giovedì 18 maggio 2017

Scuola di vela e navigazione storica 2017

Museo della Marineria Cesenatico
Si terrà dal 9 all'11 giugno la “Scuola di vela e navigazione storica”, l’originale esperienza che da nove anni a Cesenatico propone un modo autentico e coinvolgente di vivere il mare, riscoprendo le tradizioni nautiche della nostra costa, e dando l’opportunità di praticarle a bordo delle barche storiche del Museo della Marineria.
La scuola si svolge in collaborazione con l’Istituto Italiano di Archeologia ed Etnologia Navale (ISTIAEN) e l’organizzazione della Lega Navale Italiana - Delegazione di Cesenatico, ed ha il patrocinio dell’I.R.I.A.E. - International Research Institute For Archaeology And Ethnology.

La “Scuola di vela e navigazione storica”, sin dalla sua prima edizione svolta nel 2009, ha lo scopo di far conoscere e di valorizzare la nautica tradizionale, intesa sia come prezioso patrimonio culturale, sia come modo autentico e coinvolgente di vivere lo sport della vela, recuperando un rapporto diretto e originario con il mare e la navigazione.
Gli argomenti della scuola spaziano dalla storia ed evoluzione di barche e vele alle tecniche di navigazione e all’uso di strumenti nautici tradizionali, con interessanti approfondimenti di storia e archeologia navale.

Questa edizione della scuola, al fine di favorire la più ampia partecipazione, si svolge in un unico modulo di tre giornate articolate in lezioni teoriche, navigazione, conferenze di storia e archeologia navale, incontri con luoghi e persone.
In particolare, sarà possibile conoscere dal vero la realtà di Cesenatico e del suo porto canale apprezzato per il gran numero di barche tradizionali presenti e per avere saputo salvare e valorizzare la propria identità marinara.
Le lezioni si terranno al Museo della Marineria di Cesenatico, e le navigazioni saranno svolte impiegando il trabaccolo “Barchèt” e il bragozzo “San Nicolò” del Museo, con l’eventuale supporto di altre barche tradizionali.
La direzione scientifica del corso e il ruolo di tutor è affidata a Stefano Medas, archeologo e storico navale, Presidente dell'ISTIAEN, mentre la parte organizzativa è svolta dalla Delegazione di Cesenatico della Lega Navale Italiana guidata da Marco Tommasi.

Non è richiesta alcuna precedente esperienza di vela, ma solo la voglia di vivere il mare in modo intenso e autentico. All'atto dell’iscrizione verranno fornite tutte le necessarie indicazioni pratiche (abbigliamento, dotazioni, precauzioni, ecc.).

L’iscrizione avviene versando la quota di 100 Euro, che comprende l’iscrizione alla Lega Vela UISP (€ 30) che dà diritto alla copertura assicurativa necessaria per l’attività velica: coloro che sono già iscritti a Lega Vela UISP avranno questa cifra scontata.

e attività del Museo della Marineria di Cesenatico si svolgono in collaborazione con Gesturist Cesenatico S.p.A. Informazioni e iscrizioni: Lega Navale Italiana – Delegazione di Cesenatico: 340-4179473 – cesenatico@leganavale.it

Informazioni e prenotazioni alberghiere: www.cesenaticoturismo.com

lunedì 15 maggio 2017

NAUTILAB, il futuro attraverso il mare

Aggiungi didascalia
È aperto il bando per partecipare a NautiLab, un innovativo progetto sociale che ha preso il via a Palermo.
Nei prossimi mesi gli spazi dell’Istituto Tecnico Settore Tecnologico Vittorio Emanuele III ospiteranno un vero e proprio cantiere nautico, dotato delle tecnologie più avanzate, dove gli studenti costruiranno un Mini 6.50 proto.
 I protagonisti saranno 12 ragazzi neodiplomati, che potranno lavorare con le tecnologie più avanzate e acquisire competenze spendibili sul mercato del lavoro.
Le selezioni sono aperte: per candidarsi c'è tempo fino al 20 maggio.
I ragazzi saranno guidati dall’eterogeneo team che ha promosso il progetto: Associazione L’Erbavoglio, Istituto Vittorio Emanuele III, Yam Srl e Assessorato alla Scuola del Comune di Palermo.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale: www.nautilabproject.org
 


venerdì 12 maggio 2017

Anche Papì è pronta per la stagione


E' bé in più ha il suo bel remo da canotto che ho trovato appoggiato al bidone della spazzatura a Raggiolo nonché le ruotine per la sacca.
Papì sarà comodo quando avremo poco tempo, per esempio un'uscita di una sola mezza giornata, oppure quando i chilometri da fare con una barca sul tetto dell'auto saranno troppi. Uno dei prossimi pomeriggi credo che ci andrò a fare una veleggiatina al lago, senza troppo impegno.


Nella foto sopra si vedono la deriva e la pala del timone e sotto la barra che sono fissati a dei fori che entrano nello scafo grazie a tre perni, due per la deriva e uno per il timone. Prima che attuassi la modifica c'erano due derive con quattro perni.


Di seguito come ho arrangiato l'insartiamento anche se Papì può fungere da stand up paddle e windsurf.


