martedì 28 aprile 2015

MAE, tubolare fisso con nastrini


Quando siamo stati al Trasimeno nei giorni di Pasqua era andato quasi tutto bene, sia per il trasporto che per il montaggio della barca a meno del tubolare; infatti mi ero accorto che per montarlo sul posto ci avrei messo una buona mezz'oretta, troppo considerato che nello stesso tempo avevo fatto tutto il resto.
Visto che oggi sono stato sempre solo a casa, mi sono preso un po' di tempo per risolvere il problema e, pensa che ti ripensa, alla fine la soluzione è stata semplicissima: montare il tubolare fisso e arrotolarlo con dei nastrini.


Temporaneamente ho utilizzato dello spago giallo di plastica ma è ovvio che la soluzione migliore sono dei nastrini piatti con la fibbia in modo da evitare sfregamenti.


Essendo il tubolare già fissato alla barca basta avvolgerlo in tre parti in modo che si riduca di dimensione e non si muova mentre si effettuano le operazioni di carico, scarico e movimentazione.


Al termine del lavoro ho rimesso a dormire MAE sotto il suo coltrone. In questo modo i tubolari saranno subito pronti per il gonfiaggio.


Ecco il tipo di nastro che andrebbe applicato intorno ai tubolari sgonfi.
Nastro con fibbia, dal sito Conrad


lunedì 27 aprile 2015

Yaxta Laguna Kombi

Laguna Combi, dal sito Yellopub
Laguna Kombi, un piccolo dinghy di fabbricazione russa davvero carino, ideale per la famiglia ma anche per gli sportivi visto che nelle sue dotazioni è previsto anche lo spi con tanto di buttafuori.

Laguna Combi, dal sito Yellopub
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 3.54 m
Larghezza: 1.37 m
Peso: 59 kg
Sup. velica (randa+fiocchetto+spi): 6.8 + 1.7 + 5.1 mq
Capacità: 2-3 persone (250 kg)
Prezzo netto completo: 2800 € circa
Laguna Combi, dal sito Yellopub
Peso e dimensioni, come si vede dalle foto nella brochure, rendono questa barca trasportabile sul tetto dell'auto. Nel complesso mi sembra una barca molto intelligente e carina.
Laguna Combi, dal sito Yellopub
C'è anche un bel video.




Topaz Taz, alla ricerca della barca perfetta

In praise of the Topaz, dalla rivista Sailing World
Topaz Taz, la car - topper, l'abbiamo vista in bella mostra ed ultra decorata negli ultimi saloni nautici, credo davvero anch'io che sia la barca perfetta come Tim Zimmermann nella rivista Sailing World. Cartoppable, semplice, leggera, adatta sia ai bambini che agli adulti, performante, veloce ed infine molto bella.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 2.95 m
Larghezza: 1.20 m
Peso: 40 kg
Sup. velica: 5.39 mq (+ 1 mq fiocchetto)
Persone trasportabili: 1 - 2



Topaz Taz è stata "Best Small Boat Winner 2011" della rivista Sail Magazine. A mio parere se non avete, come me, la moglie da portarvi dietro ma magari un figlio ancora piccolo questa è il tipo di barca ideale, bella e che non da pensieri.

Dalla brochure di Topaz Taz


Cartoppare, le segnalazioni di Ernesto

Boat loader, da classediecipiedi
Vi giro con piacere una serie di link, a video e siti, molto interessanti riguardanti il carico e lo scarico della barca dal tetto dell'auto che l'amico e lettore Ernesto mi ha inviato:
  • https://www.youtube.com/watch?v=gCzEqVyS5OA
  • http://www.folliper.blogspot.it/2014/05/ci-siamo-quasi.html
  • https://www.youtube.com/watch?v=rEuY6_36VUs
  • https://www.youtube.com/watch?v=t25X9F08Np4
  • http://www.diecipiedi.it/ns/vario/salibarca/salibarcaFF.html
  • http://www.diecipiedi.it/ns/vario/salibarca/salibarca.html
  • http://www.gommonauti.it/ptopic21023_ralla_di_carico_per_gommone_smontabile.html
  • https://www.youtube.com/watch?v=Plus798MQ4Y
  • https://www.youtube.com/watch?v=1VUF1Hd4tIU
  • https://www.youtube.com/watch?v=Wg91tdXxJgg
Grazie Ernesto!


