Imperdibile!
mercoledì 18 maggio 2016
Inflatable dinghy sailing
Semplice, portatile e divertente.
sabato 14 maggio 2016
Etruscan Tour tra Populonia e Baratti, la sua terra, il suo golfo, il suo mare e ..... i suoi etruschi
Tanto per sognare un po' e preparasi bene una delle prossime uscite estive. Chi conoscesse un buon posticino dove dormire una notte mi farebbe un favore se me lo comunicasse anche se ho visto che si trovano su TRIPADVISOR.
Ah, tra le tante foto trovate in rete ho visto che anche lì non mancano i "walkerbayers", pensa un po' te!
Foto tratta da Tripadvisor |
Certo è che non mancherò di passare per la "Buca delle Fate", ma tanto Elena mi tappa gli occhi, anzi l'unico occhio sano rimastomi che in certi casi come dice lei diventa vorticoso.
venerdì 13 maggio 2016
Ducky, reflections after the Boat Show Stockholm 2016
La FOTOGALLERY Ducky del Salone di Stoccolma 2016 |
Sono passate ormai due settimane dall'esposizione della nostra barca al Salone Nautico di Stoccolma 2016 e a tutti voi che ci avete visitato nel nostro stand e avete mostrato interesse per i catamarani Ducky diciamo un grande "grazie!"
E' stato bellissimo incontrarvi e scambiarsi delle idee. Spero di vedevi ancora in primavera nel corso dei test-vela con il Ducky (la data sarà comunicata presto su un post a parte).
Sarete i benvenuti se verrete a dare un'occhiata da più da vicino al Ducky 17, il catamarano che vedete nelle foto.
Pensate che grazie al velocissimo tempo di smontaggio del catamarano Ducky siamo stati i primi a lasciare libero lo stand a salone terminato.
Buona Pasqua a tutti, la stagione di navigazione inizierà presto!
(Maldestramente tradotto da me medesimo dal sito del rivenditore svedese Ducky).
Il test verrà effettuato il 14 ed il 15 maggio tra le quattordici isole che affiorano dove il Lago di Mälaren incontra il Mar Baltico, a Stoccolma. Quando parte l'aereo?
E' stato bellissimo incontrarvi e scambiarsi delle idee. Spero di vedevi ancora in primavera nel corso dei test-vela con il Ducky (la data sarà comunicata presto su un post a parte).
Sarete i benvenuti se verrete a dare un'occhiata da più da vicino al Ducky 17, il catamarano che vedete nelle foto.
Pensate che grazie al velocissimo tempo di smontaggio del catamarano Ducky siamo stati i primi a lasciare libero lo stand a salone terminato.
Buona Pasqua a tutti, la stagione di navigazione inizierà presto!
(Maldestramente tradotto da me medesimo dal sito del rivenditore svedese Ducky).
Il test verrà effettuato il 14 ed il 15 maggio tra le quattordici isole che affiorano dove il Lago di Mälaren incontra il Mar Baltico, a Stoccolma. Quando parte l'aereo?
Purjeella, Vesikissa katamaraanin
Dal sito Vesikissa |
Purjeella è un nuovo catamarano gonfiabile realizzato ad Helsinki in Finlandia dalla Vesikissa, sembra molto interessante anche per il PREZZO considerate le dimensioni, anche se bisogna valutarlo al lordo di tutte le spese.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza / larghezza 430 x 220 cm
Altezza 510 cm
Lunghezza boma 173 cm ø 45 cm
Peso pronta a navigare 60 kg
Dimensioni delle tre borse: 180 x 20 x 25 cm
Peso massimo borsa: 20 kg
Numero di persone trasportabili: 3 adulti
Portata 300 kg
Tempo di assemblaggio (min) 20-30
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza / larghezza 430 x 220 cm
Altezza 510 cm
Lunghezza boma 173 cm ø 45 cm
Peso pronta a navigare 60 kg
Dimensioni delle tre borse: 180 x 20 x 25 cm
Peso massimo borsa: 20 kg
Numero di persone trasportabili: 3 adulti
Portata 300 kg
Tempo di assemblaggio (min) 20-30
mercoledì 11 maggio 2016
Rum Regatta 2016
La Rumregatta
E ancora una volta issiamo le vele per la Rumregatta, la festa della vela tradizionale organizzata nel porto del museo di Flensburg.
