lunedì 8 febbraio 2016


giovedì 4 febbraio 2016

Cartopping, chiarimento sul peso massimo trasportabile sul tetto dell'auto


Premetto che, a mio parere, molto di ciò che si trova in rete sull'argomento non è esaustivo e spesso poco convincente, tanto più che non tutti i libretti di uso e manutenzione hanno indicato il peso massimo trasportabile sul tetto dell'auto, in famiglia abbiamo tre automobili e solo in una di queste ne è riportato il limite. Successivamente ad una mia telefonata al Concessionario che ci ha venduto quelle due automobili mi fu risposto che valeva il peso specificato nel portapacchi. In linea generale sono assolutamente d'accordo su questo suggerimento poiché non credo che esista auto che abbia un tetto che non possa sopportare un peso inferiore ai 100 kg., se non altro per problemi di sicurezza.
Tutto il resto è solo questione di buon senso, infatti in base al peso e al volume trasportato è ovvio che debbano essere attuati tutti gli accorgimenti per non perdere il carico e vada mantenuta una velocità adeguata, anche ben al di sotto del limite degli 80 km/ h. Nel mio caso per esempio, con un'utilitaria di piccole dimensioni, la velocità massima che tengo, normalmente su strade a bassa percorrenza, è intorno ai 60 km/ h.


Tutti i dubbi che ho fatto sorgere ai miei audaci lettori riguardo a questo argomento sono comunque dissipati da quanto indicato in un depliant informativo della Polizia di Stato – Inserto Speciale Guida Sicura (dicembre 2008):
Se il bagagliaio e l’abitacolo non sono sufficienti, si può sfruttare lo spazio sopra il tetto attraverso la sistemazione di barre portapacchi. 
Questi utili accessori, sia quando sono destinati a trasportare bagagli o altri oggetti, sia quando sono specializzati con attacchi particolari per trasportare piccole imbarcazioni, tavole da surf o biciclette, non essendo elencati tra le caratteristiche costruttive o funzionali per le quali il codice richiede l’aggiornamento della carta di circolazione, possono essere installati direttamente dal conducente, sotto la sua esclusiva responsabilità e senza altre formalità. 
Tuttavia, è sempre necessario verificare che questi siano soprattutto sicuri accertandosi che siano di tipo approvato per il veicolo sul quale si devono installare e che, una volta installati, non sporgano fuori dalla sagoma del veicolo (neanche lateralmente), siano efficacemente ancorati alla carrozzeria e, infine, non presentino bordi appuntiti o taglienti. 
Prima di utilizzare questi sistemi di trasporto degli oggetti, occorre verificare che non sia mai superata la loro portata utile, cioè il peso massimo degli oggetti che vi possono essere sistemati.
Infatti, ogni portapacchi è progettato per sopportare un certo peso che è indicato nelle istruzioni di montaggio il cui superamento mette a serio rischio la sicurezza della circolazione, soprattutto ad alta velocità.

Questo significa che le Autorità di Controllo, che sia Polizia Stradale o Carabinieri, non sono tenuti a verificare il peso trasportato sul tetto dell'auto. Rimane però di fondamentale importanza mantenersi entro i limiti stabiliti dalla portata dei portapacchi ai fini assicurativi in caso di incidente, incidente che certamente non sarà mai causato dal cedimento strutturale dell'abitacolo bensì da quello del portapacchi oppure dallo sbandamento dell'auto per eccesso di velocità.
Va segnalato inoltre che è necessario acquistare un portapacchi omologato per il tipo di auto che si possiede, questa omologazione, assieme alla dichiarazione della sua portata, dovrebbe sollevare il conducente dell'auto in merito alle responsabilità specifiche relative al peso trasportato.
Nel corso di uno dei miei car-top boating tour sono stato fermato dai Carabinieri per un controllo che non ha prodotto segnalazioni di sorta.
Rimangono scontati gli adempimenti riguardo a tutti gli altri obblighi, incluso il rispetto del limite del peso massimo totale trasportabile dall'auto, compresi i passeggeri, i bagagli, etc.




martedì 2 febbraio 2016


domenica 31 gennaio 2016

Forum Classe Dieci Piedi, sezione "regalo", un luogo da frequentare.

Il catamarano in regalo su classe 10 piedi
Nel Forum Classe 10 Piedi c'è un'interessante sezione chiamata "regalo". E' bé, penso che valga la pena di frequentarla.
Chissà che non mi decida prima o poi a regalare anch'io il mio Papì, a mia volta ricevuto in regalo, che non ho più utilizzato da quando ho comprato MAE.

Papì, una tavola gonfiabile armata a vela


sabato 30 gennaio 2016



venerdì 29 gennaio 2016

Boot-Premieren 2016: Maxus 24 Evo



Nuovo Maxus 24 EVO, un vero e proprio yacht da crociera carrellabile.



Oltre che nella recensione di Yacht.de, nel sito Maxus France troverete molte informazioni su questa nuova versione del Maxus 24, LE MAXUS TRANSPORTABLE NOUVELLE GÉNÉRATION. Personalmente non potrei aggiungere nulla di più se non dire che mi piace molto.