Ed infine le ruotine sul sacco arrangiate da un vecchio rasaerba cinese che dopo diciotto anni di onorato servizio senza fargli mai nulla è arrivato alla fine; s'è rotto tutto, anche l'acciaio, ma non il motore. Sono state le migliori centomila lire che abbia mai speso.


Ho fatto anche il filmatino che prova la loro indiscutibile utilità, noi siamo di quelli che non amano affaticarsi troppo.



giovedì 11 maggio 2017

Prova vecchie barre e carico su auto più alta


Onestamente avevo pensato di riutilizzare le vecchie barre "universali" che utilizzavo nella Ford Fiesta anche nella Fiat 500L, purtroppo  si sono presentati due problemi importanti tanto che mi sono convinto a riacquistarle nuove.
Il primo problema è il posizionamento delle barre che nella 500L è molto avanzato, questo comporta che il baglio massimo della barca si trova proprio nelle vicinanze delle stesse; in questo modo, per evitare di non avere sufficiente spazio di appoggio, la barca dovrebbe essere posizionata o troppo avanti o troppo indietro. In pratica le barre da 1,50 m non sono più sufficienti, ci vogliono almeno  quelle da 1,60 m di lunghezza.
Altro problema grave ed importante è che il sistema di aggancio al tetto non è più sicuro, probabilmente a causa della inclinazione del telaio in quel punto, infatti la 500L prevede due fori filettati di aggancio per il portatpacchi. Certamente acquisterò un portapacchi che ne preveda l'utilizzo. La prova di "stress" che ho effettuato in una rotatoria è completamente fallita poichè l'aggancio del portapacchi è uscito dal suo vano. Fortunatamente era tutto ben fissato e la barca non è volata via, ma ovviamente questi sono rischi che non si possono correre.


Altro punto "critico" è stato il sollevamento della barca sul tetto che, in questo caso, è un bel po' più alto dell'auto precedente. Sono riuscito a fare tutto da solo ma con molta fatica e troppo rischio di danneggiare entrambi i mezzi.


Credo che le uniche soluzioni siano o quella di utilizzare l'alzata di un marciapiede in modo che la barca possa essere appoggiata completamente sopra il portapacchi prima di essere sollevata oppure servirsi del "cric" per portare all'altezza giusta il carrello della barca.
Insomma, qualche problemino in più da risolvere ma non mi pento di aver fatto queste prove, la sicurezza e l'incolumità stradale sono di importanza fondamentale; qualche centinaio di euro in più di spesa non valgono certo la vita delle persone.


Come si vede dalla foto gli "occhioni" da utlizzare nella 500L sono due, quindi ne va acquistato un secondo che non è previsto nel kit.


mercoledì 10 maggio 2017

Waterlily, your personal turbine

Dal sito waterlilyturbine
Waterlily è una piccola turbina molto versatile, può funzionare sia in aria che in acqua, ferma o in movimento, è piccola, leggera, pesa solamente 800 gr,  costa poco, poco più di 100 $, e genera sufficiente energia per chi pratica la vita all'aria aperta, per ricaricare apparecchiature elettriche ed elettroniche di qualsiasi tipo tramite una porta USB. Di seguito sono riportati alcuni esempi di ricarica:
Dal sito Waterlilyturbine
C'è anche un breve video promozionale:


Via: Newatlas


Maps Contributor

Dal sito GoogleMaps
Credo che tutti lo possano fare, solo da qualche settimana ho inserito 559 foto di alcuni luoghi che abbiamo visitato e ricevuto 104413 visualizzazioni. Mi sembra un bel servizio verso tutti gli utenti di Internet per capire come è bella la nostra Italia, anche quella meno conosciuta.
Toh, c'è anche MAE allo Yacht Club Bolsena, ... ma ci sono anche Aspirina e Vimcy se guardate il Trasimeno.

Dal sitoGoogleMaps


giovedì 4 maggio 2017

Fuga da Pompei, una storia mai raccontata

Escape from Pompei, dal sito Australian National Maritime Museum
L'Australian National Maritime Museum ha organizzato un'interessante mostra che narra una storia poco conosciuta con reperti antichi di 2000 anni provenienti da Pompei, la Siclia, Napoli e Roma.

Una storia mai raccontata
Molte persone sono a conoscenza che la tragica eruzione del 79 dC che seppellì le città di Pompei ed Ercolano sotto enormi valanghe di cenere vulcanica e detriti ha preservato le vittime dell'eruzione per 2000 anni. 
Pochi, tuttavia, sanno che la marina romana ha tentato di evacuare le persone colpite dall'eruzione e il ruolo importante che ebbe questa operazione nel successo dell'Impero Romano. 
La flotta di soccorso venne guidata dal comandante della flotta romana Plinio il Vecchio, che non era un militare - era famoso per i suoi scritti, non per eventuali exploit bellicosi. 
Nel 79 dC aveva appena completato la sua "Storia Naturale", un'enciclopedia che ha fatto comprendere ai romani come era fatto il mondo intorno a loro - un'opera che è stata riferimento per secoli fino ai giorni nostri.
Sappiamo del tentativo di salvataggio attraverso le lettere del nipote Plinio il Giovane che aveva 17 anni al momento dell'eruzione e che viveva con suo zio e sua madre nella base navale di Miseno, davanti alla baia da Pompei. 
Gli fu chiesto solo molti anni dopo di scrivere un resoconto di quello che era successo a suo zio in quel fatidico giorno - è il resoconto di prima mano dell'unico superstite del disastro e il tentativo di salvataggio di civili da parte della marina romana. 
La mostra svela il ruolo della marina romana e l'importanza che ebbe per l'impero romano. 
In questa mostra potrete scoprire come un uomo non militare, come Plinio il Vecchio, sia potuto diventare un comandante, quali erano le sue navi e come era composto il suo equipaggio. 
Pompei era un porto marittimo e fluviale, protagonista del boom del commercio che portò alla padronanza del mare di Roma.