La Rumregatta sta diventando l'incontro sempre più popolare dei Gaffelrigger nord europei e per questo motivo invitiamo tutti voi a partecipare, con o senza barca; il raduno si terrà il fine settimana dell'Ascensione da Giovedi 5 maggio fino a Domenica 8 maggio 2016 ... (maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo dal sito Rumregatta)
ormai l'evento è passato ma perché non pensare di andarci il prossimo anno, intanto ci possiamo gustare le immagini di questo video imperdibile.
Rumregatta 2011, dalla fotogallery di Alexander Zell |
martedì 10 maggio 2016
Sarà in Bretagna la "I Settimana ECONAV", un evento per promuvere le buone pratiche ambientali nella navigazione
SCOPRI IL PROGRAMMA DI ECONAV |
Settimana dell' Eco Navigazione: una vetrina per la nautica responsabile.
Dal 30 maggio al 5 giugno 2016 in Bretagna si terrà la prima settimana dell'Eco Navigazione . In programma: lezioni e dimostrazioni ...
Un evento aperto a tutti i professionisti e privati
Econav si propone di promuovere il rispetto per l'ambiente nel mondo della navigazione e marittimo. Si rivolge sia ai professionisti dei cantieri navali, ai gestori delle infrastrutture portuali come ai semplici diportisti.
Un programma variegato secondo le necessità e gli interessi
Il programma della settimana è disponibile sul sito web di Econav. questo coinvolgerà tutti i partecipanti all'evento:
- Conferenze sulla gestione dei rifiuti e l'economia del riciclaggio nelle attività marittime
- Una proiezione - dibattito sul low-tech con l'Associazione "Gold of Bengala"
- Una giornata dedicata ai professionisti "L'eco-innovazione e lo sviluppo sostenibile del territorio", casi di studio e dimostrazioni sulla carenatura ecologica o idro
- Una manifestazione con tema nautico
Il programma è aperto. Econav è in attesa di ricevere proposte da parte di tutte le parti interessate a promuovere le buone pratiche ambientali, una buona opportunità per i professionisti che desiderano promuovere i loro prodotti eco responsabili. Compila i moduli sul sito web dell'associazione.
Una prima che intende lasciare il segno
Lanciato dall'associazione Econav, con sede a Douarnenez, l'evento è per ora limitato alla Bretagna, ma l'intento è quello di promuovere la settimana europea dello sviluppo sostenibile della nautica in tutta europa grazie ad una maggiore copertura mediatica. L'appuntamento intende coinvolgere rapidamente ogni cittadino europeo.
(maldestramente tradotto da me medesimo da: BATEAUX)
Nel video, low-tech a bord
Via: BATEAUX, ECONAV
lunedì 9 maggio 2016
Dromahc, remorque de vélo pour stand up paddle, planche à voile, surf et kayak.
DROMACHC |
DROMAHC, è una nuova società francese che si è orientata verso questa avventura industriale: commercializzare rimorchi progettati e realizzati a livello locale, venduti solo su Internet, senza rete di distribuzione al fine di ottenere un prezzo finale più competitivo.
Ci auguriamo che i nostri rimorchi soddisfino tutte le vostre esigenze per un tipo di vacanza all'insegna della natura e dell'ecologia, secondo il tipo di attività nautica che preferite. (maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo dal sito Dromahc)
E' piacevole constatare che sempre più persone credono nel "sailonbike".
