto", basta porti, basta ormeggi, basta antivegetative, basta carrelli! 


Evviva il cartopping, ora l'importante è di vedere di non perdere la barchina per strada,



mercoledì 18 febbraio 2015

MAE e il suo armo velico


Ho provato a montare l'armo velico di MAE, è semplicissimo e ci si mette meno di un quarto d'ora. L'albero è in due pezzi che entrano facilmente in auto più c'è il boma della stessa lunghezza. Le vele sono sistemate in una sacca.


La randa si inferisce dall'alto senza dimenticarsi di agganciare il fiocco, che non ha stralletto, prima di infilare l'albero nell'apposito vano. Non ci sono sartie.
Le cime sono sei.


La prima è la scotta del fiocco, la seconda la scotta della randa, la terza con l'anello serve a controllare il boma con la scotta della randa (ritenuta del boma), poi c'è il tesabase, il vang ed infine il cunningham.


Il montaggio è corretto, come si vede in questa immagine tratta dal video: Walker Bay 8 Row Boat Dinghy Sailing Sailboat Sail Georgian Bay Beausoleil

1.ritenuta del boma, 2.scotta della randa, 3. tesabase, 4.vang, 5. cunningham, manca il fiocchetto
I due strozzatori servono per la scotta del fiocco mentre la scotta della randa si tiene in mano a meno di non utilizzare lo strozzatore libero.

Nota: nella foto ho invertito le posizioni di fissaggio di vang e cunningham
Mi è sembrato tutto molto semplice e molto facile.


E' così che voglio la mia vela: piccola e comoda.


martedì 17 febbraio 2015

Eccomi

Tutta la FOTOGALLERY
Come promesso ecco le prime foto di MAE dopo l'assemblaggio dello scafo, tra oggi e domani terminerò anche il kit velico. E' una barchina molto bellina e facilmente gestibile, almeno per me.


Il timone è regolabile in altezza.


Le sedute sono ampie e comode.


Che altro dire, una volta terminato l'assemblaggio manca solo di caricarla sull'auto ed andare a provarla.


La rotazione sul carrellino in modo da appoggiarla alla macchina è fattibile con semplicità, basta che il carrello sia fissato a terra ma soprattutto ci vogliono dei vecchi coltroni per proteggere la barca dalle rigature.




lunedì 16 febbraio 2015

La nostra nuova barchina è arrivata

Dal sito Walker Bay
E' esattamente come quella in figura, MAE, la nostra nuova Walker Bay 10, è arrivata stasera alle sei e mezza via corriere in una busta gialla. Nulla di più semplice, ho potuto seguire passo passo anche la spedizione, più lunga del solito a causa del week end.

Dal sito di Bartolini Express
Con Tommaso abbiamo cominciato subito con l'assemblaggio delle sedute, il resto lo completeremo domani, poi farò delle foto.

Dal sito Walker Bay


Sailing Rap



Nativo del Maine, Peter "DJ Lalla" ama la musica e insegnare ai bambini a navigare. Combinando queste due passioni DiLalla utilizza questo rap intelligente per aiutare i bambini a ricordare le nozioni di vela. Eccolo in un video di Omar Davis.

Testo

When you begin to sail there's a lot to learn
knots, safety and nautical terms;
the front is the bow and the back's the stern
the port is left and the right starboard.

Let's talk about the parts of the boat,
you sit on the hull it makes you float.
The big white sail is called the main,
the little one in front, the jib's the name.

The ropes attached are called the sheets,
hold them tight in your hand or secure it to a cleat.
Depending on the direction of the breeze
adjust each sail accordingly.

Directly downwind, or "by the lee"
ease out the sheets almost completely.
The sails can fly on either side
but watch out here comes an unexpected jibe!

So hit the deck, here comes the boom!
When you tack or jibe it's coming over real soon.
Hit the deck, here comes the boom!
Lower your head and give it some room.

When you're on the water you should be aware
cuz the wind is changing every second you're out there.
Look to the left, here comes a puff,
the water's dark its got ripples and stuff.

Before it hits let me tell you what to do,
get into position and warn your crew.
We got a puff on the left, so be prepared,
just take a deep breath and don't be scared.
Get up on the rail and hike with me,
once the boat flattens out we can trim the sheets.

We made it through, its time to head back,
so duck your head cuz I'm about to tack.
Ready about, hard to lee,
I push the tiller extension away from me.
I hold it like that til the boom's across
switch behind my back I'm a boating boss!

.... ero tentato di tradurre il testo ma credo che non abbia molto senso.

Via. Cruising World


Vaarkrant trailerhellingen: tutti gli scivoli in Olanda

Dal sito De Telegraaf Vaarkrant
Per chi volesse passare le sue vacanze con la barchina appresso in Olanda, il "paese dei tulipani", nel sito De Telegraaf Vaarkrant Trailerhellingen può trovare un nutrito elenco di scivoli corredato di mappa ed informazioni, incluso il dettaglio di non poca importanza se è gratis o a pagamento, secondo il colore verde o rosso con cui è incorniciato lo scivolo indicato.
Bello, tutti riescono a fare meglio di noi, un paese in cui il mare ed il suo godimento da parte di tutti dovrebbe essere una priorità.




domenica 15 febbraio 2015

Amore, c'è un'altra nella mia vita

Foto tratta da De Telegraaf Vaarkrant
Al Boot Holland 2015 l'ultima giornata è stata un successo, non solo per la bella mostra delle barche in acciaio, ma perché i visitatori della sezione della vela si sono trovati a leggere una poesia magistrale che li avrà fatti sicuramente sorridere.
Si tratta del testo del famoso skipper Pieter Meeter che scrisse di getto una sera dopo esser tornato a casa dalla sua barca sulla quale aveva fatto alcune manutenzioni. 
In quell'occasione egli regalò una poesia magistrale a sua moglie, una sorta di confessione, una dichiarazione d'amore di un uomo per la sua barca.
"Siamo rimasti così colpiti da queste parole che non abbiamo potuto fare a meno di stampare il testo in un grande pezzo di stoffa e metterlo in mostra" ha detto Coor van der Zee il proprietario del skûtsje de Sinnekening.

"Mia cara, sai quanto ti amo, ma c'è un'altra nella mia vita. 
Ultimamente l'avevo trascurata, ma quando l'ho rivista questa mattina è di nuovo sbocciato il grande amore. 
Il suo fondo schiena è bello quasi come il tuo. 
Tra lei e me c'è una grande differenza di età, maggiore di quella che c'è tra me e te. 
Ma l'età è un problema solo per me. 
So che ti sto chiedendo molto, ma spero che tu possa perdonare questa mia unica debolezza. 
Eccoti una foto così se un giorno tu dovessi incontrarla saprai chi è.
Posso sinceramente affermare che sono molto felice con te, ma io sento la necessità di trascorrere più tempo con lei. 
Io, ovviamente, spero che tu mi concederai questa libertà."

(maldestramente tradotta ed interpretata da me medesimo da De Telegraaf Vaarkrant).


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