(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Australian National Maritime Museum.)


15' Rog, il Micro Cruiser

15' ROG, dal sito BedardYachtDesign
"Dicono che il progetto di una barca è sempre un compromesso. Ma io mi chiedo, se ho una barca a vela che posso manovrare come una deriva, godere della sua sicurezza e stabilità, frequentare luoghi che solo i canoisti possono raggiungere, dormirci comodamente dentro e mangiare su un tavolo che è sufficientemente grande da contenere una carta nautica in tutta la sua completezza, allora, secondo voi, questo è un compromesso ?" (Maldestramente tradotto ed interpretato dal sito BedardYachtDesign).

15' ROG, dal sito BedardYachtDesign
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 4.65 m
Larghezza: 1.74 m
Pescaggio: 0.15 - 1.18 m
Peso: 443 kg
Sup. velica: 14 mq
Prezzo: progetto cartaceo 239$, progetto con legno pretagiato 2549 $, costo finale per autocostruttori sui 10.000 .

Direi molto carina ed interessante.



giovedì 27 aprile 2017


Mediterranean Maritime Heritage - XXIII Forum del patrimonio marittimo meditteraneo


XXIII Forum del patrimonio marittimo mediterraneo

Il “museo liquido” I musei marittimi per la salvaguardia e la valorizzazione della costa Cesenatico,

Si terrà al Museo della Marineria di Cesenatico, i prossimi 5 e 6 maggio, il 23. Forum of Mediterranean Maritime Heritage, organizzato dall’Association of Mediterranean Maritime Museums (AMMM), il network che riunisce i musei del mare Mediterraneo. Si parlerà del ruolo dei musei come rivelatori del “paesaggio culturale” marittimo e dunque come promotori della salvaguardia e valorizzazione delle coste del nostro mare. Saranno presenti a Cesenatico per l’occasione i direttori dei principali e più attivi musei marittimi di Italia, Spagna, Francia, Croazia, Slovenia e altri paesi mediterranei. Cesenatico è stata scelta come sede del Forum grazie all’azione portata avanti da anni sul versante della riscoperta e valorizzazione culturale e turistica dell’identità marinara.

Sarà il Museo della Marineria di Cesenatico la sede del 23. Forum del Patrimonio Marittimo Mediterraneo, appuntamento organizzato ogni anno da AMMM, sigla che identifica la rete dell’Association of Mediterranean Maritime Museums che riunisce appunto i musei marittimi del mare nostrum. Ne fanno parte musei di grandi città mediterranee, come Genova, Barcellona, Malta, insieme a quelli di località più piccole, come Rovigno, Pirano, e la stessa Cesenatico, ma non meno importanti e dinamici. Il Forum AMMM si svolge ogni anno con un programma aperto al pubblico per dibattere e comunicare temi che riguardano il ruolo dei musei marittimi, da sempre impegnati sul versante del rapporto dell’uomo con il mare, i porti, la costa, dove gli aspetti storici e antropologici si mescolano con la più stretta attualità, come l’immigrazione e la promozione di attività economiche sostenibili, prima fra tutte il turismo.

La mattinata inaugurale del Forum, il 5 maggio, affronterà il tema del museo come rivelatore della storia e identità marittima, e dunque come ispiratore di politiche di salvaguardia e sostenibilità. Bisogna superare – spiegano gli organizzatori del Forum – la concezione di un museo passivo, semplicemente “da vedere”: al contrario, il museo, che da sempre ha il compito di conservare e “narrare” la memoria di un luogo e di una comunità, può essere per questo motivo anche il più efficace presidio per la sua salvaguardia e valorizzazione, anche turistica. Un compito che appare tanto più utile e necessario nel momento i cui, in tutto il Mediterraneo, emerge un forte interesse a ricercare nuove modalità di fruizione culturale e turistica legate alla scoperta, all’incontro, all’esperienza. Da questo punto di vista, la scelta di Cesenatico come sede del Forum non appare casuale: proprio la città romagnola ha infatti dimostrato grazie al suo Museo della Marineria che il recupero e la salvaguardia dell’identità marittima può diventare un elemento di distinzione e riconoscibilità, e la chiave per una migliore promozione e valorizzazione del luogo.