Ci auguriamo che i nostri rimorchi soddisfino tutte le vostre esigenze per un tipo di vacanza all'insegna della natura e dell'ecologia, secondo il tipo di attività nautica che preferite. (maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo dal sito Dromahc)
Dal sito Dromahc |
Dromahc offre tre tipi differenti di rimorchi per bicicletta e quello che mi sembra veramente notevole ed interessante è quello realizzato per kayak e canoe, anche a vela ovviamente. Avete visto il prezzo? 355 Euro! Probabilmente ne occorrono di più se si volesse realizzarne uno da soli.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Larghezza massima del kayak/ canoa: 0.9 m
Lunghezza del rimorchio: da 3.30 a 4.83 m
Peso a vuoto: 17.4 kg
Carico massimo trasportabile: 60 kg
E' piacevole constatare che sempre più persone credono nel "sailonbike".
sabato 7 maggio 2016
Golpe de MAR y VIENTO
Imperdibile!
venerdì 6 maggio 2016
Engelandvaarders, a vela verso la vittoria
Dal sito Telegraaf Vaarkrant |
Sul sito di Telegraaf Vaarkrant si può trovare disponibile on-line la bellissima rievocazione di un fatto accaduto nel 1943, nel corso dell'occupazione tedesca dei Paesi Bassi.
Gli Engelandvaarders sono stati tutti coloro che hanno tentato di fuggire dal nazismo per unirsi agli Alleati per la conquista della libertà. Questa fuga però, nella maggioranza dei casi, è naufragata nei freddi e tempestosi mari del Nord, o a causa delle condizioni meteo marine, o perché catturati dai nazisti, anche perché le loro imbarcazioni erano poco più che gusci di noce. L'unica loro speranza era quella di non essere notati.
Uno di questi equipaggi, in una fredda notte di aprile del 1943, era composto da quattro uomini ed una donna, Yvette, nome con cui chiamarono anche la loro piccola barca. I nostri eroi avevano già compiuto altri tre tentativi di effettuare la traversata riuscendo solo al quarto.
Dal sito telegraaf Vaarkrant |
Dopo oltre 70 anni due redattori di Telegraaf Vaarkrant hanno voluto rievocare questa grande avventura con un documentario chiamando come protagonisti i nipoti dell'equipaggio di allora. Con questa traversata, effettuata su di una barca di 5 metri uguale ad Yvette, si è voluta onorare la memoria di tutti gli Engelandvaarders che hanno messo le loro vite a disposizione per la conquista della loro libertà e quella di tutti noi.
Dal sito Telegraaf Vaarkrant |
giovedì 5 maggio 2016
Three men In a boat
Un'altra avventura "familiare" di Enrico a bordo di MIRA sul lago di Viverone. Imperdibili le riprese con la sua nuova GOPRO.
lunedì 2 maggio 2016
Monete d'argento da cinquecento lire, il più grande errore "nautico" della storia
La moneta d'argento di Elena da 500 Lire, conio del 1958 |
La moneta che vedete sopra è la moneta da 500 Lire d'argento di Elena, appartiene alla prima tiratura di serie che fu coniata nel 1958. Fu il primo conio dopo la famosissima scoperta dell'errore, errore che in realtà non c'è mai stato, semmai a mio parere quelle sbagliate furono le centinaia di migliaia emesse dopo, con buona pace del Capitano Giusco di Calabria che ritenne la posizione della bandiera sopra le vele errata.
Le 500 Lire d'argento con la bandiera controvento che furono ritenute errate, dal sito it. finance.yahoo |
Qualsiasi navigante con un minimo di esperienza capisce che la posizione corretta delle bandiere e delle vele è quella originale, rappresentata nel conio di "prova", la prima tiratura da 1004 monete. Le caravelle procedendo di bolina hanno le vele orientate verso l'osservatore e la bandiera è posizionata contro vento formando l'angolo corretto per risalire il vento.
L'intera storia delle "Caravelle contro vento" la potrete trova su Nauticareport pertanto non ho intenzione di dilungarmi sull'argomento quanto puntualizzare il fatto che le monete sbagliate sono quelle relative alle tirature successive come quelle di Elena, infatti se le caravelle fossero andate veramente di poppa, come a questo punto maldestramente modificato, le vele avrebbero dovuto essere rappresentate molto più di profilo e non orientate verso l'osservatore.
