venerdì 30 novembre 2012

Fabola Campus 7.4, che barca!

Fabola Campus 7.4, dal sito Bavariasverige
Campus 7.4, per me questa barca è fantastica, bella dentro e bella fuori ma anche tecnologicamente molto avanzata. Infatti, a dispetto delle sue dimensioni che cominciano a diventare importanti per una carrellabile, questa è estremamente maneggevole e leggera, specialità di tutte le barche a vela Fabola. Il sette metri e ventiquattro della Fabola ha un'abitabilità interna di una barca di 9 metri e si trasporta con una utilitaria di media cilindrata grazie alle tecnologie utilizzate per la zavorra. Inoltre la sua fabbricazione e la sua gestione, inclusa la possibilità di installare un motore elettrico con pannelli solari, sono state orientate alla salvaguardia totale dell'ambiente soprattutto con la scelta di utilizzare materiali eco - compatibili.

Gli interni della Fabola Campus 7.4, dal sito Bavariasverige
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza F.T.: 7.45 m
Larghezza: 2.54 m
Pescaggio: 0.28 - 1.86 m
Peso: da 1000 a 1289 kg, secondo il tipo di zavorra
Sup. velica: 26.4 mq (randa + genoa)
Altezza in cabina: fino a 1.96 m con la tuga rialzabile
Prezzo: come da LISTINO, quindi si parte da circa 34.000 €, IVA inclusa.

La tuga rialzabile della Fabola Campus 7.4, dal sito Bavariasverige
Ed ora godetevela pure in un video, ma è bello da leggere, o solo da vedere, il Segling Provseglar ovvero Test e guardare QUI  tutte le sue foto.




giovedì 29 novembre 2012

Haswing Marine, motori elettrici telecomandati

Protruar 2.0 RS, dal sito Haswing Marine

Davvero interessanti questi motori elettrici telecomandati Haswing Marine, raccomandabili anche nel prezzo di LISTINO. In questo caso la potenza massima erogata è quella di un motore da 2 Hp, per un peso massimo totale dell'imbarcazione di 800 kg. Non male! Ci sono dei limiti certo, le acque interne e/ o piccoli itinerari sotto costa sono l'ideale, ma io continuo a sperare nella possibilità di installare un motore elettrico sulla mia barca.
Cayman, dal sito Haswing Marine

E c'è anche un video di un acquirente alquanto soddisfatto.



Compasso a luci LED

Measuring divider with light, dal sito Weems & Plath

Senza ombra di dubbio il miglior strumento per misurare le distanze su una carta nautica è il compasso, utilizzato  per migliaia di anni senza variazioni significative giusto fino a che non è arrivato Light Divider LED. Equipaggiato con due luci LED rosse molto potenti questo strumento, assai indispensabile, assume un nuovo aspetto e una vita rinnovata. Infatti, questo nuovo compasso permette al navigatore di leggere le carte nautiche di notte senza perdere la visione notturna al timone, senza ombre sulla carta e lasciando libera l'altra mano. Le luci del compasso potrebbero fornire l'illuminazione anche per altre eventuali attività a bordo. Il meccanismo del compasso  è facilmente regolabile e permette una rapida e precisa misurazione con una sola mano. Funziona con una batteria da orologio, in dotazione, che dura per circa 20 ore. La batteria può essere facilmente sostituita quando le luci cominciano a diminuire. Nel set sono incluse le parti di ricambio.
Il suo prezzo in Europa è intorno ai 30 €.

Via: De Telegraaf VAARKRANT


mercoledì 28 novembre 2012

RowCat, il tuttofare leggero

Immagine tratta dal sito Rowandsail

RowCat è un altro interessantissimo ibrido ispirato alla tradizione dei vichinghi che combinarono con successo i remi con le vele, quindi ampia mobilità indipendentemente dal vento. Ma possiede altre doti questo catamarano a vela e a remi, è leggero, è scomponibile in parti che possono essere manipolate da una sola persona ed infine l'attrezzatura per la "voga" e per la vela sono di grande qualità e professionali. Un'ulteriore possibilità è quella di aggiungere un motore elettrico Torqeedo Ultralight 403 con GPS integrato.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 5 m
Larghezza: 2.20 m
Peso: Scafi, 15+15 kg; Trampolino e altro, 17,5 kg;  Sail Kit, 16 kg; Tot. con le vele, 63.5 kg
Sup. velica: Randa, 5 mq + Fiocco, 2.4 mq
Prezzo: vedi LISTINO