Dal sito Maxus France
Via: Yacht.de



mercoledì 27 gennaio 2016

Novità 2016: Sailart 19



Sailart 19, il nuovo piccolo cruiser carrellabile della omonima casa tedesca. Che dire, molto interessante per il daysailing che io stesso ho praticato per molti anni, escluderei lunghe crociere in una cabina così piccola. E' una scelta che va ponderata sulla base di diversi parametri.
Come tutte le Sailart è una barca molto bella e di qualità indiscutibile, queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:

  • Lunghezza: 5.70 m 
  • Larghezza: 2,50 m 
  • Pescaggio: 0,30-1,30 m 
  • Peso: 730 kg 
  • Zavorra: 180/240 kg 
  • Superficie velica: 22 mq 
  • Gennaker 25 mq 
  • Posti letto: 4 
  • Prezzo di partenza: 24.900 € 
Sailart 19, dal sito Sailart


martedì 26 gennaio 2016


lunedì 25 gennaio 2016


sabato 23 gennaio 2016


lunedì 18 gennaio 2016

Traditionssegler Törn, Motorboot Charter, Kajak, Tauchsport, Katamaran.



Finalmente un video ben fatto girato al Salone di Dusseldorf - Boot 2015 dell'anno scorso nel quale si possono osservare tante piccole barche. Mi sono permesso di carpire qualche immagine tra le più significative. Grazie Doris.

Il kayak smontabile e vela della Klepper
Non so come funziona ma questo tipo di armo velico della Klepper sembra geniale anche a me
Il mitico catamarano a vela di Andreas Gabrie, in giro per l'Europa senza soldi. Ne riparleremo
Finalmente la famosissima deriva smontabile della Klepper d'epoca perfettamente restaurata
Nel video si vedono diverse barche classiche e tradizionali come questa
Lo stand dell'RS Sailing, bellissime derive su varie tonalità di grigio


domenica 17 gennaio 2016

If IKEA built boats

Lo schema di montaggio della mia Walker Bay 10' Breeze, come se fosse un mobilino IKEA
Qualche anno fa mi ero fortemente indispettito del "pesce d'aprile" che mi aveva fatto la rivista yacht.de con "Nasce l'IKEA Dinghy", e mi ero risentito a tal punto che, una volta scoperto l'inganno, avevo mostrato tutto il mio disappunto in un post successivo "La vera storia dell'IKEA Dinghy". Effettivamente non ho mai accettato quel pesce d'aprile, pesce d'aprile che invece ho accettato di buon grado quando mi fecero intendere che stavano guardando il mio blog niente popò di meno che dalla Stazione Spaziale Internazionale. Google Analytics in quell'occasione fu davvero grande!
Oggi ho avuto il mio riscatto nei confronti della rivista yacht.de perché ho trovato un interessante articoletto sulla rivista americana Boating Magazine in cui le barche Walker Bay vengono definite esattamente come delle IKEA Dinghy, tanto più che poi la Walker Bay me la sono comprata.

La mia Walker Bay 10' Breeze subito dopo il suo primo montaggio
Se all'IKEA costruissero barche
L'approccio alla nautica di Walker Bay è del tutto originale e non si limita allo scafo. L'intero processo, dallo stampaggio fino alla spedizione ai concessionari e ai distributori, reca il marchio unico della compagnia. In sostanza, Walker Bay ha immaginato se stessa come l'IKEA della nautica, sì, l'azienda che produce mobili assemblabili fai-da-te. Lo si può vedere nell'efficienza dell'approccio basato sul pallet della società di trasporto. 
Barche che rimandano alle linee classiche di barche costruite in fasciame con il metodo "clinker", le Walker Bay non sembrano solo buone, sono anche progettate per contenersi alla Dixie Cups, in modo da facilitarne la spedizione. Componenti, come i sedili, i remi e l'armo velico, sono contenuti in comodi pacchetti in modo efficiente. 
Le parti più piccole sono bloccate  su basi di cartone e film trasparente in modo da consentire a chiunque di visionarne il contenuto prima della spedizione e dell'assemblaggio, nulla deve mancare, nenanche un bullone, mancanza che, seppur piccola, aggraverebbe i costi di spedizione. 
Tutte le parti della barca completa sono confezionati in "box" singoli per tipologia e dimensioni che vengono ordinatamente impilati nel kit di spedizione. 
Una volta che il proprietario della barca riceve il suo kit, il montaggio è semplice e sorprendentemente rapido poiché Walker Bay include nella consegna anche il cacciavite per serrare i dadi necessari a collegare le varie parti nelle loro sedi. 
E come accade per i mobili dell'IKEA, le barche in plastica della Walker Bay sono accessibili, durevoli e di facile manutenzione. 
Esse hanno anche un nutrito numero di componenti aggiuntivi come tubi gonfiabili, accessori per caccia e pesca, coperture, e armo velico, come nella tradizione IKEA in cui ogni accessorio può essere aggiunto al pacchetto base. 
Lo stesso marchio Walker Bay indica l'approccio, due componenti che formano un sistema. (maldestramente tradotto ed interpretato da me medismo dalla rivista Boating Magazine del luglio 2004).

Ma tutte queste considerazioni a parte, dopo undici anni di ormeggi in porti e marina al lago e al mare e dopo una vita in cui con mio padre ci siamo sempre ingegnati su come e dove tenere motoscafi e gommoni senza doversi svenare, ho potuto sperimentare la vera "tranquillità" e come si vive la nautica a costo zero.

MAE prima di andare a dormire in garage


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