Il Forum si aprirà alle ore 9:30 di venerdì 5 maggio nella sala convegni del Museo della Marineria, con il saluto del Sindaco Matteo Gozzoli, seguito dagli interventi introduttivi di Mario Scalini, Direttore del Polo Museale del Ministero dei Beni Culturali per l’Emilia-Romagna, del Presidente dell’Istituto Beni Culturali dell’Emilia-Romagna Angelo Varni, e di Tiziana Maffei, Presidente di ICOM – Italia, la principale organizzazione che riunisce i musei di tutto il mondo. I lavori del Forum inizieranno subito dopo, preceduti da un ricordo di Predrag Matvejevic, il celebre scrittore da poco scomparso autore del celebre Breviario Mediterraneo e promotore di una visione del mare nostrum come luogo di incontro pacifico tra diverse culture. Nel pomeriggio di venerdì e nella mattinata di sabato avranno luogo invece le relazioni sugli aspetti tecnico-professionali e sulle “buone pratiche” realizzate nei diversi musei, i cui direttori e curatori avranno anche l’occasione di incontrarsi e concordare varie forme di scambio e di partenariato, anche alla luce dei prossimi bandi europei.

Il Forum di Cesenatico ha ottenuto il patrocinio del Ministero dei Beni e Attività Culturali - Polo Museale dell’Emilia-Romagna, dell’Istituto per i Beni Culturali dell’Emilia-Romagna, e dell’International Council of Museums – ICOM Italia, nonché della Guardia Costiera. Anche questa iniziativa si avvale del supporto di Gesturist Cesenatico Spa.

Via: Museo Marineria Cesenatico

venerdì 21 aprile 2017


martedì 18 aprile 2017


sabato 8 aprile 2017


mercoledì 5 aprile 2017

Tutto quello che avreste voluto sapere sulla crociera in deriva (dinghy cruising) e non avete mai osato chiedere

Tutta la verità sul Dinghy Cruising, da RYA
"Tutta la verità sul Dinghy Cruising", articolo maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da Royal Yacht Association (RYA).

"Dinghy Cruising", un fenomeno in crescita

Cosa significa per te "dinghy cruising"?
Per i comuni mortali uscire in deriva significa o fare una regata oppure passare un po' di tempo in acqua in una piccola barchetta a vela a riempirsi i polmoni di aria e di salsedine.
Tuttavia per sempre più persone la deriva significa qualcosa di più che queste due cose.

E quindi cosa sarebbe?
Semplicemente pianificare una rotta in modo diverso dal solito, cioè nel modo comunemente attuato con il diporto nautico.
"La gente pensa che per praticare il diporto nautico sia indispensabile possedere un grande yacht bianco", spiega Roger Barnes, Presidente della Dinghy Cruising Association, una affiliata della Royal Yacht Association. "Ma la realtà è che la maggior parte della gente utilizza il proprio yacht allo stesso modo in cui si potrebbe utilizzare una deriva a vela".
"Per esempio, non è necessario avere uno yacht di dodici metri per andare da Hamble a Yarmouth in una bella giornata di sole. Stiamo constatando un incremento degli iscritti al nostro Club perché, molto semplicemente, tanta gente sta riscoprendo il gusto di utilizzare una deriva".
Il "dinghy cruising" era molto popolare nel dopoguerra un sistema molto economico che ha permesso a tanti di praticare la nautica con pochi soldi.
Roger ci ha confidato di essere rimasto piacevolmente sorpreso dall'interesse suscitato dalla nostra Associazione nel corso del RYA Suzuki Dinghy Show tenutosi questo mese.
"Avevamo lì la nostra barca", ha aggiunto, "ma non per questo pensavamo che la sua presenza avesse coinvolto il pubblico direttamente suscitando un grande interesse".
"Il Mirror Dinghy è stato il nostro cavallo di battaglia: abbiamo mostrato ai visitatori dello stand come ci si può adattare in crociera e tutti ne sono stati grandemente interessati. Erano stabilmente presenti intorno a quella barca almeno cinque persone durante tutto il fine settimana ed in molti hanno pensato che era qualcosa che avrebbero potuto fare anche loro".
Roger ritiene che il rinnovato interesse per la crociera in deriva ha molto a che fare con lo "spirito di avventura" e il desiderio di fuggire dalle pressioni sempre più "digitali" della vita moderna, più che una mera questione di vile pecunia.
Infatti le derive possono esplorare luoghi difficilmente raggiungibili da imbarcazioni più grandi, baie, insenature e fiumi, in aggiunta, arrivati a destinazione basta tirare su la barca nella spiaggia oppure si può scegliere di ancorare in acque poco profonde ed isolate.
Certo, non ti potrai mai portare dietro il lavello della cucina, ma tutto ciò che è necessario può essere stivato a bordo, comprese le attrezzature da cucina e le vettovaglie. Se non ve la sentite di dormire a bordo potrete pur sempre portarvi dietro una tenda che potrete piantare dove avete deciso di dormire.. La navigazione può essere svolta con tranquillità con l'ausilio di palmari, chartplotter così che vi potrete sentire veramente liberi, una libertà che non potrete mai trovare in uno yacht e se il meteo comincia a preoccuparvi un po' troppo potrete sempre lasciare la vostra barca su di una spiaggia, prendere il treno e tornarvene a casa finché il tempo non migliora.