Immagine tratta dal sito Rowandsail
Estremamente bello, versatile e facilmente gestibile, insomma quello che fa per noi!


martedì 27 novembre 2012

Maps for the World, mappe militari russe e americane scaricabili

MapsfortheWorld

Maps for the World è un insieme di mappe storiche scaricabili gratuitamente dal web. Ciascuna delle mappe della collezione può essere sfogliata e selezionata attraverso una comoda interfaccia di Google Maps. La collezione comprende attualmente mappe dell'esercito russo, mappe topografiche, le mappe russe sulle vie navigabili Atlas, le cartine dell'Unione Sovietica ed infine le mappe dell'Esercito Americano US Army. Le Mappe possono essere selezionate individualmente tramite un menu a tendina e la mappa selezionata verrà caricata come overlay su una mappa di Google. Se si seleziona un singolo quadrante è possibile fare clic per scaricare la mappa selezionata. In alternativa, le mappe visualizzabili tramite Google Maps, possono essere inglobate in un sito web o aperte con un link nelle coordinate impostate.



Terraferma Sailors su DinghyGo Media

La pagina di DinghyGo Media
Devo essere sincero, dei centinaia di produttori di imbarcazioni a vela di cui abbiamo parlato in questo frequentatissimo blog, solo due di questi ci hanno "indirettamente" ringraziato inserendo il nostro nome sul loro sito e, guarda caso, sono tutti e due olandesi, il primo è stato il produttore del FOX 22, l'altro quelli di DinghyGo di cui abbiamo parlato di recente.
Evidentemente c'è una grande affinità fra noi e loro visto che, come noi, gli olandesi sono i maggiori estimatori e frequentatori del nostro bel Lago Trasimeno, o forse è solo una questione di sensibilità e gentilezza. Probabilmente tutte e tre le cose. Grazie DinghyGo.


lunedì 26 novembre 2012

L'amaro destino dei gatti di Procida al tempo dei Borboni

immagine tratta da "Da Napoli a Procida, passeggiata"

Nel ricercare notizie sul ramo procidano della mia famiglia mi sono imbattuto in questa triste e alquanto singolare storia. Le fonti mi hanno dato informazioni insperate, ma ......

".... Lo stesso governatore scrisse poi al Fogliani (il 2 marzo 1755) d'avere, mercè una spia regolata, scoperto che i Domenicani di SM Margherita tenean nascosto un gatto " tutto bianco con una macchia cannellina sul capo „. Fattoselo consegnare, quantunque i frati negassero d'averlo, lo aveva fatto uccidere da un birro. Il Fogliani (passato da Tor Guevara a Caserta) rispose, 1'8 marzo 55, che non restava altro da fare."

