venerdì 26 settembre 2014


giovedì 25 settembre 2014


O me o la barca

Elena pronta a salpare su Aspirina
Nel blog "sailingthefjords" c'è un interessante quanto esilarante articolo che tratta il problema delle mogli in barca cercando di darne una soluzione, il titolo è tutto un programma "L'arte di come insegnare alla tua compagna ad amare la vela (parte I)".

Nel suo libro Sea Gipsy (1966), Peter Tangvalds scrive che sua moglie, dopo aver attraversato il Golfo di Biscaglia in burrasca, ne aveva avuto abbastanza di lui e della sua barca, dandogli l'ultimatum: O me o la barca! 
Probabilmente Peter era già stanco di avere una moglie spaventata e scontrosa a bordo tanto che si spinse ad affermare ciò che ogni marinaio sa (?); trovare una nuova moglie è molto più facile che cambiare barca. Così, nel porto più vicino le comprò un biglietto per casa di sola andata. 
Il fatto che Peter Tangvald, durante la sua vita, si sia sposato ben sette volte e abbia posseduto solo due o tre barche dimostra inequivocabilmente quanto questa affermazione sia vera, almeno per lui. Però con il passare degli anni Tangvald diventerà uno scrittore più artificioso, e forse meno geniale, così come un marito più premuroso. 
Sembra che alla fine egli abbia imparato qualcosa di simile a questo: Se ad un uomo gli capita di amare veramente la propria compagna o moglie, è molto più facile rischiare di perdere lei che la propria barca e, per una qualche ragione sconosciuta, è difficile da comprare o costruire una nuova moglie con lo stesso nome e lo stesso amore. 
Gli illusi si ostinano a sperare che  stia per uscire uno yacht più moderno, ma purtroppo sappiamo bene che questo non risolverà i nostri problemi a causa di questo o quel difetto.
Ciò che complica tutta questa faccenda è il fatto che un uomo può rischiare di perdere la propria compagna a causa dell'amata barca. Nella sua mente la barca è una sorta di donna, e sa esattamente come prendersi cura di lei. Ma sua moglie, d'altra parte, ...? 

Così, in questo articolo e forse in altri successivi, mi sono preso la briga di affrontare una sfida importante trattando un argomento tra i più spinosi, ma vi avverto: la problematica è affrontata solo dal punto di vista maschile, senza alcun significativo sguardo obliquo che provenga dal femminismo post moderno. 
Premesso ciò, personalmente considero le veliste quali naviganti d'eccezione, quindi se la vostra compagna o moglie ama già la vela voi sarete un uomo felice. 
Al contrario, se non odiate voi stessi, ciò che scriverò è sia per voi che per la vostra partner. Il miglior consiglio che posso dare al marito cocciuto è: Non cadere mai fuori bordo! Perché penso che seppur la tua compagna - equipaggio - sia perfettamente in grado di recuperarti a bordo non sono così sicuro che lo farà. 
Se invece la tua ragazza ama la tua pellaccia ma non la tua stupida barca allora sì, lo so che è difficile, ma val la  la pena di provare: Lasciate che i suoi sogni si avverino - a bordo.

(Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: The Art of Teaching your Girlfriend to Love sailing too (I))