E' stato l'appello a "staccare la spina" che ha ispirato il "Plumpton College", nell'East Sussex; a iniziare ad organizzare spedizioni in deriva nel lago Runn in Svezia nel 2014. Altri 10 studenti del Plumpton hanno programmato di tornare nel Runn per la terza volta quest'anno, studenti che hanno progettato l'intera spedizione, inclusi i kit di sopravvivenza, i protocolli di sicurezza, il cibo e la cucina, le previsioni meteo, la valutazione dei rischi e tutti gli aspetti logistici.
C'è un mix di esperienze veliche nel gruppo che utilizza per la spedizione tre Wayfarer ed un Pirat Express che funge da "nave madre". Tutti gli equipaggi sono stati sottoposti a corsi di formazione sulla sicurezza nel laghetto di Piddinghoe, che fanno parte delle relazioni tra il College e la RYA.
Andy Hamilton, Istruttore di Livello 3 del Programma, è a capo delle spedizioni e spiega agli studenti:
"Non vengono utilizzati né orologi né telefoni se non per le emergenza, dobbiamo vivere completamente liberi dalle schiavitù del progresso, abbiamo le carte, tracciamo la rotta, studiamo le previsioni meteo e sulla base di queste decidiamo cosa fare.
A quelle latitudini è buio solo per un'ora durante il giorno così i ragazzi possono organizzare al meglio i loro orari secondo le necessità. L'obiettivo è quello di staccare completamente dalla vita di tutti i giorni e non importa quando vanno a letto, quando si alzano o quando mangiano: dormono quando sono stanchi, mangiano quando hanno fame e navigano quando c'è buon vento.
Gli allievi dormono a bordo o in tenda, secondo le condizioni. Il "bivacco" a bordo si improvvisa utilizzando la randa e appoggiando delle stuoie per dormire nella parte inferiore della barca, sotto i sedili.
Andy conclude: "E se è pur vero che quello delle "rondini e amazzoni" è un cliché, riuscire ad ottenere questo distacco è rarissimo ai tempi di oggi. Questa esperienza, dal punto di vista delle competenze nautiche, dell'arte marinaresca e della vita ha un valore inestimabile".


Il sito della Dinghy Cruising Association
Dipende solo dalla vostra ambizione quale barca scegliere perché per svolgere questa attività possono essere utilizzate la maggior parte delle derive in circolazione, che siano vecchie barche da regata od in legno, anche con un armo velico modificato secondo le necessità. L'importante è che l'imbarcazione sia ragionevolmente stabile, che possa andare anche a remi e che sia possibile applicarci un piccolo motore. E' sempre raccomandabielle avere la possibilità di ridurre la superficie velica perché andare in barca deve essere rilassante anche quando il vento rinforza.
Il corso RYA Day è progettato specificamente per derive da crociera durante il quale si apprenderà a predisporre un piano di navigazione giornaliero, le modalità di gestione della imbarcazione in navigazione e dei processi decisionali in caso di condizioni avverse.
I livelli 1, 2 e 3 dei corsi organizzati dalla RYA forniscono le competenze di base fondamentali per la navigazione mentre i corsi avanzati RYA Seamanship insegnano le abilità tecniche necessarie per la crociera. E' di basilare importanza per chi si appresta a scegliere una scuola di vela per fare un corso di formazione scegliere quella che utilizza il tipo di imbarcazione che si intende utilizzare in futuro.
La nagigazione con una deriva non è completamente esente anch'essa da regole come per tutte le altre barche, è necessario conoscere obblighi e regolamenti comprese le tecniche di salvataggio e sicurezza in mare. La navigazione in acque al di fuori del proprio paese comporta la conoscenza delle regole internazionali.
E così conclude Roger: "Andare lungo costa con una deriva rende meno interessante la regata e la velocità. In mare aperto, in una barca aperta, si è esposti perciò tattica e strategia rappresentano le sfide che affascinano qualsiasi buon marinaio, un rapporto intimo tra lui e la natura. La vita ed il tempo sono preziosi perciò bisogna saper conciliare in maniera equilibrata tutti gli aspetti importanti della propria esistenza".




Via: RYA


domenica 2 aprile 2017


venerdì 31 marzo 2017

Come predisporre una deriva da crociera

Dal sito FACEBOOK della Dinghy Cruising Associatiom
L'amico e lettore Enrico della Polisportiva Franconi sa molto meglio di me come attrezzare una deriva per la crociera visto che lui ha vissuto questa esperienza personalmente, la scorsa estate lungo le meravigliose coste delle Cinque Terre. 
In ogni modo ho trovato questa immagine trovata nel sito FACEBOOK della Dinghy Cruising Association e così, mi è venuto d'amblais il desiderio e lo sfizio di tradurla maldestramente dal francese all'italiano, come al solito, per tutti i miei lettori.