"Il luogo dove si sbarca a Procida è una calata. lunga quanto la Città, che chiamasi La Marina di S. Maria Cattolica. Nulla ivi attrae l’attenzione del viaggiatore, se .non che é da osservarsi che la Città stessa è congiunta verso levante con un borgo chiamato la Madonna delle Grazie, costrutto sopra di quel colle, cui fa corona un magnifico castello. Questo forte, è ora, sguarnito di truppa e di cannoni: trovasi in esso un palazzo reale che i viaggiatori non sono soliti di visitare dacché è smobigliato. Sull'alto del Castello vedesi un Semaforo, che, verso Levante, corrisponde con quello di Capri. Dal terrazzo sul quale questo telegrafo è piantato , si gode una stupenda veduta dei due golfi di Napoli, e di Gaeta. ma dopo di aver contemplato quell’ampio spazio pieno ai rimembranze istoriche, non che di naturali curiosità, l’occhio dell’osservatore è con non minore diletto attratto verso la soggiacente Isoletta tutta amena e tutta fertile, che pare una gentil miniatura. Conteneva essa una volta tre Reali caccie di fagiani che ai particolari era proibito sotto gravi pene l’uccidere. Questi stabilimenti vennero distrutti nei tempi revoluzionari. Niuna anticchità si osserva in quest’Isola, che é interessantissima a motivo del suo fecondo territorio, e per l’industria degli abitanti, non meno che per importanza marittima , quantunque, non sia molto distinta nella storia dei tempi antichi. Gli storici l’hanno mentovata per dire che una volta formava parte della vicina Isola d’Ischia , da cui, secondo essi , l’avrebbe separata la violenza dì iin terremoto. Quest’opinione per altro non era generale neppur fra gli antichi, giacché Strabone dice che Procida era stata divisa dal capo Miseno. Alcuni naturalisti moderni , poi, analizzate le rispettive terre, onde sono composti questi diversi luoghi , hanno impugnata la possibilità di queste supposte separazioni. I primi abitanti di Procida furono una colonia di Calcidiesi ed Eritresi , di quegli stessi popoli, cioè, che anticamente occuparono Ischia. Quest' Isola acquistò celebrità per effetto del Vespro Siciliano, avvenuto nel 1282, essendo essa la Patria di quel Giovanni , promotore famoso di tale insurrezione. Egli era altronde feudatario dell’Isola, che , in conseguenza del vespro , gli venne confiscata , ma la ricuperò nell’ anno 1339, ed ottenne allora dal Re di Napoli la facoltà di venderla. Dalla sua famiglia passò infatti ad esser proprietà di altra, chiamata Cossa, e da questa ad altre , finché , soppresso nel Regno di Napoli il sistema feudale , divenne intieramente soggetta alla Corona. Il territorio di Procida è in massima parte composto di ceneri, e frammenti di lava, il che veramente par che giustifichi l’opinione che fosse una volta porzione d’Ischia. L’Isola ha sette miglia di circonferenza, e,. supposto che il viaggiatore, per farne il giro, si piarta dal Borgo di S. Maria Cattolica , e si dirigga a Ponente, incontrerà un dopo l’altro , i villaggi di Punta di Ciopeto, Cottamo , Ciracci , o Campo Inglese (quivi era una Caccia Reale), Chiajolella, Punta di Socciaro, Perillo (sul di cui territorio vi era un’altra Caccia del Re), Centano, Bosco, o Boschetto (ov’era una terza Reale Riserva ) Ulmo, Coricella , e la Madonna delle Grazie. Tanti villaggi in una piccola isola , danno da se stéssi un’idea dell’esser ella straordinariamente popolata; ci ricordiamo infatti di aver letto in qualche Statistico, che in proporzione della sua superficie, Procida è la più popolata terra del globo. Contiene da 14000 anime , e anticamente ne avea 18000. Nella sua circonferenza quest’Isola presenta diverse cale sabbiose, fra le quali evvi a Ponente quella di Chiajolella ove si costruiscono sovente dei bastimenti, ma il porto più frequentato, è quello della Città , il quale fa parte del canale fra Procida, e la Terraferma. I procidani posseggono un centinajo di grossi brigantini, e sono generalmente tenuti per buoni marinaj. La terra è sommamente fertile: produce principalmente del vino, e i frutti ivi maturano cosi primaticci che si mandano a Napoli ove si vendono cari. Vi si fabbrica una pìccola quantità di seta, e vicino alla costa , cioè fra il porto, e la Punta di Ciopeto, vi si mantiene una tonnara che da Maggio a Settembre somministra lucroso impiego a quegli abitanti. Il viaggiatore, o dopo di aver fatto il circuito dell’Isola, o andando direttamente dalla Città, dovrà recarsi a Chajolella, che ne è distante un miglio. La strada é perfettamente piana, e piacevolmente abitata. Chiajolella giace alla punta opposta dell’Isola, e vi si trovano facilmente dei battelli per passare ad Ischia. La distanza fra le due isole è di circa tre miglia. L’Isoletta disabitata, che vedesi vicino a Chiajolella, si chiama Bivaro, o Vivaro. Ivi esiste una Caccia Reale di Conigli ed è protetta da un fortino.
Estratto da: Nuova guida di Napoli, dei dintorni, di Procida, Ischia e Capri".

