lunedì 2 settembre 2019

Bolinare al Conero con la deriva di Velapagaia



La deriva di Velapagaia

Il kayak a vela non ha molte possibilità di modificare il suo assetto in navigazione rispetto ad una deriva, inoltre spesso le appendici deriva e timone sono insufficienti, da qui la necessità di costruire qualcosa di nuovo e più sofisticato di quanto si trovi oggi in commercio, ma una soluzione sofisticata può non risultare necessariamente fragile o complicata, pur dovendo risolvere contemporaneamente più problemi.

La deriva di Velapagaia è dotata di un sistema brevettato, comprensivo delle funzioni classiche per una deriva di un un kayak a vela:
  • unica e posizionata lateralmente fuori dello spazio di pagaiata, basculamento fino ad uscire completamente dall'acqua in modo automatico o manuale; 
  • immersione automatica regolata da dei pesi, o manuale, le due regolazioni sono ottenute tramite cimette con strozza cima sul kayak.. 
e di quelle che rappresentano una novità assoluta :
  • la deriva scorre lungo una guida di acciaio, longitudinalmente, mossa dalla trazione che il kayker esercita tramite una cima avanti e dietro la deriva stessa. Essa si blocca in qualsiasi si punto vuole fermarla. 
Questo spostamento senza soluzione di continuità viene effettuato applicando una trazione manuale ad una cima collegata al davanti e al dietro del punto di applicazione della deriva, come si vede nel filmato. Ogni posizione cambia il comportamento del kayak a vela, secondo l'andatura.

La deriva è tagliata e incernierata al disotto del punto di applicazione della deriva alla guida. La cerniera è controllata da dei tondini elastici. Ciò determina l’apertura della deriva verso il kayak o verso l’esterno, allo stato di necessità, per:
  • permettere alla deriva di scorrere nella guida nonostante lo sforzo meccanico trasversale a cui è sottoposta;
  • permettere il controllo attivo dello sbandamento;
  • in caso di contatto con il fondale con scarroccio trasversale impedire la rottura o deformazione della deriva.
I tondini elastici possono essere scelti nella loro elasticità secondo necessità.

By Giacomo Volponi.

La navigazione a vela con un kayak richiede soluzioni intelligenti, personalmente ritengo che Giacomo Volponi le abbia centrate appieno. Bravo.


mercoledì 31 luglio 2019



martedì 23 luglio 2019

Sailing A Walker Bay Tender (Dinghy) Review



Una recensione sulla mia barchina:

Mi è stato fornito un tender Walker Bay (a vela) per fare un test di navigazione. È equipaggiato con il kit Walker Bay Breeze per barche a vela, fiocco e tubolare Bay Breeze Yellow Tube. In questo video potrete vedere un cane e un gatto che navigano in questa piccola imbarcazione, divertente!



giovedì 18 luglio 2019


domenica 14 luglio 2019


giovedì 27 giugno 2019


lunedì 24 giugno 2019

MC 15 SILVANT, sympathique petit voilier

SILVANT MC 15, da leboncoin.fr
E' il mio piccolo battello a vela ideale, economico, si acquista con soli 2000 €, poco ingombrante 4,50x2,30 m, d'epoca del 1967 con una linea deliziosa ed infine leggero da trasportare e maneggiare. Si trova su leboncoin.fr.
C'è anche un blog familiare come il mio che ne parla: Vogue Sifflevent. Andrei a prendermelo nella meravigliosa Bretagna.

SILVANT MC 15, da leboncoin.fr

martedì 28 maggio 2019

"mini-tour" in blu


Un "mini tour" in blu, c'è tutto quello che serve e dove si va, basta attrezzarsi. Le frontiere del divertimento, come quelle della politica, stanno cambiando quindi ogni riferimento ai colori è del tutto casuale, e d'altro canto il blu del mare è qualcosa di straordinariamente bello e  poi l'azzurro, il verde, il giallo, l'arancione .... sono i colori dell'arcobaleno.


sabato 25 maggio 2019

OkoumeFest 2019


L' OkoumeFest è il raduno annuale dei clienti autocostruttori Chesapeake Light Craft's. Venerdì 17 maggio 125 persone sono andati all'open house, mentre il giorno successivo in spiaggia erano più di 400.
L'OkoumeFest vuole celebrare le piccole barche in legno, i loro costruttori e gli armatori. L'okoume è un legno tropicale bello e ambientalmente sostenibile con cui oggi viene costruita la maggior parte delle barche in legno.


venerdì 17 maggio 2019

Faltbootsegeln Bibione-Pineda

Dal video youtube di Peter
Imperdibile questo video su Youtube di Peter che naviga nei pressi della Laguna Veneta con il suo faltbootsegeln.
La faltboot a vela, una barca completamente smontabile e trasportabile in tre borse, è un tipo di kayak fantastico, commercializzato per la prima volta da Johannes Klepper nel 1906, è ancora assolutamente attuale così come è stato ideato allora.