Un Astus 14.1 sul tetto di un'utilitaria, da Nautikaltrek

domenica 26 aprile 2015


sabato 25 aprile 2015

Il varo di MIRA, il Goat Island Skiff autocostruito della Polisportiva Franconi

Dal blog della Polisportiva Franconi, diario semiserio
Non vedevo l'ora di comunicare questa notizia, la realizzazione completa di un bellissimo Goat Island Skiff (GIS) ed il suo varo. Finalmente dopo mesi di tagli, incollature, resinature, cuciture e verniciature eccovi il risultato: la magnifica navigazione sul Lago di Viverone di Enrico e della sua bella famiglia.
Tutto quello che c'è da sapere su questa eccezionale avventura lo potrete trovare nel loro blog: La Polisportiva Franconi.

Dal blog della Polisportiva Franconi, diario semiserio
Vi rendete conto che Enrico è riuscito a trasportare una barca di quasi cinque metri sul tetto della sua auto e fare cartopping? A questo punto l'unica cosa che manca è un sistema di carico e scarico gestibile da una sola persona, ma non sarà certo un problema per loro realizzarlo.
Che altro dire se non che è bellissimo questo Goat Island Skiff (GIS) della Polisportiva Franconi. Grandi!

Dal blog della Polisportiva Franconi, diario semiserio
Devo essere sincero, anche se la mia piccola barchina mi piace e ne sono soddisfatto non posso altro che esternare la mia invidia. Mira è bellissima, con il suo legno a vista negli interni e dallo scafo del colore azzurro del cielo. 
Ma perché chi va in barca a vela ha sempre il volto felice ed un sorriso sereno?

Dal blog della Polisportiva Franconi, diario semiserio


mercoledì 22 aprile 2015

OUR BEAUTIFUL EARTH: Earth Day 2015



Oggi, il 22 aprile, ricorre la Giornata Mondiale della Terra. Come di consueto faccio un invito semplice a tutti i miei lettori nel prendersi un piccolo impegno quotidiano che contribuisca a migliorare le condizioni di questo nostro meraviglioso pianeta.
Faccio alcuni esempi: usare di più la bicicletta, andare a vela invece che a motore, consumare meno energia a casa e in ufficio, utilizzare meno sapone e sprecare meno acqua, riciclare più rifiuti possibile, ....


Manteniamo e miglioriamo la nostra "Terra", vi ricordate ogni giorno com'è bella?



Apple Watch – Pocket Mariner apps

Dal sito di Pocket Mariner
Quando in una recensione, trovata su SailFeed, trovi scritto che anche se non hai intenzione di possederne uno lo trovi affascinate allora di sicuro il prodotto avrà un enorme successo. Un po' come quando si parla di una donna ... "è bella, però .....", perché è ben noto a tutti che proprio nel momento in cui si pronuncia quel fatidico "però" si firma la nostra condanna a morte, quella di noi veri "uomini oggetto": sappiamo benissimo che ne saremmo felicemente schiavi tutta la vita di quella donna. 
Ma tornando all'argomento del post, posso essere sincero? Io ne sarei felicemente schiavo di questo orologino.

Dal sito SailFeed
Derivato dalla applicazione Boat Watch della Pocket Mariner quest'ultima è stata inserita, con la collaborazione di Apple, nel loro orologio digitale di ultima generazione.
Dire che questo orologio ti dice dove sei, cosa fai, come stai navigando, con chi ti stai scontrando è solo una piccola parte di ciò che ti può offrire.
Non ne conosco il prezzo ma se quella donna di cui sono felicemente schiavo per Natale me lo volesse regalare ne sarei veramente felice.