Pozzuoli la Terraferma, da "Da Napoli a Procida, passeggiata"

"Graditissima al Re, sin da’ primi tempi, fu l’isola di Procida, dall’aria saluberrima e dall’abbondante caccia a’ fagiani; stata già delizia di un giorno a Filippo V, che aveal confiscata all’austricante marchese Del vasto, Michelangelo D’Avalos. Questi riebbe l’isola da Carlo d’Austria, ma, vissuto lui a morte indi a poco, passata l’isola in retaggio al nipote Giambattista d’Avalos, la restaurazione borbonica trovò oberato di debiti il nuovo signore. Poté quindi, irretendolo né processi, facilmente rimettere Procida in proprietà del Re. Sequestratene sin da principio le rendite, subito si provvide, con ordini rigorosi e minuziose misure, (imposte in nome del “clementissimo” sovrano), perché nulla vi turbasse l’agevolezza della caccia reale e ne scemasse l’abbondanza.
L'isola di Procida fu il primo de’ “siti reali”. Gli ordini emanati per essa, le opere e i mutamenti eseguitivi possono tipicamente rappresentare quanto via via si venne praticando negli altri luoghi elevati all'onore di reali delizie. Il vecchio castello feudale, sul ciglione nordorientale dell'isola, sicuro, in alto, sul Canale , divenuto palazzo del re, fu riattato, rinnovato, ingrandito, decorato . Cosi si fece negli altri luoghi , costruendo di pianta dove, come a Persano, mancava un palazzo, o una villa, o una casa di riposo,. Que’ lavori durarono sia quasi al termine del regno di Carlo . Si sparsero ovunque gli ordini rigorosi, perché nulla disturbasse la reale delizia . Principalmente a quel fine, furono preposti Intendenti a què siti col soldo, che, durante il regno di Carlo, giunse a 1200 ducati , oltre la grazia della carrozza con due cavalli, cocchiere e livrea."

Nelle note si scrive ancora, ed è davvero interessante:

"Essendosi V. M. degnata comandare che coli' occasione del sequestro ordinato, e da noi eseguito, delle rendite dell'Isole di Procida ed Ischia, avessimo dovuto tenere special cura, e pensiero della Caccia, che vi è in quella di Procida, riservando la medesima sol' al suo divertimento, e dando tutte le disposizioni e previdenze opportune per lo maggior suo accrescimento, e perchè niuno ardisse ammazzare alcun Faggiano, Coniglio o altro animale abbile a cacciarsi; Dopo adempiti colla maggior vigilanza ed attenzione, ch'abbiam saputo, i suoi Clementissimì Comandamenti, eccoci ad umiliare alla sovrana sua intelligenza ciò che ci è riuscito fare per l'accerto del R. Servigio, e de' R. sovrani suoi cenni. Non ha dubbio, S. R. M. , che la Caccia, specialmente de' Fagiani trovai presentemente diminuita, e di molto, da quella ch'era nell'isola di Procida per cagione forse del poco genio, che avevavi il March. del Vasto, di cui avvedutisi i suoi offici hanno atteso più tosto a distruggerla che a conservarla. Il primo passo da noi dato per porla e presto in sistema, è stato di far numerare colla più soprafina diligenza, che si è potuto, e che altre volte si è pratticata, i Fagiani tutti che sono nell'Isola. A quest' effetto abbiam prescelto i migliori e più esperti Cacciatori e di Procida e d'Ischia, ch'avendo girata l'intiera Isola per lo spazio di tre giorni continui coll'assistenza de' nostri attuarij, ne giunsero a numerarne novantanove... Questo num. 99, anzi sino a Cento Fagiani, l'abbiam consegnati a Persone che si sono obbligate presso fatti di mantenerli, conservarli, ed esibirli ad ogni ordine di V. M, e nel caso di mancanza di uno o più di essi pagarne il prezzo a ragione di Ducati Venti l'uno... Abbiam fatto un Banno rigorosissimo, dichiarando tutta la Caccia di quest'Isola riservata sol' al divertimento R.le della M. S. e a tutti proibita. Specialmente abbiam vietato l'ammazzare i Fagiani, Conigli e qualunque specie d'Animali abili a cacciarsi, sotto pena a' Nobili di Ducati 50000, e di anni sette di Presidio chiuso; e agli Ignobili di Ducati 200, e di anni sette di Galea... Abbiam proibito generalmente in tutta 1'Isola, sue pertinenze e distretto lo sparo delle scoppette, ed a miccij ed a Grillo, sotto pena di Ducati 50 ecc.. E sol' abbiamo limitata questa proibizione di sparare nel Caso, in cui fusse, che Iddio non voglia, quell'Isola invasa da' Corsari, ò da Nemici. Abbiamo sotto ristesse prime rigorose pene proibito 'l far molestare o disturbare gli Animali suddetti con mazze, mazzarelle, canne appuntate o spontate, chiappitelli, pietre o altro istrumento di qualsivoglia sorte, siccome pur l'introdurvi o tenervi Foretti, a riserva dell'un di questi, che presentemente vi è, e del quale dovrà tenere special cura il Capocaccia da noi destinato , acciò quando la M. S. si compiacerà passare a quel divertimento se ne possa valere per cacciare i Conigli dalle Tane. Abbiam di più stabilito che, contravenendo a tali ordini le Persone Ecclesiastiche , le pene si eseguano a dirittura contro i lor Congiunti più prossimi ... Abbiamo privilegiata la prova delle Contravenzioni, stabilendo che bastino a convincere i Rei le deposizioni di un Testimonio di veduta, e di due altri de audito: Che le penne de' Fagiani ritrovate in Casa di qualched'uno, o in qualche Bosco siano indizio bastante alla Tortura.., e che la scoppetta ritrovata addosso a qualcheduno dopo intesa la botta dello sparo, faccia pur indizio a tortura... Né abbiamo omesso di promettere la metta delle sudo pene pecuniarie a chi rivelerà i Trasgressori.., siccome pur d' incaricare al Capocaccia, che invigili, acciò intomo i luoghi della Caccia, ninno tenghi Cani, o Gatte, che possano disturbarla... Capocaccia che abbiam destinato... è Andrea Guarracino... senza mercede... Per custodire però , mantenere ed aumentare la Caccia di tutte sorti d'animali, è stato prezzo eliggere otto altri Cacciatori, i quali a vicenda devono girar notte e giorno col soldo di Carlo III 15 per ciasched'uno il mese, che importano in tutto Ducati 12 per mese.. „. Come esempio caratteristico de' rapporti che usavano avere que' cacciatori col sovrano, presento qui una supplica d'uno di essi (Siti Reali, fase. 2*): S. R. M. = Signore = Francesco Schiavo. Capo Cacciatore della R. Caccia de Fagiani di V. M nell'Isola di Procida, umilmente rappresenta, come per la Dio grazia in'quest' anno l'allievo di detti Fagiani si spera possa essere più aumentato dell'anno passato, atteso che le cove si vedono, che passano più di venti, ed in buona parte di essi, sono di già usciti alla luce li Fagianelli appresso alle loro Madri, e tanto da esso supplicante, quanto dagli altri Cacciatori si sta con tutta la vigilanza possibile, acciò non .sia danneggiato il detto aumento, affinchè V. M. possa ritrovarne gran numero per maggiormente divertirsi in quella Reale delicia. Perlochè posto a piedi di V. M. la supplica degnarsi darli licenza da potersi accasare; giacche essendosi V. M. per la Dio grazia accasato, il supplicante promette a V. R.i M. non accasarsi, se prima non si accasava V. R. M., della qual grazia si compromette il Supplicante, e tutta la sua famiglia di pregare il Sig. Iddio per la lunga, e buona salute di V. M , e della Regina Nostra Signora con felicissima Prole per maggior Consolazione delli suoi Regni e fedelissimi Vassalli, ut Deus „. . Per l'opposto, circa le condizioni fatte da' bandi sovrani alla rimanente popolazione, si ebbero conseguenze deplorevoli sempre, pur quando non furono tragiche. É noto ciò che narrò il Dumas, 57, del precidano refrattario all'ordine di sterminio de' gatti. Prima di lui, lo Spiriti, IV, aveva narrato che, imposto agi' isolani di Precida di sterminare tutti i gatti , perchè infesti a' fagiani , se ne moltiplicassero tanto i topi da venirne spesso, oltreché rosi i frutti de' campi e quanto occorre alla vita, tronco il naso e cavati gli occhi e le guancie ai bimbi per avventura lasciati soli a casa dalle madri. Quanto alla revoca dell'editto insensato, affermata dal Dumas, in seguito alle minaccie della popolazione furibonda, consta ch'esso era in pieno vigore ancora presso al termine del regno di Carlo. Il governatore di Precida infatti, Domenico Pattolini , scriveva al ministro Fogliani, l'8 gennaio del 1755: * Avendo discoperto nonostante il rigoroso Banno penale che feci pubblicare con tra gli Ecclesiastici dell' esfratto per due mesi da quest' Isola, ai Civili di due mesi di Castello, alle Donne di due mesi di Carceri in Casa, ai Plebani ed alle Femmine di due mesi nel carcere pubblico, di essersi pure nascoste ed allevate tre Gatte in questo Conservatorio delle Orfane; ho fatt'ordinare ai Procurator di esso, ehe è il sacerdote D. Tomaso Ferrara , il qual parea di non averne la scienza, che avesse insinuato a Suor Sebastiana Willar, Sup.ra del Conserva., di subito mandarmele. Ed informatosi il Ferrara ha trovato esser vero, ma invece dell'effetto, fattosi pietoso alle lacrime delle Orfane, mi ha mandato per risposta, ch'egli stima troppo crudeltà, che si levassero alle medesime le Gatte, le quali stando chiuse di dentro il Conserva., non possono dannificare la Reale Caccia. Perloche conoscendo, come per la debolezza di esso, ch'è pur Confessore, dassi un positivo maraviglioso esempio di disprezzo al Banno... ho fatto ordinare al Ferrara, che frallo spazio di giorni quattro uscisse da quest'Isola per due mesi, e sentire nel medesimo tempo al Vicario, che avesse la Superiora a tal oggetto per due mesi sospesa del suo ufficio. Dopo poche ore mi anno dentro un sacco inviate le tre Gatte, le quali facendosi scappar ad una ad una, ho uccise io proprio a schioppetta... „. Rispose il Fogliani al terribile Governatore (da Caserta ai 18 genn. del 55) che, senza procedersi effettivamente all'esilio del Ferrara e sospensione della Superiora, poteva bastare la mortificazione lor data.  Lo stesso governatore scrisse poi al Fogliani (il 2 marzo 55) d'avere, mercè una spia regolata, scoperto che i Domenicani di SM Margherita tenean nascosto un gatto " tutto bianco con una macchia cannellina sul capo „. Fattoselo consegnare, quantunque i frati negassero d'averlo, lo aveva fatto uccidere da un birro. Il Fogliani (passato da Tor Guevara a Caserta) rispose, 1'8 marzo 55, che non restava altro da fare."
Estratto da: Il regno di Napoli al Tempo di carlo di Borbone".