Ritengo pertanto che questo sia il più grande errore nautico della storia, soprattutto se effettuato nella moneta più bella di cui il popolo di "santi, poeti e navigatori" come il nostro si è sempre fregiato.
Concludo con un'altra osservazione che mi sovviene ricordando una modesta "consulenza velica" che avevo fatto qualche anno fa per il Dipartimento di Storia della Navigazione di un'importante Università relativa alla possibilità che Amerigo Vespucci fosse partito per Le Canarie, come prima tappa per le americhe, non da Cadice ma dalla Galizia. In quella circostanza il professore con cui parlai mi insegnò che la grande scoperta di Colombo e di tutti i navigatori che lo seguirono fu fatta grazie alla capacità di grandi navi di risalire il vento e quindi di attraversare l'Atlantico in qualsiasi andatura. La scoperta dell'America, forse già avvenuta molti secoli prima da parte degli antichi Vichinghi, ha il suo più grande valore nell'apertura delle rotte commerciali tra tutti i continenti del nostro pianeta. Questa è stata la vera grande scoperta ed è per questo che l'aver pensato di aver commesso uno sbaglio sulle cinquecento lire d'argento ed averle modificate è stato il più grande errore nautico della storia.
Nell'immagine sopra è riassunta la mia elaborazione sulle possibili rotte tenute da Amerigo Vespucci dalla Galizia o da Cadice, elaborazione fatta sulla sovrapposizione della carta nautica "A Rombi di Vento del Conte Etemano Freducci" sul planisfero di Google. Le conclusioni a cui giungemmo furono che gli scritti di Amerigo non davano sufficienti indicazioni per elaborare una teoria certa. Amerigo Vespucci solo qualche mese dopo Colombo, come da lui scritto in uno dei suoi nei suoi diari, partì con il vento di bolina (ci indicò la direzione del vento) dove arrivò "diritto" lasciandoci in sospeso con una questione "filologica" sul luogo esatto di partenza e sul tempo intercorso, bolina che fu più o meno larga a seconda che fosse partito da Cadice o dalla Galizia.
Certo invece è che in Galizia furono costruite le prime grandi navi capaci di attraversare gli oceani e risalire il vento.
Certo invece è che in Galizia furono costruite le prime grandi navi capaci di attraversare gli oceani e risalire il vento.
domenica 1 maggio 2016
La barca a vela più comoda che esista
Trovata i rete su yandex.ru |
Odio il lusso, ma adoro le piccole comodità.
(Giovanni Soriano, Finché c'è vita non c'è speranza)
(Giovanni Soriano, Finché c'è vita non c'è speranza)
sabato 30 aprile 2016
Delle boe intelligenti ci diranno quando l'acqua è sporca
Le boe intelligenti, dal sito Michigan State University |
È abbastanza pulita l'acqua in cui intendete nuotare oggi?
Attualmente, l'unico modo per scoprirlo è quello di prendere un campione d'acqua, portarlo ad un laboratorio, quindi attendere l'analisi dalle 24 alle 48 ore al più tardi.
Presto, però, delle boe ancorate al largo delle spiagge potrebbero fornire un'analisi in tempo reale della qualità delle acque.
Sviluppato da scienziati della Michigan State University e la US Geological Survey, ciascuna delle boe contiene sensori che misurano continuamente variabili quali la temperatura dell'acqua, la chiarezza e il contenuto batterico.
Utilizzando un modem collegato ad un cellulare i dati verranno trasmessi ad un server di terra che elaborerà i dati, quindi utilizzerà un feed RSS per avvisare la popolazione ed i responsabili delle spiagge, dei parchi e delle località balneari sulla qualità delle acque.
Queste persone potranno a loro volta decidere se le spiagge dovranno essere chiuse fino a quando la contaminazione non sarà passata.
Inoltre la popolazione potrà essere informata tramite un sito web dedicato.
Questa tecnologia è già in uso in diverse spiagge del lago Michigan a Chicago.