Dal sito SailFeed


martedì 21 aprile 2015

Il mondo magico, a vela, di Claudia Myatt

Dal sito di Claudia Myatt
Ho scoperto che Claudia Myatt fa la disegnatrice per le più prestigiose riviste inglesi di nautica, Classic Boat Magazine, Practical Boat Owner, nonché per la Royal Yachting Association ed altre associazioni e pubblicazioni. 
A mio parere i suoi acquarelli non sono solo belli ma sono caratterizzati da un fascino tutto particolare che riavvicina i nostri pensieri ai sogni di quando eravamo bambini e in fondo come diceva William Shakespeare:

"Siamo fatti anche noi della materia di cui sono fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita."

Un'altra particolarità che traspare nei dipinti di Claudia Myatt è il suo incondizionato amore per la vela. Complimenti Claudia!



domenica 19 aprile 2015

I migliori velisti olandesi si confrontano sulla Classe Sharpie



La Classe Sharpie è nata nel 1931 successivamente alla realizzazione della omonima barca avvenuta grazie alla collaborazione dell'ingegnere tedesco Walter Brauer ed i fratelli Hans e Karl Kröger di Warnemünde che l'hanno costruita.
Nonostante siano passati più di ottanta anni in Germania, Inghilterra, Portogallo, Paesi Bassi ed Australia vengono ancora disputati prestigiosi campionati di classe e attualmente vengono prodotti Sharpie sia in legno che in vetroresina, questi ultimi in Australia e Brasile,
Queste sono le caratteristiche tecniche principali di questa bella deriva a vela:
Lunghezza: 5.99 m
Larghezza: 1.43 m
Sup. velica: 12 mq (+ 4mq genoa)
Peso: 104 kg

La competizione, avvenuta tra i migliori velisti dei Paesi Bassi, si è tenuta nei laghi del Loosdrecht con il nome di Primus Inter Pares 2014.

Sharpie (zeilboot), via Wikipedia
Nel 2006, in occasione dei festeggiamenti del 75° dello Sharpie, è stato realizzato un bel documento che riassume la storia e della gloria di questa bella imbarcazione.

Buch 75 Jahre Sharpie
Via: Eric Van Staten


sabato 18 aprile 2015


venerdì 17 aprile 2015


Tortilla 305 Combi

Tortilla 305 Combi, dal sito Viza-yacht
Tortilla 305 Combi (Тортилла-305 Комби), diciamo che è l'alternativa russa alla Walker Bay e considerando che a parità di caratteristiche è costruita in vetroresina anziché plastica mi sembra quanto meno da valutare, secondo le preferenze. Anch'essa è ottima per il "cartopping".
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 305 cm
Larghezza: 105 cm
Peso: 57 kg
Portata: 400 kg
Sup. velica. 3.8 (4.8) mq
Prezzo: a partire da 2150 € netto

Tortilla 305 Combi, dal sito Viza-yacht


giovedì 16 aprile 2015

Datemi una barra e un punto di applicazione e solleverò il mondo


"Datemi una barra e un punto di applicazione e solleverò il mondo" (Archimede). 

Dovrebbero essere circa 30 i chilogrammi che si devono sollevare per mettere la Walker Bay 10 sul tetto dell'auto, almeno sulla base di quanto mi ha ricordato Tommaso in una breve lezioncina di fisica, perciò chiunque di voi può calcolarsi il peso dopo averla appoggiata in un punto (fulcro), cioè sulle barre su cui farla ruotare. Basterà dividere il peso della barca per due.
Sarebbe altrimenti impossibile sollevare tutta la barca da soli se non si sfruttasse questa legge stabilita dal Principio di Leva di Archimede di Siracusa ben 2200 anni fa. Eureka!
E' di fondamentale importanza ricordarsi anche le tre semplici regole per il sollevamento del carico che, sulla base delle foto che mi ha scattato Elena, sono state rispettate in parte visto che la forza sulle gambe è stata applicata ma la schiena dritta un po' meno.

Foto tratta da "autoscuolamarche"
Mi è preso un po' di sconforto nel dover chiedere aiuto a Tommaso su un problema così semplice, visto e considerato che il mio secondo esame all'Università e su cui presi 24/30 fu quello di Fisica, studiato sul "Carlo Bernardini". Da lì cominciai a capire che non erano gli studi adatti a me.