Certamente è impressionante l'accanimento contro i gatti e le pene severissime per i trasgressori che si ritrovarono i figli morsicati dai topi, come si legge ancora.

Procida, immagine tratta da ProcidaTour
"Carlo III aveva una passione che dominava tutte le altre, la caccia, lo abbiam già detto, passione di famiglia dei Borboni, che induriva il suo cuore, e che oscurava il suo spirito. Egli aveva destinato l'isola di Procida ad essere il suo vivaio di fagiani, e colà egli faceva i suoi allievi, che così trasportava poi nei castelli reali, che egli voleva ripopolare di selvaggiume.
Or siccome i gatti erano i nemici naturali dei fagiani, grossi e piccoli, egli ordinò l'estirpazione della razza felina in tutta l'isola di Procida.
Buffon, che non saremo accusati di citar troppo spesso, soprattutto quando si parla di storia naturale: "Il gatto è un animale nocivo fatto per distruggerne altri più nocivi ancora". Or questa massima di Buffon si trovò giustificata dall'avvenimento. I gatti non essendo più la per distruggere i sorci, ed i topi, questi pullulavano, e divennero audaci tanto, che un bambino nella culla fu divorato da essi.
Questo fatto che aveva diggià contribuito ad esasperare gli abitanti di Procida, coincise con un altro che non era tale da calmarli. Un uomo il quale malgrado l'editto del Re, avea conservato il suo gatto, sia per affezione a quello, sia per odio ai sorci, fu denunciato, imprigionato, convinto e condannato alla frusta per mano del carnefice, fu fatto andare per l'isola col suo gatto appeso al collo e venne mandato poscia alle galere.
A questa crudeltà, che rassomigliava a demenza, gli abitanti di Procida furiosi presero le armi e, riuniti in corpo, dichiararono che, se l'editto non fosse revocato essi andrebbero a chiedere asilo alle potenze barbaresche, meno crudeli secondo loro, d'un Re, che lasciava mangiare i loro figli dai topi, piuttosto che correre il rischio di veder mangiato dai gatti uno dei suoi fagiani.
Rendiamo giustizia al Re che capì quanto era tirannico questo decreto, e che l'annullò immediatamente.
Estratto da: I Borboni di Napoli".