"Il nostro obiettivo finale è quello di proteggere la popolazione da sempre esposta all'inquinamento dell'acqua", esordisce il Prof. Phanikumar Mantha dello Stato del Michigan. "Questo problema può essere particolarmente dannoso per i bambini e gli anziani, che tendono ad essere più sensibili ai suoi pericoli."
(Fonte: Michigan State University, maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo via Gizmag).
Attualmente, l'unico modo per scoprirlo è quello di prendere un campione d'acqua, portarlo ad un laboratorio, quindi attendere l'analisi dalle 24 alle 48 ore al più tardi.
Presto, però, delle boe ancorate al largo delle spiagge potrebbero fornire un'analisi in tempo reale della qualità delle acque.
Sviluppato da scienziati della Michigan State University e la US Geological Survey, ciascuna delle boe contiene sensori che misurano continuamente variabili quali la temperatura dell'acqua, la chiarezza e il contenuto batterico.
Utilizzando un modem collegato ad un cellulare i dati verranno trasmessi ad un server di terra che elaborerà i dati, quindi utilizzerà un feed RSS per avvisare la popolazione ed i responsabili delle spiagge, dei parchi e delle località balneari sulla qualità delle acque.
Queste persone potranno a loro volta decidere se le spiagge dovranno essere chiuse fino a quando la contaminazione non sarà passata.
Inoltre la popolazione potrà essere informata tramite un sito web dedicato.
Questa tecnologia è già in uso in diverse spiagge del lago Michigan a Chicago.
"Il nostro obiettivo finale è quello di proteggere la popolazione da sempre esposta all'inquinamento dell'acqua", esordisce il Prof. Phanikumar Mantha dello Stato del Michigan. "Questo problema può essere particolarmente dannoso per i bambini e gli anziani, che tendono ad essere più sensibili ai suoi pericoli."
(Fonte: Michigan State University, maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo via Gizmag).
Le boe intelligenti, dal sito Michigan State University |
LiteXP: una canoa a vela per il Race to Alaska, ma non solo
LiteXP dal video pubblicato da Lite Boat |
Di cosa sia il R2AK - Race to Alaska ne abbiamo già parlato in un precedente post, quindi inutile dilungarsi, basta ricordarsi che qualsiasi mezzo per navigare va bene per raggiungere la meta purché non sia a motore. Nella figura sotto è rappresentato il tragitto che copre 750 miglia e va da Port Townsend nello stato di Washington fino a Ketchikan in Alaska.
Dal sito Race to Alaska |
Ma quello che c'è di interessante e di nuovo che ho trovato sulla rivista online Boat Industry è la presentazione di questo nuovo trikayak a remi e a vela che a me pare fantastico.
Race To Alaska
A Liteboat piacciono le sfide, ci piace l'avventura e amiamo la vela. La Race to Alaska, è un nuovo tipo di avventura giunta alla sua seconda edizione, questa esperienza offrirà una favolosa opportunità per l'azienda e il suo fondatore, Mathieu Bonnier, di dimostrare la propria esperienza nella progettazione e nella costruzione della barca.
Il prototipo studiato per la spedizione del LiteXP ha una grande potenzialità dal punto di vista dell'innovazione coniugando al meglio la vela con il canottaggio. Progettata partendo da un modello LiteRace, questo trimarano consente la combinazione della forza del vento e del rematore con la possibilità di trasportare attrezzature per lunghi viaggi.
Questo prototipo è stato costruito interamente da LITEBOAT dai piani di Sam Manuard. (maldestramente tradotto da me medesimo dal sito Liteboat).
Lo straordinario concetto remi e vela di LiteXP |
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 6 m
Larghezza: 2.80 m
Peso totale: 100 kg
Sup. Randa: 5,30 m²
Sup Gennaker: 8 m²
Dotata di deriva, timone e tenda Shelter
LiteXP cabinata, dal sito Lite Boat |
giovedì 28 aprile 2016
A Sea Scout Tent
Sea Scout Tent, da Popular Mechanics del maggio 1937 |
Nella rivista Popular Mechanics del maggio 1937 si trova questa interessante soluzione di tenda da barca. Come potete vedere dalla figura, assieme al progetto di costruzione del Sea Scout, c'è anche lo schema di realizzazione del tendalino.