Interpretare stati d'animo e pensieri è molto più difficile che i racconti, le narrazioni o gli articoli tecnici, quindi spero di aver compreso bene ciò che l'autore voleva dire.
Personalmente ho cambiato tre barche e ancora, spero per sempre, nessuna moglie, ed io ritengo che è certamente più facile cambiare una barca che una moglie anche se vendere e comprare la barca comporta un grandissimo stress.
E' evidente che l'articolo è scherzoso anche se sottintende problematiche familiari e sociali molto importanti infatti, in senso più generale, di fronte ai problemi è notoriamente più facile orientarsi al cambiamento che affrontarli e superarli. Questo modo di agire ci ha spinto verso un "consumo" estremo delle cose e delle persone e, senza voler affrontare problematiche sociologiche di alto profilo, sta portando la società in un vicolo stretto e buio.
Ho parlato più di una volta delle mie barche e delle ragioni per cui l'ho cambiate, così come i bacini di navigazione, dal mare al lago, o il tempo che passiamo a bordo, dalla settimana o più dell'inizio fino alla mezza giornata, massimo una giornata, di oggi, quindi non sto a ripetermi.
Posso solo concludere affermando che le persone valgono molto di più delle cose e che se la vita è una sola è anche tanto vero che è difficilissimo trovare la persona che, standoti accanto, sia un tutt'uno con te, che ragioni in sintonia, che abbia le tue stesse affinità e che, anche se completamente diversa, sia complementare. Tutto ciò però si costruisce con fatica, non cade dal cielo, complicando enormemente le cose e, durante il cammino, è facile confondere l'impossibilità di incontrarsi con la possibilità di adeguarsi   .... per poi rimpiangere di non averci provato se abbiamo scelto la prima opportunità.
Con la mia barca avrei voluto solcare gli oceani, ad un certo punto ero quasi riuscito ad acquistare la mia Armagnac che aveva già affrontato l'Atlantico, ma mi sono reso conto che con Elena non sarebbe stato possibile perciò abbiamo cambiato i nostri orizzonti, felicemente.



mercoledì 24 settembre 2014

Die Cosmographiae introductio: des Martin Waldsseemuller (Ilacomilus) in Faksimiledruck (1907)



Il testo del 1907 è una riproduzione dell'originale pubblicato ben quattrocento anni prima (1507) per accompagnare la Universalis Cosmographia, una mappa in cui appare per la prima volta il nome "America", successivamente alle scoperte di Amerigo Vespucci avvenute tra il 1497 e il 1504.
E se la Cosmographiae Introductio sembra appartenere al cartografo, umanista e poeta Matthias Ringmann la mappa è stata realizzata da Martin Waldseemüller. Risulta però del tutto evidente dal titolo del libro che alcuni ritengano che anche quest'ultimo sia stato scritto dallo stesso autore della mappa. Enigma interessante quanto il fatto che nella edizione successiva della mappa scompaia il nome "America" per poi riapparire in edizioni successive.
La Universalis Cosmographia è la prima mappa del globo, molto probabilmente realizzata con la collaborazione dello stesso Amerigo Vespucci.
Su Wikipedia è possibile trovare una straordinaria riproduzione di questa mappa, la Walseemuller Map, attualmente depositata presso la Congress Library di Washington dopo che era stata rinvenuta nel 1901 da un gesuita nel Castello del Principe Johannes zu Waldburg-Wolfegg in Schloss Wolfegg.

Questi due documenti sono una pietra miliare nella storia della navigazione e dell'umanità, credo che qualsiasi navigante ne debba essere a conoscenza.

Il particolare della Mappa di Waldsemuller dove appare il nome "America", tratta da Wikipedia


La traversata del Mare del Nord con una barca di 19 piedi



Dalle Isole Shetland fino all'interno dei fiordi norvegesi e ritorno (440 miglia in totale) con un Hunter Europa 19, un piccolo cabinato di 19 piedi.  La crociera è durata due settimane, tempo buono, solo un po' di nebbia che ha generato qualche preoccupazione a causa dell'assenza del riflettore radar a bordo.


Questo video è fantastico e i due scozzesi sono simpaticissimi. Assolutamente da non perdere, ci sono delle immagini bellissime, incredibile.


Via: Wavetrain




Di torre in torre, da Oriente a Occidente di Cap Corse


Costruite dalla Repubblica di Genova per organizzare la rete difensiva dell'isola di fronte alle invasioni "barbaresche", le torri oggi segnano l'identità della Corsica, ne valorizzano le sue coste, fanno parte del suo patrimonio architettonico, storico e culturale. 
Per i diportisti sono anche le meravigliose fasi di una navigazione alla portata di tutti e con qualsiasi mezzo, lungo i mille chilometri di coste dell'isola e delle sue bellezze. 

(Per saperne di più  da: Le Figaro Nautisme).

Si tratta di circa 50 miglia di navigazione, un tour che può essere realizzato navigando per una settimana immersi in un vero e proprio paradiso, con un cabinato ma anche con un catamarano gonfiabile, per esempio, facendo campeggio nautico.
Tenete presente che con le due borse di un piccolo catamarano gonfiabile si può raggiungere Bastia in Corsica, sia con un volo fino all'Aeroporto Internazionale di Porretta  che con il traghetto, e da lì iniziare il Tour. Il traghetto è certamente più economico a meno che non si trovi un volo low-cost.