Purtroppo questa ultima citazione non rende concordi tutti gli storici, infatti secondo quanto citato dalle fonti il decreto rimase vigente per tutto il periodo in cui regnarono i Borboni  .... e questa è la storia dell'amaro destino dei gatti di Procida al tempo dei Borboni.

Carlo III, immagine tratta da Wikipedia


domenica 25 novembre 2012

Boat Tent Test

Un Melonseed attrezzato per camping nautico, dal sito Eyeinhand

Abbiamo già parlato del Melonseed, questo fantastico veliero di Roger Crawford, così come di Caesura e Aeon realizzati dal webmaster di Eyeinhand; ve ne consiglio la visione perché queste due barche a vela sono meravigliose. Questa volta ci stupiscono ancora con una praticissima attrezzatura per il campeggio nautico, sono sinceramente invidioso: Boat Tent Test.
A questo punto non rimane altro che goderseli in navigazione, "Sailing on Chincoteague Bay".





sabato 24 novembre 2012

In letargo

Aspirina prima di tornare a casa, un tuffo al cuore
Anche se la nebbia in Val di Chiana, soprattutto al calar del giorno durante il ritorno a casa, ci ha preoccupato un bel po' non c'è stata giornata migliore di questa per dire arrivederci ad Aspirina, nessun rimpianto! Oramai il lago era completamente addormentato avvolto nella nebbia, nell'umido e con tanto freddo.
Dovremo rivederci alla fine di marzo perciò ho portato via le ultime cose rimaste dentro la barca, un paio di cime, l'ancora ed il motore ed infine ho messo la copertina. Tutto di corsa e col fiatone per non fare troppo tardi, la nebbia quando cala sul serio è una brutta bestia. Ora corro a mettere il motore al caldo.


venerdì 23 novembre 2012

Zavorra portatile

Sacchetti zavorra, dal sito Iapir-sicurezza

Velisti ben più esperti di me suggeriscono di spostare il materiale più pesante della barca, tipo il motore o le ancore, in corrispondenza del centro della deriva per dare una maggiore stabilità alla barca. Se questo non è possibile, e soprattutto quando l'equipaggio è ridotto, non c'è nulla di più semplice e pratico che utilizzare dei semplici sacchetti che possono contenere dai 15 ai 25 kg di acqua, sabbia o qualsiasi altro materiale, secondo il peso specifico. Personalmente ne ho acquistati due, al prezzo di 5€ l'uno, che applico sotto il tavolo della dinette e che aumentano la zavorra di circa 40/ 50 kg.

La dinette di Aspirina
Come si vede dalla foto, durante traversate impegnative, sotto il tavolino della dinette si potrebbero tranquillamente applicare circa 100 kg di "zavorra portatile" aggiuntiva senza alcun problema. Successivamente all'uso i sacchetti possono essere svuotati e ripegati occupando pochissimo spazio