MIRA attrezzata per la crociera, dal blog della Polisportiva Franconi


martedì 28 marzo 2017


a.a.a. cercasi MINICAT 420 usato

Laura Dekker sul Minicat
Volentieri pubblico l'annuncio del lettore Nicola:

Sono un collaboratore di scuola vela, desideriamo incrementare un catamarano gonfiabile per conoscenza e attività con le altre barche. Possibile acquisto di un 4,20m usato nicola44cat@yahoo.it
Prezzo: 2550/ 3000 €


sabato 25 marzo 2017


lunedì 20 marzo 2017

FLEX-TAPE, il nastro isolante turafalle

Una barca in alluminio divisa in due riparata con FLEX-TAPE
FLEX-TAPE è un nastro isolante che ripara tutto, molto utile per eventuali falle ma anche se a qualcuno prendesse la malaugurata idea di dividere in due parti la propria barca, magari per trasportarla più facilmente.
Prezzo a partire da 19.90 $ fino a 49.99 $, secondo le dimensioni, Penso che non si possa dormire la notte senza pensare di non averlo a bordo.



Via: hamnen.se



martedì 14 marzo 2017

Semi rigide pliable F-RIB 275S option voile

F-RIB275S, dal sito Breiz-Marine

Il cantiere francese Breiz-Marine ci propone questo interessantissimo gommone a vela con tanto di deriva centrale, timone e chiglia rigida ripiegabile; è inoltre possibile applicare un motore fino a 15 CV.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali:
Dimensioni piegato : 88X88x46cm
Lunghezza : 2,75 m
Larghezza : 1,57 m
Lunghezza interna : 1,88 m
Larghezza interna : 0,76 m
Peso : 36Kg
Carico utile : 300kg
Capacità: 3 persone
Il suo prezzo tutto compreso è di 3475 €.
Mi piace questo ibrido perché è comodo, sicuro, facilmente trasportabile, in più la chiglia e la deriva centrale garantiscono una buona navigazione a vela. Insomma ottimo per navigare comodi e senza pensieri..

F-RIB275S, dal sito Breiz-Marine


mercoledì 8 marzo 2017

Hypar, il primo smartboat al mondo

Dal sito Hyparkayak
"Noi reinventiamo barche", questo è il motto di Hypar una realtà non del tutto nuova ma molto interessante per la sua versatilità nel campo delle imbarcazioni pieghevoli ed estremamente "portatili".
8 kg di peso, e dico otto, progettata per essere trasportata come uno zaino, può essere un kayak, una barca a remi, una barca a vela o a motore, finora non si era mai vista una barca così!
Dal sito Hyparkayak
Il prezzo finale, quando partirà la produzione di serie, si dovrebbe aggirare intorno ai 1000 €, attualmente il primo rivenditore europeo dovrebbe essere Lettmann GmbH.
Insomma, davvero molto interessante.


Via: Newatlas


NEUHEIT 2017 - HAPPY CAT HURRICANE

Happy Cat Hurricane, dal sito Grabnersport
Happy Cat Hurricane, veloce come un uragano, prezzo 8100 €, ordinabile online, alte prestazioni, costi di mantenimento zero, trasportabile in quattro comode borse, dimensioni 499 x 233 cm, peso totale 80 kg, portata 600 kg (4 adulti), sup. velica 11,5 mq, motore fino a 6 CV, dimensioni borse: 185x30x30 cm (3) + 70x40x25 cm (1) , forza del vento max: 5 ed infine si monta in poche decine di minuti, secondo la pratica.
Cosa si vuole di più?




martedì 7 marzo 2017

lunedì 6 marzo 2017


sabato 4 marzo 2017


venerdì 3 marzo 2017

Teardrop, il caravancartopping

Dal VIDEO Youtube di Chesapeake Light Craft
Ne avevamo parlato qualche tempo fa del Teardrop, questa fantastica roulottina della Chesapeache Light Craft realizzabile in kit, ma vista così in tutto il suo splendore fa veramente un gran figurone. Insomma, un nuovo modo di fare campeggio nautico, assolutamente originale il "caravancartopping"


Nel video si vede come costruirsela, non sembrerebbe neppure difficile!



giovedì 2 marzo 2017


martedì 21 febbraio 2017

Southern Cross, in Patagonia con un piccolo Scamp

Dal Blog Small Craft Advisor
Abbiamo parlato più volte dello SCAMP, questa meravigliosa barchetta di neanche quattro metri che ci può costruire da soli con meno di 3000 Dollari, il progetto è acquistabile su Small Craft Advisor
Per me è una barca fantastica, ancora di più questo modello con armo "yawl", le vele rosse, il colore dello scafo verdolino e le rifiniture in legno e rosso che la rendono straordinariamente bella e affascinate.
Se poi la vediamo navigare in Patagonia, in quello stretto di Magellano temuto dai più grandi esploratori del passato e di oggi allora si rimane senza fiato, non so se per lo stupore o l'invidia.
La storia di questa straordinaria avventura la potrete trovare sul Southern Cross Report nel Blog di Small Craft Advisor ma anche il suo costruttore nel parla nel suo blog: The Pocket Yacht.
Insomma ve ne ho dati di argomenti per leggere e per ... crepare d'invidia, altro che il MEGA YACHT più grande del mondo che non sanno neanche come fare a pagarlo. Quest'ultimo non mi suscita nessuna ammirazione, ma neanche compassione per chi si è cavato dalla testa un'idea così malsana, è molto più bella la piccola "Southern Cross" di Howard. Sono convinto, tra l'altro, che quel mega yacht non solcherà mai quei mari così affascinati ed insidiosi.