Di torre in torre, da Oriente a Occidente di Cap Corse


martedì 23 settembre 2014

Ready About In Shoal Waters - Giusto per Acque Poco Profonde

Il blog di Creeksailor
Il blog di Creeksailor vale certamente una visita approfondita perché si parla di  "Shoal Waters", una meravigliosa e mitica barchina in legno appartenuta a Charles  Stock che ci ha navigato per 60.000 miglia nell'estuario del Tamigi. 
Charles oggi non c'è più ma è ancora possibile leggere le sue storie su Shoal Waters, oltre che sui suoi LIBRI: Sailing Just for Fun (In barca a vela solo per divertimento) e Sailing Small (In piccole barche a vela).
Nel video che vi propongo di seguito, girato da un appassionato, potrete ammirare in tutto il suo fascino "Shoal Waters" che naviga nell'Isola di Wight.



Tanto per farsi un'idea siamo qui, nella zona di Fishbourne Creek dell'Isola di Wight.


E a questo punto come non ricordarsi dei Dik Dik e la loro Isola di Wight, tanto per tirarsi un po' su, considerata la miseria dei contemporanei. 


Infatti il volto di questo elegante e distinto signore non ha nulla a  che vedere con la nautica (e la politica) dei tempi moderni.

Dal sito di Charkes Stock
Ohhhhh, l'ho avuto, l'ho avuto e l'ho avuto anch'io. Me lo comprò la mia mamma intorno alla metà degli anni settanta, il mitico cappellino in velluto nero a coste grosse alla Jackie Stewart. Cosa non darei per riaverlo.

Jackie Stewart col mitico cappellino, tratto da Wikipedia


lunedì 22 settembre 2014


Aggiornamento "scivoli, porti a secco e gavitelli"

Scivoli, porti a secco e gavitelli
L'adeguamento alla nuova piattaforma di Google Maps mi ha obbligato a rimettere le mani su questo lavoro con molte interessanti novità che andrò via via aggiornando, come gli scivoli della Croazia, della Francia e della Slovenia.


Come potrete osservare oramai quasi ovunque gli scivoli si possono vedere su Street View, inoltre ci sono i link dove si trovano le informazioni sui porti.

Marinas
Lo stesso scivolo visto da terra su Street View e dal cielo su Marinas.com.


domenica 21 settembre 2014


sabato 20 settembre 2014

Test Bike Trailer con GoPro White Hero3



Alla fine sono riuscito a pubblicare il video fatto con la GoPro White Hero3 attaccata alla bicicletta, ovviamente ridotto e accorciato.
Il test si riferisce al carrello per bici con Papì, la barca a vela gonfiabile, a rimorchio nella campagna toscana, anche su sterrato.


Il miglior caravan è una barca

Foto tratta da Hamnen.se
La vacanza con una roulotte a rimorchio della macchina è una buona soluzione. Ma la vacanza con un cabinato a motore attaccato al gancio di traino è ancora meglio. Questa è stata la scelta della famiglia Dahlberg che attualmente è pienamente impegnata in questa avventurosa alternativa con tutti i vantaggi che ne derivano.

Tutto è successo durante una vacanza con una roulotte attraverso l'Europa nel corso della quale la famiglia Dahlberg ha avuto questa brillante idea. Avevano notato molte carovane ed anche come molti tedeschi ed europei che trasportavano le loro barche sui rimorchi.
Detto e fatto. Sono passati due anni da quando hanno sostituito la loro roulotte con un cabinato appoggiato sul rimorchio. In questo modo hanno aperto nuove porte all'avventura.
La barca è sufficientemente grande per ospitare quattro persone e viverci dentro, sia a terra che al largo in acqua. Allo stesso tempo questa è facile da gestire sia in mare che a secco tanto che l'estate scorsa la famiglia Dahlberg  è andata fino alla Croazia con il suo yacht da 7,5 metri di lunghezza ricevendo un grande interesse da parte di tutti poiché questa è un po' più grande rispetto alla maggior parte delle altre barche che i turisti si portano dietro in campeggio.