Tutte le pagine del "Carlo Bernardini" erano in un formato linguistico quanto meno poco comprensibile


mercoledì 15 aprile 2015

Lo "swift", un piccolo semicabinato leggero per una gestione da spiaggia

Яхта «СТРИЖ», in inglese yacht "swift", dal sito yellopub
Mi piace questo "swift", un piccolo yacht leggero per una tranquilla gestione da spiaggia, visto e considerato che pesa quanto un "dinghy".
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 4.36 m
Larghezza: 1.45 m
Capacità: 3 persone
Peso: 120 kg
Prezzo netto di partenza: 2500 €
Unico problema: andarselo a prendere ad una cinquantina di chilometri da Mosca.

Lo "swift" sul carrellino da spiaggia

martedì 14 aprile 2015

"Challenge of the Atlantic", transoceanica in solitario su velieri multiscafo gonfiabili

Il progetto "Challenge of the Atlantic" è il primo nella storia delle regate transoceaniche organizzato per velieri gonfiabili multiscafo smontabili con un equipaggio di una sola persona.
La regata si svolgerà lungo una rotta che partirà dalle isole Canarie ai Caraibi, Santa Cruz de Tenerife il 1 dicembre 2015 per terminare a Cape Chateau sull'isola di Guadalupa percorrendo circa 2600 miglia nautiche.
Questo progetto, nato da un'iniziativa privata dei partecipanti del primo viaggio intorno al mondo su di un catamarano gonfiabile, è formalmente una scommessa tra se stessi, ma anche un invito ad altri ad essere pionieri in questo tipo di navigazione a vela.
In questa ottica quindi non si tratta di una semplice regata tra velisti, oramai abbastanza comune, ma una competizione che nelle sue condizioni si avvicina molto alle prime effettuate  in solitario nel XIX secolo.
E' un ritorno al passato, ai giorni in cui le piccole barche facevano grandi i marinai. un invito a partecipare con piccole imbarcazioni reperibili normalmente nel mercato.

Dal sito i-transat


Bando di Regata (breve riassunto)

1. Scopi e obiettivi. 
1.1. Prima regata transoceanica su velieri gonfiabili a vela smontabili.
1.2. Divulgare la vela e il turismo nautico.
1.3. Rafforzare il prestigio internazionale della Russia.
1.4. Dimostrare la navigabilità e l'affidabilità dei velieri gonfiabili.

2. Periodo e luogo di svolgimento della manifestazione.
La regata si svolge nell'Oceano Atlantico tra Santa Cruz de Tenerife (Isole Canarie) a Cape Pointe de Chateau (Guadalupa, Caraibi).
Periodo: Novembre - dicembre 2015. 

3. Programma.
16 novembre - 28 novembre - arrivo dei partecipanti, accettazione, montaggio delle barche, preparazione alla partenza
30 novembre - approvazione dei partecipanti alla regata
1 dicembre - inizio della regata.

4. Comitato Organizzatore.
Gli organizzatori della regata sono Anatoly Kulikov (Novosibirsk, Russia) e Stanislav Berezkin (Novosibirsk, Russia). Gli organizzatori si riservano il diritto esclusivo di utilizzare il nome e il logo della regata. (....)

5. Disposizioni generali
Questa regata è stata organizzata sulla base di un'iniziativa privata dei partecipanti, Anatoly Kulikov (Novosibirsk, Russia) e Stanislav Berezkina (Novosibirsk, Russia), è formalmente una scommessa tra se stessi, ma anche un invito ad altri a partecipare nei termini e nel rispetto del presente Regolamento. La regata si svolgerà se parteciperanno almeno due equipaggi.

6. Disposizioni per l'equipaggio.
6.1. Possono partecipare alla regata i cittadini adulti di qualsiasi Stato che si impegnano a rispettare le presenti disposizioni. Il numero degli equipaggi non è regolamentata.
6.2. Per partecipare alla regata sono ammessi tutti gli equipaggi che partono da Santa Cruz de Tenerife e provenienti da qualsiasi altro porto sulla costa atlantica che si trovi a una distanza di 300 miglia nautiche dal porto di Santa Cruz de Tenerife.
6.3. I partecipanti devono avere a disposizione tutti i documenti di riconoscimento necessari per la registrazione della partenza dal porto.
6.4. I partecipanti devono aver contratto un'assicurazione per tutta la durata della regata che possa coprire le spese delle prestazioni di assistenza medica e non in caso di necessità.