Dal Blog The Pocket Yacht


giovedì 16 febbraio 2017


giovedì 9 febbraio 2017


lunedì 6 febbraio 2017


sabato 4 febbraio 2017

Zhik AVLARE, a new era in water wear

AVLARE, dal sito Zhik
AVLARE consiste in un tessuto rivoluzionario utilizzato nella gamma di abbigliamento nautico Zhik ad alte prestazioni. 
Il tessuto Avlare è super leggero e idrorepellente, ripara dall'acqua tendendo completamente asciutti ma allo stesso tempo è traspirante, taglia il vento gelido e contemporaneamente ripara dal freddo e dal caldo.
Tutte le misure del TOP  AVLARE, dalla S alla XXL, costano 185 €, non è poco, ma può valere assolutamente la pena di spendere questi soldi se ci si vuol divertire in ogni condizione di meteo e di mare.



Rimbaud e Ginevra al Velaraid 2016

Rimbaud al Velaraid 2016, dal sito Giara's Cup
Era un bel po' che non frequentavo il bel sito del Giara's Cup, bello non tanto dal punto di vista estetico quanto per le iniziative e le avventure che propongono ogni anno nel loro Calendario delle Uscite. Tra i resoconti ho trovato la FOTOGALLERY riguardante la loro partecipazione al VELARAID 2016. Imperdibile, poi come ben sapete io ho un debole per il "Pellicano", questa meravigliosa barchina progettata da Ernesto Quaranta.
Colgo l'occasione per segnalare che il Cantiere Sibma Navale, fondato mezzo secolo fa dall'architetto navale Ernesto Quaranta è diventato "service" per la Classe Dragone, nato da un rapporto di collaborazione con il cantiere inglese Petticrows
Eh bé, tutti noi sappiamo che "non c'è nulla di più bello di un Dragone".

Un dragone sul carrello, dal sito Petticrews


lunedì 30 gennaio 2017

BOOT 2017 secondo "Segeln-Forum"

Una meravigliosa deriva smontabile Klepper, da Segel-Forum
Su Segel-Forum potrete trovare interessanti considerazioni, commenti e foto sul Salone Nautico Boot 2017. Ovviamente l'osservazione che mi è piaciuta di più è quella relativa ad una maggiore presenza di barche a prezzi accessibili.


giovedì 26 gennaio 2017


giovedì 19 gennaio 2017

VENTUSKY, previsioni di vento e onde, nella minestra, in tempo reale

L'altezza delle onde a Follonico in questo momento, dal sito VENTUSKY
Nel Blog di Sergio Mistro viene segnalato VENTUSKY, un interessante pagina web che riporta i dati meteo in tempo reale di vento, onde, nuvolosità e pressione atmosferica che sono i parametri che a noi velisti ci premono di più perché è sempre l'onda nella minestra che ci preoccupa.
In questo momento vediamo che a Follonica c'è un'onda di 0.4 metri e un vento a 15 nodi, Tommaso sarebbe partito per andare a divertirsi, io me ne sarei sto a casa o avrei scelto un'altra destinazione.
Come si vede dalle foto ci sono anche le webcam.

Il vento a Follonica in questo momento, dal sito VENTUSKY


mercoledì 18 gennaio 2017


martedì 17 gennaio 2017


sabato 7 gennaio 2017

Melchiorre attraversa il Mar Rosso, a vela, e lo yachting medievale di Francesco Pesellino

Pesellino (Francesco di Stefano) Viaggio dei Magi , Melchiorre attraversa il Mar Rosso 1440-1445

In verità non è certo l'autore di questo bellissimo e pressoché sconosciuto dipinto su tavola, forse facente parte di un trittico che comprendeva gli atri due Magi. Le attribuzioni sono diverse, la più accreditata sembra essere quella effettuata da Zanobi Strozzi ad un tal Pseudo Domenico di Michelino della Bottega del Beato Angelico, anche se più spesso lo troviamo appartenente a Francesco di Stefano, detto il Pesellino. 
Più certa è la datazione, in ogni caso della metà del XV secolo, tra il 1430 e il 1460. 
Personalmente ritengo probabili i dubbi espressi da Federico Zeri che ha aggiunto tra i possibili autori anche Benozzo Gozzoli e il Pesellino, prediligendo quest'ultimo per la simpatia che mi ispira il nome.
Attribuzione a parte ritengo questo dipinto estremamente interessante sotto il profilo strettamente nautico, addirittura visionario su quello che sarà il futuro della nautica da diporto.
E' si, perché qui di nautica da diporto si tratta, andare ad adorare Gesù non si può definire per certo un azione spinta dalla necessità, bensì dalla volontà, dal desiderio e dalla fede.
Nel dipinto sono rappresentate, in una sorta di pellegrinaggio mistico, classi sociali e clero che attraversano il Mar Rosso su navi di diverse dimensioni, ciascuna secondo le proprie possibilità, in una sorta di pratica della navigazione a vela che sembra rappresentare lo yachting moderno.
Il fraticello in primo piano naviga in solitario su di una piccola barchetta, poi, subito prima della grande nave di Melchiorre il Re, c'è quella del nobile con la sua corte messa ai remi, quindi c'è il grande "yacht" di Melchiorre seduto sul trono, anch'esso con la sua corte ed i marinai, dietro vediamo la barca del commerciante in piedi con l'equipaggio, e poi la famigliola composta da due persone. A terra ci sono notabili e dame che osservano. Un frate osserva dalla grotta perché quello è il luogo a lui più convenevole secondo la tradizione francescana. Di contorno città fortificate e tante altre barche a vela in pellegrinaggio.
E' impressionante, a questo punto possiamo asserire che il pellegrinaggio nautico fosse una sorta di "yachting medievale"?