La famiglia Dahlberg ha convenuto che la vacanza in Croazia a bordo della loro caravan barca è stata una delle migliori che avevano vissuto.
Hanno potuto visitare le belle città portuali e le aree urbane intervallando la vacanza nelle baie solitarie. La loro isola preferita è stata Rab. Hanno detto che è incredibilmente bella e che ci ritorneranno ma l'intero arcipelago attorno a Krk è meraviglioso.
"La combinazione di uno splendido scenario, acque cristalline, servizio di alto livello e bel tempo, è imbattibile", dice Ulf.
Le vacanze estive di quest'anno della famiglia Dahlberg si sono concentrate ad esplorare i canali di Dalslands in modo da acquisire esperienza nella navigazione lungo i canali.

Purtroppo il meteo è stato brutto per tutti quest'anno, ha piovuto quasi ogni giorno durante le due settimane. Sono partiti da Vanersborg e in barca hanno raggiunto Köpmannebro, poi hanno continuato il viaggio lungo il canale e fino a Östervallskog.
Il grande vantaggio di avere una barca a rimorchio invece di un caravan è che la loro in vacanza è diventa più flessibile.
Si va solo nelle aree che si desidera esplorare e allo stesso tempo c'è tutto a bordo fin dall'inizio del viaggio.

"Abbiamo la barca sempre pronta sul carrello e a volte riusciamo ad uscire anche solo per i week-end lunghi. Di solito visitiamo posti nuovi, inoltre, evitiamo il costo di un posto barca fisso", conclude Ulf. 

Se volete leggere la storia completa della famiglia Dahlberg con la loro caravan barca si trova su Discover Boating.

Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: hamnen.se.

Questo è un tipo di vacanza che io non riuscirei certamente a fare con un veliero, che significa albero da mettere su e giù, e così via, anche se oggi i sistemi di sollevamento e abbattimento sono molto evoluti. Certo è che con un motoscafo forse le cose sono un po' più semplici ma pur sempre impegnative.



venerdì 19 settembre 2014

DinghyGo dagje treinen en zeilen in Friesland



Una giornata in DinghyGo sui laghi della Frisia.

Certo, è possibile trasportare la barca con la macchina su un rimorchio ma il redattore di "Zeilen", Willem Plet, ha fatto molto di più,  è andato a piedi a prendere il treno portandosi sulle spalle un Dinghy Go, una barca a vela gonfiabile. Prodotto da Eric Van Staten / Zeilen TV.

Je kunt je boot achter de auto op een trailer vervoeren. Zeilen redacteur Willem Plet ging met de trein op pad en nam in zijn zeiltas een Dinghy Go, een opblaasbare zeilboot, mee.

Questo video è fantastico!


Trailer per bici, test su strada sterrata


In verità ho il video con la GoPro ma era così grande che non sono riuscito a caricarlo e poi credo che sarebbe stato spazio inutile occupato. Comunque il test di alcuni chilometri, salite, discese e sterrato lungo la campagna toscana è andato bene. Pronti per il primo grande "tour".


Visualizza Da Arezzo al Trasimeno per il Sentiero della Bonifica in una mappa di dimensioni maggiori


giovedì 18 settembre 2014

Trailer per bici, pronto per il test


Notevole questo trailer per bici che ho realizzato, universale perché si applica in pochi secondi a qualsiasi bicicletta. Non manca che caricare il "winglider" modificato a deriva e fare il test su strada, necessario dopo che ho applicato le protezioni alle ruote.


Come vedete non c'è più lo scatolone che serviva a tenere sollevato il carico per proteggere le ruote. L'attacco ha funzionato benissimo anche sulla mia nuova bici.


Per concludere una vista del "windglider", una deriva a vela di soli 22 kg. Effettivamente pesa quattro kg in più del nuovo modello dell'aquaglide multisport ed è un po' più largo (anche il sacco) poiché ha una base in legno, base che in futuro mi permetterà di applicare due barre laterali sulle quali appoggiarsi durante la navigazione.


Questo è Papì in navigazione lungo la Costa Etrusca.


Tempo di assemblaggio sulla spiaggia 15 minuti, non uno di più.


Dimenticavo, Papì fa anche da stand up paddle, ma con quelle onde con scarsi risultati a quanto sembra.



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