Si arriva alla Polvese da Castiglioni bordeggiando sulla sinistra |
Storia
L’isola Polvese è la più grande tra le tre isole del Lago Trasimeno.
E' stata frequentata dagli etruschi ed abitata dai romani, dei quali sono stati rinvenuti dei resti.
Sappiamo che nell'817 l’isola viene donata al pontefice Pasquale I e alll’inizio del Dodicesimo secolo la rivalità tra le località del Trasimeno era così accentuata che i polvesani preferirono sottomettersi alla dominazione di Perugia.
L’attività principale dei polvesani era costituita dalla pesca e alla coltivazione di piccoli appezzamenti di terreno sparsi in tutta l’isola.
Alla fine del Tredicesimo secolo erano esistenti sulla Polvese almeno tre chiese : San Secondo la più antica, San Giuliano e l’oratorio di uomini e donne di San Leonardo.
Nel corso del Quattordicesimo secolo l’isola andava sempre più accrescendo la sua importanza tanto che vi fu stabilito una sorta di governatorato per i lago.
Nel 1383 subì saccheggi e devastazioni dalle quali nacque l’esigenza di ampliare la fortezza e migliorarne le opere di difesa.
Nel 1482 i frati dell'ordine Olivetano presero possesso del cenobio di San Secondo che abbandonarono nel 1624 per trasferirsi a Perugia.
Nel 1643 le truppe del Gran Duca di Toscana la occuparono e da quel momento in poi per tutto il settecento e l'ottocento l'isola divenne territorio di caccia di svariate famiglie nobili fino al
1939 quando, grazie all'acquisto di privati l'isola fu trasformata in un vasto giardino e gli edifici ristrutturati.
Dal 1973 l'isola appartiene alla Provincia di Perugia.
Percorrere il periplo dell'isola è sempre un piacere |
Il percorso inizia dal prato antistante l'antica villa ducale dove è situato l'attuale Centro Servizi e prosegue in direzione sud-ovest lungo il sentiero pianeggiante che porta al Castello e alla Chiesa di San Giuliano. Dopo una breve sosta si prosegue, costeggiando il lago, lungo un viale incorniciato da oleandri e pioppi cipressini che giunge fino alla Punta Nord dell’isola. Un rapido sguardo intorno ci consente di scorgere, sulla terraferma, l’abitato di Castiglione del Lago, Tuoro sul Trasimeno, Passignano e le altre due isole. Proseguendo, il sentiero percorre il versante nord-ovest, più fresco e umido, caratterizzato dalla presenza di una scarpata, in alcuni tratti molto alta, dove da secoli si sviluppa il bosco di lecci. All’uscita del bosco ci troviamo in prossimità della Casa di Delfo che ospita il bar/self-service e, poco più avanti, la spiaggia. Da qui, costeggiando il vanneto, si torna rapidamente al Centro Servizi.
Si incontrano Pievi e Castelli |
Percorso storico
Dal Centro Servizi si sale per circa 150 metri e, passando in mezzo ad un secolare oliveto, dopo aver superato dei gradini posti all’ombra di querce e cipressi, si giunge al Giardino delle piante acquatiche. Riprendendo il sentiero si prosegue per altri 40 metri circa per poi svoltare a sinistra. Tra antichi olivi si raggiunge la chiesa di San Giuliano e il Castello.
Risalendo il sentiero, questo giunge al Podere Poggio dove sorge la vecchia fattoria, oggi abbandonata, dal cui balcone si ammira un panorama senza uguali. L’antica via delle processioni, bordata da splendide piante di rosmarino e melograni, ci conduce fino alla chiesa di San Secondo e al Monastero dei Monaci Olivetani. Dopo una breve sosta, si scende a destra lungo un sentiero bordato da cipressi. Continuando sulla destra, costeggiando il bosco, si ritorna al Centro Servizi.
Panorami mozzafiato |
Percorso naturalistico
Partendo dal Centro Servizi ci si sposta verso la spiaggia costeggiando il canneto.
Superato il bar/self-service si entra nel bosco. Dopo circa 200 metri, il sentiero s'inerpica penetrando nel bosco e uscendo nell’oliveto prosegue piegando a destra. Il percorso diventa molto panoramico. Abbandonato il bosco si prosegue verso il crinale dell’isola. Superato un roccolo ormai abbandonato e, più avanti ancora, la Casa Merlata si giunge ad un quadrivio. Si svolta a sinistra lungo la Via delle Processioni e poi giù lungo il sentiero bordato da vecchie siepi di rosmarino e melograni fino a giungere, superato il Podere Poggio, al Giardino delle Piante Acquatiche.
Da qui si scende rapidamente al punto di partenza.
La villa ducale |
Verrebbe voglia di non andarsene mai |