7. Requisiti per le barche. 
7.1. Le barche devono essere del tipo multiscafo gonfiabile (galleggiante), con telaio rigido pieghevole e la vela come propulsione principale. La lunghezza massima di ogni elemento della barca non deve superare i 3,8 m (la dimensione massima prevista per la spedizione per via aerea).
Le dimensioni della barca, il numero di componenti gonfiabili, la superficie e il tipo di armo velico, nonché i materiali di costruzione e design non sono regolamentati.
7.2. La barca deve resistere alle condizioni di vento e onda tipiche dell'Oceano Atlantico (velocità del vento fino a 30 m / s e l'altezza delle onde fino a 5 metri), oltre ad essere resistente alla prolungata esposizione ai raggi solari e all'acqua salata. Ogni scafo gonfiabile deve avere almeno due compartimenti separati da una paratia a tenuta d'aria. La barca dovrà galleggiare anche con una sola sezione efficiente. L'armo velico deve essere resistente alle oscillazioni e gestibile completamente in solitario.
7.3. La barca deve avere i segni di riconoscimento necessari come richiesto dalla COLREG.

8. Regolamento di regata
8.1.Regata effettuata in linea con le disposizioni COLREG, PPP, PKG.
8.2. Ora di inizio: 13-00 UTC 1 dicembre 2015. Regata considerata aperta nelle prime 72 ore.
Controllo finale: 8-00 UTC 29 dicembre 2015
8.3. I partecipanti, dopo l'apertura, devono attraversare il punto al traverso di Punta Marangalo a Tenerife con coordinate 28 ° 27'N 16 ° 15'14 " W e un punto con coordinate 28 ° 26'30 " N 16 ° 14'40 " W in direzione su SW , circumnavigare l'isola di Tenerife a S , passare tra le isole di El Herro e La Gomera, quindi seguire qualsiasi percorso in direzione dell'allineamento tra il punto di traverso Capo Pointe de Chateau Guadalupa con coordinate 16 ° 14'28 " N 61 ° 10'36.70 " W e un punto con coordinate 16 ° 14 ' N 61 ° 10'36.70 " W . Il traguardo deve essere oltrepassato in direzione W. L'orario di arrivo è determinato dal fuso orario UTC.
L'ora e il luogo della partenza e di arrivo possono essere modificati solo con il consenso di tutte le parti.
8.4. La barca viene esclusa dalla competizione se non ha completato in tempo tutte le fasi preliminari di accettazione e controllo.
8.5. La distanza dalla partenza al traguardo deve essere coperta utilizzando solo le vele. L'uso di altri tipi di propulsione è consentita solo per l'allineamento alla partenza e dopo aver superato la linea del traguardo.
8.6. I partecipanti hanno il diritto di entrare in un porto per le riparazioni e il rifornimento. È permesso utilizzare il motore in caso di emergenza per il trasferimento in un porto, ma solo ad una distanza massima di 1 miglio dall'ingresso del porto.
8.7. L'equipaggio che dovesse essere soccorso da una imbarcazione di passaggio o che invii un segnale di emergenza è considerato ritirato dalla gara. L'equipaggio che dovesse soccorrere una imbarcazione in difficoltà è considerato ritirato dalla regata.

9. Determinazione e aggiudicazione dei vincitori
Il vincitore è colui che ha effettuato la traversata in minor tempo. Il tempo di transito è misurato a partire dalla data di apertura della partenza fino all'arrivo. Al vincitore verranno assegnate coppe commemorative.
Altri premi ai concorrenti possono essere assegnati dagli sponsor dell'evento, da organizzazioni e da singoli in accordo con il Comitato Organizzatore.