Mi piace molto il posizionamento della tenda sotto il boma, molto di più di ciò che ho realizzato con MAE, nei prossimi giorni provo a fare la modifica poi vedremo quale scegliere.
martedì 26 aprile 2016
Optiquiz
Le parti di un Optimist, da Livret d'accompagnement à la pratique des activités nautiques scolaire |
Un paio di giochini sull'Optimist, un modo come un altro per insegnare giocando ai più piccoli l'arte della vela. Lo stesso schema può essere applicato a qualsiasi altro tipo di barca se ne possediamo il disegno.
Da ISSUU - Costruisci il tuo Optimist |
domenica 24 aprile 2016
sabato 23 aprile 2016
Patresi, l'oasi degli dei
Di sicuro ci son passato ma proprio non me lo ricordavo questo scivolo a Patresi all'Elba. C'è tutto quello che serve per chi possiede una piccola barca, uno scivolo, un piccolo rimessaggio, un pontile e il corridoio di lancio. Nelle vicinanze ci sono Bed and Breakfast, pensioni ed alberghi, ma non troppi. Insomma un luogo meraviglioso lungo la costa occidentale, forse la più bella e selvaggia dell'isola d'Elba.
Meta ideale per chi pratica snorkeling ed immersioni, oltre che la vela ovviamente. Non è il posto adatto per chi cerca la ressa, straordinariamente bello per chi ama la solitudine.
Spiaggia di Patresi, dal sito Viaggiareoltre |
venerdì 22 aprile 2016
Earth Day 2016 / Save Earth-Save ourselves
Pensiamo tutti e meglio a salvaguardare il nostro pianeta, credo ancora per lunghissimo tempo l'unico che abbiamo a disposizione.
Dal sito Earthday Italia |
giovedì 21 aprile 2016
mercoledì 20 aprile 2016
La nave di Teseo sul vaso François ed i suoi interrogativi ancora irrisolti
La nave di Teseo rappresentata sul vaso François |
Il vaso François è così chiamato dal nome dell’archeologo italiano Alessandro François che lo scoprì nel 1845 nella necropoli etrusca di “Fonte Rotella” a Chiusi. Qualcuno si ricorderà che io ed Elena ci siamo stati "alla ricerca del tesoro perduto di Re Porsenna".
E qui nasce l'arcano che ha stimolato la mia curiosità così come avvenne nella "pesca miracolosa, a vela, nella Pieve di Romena" ma anche quando visitammo "Lucignano, la sua bellezza ed i suoi tesori".
La nave è rappresentata già ferma con la poppa a terra ed i marinai che presumibilmente si stanno muovendo, chi volgendo la testa, chi alzandosi e chi camminando. Su questa interpretazione però non tutti gli studiosi sono d'accordo poiché alcuni ritengono che parte dei marinai sarebbero rivolti verso poppa e parte verso prua cercando di dare conferma di come la voga di spalla sia quella consuetudinaria considerando come errore la rappresentazione dei rematori che guardano verso prua invece che verso la poppa. Siamo ancora davvero lontani a capire la reale natura del problema? Personalmente concordo con la prima ipotesi sulla base della disposizione dei remi a barca ferma, i remi in quella posizione possono essere messi solo con le spalle a prua, ma perché i rematori vengono rappresentati sia verso poppa che verso prua? Forse che sullo stesso remo agivano due rematori, uno con la schiena a prua ed uno con la schiena a poppa, in modo da aumentarne la potenza?
Ma c'è un altro particolare che sembra assolutamente ignorato dagli studiosi, il legno posto in mezzo alla barca tra i personaggi della storia. Si trattava dell'albero? Come mai veniva tirato giù in fase di ormeggio? Forse il porto dell'isola di Delo aveva un arco di ingresso? O era una consuetudine rimuovere l'albero a barca ferma?