Questa la mia traduzione ed interpretazione del testo descrittivo di Peter al video:

Bibione-Pineda è un bacino di navigazione molto bello per una barca a vela pieghevole. Si può navigare in laguna anche se in mare è molto più divertente. Giocare con il vento e le onde fino a 3 bft  di forza del vento è, per me, davvero affascinante. Gli ingressi e le entrate alla laguna sono spesso una sfida poiché ci sono correnti di marea. Il livello dell'acqua cambia ogni 6 ore fino a 1 m, il che inverte alternativamente la direzione del flusso. Può succedere che la direzione e il flusso del vento vadano per lo stesso verso, ma può anche accadere il contrario. Se necessario, puoi sempre arenarti in sicurezza sulle dolci spiagge sabbiose di tutta la zona. E se il vento o il mare non permettono la navigazione, c'è ancora il paradiso naturale della laguna,





mercoledì 15 maggio 2019

HAPPY CAT EVOLUTION 2019 - Sailing in Paradise, ovvero in Sardegna


Imperdibile video da Youtube: Due catamarani gonfiabili Grabner HAPPY CAT EVOLUTION che navigano in Sardegna.

Caratteristiche tecniche:
Lunghezza: 465 cm
Larghezza: 220 cm
Lunghezza trampolino: 190 cm
Larghezza trampolino: 150 cm
Lunghezza dello scafo: 450 x 47 cm
Altezza dell'albero: 610 cm
Peso: 79 kg
Borse: 2 x 185 x 30 x 30 cm / 1x 80 x 40 x 25 cm
Pezzo più lungo: 180 (parte anteriore e posteriore del telaio) cm
Persone max. 4 persone carico utile: 500 kg
Camere d'aria: 2
Tempo di montaggio: 30 minuti
Pressione di esercizio: 0,3 bar
Vele fiocco/ randa: 3,5 m² / 8 m²
Superficie velica: 11,5 m²
Forza del vento: 5 Beaufort
Potenza del motore: 4,4 kw / 6 hp
Peso del motore: 30 kg
Lunghezza mozzo motore: Langschaft - L Standard ISO ISO EN 6185
Cat. VI categoria di progettazione C: sotto costa, lago
Colore: rosso 


lunedì 13 maggio 2019

A new trolley-bar


Ho costruito una nuova barra per trasportare la barca con la bicicletta copiando un sistema molto semplice già esistente nel mercato ed economico.


E' stato sufficiente prendere un tubo di alluminio di diametro adeguato, praticare due fori nel tubo leggermente disassati in modo che il reggisella possa essere infilato nella sua posizione naturale facendo rimanere il tubo in orizzontale, ed infine fissando un occhiello in fondo al tubo per permettere l'aggancio al trolley della barca.


Domani, tempo permettendo, si fa il collaudo con la barca sopra sperando che funzioni tutto bene.


Il giro a vuoto è stato più che soddisfacente.



martedì 7 maggio 2019

Experience the New Beneteau First 24!

FIRST24, dal sito Beneteau
Sperimenta nuovi modi di navigare senza sforzo combinati con i più alti livelli di sicurezza: lo scafo ampio e robusto offre una stabilità eccezionale, supportata dal peso sulla chiglia. 
Con un sistema a doppio timone, hai sempre il controllo e, come ulteriore garanzia di sicurezza, ci sono volumi insommergibili situati in cabina e nel pozzetto.
L'albero è a tenuta stagna e la copertura della cabina in neoprene mantengono la cabina asciutta.
Il trasporto facile su strada è una caratteristica fondamentale. Un sistema A-frame consente di alberare senza il bisogno di una gru e di vararlo da una rampa.
Lo scafo orientato alla prestazione consente una planata veloce anche in condizioni di vento leggero.
Progettato con un semplice piano di coperta e una forte stabilità dello scafo, il First 24 introduce un nuovo mondo di libertà, può imbarcare quattro persone.