10. Finanziamenti e Sponsor
10.1. Il costo del viaggio, alloggio, pasti, trasporto delle barche fino alla partenza e ritorno, la quota d'iscrizione, il noleggio e l'assicurazione di barche e membri dell'equipaggio sono a carico dei partecipanti.
10.2. Un partecipante può avere uno sponsor personale (sponsor). I loghi degli sponsor possono essere applicati sulle vele, negli scafi e sui lati della barca, anche nell'abbigliamento personale ai sensi del paragrafo 20.4 del Codice in materia di pubblicità ISAF. (....). Possono essere utilizzate altre forme di pubblicità purché in coordinamento con il Comitato Organizzatore.
10.3. Gli organizzatori possono richiedere ai concorrenti di applicare il logo della regata nel corso delle pubblicità degli sponsor.

11. Registrazione dei partecipanti
La registrazione ufficiale e l'ammissione al concorso avviene sul luogo di inizio il 29 novembre dalle 9.00 alle 21.00 UTC . I partecipanti che non hanno superato la registrazione ufficiale del concorso non sono ammessi.

12. Responsabilità dei partecipanti.
12.1. Tutti gli atleti, gli allenatori, i rappresentanti delle parti che partecipano alla regata lo fanno sotto la propria responsabilità e a proprio rischio.
12.2. Gli organizzatori della regata non si assumono la responsabilità per la vita e i beni dei partecipanti, nonché per eventuali lesioni personali o danni alla proprietà del partecipante alla regata.
12.3. La responsabilità per la sicurezza della barca, la salute e la vita dell'equipaggio è assegnato al comandante della barca in base al diritto internazionale.

(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: i-transat.com).

Il ca gonfiabile con cui gli organizzatori hanno fatto il giro del globo,da i-transat.com

domenica 12 aprile 2015


venerdì 10 aprile 2015


mercoledì 8 aprile 2015


lunedì 6 aprile 2015


domenica 5 aprile 2015

Individuato il gene mutante del velista compulsivo

Dal blog FunToSail
Ginevra, Svizzera (1 ° aprile 2015) 

Gli scienziati hanno annunciato l'individuazione del gene mutante che sembra essere responsabile del bisogno compulsivo di vela.
L'hanno chiamata la mutazione "da Gama", dal nome del famoso esploratore portoghese Vasco da Gama; è stata scoperta casualmente da un team di genetisti della Oxford University mentre stavano tentanto di isolare i geni "mutanti" in un gruppo di giocatori d'azzardo compulsivi.
Nel corso di un “briefing” informale tenuto sull'argomento dallo scienziato Hugo Fefferton, Jr. si è scoperto che egli stesso, non solo era un giocatore sfegatato di baccarat, ma anche un velista come quasi tutti i partecipanti allo studio, circa l'80%.
Una rapida serie di test ha rivelato una rara mutazione genetica chiamata ABDB7, che ora si crede sembra essere il “driver” primario del bisogno costante di navigare a vela.
"Ovviamente, se c'è stata delusione per non aver fatto progressi nella comprensione del problema del gioco" ha affermato Fefferton, Jr., "siamo rimasti entusiasti nell'aver scoperto la mutazione da Gama."
Fefferton, Jr. sostiene che questa scoperta avrà notevoli ripercussioni economiche, “i dipendenti velisti sono altamente inefficienti, il tempo perso a leggere riviste on line di vela, o semplicemente il pensare alle barche, occupa molto del loro tempo altrimenti destinato al lavoro. Ora che abbiamo identificato la mutazione genetica possiamo intervenire creando terapie farmacologiche che potranno indirizzare la mutazione, e, auspicabilmente, soffocare la voglia di navigare."
Fefferton, Jr. è già considerato un front-runner per il Premio Nobel per la genetica.
I più accaniti sostenitori per questo encomio sono i componenti della STAB il gruppo "Smettere di parlare di barche", composto in gran parte dai coniugi scontenti dei velisti.

Così tutti noi ora abbiamo una scusa per andare a vela e di esserne ossessionati ...