Altra possibilità è che l'albero sia molto avanzato, e quindi nascosto alla vista a causa delle rotture del vaso, ed il legno sia l'antenna o il picco della vela. L'argomento è in ogni caso interessante ai fini dell'identificazione dell'armo, sia per la lunghezza del particolare in legno che, come già detto, per la posizione dell'albero. Se l'albero fosse stato molto avanzato, come presumibile, si può pensare che l'armo velico fosse costituito da una grande vela triangolare dotata di pennone, ma questa è solo un'ipotesi molto azzardata. In ogni caso la potenza e la forza della civiltà della Grecia in mare non poteva essere prodotta con armi velici che non stringessero il vento.
Nelle ricostruzioni che sono state fatte dell'antico porto di Delos non esistono archi pertanto è purtuttavia plausibile che quella di abbattere l'albero sia stata una consuetudine, sempre che di albero si sia trattato.
Molto interessante anche il sistema a timone con doppia pala che in ogni caso fa presumere che la barca sia stata effettivamente a remi e a vela, pertanto l'albero c'era di sicuro. E' impressionante la somiglianza di questa barca dipinta con i modellini trovati nella tomba di Tutankhamon e, più in generale, con le rappresentazioni di barche egizie che avevano come caratteristica la doppia timoneria e la poppa molto rialzata.
Lato A e lato B, per convenzione, del vaso François |
La forma del vaso è nota come cratere a volute, cioè un cratere con anse a volute. Si tratta del primo cratere a volute attico, e uno dei primi in Grecia. Più tardi i ceramisti amplieranno le volute, aggiungeranno un labbro all'apertura, cambieranno la forma del piede, la forma diverrà complessivamente più alta, ma il modello di Ergotimos rimase esempio insuperabile. (fonte Wikipedia).
Nel primo registro del lato A vediamo a sinistra una nave con un personaggio maschile che scende; davanti a lui un personaggio femminile, e poi un corteo che si dirige verso destra. Si tratta dell’episodio dello sbarco di Teseo, che sta tornando in patria con i giovani ateniesi liberati dal labirinto, e sbarca nell’isola di Delo, dove viene effettuata una danza denominata “il ballo della gru”. (fonte universitarianweb).E qui nasce l'arcano che ha stimolato la mia curiosità così come avvenne nella "pesca miracolosa, a vela, nella Pieve di Romena" ma anche quando visitammo "Lucignano, la sua bellezza ed i suoi tesori".
La nave è rappresentata già ferma con la poppa a terra ed i marinai che presumibilmente si stanno muovendo, chi volgendo la testa, chi alzandosi e chi camminando. Su questa interpretazione però non tutti gli studiosi sono d'accordo poiché alcuni ritengono che parte dei marinai sarebbero rivolti verso poppa e parte verso prua cercando di dare conferma di come la voga di spalla sia quella consuetudinaria considerando come errore la rappresentazione dei rematori che guardano verso prua invece che verso la poppa. Siamo ancora davvero lontani a capire la reale natura del problema? Personalmente concordo con la prima ipotesi sulla base della disposizione dei remi a barca ferma, i remi in quella posizione possono essere messi solo con le spalle a prua, ma perché i rematori vengono rappresentati sia verso poppa che verso prua? Forse che sullo stesso remo agivano due rematori, uno con la schiena a prua ed uno con la schiena a poppa, in modo da aumentarne la potenza?
Ma c'è un altro particolare che sembra assolutamente ignorato dagli studiosi, il legno posto in mezzo alla barca tra i personaggi della storia. Si trattava dell'albero? Come mai veniva tirato giù in fase di ormeggio? Forse il porto dell'isola di Delo aveva un arco di ingresso? O era una consuetudine rimuovere l'albero a barca ferma?
Altra possibilità è che l'albero sia molto avanzato, e quindi nascosto alla vista a causa delle rotture del vaso, ed il legno sia l'antenna o il picco della vela. L'argomento è in ogni caso interessante ai fini dell'identificazione dell'armo, sia per la lunghezza del particolare in legno che, come già detto, per la posizione dell'albero. Se l'albero fosse stato molto avanzato, come presumibile, si può pensare che l'armo velico fosse costituito da una grande vela triangolare dotata di pennone, ma questa è solo un'ipotesi molto azzardata. In ogni caso la potenza e la forza della civiltà della Grecia in mare non poteva essere prodotta con armi velici che non stringessero il vento.