giovedì 22 novembre 2012

Naufragio di un veliero francese al largo della costa algerina

Veuillez installer Flash Player pour lire la vidéo

Qualche giorno fa, davanti alle coste algerine, è naufragato il catamarano di nazionalità francese "Love Love" portandosi con sé quattro vittime ed un disperso. L'equipaggio era pronto per una traversata transoceanica e molto esperto, purtroppo una serie di concause ha generato questa grandissima tragedia per la nautica da diporto internazionale. Il catamarano stava procedendo a motore per una destinazione dove fare riparazioni al rigging ma le condizioni del tempo sono mutate improvvisamente al peggio, più di quanto prevedeva il meteo locale.
La famiglia dell'armatore accusa la Capitaneria di Porto di Saïdia che nella zona dove è avvenuto l'incidente erano presenti numerosissime reti da pesca non segnalate che hanno fatto improvvisamente bloccare l'elica e il motore. Le condizioni meteo-marine avverse e l'impossibilità di issare le vele hanno fatto tutto il resto. C'è da aggiungere che le previsioni nella zona non davano un peggioramento di tale portata, anche di questo aspetto sono da accertare le cause.
Nell'esprimere il mio profondo e sentito cordoglio per le vittime e le loro famiglie voglio solamente trarre qualche conclusione del tutto personale ad uso di noi, armatori di piccole imbarcazioni a vela, che viviamo continuamente nell'illusione che qualcosa di più "grande" potrebbe essere più sicuro:
  • le cause delle tragedie sono quasi sempre più di una;
  • in mare non c'è errore che può essere perdonato;
  • non esiste barca che non si possa capovolgere, qui si parla un catamarano di 42 piedi;
  • non esiste equipaggio abbastanza esperto.
A queste considerazioni ne aggiungo un'ultima esprimendo la mia più sentita disapprovazione verso coloro che, in Italia, negli ultimi mesi hanno accusato il Governo per una modesta tassa sulle imbarcazioni, una miseria in confronto ai costi totali di mantenimento di uno yacht e al caro-carburante, e per i controlli effettuati dalla Finanza e dalle Capitanerie durante le vacanze estive. Gradirei che questa sottospecie di giornalisti e dirigenti di Associazioni che hanno generato e appoggiato queste accuse, principalmente provenienti da UCINA, l'Associazione delle Industrie Nautiche, a valutare la possibilità di cambiare mestiere e di dimettersi. tanto più che la subdola asserzione che gli armatori si sarebbero trasferiti all'estero, incluse le strutture di cui si parla, potrebbero portare gli armatori stessi verso destinazioni poco sicure e incontrollate. Perdonatemi perché non è il luogo, né il momento, ma nulla accade mai per caso. Ritengo invece che l'Italia sia ancora un paese di persone serie, questi irresponsabili a parte.




mercoledì 21 novembre 2012

Verniciare e proteggere la barca con una pellicola



Il Canale del Giornale della Vela ci propone un sistema innovativo, alternativo alla verniciatura, che consiste in una pellicola per rinnovare e proteggere le fiancate delle nostre barche, sembra anche meno costoso. Devo dire che il video è estremamente interessante e la finitura perfetta, credo assolutamente consigliabile per i colori scuri, o il verde, che tendono ad opacizzarsi e a rigarsi con molta facilità. Di questo prodotto se ne parla da tempo per le auto, car wrapping, e se i prezzi sono simili, per ridare colore alla mia barca di circa 16 mq di fiancate occorrerebbero circa 2000€.
Per riassumere il sistema è più ecologico, più protettivo, più economico, più facile da applicare, occorre molto meno tempo di lavorazione ed infine dura molto di più, cosa altro vogliamo?


martedì 20 novembre 2012

Nasce il blog di Little AlasKA, il Make 25 di Giorgio

Dal blog Liitle AlasKA
E' davvero stupendo Little AlasKA, un Make 25 del quale Giorgio, affezionato lettore, ci ha dato segnalazione assieme alla creazione del suo nuovo blog.
Vi invito alla lettura di Little AlasKA perché credo che ne valga assolutamente la pena.

Giusto per farci un pensierino, il Make 25 è una carrellabile, dal blog di Little AlasKA
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza F.T.: 7.66 m
Larghezza: 2.54 m
Pescaggio: 1.20 (1.48) m
Peso: 1480 kg
Peso zavorra: 500 kg
Sup. velica: 27.6 mq
E' fantastica! E ci sono anche dei bei video sul suo Canale di YouTube.



Dimenticavo, Giorgio mi ha comunicato che dovrà anche lui costruirsi il "canotto a vela" con la duplice funzione di tender e per fare SailOnBike.
.

La Riserva Naturale del Tombolo e della Feniglia


Visualizza Riserva Naturale del Tombolo e della Feniglia in una mappa di dimensioni maggiori

Per me è il percorso di trekking velonautico più bello del mondo, da Talamone attraverso la Riserva Naturale della Laguna di Orbetello fino alla Riserva Naturale del Tombolo e della Feniglia, quest'ultima lungo una pista ciclabile tra le meravigliose dune della sua spiaggia dorata fino ad Ansedonia. Il ritorno è programmato in navigazione con il Minicat  310 fino a Cala Galera dove, il giorno dopo, si riprende la bici fino alle Bocche d'Albegna da cui si veleggia fino a Talamone. Una fantastica avventura da fare in un fine settimana. Barca, bici, trolley e zainetto tutto in quattro borse.

Foto tratta dal sito del Camping Village Feniglia, luogo ideale dove pernottare


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...