Via: FunToSail


sabato 4 aprile 2015


Alcune considerazioni e suggerimenti sul Parco del Lago Trasimeno

Una bella pilotina d'epoca semiaffondata nei pressi di Borghetto di Tuoro
La gita che io ed Elena abbiamo fatto l'altro ieri al Trasimeno ci ha fatto apprezzarne di nuovo la sua bellezza e rinascere il desiderio di tornarci prima possibile per il suo fascino incontaminato, la sua pace, i suoi colori intensi, la sua storia e, ovviamente, la sua natura straordinariamente unica.
Bisogna conoscerlo il Trasimeno per amarlo, bisogna frequentarlo, poco a poco, fino ad innamorarsene perdutamente come accade in ogni grande amore, di quegli amori veri ed autentici, di quelli che non chiedendo nulla ma danno e basta, con generosità. 
L'acqua che nel corso di questi ultimi mesi si è innalzata fino a mezzo metro oltre lo zero idrometrico ne ha cambiato i connotati, molte delle opere dell'uomo realizzate nel corso di anni di secca sono andate distrutte, tante "costruzioni" a noi familiari sono scomparse, sommerse dalle acque, portate via come piume al vento e delle quale rimangono, in certi casi, relitti o ruderi simboli di questa umanità vana e spesso presuntuosa rappresentata al peggio da una gran quantità di soldi ed investimenti andati perduti. 
Ma la natura ha fatto il suo corso ed in alcuni casi ci è sembrato che la situazione fosse in un completo stato di abbandono. Ma non è così perché in ogni area naturale protetta che si rispetti la natura deve fare sempre il suo corso e deve essere rispettata; per questo motivo l'opera dell'uomo con la tecnologia e le possibilità che offre deve riuscire ad integrarsi al meglio in una condizione di variabilità estrema.
Banchine, pontili, scivoli in ferro, legno e cemento non sono adatti ad un luogo come il Parco del Lago Trasimeno, il prato e ciò che galleggia regnano sovrani e principi ed è da qui che si deve ripartire.
Ad un certo punto abbiamo pensato che la gestione di questo patrimonio potrebbe essere concessa a dei volenterosi che se ne potessero occupare in comodato ma ragionandoci meglio abbiamo concluso che questa non è la soluzione, che poi è il pessimo rimedio che stanno attuando dando in gestione l'isola Polvese per soli 10.000 € annui. Non è svendendo i gioielli di famiglia che si ottengono risultati ai massimi livelli. Le azioni che sta attuando la Provincia di Perugia è solo una misera rinuncia ad un patrimonio immenso, a ciò che abbiamo di valore va dato il giusto prezzo affinché si ottenga il massimo del risultato e, perché no, del profitto.


Valorizzare questo patrimonio naturalistico e storico dovrebbe essere la priorità di tutti gli enti di governo cominciando con l'informazione, promuovendo la letteratura e la conoscenza, con libri, riviste, opuscoli, cartelli, mostre, video, iniziative culturali di ogni genere, etc.
Per quanto riguarda le strutture portuali credo che siano sufficienti pontili galleggianti e/ o gonfiabili rimovibili durante il periodo invernale, nulla di più oltre i prati, gli alberi e il canneto tipico del Trasimeno. Per quanto riguarda gli scivoli basterebbe tenere pulite le scese naturali che già esistono ed infine tante panchine per anziani, parchi giochi per bambini, tavoli pic-nic per famiglie, servizi igienici ben tenuti e puliti e parcheggi nascosti tra gli alberi.
Già avevo scritto che un grande maneggio e un campo da golf potrebbe essere un'attrazione turistica importante, quale luogo migliore di questo per andare a cavallo e giocare a golf.

Il torrione di Borghetto di Tuoro
Della bella torre presente a Borghetto di Tuoro, per esempio, si trovano pochissime informazioni ed entrando nel paese non c'è nessuna indicazione sul suo accesso, non so neppure se è un luogo pubblico, privato o se è visitabile. Di seguito riporto una delle pochissime note che ho trovato sul web in questi giorni.