Nelle ricostruzioni che sono state fatte dell'antico porto di Delos non esistono archi pertanto è purtuttavia plausibile che quella di abbattere l'albero sia stata una consuetudine, sempre che di albero si sia trattato.
Molto interessante anche il sistema a timone con doppia pala che in ogni caso fa presumere che la barca sia stata effettivamente a remi e a vela, pertanto l'albero c'era di sicuro. E' impressionante la somiglianza di questa barca dipinta con i modellini trovati nella tomba di Tutankhamon e, più in generale, con le rappresentazioni di barche egizie che avevano come caratteristica la doppia timoneria e la poppa molto rialzata.
Ricostruzione del porto di Delos, dal sito Exploring the world on Blue Velvet on Sark' |
Insomma, un bel mistero da risolvere!
lunedì 18 aprile 2016
sabato 16 aprile 2016
Naval and Nautical Design Master's Degree Thesis: Il caso Dinghy 12 piedi
Naval and Nautical Design Master's Degree Thesis: Il caso Dinghy 12 piedi
Il caso Dinghy 12 piedi: strategia di recupero e valorizzazione delle imbarcazioni di valore storico. Tesi di Laurea Magistrale in Design Navale e Nautico di Chiara Polatti.
Naval and Nautical Design Master's Degree Thesis: Il caso Dinghy 12 piedi |
venerdì 15 aprile 2016
Le ragioni del si al referendum e del no alle trivelle
Non entro in merito ai contenuti specifici del Decreto Legislativo che si vuol abrogare, le mie motivazioni sono ben più generali e semplici che poco riguardano i cavilli burocratici utili a far arricchire petrolieri e governanti:
Il Mare Mediterraneo è un mare chiuso, le trivelle sono tutte a ridosso di qualche litorale, il nostro vero petrolio, la nostra vera ricchezza. Cosa accadrebbe in un caso di sversamento come è successo nel Golfo del Messico? Non voglio neppure immaginarne le conseguenze, senza tener conto che comunque anche se funzionano bene queste causano inquinamento ed un enorme impatto ambientale.
Il problema, tra l'altro, è molto simile a quello delle centrali nucleari che, teoricamente, sono sicure. Forse questo potrebbe essere vero in paesi come la Francia e la Germania. Vi sembra l'Italia un paese in cui ci si può affidare alla serietà di appaltatori ed appaltanti? Oggi no perché lo dimostrano i fatti, forse un giorno se ci dimostreranno il contrario
Poi ci sono le piattaforme da smaltire, con questo decreto non verrà fatto nulla per decenni, fino a che, ridotte ad ammassi di rottami per incuria, causeranno gli enormi danni ambientali di cui abbiamo già parlato e che non ci vogliamo immaginare.
Poi c'è l'arricchimento sconsiderato dei petrolieri e dei loro "lacché" al Governo di questo paese a scapito del cittadino. Avere il petrolio ed il gas in casa non ha portato alcun vantaggio e/ o sconto nelle bollette energetiche, anzi, sono aumentate a dismisura nel corso degli anni.
Inoltre c'è la situazione internazionale, di petrolio e gas ce n'è fin troppo tanto che è cagione delle stragi e delle guerre in Medio Oriente.
Per concludere ci sono le fonti energetiche alternative e rinnovabili che vanno promosse e sfruttate, devono essere attuate politiche serie nell'innovazione a scapito delle fonti tradizionali che inquinano.
Ieri il Presidente del Consiglio con un'arroganza che fa accapponare la pelle ha detto che le trivelle non esistono, esattamente così come il "padrino" con la Mafia.
Il 17 aprile votate SI al Referendum in difesa del nostro mare, NO alle trivelle, NO al Governo di Renzi e dei suoi affari.