Tutto questo è Beneteau FIRST 24



venerdì 3 maggio 2019

Archeologia della vela, una disciplina sufficientemente approfondita?

La nave di Kyrenia, dal sito Pianeta Euro
La Nave di Kyrenia è il relitto di una nave mercantile del IV secolo a.C. La barca solcò il mar Mediterraneo durante il periodo di Alessandro il Grande e i suoi successori. Affondò in acque aperte a meno di un miglio dal porto di Kyrenia. Il reperto rappresenta l'unica nave arrivata fino a noi dell'antica Grecia. La nave viene considerata ben conservata per circa il 75 %. È collocata all'interno del Museo del naufragio antico nel Castello di Kyrenia. (Fonte Wikipedia)
Di questa nave è stata fatta una ricostruzione, come si vede nella foto, ed è raffigurata sulle monete cipriote da 10, 20 e 50 centesimi di euro. Mi farebbe molto piacere averle.


Vi chiederete perché ho scelto proprio questa nave per affrontare un tema così complesso quale è quello dell'archeologia della vela, tema a mio parere non sufficientemente trattato a livello scientifico nonostante la grande tradizione iconografica che abbiamo a riguardo a meno di quello che ho trovato nel sito di Aldo e Corrado Cherini, un seppur piccolo trattato estremamente interessante ed istruttivo.
La risposta sta in un alcuni mosaici che ho osservato con molto interesse ad Ostia Antica ed uno in particolare nella mia gita a Ravenna, in particolare nella Basilica di Sant'Apollinare.

Foto tratta da quelle della nostra gita a Ravenna
Il particolare che mi aveva colpito erano i riquadri nella vela, riquadri che seppur poco coerenti con quanto andremo a discutere appaiono simili a quelli visti sia ad Ostia che, appunto, nella rappresentazione della nave di Kyrenia.


Il Parco Archeologico di Ostia Antica e i suoi mosaici sono un'autentica meraviglia che nessuno dovrebbe non aver mai visto almeno una volta nella sua vita e poiché Ostia era un antico porto di Roma lungo il Tevere quivi si trovavano le sedi commerciali degli armatori che rappresentavano le loro insegne con dei meravigliosi mosaici in tessere bianche e nere, mosaici oserei dire caratteristici e caratterizzanti tutta l'arte figurativa di Ostia Antica.


Ma esistono anche altre raffigurazioni di navi romane attraverso i mosaici come quelle di Rimini.

Le navi di Rimini, dal sito Chiamamicittà, informazione di Rimini e Provincia
Come potrete aver osservato nelle immagini la complessità della rappresentazione effettuata dagli artisti non può certamente esaurire e spiegare completamente la tecnica con cui venivano effettuate le manovre nelle navi fenicie e romane e solo una ricostruzione come quella che è stata effettuata sulla nave di Kyrenia può aiutarci, almeno in parte, a comprendere.

Nave assiro fenicia rappresentata dall'Associazione Navimodellisti Bolognesi

Nell'immagine tratta dal sito dei Navimodellisti Bolognesi si si può ben osservare come erano composte le manovre della vela e come poteva avvenire la loro riduzione, attraverso una composizione di funi che coprivano l'intera superficie della vela sia in senso verticale che orizzontale.

Ricostruzione della nave di Kyrenia, disegno ricalcato su fotografia, dal sito dei fratelli Cherini
Nel sito dei fratelli Cherini, si fa qualcosa di più, da un'immagine fotografica ci viene rappresentato come presumibilmente  la vela veniva ridotta e come venivano effettuate le manovre. I Cherini ci spiegano che la riduzione avveniva si per diminuire la superficie velica a causa della forza del vento ma anche per rendere possibili determinate andature.
Insomma, un problema estremamente complesso che non posso certamente esaurire in questo modesto post ma certamente interessante e da sviluppare, non solo per il suo grande fascino dal punto di vista storico e archeologico ma anche per capire qualcosa di più sulla fisica della vela e sulla sua storia.


Un altro argomento di estremo interesse è anche quello di come erano strutturate le vele di prua e di poppa che gli osservatori più attenti avranno notato nelle immagini che ho postato, ma questa è un'altra storia.





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