Il castello venne, a più riprese, perduto e riconquistato, danneggiato e ricostruito e fu teatro di memorabili scontri, come quello del 1501 tra le nobili famiglie perugini degli Oddi e dei Baglioni, ma anche di scorrerie di opposte fazioni fino a divenire pressoché inabitabile. Ciò costrinse le autorità perugine a donare due mine di terreno (quasi un ettaro) a coloro che avessero avuto intenzione di stabilirsi a Borghetto. 
Dell’antico castello, oltre alla chiesa parrocchiale di S. Martino, la cui origine è concomitante proprio con i lavori di fortificazione di Borgo Nuovo, rimane la torre dell’angolo sud-orientale, simbolo della frazione, oltre a tratti di mura e delle torri angolari più piccole. Intorno al 1570, l’architetto militare Cipriano Piccolpasso ritrae la prima rappresentazione visiva del castello, disegnandone la pianta. Esso appare di forma rettangolare, con agli angoli quattro torrioni collegati da mura merlate alla cui sommità si sviluppa il camminamento di ronda. Nel mezzo di due mura sono disegnate due torri fuoriuscenti semicircolari, dalle cui feritoie, in caso di attacco, si effettuava il tiro di fiancheggiamento, risorsa questa molto vantaggiosa per i difensori. Infine, all’interno del cortile, sono poste varie abitazioni ma senza una precisa collocazione in isolati. Nel disegno non si notano né le due porte, una levante e l’altra ponente, né vi è indicata l’antica chiesa di S. Martino. 
Nel 1479 il castello fu preso dall’esercito fiorentino guidato da Roberto Malatesta, signore di Rimini, nel corso della guerra contro il Papa. Nel 1643 il castello subì l’ultima distruzione ad opera di Ferdinando II di Toscana. (tratto da prolocotuorosultrasimeno).

Alle mie spalle la foranea del porto turistico di Castiglione del Lago, quasi scomparsa
Se piove per altri due mesi la diga foranea del porto turistico di Castiglione del Lago scomparirà, a cosa sarà servito spendere tanti soldi? Forse non sarebbe bastata una protezione mobile galleggiante come se ne vedono ovunque, soprattutto nei laghi?

Arte e natura, un bel connubio che va promosso
Concludo affermando che apprezzo molto ciò che Comuni, Provincia e Regione stanno attuando sul lago Trasimeno, credo però che gli avvenimenti occorsi negli ultimi tempi insegnino ad attuare iniziative mirate, sicuramente meno costose e più utili di alcune che sono state realizzate finora. 
E come si fa a lasciare un patrimonio come il Monastero di San Secondo alla Polvese inutilizzato ed incompleto?

La grande incompiuta del Monastero di San Secondo alla Polvese

venerdì 3 aprile 2015

Alcune considerazioni sul nuovo armo velico Walkerbay e sul varo


L'errore che ho fatto ieri nella fase del varo di MAE mi ha spinto a fare alcune considerazioni di cui dovrò tenere conto in futuro poiché quello che è successo non è stato poi così banale visto che ero abituato a tutt'altra tecnologia.
La prima cosa che va detta è che la vela non si può ammainare pertanto l'unico modo per alleggerire la pressione del vento su di essa in caso di raffica è quello di sventarla il più possibile. Allo stesso tempo però il boma è dotato di una utilissima ritenuta, come vi ho mostrato nelle foto fatte nelle settimane precedenti, e a cui non voglio rinunciare.


A questo punto credo che la cosa migliore da fare sia quella di togliere il nastrino nero che tiene la vela sempre collegata con il boma e di lasciare solo il tesabase in modo che in caso di necessità diventi semplice e veloce lasciare la vela libera al vento.


Ultima considerazione è che se avessi tolto la stecca posizionata sulla parte superiore della vela avrei potuto avvolgere quest'ultima all'albero riducendola in modo da poter procedere con tranquillità con la vela ridotta anche con vento sostenuto.


L'errore poi di non aver tenuto presente cosa c'era in acqua ma aver guardato solo a terra è stato molto grave, una distrazione del genere può essere causa di un danneggiamento della barca. E' sempre buona norma utilizzare i corridoi di lancio o spiagge in cui si è sicuri del fondale. Guardate la barca dove era finita ..... sempre e soltanto velisti brocchi.
Nota: mi sono anche reso conto di come sia insidiosa la corrente nelle acque basse, bisogna fare molta attenzione.



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