mercoledì 4 gennaio 2017

La grande avventura di Giuba II, il Re dimenticato della Numidia


Vi avevo preannunciato che la Rachele mi avrebbe regalato per Natale "Rex Iuba di Stefano Medas" e che ne avrei dato una seppur semplice e modesta recensione, certamente difficile per un profano come me nell'arte della "critica", tanto più se la sua lettura mi è stata auspicata dall'autore stesso, perdonatemi se non ne sarò veramente all'altezza.
Posso senz'altro affermare che le aspettative non sono state deluse e per prima cosa vi dico subito cosa non è questo libro: il solito resoconto di avventure in mare, vento, onde e marinai coraggiosi.
Certo tutto ciò fa parte di un contorno inevitabile quando si parla di una spedizione navale ma il centro e la sostanza del romanzo, in questo caso "storico", sono tutt'altra cosa.
La storia si sviluppa basandosi su quanto rimasto delle opere di Giuba II che tra il 52 a.C. e il 23 d.C. regnò sulla Numidia e la Mauretania, opere in gran parte andate perdute ma delle quali hanno parlato i più eminenti eruditi del suo tempo, da Plutarco a Plinio il Vecchio.
Le fonti dalle quali ha attinto l'autore del romanzo sono state citate nelle Note e nella Bibliografia che vi consiglio di leggere prima di iniziare a leggere la storia, assieme alla raccolta di più informazioni possibile su questo Re, tanto dimenticato quanto importante e significativo dal punto di vista storico e culturale nell'età imperiale romana. Questo vi sarà utile anche per capire di quali territori si sta parlando e in quali mari si va navigando, gli attuali Marocco, l'Algeria e le Canarie. queste ultime un grande arcipelago di sette isole situate nell'Oceano Atlantico, al largo dell'Africa Nord Occidentale. Vi consiglio di leggere subito anche il Glossario per capire termini e distanze, citati nel testo secondo le usanze del tempo.
La lettura di questo libro mi ha permesso di conoscere lo spessore dell'uomo Giuba, dotto, artista, letterato, geografo ed esploratore, per alcuni aspetti non dissimile dalla figura dell'Imperatore Adriano delineata, nel ben noto romanzo, da Marguerite Yourcenar in Le Memorie di Adriano, a me molto caro assieme a pochi altri.
Non entro in merito alla grande avventura di Re Giuba II narrata in questo romanzo, lascio a voi il gusto di svelarne, pagina dopo pagina, il senso ed i significati, gusto che si concretizza in una lettura scorrevolissima a veloce, per nulla noiosa, tanto che le quasi quattrocento pagine si leggono tutte d'un fiato; a me sono bastati un paio di giorni.
Per concludere ne cito  solo un breve tratto dall'epilogo, poche righe che  rendono all'istante un significato diverso al viaggio e all'esplorazione fini a se stessi: ".. E avvertì di essere un uomo diverso da allora. Aveva imparato molto e non soltanto sui luoghi e sulla natura, ma anche su se stesso. Gli eventi estremi e inattesi, pensò, ci conducono attraverso vie che pensavamo imperscrutabili, obbligandoci a vedere le cose con occhi diversi e a destarci dal nostro torpore .... .
Busto di Re Giuba II, da Splendors of Volubilis
E così ho riguardato indietro, a tutta la mia vita, e a quando al capezzale di un letto di ospedale decisi di cambiare tutto e comprare una barca a vela con cui stare di più con la mia famiglia. In quella piccola barca a vela abbiamo parlato di tutto, della scuola, di quale università avrebbero scelto i nostri figli e dei loro primi fidanzatini, dei nostri progetti, del lavoro, dei nostri viaggi e delle nostre vacanze. Dal quel momento in poi abbiamo cominciato a vedere il mondo con occhi diversi, che siano stati gli orizzonti sconfinati del mare, quelli mozzafiato del nostro lago o le cime meravigliose delle montagne, quelli di una straordinaria scultura o di un dipinto in un museo, di una chiesa, di un castello, oppure del semplice e maestoso paesaggio della nostra Toscana, sempre con il cuore in gola per la semplicità e la bellezza di poterlo condividere assieme. 
Tutto ciò, oltre ad aprirmi la mente ad un personaggio e ad un periodo della storia a me sconosciuti, è quello che mi ha regalato questo bel libro di Stefano Medas.




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